Kritische Edition des vertonten Textes der Prager Fassung       Diplomatische Übertragung der autographen Partitur 
SCENA VII
 
Fscena VII.
Masetto, Zerlina  e coro di contadini e contadine che suonano, ballano e cantano.
 
Masetto, Zerlina  e Coro
No 5 Coro
 
N:o 5.
Zerlina
 
Zerlina
    Giovinette che fate all'amore,
 
Giovinette che fate all'amore
non lasciate che passi l'età:
 
non lasciate che passi l'età
235
se nel seno vi bulica il core,
 
a se nel seno vi bulica il core,
il rimedio vedetelo qua.
 
il rimedio vedetelo quà.vedetelo quà
Che piacer, che piacer che sarà!
 
a che piacer che piacer che sarà.
Coro di contadine
 
Coro di contadine:
Ah che piacer, che piacer che sarà!
 
a che piacer che piacer che sarà.
La la la ra la la la la ra la.
 
la la la ra la la la ra lala ra la
Masetto
 
Masetto
240
    Giovinotti leggeri di testa,
 
Giovinotti leggeri di testa
non andate girando qua e là:Variante in den Wiederholungen:
non andate girando e qua e là:
 
non andate girando quà e là
poco dura de' matti la festa,
 
poco dura de' matti la festa
ma per me cominciato non ha.
 
mà per me cominciato non hà.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
che piacer che piacer che sarà.
Coro di contadini
 
Coro di contadini.
245
Che piacer, che piacer che sarà!
 
a che piacer che piacer che sarà.
La la la ra la la la la ra la.
 
la la la ra la la la la ra là.
Masetto, Zerlina
 
Zer:/Mas:
    Vieni, vieni, carino|carina, e godiamo
 
vieni vieni carino|carina e godiamo,
 
e cantiamo e balliamo e saltiamo.
 
e cantiamo e balliamo e saltiamo;
Che piacer, che piacer che sarà!
 
che piacer che piacer che sarà
Coro
 
CoroCoro
250
Ah che piacer, che piacer che sarà!
 
a che piacer che piacer che sarà.
La la la ra la la ra la la ra la.
 
la la la ra la la ra la la ra là
SCENA VIII
 
Fscena 8:tava
Masetto, Zerlina, coro di contadini e contadine. Don Giovanni e Leporello da parte.
 
Masetto, Zerlino,  Coro di Contadini, e Contadine. D: Giovanni, e Leporello da parte.
Recitativo
 
Don Giovanni
 
D: Giov:
Manco male è partita… oh guarda guarda
 
Manco male è partita: oh guarda guarda,
che bella gioventù, che belle donne!
 
che bella gioventù; che belle Donne!
Leporello
 
Lep:
Fra tante, per mia fé,
 
frà tante per mia fè
255
vi sarà qualche cosa anche per me.
 
vi sarà qualche cosa anche per me.
Don Giovanni
 
D: Giov:
Cari amici, buon giorno: seguitate
 
Cari amici, buon giorno: seguitate
a stare allegramente,
 
a stare allegramente,
seguitate a suonar, o buona gente.
 
seguitate à suonar o buona gente:
C'è qualche sposalizio?
 
c'è qualche sposalizio? –
Zerlina
 
Zer:
Sì signore,
 
si signore.
260
e la sposa son io.
 
e la sposa son'io.
Don Giovanni
 
D: Giov:
Me ne consolo.
 
me ne consolo.
Lo sposo?
 
lo sposo?
Masetto
 
Mas:
Io, per servirla.
 
io per servirla.
Don Giovanni
 
D: Giov:
Oh bravo! per servirmi: questo è vero
 
oh bravo! per servirmi: questo è vero
parlar da galantuomo.
 
parlar da galant'uomo.
Leporello
 
Lep:
Basta che sia marito.
 
basta che sia marito.
Zerlina
 
Zerl:
Oh il mio Masetto
 
oh il mio Masetto
265
è un uom d'ottimo core.
 
è un uom d'ottimo core.
Don Giovanni
 
D: Giov:
Oh anch'io, vedete!
 
oh anch'io vedete!
Voglio che siamo amici: il vostro nome?
 
voglio che siamo amici: il vostro nome?
Zerlina
 
Zer:
Zerlina.
 
Zerlina.
Don Giovanni
 
D: Giov:
E il tuo?
 
e il tuo?
Masetto
 
Mas:
Masetto.
 
Masetto:
Don Giovanni
 
D: Giov:
O caro il mio Masetto!
 
o caro il mio masetto!
cara la mia Zerlina! v'esibisco
 
cara la mia zerlina v'esibisco
270
la mia protezione…
 
la mia protezione:
(A Leporello che fa dei scherzi alle altre contadine.)
 
Leporello…
 
leporello…
Cosa fai lì, birbone?
 
cosa fai li birbone? –
Leporello
 
Lep:
Anch'io, caro padrone,
 
anch'io, caro padrone
esibisco la mia protezione.
 
esibisco la mia protezione:
Don Giovanni
 
D: Giov:
Presto, va' con costor: nel mio palazzo
 
Presto, và con costor: nel mio Palazzo
275
conducili sul fatto; ordina ch'abbiano
 
conducili sul fatto: ordina ch'abbiano
cioccolata, caffè, vini, prosciutti;
 
cioccolata, caffè, vini, prosciutti;
cerca divertir tutti;
 
cerca divertir tutti,
mostra loro il giardino,
 
mostra loro il giardino
la galleria, le camere; in effetto
 
la galeria, le camere; in effetto
280
fa' che resti contento il mio Masetto.
 
fà che resti contento il mio masetto.
Hai capito?
 
hai capito? –
Leporello
 
Lep:
Ho capito: andiam.
 
hò capito: andiam:
Masetto
 
Mas:
Signore…
 
signore:
Don Giovanni
 
D: Giov:
Cosa c'è?
 
cosa c'è?
Masetto
 
Mas:
La Zerlina
 
la Zerlina
senza me non può star.
 
senza me non può star.
Leporello
 
Lep:
In vostro loco
 
in vostro loco
vi sarà Sua Eccellenza, e saprà bene
 
vi sarà sua Eccellenza: e saprà bene
285
fare le vostre parti.
 
fare le vostre parti.
Don Giovanni
 
D: Giov:
Oh la Zerlina
 
oh la Zerlina
è in man d'un cavalier: va' pur, fra poco
 
è in man d'un Cavalier: và pur, frà poco
ella meco verrà.
 
ella meco verrà.
Zerlina
 
Zer:
Va', non temere!
 
và non temere!
Nelle mani son io d'un cavaliere.
 
nelle mani son'io d'un Cavaliere.
Masetto
 
Mas:
E per questo?
 
e per questo?
Zerlina
 
Zer:
E per questo
 
e per questo
290
non c'è da dubitar.
 
non c'è da dubitar.
Masetto
 
Mas:
Ed io, cospetto…
 
ed io cospetto…
Don Giovanni
 
D: Giov:
Olà, finiam le dispute: se subito
 
olà, finiam le dispute: se subito
senz'altro replicar non te ne vai,
 
senz'altro replicar non te ne vai,
(Mostrandogli la spada.)
 
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
 
masetto guarda ben, ti pentirai.
No 6 Aria
 
FN:o 6.
Masetto
 
Masetto
    Ho capito, signor sì,
 
hò capito, signor sì
295
chino il capo e me ne vo:
 
chino il capo e mene vò:
già che piace a voi così,
 
gia che piace à voi così.
altre repliche non fo.Variante in den Wiederholungen:
No, no, no, no, no, no, non fo.
 
altre repliche non fò.
    Cavalier voi siete già,
 
cavalier voi siete già
dubitar non posso affé:
 
dubitar non posso àffè.
300
me lo dice la bontà
 
melo dice la bontà
che volete aver per me.
 
che volete aver per me
(Da parte a Zerlina.)
 
(da parte à Zerlina)
    Bricconaccia, malandrina,
 
bricconaccia, malandrina
fosti ognor la mia ruina.
 
fosti ognor la mia ruina
(A Leporello che lo vuol condur seco.)
 
(à Leporello)
Vengo, vengo!
 
vengo vengo
(A Zerlina.)
 
(à Zerlina)
Resta, resta!
 
resta resta
305
È una cosa molto onesta:
 
è una cosa molto onesta
faccia il nostro cavaliere
 
faccia il nostro cavaliere
cavaliera ancora te.
 
cavaliera ancora te
(Va via.)
 
SCENA IX
 
Fscena IX.
Don Giovanni e Zerlina.
 
