Kritische Edition des vertonten Textes mit neuer Szene I in Akt II       Diplomatische Übertragung der autographen Partitur München 
ATTO SECONDO
 
//Atto Secondo//
Appartamenti reali.
 
SCENA I
 
//Scena I//
 
Appartamenti Reali.
 
Idomeneo, Arbace.
 
Idome:
 
Siam soli; odimi Arbace, e il grand arcano
 
in sen racchiudi. assai
 
per longo uso m’è nota
 
tua fedeltà.
 
Arb:
 
di fedeltà il Vassallo
 
merto non hà: virtù non è il Dover.
 
Ecco la vita, il sangue…
 
Idome:
 
Un consiglio
 
or mi fà d’uopo. ascolta:
 
tu sai, quanto à Trojani
 
fù il Brando mio fatal,
 
à quell’Idra superba
 
quanti capi troncò, allor che Nettuno
 
di Samo in sù le cime
 
di noi mosso à pietà da Giove oppressi,
 
à noi volò, coraggio infuse, ed io
 
di mia man Otriòneo, poi Asio,
 
Alcatoo, Enomao, ed Erimante,
 
e festo uccisi, in Petto Ettor piagai,
 
Deifobo sfidai.
 
Arb:
 
tutto m’è noto.
 
Idome:
 
Gonfio di tante imprese
 
al varco alfin m’attese il fier Nettuno.
 
Arb:
 
e sò, che à danni tuoi
 
ad Eolo unito, e a Giove,
 
il suo Regno sconvolse…
 
Idome:
 
sì, che m’estorse in voto
 
umana vittima.
 
Arb:
 
di chi?
 
Idome:
 
del Primo,
 
che sù la spiaggia, incauto à me s’appressi.
 
Arb:
 
O voto strano!
 
Idome:
 
e pure
 
l’accolse, m’esaudì Nettun, ed io
 
Accompierlo dovrò
 
Arb:
 
Male s’usurpa
 
un Rè, suddito à Numi, il lor diritto
 
d’esiger, di punir, se al loro esempio
 
giusto non è, fedele à sue promesse.
 
Idome:
 
Intendo, Arbace, intendo: il Ciel da me
 
vuol fedeltà, l’esempio il Mondo.
 
ma tu la piaga mia più inasprisci.
 
Arb:
 
Medica man la piaga
 
premendo salda. il Ciel gradì il tuo voto
 
virtù dal Cielo attendi.
 
Idome:
 
 
il voto è ingiusto.
 
Arb:
 
Perdona: à noi non lice
 
chieder ragione ài Numi.
 
d’un Monarca la vita non rifletti
 
quanto apprezzin li Dei? Certo la tua
 
un prezzo inestimabile costò!
 
Idome:
 
 
Ecco l’arcano.
 
Arb:
 
or dimmi
 
chi primo tu incontrasti.
 
Idome:
 
Inorridisci…
 
il mio figlio…
 
Arb:
 
Idamante!…
 
 
io vengo meno!…
 
 
ti vide? il conoscesti?
 
Idome:
 
mi vide, e à offrirmi ogni sollievo accorse,
 
credendomi stranier, e il morto Padre
 
piangendo. al lungo ragionar l’un l’altro
 
conobbe alfin: ahi conoscenza!
 
Arb:
 
à lui
 
il suo destin svelasti?
 
Idome:
 
Nò, che da orror confuso io m’involai,
 
disperato il lasciai.
 
Arb:
 
Povero Padre!
 
Idamante infelice!
 
 
Idome:
 
Dammi, Arbace il consiglio,
 
salvami per pietà, salvami il figlio.
 
Arb:
 
 
trovisi in altro clima altro soggiorno.
 
Idome:
 
Dura necessità!… ma dove mai,
 
dove ad occhio immortal potrà celarsi?
 
