Kritische Edition des vertonten Textes mit neuer Szene I in Akt II (Wien 2)   Kritische Edition des vertonten Textes im Recitativo con Rondò KV 505 (KV 505)  
SCENA VIII
Arbace frettoloso e detti.
Arbace
Sire, il prence,
Idamante l’eroe, di morte in traccia
disperato correndo
750
il trionfo trovò. Sull’empio mostro
scagliossi furibondo, il vinse e uccise.
Eccoci salvi alfin.
Idomeneo
Ahimè! Nettuno
di nuovo sdegno acceso
sarà contro di noi… Or or, Arbace,
755
con tuo dolor vedrai
che Idamante trovò quel che cercava,
e di morte egli stesso
il trionfo sarà.
Arbace
(Vede condurre Idamante.)
Che vedo?… Oh numi!
SCENA IX
Idamante in veste bianca con ghirlanda di fiori in capo, circondato da guardie e da sacerdoti. Moltitudine di mesto popolo e suddetti.
No 27 Recitativo
Idamante
Padre, mio caro padre, ah dolce nome!
760
Eccomi a’ piedi tuoi: in questo estremo
periodo fatal, su questa destra,
che il varco al sangue tuo nelle mie vene
aprir dovrà, gl’ultimi baci accetta.
Ora comprendo che il tuo turbamento
765
sdegno non era già, ma amor paterno.
O mille volte e mille
fortunato Idamante,
se chi vita ti diè vita ti toglie,
e togliendola a te la rende al cielo,
770
e dal cielo la sua in cambio impetra,
ed impetra costante a’ suoi la pace
e de’ numi l’amor sacro e verace!
Idomeneo
Oh figlio! Oh caro figlio!
Perdona: il crudo uffizio
775
in me scelta non è, pena è del fato.
Barbaro, iniquo fato!… Ah no, non posso
contro un figlio innocente
alzar l’aspra bipenne… da ogni fibra
già sen fuggon le forze, e gl’occhi miei
780
torbida notte
ingombra… Oh figlio!…
Idamante
(Languente, poi risoluto.)
Oh padre!…
Ah non t’arresti inutile pietà,
né vana ti lusinghi
tenerezza d’amor.
Deh vibra un colpo
che ambi tolga d’affanno.
Idomeneo
Ah che natura
785
mel contrasta e ripugna.
Idamante
Ceda natura al suo autor: di Giove
questo è l’alto voler.
Rammenta il tuo dover. Se un figlio perdi,
cento avrai numi amici. Figli tuoi
790
i tuoi popoli sono.
Ma se in mia vece brami
chi t’ubbidisca ed ami,
chi ti sia accanto e di tue cure il peso
teco ne porti, Ilia ti raccomando…
795
Deh un figlio tu esaudisci
che moribondo supplica e consiglia:
s’ella sposa non m’è, deh siati figlia.
No 27a Aria
Idamante
    No, la morte io non pavento,
se alla patria, al genitore
800
frutta, o numi, il vostro amore
e di pace il bel seren.
    Agli Elisi andrò contento,
e riposo avrà quest’alma,
se in lasciare la mia salma
805
vita e pace avrà il mio ben.
Recitativo
Idamante
Ma che più tardi? Eccomi pronto, adempi
il sacrifizio, il voto.
Idomeneo
Oh qual mi sento
in ogni vena insolito vigor?…
Or risoluto son… l’ultimo amplesso
810
ricevi… e mori.
Idamante
Oh padre!…
Idomeneo
Oh figlio!…
Idamante, Idomeneo
Oh dio!…
Idamante
(Oh Ilia… ahimè!…)
(A Idomeneo.)
Vivi felice.
Idamante, Idomeneo
Addio!
(Nell’atto di ferire sopravviene Ilia ed impedisce il colpo.)
SCENA X
Ilia frettolosa, Elettra e detti.
Ilia
(Corre a ritenere il braccio d’Idomeneo.)
Ferma, o sire, che fai?
Idomeneo
La vittima io sveno
che promisi a Nettuno.
Idamante
Ilia, t’accheta…
Gran Sacerdote
(A Ilia.)
815
Deh non turbar il sacrifizio…
Ilia
Invano
quella scure altro petto
tenta ferir. Eccoti, sire, il mio:
la vittima io son.
Elettra
(Oh qual contrasto!)
Ilia
(A Idomeneo.)
Innocente è Idamante, è figlio tuo,
820
e del regno è la speme.
Tiranni i dèi non son, fallaci siete
interpreti voi tutti
del divino voler. Vuol sgombra il cielo
de’ nemici la Grecia, e non de’ figli.
825
Benché innocente anch’io, benché ora amica,
di Priamo son figlia e frigia io nacqui,
per natura nemica al greco nome.
Orsù, mi svena.
Idamante
Ah troppo,
Ilia, sei generosa!
830
Vittima sì preziosa il genitore
non promise a Nettun, me scelse il fato;
la frigia in te ancor vive:
chi sa a qual fine il ciel ti serba in vita
e della Grecia in sen?…
Ilia
Invan m’alletti.
Idamante
835
Invan morir presumi.
Idomeneo
Ah ch’io son fuor di me. Soccorso, o numi!
Arbace
Oh ciel! Che fia?… Mi scoppia il cor…
Elettra
(In petto
quai moti ardenti io sento
di rabbia e di furor!)
