Kritische Edition des vertonten Textes       Diplomatische Übertragung des Autographs 
Scena IV
 
Scena IV.
Ascanio, Fauno, Coro, Aceste, Silvia con seguito di pastorelle.
 
N° 9 Coro di pastori e pastorelle o ninfe, e ballo
 
Coro di Pastori e Pastorelle o' Ninfe.
Coro
 
sop:/Alt:/ten:/Bass:
270
    Hai di Diana il core,
 
hai di diana il core
di Pallade la mente.
 
di pallade la mente
Sei dell'erculea gente,
 
sei dell'erculea gente
saggia donzella, il fior.
 
saggia donzella il fior.
Parte del coro
 
sop: 1:mo/sop: 2do/Alto.
    I vaghi studi e l'arti
 
i vaghi studi e l'arti
275
son tuo diletto e vanto,
 
son tuo diletto e vanto
e de le muse al canto
 
e de le muse al canto
presti l'orecchio ancor.
 
presti l'orecchio ancor.
Coro
 
sop:/Alt:/ten:/Bass:
    Sei dell'erculea gente,
 
sei del'erculea gente
saggia donzella, il fior.Variante in den Textwiederholungen:
saggia donzella, il fiore.
 
saggia donzella il fior.
Parte del coro
 
sop: 1mo/Soprano 2do./tenore:
280
    Ha nel tuo core il nido
 
há nel tuo core il nido
ogni virtù più bella,
 
ogni virtú piú bella;
ma la modestia è quella
 
má la modestia é quella
che vi risplende ognor.
 
che vi risplende ognor.
Coro
 
sop:/Alt:/ten:/Bass:
    Hai di Diana il core,
 
hai di diana il core
285
di Pallade la mente.
 
di pallade la mente
Sei dell'erculea gente,
 
sei dell'erculea gente
saggia donzella, il fior.
 
saggia donzella il fior
 


Ascanio, Fauno, Coro, Aceste, Silvia con seguito di pastorelle.
Recitativo
 
Aceste
 
Aceste.
Oh generosa diva,
 
Oh generosa diva,
oh delizia degli uomini, oh del cielo
 
oh delizia degli uomini, oh del cielo
290
ornamento e splendor! Che più potea
 
ornamento e splendor! che piú potea
questo suol fortunato
 
questo suol fortunato
aspettarsi da te? Qual più ti resta,
 
aspettarsi da te? qual piú ti resta,
fido popol devoto,
 
fido popol devoto,
per la sua deità preghiera o voto?
 
per la sua deitá preghiera o voto.
295
Ogni cosa è compiuta.
 
ogni cosa é compiuta.
Dell'indigete Enea
 
dell'indigete Enea
la sospirata prole
 
la sospirata prole
vostra sarà pria che tramonti il sole.
 
vostra sará pria che tramonti il sole.
N° 10 Coro di pastoriFür die Wiederholung des Chors N° 6 „Venga de’ sommi eroi“ hat Mozart in der autographen Partitur nur die Bassstimme ausgeschrieben und darüber die Bezeichnung „Coro di Pastori“ eingetragen. Bei den Abschriften B, C, D, E, F ist der Satz nicht ausgeschrieben, sondern durch die Angabe am Ende des vorhergehenden Rezitativs „Si Replica il Coro de Pastori Venga Venga“ ersetzt. Im Libretto-Erstdruck ist der Text des Chors wiederholt. Vgl. dazu Luigi Ferdinando Tagliavini, Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/5), Kassel 1959, S. 44.
 
Coro di Pastori.
Coro
 
    Venga de' sommi eroi,
 
300
venga il crescente onor.
 
Più non s'involi a noi:
 
qui lo incateni Amor.
 
Recitativo
 
Aceste
 
Aceste.
Di propria man la dea
 
di propria man la Dea
a voi la donerà. Né basta ancora:
 
á voi la donerá. né basta ancora.
305
qui novella città sorger vedrete,
 
qui novella città sorger vedrete
de la diva e del figlio opra sublime.
 
de la diva, e del figlio opra sublime.
Questi poveri alberghi,
 
questi poveri alberghi,
queste capanne anguste
 
queste capanne anguste
fieno eccelsi palagi e moli auguste.
 