D: Giovanni, e Zerlina.
Recitativo
 
Don Giovanni
 
D: Giov:
Alfin siam liberati,
 
Alfin siam liberati
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
 
Zerlinetta gentil da quel scioccone:
310
Che ne dite, mio ben, so far pulito?
 
che ne dite mio ben, so far pulito?
Zerlina
 
Zer:
Signore, è mio marito…
 
signore è mio marito…
Don Giovanni
 
D: Giov:
Chi? Colui?
 
chi? colui?
Vi par che un onest'uomo,
 
vi par che un onest'uomo,
un nobil cavalier come io mi vanto,
 
un nobil Cavalier come io mi vanto
possa soffrir che quel visetto d'oro,
 
possa soffrir che quel visetto d'oro,
315
quel viso inzuccherato,
 
quel viso inzuccherato,
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
 
da un bifolaccio vil sia strapazzato?
Zerlina
 
Zelr:
Ma signor, io gli diedi
 
ma signor, io gli diedi
parola di sposarlo.
 
parola di sposarlo:
Don Giovanni
 
D: Giov:
Tal parola
 
tal parola
non vale un zero; voi non siete fatta
 
non vale un zero; voi non siete fatta
320
per essere paesana: un'altra sorte
 
per essere paesana: un'altra sorte
vi procuran quegli occhi bricconcelli,
 
vi procuran quegli occhi bricconcelli,
quei labbretti sì belli,
 
quei labbretti si belli
quelle dituccia candide e odorose;
 
quelle dituccie candide, e odorose:
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
 
parmi toccar giuncata, e fiutar rose.
Zerlina
 
Zer:
325
Ah non vorrei…
 
Ah non vorrei…
Don Giovanni
 
D: Giov:
Che non vorresti?
 
che non vorresti?
Zerlina
 
Zer:
Alfine
 
alfine
ingannata restar; io so che raro
 
ingannata restar; io sò che raro
colle donne voi altri cavalieri
 
colle Donne voi altri Cavalieri
siete onesti e sinceri.
 
siete onesti e sinceri.
Don Giovanni
 
D: Giov:
Eh un'impostura
 
Eh un impostura
della gente plebea! La nobiltà
 
della gente plebea! la nobiltà
330
ha dipinta negl'occhi l'onestà.
 
hà dipinta negl'occhi l'onestà;
Orsù, non perdiam tempo: in questo istante
 
orsù non perdiam tempo: in questo istante
io ti voglio sposar.
 
io ti voglio sposar.
Zerlina
 
Zer:
Voi?
 
voi?
Don Giovanni
 
D: Giov
Certo, io.
 
certo io:
Quel casinetto è mio: soli saremo,
 
quel casinetto è mio: soli saremo,
e là, gioiello mio, ci sposeremo.
 
è là gioiello mio, ci sposeremo.
No 7 Duettino
 
FN:o 7Duettino
Don Giovanni
 
D: Giovanni
335
    Là ci darem la mano,
 
Là ci darem la mano,
là mi direte sì;Variante nach dem Libretto-Druck Prag 1787:
là mi dirai di sì;

Der zweite Vers von No 7 Duettino „Là ci darem la mano“ ist in drei Varianten überliefert:

Variante 1: „e là mi dirai sì“ (Quelle W1: Libretto-Druck Wien 1787)
Variante 2: „là mi direte sì“ (Quelle A: Autographe Partitur)
Variante 3: „là mi dirai di sì“ (Quellen P und W2: Libretto-Drucke Prag 1787 und Wien 1788)

Im ersten unvollständigen Libretto-Druck Wien 1787 (Quelle W1, Seite 19) steht die metrisch noch nicht ausgereifte Variante „e là mi dirai sì“ („und dort wirst du ja zu mir sagen“) – der Settenario tronco hat hier zwar die korrekte Anzahl der metrischen Silben, der natürliche Akzent im Wort „dirài“ fällt aber regelwidrig auf die fünfte metrische Silbe des Verses unmittelbar vor dem letzten metrischen Hauptakzent auf „sì“. In seiner autographen Partitur hat Mozart den Vers sowohl beim ersten Auftreten in T. 3–4 (Quelle A, Faszikel 3, folio 59r) als auch bei seiner Wiederholung in T. 34–35 (Quelle A, Faszikel 3, folio 60v, T. 34–35) immer konsistent in der Variante „là mi direte sì“ („dort werdet Ihr ja zu mir sagen“) mit regelkonformer Akzentuierung der vierten statt der fünften metrischen Silbe geschrieben. In den Libretto-Drucken Prag 1787 (Quelle P, Seite 21) und Wien 1788 (Quelle W2, Seite 20) ist der Vers in der metrisch ebenfalls korrekten Variante „là mi dirai di sì“ („dort wirst du ja zu mir sagen“) überliefert.
Die zeitliche Reihenfolge bei der Entstehung dieser drei möglichen Varianten des Verses lässt sich nicht mit Gewissheit eruieren. Sehr wahrscheinlich stellt die Variante im ersten unvollständigen Libretto-Druck Wien 1787 (Quelle W1: „e là mi dirai sì“) die ursprüngliche Fassung aus dem verschollenen Libretto-Entwurf Da Pontes dar. Hypothetisch ist zwar denkbar, dass eine der zwei metrisch korrekteren Varianten der autographen Partitur (Quelle A: „là mi direte sì“) bzw. der Libretti-Drucke Prag 1787 und Wien 1788 (Quellen P und W2: „là mi dirai di sì“) bereits im Entwurf des Librettisten notiert war und dass die Variante des Libretto-Drucks Wien 1787 (Quelle W1) erst durch einen Druckfehler entstanden ist. Das würde aber voraussetzen, dass der Drucker aus freien Stücken eine Konjunktion „e“ zu Beginn des Verses hinzugefügt und dazu noch entweder die Verbform „direte“ (wie in Quelle A) zu „dirai“ geändert oder die Präposition „di“ (wie in den Quellen P und W2) ausgelassen hat. Derart weitreichende Eingriffe, insbesondere die gezielte Ergänzung einer Konjunktion an die richtige Stelle eines Satzes, können aber kaum durch den Fehler eines Druckers verursacht worden sein. Viel wahrscheinlicher hat hier der Drucker in Quelle W1 die erste, grammatikalisch korrekte, aber metrisch noch nicht zufriedenstellende Variante aus dem ersten Textentwurf Da Pontes übernommen, die Mozart und der Librettist dann jeweils bei der Vertonung in der autographen Partitur (Quelle A) bzw. in den Libretto-Drucken für die Prager Premiere und für die Wiener Erstaufführung (Quellen P und W2) verbessert haben. Demnach sind beide Varianten der autographen Partitur („là mi direte sì“) respektive der Libretto-Drucke Prag 1787 und Wien 1788 („là mi dirai di sì“) zeitlich wohl erst nach der Variante des Libretto-Drucks Wien 1787 entstanden. Dabei wurde in beiden Quellensträngen – in der autographen Partitur genauso wie in den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788 – die regelwidrige Akzentuierung der fünften metrischen Silbe aus der ursprünglichen Entwurfsversion durch die Auslassung der Anfangskonjunktion „e“ behoben, womit der metrische Hauptakzent des Settenario tronco von der fünften auf die vierte metrische Silbe des Verses fällt. Die durch die Auslassung der Anfangskonjunktion nun fehlende metrische Silbe wurde allerdings in den zwei Quellensträngen unterschiedlich kompensiert: In Quelle A wurde das zweisilbige Verb in der zweiten Person Singular (Anrede mit Du: „dirai“) zur dreisilbigen Höflichkeitsform der zweiten Person Plural (Anrede mit Ihr: „direte“) geändert; in den Quellen P und W2 wurde hingegen das Verb in der zweiten Person Singular „dirai“ beibehalten, dafür aber die Präposition „di“ zum Objekt des Verbs „sì“ ergänzt („dirai di“). Letztere Lösung klingt in der italienischen Sprache leicht idiomatischer, da das Objekt zum Verb „dire“ in der Regel durch die Präposition „di“ eingeführt wird (ähnlich dem Genitivobjekt bei Verben wie „bedürfen des/der“ in der deutschen Sprache). Dennoch kann das Objekt zum Verb „dire“ hier auch im Sinne einer direkten Rede verstanden werden (-> là mi direte: “sì” = dort werdet Ihr „ja“ zu mir sagen), sodass auch die Version der autographen Partitur als grammatikalisch korrekt zu betrachten ist.