Gran Sacerdote
840
Sire, risolvi omai
Idomeneo
(A Ilia.)
Ma quella tu non sei…
Ilia
Sempre più grata è a’ dèi
vittima volontaria.
Idamante
Idolo mio!
Deh dammi del tuo amor l’ultimo pegno.
Ilia
845
Ecco il mio sangue.
Idamante
Ah no, la gloria in pace
lasciami di morire
per la mia patria.
Ilia
A me s’aspetta…
Idamante
Oh dio!
Ilia
Gratitudine è in me.
Idamante
In me è dover…
Ilia
…ma ti dispensa amore.
850
Nettun! Eccoti il mio.
(Corre all’ara, vuole inginocchiarsi; Idamante la ritiene.)
Idamante
O vivi e parti,
o insiem noi moriremo.
Ilia
No, sola io vuo’ varcare il guado estremo.
A te, sacro ministro…
(S’inginocchia avanti al Gran Sacerdote.)
(Nell’atto stesso che Ilia s’inginocchia s’ode gran strepito sotterraneo, la statua di Nettuno si scuote; il Gran Sacerdote si trova avanti l’ara in estasi. Tutti rimangono attoniti ed immobili per lo spavento. Una voce profonda e grave pronunzia la seguente sentenza del cielo.)
No 28a La Voce
La Voce
Ha vinto Amore…
A Idomeneo perdona
855
il gran trascorso il ciel, ma non al re,
a lui mancar non lice a sue promesse…
Cessi esser re…
lo sia Idamante… ed Ilia
a lui sia sposa, e fia pago Nettuno,
contento il ciel, premiata l’innocenza.
860
La pace renderà di Creta al regno
stabilito nel ciel nodo sì degno.
No 29 Recitativo
Idomeneo
Oh ciel pietoso!
Idamante
Ilia…
Ilia
Idamante, udisti?
Arbace
Oh gioia, oh amor, oh numi!
Elettra
Oh smanie! Oh furie!
865
Oh disperata Elettra!
Addio, amor, addio, speme! Ah il cor nel seno
già m’ardono l’Eumenidi spietate.
Misera, a che m’arresto?
Sarò in queste contrade
870
della gioia e trionfi
spettatrice dolente?
Vedrò Idamante alla rivale in braccio,
e dall’uno e dall’altra
mostrarmi a dito?…
Ah no, il germano Oreste
875
ne’ cupi abissi io vuo’ seguir.
Ombra infelice!
Lo spirto mio accogli:
or or compagna
m’avrai là nell’inferno
a’ sempiterni guai, al pianto eterno.
No 29a Aria
Elettra
    D’Oreste, d’Aiace
880
ho in seno i tormenti;
d’Aletto la face
già morte mi dà.
    Squarciatemi il core,
ceraste, serpenti,
885
o un ferro il dolore
in me finirà.
(Parte infuriata.)
SCENA ULTIMA
Idomeneo, Idamante, Ilia, Arbace. Seguito d’Idomeneo, d’Idamante e d’Ilia; popolo.
No 30 Recitativo
Idomeneo
Popoli, a voi l’ultima legge impone
Idomeneo qual re. Pace v’annunzio.
Compiuto è il sacrifizio e sciolto il voto.
890
Nettuno e tutti i numi a questo regno
amici son. Resta che al cenno loro
Idomeneo ora ubbidisca. Oh quanto,
o sommi dèi, quanto m’è grato il cenno!
Eccovi un altro re, un altro me stesso:
895
a Idamante mio figlio, al caro figlio
cedo il soglio di Creta e tutto insieme
il sovrano poter. I suoi comandi
rispettate, eseguite ubbidienti,
come i miei eseguiste e rispettaste,
900
onde grato io vi son: questa è la legge.
Eccovi la real sposa. Mirate
in questa bella coppia un don del cielo
serbato a voi. Quanto a sperar vi lice!
Oh Creta fortunata! Oh me felice!
No 30a Aria
Idomeneo
905
    Torna la pace al core,
torna lo spento ardore,
fiorisce in me l’età.
    Tal la stagion di Flora
l’albero annoso infiora,
910
nuovo vigor gli dà.
Segue l’incoronazione d’Idamante che s’eseguisce in pantomima, il coro che si canta durante l’incoronazione, ed il ballo.
No 31 Coro
Coro
    Scenda Amor, scenda Imeneo
e Giunone ai regi sposi;
D’alma pace ormai li posi
la dea pronuba nel sen!
BALLET KV 367
No 1 Chaconne
Annonce
Pas de deux de madame Hartig et monsieur Antoine
Pour le ballet
Pas seul de Madame Falgera
Pour le ballet
Annonce
Pas seul de Madame Hartig
Annonce
Pas soul de Madame Hartig
Pour le ballet
Pas seul de Monsieur Le Grand
No 2
Pas seul de Monsieur Le Grand
Pour le ballet
No 3 PassepiedMozarts Hinweis im Titel der Nummer:
Pour mademoiselle Redwen
Annonce [Majeur]
Mineur
Majeur
Pas seul de mademoiselle Redwen
Majeur
No 4 Gavotte
No 5 PassacailleMozarts Hinweis im Titel der Nummer:
Pour monsieur Antoine
Annonce
Pas seul de Monsieur Antoine
Pour le ballet
Pas de deux de Madame Falgera et Monsieur Le Grand
Pour le ballet
Fine del dramma.