fieno eccelsi palagi, e moli auguste.
310
Altre dell'ampie moli
 
altri dell'ampie moli
saran sacre a le ninfeDie Edition folgt hier anders als die NMA die Fassung der autographen Partitur und der Abschrift F („Altre dell’ampie moli saran sacre a le ninfe“) entgegen der Fassung des Libretto-Erstdrucks und der Abschrift B („Altre dell’ampie moli saran sacre a le muse“)., altre custodi
 
saran sacre a le ninfe: altre custodi
de le prische memorie ai dì venturi,
 
de le prische memorie ai di venturi:
altre ai miseri asilo,
 
altre ai miseri asilo
altre freno agli audaci, altre tormento
 
altre freno agli audaci, altre tormento
315
a la progenie rea del mostro orrendo
 
a la progenie rea del mostro orrendo,
che già infamia e spavento
 
che gia infamia, e spavento
fu dei boschi aventini
 
fú dei boschi aventini
e periglio funesto a noi vicini.
 
e periglio fùunesto á noi vicini.
N° 11 Coro di pastoriFür die Wiederholung des Chors N° 6 „Venga de’ sommi eroi“ hat Mozart in der autographen Partitur nur die Bassstimme ausgeschrieben und darüber die Bezeichnung „Coro di Pastori“ eingetragen. Bei den Abschriften B, C, D, E, F ist der Satz nicht ausgeschrieben, sondern durch die Angabe am Ende des vorhergehenden Rezitativs „Si Replica il Coro de Pastori Venga Venga“ ersetzt. Im Libretto-Erstdruck ist der Text des Chors wiederholt. Vgl. dazu Luigi Ferdinando Tagliavini, Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/5), Kassel 1959, S. 45.
 
Coro di Pastori.
Coro
 
    Venga de' sommi eroi,
 
320
venga il crescente onor.
 
    Più non s'involi a noi:
 
qui lo incateni Amor.
 
Recitativo
 
Aceste
 
aceste
(Rivolto a Silvia.)
 
Oh mia gloria, oh mia cura, oh amato pegno
 
oh mia gloria, oh mia cura, oh amato pegno
de la stirpe d'Alcide, oh Silvia mia,
 
de la stirpe d'alcide, oh silvia mia,
325
oggi sposa sarai. Oggi d'Ascanio
 
oggi sposa sarai; oggi d'ascanio
il conforto sarai, l'amor, la speme:
 
il conforto sarai, l'amor la speme:
ambi di questo suolo
 
ambi di questo suolo
la delizia e il piacer sarete insieme.
 
la delizia e il piacer sarete insieme.
 


Aceste.
N° 12 Aria
 
Aceste
 
Aceste.
    Per la gioia in questo seno
 
per la gioia in questo seno
330
l'alma, oh dio! balzar mi sento.
 
l'alma oh Dio balzar mi sento
All'eccesso del contento,
 
all'eccesso del contento
no, resistere non sa.
 
no resistere non sá.
    Silvia cara, amici miei,
 
silvia cara, amici miei
se con me felici siete,
 
se con me felici siete,
335
ah venite e dividete
 
ah venite e dividete
il piacer che in cor mi sta.
 
il piacer, che in cor mi stá.
Recitativo
 
Silvia
 
silvia.
(Misera! Che farò?) Narrami, Aceste:
 
(Misera? che faró?) narrami aceste,
onde sai tutto ciò?
 
onde sai tutto ció?
Aceste
 
aceste.
La dea me 'l disse.
 
la Dea me 'l disse.
Silvia
 
silvia.
Quando?
 
quando?
Aceste
 
aceste
Non bene ancora
 
non bene ancora
340
si tignevan le rose
 
si tignevan le rose
de la passata aurora.
 
della passata aurora,
Silvia
 
silvia.
E che t'impose?
 
e che t'impose?
Aceste
 
aceste.
D'avvertirne te stessa,
 
d'avvertirne te stessa,
d'avvertirne i pastori; e poi disparve
 
d'avvertirne i pastori. e poi disparve,
versando dal bel crin divini odori.
 
versando dal bel crin divini odori.
Silvia
 
silvia.
345
(Ah che più far non so. Taccio?… Mi scopro?…)
 
(Ah che far piú non só taccio…? mi scopro…?)
Aceste
 
aceste
(Ma la ninfa si turba?…
 
(ma la ninfa si turba…?
Numi! Che sarà mai?…)
 
numi! che sará mai.?)
Silvia
 
silvia.
(No, che non lice
 
(nó che non lice
in simil uopo all'anime innocenti
 
in simil uopo all'anime innocenti
celar gli affetti loro.) Odimi, Aceste…
 
celar gli affetti loro) odimi aceste…
Aceste
 
aceste.
350
Cieli! Che dir mi vuoi?
 
cieli! che dirmi vuoi?
Qual duol ti opprime in sì felice istante?
 
qual duol ti opprime in si felice istante
Silvia
 
silvia.
Padre… Oh numi!… Che pena!… Io sono amante.
 
padre… oh numi…! che pena! io sono amante.
Aceste
 
aceste.
(Ahimè, respiro alfine.)
 