Chronologische Reihenfolge, Abhängigkeitsverhältnis und Autorschaft der zwei endgültigen Varianten in der autographen Partitur bzw. in den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788 bleiben offen. Eine andere Textstelle im Atto primo legt die Vermutung nahe, dass die Variante der autographen Partitur (Quelle A: „là mi direte sì“) zeitlich vor der Variante in den Libretto-Drucken (Quellen P und W2: „là mi dirai di sì“) entstanden ist: Zu Beginn der Scena IV ist in der autographen Partitur der ursprüngliche Ausdruck „così tardi“ („so spät“) in der Wendung „essendo così tardi“ („da es so spät ist“) von fremder Hand gestrichen und oberhalb des Systems genau durch jene Variante „l’alba chiara“ („helle Morgendämmerung“) ersetzt worden, die im Libretto-Druck Prag 1787 (bzw. später im Libretto-Druck Wien 1788) dokumentiert ist (vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 26v, siehe dazu auch den Kommentar zum entsprechenden Vers in dieser Edition). Hier zeigt sich also eindeutig, dass der Libretto-Druck Prag 1787 (bzw. Wien 1788) eine spätere Variante als Mozarts eigene Textunterlegung in der autographen Partitur überliefert. Wohl möglich, dass auch der zweite Vers des Duettino in ähnlicher Weise zuerst in der Variante der autographen Partitur und danach in der Variante des Libretto-Drucks Prag 1787 (und später des Libretto-Drucks Wien 1788) festgehalten wurde. Darüber hinaus scheint ein allmählicher Vorgang, bei dem zunächst eine metrisch noch mangelhafte und weniger idiomatische Wendung entworfen (Quelle W1: „e là mi dirai sì“), diese dann metrisch korrigiert (Quelle A: „là mi direte sì“) und schließlich phraseologisch verfeinert (Quellen P und W2: „là mi dirai di sì“) wurde, als konkreter Verbesserungsprozess durchaus plausibel. Dessen ungeachtet könnten die zwei Varianten der autographen Partitur bzw. der Libretto-Drucke Prag 1787 und Wien 1788 auch aus zwei unabhängig voneinander vorgenommenen Korrekturvorgängen des ursprünglichen Libretto-Entwurfs entstanden sein: Beide Varianten sind an sich metrisch und grammatikalisch korrekt, und anders als in der nachträglichen Änderung in der Scena IV (così tardi -> alba chiara, vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 26v) ist der Vers „là mi direte sì“ in der autographen Partitur sowohl beim ersten Auftreten (T. 3–4: Quelle A, Faszikel 3, folio 59r) als auch bei seiner Wiederholung (T. 34–35: Quelle A, Faszikel 3, folio 60v) weder gestrichen noch ersetzt worden. Er bleibt also per se eine Variante, die gleichberechtigt neben der Variante der Libretto-Drucke Prag 1787 und Wien 1788 steht.
Auch die Autorschaft der beiden Varianten lässt sich nicht ganz eindeutig feststellen. Für die Variante der autographen Partitur („là mi direte sì“) zeichnete freilich Mozart verantwortlich, allerdings ist nicht auszuschließen, dass hier die Verbesserung der ursprünglichen Fassung aus dem Libretto-Entwurf doch von Da Ponte angeregt oder vorgeschlagen wurde. Für die Variante der Libretto-Drucke Prag 1787 und Wien 1788 („là mi dirai di sì“), die wie erwähnt sprachlich noch etwas idiomatischer klingt, dürfte hingegen der Muttersprachler Da Ponte als offizieller Librettist die Verantwortung getragen haben.
Beide Varianten haben auch unabhängig voneinander Eingang in spätere Quellen gefunden. Die Variante des Libretto-Drucks Prag 1787 („là mi dirai di sì“), die später wie erwähnt in den Libretto-Druck Wien 1788 eingegangen ist, ist unter anderem in zwei Partiturabschriften der Prager Fassung (Quellen C1 und D1) dokumentiert. Die Variante der autographen Partitur („là mi direte sì“) ist nicht nur in der Partiturabschrift, die in der Überlieferungskette dem Autograph am nächsten liegt und wohl in direkter Verbindung mit der Uraufführung der Oper in Prag steht (Quelle B1), sondern auch in den beiden Referenzpartituren der Wiener Fassung (Quellen F1 und Melk II) beibehalten worden. In der Aufführungspartitur der Wiener Fassung E1 fehlt zwar die Nummer 7 komplett; da aber Quelle B1 (evtl. mittels einer Zwischenquelle) als Vorlage sowohl für Quelle E1 als auch für die Quellen F1 und Melk II diente (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 31), ist anzunehmen, dass in Quelle E1 wie in den Quellen F1 und Melk II der Vers aus Quelle B1 in der Variante der autographen Partitur übertragen wurde. Somit dürfte der Vers sowohl bei der Prager Uraufführung am 29. Oktober 1787 als auch bei der Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 am wahrscheinlichsten in der Version der autographen Partitur „là mi direte sì“ erklungen sein.
Demzufolge wird die Variante der autographen Partitur („là mi direte sì“) im Haupttext unserer Edition angezeigt. Die bekanntere Version nach den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788 („là mi dirai di sì“), die im Haupttext der NMA ediert ist (vgl. Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, hrsg. von Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kassel 1968, S. 111), wird dennoch als mögliche Variante in dieser Fußnote ediert. Die Variante des Libretto-Drucks Wien 1787 („e là mi dirai sì“) ist hingegen nur als Entwurf ohne Endgültigkeitsstatus zu betrachten und wird nur in der kritischen Edition dieses Libretto-Drucks wiedergegeben.
Am Schluss dieses Kommentars sei noch auf die semantischen Unterschiede zwischen den zwei definitiven Varianten des Verses kurz hingewiesen. In der Fassung der Libretto-Drucke Prag 1787 und Wien 1788 ergibt sich aus der Variante des Verses mit dem Verb in der zweiten Person Singular „là mi dirai di sì“ („dort wirst du ja zu mir sagen“) einen klaren Übergang bei Don Giovannis Anrede an Zerlina in Scena IX: von der Höflichkeitsform der zweiten Person Plural im Recitativo (Anrede mit Ihr) zur direkteren Umgangsform der zweiten Person Singular im Duetto (Anrede mit Du). Dieser Wechsel der pronominalen Anredeform dürfte bereits in Da Pontes Libretto-Entwurf vorgesehen sein, da er auch im unvollständigen Libretto-Druck Wien 1787 überliefert ist. Er kann als Zeichen für Don Giovannis auch sprachlich gewiefte Verführungskunst interpretiert werden: Er beginnt sein Werben um die Gunst Zerlinas in der höflichsten, galanten Anredeform mit Ihr, um das Eis zu brechen und zugleich seinem Heiratsantrag den Anschein von Ehrlichkeit zu verleihen, und geht dann, genau an der Schwelle zwischen Recitativo secco und geschlossener Nummer, zum Du über, wenn er in der Bäuerin bereits ein gewisses Vertrauen geweckt hat und so seine und seiner Angebeteten Leidenschaft frei entfachen kann. Man merke hier auch die schmeichelnde Wirkung, die es für eine Frau niedrigeren Standes wie Zerlina haben muss, plötzlich vom einem Edelmann per Du angesprochen zu werden, als ob sie durch das reine Heiratsversprechen bereits in den höheren Adelstand Don Giovannis wie durch eine reale Eheschließung erhoben würde. In Mozarts Version der autographen Partitur ist Don Giovannis Überredungskunst noch windiger, unvorhersehbarer, fast dämonischer. Hier geht der Libertin bereits am Ende des Rezitativs vom Ihr zum Du über, und zwar genau dann, wenn er sein Heiratsversprechen an Zerlina macht („Orsù, non perdiam tempo: in questo istante / io ti voglio sposar.“ = „Auf, verlieren wir keine Zeit: In diesem Augenblick will ich dich heiraten.“), wohingegen er in allen drei Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788 noch beim Ihr bleibt („Orsù, non perdiam tempo: in questo istante / io vi voglio sposar.“ = „Auf, verlieren wir keine Zeit: In diesem Augenblick will ich Euch heiraten.“). Dem überraschenden, die Bäuerin wohl betörenden Wechsel vom Ihr zum Du im Heiratsversprechen des Recitativo secco der autographen Partitur entspricht nun im darauffolgenden Duettino der gleiche blendende Wechsel der Anredeform von Ihr im zweiten zum Du im dritten Vers der ersten Strophe: „là mi direte sì; / vedi non è lontanto“ („dort werdet Ihr ja zu mir sagen; sieh, es ist nicht weit“), umrahmt vom geschickt verbindenden Wir im ersten und letzten Vers des Vierzeilers.

Là ci darem la mano, Dort werden wir uns die Hand geben,
là mi direte sì; dort werdet Ihr ja zu mir sagen;
vedi non è lontano, sieh, es ist nicht weit,
partiam, mio ben, da qui. gehen wir fort von hier, mein Leben.

Beide Wechsel vom Ihr zum Du in den Libretto-Drucken oder in der autographen Partitur (bzw. in den Aufführungs- und Referenzpartituren der Prager und Wiener Fassung) bringen mit linguistischer Raffinesse Don Giovannis Rede- und Verführungskunst zum Ausdruck, in den Libretti eher mit klarem rationalem Kalkül, in der autographen Partitur mit unbändiger, zwingender Kraft.
 
là mi direte sì
vedi, non è lontano,
 
vedi non è lontano
partiam, ben mio, da qui.
 
partiam ben mio da quì.
Zerlina
 
Zerlina
    Vorrei e non vorrei,
 
vorrei e non vorrei
340
mi trema un poco il cor;
 
mi trema un poco il cor;
felice, è ver, sarei,
 
felice è ver sarei
ma può burlarmi ancor.
 
mà può burlarmi ancor.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Vieni, mio bel diletto…Variante in den Wiederholungen:
Vieni, vieni.
 
vieni mio bel diletto;
Zerlina
 
Zerlina
Mi fa pietà Masetto…
 
mi fà pietà Masetto:
Don Giovanni
 
D: Giovanni
345
Io cangerò tua sorte…
 
io cangierò tua sorte
Zerlina
 
Zerlina
Presto non son più forte…
 
presto non son più forte
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Andiam, andiam.
 
andiam andiam
Zerlina
 
Zerlina
Andiam.
 
andiam.
 
a due
 
Zerlina/D: Giovanni
Andiam, andiam, mio bene,
 
Andiam andiam mio bene
a ristorar le peneVariante in den Wiederholungen:
le pene a ristorar
 
à ristorar le pene
350
d'un innocente amor.
 
d'un innocente cor.amor.
(Vanno verso il casino di Don Giovanni abbracciati etc.)
 
SCENA X
 
Fscena X:ma
I suddetti e Donna Elvira che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni etc.
 
I sudetti, e Don'Elvira.
Recitativo
 
Donna Elvira
 
D: Elv:
Fermati, scellerato: il ciel mi fece
 
Fermati scellerato: il ciel mi fece
udir le tue perfidie; io sono a tempo
 
udir le tue perfidie; io sono à tempo
di salvar questa misera innocente
 
di salvar questa misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
 
dal tuo barbaro artiglio:
Zerlina
 
Zer:
355
Meschina, cosa sento!
 
meschina cosa sento!
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Amor, consiglio!)
 
(amor consiglio)
(A Donna Elvira piano.)
 
(à D: Elv: piano)
Idol mio, non vedete
 
Idol mio non vedete,
ch'io voglio divertirmi…
 
ch'io voglio divertirmi…
Donna Elvira
 
D: Elv:
(Forte.)
 
Divertirti?
 
divertirti? –
È vero! divertirti! Io so, crudele,
 
è vero! divertirti! io sò crudele
come tu ti diverti…
 
come tu ti diverti…
Zerlina
 
Zer:
360
Ma signor cavaliere…
 
mà signor cavaliere…
è ver quel ch'ella dice?
 
è ver quel ch'ella dice?
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Piano a Zerlina.)
 
(piano à Zerlina)
La povera infelice
 
la povera infelice
è di me innamorata, e per pietà
 
è di me innamorata, e per pietà
deggio fingere amore,
 
deggio fingere amore,
365
ch'io son per mia disgrazia uom di buon core.
 
ch'io son per mia disson per mia disgrazia uom di buon core.
No 8 Aria
 
FN:o 8.
Donna Elvira
 
D: Elvira
    Ah fuggi il traditor,Variante in den Wiederholungen:
Ah fuggi.
 
