Kritische Edition des vertonten Textes der Wiener Fassung mit vollständiger Scena ultima       Diplomatische Übertragung der autographen Partitur 
SCENA XIIINMA: SCENA Xc
 
Fscena XIV.
Donna Elvira sola.
 
Elvira sola.
No 21b Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato ed Aria KV 540c
 
N 8
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
 
Donna Elvira
 
Donna Elvira
In quali eccessi, oh numi, in quai misfatti
 
In quali Eccessi, o Numi. in quai misfatti
orribili, tremendi
 
orribili tremendi
è avvolto il sciagurato!… Ah no, non puote
 
è avvolto il sciagurato! Ah nò non puote
tardar l'ira del cielo!…
 
tardar l'ira del Cielo!…
la giustizia tardar! Sentir già parmi
 
la giustizia tardar! sentir già parmi
la fatale saetta
 
la fatale saetta
che gli piomba sul capo!… Aperto veggio
 
che gli piomba sul Capo!… aperto veggioaperto veggio
il baratro mortal… Misera Elvira,
 
il baratro mortal… misera Elvira,
che contrasto d'affetti in sen ti nasce!…
 
che contrasto d'affetti in sen ti nasce!…
Perché questi sospiri e queste ambasce?
 
perchè questi sospiri, e queste ambasce? –
Aria
 
F
Donn'Elvira
 
Donn'Elvira
    Mi tradì quell'alma ingrata,
 
mi tradì quell'alma ingrata,
infelice, oddio, mi fa;
 
infelice oddio mio mi fà.
ma tradita e abbandonata
 
ma tradita, e abbandonata
provo ancor per lui pietà.
 
provo ancor per lui pietà.
    Quando sento il mio tormento,
 
quando sento il mio Tormento
di vendetta il cor favella;
 
di vendetta il cor favella
ma se guardo il suo cimento,
 
mà se guardo il suo cimento
palpitando il cor mi va.
 
palpitando il cor mi và.
(Parte.)
 
SCENA XIVNMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XI
 
Don Giovanni entra pel muretto ridendo, indi Leporello.
 
Recitativo
 
Don Giovanni
 
(Ridendo forte.)
 
Ah ah ah ah, questa è buona:Im Haupttext Variante mit einer zusätzlichen metrischen Silbe nach den Quellen B1, E1, F1, Melk I und Melk II (so auch NMA).

Variante nach den Quellen C1 und D1 wie in den Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788:
Ah ah ah, questa è buona:
 
or lasciala cercar. Che bella notte!
 
È più chiara del giorno; sembra fatta
 
per gir a zonzo a caccia di ragazze.
 
È tardi?
 
(Guarda sull'orologio.)
 
Oh ancor non sono
 
due della notte; avrei
 
voglia un po' di saper come è finitoVariante nach Quelle E1:
voglia un po' di saper com'è finito
 
l'affar tra Leporello e Donna Elvira:
 
s'egli ha avuto giudizio…
 
Leporello
 
(In strada.)
 
Alfin vuole ch'io faccia un precipizio.
 
Don Giovanni
 
È desso. Oh Leporello!
 
Leporello
 
(Dal muretto.)
 
Chi mi chiama?
 
Don Giovanni
 
Non conosci il padron?
 
Leporello
 
Così nol conoscessi!
 
Don Giovanni
 
Come, birbo?
 
Leporello
 
(Entra.)
 
Ah siete voi, scusate.
 
Don Giovanni
 
Cosa è stato?
 
Leporello
 
Per cagion vostra io sonoIm Haupttext die Variante nach Quelle E1.

Variante nach den Quellen F1 und Melk I:
son
in questo stato.
 
Don Giovanni
 
Cos'è tal bizzarria? Sei matto?
 
Leporello
 
Matto?
 
Io credo, perdonate,
 
che il matto siate voi…
 
Don Giovanni
 
Ehi Leporello!
 
Leporello
 
Mancheria che mi deste
 
una mancia di pugni.
 
Don Giovanni
 
Non mi far di quei grugni e dimmi un poco:
 
come fu questa scena?
 
Leporello
 
In questo loco?
 
Sortiam di qui, datemi i miei vestiti,
 
poi tutto vi dirò.
 
(Si cangiano d'abito.)
 
Don Giovanni
 
Questi vestiti
 
meritan, Leporello, una pensione.
 
Di tante istorielle
 
che accadute mi son per loro merto
 
una sol ten vo' dir.
 
Donnesca al certo.
 
Don Giovanni
 
C'è dubbio? Una fanciulla
 
bella, giovin, galante
 
per la strada incontrai; le vado appresso,
 
la prendo per la man, fuggir mi vuole,Variante mit einer überzähligen metrischen Silbe nach den Quellen B1, D1, F1 und Melk II:
la prendo per la mano, fuggir mi vuole,
 
dico poche parole, ella mi piglia…
 
sai per chi?
 
Leporello
 
Non lo so.
 
Don Giovanni
 
Per Leporello.
 
Leporello
 
Per me?
 
Don Giovanni
 
Per te.
 
Leporello
 
Va bene.
 
Don Giovanni
 
Per la mano
 
essa allora mi prende…
 
Leporello
 
Ancora meglio.
 
Don Giovanni
 
M'accarezza, mi abbraccia…
 
"Caro il mio Leporello…
 
Leporello mio caro…" Allor m'accorsi
 
ch'era qualche tua bella.
 
Leporello
 
Oh maledetto!
 