(aimé, respiro alfine)
E ti affanni perciò? Non è d'amore
 
e ti affanni percio? non é d'amore
355
degno il tuo sposo? O credi
 
degno il tuo sposo? o credi
colpa l'amarlo?
 
colpa l'amarlo?
Silvia
 
silvia.
Anzi, qual nume, o padre,
 
anzi qual nume, o padre,
lo rispetto e l'onoro. I pregi suoi
 
lo rispetto e l'onoro. i pregi suoi
tutti ho fissi nell'alma. Ognun favella
 
tutti hó fissi nell'alma. ognun favella
di sue virtù. Chi caro a Marte il chiama,
 
di sue virtú. chi caro á marte il chiama,
360
chi diletto d'Urania, e chi l'appella
 
chi diletto d'urania, e chi l'appella
de le muse sostegno;
 
de le muse sostegno:
chi n'esalta la mano, e chi l'ingegno.
 
chi n'esalta la mano, e chi l'ingegno.
Del suo gran padre in lui
 
del suo gran padre in lui
il magnanimo cor chi dice impresso,
 
il magnanimo cor chi dice impresso
365
chi de la dea celeste
 
chi de la Dea celeste
l'immensa carità trasfusa in esso.
 
l'immensa caritá trasfusa in esso.
 


Silvia
N° 13 Cavatina
 
Cauatina
Silvia
 
Silvia
    Sì, ma d'un altro amoreVariante in den Textwiederholungen:
Sì, ma sento d'un altro amore,
 
si, ma d'un altro amoro
sento la fiamma in petto:
 
sento la fiamma in petto
e l'innocente affetto
 
s e l'innocente affetto
370
solo a regnar non è.
 
solo á regnar non é
Recitativo
 
Aceste
 
Aceste.
Ah no, Silvia, t'inganni,
 
Ah nó, silvia t'inganni,
innocente che sei. Già per lung'uso
 
innocente che sei. gia per lung'uso
io più di te la tua virtù conosco.
 
io piú di te la tua virtú conosco.
Spiega il tuo core, o figlia.
 
spiega il tuo core o figlia.
375
E al tuo fido custode or ti consiglia.
 
e al tuo fido custode or ti consiglia.
Silvia
 
silvia.
Odi, Aceste, e stupisci. Il dì volgea
 
odi, aceste, e stupisci. il dí volgea,
che la mia fé donai
 
che la mia fé donai
d'esser sposa d'Ascanio all'alma dea.
 
d'esser sposa d'ascanio all'alma Dea.
Mille imagini liete,
 
mille imagini liete,
380
che avean color da quel felice giorno,
 
che avean color da quel felice giorno,
venian volando a la mia mente intorno,
 
venien volando á la mia mente intorno,
ed ella in dolce sonno
 
ed ella in dolce sonno
s'obliava innocente preda a loro;
 
s'obliava innocente in preda á loro;
quand'ecco, oh cielo! a me, non so se desta,
 
quand'ecco, oh cielo! á me non só se desta
385
comparve un giovanetto. Il biondo crine
 
comparve un giovanetto. il biondo crine
sul tergo gli volava, e mista al giglio
 
sul tergo gli volava; e mista al giglio
ne la guancia vezzosa
 
ne la guancia vezzosa
gli fioriva la rosa: il vago ciglio…
 
gli fioriva la rosa: il vago ciglio…
Padre, non più, perdona.
 
Padre, non più, perdona.
390
L'indiscreto pensier, parlando ancora,
 
l'indiscreto pensier, parlando ancora,
va dietro a le lusinghe
 
va dietro á le lusinghe
dell'imagin gentil che lo innamora.
 
dell'imagin gentil, che lo innamora.
Aceste
 
aceste
(Che amabile candor!) Segui, che avvenne?
 