Arb:
 
Purchè al Popol si celi,
 
per altra via intanto
 
Nettun si placherà, qualch’altro Nume
 
di lui cura n’avrà.
 
Idome:
 
ben dici, è vero…
 
 
Ilia s’appressa. ahimè!…
 
 
In Argo ei vada, e su’l paterno soglio
 
rimetta Elettra… or vanne à lei, e al figlio,
 
fà, che sian pronti, il tutto
 
sollecito disponi,
 
custodisci l’arcano, à te mi fido.
 
à te dovranno, o caro, o fido Arbace,
 
la vita il figlio, e il genitor la pace.
 
Arbace
 
se il tuo Duol, se il mio disio
 
se’n volassero del Ppari,
 
à ubbidirti qual son’ io,
 
saria il Duol pronto à fuggir.
 
Quali al trono sian Compagni,
 
chi l’ambisce or veda e impari:
 
stia lontan, o non si lagni,
 
se non trova che martir.
 
Ilia ed Idamante.
 
No 10b Scena con Rondò KV 490
 
Recitativo
 
Ilia
 
Non più. Tutto ascoltai, tutto compresi.
 
D’Elettra e d’Idamante
 
noti sono gli amori.
 
395
Al caro impegno omai mancar non déi:
 
va’, scordati di me, donati a lei.
 
Idamante
 
Ch’io mi scordi di te? Che a lei mi doni
 
puoi consigliarmi? E puoi voler che in vita…
 
Ilia
 
Non congiurar, mia vita,
 
400
contro la mia costanza. Il colpo atroce
 
mi distrugge abbastanza.
 
Idamante
 
Ah no, sarebbe il viver mio di morte
 
assai peggior. Fosti il mio primo amore,
 
e l’ultimo sarai.
 
Venga la morte,
 
405
intrepido l’attendo; ma ch’io possa
 
struggermi ad altra face, ad altr’oggetto
 
donar gl’affetti miei?
 
Come tentarlo? Ah di dolor morrei!
 
Rondò
 
Idamante
 
    Non temer, amato bene,
 
410
per te sempre il cor sarà.
 
Più non reggo a tante pene,
 
l’alma mia mancando va.
 
    Tu sospiri? Oh duol funesto!
 
Pensa almen che istante è questo!
 
415
Non mi posso, oh dio! spiegar.
 
Stelle barbare! spietate!
 
Perché mai tanto rigor?
 
    Alme belle che vedete
 
le mie pene in tal momento,
 
420
dite voi s’egual tormento
 
può soffrir un fido cor.
 
(Parte.)
 
SCENA II
 
//Scena II.//
Idomeneo, Ilia.
 
Idomeneo, Ilia.
Recitativo
 
Ilia
 
Ilia.
Se mai pomposo apparse
 
Se mai pomposo apparse
su l’argivo orizzonte il dio di Delo,
 
sù l’Argivo orizzonte il Dio di Delo,
eccolo in questo giorno, o sire, in cui
 
Eccolo in questo giorno, o sire, in cui
425
l’augusta tua presenza i tuoi diletti
 
l’augusta tua presenza, i tuoi diletti
sudditi torna in vita e lor pupille,
 
sudditi torna in vita, e lor pupille,
che ti piansero estinto, or rasserena.
 
che ti piansero estinto, or rasserena.
Idomeneo
 
Idome:
Principessa gentil, il bel sereno
 
Principessa gentil, il bel sereno
anche alle tue pupille ormai ritorni,
 
anche alle tue pupille omai ritorni.
430
il lungo duol dilegua.
 
il lungo duol dilegua
 
Ilia.
 
Io piansi, è vero,
 
e invano l’are tue,
 
o glauca Dea, bagnai.
 
Ecuba Genitrice, ah tu lo sai!
 