Don Giovanni
 
Dell'inganno approfitto. Non so come
 
mi riconosce: grida, sento gente,
 
a fuggire mi metto, e pronto pronto
 
per quel muretto in questo loco io monto.
 
Leporello
 
E mi dite la cosa
 
con tale indifferenza!
 
Don Giovanni
 
Perché no?
 
Leporello
 
Ma se fosse
 
costei stata mia moglie!
 
Don Giovanni
 
Meglio ancora!
 
(Ride molto forte.)
 
Il Commendatore
 
Di rider finirai pria dell'aurora.
 
Don Giovanni
 
Chi ha parlato?
 
Leporello
 
(Con atti di paura.)
 
Ah qualch'animaVariante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Ah qualche anima
 
sarà dell'altro mondo
 
che vi conosce a fondo.
 
Don Giovanni
 
Taci, sciocco!
 
(Mette mano alla spada, cerca qua e là pel seplocreto dando diverse percosse alle staute etc.)
 
Chi va là! Chi va là!
 
Il Commendatore
 
Ribaldo audace,
 
lascia a' morti la pace.
 
Leporello
 
Ve l'ho detto.
 
Don Giovanni
 
(Con indifferenza e sprezzo.)
 
Sarà qualcun di fuori
 
che si burla di noi…
 
Ehi, del Commendatore
 
non è questa la statua? Leggi un poco
 
quella iscrizion.
 
Leporello
 
Scusate…
 
non ho imparato a leggere
 
ai raggi della luna…Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
a' raggi della luna…
 
Don Giovanni
 
Leggi, dico.
 
Leporello
 
(Legge.)
 
"Dell'empio che mi trasse al passo estremo
 
qui attendo la vendetta."
 
Udiste? Io tremo!
 
Don Giovanni
 
Oh vecchio buffonissimo!
 
Digli che questa sera
 
l'attendo a cena meco.
 
Leporello
 
Che pazzia! Ma vi par… Oh dèi, mirate
 
che terribili occhiate egli ci dà!
 
Par vivo! Par che senta
 
e voglia parlar…Variante nach den Quellen C1 und D1 (so auch NMA):
e che voglia parlar…
 
Don Giovanni
 
Orsù, va' là,
 
o qui t'ammazzo e poi ti seppellisco.
 
Leporello
 
(Tremando.)
 
Piano piano, signor, ora ubbidisco.Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Piano piano, signore, ora ubbidisco.
 
No 22 Duetto
 
FAtto II:do
N: 9.11
Leporello
 
Leporello:
    O statua gentilissima
 
O statua gentilissima
del gran Commendatore…
 
del gran Comendatore…
Padron… mi trema il core,
 
padron… mi trema il core
non posso terminar.
 
non posso terminar
Don Giovanni
 
D: Giovanni:
    Finiscila, o nel petto
 
finiscila o nel petto
ti metto questo acciar.
 
ti metto questo acciar.
 
Leporello
 
Leporello:
Che impiccio, che capriccio!
 
che impiccio, che capricio,
Io sentomi gelar.
 
io sentomi gelar.
Don Giovanni
 
D: Giovanni:
Che gusto, che spassetto!
 
che gusto che spassetto!
Lo voglio far tremar.
 
lo voglio far tremar,
 
Leporello
 
Leporello:
    O statua gentilissima,
 
O statua gentilissima
benché di marmo siate…
 
benchè di marmo siete…
(A Don Giovanni.)
 
Ah padron… padron mio, mirate
 
ah padron… padron mio mirate
che seguita a guardar.
 
che seguita a guardar.
Don Giovanni
 
D: Giovanni:
    Mori, mori…
 
mori mori…
Leporello
 
Leporello:
No… No no, attendete…
 
nò… nò nò attendete…
Signor, il padron mio…
 
Signor il padron mio
badate ben, non io,
 
badate ben non io
vorria con voi cenar.
 
vorria con voi cenar
(La statua china la testa.)
 
(la statua china la testa)
    Ah ah ah!
 
ah ah ah
Che scena è questa?
 
che scena è questa
Oh ciel, chinò la testa!
 
o ciel chinò la testa!
Don Giovanni
 
D: Giovanni:
Va' là, che se' un buffone…
 
và la che se' un buffone,
Leporello
 
Leporello:
Guardate ancor, padrone.
 
guardate ancor padrone.
Don Giovanni
 
D: Giovanni:
E che degg'io guardar?
 
e che degg'io guardar.
Leporello
 
Leporello:
    Colla marmorea testa
 
colla marmorea testa
ei fa
 
ei fà
(Imita la statua.)
 
(imita la statua)
così, così.
 
così così.
(La statua china qui la testa.)
 
(la statua china quì la testa)
 
Don Giovanni, Leporello
 
D: Giovanni:/Leporello
(Vedendo il chino.)|
 
(vedendo il chino)|
Colla marmorea testa
 
colla marmorea testa
ei fa così, così.
 
ei fa così così
Don Giovanni
 
D: Giovanni:
(Alla statua.)
 
(alla statua)
Parlate, se potete:
 
parlate se potete:
verrete a cena?
 
verrete a cena?
La statua del Commendatore
 
(la statua)
Sì.
 
 
Leporello
 
Leporello:
    Mover mi posso appena…
 
mover mi posso appena…
mi manca, oh dèi, la lena!Variante in den Wiederholungen:
mi manca, oh dèi, la lena…
 
mi manca o Dei la lena!
Per carità… partiamo…Variante in den Wiederholungen:
per carità… partiam…
 
per carità… partiamo…
andiamo via di qui.
 
andiamo via di quìdi quì
Don Giovanni
 
D: Giovanni:
    Bizzarra è inver la scena…
 
parbizzarra è inver la scena
verrà il buon vecchio a cena…
 
verrà il buon vecchio a cena
A prepararla andiamo…
 
a prepararla andiamo
partiamo via di qui.
 
partiamo via di quì.
 