(che amabile candor.) segui, che avvenne?
Silvia
 
silvia.
Ah da quel giorno il lusinghier sembiante
 
ah da quel giorno il lusinghier sembiante
395
regnò nel petto mio, di sé m'accese,
 
Regnó nel petto mio. di se m'accese;
i miei pensieri ei solo
 
i miei pensieri ei solo
tutti occupar pretese, i sonni miei
 
tutti occupar pretese; i sonni miei
di sé solo ingombrò. Da un lato Ascanio,
 
di se solo ingombró. da un lato ascanio,
la cui sembianza ignota,
 
la cui sembianza ignota,
400
ma la virtù m'è nota,
 
ma la virtù m'é nota,
meraviglia e rispetto al cor m'ispira;
 
meraviglia e rispetto al cor m'ispira:
dall'altro poi l'imaginato oggetto
 
dall'altro poi l'imaginato oggetto
tenerezza ed amor mi desta in petto.
 
tenerezza ed amor mi desta in petto
Aceste
 
aceste
No, figlia, non temer. Senti la mano
 
no figlia, non temer senti la mano
405
de la pietosa dea. Questa bell'opra
 
de la pietosa Dea questa bell'opra
opra è di lei.
 
opra é di lei.
Silvia
 
silvia.
Che dici?
 
che dici?
Come? Parla, che fia?
 
come? parla che fia?
Aceste
 
aceste
Piacque a la diva
 
piacque alla Diva
di stringere il bel nodo: in ogni guisa
 
di stringere il bel nodo: inogni guisa
vi dispone il tuo core e in sen ti pinge
 
vi dispone il tuo core, e in sen ti pinge
410
la sembianza d'Ascanio.
 
la sembianza d'ascanio.
Silvia
 
silvia.
E come il sai?
 
e come il sai?
Aceste
 
aceste
Sento che in cor mi parla
 
sento che in cor mi parla
un sentimento ignoto,
 
un sentimento ignoto:
la tua virtù me 'l dice, e m'assicura
 
la tua virtú m'el dice; e m'assicura
il favor de la dea.
 
il favor de la Dea.
Silvia
 
silvia.
Numi! Chi fia
 
Numi! chi fia
415
più di me fortunata? Oh Ascanio, oh sposo!
 
piú di me fortunata? oh ascanio, oh sposo!
Dunque per te, mio bene,
 
dunque per te mio bene
l'amoroso desio
 
l'amoroso desio
si raddoppia così dentro al cor mio?
 
si raddoppia cosi dentro al cor mio?
Amo adunque il mio sposo
 
amo adunque il mio sposo
420
quando un bel volto adoro? Amo lui stesso
 
quando un bel volto adoro? amo lui stesso
quando mille virtù pregio ed onoro?
 
quando mille virtú pregio, ed onoro?
 


Silvia
N° 14 Aria
 
Silvia
 
Silvia
    Come è felice stato
 
come é felice stato
quello d'un'alma fida,
 
quello d'un alma fida
ove innocenza annida,
 
ove innocenza annida
425
e non condanna amor!
 
e non condanna amor.
    Del viver suo beato
 
del viver suo beato
sempre contenta è l'alma:
 
sempre contenta é l'alma
e sempre in dolce calma
 
e sempre in dolce calma
va palpitando il cor.
 
palpitando il cor.
Recitativo
 
Aceste
 
aceste
430
Silvia, mira che il sole omai s'avanza
 
Silvia, mira, che il sole omai s'avanza
oltre il meriggio. È tempo
 
oltre il meriggio. é tempo,
che si prepari ognuno
 
che si prepari ognuno
ad accoglier la dea. Su via, pastori,
 
ad accoglier la Dea. sú via pastori
a coronarci andiam di frondi e fiori.
 
á coronarci andiam di frondi e fiori.
435
Tu con altri pastor, Fauno, raccogli
 
tu con altri pastor fauno raccogli
vaghi rami e ghirlande e qui le reca,
 
vaghi rami e ghirlande; e qui le reca,
onde sia il loco adorno
 
onde sia il loco adorno
quanto si può per noi. Tu ancor prepara
 
quanto si puó per noi. tu ancor prepara
parte de' cari frutti, onde sull'ara
 
parte de' cari frutti, onde sull'ara
440
con le odorate gomme ardan votivo
 
con le odorate gomme ardan votivo
sagrifizio a la dea che a noi li dona.
 
sagrifizio a la Dea, che á noi li dona.
Se questo dì è festivo
 
se questo di é festivo,
ogni anno al suo gran nome, or che si deve
 
ogni anno al suo gran nome, or che si deve,
quando sì fausta a noi
 
quando si fausta á noi
445
reca il maggior de' benefici suoi?
 