Piansi in veder l’antico
 
Priamo genitor dell’armi sotto
 
al grave incarco, al suo partir, al tristo
 
avviso di sua morte. e piansi poi
 
al vedere nel tempio il ferro, il fuoco,
 
la Patria distrutta, e me rapita
 
in questa acerba età
 
frà Nemici e tempeste, Prigioniera
 
sotto un Polo stranier…
 
Idome:
 
assai soffristi.
 
ma ogni trista memoria or si sbandisca.
 
Ilia:
 
Poichè il tuo amabil figlio,
 
libertà mi donò, di grazie, e onori
 
mi ricolmò, tutto de’ tuoi la gioia
 
in me raccolta io sento. Eccomi, accetta
 
l’omaggio, ed in tributo
 
il mio non più infelice,
 
ma avventurato cor,
 
al figlio, al genitor grato e divoto.
 
signor, s’umile è il don, sincero è il voto.
 
Idome:
 
Idamante mio figlio
 
allor, che libertà ti diè, non fù,
 
che interprete felice
 
del Paterno voler. s’ei mi prevenne,
 
quanto ei fece à tuo prò, tutto io confermo.
Di me, de’ miei tesori,
 
di me, de’ miei tesori
Ilia, disponi, e mia cura sarà
 
Ilia disponi, e mia cura sarà
dartene chiare prove
 
dartene chiare prove
dell’amicizia mia.
 
dell’amicizia mia.
Ilia
 
Ilia:
435
Son certa, e un dubbio in me colpa saria.
 
son certa, e un dubbio, in me colpa saria.
 
Propizie stelle! qual benigno influsso
 
la sorte mia cangiò? Dove temei
 
strazio e morte incontrar, lieta rinasco,
 
colgo dove credei avverso il tutto
 
dell’amare mie pene il dolce frutto.
No 11 Aria
 
N 3
No 6. nicht
Ilia
 
Ilia
    Se il padre perdei,
 
se il Padre perdei,
la patria, il riposo,
 
La Patria, il riposo,
(A Idomeneo.)
 
tu padre mi sei,
 
tu Padre mi sei
soggiorno amoroso
 
soggiorno amoroso
440
è Creta per me.
 
è Creta per me.
    Or più non rammento
 
or più non rammento
l’angosce, gl’affanni:
 
l’angoscie, gl’affanni
or gioia e contento,
 
or gioia e contento,
compenso a’ miei danni,
 
compenso à miei Danni
445
il cielo mi diè.
 
il cielo mi diè.
(Parte.)
 
SCENA III
 
Scena III.
Idomeneo solo.
 
Idomeneo solo.
Recitativo
 
No 7.
gilt
Idomeneo
 
Idomeneo
Qual mi conturba i sensi
 
Qual mi conturba i sensi
equivoca favella?… Ne’ suoi casi
 
Equivoca favella? ne’ suoi casi
qual mostra a un tratto intempestiva gioia
 
qual mostra a un tratto intempestiva gioia
la frigia principessa?… Quei ch’esprime
 
la frigia Principessa?… Quei, ch’esprime
450
teneri sentimenti per il prence
 
teneri sentimenti per il Prence,
sarebber forse, ahimè!…
 
sarebber forse, ahimè!…
sentimenti d’amor, gioia di speme?…
 
sentimenti d’amor gioia di speme?…
Non m’inganno. Reciproco è l’amore.
 
Non m’inganno. reciproco è l’amore;
Troppo, Idamante, a scior quelle catene
 
troppo, Idamante, à scior quelle catene
455
sollecito tu fosti… Ecco il delitto
 
sollecito tu fosti… Ecco il delitto,
che in te punisce il ciel… Sì sì, a Nettuno
 
che in te punisce il Ciel… Si, si à Nettuno,
il figlio, il padre ed Ilia
 
il figliofiglio, il Padre, ed Ilia,
tre vittime saran su l’ara istessa,
 
trè vittime saran su l’ara istessa,
da egual dolor afflitte,
 
da egual dolor afflitte,
460
una dal ferro e due dal duol trafitte.
 