Ah fuggi il Traditor
non lo lasciar più dir:
 
non lo lasciar più dir
il labbro è mentitor,
 
il labbro è mentitor,
fallace il ciglio.Variante in den Wiederholungen:
fallace il ciglio, sì.
 
fallace il ciglio.
370
    Da' miei tormenti impara
 
Da miei tormenti impara
a creder a quel cor,
 
a creder à quel cor,
e nasca il tuo timor
 
e nasca il tuo timor
dal mio periglio.
 
dal mio periglio.
(Parte conducendo seco Zerlina.)
 
SCENA XI
 
Fscena XI.
Don Giovanni solo, poi Don Ottavio e Donn'Anna.
 
Don Giovanni solo.  poi D: ottavio e D: Anna.
Recitativo
 
Don Giovanni
 
D: Giov:
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
 
mi par ch'oggi il demonio si diverta
375
d'opporsi a' miei piacevoli progressi;
 
d'opporsi à miei piacevoli progressi;
vanno mal tutti quanti.
 
vanno mal tutti quanti.
Don Ottavio
 
D: ott:
Ah ch'ora, idolo mio, son vani i pianti!
 
Ah ch'ora Idolo mio, son vani i pianti.
Di vendetta si parli. Ah Don Giovanni!
 
di vendetta si parli: Ah Don Giovanni!
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Mancava questo inver!)
 
(mancava questo inver)
Donn'Anna
 
D: An:
Signore, a tempo
 
signore, à tempo
380
vi ritroviam: avete core, avete
 
vi ritroviam: avete core, avete
anima generosa?
 
anima generosa?
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Sta' a vedere
 
(sta a vedere
che il diavolo gliAnders als in allen direkten Quellen des Textes (autographe Partitur und Libretto-Drucke Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788, klicken Sie bitte auf den Vers in der linken Spalte) steht das Pronomen in NMA nicht im Plural („gli“), sondern im Singular (“le”). Vgl. Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, hrsg. von Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kassel 1968, S. 121 sowie Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 108, T. 11. Dadurch ändert sich der ursprüngliche Sinn des Satzes („Sicherlich hat der Teufel ihnen etwas gesagt.“), da das Pronomen nicht mehr auf beide Don Ottavio und Donn’Anna, sondern nur auf Letztere bezogen ist („Sicherlich hat der Teufel ihr etwas gesagt.“). ha detto qualche cosa.)
 
che il Diavolo gli hà detto qualche cosa.)
Che domanda! Perché?
 
che domanda! perchè!
Donn'Anna
 
D: An:
Bisogno abbiamo
 
bisogno abbiamo
della vostra amicizia.
 
della vostra amicizia.
Don Giovanni
 
D: Giov:
385
(Mi torna il fiato in corpo.) Comandate:
 
(mi torna il fiato in corpo) Comandate:
(Con molto foco.)
 
i congiunti, i parenti,
 
I congiunti, i parenti,
questa man, questo ferro, i beni, il sangue
 
questa man, questo ferro, i beni, il sangue
spenderò per servirvi.
 
spenderò per servirvi:
Ma voi, bella Donn'Anna,
 
mà voi bella Donn'Anna
390
perché così piangete?
 
perchè così piangete?
Il crudele chi fu che osò la calma
 
il crudele chi fù, che osò la calma
turbar del viver vostro…
 
turbar del viver vostro,
SCENA XII
 
Fscena XII.
I suddetti, Donna Elvira.
 
Recitativo
 
Donna Elvira
 
D: Elvira
Ah ti ritrovo ancor, perfido mostro!
 
Ah ti ritrovo ancor Perfido Mostro
No 9 Quartetto
 
FN:o 9. Quartetto.
Donna Elvira
 
D: Elvira
    Non ti fidar, o misera,
 
Non ti fidar, o misera
395
di quel ribaldo cor:
 
di quel ribaldo cor,
me già tradì quel barbaro,
 
me già tradì quel barbaro
te vuol tradire ancor.
 
te vuol tradire ancor.
 
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D: Anna/D: ottavio
    Cieli! che aspetto nobile!
 
cieli! che aspetto nobile!
Che dolce maestà!
 
che dolce maestà!
400
Il suo pallor, le lagrime
 
il suo pallor, le lagrime
m'empiono di pietà.
 
m'empiono di pietà.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(A parte, Donna Elvira ascolta.)
 
    La povera ragazza
 
la povera ragazza,
è pazza, amici miei:
 
è pazza amici miei,
lasciatemi con lei,
 
lasciatemi con lei
405
forse si calmerà.
 
forse si calmerà.
Donna Elvira
 
D: Elvira.
    Ah non credete al perfido!
 
Ah non credete al perfido
Don Giovanni
 
D: Giovanni
È pazza, non badate.
 
è pazza non badate
Donna Elvira
 
D: Elvira
Restate ancor, restate!Variante in den Wiederholungen:
Restate!
 
restate ancor restate
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D: Anna/D: ottavio
A chi si crederà?
 
à chi si crederà!
 
Don Giovanni, Donn'Anna, Don Ottavio
 
D: Anna/D: ottavio/D: Giovanni
410
    Certo moto d'ignoto tormento|spavento
 
certo moto d'ignoto tormento|spavento
dentro l'alma girare mi sento
 
dentro l'alma girare mi sento
che mi dice per quella infelice
 
che mi dice per quell'infelice
cento cose che intender non sa.Variante in den Wiederholungen:
cento cose che intender non sa, no.
 
cento cose che intender non sà. nò.
Donna Elvira
 
D: Elvira
    Sdegno, rabbia, dispetto, tormento
 
sdegno, rabbia, dispetto, tormento
415
dentro l'alma girare mi sento
 
dentro l'alma girare mi sento
che mi dice di quel traditore
 
che mi dice perdi quel traditore
cento cose che intender non sa.Variante in den Wiederholungen:
cento cose che intender non sa, no.
 
cento cose che intender non sà. nò
 
Don Ottavio
 
D: ottavio
(A parte.)
 
(à parte)
    Io di qua non vado via,
 
io di quà non vado via
se non scopro questo affar.
 
se non scopro questo affar.
Donn'Anna
 
D: Anna
(A parte.)
 
(à parte)
420
Non ha l'aria di pazzia
 
non hà l'aria di pazzia
il suo volto, il suo parlar.
 
il suo volto il suo parlar.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(A parte.)
 
    Se men vado si potria
 
se men vado si potria
qualche cosa sospettar.
 
qualche cosa sospettar.
Donna Elvira
 
D: Elvira
Da quel ceffo si dovria
 
da quel ceffo si potriadovria
425
la ner'alma giudicar.
 
la ner'alma giudicar
Don Ottavio
 
D: ottavio
(A Don Giovanni.)
 
(à D: Giov:)
    Dunque quella?
 
dunque quella?
Don Giovanni
 
D: Giovanni
È pazzarella.
 
è pazzarella:
Donn'Anna
 
D: Anna
(A Donna Elvira.)
 
(à D: Elv:)
Dunque quegli?
 
dunque quegli?
Donna Elvira
 
D: Elvira
È un traditore.
 
è un Traditore:
Don Giovanni
 
D: Giovanni
Infelice!
 
Infelice!
Donna Elvira
 
D: Elvira
Mentitore!
 
mentitore!
 
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D: Anna/D: ottavio
Incomincio a dubitar.
 
incomincio à dubitar.
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni
(Piano a Donna Elvira.)
 
(piano à D: Elv:)
430
    Zitto, zitto, che la gente
 
zitto zitto che la gente
si raduna a noi d'intorno;
 
si raduna à noi d'intorno
siate un poco più prudente,
 
siate un poco più prudente
vi farete criticar.Varianten in den Wiederholungen:

Zitto, zitto,
si raduna a noi la gente:
siate un poco più prudente!
Vi farete criticar.

Zitto, zitto:
siate un poco più prudente,
vi farete criticar.
 
vi farete criticar.
Donna Elvira
 
D: Elvira
(Forte a Don Giovanni.)
 
(forte à D: Giov:)
    Non sperarlo, o scellerato,
 
Non sperarlo o scellerato,
435
ho perduta la prudenza:Variante in den Wiederholungen:
Non sperarlo, o scellerato!
Ho perduta la prudenza:
 
hò perduta la prudenza,
le tue colpe ed il mio stato
 
le tue colpe ed il mio stato
voglio a tutti palesar.
 
voglio à tutti palesar.
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D: Anna/D: ottavio
(A parte, guardando Don Giovanni.)
 
    Quegli accenti sì sommessi,
 
quegli accenti si sommessi
quel cangiarsi di colore
 
quel cangiarsi di colore
440
son indizi troppo espressi
 
sono indizi troppo espressi
che mi fan determinar.
 
che mi fan determinar.
 
(Parte Donna Elvira.)
 
Recitativo
 
F
Don Giovanni
 
D: Giov:
Povera sventurata! I passi suoi
 
Povera sventurata! i passi suoi
voglio seguir: non voglio
 
voglio seguir: non voglio
che faccia un precipizio. Perdonate,
 
che faccia un precipizio: perdonate
445
bellissima Donn'Anna;
 
bellissima Donn'Anna;
se servirvi poss'io,
 
se servirvi poss'io,
in mia casa v'aspetto. Amici, addio.
 
in mia Casa v'aspetto: amici, addio.
(Parte.)
 
(parte.)
SCENA XIII
 
Fscena XIII.
No 10 Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato ed Aria
 
N:o 10.
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
 
Recitativo
Don Ottavio e Donn'Anna.
 
Donn'Anna
 
D: Anna.
Don'Ottavio, son morta!
 