Reca il maggior de' benefizci suoi!
N° 15 Coro di pastoriFür die Wiederholung des Chors N° 6 „Venga de’ sommi eroi“ hat Mozart in der autographen Partitur nur die Bassstimme ausgeschrieben und darüber die Bezeichnung „Coro di Pastori“ eingetragen. Bei den Abschriften B, C, D, E, F ist der Satz nicht ausgeschrieben, sondern durch die Angabe am Ende des vorhergehenden Rezitativs „Si Replica il Coro de Pastori“ ersetzt. Im Libretto-Erstdruck ist der Text des Chors wiederholt. Vgl. dazu Luigi Ferdinando Tagliavini, Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/5), Kassel 1959, S. 52.
 
Coro di Pastori.
Coro
 
    Venga de' sommi eroi,
 
venga il crescente onor.
 
Più non s'involi a noi:
 
qui lo incateni Amor.
 
(Partono tutti fuorché Ascanio.)
 
Scena V
 
Scena V.
Ascanio e poi Venere e Coro di Geni.
 
Ascanio, e poi Venere e Coro di Genj &.
Recitativo
 
Ascanio
 
Ascanio.
450
Cielo! Che vidi mai? Quale innocenza,
 
cielo! che vidi mai? quale innocenza,
quale amor, qual virtù! Come non corsi
 
quale amor, qual virtú! come non corsi
al piè di Silvia, a palesarmi a lei?
 
al pié di silvia, a palesarmi á lei?
Ah questa volta, o dea, quanto penoso
 
ah questa volta, o Dea, quanto penoso
l'ubbidirti mi fu! Vieni e disciogli
 
l'ubbidirti mi fú. vieni e disciogli
Venere sopraggiunge col coro de' Geni.
 
455
questo freno crudele…
 
questo freno crudele,.
Venere
 
Venere.
Eccomi, o figlio.
 
eccomi ò figlio.
Ascanio
 
Ascanio.
Lascia, lascia ch'io voli
 
lascia lascia ch'io voli
ove il ridente fato
 
ove il ridente fato
mi rapisce, mi vuol. Quel dolce aspetto,
 
mi rapisce mi vuol, quel dolce asptetto,
quel candor, quella fé, quanto rispetto
 
quel candor, quella fé, quanto rispetto
460
m'ispirano nell'alma e quanti, oh dio,
 
m'ispirano nell'alma, e quanti oh Dio,
quanti mantici sono al mio desio!
 
quanti mantici sonosono al mio desio.
 


Ascanio
N° 16 Aria
 
Ascanio
 
Ascanio
    Ah di sì nobil alma
 
Ah di si nobil alma
quanto parlar vorrei!
 
quanto parlar vorrei
Se le virtù di lei
 
se le virtú di lei
465
tutte saper pretendi,
 
tutte saper pretendi
chiedile a questo cor.
 
chiedilile á questo cor.
    Solo un momento in calma
 
solo un momento in calma
lasciami, o diva, e poi
 
lasciami o Diva e poi
di tanti pregi suoi
 
di tanti pregi suoi
470
potrò parlarti allor.
 
potró parlarti allor
Recitativo
 
Venere
 
Venere.
Un'altra prova a te mirar conviene
 
un'altra prova á te mirar conviene
della virtù di Silvia. Ancor per poco
 
della virtú di silvia. ancor per poco
soffri, mia speme. Appena
 
soffri mia speme. appena
qui fia la pastoral turba raccolta,
 
qui fia la pastoral turba raccolta,
475
che di mia gloria avvolta
 
che di mia gloria avvolta
comparir mi vedrà. Restano, o figlio,
 
comparir mi vedrà. Restano, o figlio,
restano ancor pochi momenti, e poi…
 
Restano ancor pochi momenti, e poi…
Ascanio
 
Ascanio.
Che non pretendi, o dea,
 
che non pretendi o Dea,
da un impaziente cor! Ma sia che vuoi.
 
da un impaziente cor ma sia che vuoi.
Venere
 
Venere.
(Accennando da un lato.)
 