(Partono.)
 


Camera tetra.
 
SCENA XVNMA (entsprechend dem Libretto-Druck Prag 1787): SCENA XII
 
Fscena XIVI
 
Camera Tetra.
Donn'Anna e Don Ottavio.
 
D: Anna, e D: Ottavio.
Recitativo
 
Don Ottavio
 
D: ott:
Calmatevi, idol mio: di quel ribaldo
 
Calmatevi Idol mio; di quel ribaldo
vedrem puniti in breve i gravi eccessi;
 
vedrem puniti in breve i gravi eccessi;
vendicati sarem.
 
vendicati sarem.
Donn'Anna
 
D: Anna:
Ma il padre, oddio!
 
ma il Padre, oddio!
Don Ottavio
 
D: ott:
Convien chinare il ciglio
 
convien chinare il ciglio
ai voleri del ciel: respira, o cara!
 
ai voleri del ciel; respira, o cara,
Di tua perdita amara
 
di tua perdita amara
fia domani, se vuoi, dolce compenso
 
fia Domani se vuoi dolce compenso
questo cor, questa mano…
 
questo cor, questa mano…
che il mio tenero amor…
 
che il mio tenero amor.
Donn'Anna
 
D: Anna.
Oh dèi, che dite?…
 
Oh Dei, che dite?…
In sì tristi momenti…
 
in si tristi momenti…
Don Ottavio
 
D: ott:
E che? Vorresti
 
e che? vorresti
con indugi novelli
 
con indugi novelli
accrescer le mie pene?
 
accrescer le mie pene?
Crudele!
 
Fcrudel!crudele!
No 23 Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato e Rondò
 
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
 
FAtto II:do
Recitativo:
Donn'Anna
 
D: Anna:
Crudele!
 
crudele! –
Ah no, mio bene!
 
ah nò mio bene!
Troppo mi spiace
 
troppo mi spiace
allontanarti un ben che lungamente
 
allontanarti un ben che lungamente
la nostr'alma desia… ma il mondo… oh dio…
 
la nostr'alma desia… mà il mondo… oh Dio – –
Non sedur la costanza
 
non sedur la mia costanza
del sensibil mio core!
 
del sensibil mio core!
Abbastanza per te mi parla amore.
 
abbastanza per te mi parla amore.
Rondò
 
FAtto II:do
N:o 102 Rondò.
Donn'Anna
 
D: Anna
 
sottovoce:
    Non mi dir, bell'idol mio,
 
Non mi dir bel idol mio,
che son io crudel con te;
 
che son io crudel con te
tu ben sai quant'io t'amai,
 
tu ben sai quant'io t'amai
tu conosci la mia fé.
 
tu conosci la mia fè.
    Calma, calma il tuo tormento,
 
calma calma il tuo tormento
se di duol non vuoi ch'io mora;
 
se di duol non vuoi ch'io mora
forse un giorno il cielo ancoraVariante in den Wiederholungen:
forse il cielo un giorno
 
forse un giorno il cielo ancora
sentirà pietà di me.
 
sentira pietà di me
(Parte.)
 
 
Fscena XIIVII
 
D: ottavio solo.
Recitativo
 
Don Ottavio
 
D: ott:
Ah si segua il suo passo: io vo' con lei
 
Ah si segua il suo passo: io vò con lei
dividere i martiri;
 
dividere i martiri,
saran meco men gravi i suoi sospiri.
 
saran meco men gravi i suoi sospiri.
(Parte.)
 
 
FN:o 11 finale


Sala, una mensa preparata per mangiare.
 
SCENA XVINMA (entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1787): SCENA XIII
 
scena XII:
No 24 Finale
 
Don Giovanni, Leporello, alcuni suonatori.
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Già la mensa è preparata,
 
Già la mensa è preparata
voi suonate, amici cari:
 
voi suonate amici cari
già che spendo i miei danari,
 
già che spendo i miei danaridanari
io mi voglio divertir.
 
io mi voglio divertir.
Leporello, presto, in tavola!
 
leporello presto in tavola;
Leporello
 
Leporello
Son prontissimo a servir.
 
son prontissimo à servir.
(I servi portano in tavola mentre Leporello vuol uscire.)
 
(I suonatori cominciano a suonare e Don Giovanni mangia.)
 
Bravi! "Cosa rara"!
 
bravi! cosa rara! –
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Che ti par del bel concerto?
 
che ti par del bel concerto?
Leporello
 
Leporello
È conforme al vostro merto.
 
è conforme al vostro merto.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Ah che piatto saporito!Variante in den Wiederholungen:
Oh che piatto saporito!
 
ah che piato saporito
Leporello
 
Leporello
(A parte.)
 
(a parte)
Ah che barbaro appetito!
 
Ah che barbaro appetito!
 
Leporello
 
Che bocconi da gigante,
 
che bocconi da gigante,
mi par proprio di svenir.Variante in den Wiederholungen:
Che bocconi da gigante!
Mi par proprio di svenir.
 
mi par proprio di svenir.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
 
Nel veder i miei bocconi
 
nel veder i miei bocconi
gli par proprio di svenir.
 
gli par proprio di svenir.
 