una dal ferro e due dal Duol trafitte.
No 12b Aria
 
Idomeneo
 
Idomeneo.
    Fuor del mar ho un mar in seno,
 
fuor del mar, hò un mar in seno
che del primo è più funesto,
 
che del primo è più funesto
e Nettuno ancor in questo
 
E Nettuno ancor in questo
mai non cessa minacciar.
 
mai non cessa minacciar
465
    Fiero nume! Dimmi almeno:
 
fiero Nume! Dimmi almeno:
se al naufragio è sì vicino
 
se al Naufragio è si vicino
il mio cor, qual rio destino
 
il mio cor, qual rio Destino
or gli vieta il naufragar?
 
or gli vieta il naufragar
Recitativo
 
Idomeneo
 
Idom:
Frettolosa e giuliva
 
frettolosa e giuliva
470
Elettra vien. Andiamo.
 
Elettra vien. s'ascolti.
(Parte.)
 
SCENA IV
 
Scena IV.
Elettra sola.
 
Idomeneo, Elettra.
 
Elettra
 
Sire, da Arbace intesi,
 
quanto la tua clemenza
 
s’interessa per me. già all’infinito
 
giunser le grazie tue, l’obligo mio.
 
or, tua mercè, verdeggia in me la speme
 
di vedere ben tosto
 
depresso de’ Ribelli il folle orgoglio.
 
e come à tanto amore
 
corrisponder potrò?
 
Idome:
 
di tua difesa,
 
hà l’impegno Idamante, à lui me’n vado,
 
farò, che adempia or’or l’intento mio,
 
il suo dover, e appaghi il tuo disio.
 
Elettra
 
Elettra.
Chi mai del mio provò piacer più dolce!
 
chi mai del mio provò piacer più dolce!
SCENA V
 
//Scena V.//
Elettra sola.
 
Elettra sola.
Elettra
 
Elettra
Parto, e l’unico oggetto
 
Parto, e l’unico oggetto,
ch’amo ed adoro, oh dèi!
 
ch’amo ed adoro, o Dei!
meco sen vien. Ah troppo,
 
meco se’n vien. Ah troppo
475
troppo angusto è il mio cor a tanta gioia!
 
troppo angusto è il mio cor à tanta gioia.
Lunge della rivale
 
Lunge della Rivale
farò ben io con vezzi e con lusinghe
 
farò ben io con vezzi, e con lusinghe,
che quel foco, che pria
 
che quel foco, che pria
spegnere non potei,
 
spegnere non potei,
480
a quei lumi s’estingua e avvampi ai miei.
 
a quei lumi s’estingua, e avvampi ai miei.
No 13 Aria
 
Elettra
 
Elettra
    Idol mio, se ritroso
 
Idol mio, se ritroso
altra amante a me ti rende,
 
altra Amante à me ti rende,
non m’offende
 
non m’offende
rigoroso,
 
Rigoroso
485
più m’alletta austero Amor.
 
Più m’alletta austero Amor.
    Scaccerà vicino ardore
 
scaccierà vicino ardore
dal tuo sen l’ardor lontano:
 
dal tuo sen l’ardor lontano
più la mano
 
Più la mano
può d’Amore
 
può d’amore,
490
s’è vicin l’amante cor.
 
s’è vicin l’amante cor
(S’ode da lontano armoniosa marcia.)
 
No 14 Marcia
 
Elettra
 
Elletra
Odo da lunge armonioso suono
 
odo da lunge armonioso suono
che mi chiama all’imbarco. Orsù, si vada.
 
che mi chiama all’imbarco… orsù si vada.
(Parte in fretta.)
 
(Si sente sempre più vicina la marcia a misura che si muta la scena.)
 
Porto di Sidone con bastimenti lungo le spiagge.
 
SCENA VI
 
Scena VI.
 
Il Porto di Sidone con Bastimenti lungo le spiagge.
Elettra, truppa d’argivi, di cretesi e di marinari.
 