Don Ottavio, son morta!
Don Ottavio
 
D: ott:
Cosa è stato?
 
cosa è stato?
Donn'Anna
 
D: Anna.
Per pietà, soccorretemi.
 
per pietà soccorretemi:
Don Ottavio
 
D: ott:
Mio bene…
 
mio bene…
450
fate coraggio!
 
fate coraggio!
Donn'Anna
 
D: Anna:
Oh dèi!
 
oh Dei!
quegli è il carnefice
 
Quegli è il Carnefice
del padre mio.
 
del Padre mio.
Don Ottavio
 
D: ott:
Che dite…
 
che dite…
Donn'Anna
 
D: Anna:
Non dubitate più: gli ultimi accenti
 
non dubitate più: gli ultimi accenti,
che l'empio proferì, tutta la voce
 
che l'empio proferì tutta la voce
richiamar nel cor mio di quell'indegno
 
richiamar nel cor mio di quell'indegno
455
che nel mio appartamento…
 
che nel mio appartamento…
Don Ottavio
 
D: ott:
Oh ciel! possibile
 
oh ciel! possibile
che sotto il sacro manto d'amicizia…
 
che sotto il sacro manto d'amicizia…
Ma come fu? Narratemi
 
ma come fù, narratemi
lo strano avvenimento.
 
lo strano avvenimento.
Donn'Anna
 
D: Anna:
Era già alquanto
 
Era già alquanto
avanzata la notte,
 
avanzata la Notte,
460
quando nelle mie stanze, ove soletta
 
quando nelle mie stanze ove soletta
mi trovai per sventura, entrar io vidi
 
mi trovai per sventura entrar io vidi
in un mantello avvolto
 
in un mantello avvolto
un uom che al primo istante
 
un uom che al primo istante
avea preso per voi…
 
avea preso per voi:
 
D: ott:
 
(con affanno)
 
stelle! seguite:
 
D: Anna:
465
ma riconobbi poi
 
mà riconobbi poipoi
che un inganno era il mio…
 
che un inche un inganno era il mio:
Don Ottavio
 
D: ott:
(Con affanno.)
 
(con affanno)
Stelle! seguite.
 
stelle! seguite:
Donn'Anna
 
D: Anna:
Tacito a me s'appressa
 
tacito à me s'appressa
e mi vuole abbracciar: sciogliermi cerco,
 
e mi vuole abbracciar: scioglermi cerco,
ei più mi stringe; grido,
 
ei più mi stringe: grido:
470
non viene alcun.
 
non viene alcun.
Con una mano cerca
 
con una mano cerca
d'impedire la voce
 
d'impedire la voce
e coll'altra m'afferra
 
e coll'altra m'afferra
stretta così, che già mi credo vinta.
 
stretta così che già mi credo vinta.
Don Ottavio
 
D: ott:
Perfido! E alfin?
 
Perfido! e alfin?
Donn'Anna
 
D: Anna:
Alfine il duol, l'orrore
 
alfine il duol, l'orrore
475
dell'infame attentato
 
dell'infame attentatto
accrebbe sì la lena mia, che a forza
 
accrebbe sì la lena mia, che a forza
di vincolarmi, torcermi e piegarmi
 
di vincolarmi, torcermi e piegarmi
da lui mi sciolsi.
 
da lui mi sciolsi.
Don Ottavio
 
D: ott:
Ohimè, respiro.
 
ohimè respiro.
Donn'Anna
 
D: Anna:
Allora
 
allora
rinforzo i stridi miei,
 
rinforzo i stridi miei,
chiamo soccorso:
 
chiamo soccorso,
480
fugge il fellon, arditamente il seguo
 
fugge il fellon, arditamente il seguo
fin nella strada per fermarlo, e sono
 
fin nella strada per fermarlo, e sono
assalitrice d'assalita; il padre
 
assalitrice d'assalita il padre
v'accorre, vuol conoscerlo, e l'iniquo,
 
v'accorre, vuol conoscerlo e l'iniquo
che del povero vecchio era più forte,
 
che del povero vecchio era più forte
485
compie il misfatto suo col dargli morte.
 
ceompie il misfatto suo col dargli morte.
Aria
 
FN:o 10.
Donn'Anna
 
D: Anna
    Or sai chi l'onore
 
Or sai chi l'onore
rapire a me volse,
 
rapire à me volse
chi fu il traditore
 
chi fù il Traditore
che il padre mi tolse:
 
che il padre mi tolse
490
vendetta ti chiedo,
 
vendetta ti chiedo
la chiede il tuo cor.
 
la chiede il tuo cor
    Rammenta la piaga
 
Rammenta la piaga
del misero seno,
 
del misero seno
rimira di sangueVariante in den Wiederholungen:
rimira di sangue…
 
Rimira di sanque
495
coperto il terreno,
 
coperto il terreno
se l'ira in te langue
 
se l'ira in te langue
d'un giusto furor.
 
d'un giusto furor.
(Parte.)
 
SCENA XIV
 
Fscena XIV.
Don Ottavio solo.
 
Recitativo
 
Don Ottavio
 
D: ottavio.
Come mai creder deggio
 
Come mai creder deggio
di sì nero delitto
 
di si nero delitto
500
capace un cavaliero?
 
capace un cavaliero!
Ah di scoprire il vero
 
Ah di scoprire il vero
ogni mezzo si cerchi! Io sento in petto
 
ogni mezzo si cerchi; io sento in petto
e di sposo e d'amico
 
e di sposo e d'amico
il dover che mi parla:
 
il dover che mi parla:
505
disingannar la voglio o vendicarla.
 
disingannar la voglio, o vendicarla.
 
F
 
D: Ottavio.
 
Dalla sua pace
 
la mia dipende
 
quel che a lei piace
 
vita mi rende,
 
quel che le incresce
 
morte mi dà.
 
s'ella sospira
 
sospiro anch'io,
 
è mia quell'ira
 
quel pianto è mio,
 
e non hò bene
 
s'ella non l'hà.
(Parte.)
 
(parte.)
SCENA XV
 
Fscena XV.
Leporello solo, poi Don Giovanni.
 
Leporello solo poi D: ottavioD: Giovanni..
Recitativo
 
Leporello
 
Lep:
Io deggio ad ogni patto
 
Io deggio ad ogni patto
per sempre abbandonar questo bel matto!
 
per sempre abbandonar questo bel matto!
Eccolo qui: guardate
 
Eccolo quì: guardate
con qual indifferenza se ne viene!
 
con qual indifferenza se ne viene! –
Don Giovanni
 
D: Giov:
510
Oh Leporello mio, va tutto bene!
 
oh Leporello mio, và tutto bene!
Leporello
 
Lep:
Don Giovannino mio, va tutto male!
 
Don Giovanino mio, và tutto male!
Don Giovanni
 
D: Giov:
Come va tutto male?
 
come và tutto male?
Leporello
 
Lep:
Vado a casa,
 
vado à casa
come voi l'ordinaste,
 
come voi l'ordinaste
con tutta quella gente…
 
con tutta quella gente:
Don Giovanni
 
D: Giov:
Bravo!
 
bravo!
Leporello
 
Lep:
A forza
 
a forza
515
di chiacchiere, di vezzi e di bugie,
 
di chiachiere, di vezzi, e di bugie,
ch'ho imparato sì bene a star con voi,
 
ch'hò imparato si bene a star con voi –
cerco d'intrattenerli…
 
cerco d'intrattenerli…
Don Giovanni
 
D: Giov:
Bravo!
 
bravo!
Leporello
 
Lep:
Dico
 
dico
mille cose a Masetto per placarlo,
 
mille cose à Masetto per placarlo,
per trargli dal pensier la gelosia…
 
per trargli dal pensier la gelosia;
Don Giovanni
 
D: Giov:
520
Bravo, bravo in coscienza mia!
 
bravo, bravo in coscienza mia:
Leporello
 
Lep:
Faccio che bevano
 
faccio che bevano
e gli uomini e le donne:
 
e gli uomini, e le Donne:
son già mezzo ubbriachi,
 
son già mezzo ubbriachi,
altri canta, altri scherza,
 
altri canta altri scherza,
altri seguita a ber; in sul più bello
 
altri seguita a be; in sul più bello
525
chi credete che capiti?
 
chi credete che capiti? –
Don Giovanni
 
D: Giov:
Zerlina!
 
Zerlina!
Leporello
 
Lep:
Bravo! E con lei chi viene?
 
bravo! e con lei chi viene?
Don Giovanni
 
D: Giov:
Donna Elvira.
 
Donna Elvira?!
Leporello
 
Lep:
Bravo! E disse di voi…
 
bravo! e disse di voi –
Don Giovanni
 
D: Giov:
Tutto quel mal che in bocca le venia.
 
tutto quel mal che in bocca lie venia:
Leporello
 
Lep:
Bravo, bravo in coscienza mia!
 
bravo, bravo in coscienza mia!
Don Giovanni
 
D: Giov:
530
E tu cosa facesti?
 
e tu cosa facesti?
Leporello
 
Lep:
Tacqui.
 
tacqui.
Don Giovanni
 
D: Giov:
Ed ella?
 
ed ella?
Leporello
 
Lep:D
Seguì a gridar.
 
seguì a gridar.
Don Giovanni
 
D: Giov:
E tu?
 
e tu?
Leporello
 
Lep:
Quando mi parve
 
quando mi parve
che già fosse sfogata, dolcemente
 
che già fosse sfogata, dolcemente
fuor dell'orto la trassi e, con bell'arte
 
fuor dell'orto la trassi, e con bell'arte
chiusa la porta a chiave,
 
chiusa la porta a chiave
io mi cavai
 
io mi cavai,
535
e sulla via soletta la lasciai.
 
e sulla via soletta la lasciai
Don Giovanni
 
D: Giov:
Bravo, bravo, arcibravo!
 
bravo, bravo, arcibravo!
L'affar non può andar meglio: incominciasti,
 
l'affar non può andar meglio: incominciasti
io saprò terminar. Troppo mi premono
 
io saprò terminar: troppo mi premono
queste contadinotte:
 
queste contadinotte:
540
le voglio divertir fin che vien notte.
 
le voglio divertir fin che vien notte.
No 11 Aria
 
FN:o 112 Aria.
Don Giovanni
 
D: Giovanni
    Fin ch'han dal vino
 
fin ch'han dal vino
calda la testa,
 
calda la testa
una gran festa
 
una gran festa
fa' preparar.
 
fà preparar.
545
    Se trovi in piazza
 
se trovi in piazza
qualche ragazza,
 
qualche ragazza
teco ancor quella
 
teco ancor quella
cerca menar.
 
cerca la menar.
    Senza alcun ordine
 
senza alcun ordine
550
la danza sia:
 
la Danza sia
chi 'l minuetto,
 
chi 'l minuetto
chi la follia,
 
chi la follia
chi l'alemanna
 
chi l'alemana
farai ballar.
 
farai ballar.
555
    Ed io fra tanto
 
ed io fra tanto
dall'altro canto
 
dall'altro canto
con questa e quella
 
con questa è quella
vo' amoreggiar.
 
vò amoreggiar.
    Ah la mia lista
 
Ah la mia lista
560
doman mattina
 
Doman mattina
d'una decina
 
d'una decina
devi aumentar.
 
devi aumentar.
(Partono.)
 