Don Giovanni
 
    Piatto!
 
Piato.
Leporello
 
Leporello
Servo.
 
servo.
Evvivano i "Litiganti"!
 
e vivano i littiganti!
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Versa il vino.
 
versa il vino.
(.)
 
Eccellente marzimino!
 
Eccellente marzimino!
 
Leporello
 
Leporello
fretta gli avanzi di Don Giovanni.)
 
(Questo pezzo di fagiano
 
questo pezzo di fagiano
piano piano vo' inghiottir.)
 
piano piano vo inghiottir.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(Sta mangiando, quel marrano;
 
stà mangiando quel marrano
fingerò di non capir.)
 
fingerò di non capir.
 
Leporello
 
FLeporello
Questa poi la conosco purtroppo.
 
questa poi la conosco purtroppo
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(Lo chiama senza guardarlo.)
 
    Leporello.
 
Leporello.
Leporello
 
Leporello
(risponde colla bocca piena..)
 
(colla bocca piena)
Padron mio…
 
Padron mio:
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Parla schietto, mascalzone!
 
parla schietto mascalzone:
Leporello
 
Leporello
(Sempre mangiando.)
 
Non mi lascia una flussione
 
non mi lascia una flussione
le parole proferir.
 
le parole proferir
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Mentre io mangio, fischia un poco.
 
mentre io mangio fischia un poco
Leporello
 
Leporello
Non so far…
 
non sò far:
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Cos'è?
 
cos'è? –
(Lo guarda e s'accorge che mangia.)
 
(s'accorge che mangia)
Leporello
 
Leporello
Scusate, scusate.
 
scusate, scusate;
 
Leporello
 
Leporello
Sì eccellente è il vostro cuoco,
 
si eccellente è il vostro cuoco,
che lo volli anch'io provar.
 
che lo volli anch'io provar
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Sì eccellente è il cuoco mio,
 
si eccellente è il cuoco mio
che lo volle anch'ei provar.
 
che lo volle anch'ei provar.
 
SCENA XVIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XIV
 
Fscena XIII.
I suddetti, Donna Elvira.
 
Donna Elvira
 
D: Elvira
(Entra disperata.)
 
(entra disperata)
    L'ultima prova
 
l'ultima prova
dell'amor mio
 
dell'amor mio
ancor vogl'io
 
ancor vogl'io
fare con te.
 
fare con te.
    Più non rammento
 
più non rammento
gl'inganni tuoi,
 
gl'inganni tuoi
pietade io sento…
 
pietade io sento
 
Don Giovanni, Leporello
 
D: Giovanni/Leporello
(Sorgendo.)|
 
(sorgendo)|
Cos'è? Cos'è?
 
cos'è? cos'è?
Donna Elvira
 
D: Elvira
(S'inginocchia.)
 
(s'inginocchia)
    Da te non chiede
 
da te non chiede
quest'alma oppressa
 
quest'alma oppressa
della sua fede
 
della tua fede
qualche mercé.
 
qualche mercè.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Mi maraviglio!
 
mi maraviglio!
Cosa volete?
 
cosa volete?
Se non sorgete,
 
se non sorgete
non resto in piè!
 
non resto in piè.
(S'inginocchia.)
 
(s'inginocchia.)
 
Donna Elvira
 
D: Elvira
    Ah non deridere
 
Ah non deridere
gli affanni miei!
 
gli affanni miei!
Leporello
 
Leporello
(Quasi da piangere
 
quasi da piangere
mi fa costei.)
 
mi fà costei
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(Sorgendo fa sorgere Donna Elvira.)
 
(sorgendo fa sorgere D: Elv)
(sempre con affettata tenerezza.)
 
Io te deridere?
 
Io te deridere?
Cieli! perché?
 
Cieli! perchè?
 
    Che vuoi, mio bene?
 
che vuoi mio bene?
Donna Elvira
 
D: Elvira
Che vita cangi.
 
che vita cangi.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Brava!
 
brava!
 
Donna Elvira, Leporello
 
Leporello/D: Elvira
Cor perfido!
 
Cor Perdfido!
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Lascia ch'io mangi;
 
lascia ch'io mangi;
(Torna a sedere, a mangiare etc.)
 
e se ti piace,
 
e se ti piace
mangia con me.
 
mangia con me.
 
Donna Elvira
 
D: Elvira
    Restati, barbaro,
 
restati barbaro
nel lezzo immondo,
 
nel lezzo immondo
esempio orribile
 
esempio orribile
d'iniquità!
 
d'iniquità.
Leporello
 
Leporello
    Se non si muove
 
se non si muove
nel suo dolore
 
nel suo dolore
di sasso ha il core
 
di sasso hà il core
o cor non ha.
 
o cor non hà.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(Bevendo etc.)
 
    Vivan le femmine,
 
vivan le femmine,
viva il buon vino,
 
viva il buon vino,
sostegno e gloria
 
sostegno e gloria
d'umanità!
 
d'umanità!
 
Donna Elvira
 
FD: Elvira
(Sorte, poi rientra mettendo un grido orribile e fugge dall'altra parte.)
 
(sorte)
 
rientra, e fugge dall'altra parte)
    Ah!
 
Ah –
 
Don Giovanni, Leporello
 
D: Giovanni/Leporello
Che grido è questo mai!Variante in den Wiederholungen:
Che grido!
 
che grido è questo mai!
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Va' a veder che cosa è stato.
 
và a veder che cosa è stato.
Leporello
 
Leporello
(Sorte e prima di tornare mette un grido ancora più forte.)
 