Elettra, truppa d’Argivi, di Cretesi e di Marinari.
Recitativo
 
Elettra
 
Elettra
Sidonie sponde, o voi
 
Sidonie sponde, ò voi
per me di pianto e duol, d’amor nemico
 
per me di pianto, e duol, d’Amor nemico
495
crudo ricetto, or ch’astro più clemente
 
crudo ricetto, or ch’Astro più clemente
a voi mi toglie, io vi perdono, e in pace
 
a voi mi toglie, io vi perdono e in pace,
al lieto partir mio
 
al lieto partir mio
alfin vi lascio e do l’estremo addio.
 
alfin vi lascio, e dò l'estremo addio
No 15 Coro
 
No 8: //Coro//
Coro
 
Soprano/alto/tenore/Basso
    Placido è il mar, andiamo:
 
Placido è il mar Andiamo
500
tutto ci rassicura.
 
tutto ci rassicura
Felice avrem ventura:
 
Felice avrem ventura,
su su, partiamo or or.
 
sù sù, partiamo or’or
Elettra
 
Elettra:
    Soavi Zeffiri,
 
Soavi Zeffiri
soli spirate,
 
soli spirate
505
del freddo Borea
 
del freddo Borea
l’ira calmate,
 
l’ira calmate,
d’aura piacevole
 
d’aura piacevole
cortesi siate,
 
cortesi siate,
se da voi spargesi
 
se da voi spargesi
510
per tutto amor.
 
per tutto amor
Coro
 
tutti:
    Placido è il mar, andiamo:
 
Placido è il mar, Andiamo
tutto ci rassicura.
 
tutto ci rassicura
Felice avrem ventura:
 
felice avrem ventura,
su su, partiamo or or.
 
sù sù, partiamo or’ or
SCENA VII
 
Scena VII.
Idomeneo, Idamante, Elettra. Seguito del re.
 
Idomeneo, Idamante, Elettra, seguito del Rè
Recitativo
 
Idomeneo
 
Idom:
515
Vattene, prence.
 
Vattene Prence.
Idamante
 
Idam:te
Oh ciel!
 
O Ciel
Idomeneo
 
Idom:
Troppo t’arresti.
 
troppo t’arresti.
Parti, e non dubbia fama
 
Parti, e non dubbia Fama
di mille eroiche imprese il tuo ritorno
 
di mille Eroiche Imprese il tuo ritorno
prevenga. Di regnare
 
prevenga. di regnare,
se l’arte apprender vuoi, ora incomincia
 
se l’arte apprender vuoi, ora incomincia
520
a renderti de’ miseri il sostegno,
 
à renderti de’ miseri il sostegno,
del padre e di te stesso ognor più degno.
 
del Padre, e di te stesso ognor più degno
No 16 Terzetto
 
No 9:Terzetto.
Idamante
 
Idamante
    Pria di partir, oh dio!
 
Pria di partir, o Dio
soffri che un bacio imprima
 
soffri, che un Bacio imprima
sulla paterna man.
 
sù la paterna man
Elettra
 
Elettra
525
    Soffri che un grato addio
 
Soffri, che un grato addio
sul labro il cor esprima:
 
sul labro il cor esprima:
addio, degno sovran!
 
Addio degno sovran
Idomeneo
 
Idomeneo
(A Elettra.)
 
    Vanne, sarai felice.
 
Vanne; sarai felice
 
Figlio, tua sorte è questa.
 
figlio, tua sorte è questa.
530
Seconda i voti, o ciel!
 
seconda i voti o ciel!
Elettra, Idamante, Idomeneo
 
Elettra/Idamante/Idomeneo
Seconda i voti, o ciel!
 
seconda i voti o ciel!
Elettra
 
Elettra
    Quanto sperar mi lice!
 
quanto sperar mi lice!
Idamante
 
Idamante
Vado…
 
vado,
 
(e il mio cor qui resta.)
 