Giardino con due porte chiuse a chiave per di fuori.
 
SCENA XVI
 
Fscena XVI.
Masetto e Zerlina, coro di contadini e di contadine sparse qua e là che dormono e siedono sopra sofà d'erbe. Due nicchie.
 
Recitativo
 
Zerlina
 
Zerl:
Masetto, senti un po'… Masetto, dico!
 
Masetto: senti un pò: Masetto dico:
Masetto
 
Mas:
Non mi toccar.
 
non mi toccar:
Zerlina
 
Zerl:
Perché?
 
perchè?
Masetto
 
Mas:
Perché mi chiedi?
 
perchè mi chiedi?
565
Perfida! il tatto sopportar dovrei
 
perfida! il tutto sopportar dovrei
d'una man infedele?
 
d'una man infedele?
Zerlina
 
Zerl:
Ah no, taci, crudele:
 
ah nò: taci crudele:
io non merto da te tal trattamento!
 
io non merto da te tal Tradittamento!
Masetto
 
Mas:
Come! Ed hai l'ardimento di scusarti?
 
come! ed hai l'ardimento di scusarti?
570
Star sola con un uom, abbandonarmi
 
star sola con un uom: abbandonarmi
il dì delle mie nozze! porre in fronte
 
il dì delle mie nozze! porre in fronte
a un villano d'onore
 
a un villano d'onore
questa marca d'infamia! Ah se non fosse,
 
questa marca d'infamia! ah se non fosse,
se non fosse lo scandalo! vorrei…
 
se non fosse lo scandalo! vorrei.
Zerlina
 
Zerl:
575
Ma se colpa io non ho! Ma se da lui
 
ma se colpa io non hò! ma se da talui
ingannata rimasi! E poi che temi?
 
ingannata rimasi: e poi che temi?
Tranquillati, mia vita:
 
tranquillati mia vita:
non mi toccò la punta delle dita.
 
non mi toccò la punta delle dita.
Non me lo credi? Ingrato!
 
non me lo credi? ingrato!
580
Vien qui, sfogati, ammazzami, fa' tutto
 
vien quì; sfogati; ammazzami, fà tutto
di me quel che ti piace;
 
di me quel che ti piace,
ma poi, Masetto mio, ma poi fa' pace.
 
ma poi Masetto mio, mà poi fà pace.
No 12 Aria
 
FN:o 123
Zerlina
 
Zerlina
    Batti, batti, o bel Masetto,
 
Batti batti o bel Masetto,
la tua povera Zerlina:Variante in den Wiederholungen:
la tua Zerlina:
 
la tua povera Zerlina:
585
starò qui come agnellinaVariante in den Wiederholungen:
starò qui
 
starò quì come Agnelina
le tue botte ad aspettar.
 
le tue botte ad aspettar.
    Lascerò straziarmi il crine,
 
lascierò straziarmi il crine
lascerò cavarmi gli occhi,
 
lascierò cavarmi gli occhi
e le care tue manine
 
e le care tue manine
590
lieta poi saprò baciar.
 
lieta poi saprò bacciar.
    Ah lo vedo, non hai core!Variante in den Wiederholungen:
Ah non hai core!
 
Ah lo vedo non hai core
Pace, pace, o vita mia,
 
pace pace o vita mia
in contenti ed allegria
 
in Contenti ed allegria
notte e dì vogliam passar.Variante in den Wiederholungen:
Sì, sì, sì, sì, sì, sì, notte e dì vogliam passar.
 
notte e dì vogliam passar
(Parte.)
 
Recitativo
 
F
Masetto
 
Mas:
595
Guarda un po' come seppe
 
Quarda un pò come seppe
questa strega sedurmi! Siamo pure
 
questa strega sedurmi! siamo pure
i deboli di testa!
 
i deboli di testa!
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Di dentro.)
 
(di dentro)
Sia preparato tutto a una gran festa.
 
sia preparato tutto à una gran festa
Zerlina
 
Zerl
Ah Masetto, Masetto! odi la voce
 
ah Masetto Masetto! odi la voce
600
del monsù cavaliero?
 
del monsu cavaliero!
Masetto
 
Mas:
Ebben, che c'è?
 
ebben che c'è?
Zerlina
 
Zerl:
Verrà!
 
verrà!
Masetto
 
Mas:
Lascia che venga.
 
lascia che venga:
Zerlina
 
Zerl:
Ah se vi fosse
 
Ah se vi fosse
un buco da fuggir!
 
un bucco da fuggir!
Masetto
 
Mas:
Di cosa temi?
 
di cosa temi? –
Perché diventi pallida? Ah capisco,
 
perchè diventi pallida? Ah capisco,
605
capisco, bricconcella!
 
capisco briconcella!
Hai timor ch'io comprenda
 
hai timor ch'io comprenda
com'è tra voi passata la faccenda.
 
com'è trà voi, passata la facenda.
No 13 Finale
 
FN:o 13 finale.
Masetto
 
Masetto.
    Presto, presto, pria ch'ei venga,
 
presto presto pria ch'ei venga
por mi vo' da qualche lato:
 
pormi vò da qualche lato
610
c'è una nicchia… qui celato,
 
c'è una nicchia quì celato
cheto cheto mi vo' star.
 
cheto cheto mi vò star.
Zerlina
 
Zerlina
    Senti, senti… dove vai!
 
senti senti… dove vai!
Ah non t'asconder, o Masetto:
 
ah non t'asconder, o Masetto,
Se ti trova, poveretto,
 
se ti trova poveretto
615
tu non sai quel che può far.Variante in den Wiederholungen:
Poveretto!
Tu non sai quel che può far.
 
tu non sai quel che può far.
Masetto
 
Masetto.
    Faccia, dica quel che vuole.
 
faccia, dica quel che vuole
Zerlina
 
Zerlina
Ah non giovan le parole!
 
ah non giovan le parole
Masetto
 
Masetto.
Parla forte e qui t'arresta.
 
parla forte e quì t'aresta
Zerlina
 
Zerlina
Che capriccio ha nella testa!
 
che capriccio hà nella testa!
 
Masetto
 
Masetto.
(Sottovoce.)
 
sottovoce
620
    (Capirò se m'è fedele,
 
capirò se m'è fedele
e in qual modo andò l'affar.)
 
e in qual modo andò l'affar.
(Entra nella nicchia.)
 
(entra nella nicchia)
Zerlina
 
Zerlina
(Sottovoce.)
 
sottovoce
(Quell'ingrato, quel crudele
 
quel ingrato quel crudele
oggi vuol precipitar.)
 
oggi vuol precipitar.
 
SCENA XVII
 
Fscena XVII.
Zerlina, Don Giovanni con quattro servi nobilmente vestiti.
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni:)
    Su, svegliatevi, da bravi,
 
sù svegliatevi da bravi
625
su, coraggio, o buona gente!
 
sù corraggio, o buona gente!
Vogliam stare allegramente,
 
vogliam stare allegramente,
vogliam rider e scherzar.Variante in den Wiederholungen:
vogliam ridere e scherzar.
 
vogliam rider e scherzar.
 
(Ai servi.)
 
(ai servi)
    Alla stanza della danza
 
alla stanza della Danza
conducete tutti quanti
 
conducete tutti quanti,
630
ed a tutti in abbondanza
 
ed à tutti in abbondanza
gran rinfreschi fate dar.
 
gran rinfreschi fate dar.
Coro di servi
 
Coro/servi
    Su, svegliatevi, da bravi,
 
Sù svegliatevi da bravi
su, coraggio, o buona gente!
 
su coraggio o buona gente
Vogliam stare allegramente,
 
vogliam stare allegramente
635
vogliam rider e scherzar.Varianten in den Wiederholungen:

(partendo)
vogliam rider e scherzar.

(Entrano.)
vogliam rider e scherzar.
 
vogliam rider e scherzar.
(Partono i servi e i contadini.)
 
(Partono)
SCENA XVIII
 
Fscena XVIII.
Don Giovanni, Zerlina, Masetto nella nicchia.
 
Zerlina
 
Zerl:
(Vuol nascondersi.)
 
(vuol nascondersi)
    Tra quest'arbori celata
 
trà quest'arbori celata
si può dar che non mi veda.
 
si può dar che non mi veda
Don Giovanni
 
D: Giov:
Zerlinetta mia garbata,
 
Zerlinetta mia garbata
(La prende.)
 