(sorte, e prima di tornare mette un grido)
Ah!
 
Ah –
(Entra spaventato e chiude l'uscio.)
 
(entra spaventato e chiude l'uscio)
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Che grido indiavolato!
 
che grido indiavolato!
Leporello, che cos'è?
 
Leporello che cos'è?
Leporello
 
Leporello
    Ah signor… per carità!…
 
Ah signor… per carità!…
Non andate fuor di qua!…
 
non andate fuor di quà!…
L'uom di sasso… l'uomo bianco…
 
l'uom di sasso… l'uomo bianco…
Ah padrone!… io gelo… io manco…
 
Ah Padrone!… io gelo… io manco…
Se vedeste che figura!…
 
se vedeste che figura! –
Se sentiste come fa!
 
se sentiste come fà.
(Si sente il moto de' piedi etc.)
 
Ta ta ta ta ta ta ta ta.
 
ta ta ta ta ta ta ta ta
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Non capisco niente affatto:
 
non capisco niente affatto:
tu sei matto in verità!
 
tu sei matto in verità.
(Si sente battere fortissimo alla porta che chiuse Leporello.)
 
(si sente battere alla porta)
Leporello
 
Leporello
    Ah sentite!
 
ah sentite
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Qualcun batte.
 
qualchun batte
Apri…
 
apri…
(Seguitano a batter più forte.)
 
Leporello
 
Leporello
(Tremando.)
 
(tremando)
Io tremo…
 
io tremo
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Apri, dico.Variante in den Wiederholungen:
Apri.
 
apri dico:
 
Leporello
 
Leporello
(S'allontana impaurito.)
 
Ah…
 
Ah…
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Matto! Per togliermi d'intrico
 
matto! per togliermi d'intrico
ad aprir io stesso andrò.
 
ad aprir io stesso andrò.
(Piglia un lume e va per aprire etc.)
 
(piglia lume e ) và per aprire)
Leporello
 
Leporello
(S'asconde sotto la tavola.)
 
Non vo' più veder l'amico,
 
non vò più veder l'amico
pian pianin m'asconderò.
 
pian pianin m'asconderò
 
 
(Don Giovanni apre.)
 
([D: Giovanni] apre)
SCENA XVIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XV
 
Fscena XIV.
I suddetti, il Commendatore.
 
Il Commendatore
 
Comendatore
    Don Giovanni, a cenar teco
 
Don Giovanni à cenar teco
m'invitasti, e son venuto.
 
m'invitasti e son venuto
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Non l'avrei giammai creduto,
 
non l'avrei giammai creduto,
ma farò quel che potrò!
 
ma farò quel che potrò!
 
    Leporello! un'altra cena
 
Leporello un'altra cena
fa' che subito si porti.
 
fà che subito si porti;
Leporello
 
Leporello
(Mezzo fuori col capo dalla mensa.)
 
Ah padron! siam tutti morti!
 
ah padron! siam tutti morti
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Vanne, dico…
 
vanne dico…
(Leporello con molti atti di paura esce e va per partire.)
 
Il Commendatore
 
Comendatore
Ferma un po'.
 
ferma un pò.
    Non si pasce di cibo mortale
 
non si pasce di cibo mortale
chi si pasce di cibo celeste:
 
chi si pasce di cibo celeste
altre cure più gravi di queste,
 
altre cure più gravi di queste
altra brama quaggiù mi guidò!
 
altra brama quaggiù mi guidò!
Leporello
 
Leporello
(Tremando.)
 
La terzana d'avere mi sembra,
 
la terzana d'avere mi sembra
e le membra fermar più non so.
 
e le membra fermar più non sò.
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Parla, dunque: che chiedi, che vuoi?
 
Parla dunque: che chiedi, che vuoi?
 
Il Commendatore
 
Comendatore
Parlo, ascolta, più tempo non ho.
 
Parlo, ascolta, Più tempo non hò.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Parla, parla, ascoltando ti sto.Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 478–482 des Finales mit einer Wiederholung des Verses „Parla, parla, ascoltando ti sto.“ (Don Giovanni) und mit dem Vers „Ah le membra fermar più non so.“ (Leporello) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 433–434. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 250v und folio 251r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 217v–218v) und Melk II (Bd. 2, S. 420–422) ist keine Kürzung belegt.
 
parla parla ascoltando ti stòDie Streichung der Takte 478-482 ist von Mozart für die Wiener Fassungen vorgenommen worden. parla ascoltando ti stò
Leporello
 
LeporelloDie Streichung der Takte 478-482 ist von Mozart für die Wiener Fassungen vorgenommen worden.
Ah le membra fermar più non so.
 
Ah le membra fermar più non sò.Die Streichung der Takte 478-482 ist von Mozart für die Wiener Fassungen vorgenommen worden.
 
Il Commendatore
 
Comendatore
    Tu m'invitasti a cena,
 
tu m'invitasti à cena
il tuo dover or sai:
 
il tuoil tuo dover or sai
rispondimi, verrai
 
rispondimi verrai
tu a cenar meco?
 
tu à cenar meco?
Leporello
 
Leporello
(Da lontano tremando.)
 
(da lontano tremando)
Oibò!
 
oibò
    Tempo non ha, scusate.
 
tempo non hà scusate.
 