(e il mio cor qui resta)
Idomeneo
 
Idomeneo
Addio.
 
Addio.
Idamante
 
Idamante
Addio.
 
Addio.
Elettra
 
Elettra
Addio.
 
addio.
Elettra, Idamante, Idomeneo
 
Elettra/Idamante/Idomeneo
535
Addio.
 
Addio.
Idamante, Idomeneo
 
Idamante/Idomeneo
(Ognuno da sé.)
 
 
(Destin crudel!)
 
(Destin crudel)
 
Idamante
 
Idamante
 
    (Oh Ilia!)
 
(O Ilia!)
Idomeneo
 
Idomeneo
 
(Oh figlio!)
 
(O figlio)
Idamante
 
Idamante
Oh padre! Oh partenza!
 
O Padre! o partenza!
Elettra
 
Elettra
Oh dèi! Che sarà?
 
o Dei! che sarà?
Elettra, Idamante, Idomeneo
 
Elettra/Idamante/Idomeneo
 
    Deh cessi il scompiglio;
 
Deh cessi il scompiglio;
540
del ciel la clemenza
 
Del ciel la clemenza
sua man porgerà.
 
sua man porgerà.
 
(Vanno verso le navi.)
 
(Mentre vanno ad imbarcarsi sorge improvvisa tempesta. Il popolo canta il seguente coro.)
 
No 17 Coro
 
//Coro//
Coro
 
Sop:/alt./ten:/Bas
    Qual nuovo terrore!
 
Qual nuovo terrore
Qual rauco mugito!
 
qual rauco mugito!
De’ numi il furore
 
De’ Numi il furore
545
ha il mar infierito.
 
hà il mar infierito.
Nettuno, mercé.
 
Nettuno, mercè.
(Incalza la tempesta, il mare si gonfia, il cielo tuona e lampeggia, e i frequenti fulmini incendiano le navi. Un mostro formidabile s’appresenta fuori dell’onde. Il popolo canta il seguente coro.)
 
Coro
 
    Qual odio, qual’ira
 
Qual odio, qual’ira
Nettuno ci mostra!
 
Nettuno ci mostra
Se il cielo s’adira,
 
se il Cielo s’adira
550
qual colpa è la nostra?
 
qual colpa è la nostra?
Il reo qual è?
 
il Reo qual è?
Recitativo
 
Recitativo:
Idomeneo
 
Idomeneo
Eccoti in me, barbaro nume! il reo:
 
Eccoti in me, Barbaro Nume! il Reo;
io solo errai, me sol punisci, e cada
 
io solo errai, me sol punisci e cada
sopra di me il tuo sdegno. La mia morte
 
sopra di me il tuo sdegno la mia morte
555
ti sazi alfin; ma se altra aver pretendi
 
ti sazi al fin; ma se altra aver pretendi
vittima al fallo mio, una innocente
 
vittima al fallo mio una innocente
darti io non posso,
 
darti io non posso,
e se pur tu la vuoi,
 
e se pur tu la vuoi
ingiusto sei: pretenderla non puoi.
 
Ingiusto sei: pretenderla non puoi.
(La tempesta continua. I cretesi spaventati fuggono e nel seguente coro col canto e con pantomime esprimono il loro terrore, ciò che tutto forma un’azione analoga e chiude l’atto col solito divertimento.)
 
No 18 Coro
 
Coro
 
Sop:/Alt:/ten:/Bas:
    Corriamo, fuggiamo
 
Corriamo, fuggiamo
560
quel mostro spietato.
 
quel mostro spietato.
Corriamo, fuggiamo,
 
corriamo, fuggiamo,
ah preda già siamo!
 
ah Preda già siamo!
Chi, perfido fato,
 
chi, perfido fato,
più crudo è di te?
 
più crudo è di te?
 
Fine dell’atto secondo.