480
Là dove sale il colle,
 
là dove sale il colle,
finché torni quaggiù Silvia il tuo bene,
 
finche torni quaggiú silvia tuo bene,
ricovrianci per ora. In questo piano
 
ricovrianci per ora. in questo piano
de la nova città le prime moli
 
de la nova cittá le prime moli
sorgano intanto, e de' ministri miei
 
sorgano intanto, e de ministri miei
485
l'opra vi sudi. Auspici noi dall'alto
 
l'opra vi sudi. auspici noi dall'alto
dominerem su l'opra, e qua tornando
 
dominerem sú l'opra: e qua tornando
la pastoral famiglia
 
la pastoral famiglia,
n'avrà insieme conforto e meraviglia.
 
n'avrá insieme conforto, e meraviglia.
Olà, Geni miei fidi,
 
ola geni miei fidi,
490
de le celesti forze
 
de le celesti forze
raccogliete il valor. Qui del mio sangue
 
accogliete il valor qui del mio sangue
sorga il felice nido, e d'Alba il nome
 
sorga il felice nido; e l'alba il nome
suoni famoso poi di lido in lido.
 
suoni famoso poi di lido in lido.
E tu, mio germe, intanto
 
e tu mio germe intanto
495
a mirar t'apparecchia in quel bel core
 
á mirar ti prepara in quel bel core
di virtude il trionfo e quel d'amore.
 
di virtude il trionfo e quel d'amore.
 


Venere.
N° 17 Aria
 
Venere
 
Venere
    Al chiaror di que' bei rai,Variante in den Textwiederholungen:
Al chiaror di quei bei rai,
 
Al chiaror di quei bei rai
se l'amor fomenta l'ali,
 
se l'amor fomenta l'ali
ad amar tutti i mortali
 
ad amar tutti i mortali
500
il tuo cor solleverà.
 
il tuo cor solleverá
    Così poi famoso andrai
 
cosí poi famoso andrai
degli dèi tra' chiari figli,
 
degli Dei trá chiari figli
così fia che tu somigli
 
cosí fia che tu somigli
alla mia divinità.
 
alla mia divinitá
N° 18 Coro di Geni e Grazie
 
Coro
Coro
 
505
    Di te più amabile,
 
né dea maggiore,
 
celeste Venere,
 
no, non si dà.
 
    Con fren sì placido
 
510
reggi ogni core,
 
che più non bramasi
 
la libertà.
 
BalloVom Ballett zwischen dem ersten und dem zweiten Teil der Serenata hat sich nur die Stimme des Basses in der autographen Partitur erhalten. Vgl. dazu: Luigi Ferdinando Tagliavini, „Vorwort“ zu Ascanio in Alba (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/5), Kassel 1956, S. XIV sowie Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/5), Kassel 1959, S. 57. Die Bassstimme ist im Anhang der NMA abgedruckt.
 
BalloVom Ballett zwischen dem ersten und dem zweiten Teil der Serenata hat sich nur die Stimme des Basses in der autographen Partitur erhalten. Vgl. dazu: Luigi Ferdinando Tagliavini, „Vorwort“ zu Ascanio in Alba (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/5), Kassel 1956, S. XIV sowie Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/5), Kassel 1959, S. 57. Die Bassstimme ist im Anhang der NMA abgedruckt.
Molti pastori e pastorelle, secondo l'antecedente comando d'Aceste, vengono per ornar solennemente il luogo di ghirlande e di fiori. Ma, mentre questi si accingono all'opera, ecco che compariscono le Grazie accompagnate da una quantità di Geni e di ninfe celesti in atto di meditare qualche grande intrapresa. I pastori rimangono a tale veduta estremamente sorpresi; se non che, incoraggiti dalla gentilezza di quelle persone celesti, tornano all'incominciato lavoro. Ma assai più grande rinasce in essi la meraviglia, quando ad un cenno delle Grazie e de' Geni veggono improvvisamente cambiarsi i tronchi degli alberi, che stanno adornando di ghirlande, in altrettante colonne, le quali formano di mano in mano un sodo, vago e ricco ordine d'architettura, con cui dassi principio all'edificazione d'Alba e si promette un felice cambiamento al paese. Questi accidenti congiunti con gli atti d'ammirazione, di riconoscenza, di tenerezza, di concordia fra le celesti e le umane persone, fanno la base del breve ballo che lega l'anteriore con la seguente parte della rappresentazione.