D: GiovanniDie Streichung der Takte 503-506 ist von Mozart für die Wiener Fassungen vorgenommen worden.
A torto di viltateFür die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 503–506 des Finale zum zweiten Akt mit der Vertonung der Verse „A torto di viltade / tacciato mai sarò“ (Don Giovanni) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 436–437. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 252r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 1, Bl. 221r–221v) und Melk II (Bd. 2, S. 427–428) ist keine Kürzung belegt.
 
à torto di viltateDie Streichung der Takte 503-506 ist von Mozart für die Wiener Fassungen vorgenommen worden.
 
tacciato mai sarò!Die Streichung der Takte 503-506 ist von Mozart für die Wiener Fassungen vorgenommen worden.
Il Commendatore
 
Comendatore
Risolvi.
 
risolvi:
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Ho già risolto.
 
hò già risolto.
Il Commendatore
 
Comendatore
Verrai?
 
verrai.
Leporello
 
Leporello
(A Don Giovanni.)
 
(à D: Giov:)
Dite di no.
 
dite di nò
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Ho fermo il core in petto:
 
hò fermo il core in pettio:
non ho timor, verrò!
 
non hò timor, verrò
Il Commendatore
 
Comendatore
    Dammi la mano in pegno.
 
dammi la mano in pegno
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Eccola.
 
Eccola
(Grida forte.)
 
Ohimè!
 
oimè.
Il Commendatore
 
Comendatore
Cos'hai?
 
cos'hai?
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Che gelo è questo mai?
 
che gelo è questo mai?
Il Commendatore
 
Comendatore
Pentiti, cangia vita:
 
Pentiti cangia vita:
è l'ultimo momento!
 
e l'ultimo momento
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(Vuol sciogliersi, ma invano.)
 
No no, ch'io non mi pento;
 
nò nò ch'io non mi pento
 
vanne lontan da me!
 
vanne lontan da me
Il Commendatore
 
Comendatore
    Pentiti, scellerato!
 
Pentiti scellerato!
Don Giovanni
 
D: Giovanni
No, vecchio infatuato!
 
Nò vecchio infatuato!
Il Commendatore
 
Comendatore
Pentiti!
 
pentiti:
Don Giovanni
 
D: Giovanni
No.
 
No:
 
Il Commendatore, Leporello
 
Comendatore/Leporello
Sì.
 
sì:
Don Giovanni
 
D: Giovanni
No.
 
Nò:
Il Commendatore
 
Comendatore
Ah tempo più non v'è.
 
Ah tempo più non v'è.
(Parte.)
 
(parte)
(Foco da diverse parti, tremuoto etc.)
 
F
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Da qual tremore insolito
 
da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti!
 
sento assalir gli spiriti
Dond'escono quei vortici
 
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror?Variante in den Wiederholungen:
Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror!
 
di foco pien d'orror!
Coro
 
(Coro)
(Di sotterra con voci cupe.)
 
Tutto a tue colpe è poco;
 
tutto à tue colpe è poco
vieni, c'è un mal peggior.
 
vieni c'è un mal peggior.
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Chi l'anima mi lacera?
 
chi l'anima mi lacera!
Chi m'agita le viscere?
 
chi m'agita le viscere!
Che strazio, ohimè, che smania!
 
che strazio oimè che smania!
Che inferno! che terror!Variante in den Wiederholungen:
Ah! Che inferno! che terror!
 
che inferno! che terror!
Leporello
 
Leporello
    Che ceffo disperato!
 
che ceffo disperato!
Che gesti da dannato!
 
che gesti da dannato
Che gridi, che lamenti!
 
che gridi, che lamenti!
Come mi fa terror!
 
come mi fà terror.
Coro
 
Coro
Tutto a tue colpe è poco;
 
tutto à tue colpe è poco
vieni, c'è un mal peggior.
 
vieni c'è un mal peggior.
 
(Il foco cresce. Don Giovanni si sprofonda.)
 
 
 
Don Giovanni, Leporello
 
D: Giovanni/Leporello/NBD: Anna./D: Elv:/Zerl:/D: ottv:
Ah!
 
Ah! –
(Don Giovanni resta inghiottito dalla terra.)
 
([Don Giovanni] resta inghiottito)
SCENA ULTIMAIm ursprünglichen Finale des Atto secondo hat Mozart in seiner autographen Partitur (Quelle A) zwei alternative Varianten für die Wiener Fassung notiert:

a. Streichung der Scena ultima (Takte 603–871)
Zu Takt 596 hat Mozart in Bl. 257v in hellerer Tinte den Auftritt der anderen Hauptpersonen (ohne Masetto, da auch in Wien ein einziger Sänger sowohl die Rolle des in der Szene anwesenden Commendatore als auch die des Masetto übernahm) eingetragen, die mit einem D-Dur-Akkord in Leporellos Aufschrei „Ah!“ einsetzen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIII, Punkt a. Die Änderung entspricht der abschließenden Szenenanweisung des Libretto-Drucks Wien 1788 (Quelle W2): Il foco cresce D. Gio. / si sprofonda: nel momento stesso es- / con tutti gli altri: guardano, met- / ton un alto grido. fuggono, e cala / il sipario. / Fine. Damit verweist Mozart in seiner autographen Partitur auf den Wegfall der gesamten Scena ultima (T. 603–871), wie dieser nicht nur im Libretto der Wiener Aufführung (Quelle W2), sondern auch in der Abschrift der Partitur dokumentiert ist, die in der Kopiaturwerkstatt von Laurent (Lorenz) Lausch wohl im gleichen Jahr in Wien angefertigt wurde (Quelle F1). Der Wegfall der gesamten Scena ultima ist ebenfalls in der Partiturabschrift Melk II, der Schwesterkopie der Quelle F1, belegt.
Den Nachtrag der anderen Hauptrollen hat Mozart selbst dann in seiner autographen Partitur (Quelle A) mit der gleichen hellen Tinte gestrichen, als ob er den Wegfall der Scena ultima wieder rückgängig machen wollte.