(la prende)
t'ho già visto, non scappar.
 
t'hò già visto non scappar.
Zerlina
 
Zerl:
640
    Ah lasciatemi andar via…
 
Ah lasciatemi andar via
Don Giovanni
 
D: Giov:
No no, resta, gioia mia.
 
nò no resta gioia mia
Zerlina
 
Zerl:
Se pietade avete in core…
 
se pietade avete in core…
Don Giovanni
 
D: Giov:
Sì, ben mio, son tutto amore.
 
sì ben mio son tutto amore.
 
    Vieni un poco in questo loco,
 
vieni un poco in questo loco
645
fortunata io ti vo' far.
 
fortunata io ti vò far.
Zerlina
 
Zerl:
Ah s'ei vede il sposo mio,
 
Ah s'ei vede il sposo mio
so ben io quel che può far.
 
sò ben io quel che può far.
 
Don Giovanni
 
D: Giovanni.
(Nell'aprire la nicchia e vedendo Masetto fa un moto di stupore.)
 
    Masetto!
 
Masetto!
Masetto
 
Mas:
Sì, Masetto.
 
sì Masetto:
Don Giovanni
 
D: Giovanni.
(Un poco confuso.)
 
E chiuso là perché?
 
è chiuso la perchè?
(Riprende ardire.)
 
650
La bella tua Zerlina
 
la bella tua Zerlina
 
non può, la poverina,
 
non può la poverina
più star senza di te.
 
più star senza di te
Masetto
 
Mas:
(Un poco ironico.)
 
    Capisco, sì signore.
 
capisco sì signore
Don Giovanni
 
D: Giovanni.
(A Zerlina.)
 
Adesso fate core!
 
adesso fate core
(Si sente il preludio della danza.)
 
655
I suonatori udite,
 
i suonatori udite
 
venite omai con me.
 
venite omai con me.
Masetto, Zerlina
 
Zerl:/Mas:
Sì sì, facciamo core,
 
si sì facciamo core
ed a ballar cogli altri
 
ed à ballar cogli altri
andiamo tutti tre.
 
andiamo tutti trè.
 
(Partono.)
 
(Partono)
SCENA XIX
 
Fscena XIX.
Don Ottavio, Donn'Anna e Donna Elvira in maschera; poi Leporello e Don Giovanni alla finestra.
 
Donna Elvira
 
Donna Elvira
660
    Bisogna aver coraggio,
 
bisogna aver coraggio
o cari amici miei,
 
o cari amici miei,
e i suoi misfatti rei
 
e i suoi misfatti rei
scoprir potremo allor.
 
scoprir potremo allor.
Don Ottavio
 
Don Ottavio
    L'amica dice bene,
 
l'amica dice bene
665
coraggio aver conviene:
 
coraggio aver conviene
discaccia, o vita mia,
 
discaccia o vita mia
l'affanno ed il timor.
 
l'affanno ed il Timor.
Donn'Anna
 
Donn'Anna
    Il passo è periglioso,
 
il passo è periglioso
può nascer qualche imbroglio:
 
può nascer qualche imbroglio
670
temo pel caro sposo
 
temo pel caro sposo
e per noi temo ancor.
 
e per noi temo ancor.
Leporello
 
Lep:
(Apre la finestra.)
 
(apre la finestra)
    Signor, guardate un poco
 
signor guardate un poco
che maschere galanti.
 
che maschere galanti
Don Giovanni
 
D: Giov:
Falle passar avanti,
 
falle passar avanti
675
di' che ci fanno onor.
 
dì che ci fanno onor.
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira
 
Donn'Anna/Donna Elvira/D: Ott:
(Piano.)
 
Al volto ed alla voce
 
(al volto ed alla voce
si scopre il traditore.
 
si scopre il Traditore
Leporello
 
Lep:
    Zi zi, signore maschere!
 
zi zi signore maschere
Zi zi…
 
z zi
 
Donn'Anna, Donna Elvira
 
Donn'Anna/Donna Elvira
(A Don Ottavio piano.)
 
(à D: Ott)
Via, rispondete.
 
via rispondete
Leporello
 
Lep:
680
Zi zi, signore maschere!
 
zi zi signore maschere!
Don Ottavio
 
D: ott:
Cosa chiedete?
 
cosa chiedete?
Leporello
 
Lep:
Al ballo, se vi piace,
 
al ballo se vi piace
v'invita il mio signor.
 
v'invita il mio signor.
Don Ottavio
 
D: ott:
    Grazie di tanto onore:
 
grazie di tanto onore
685
andiam, compagne belle.
 
andiam compagne belle
Leporello
 
Lep:
L'amico anche su quelle
 
l'amico anche sù quelle
prove farà d'amor.
 
prove farà d'amor.
(Entra e chiude.)
 
(entra)
 
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D: Anna/D: Ott:
    Protegga il giusto cielo
 
Protegga il giusto cielo
il zelo del mio cor.
 
il zelo del mio cor
Donna Elvira
 
D: Elvira.
690
Vendichi il giusto cielo
 
vendichi il giusto cielo
il mio tradito amor.
 
il mio tradito amor
 
(Partono.)
 


Sala illuminata e preparata per una gran festa di ballo.
 
SCENA XX
 
Fscena XX
Don Giovanni, MasettoZerlina, Leporello, contadini e contadine; poi Donn'Anna, Donna Elvira e Don Ottavio in maschera etc.; servi con rinfreschi etc.
 
Don Giovanni
 
Don Giov:
(Don Giovanni fa seder le ragazze, e Leporello i ragazzi che saranno in atto di aver finito un ballo.)
 
    Riposate, vezzose ragazze.
 
Riposate vezzose ragazze
Leporello
 
Lep:
Rinfrescatevi, bei giovinotti.
 
rinfrescatevi bei giovinotti
 
Don Giovanni, Leporello
 
D: Giov:/Lep:
Tornerete a far presto le pazze,
 
tornerete à far presto le pazze
695
tornerete a scherzar e ballar.
 
tornerete à scherzar, e ballar.
(Si portano i rinfreschi.)
 
Don Giovanni
 
D: Giov
 
    Ehi caffè!
 
Ehi caffè!
Leporello
 
Lep:
Cioccolata!
 
Cioccolata!
Masetto
 
Masetto
Ah Zerlina, giudizio!
 
Ah Zerlina giudizio
Don Giovanni
 
D: Giov
Sorbetti!
 
sorbetti!
Leporello
 
Lep:
700
Confetti!
 
Confetti!
 
Masetto, Zerlina
 
Zerlina/Masetto
(A parte.)
 
Troppo dolce comincia la scena,
 
troppo dolce comincia la scena
in amaro potria terminar.
 
in amaro potria terminar.
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Fa carezze a Zerlina.)
 
    Sei pur vaga, brillante Zerlina!
 
sei pur vaga brillante Zerlina!
Zerlina
 
Zerlina
Sua bontà!
 
sua bontà.
Masetto
 
Masetto
(guardando e fremendo.)
 
(fremendo)
(La briccona fa festa.)
 
la briccona fà festa
Leporello
 
Lep:
(Imita il padrone colle altre ragazze.)
 
705
Sei pur cara, GiannettaIn NMA „Giannotta“ nach den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788. Unsere Edition folgt der autographen Partitur, in der unmissverständlich „Giannetta“ steht (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 118v). Die Verniedlichungsform mit Suffix „-etta“ in „Giannetta“ ist sprachlich konsistent mit den beiden Diminutiven mit Suffix „-ina“ in „Zerlina“ (in Don Giovannis vorausgehendem Vers, den Leporello hier nachahmt) und in „Sandrina“ (in Leporellos Vers), wogegen das pejorative Augmentativ „Giannotta“ mit Suffix „-otta“ mit beiden Diminutiven stark kontrastiert. Zur Bildung des Hypokoristikums für den weiblichen Vornamen „Gianna“ ist das Suffix „-etta“ („Giannetta“ = „Jannette“) auf jeden Fall sprachlich geeigneter als das Suffix „-otta“ („Giannotta“ = „Jannotte“) – nicht zufällig haben etwa Felice Romani und Gaetano Donizetti den Namen „Giannetta“ und nicht „Giannotta“ für die Rolle des Bauernmädchens in der Oper L’elisir d’amore gewählt. Es ist zwar durchaus möglich, dass Da Ponte in der Textvorlage des Librettos einen Gegensatz zwischen Diminutiven („Zerlina“, „Sandrina“) und Augmentativ („Giannotta“) absichtlich hergestellt hatte, um die Ironie in Leporellos Nachahmung von Don Giovannis Benehmen hervorzuheben. Andererseits könnte das wenig idiomatische und für den Vornamen „Gianna“ sehr ungewöhnliche Pejorativ mit dem Suffix „-otta“ auch durch eine Verwechslung des Druckers zwischen den Buchstaben e und o in der (verschollenen) handschriftlichen Vorlage des Librettisten entstanden sein. So eine Verwechslung zwischen diesen beiden relativ ähnlichen Zeichen passierte beim schnellen Drucken von Libretti nicht selten. In der autographen Partitur steht hier jedoch eindeutig das idiomatischere Hypokoristikum „Giannetta“ mit „e“ (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 118v). Dementsprechend wird in der kritischen Edition des vertonten Textes nur diese Variante übernommen, während die pejorative Variante „Giannotta“ als Alternative in den Fassungen der Libretto-Drucke Prag 1787 bzw. Wien 1788 ediert ist., Sandrina!
 
sei pur cara, Giannetta, Sandrina
 
Masetto
 
Masetto
Tocca pur, che ti cada la testa.Variante in den Wiederholungen:
Tocca, tocca.
 
tocca pur, che ti cada la testa.
Ah briccona, mi vuoi disperar.Variante in den Wiederholungen:
Ah briccona!
 
ah briccona mi vuoi disperar.
Zerlina
 
Zerlina
(A parte.)
 
