LUCIO SILLA

DRAMMA PER MUSICA

DA RAPPRESENTARSI NEL REGIO TEATRO DI TORINO
nel Carnovale del 1779
alla presenza delle MAESTÀ LORO.

In Torino,
presso Onorato Derossi, libraio della società de' signori cavalieri sotto i primi portici della contrada di Po.
 
 


ARGOMENTO

Son note nell'istoria le inimicizie di Lucio Silla e di Caio Mario. È palese altresì il modo con cui il primo trionfò del suo emolo. Non può a Silla negarsi il vanto di gran guerriero, felice in tutte le sue marziali intraprese. Ma colla crudeltà, coll'avarizia, colla volubilità e con altri vizi adombrò la gloria del proprio valore. Lucio Cinna, da esso innalzato a sommi onori colla promessa di secondarlo e d'assisterlo, celò poi contro di lui sotto le sembianze dell'amicizia un odio il più implacabile. Aufidio, tribuno menzognero adulatore, fu quello che precipitar facea Silla in vari eccessi. Fra l'incostanza, l'avarizia e la crudeltà, che lo dominavano, era soggetto talora a quei rimorsi che non si allontanano da un cuore in cui per anche non si sono affatto estinti i lumi della ragione e gl'impulsi della virtù. Odioso a tutta Roma lo resero le stragi, l'usurpatasi dittatura, la proscrizione e la morte di tanti cittadini; ma degna fu d'ogni encomio la volontaria sua abdicazione, per cui cedette le insegne di dittatore, richiamando in Roma tutti i proscritti e anteponendo all'impero e alle grandezze la tranquillità d'una oscura vita privata. Dall'istoria non meno rilevasi che la famiglia de' Cecili fu sempre affezionatissima al partito di Caio Mario.
Plutarcoin Silla.
 
 

     La scena è in Roma nel palazzo di Lucio Silla e ne' luoghi contigui al medesimo.
 
 


La poesia è del signor De Gamera, adattata al comodo del compositor della musica.
La musica è del signor Michele Mortellari, maestro di cappella napolitano.
La copia della suddetta musica si fa e si distribuisce dal signor Antonio Lemessier, abitante in casa Badino vicino a S. Agostino.
 
 


PERSONAGGI

Lucio Silla, dittatore.

Il signor Gaetano Scovelli.

 
 

Giunia, figlia di Caio Mario e promessa sposa di Cecilio.

La signora Anna De Amicis Buonsolazzi.

Cecilio, senatore proscritto.

Il signor Domenico Bedini.

 
 

Celia, sorella di Lucio Silla.

La signora Caterina Lorenzina.

Lucio Cinna, patrizio romano, amico di Cecilio e nemico occulto di Lucio Silla.

Il signor Giuseppe Benigni.

Aufidio, tribuno, amico di Lucio Silla.

Il signor Gaetano Lorenzini.

Comparse
Senatori.
Littori.
Legionari.
Popolo.
Vestali.
Donzelle seguaci.
 
 

LI BALLI RAPPRESENTANO

IL PRIMO
Gli accidenti della pesca
La decorazione: Vista di mare, che poi diviene borrascoso, con navi e bastimento che naufraga e sull'innanzi spiaggia con case de' pescatori.

IL SECONDO
La caccia del cignale
La decorazione: Folta selva con antro da una parte in cui si ritirano le fiere, e molino dall'altra.

IL TERZO è di soldati e donzelle romane.

 
 

INVENTORI E COMPOSITORI DE’ BALLI SUDDETTI
Li signori Antonio e Federico padre e figlio Terrade, del secondo e terzo,
ed il signor Alessandro Guglielmi del primo.

COMPOSITORE DELLE ARIE DE' MEDESIMI
Il signor Vittorio Amedeo Canavasso, virtuoso del corno da caccia di cappella e camera di S. M.Sua Maestà
 
 

BALLERINI E BALLERINE

PRIMI BALLERINI SERI
Signori Federico Terrade Caterina Curtz
 
 

PRIMI BALLERINI GROTTESCHI
a parte uguale
Signori Alessandro Guglielmi Teresa Damiani Carlo Taglioni
 
 

BALLERINI MEZZO CARATTERE
fuori concerto
Signori Antonio Gianfanelli Rosa Viganò
 
 

ALTRI BALLERINI E FIGURANTI
Signori Signore
Baldassarre Arman Francesca Addoni
Antonio Aimar Teresa Lisonetta
Francesco Visconti Rosa Masnieri
Giacomo Martin Anna Maia
Angelo Santorelli Clara Boggio
Giovanni Passaponte Teresa Capra
Giuseppe Berteüil Serafina Viganò
Giovanni Capra Teresa Dolce
 
 
Gaetano Biffi Teresa Giovannini
Felice Cerutti Rosalia Burello
Paolo Sessi Anna Soffietti
Agostino Bertorello N. N.
 
 

INVENTORE E DISEGNATORE DEGLI ABITI
Il signor N. N. torinese
ed eseguiti da' sarti
Signori Antonio Gabannini, Carlo Cerutti, Caterina Merlo torinesi.
 
 


MUTAZIONI DI SCENE

ATTO PRIMO
Scena I.

Luogo rimoto fuori di Roma, che corrisponde al Tevere che ne bagna le mura, in vicinanza di diverse abitazioni campestri de' nobili patrizi. Veduta in lontano a sinistra del Monte Quirinale con tempio in cima, ed alla destra del Campidoglio cinto di mura, nel quale il tempio di Giunone e di Giove con diverse fabbriche nel tramendiante piano.

 
 
Scena III.

Appartamenti.

Scena VII.

Luogo circondato di cipressi, intorno ed in mezzo a' quali disposti si vedono li diversi mausolei e tombe degli eroi romani ed a sinistra quella di Mario.


Per il primo ballo: Vista di mare, che poi diviene borrascoso, con navi e bastimento che naufraga, e sull'innanzi spiaggia con case dei pescatori.
 
 

ATTO SECONDO
Scena I.

Portici in vista d'ampio cortile.

Scena V.

Delizioso giardino contiguo al palazzo di Silla.

 
 
Scena VIII.

Via sacra adorna di statue con vari tempi fra' quali quello di Giove Statore a' piedi della salita del Campidoglio che ne forma il fondo. Per il secondo ballo. Folta selva con antro da una parte, in cui si ritirano le fiere, e molino dall'altra.

 
 

ATTO TERZO
Scena I.

Interno di carcere.

Scena VII.

Tempio di Vesta ove si raduna il Senato, adorno di colonne e bassi rilievi. Nel fondo sacro recinto ove le Vestali custodivano il fuoco sacro.



INVENTORI E PITTORI DELLE SCENE
Li signori fratelli Galliari piemontesi.