b. Kürzung der Scena ultima (Takte 689–749)
In der Scena ultima hat Mozart die ursprünglichen Takte 689–749 des Finales (vom Vers „Ah certo è l’ombra“ bis „con Proserpina e Pluton;“) gestrichen und in einem neuen Einzelblatt (Bl. 263, in der gleichen Papiersorte der Wiener Ersatznummer 10a und 21b) eine zehntaktige Kurzversion der Passage ohne die Verse „Or che tutti, o mio tesoro,“ bis „a trovar padron miglior“ neu komponiert (vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XIII, Punkt b).

Beide Varianten sind auch in der Wiener Abschrift der Partitur aus dem Jahre 1788 dokumentiert, die in der Kopiaturwerkstatt von Wenzel Sukowaty wohl auf Mozarts Anweisung für die Wiener Aufführungen angefertigt wurde (Quelle E1, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49). Die Wiener Abschrift zeigt im Finale auch Spuren einer Streichung der Takte 724–730 innerhalb des größeren Strichs der Takte 689–749 (Punkt b). Da diese kleine Streichung nur in der Violino-primo-Stimme übertragen wurde, aber in allen anderen Orchesterstimmen fehlt (Quelle E2, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 50), stellt sie möglicherweise einen ersten Kürzungsversuch dar, der dann durch die größere Kürzung der Passage obsolet und daher nicht weiterverfolgt wurde. Eine Mitwirkung Mozarts an diesem kleineren Streichungsvorschlag lässt sich nicht ganz ausschließen. Vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 105f., dagegen aber: Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47. Da allerdings in Mozarts autographer Partitur nur die größere Streichung der Takte 689–749 belegt ist und die kleinere Streichung auch in den Orchesterstimmen der Wiener Abschrift (mit Ausnahme von Violino primo) nicht weiter notiert wurde, stellt dieser angedeutete Streichungsvorschlag, anders als die größere Kürzung der Passage, wohl keine definitive Variante zum Finale des Atto secondo dar.

Welche der beiden Alternativen für die Wiener Fassung (a. Streichung, b. Kürzung der Scena ultima) zuerst notiert wurde und ob bzw. bei welcher der Wiener Aufführungen der Oper 1788 sie jeweils erklangen, lässt sich nicht eindeutig eruieren. Die erste Variante ganz ohne Scena ultima (a) dürfte für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 gedacht worden sein, da sie dem Libretto-Druck Wien 1788 (Quelle W2) entspricht, der am Abend der Premiere im Burgtheater für 20 Kreuz angeboten wurde (vgl. den Anschlagzettel der Wiener Erstaufführung, in: Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XI; vgl. dazu auch ders., Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 59, Punkt 4). Hätte die Scena ultima bei der Wiener Premiere gespielt werden sollen, hätte ihr Text im Libretto, das extra für diese Aufführung gedruckt und direkt an der Kasse verkauft wurde, wohl nicht gefehlt. Vor allem aber hätte der in Operntexten der Zeit ungewöhnliche explizite Hinweis auf das Fallen des Vorhangs am Ende des Wiener Libretto-Drucks („e cala il sipario. Fine.“ / „und der Vorhang fällt. Ende.“) überhaupt keinen Sinn gemacht, wenn die Scena ultima doch aufgeführt worden wäre (vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 108).

Ob die Variante mit gekürzter Scena ultima (b) vor der Premiere als Zwischenlösung zur endgültigen Streichung der gesamten Szene vor der Wiener Erstaufführung entstanden ist oder ob die gekürzte Scena ultima erst bei einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere wiederhergestellt wurde, bleibt offen. Für die erste Hypothese spricht, dass die Wiener Fassung in späteren Abschriften (außer der Quelle E1) ohne Scena ultima überliefert ist (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 110). So fehlt wie erwähnt die Scena ultima in beiden Referenzpartituren F1 und Melk II. Darüber hinaus scheint eine prozessuale Entwicklung, bei der zunächst ein kleiner Strich vorgeschlagen (Quelle E1, Takte 724–730), dann eine größere Kürzung vorgenommen wurde (Quelle A und Quelle E1, Takte 689–749) und schließlich der Wegfall der gesamten Scena ultima vor der Premiere erfolgte, als konkreter Streichungsvorgang durchaus plausibel (vgl. Woodfield, ibidem). Andererseits hat Mozart wie erwähnt auf Blatt 257v seiner autographen Partitur den Nachtrag mit den Stimmen der anderen Rollen für die Wiener Fassung ohne Scena ultima mit der gleichen hellen Tinte wieder gestrichen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Es ist also nicht auszuschließen, dass Mozart den Wegfall der Scena ultima im Verlauf der folgenden 15 Reprisen der Oper im Jahr 1788 wieder rückgängig gemacht habe. Bei diesen Wiener Wiederaufführungen mit der wiederhergestellten Scena ultima könnte er dann die Variante mit der Kurzversion der Scena ultima (b) ausprobiert haben, vielleicht um die Länge des zweiten Aktes zu reduzieren, der durch die neuen Wiener Nummern (Scene IX–XV) deutlich umfangreicher geworden war als in der ursprünglichen Prager Fassung. Denkbar ist schließlich auch, dass in einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere die Scena ultima ohne jegliche Kürzung in ihrer ursprünglichen Prager Gestalt erklungen ist, auch wenn diese Möglichkeit aufgrund der daraus resultierenden Länge des zweiten Aktes als eher unwahrscheinlich erscheint.