    Quel Masetto mi par stralunato,
 
quel Masetto mi par stralunato,
brutto brutto si fa quest'affarIn der letzten Wiederholung des Verses hat Mozart „questo“ (ein einziges Mal) ohne Elision geschrieben. Unsere Edition folgt hier der Lesart mit Elision in den vorausgehenden sieben Wiederholungen des Verses, wie sie auch in den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788 gegeben ist..
 
brutto brutto si fà quest'affar.
Don Giovanni, Leporello
 
D: Giov:/Lep:
710
Quel Masetto mi par stralunato,
 
quel Masetto mi par stralunato
qui bisogna cervello adoprar.
 
quì bisogna cervello adoprar.
 
Masetto
 
Masetto
(La briccona fa festa.)
 
la briccona fà festa
(Entrano Don Ottavio, Donn'Anna, Donna Elvira mascherati.)
 
Leporello
 
Lep:
    Venite pur avanti,
 
venite pur avanti
vezzose mascherette.
 
vezzose mascherette;
Don Giovanni
 
D: Giov:
715
È aperto a tutti quanti,
 
è aperto à tutti quanti
viva la libertà!
 
viva la libertà
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira
 
Dn'Anna/Donna Elvira/D: ottavio
Siam grati a tanti segni
 
siam grati à tanti segni
di generosità.
 
di generosità.
Don Giovanni, Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello
 
Dn'Anna/D: Elvira/D: ottavio/D: Giov:/Lep:
Viva la libertà!
 
viva la libertà!
Don Giovanni
 
D: Giov:
720
    Ricominciate il suono.
 
Ricominciate il suono
(A Leporello che porrà in ordine etc.)
 
Tu accoppia i ballerini.
 
tu accoppia i Ballerini
(Si suona come prima.)
 
(Don Ottavio balla il minuetto con Donn'Anna.)
 
(D: ott: balla menuetto con Donn'Anna)
Leporello
 
Lep:
Da bravi, via, ballate.
 
Da bravi via ballate:
(Qui ballano.)
 
Donna Elvira
 
Donna Elvira
(A Donn'Anna.)
 
(à D: Anna)
(Quella è la contadina.)
 
quella è la contadina
Donn'Anna
 
D: Anna
Io moro!
 
io moro!
Don Ottavio
 
D: ott:
(A Donn'Anna.)
 
(à D: Anna)
Simulate.
 
simulate
 
Don Giovanni, Leporello, Masetto
 
D: Giov:/Lep:/Mas:
(Masetto ironicamente.)
 
[Mas:] (ironicamente)
725
Va bene in verità!
 
và bene in verità.
Don Giovanni
 
D: Giov:
(A Leporello.)
 
    A bada tien Masetto.
 
à bada tien Masetto:
Leporello
 
Lep:
(A Masetto.)
 
Non balli, poveretto!
 
non balli poveretto!
 
Don Giovanni
 
D: Giov:
(A Zerlina.)
 
(à Zerlina)
Il tuo compagno io sono:
 
il tuo compagno io sono
Zerlina, vien pur qua.
 
Zerlina vien pur quà.
(Si mette a ballar con Zerlina una contradanza.)
 
(si mette à ballar con Zerlina una Contradanza)
Leporello
 
Lep:
730
Vien qua, Masetto caro,
 
vien quà Masetto caro
facciam quel ch'altri fa.
 
facciam quel ch'altri fà.
 
Masetto
 
Mas:
    No no, ballar non voglio.
 
nò nò ballar non voglio
Leporello
 
Lep:
(Fa ballar per forza Masetto.)
 
Eh balla, amico mio!
 
Eh balla amico mio
Masetto
 
Mas:
No.
 
Leporello
 
Lep:
735
Sì.
 
 
 
Lep:
Caro Masetto, balla!
 
caro Masetto balla;
Masetto
 
LepMas:
No no, non voglio.
 
nò nò non voglio
Donn'Anna
 
D: Anna.
(A Donna Elvira.)
 
(Resister non poss'io.)
 
resister non poss'io
 
Don Ottavio, Donna Elvira
 
D: Elvira/D: ott:
(A Donn'Anna.)
 
(Fingete, per pietà.)
 
fingete per pietà.
 
Leporello
 
Lep:
740
Eh balla, amico mio,
 
Eh balla amico mio
facciam quel ch'altri fa.
 
facciam quel ch'altri fà.
(Balla la Teitsch con Masetto.)
 
(Balla la Teitsch con Masetto)
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Conducendola via quasi per forza.)
 
    Vieni con me, mia vita…
 
vieni con me mia vita
 
(conducendola via quasi per forza)
Masetto
 
Masetto
(Si cava dalle mani di Leporello e seguita la Zerlina.)
 
Lasciami! Ah no! Zerlina!…
 
lasciami: ah nò Zerlina…
Zerlina
 
Zerl:
Oh numi! son tradita!
 
oh Numi! son tradita
 
Leporello
 
Lep:
745
Qui nasce una ruina.
 
quì nasce una ruina
(Sorte in fretta.)
 
(sorte in fretta)
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira
 
D: Anna/D: Elv:/D: ott:
L'iniquo da sé stesso
 
l'iniquo da se stesso
nel laccio se ne va.
 
nel laccio se ne và
FZerlina
 
Zerl:
(Di dentro ad alta voce, strepito di piedi a destra.)
 
(di dentro)
    Gente, aiuto! Aiuto, gente!
 
gente aiuto, aiuto gente:
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira
 
D: Anna/D: Elvira/D: ott
Soccorriamo l'innocente.
 
soccorriamo l'innocente
(I suonatori e gli altri partono confusi.)
 
Masetto
 
Mas:
(Di dentro etc.)
 
750
Ah Zerlina!…
 
Ah Zerlina!
Zerlina
 
Zerl:
Scellerato!
 
scellerato
(Si sente il grido e lo strepito dalla parte opposta.)
 
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira
 
D: Anna/D: Elvira/D: ott
Ora grida da quel lato:
 
ora grida da quel lato
ah gittiamo giù la porta!
 
Ah gittiamo giù la porta
(Gittano giù la porta.)
 
Zerlina
 
Zer:
(Esce da un'altra parte.)
 
Soccorretemi, o son morta!Variante in den Wiederholungen:
Ah soccorretemi, o son morta!
 
soccorretemi o son morta!
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto
 
D: Anna/D: Elvira/D: ott/Mas:
Siam qui noi per tua difesa.
 
siam quì noi per tua difesa
Don Giovanni
 
D: Giov:
(Esce con spada in mano. Conduce seco per un braccio Leporello e finge di voler ferirlo, ma la spada non esce dal fodero.)
 
755
Ecco il birbo che t'ha offesa;
 
Ecco il birbo che t'ha offesa
ma da me la pena avrà!
 
ma da me la pena avrà.
    Mori, iniquo!
 
Mori iniquo!
Leporello
 
Lep:
Ah cosa fate!
 
ah cosa fate!
Don Giovanni
 
D: Giov:
Mori, dico!
 
mori dico!
Don Ottavio
 
D: ott:
(Pistola in mano.)
 
(pistola in mano)
Nol sperate!
 
Nol sperate!
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira
 
D: Anna/D: Elvira/D: ott
(Si cavano la maschera.)
 
(si cava la maschera)
L'empio crede con tal frode
 
l'Empio crede con tal frode
760
di nasconder l'empietà.
 
di nasconder l'empietà.
Don Giovanni
 
D: Giov:
    Donna Elvira!
 
Donna Elvira!
Donna Elvira
 
D: Elv:
Sì, malvagio!
 
sì malvagio!
Don Giovanni
 
D: Giov:
Don Ottavio!
 
Don'ottavio!
Don Ottavio
 
D: ott:vo
Sì signore!
 
sì signore
Don Giovanni
 
D: Giov:
(A Donn'Anna.)
 
(à D: Anna)
Ah credete!
 
Ah credete!
 
Donn'Anna, Donna Elvira , Don Ottavio, Masetto, Zerlina
 
D: Anna:/D: Elv: à 2/D: ott:/Zerl:/Masetto
Traditore!
 
Traditore!
Tutti salvo Don Giovanni e Leporello.
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
 
D: Anna:/D: Elv:/D: ott:/Zerl:/Masetto
Tutto, tutto già si sa.
 
Tutto Tutto già si sà
 
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
 
D: Anna:/Zerlina/D: Elvira/D: ott:/Masetto
765
    Trema, trema, o scellerato!
 
Trema trema o scellerato!
Saprà tosto il mondo intero
 
saprà tosto il mondo intero
il misfatto orrendo e nero,
 
il misfatto orrendo e nero
la tua fiera crudeltà.
 
la tua fiera crudeltà.
    Odi il tuon della vendetta,
 
odi il tuon della vendetta
770
che ti fischia intorno intorno;
 
che ti fischia intorno intorno
sul tuo capo in questo giorno
 
sul tuo capo in questo giorno
il suo fulmine cadrà.Variante in den Wiederholungen:
il suo fulmine cadrà, sì, cadrà!
 
il suo fulmine cadrà.
Don Giovanni, Leporello
 
D: Giov:/Lep:
 
sottovoce:
    È confusa la mia|sua testa,
 
è confusa la mia|sua testa
non so|sa più quel ch'io|eimi|si faccia,
 
non sò| più quel ch'io|eimi|si faccia
775
e un'orribile tempesta
 
e un orribile tempesta
minacciando, oh dio, mi|lo va.
 
minacciando oh Dio mi|lo và.
    Ma non manca in me|lui coraggio,
 
ma non manca in me|lui coraggio
non mi perdo|si perde o mi confondo|si confonde;
 
non mi perdo|si perde o mi confondo|si confonde
se cadesse ancor il mondo,
 
se cadesse ancor il mondo
780
nulla mai temer mi|lo fa.
 
nulla mai temer mi|lo fà.
 
Fine dell'atto primo.