Um allen Alternativen des Wiener Finales gerecht zu werden, bietet unsere Edition – neben der Prager Fassung des vertonten Textes mit ungekürzter Scena ultima – drei getrennte Versionen des vertonten Textes der Wiener Fassung: ganz ohne Scena ultima (Wien 1), mit Scena ultima in der Kurzversion (Wien 2a) und mit ungekürzter Scena ultima (Wien 2b). Kleinere Varianten in den überlieferten Quellen der Wiener Fassung sind hingegen in jeder der drei Versionen gleichermaßen in Kommentaren ediert.
 
Fscena ultima:
Leporello, Donn'Anna, Donna Elvira, Don Ottavio, Masetto, Zerlinacon ministri di giustizia.
 
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
 
Zerlina./D: Elvira./D: Ottavio./Masetto.
    Ah dove è il perfido,
 
Ah dove è il perfido
dov'è l'indegno?
 
dov'è l'indegno,
Tutto il mio sdegno
 
tutto il mio sdegno
sfogar io vo'.
 
sfogar io vò.
Donn'Anna
 
Donn'Anna.
    Solo mirandolo
 
solo mirandolo
stretto in catene,
 
stretto in catene
alle mie pene
 
alle mie pene
calma darò.
 
calma darò.
Leporello
 
Leporello.
    Più non sperate…
 
più non sperate
di ritrovarlo…
 
di ritrovarlo
più non cercate:
 
più non cercate
lontano andò.
 
lontano andò.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
 
Donn'Anna./Zerlina./D: Elvira./D: Ottavio./Masetto.
    Cos'è? Favella…
 
Cos'è favella?
Leporello
 
Leporello.
Venne un colosso…
 
venne un Colosso…
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
 
Donn'Anna./Zerlina./D: Elvira./D: Ottavio./Masetto.
Via, presto, sbrigati…Variante in den Wiederholungen:
Presto, favella, sbrigati…
 
via presto sbrigati…
Leporello
 
Leporello.
Ma se non posso…
 
ma se non posso…
Tra fumo e foco…
 
tra fumo e foco…
badate un poco…
 
badate un poco…
l'uomo di sasso…
 
l'uomo di sasso…
fermate il passo…
 
fermate il passo…
giusto là sotto…
 
giusto la sotto…
diede il gran botto…
 
diede il gran botto…
giusto là il diavolo
 
giusto là il diavolo
sel trangugiò.
 
se 'l trangugiò
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
 
Donn'Anna./Zerlina./D: Elvira./D: Ottavio./Masetto.
    Stelle! che sento!
 
stelle! che sento!
Leporello
 
Leporello.
Vero è l'evento.
 
vero è l'evento:
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
 
Donn'Anna./Zerlina./D: Elvira./D: Ottavio./Masetto.
Ah certo è l'ombra
 
Ah certo è l'ombraAh certo è l'ombra
che m|l'incontrò!
 
che m|l'incontrò!che m|l'incontrò!
Don Ottavio
 
D: Ottavio.
    Or che tutti, o mio tesoro,
 
or che tutti o mio tesoro
vendicati siam dal cielo,
 
vendicati siam dal Cielo,
porgi, porgi a me un ristoro,
 
porgi porgi à me un ristoro
non mi far languire ancor.
 
non fami far languire ancor.
Donn'Anna
 
Donn'Anna.
    Lascia, o caro, un anno ancora
 
lascia o caro un anno ancora
allo sfogo del mio cor.
 
allo sfogo del mio cor.
Donn'Anna, Don Ottavio
 
Donn'Anna./D: Ottavio.
Al desio di chi t|m'adora
 
al desio di chi mt|tm'adora
ceder deve un fido amor.
 
ceder deve un fido amor.
Donna Elvira
 
D: Elvira.
    Io men vado in un ritiro
 
io men vado in un ritiro
a finir la vita mia.
 
à finir la vita mia.
 
Masetto, Zerlina
 
Zerlina./Masetto.
Noi, Masetto|Zerlina, a casa andiamo
 
noi Masetto|Zerlina à casa andiamo
a cenar in compagnia.
 
à cenar in compagnia:
Leporello
 
Leporello.
Ed io vado all'osteria
 
ed io vado all'osteria
a trovar padron miglior.
 
à trovar padron miglior.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
 
Zerlina./Leporello./Masetto.Donn'Anna./Zerlina./Elvira./D: Ottavio./Leporello./Masetto.
    Resti dunque quel birbon
 
resti dunque quel birbonResti dunque quel birbon,
con Proserpina e Pluton;
 
con proserpina e Pluton;con Proserpina e Pluton,
e noi tutti, o buona gente,
 
e noi tutti o buona gente
ripetiam allegramente
 
ripetiam allegramente
l'antichissima canzon.
 
l'antitichissima canzon.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
 
Donn'Anna./D: Elvira/Zerlina/D: Ott:vo/Masetto:/Leporello.
 
sottovoce
    Questo è il fin di chi fa mal:Variante in den Wiederholungen:
Questo è il fin:
 
questo è il fin di chi fà malfin di chi fà mal
e de' perfidi la morte
 
e de' perfidi la morte
alla vita è sempre ugual.
 
alla vita è semprepre ugual.
Fine dell'opera.