Kritische Edition des vertonten Textes der Wiener Fassung ohne Scena ultima (Partitur Wien 1)   Kritische Edition des vertonten Textes der Wiener Fassung mit gekürzter Scena ultima (Partitur Wien 2a)   Kritische Edition des vertonten Textes der Wiener Fassung mit vollständiger Scena ultima (Partitur Wien 2b)  
SCENA XVIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XIV
SCENA XVIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XIV
SCENA XVIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XIV
I suddetti, Donna Elvira.
I suddetti, Donna Elvira.
I suddetti, Donna Elvira.
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
(Entra disperata.)
(Entra disperata.)
(Entra disperata.)
    L'ultima prova
    L'ultima prova
    L'ultima prova
dell'amor mio
dell'amor mio
dell'amor mio
ancor vogl'io
ancor vogl'io
ancor vogl'io
1390
fare con te.
1390
fare con te.
fare con te.
    Più non rammento
    Più non rammento
    Più non rammento
gl'inganni tuoi,
gl'inganni tuoi,
gl'inganni tuoi,
pietade io sento…
pietade io sento…
pietade io sento…
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
(Sorgendo.)|
(Sorgendo.)|
(Sorgendo.)|
Cos'è? Cos'è?
Cos'è? Cos'è?
Cos'è? Cos'è?
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
1395
    Da te non chiede
1395
    Da te non chiede
    Da te non chiede
quest'alma oppressa
quest'alma oppressa
quest'alma oppressa
della sua fede
della sua fede
della sua fede
qualche mercé.
qualche mercé.
qualche mercé.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Mi maraviglio!
    Mi maraviglio!
    Mi maraviglio!
1400
Cosa volete?
1400
Cosa volete?
Cosa volete?
Se non sorgete,
Se non sorgete,
Se non sorgete,
non resto in piè!
non resto in piè!
non resto in piè!
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
    Ah non deridere
    Ah non deridere
    Ah non deridere
gli affanni miei!
gli affanni miei!
gli affanni miei!
Leporello
Leporello
Leporello
1405
(Quasi da piangere
1405
(Quasi da piangere
(Quasi da piangere
mi fa costei.)
mi fa costei.)
mi fa costei.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Sorgendo fa sorgere Donna Elvira.)
(Sorgendo fa sorgere Donna Elvira.)
(Sorgendo fa sorgere Donna Elvira.)
(sempre con affettata tenerezza.)
(sempre con affettata tenerezza.)
(sempre con affettata tenerezza.)
Io te deridere?
Io te deridere?
Io te deridere?
Cieli! perché?
Cieli! perché?
Cieli! perché?
    Che vuoi, mio bene?
    Che vuoi, mio bene?
    Che vuoi, mio bene?
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
1410
Che vita cangi.
1410
Che vita cangi.
Che vita cangi.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Brava!
Brava!
Brava!
Donna Elvira, Leporello
Donna Elvira, Leporello
Donna Elvira, Leporello
Cor perfido!
Cor perfido!
Cor perfido!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Lascia ch'io mangi;
Lascia ch'io mangi;
Lascia ch'io mangi;
(Torna a sedere, a mangiare etc.)
(Torna a sedere, a mangiare etc.)
(Torna a sedere, a mangiare etc.)
e se ti piace,
e se ti piace,
e se ti piace,
mangia con me.
mangia con me.
mangia con me.
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
1415
    Restati, barbaro,
1415
    Restati, barbaro,
    Restati, barbaro,
nel lezzo immondo,
nel lezzo immondo,
nel lezzo immondo,
esempio orribile
esempio orribile
esempio orribile
d'iniquità!
d'iniquità!
d'iniquità!
Leporello
Leporello
Leporello
    Se non si muove
    Se non si muove
    Se non si muove
1420
nel suo dolore
1420
nel suo dolore
nel suo dolore
di sasso ha il core
di sasso ha il core
di sasso ha il core
o cor non ha.
o cor non ha.
o cor non ha.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Bevendo etc.)
(Bevendo etc.)
(Bevendo etc.)
    Vivan le femmine,
    Vivan le femmine,
    Vivan le femmine,
viva il buon vino,
viva il buon vino,
viva il buon vino,
1425
sostegno e gloria
1425
sostegno e gloria
sostegno e gloria
d'umanità!
d'umanità!
d'umanità!
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
(Sorte, poi rientra mettendo un grido orribile e fugge dall'altra parte.)
(Sorte, poi rientra mettendo un grido orribile e fugge dall'altra parte.)
(Sorte, poi rientra mettendo un grido orribile e fugge dall'altra parte.)
    Ah!
    Ah!
    Ah!
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Che grido è questo mai!Variante in den Wiederholungen:
Che grido!
Che grido è questo mai!Variante in den Wiederholungen:
Che grido!
Che grido è questo mai!Variante in den Wiederholungen:
Che grido!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Va' a veder che cosa è stato.
Va' a veder che cosa è stato.
Va' a veder che cosa è stato.
Leporello
Leporello
Leporello
(Sorte e prima di tornare mette un grido ancora più forte.)
(Sorte e prima di tornare mette un grido ancora più forte.)
(Sorte e prima di tornare mette un grido ancora più forte.)
Ah!
Ah!
Ah!
(Entra spaventato e chiude l'uscio.)
(Entra spaventato e chiude l'uscio.)
(Entra spaventato e chiude l'uscio.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Che grido indiavolato!
Che grido indiavolato!
Che grido indiavolato!
1430
Leporello, che cos'è?
1430
Leporello, che cos'è?
Leporello, che cos'è?
Leporello
Leporello
Leporello
    Ah signor… per carità!…
    Ah signor… per carità!…
    Ah signor… per carità!…
Non andate fuor di qua!…
Non andate fuor di qua!…
Non andate fuor di qua!…
L'uom di sasso… l'uomo bianco…
L'uom di sasso… l'uomo bianco…
L'uom di sasso… l'uomo bianco…
Ah padrone!… io gelo… io manco…
Ah padrone!… io gelo… io manco…
Ah padrone!… io gelo… io manco…
1435
Se vedeste che figura!…
1435
Se vedeste che figura!…
Se vedeste che figura!…
Se sentiste come fa!
Se sentiste come fa!
Se sentiste come fa!
(Si sente il moto de' piedi etc.)
(Si sente il moto de' piedi etc.)
(Si sente il moto de' piedi etc.)
Ta ta ta ta ta ta ta ta.
Ta ta ta ta ta ta ta ta.
Ta ta ta ta ta ta ta ta.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Non capisco niente affatto:
Non capisco niente affatto:
Non capisco niente affatto:
tu sei matto in verità!
tu sei matto in verità!
tu sei matto in verità!
(Si sente battere fortissimo alla porta che chiuse Leporello.)
(Si sente battere fortissimo alla porta che chiuse Leporello.)
(Si sente battere fortissimo alla porta che chiuse Leporello.)
Leporello
Leporello
Leporello
1440
    Ah sentite!
1440
    Ah sentite!
    Ah sentite!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Qualcun batte.
Qualcun batte.
Qualcun batte.
Apri…
Apri…
Apri…
(Seguitano a batter più forte.)
(Seguitano a batter più forte.)
(Seguitano a batter più forte.)
Leporello
Leporello
Leporello
(Tremando.)
(Tremando.)
(Tremando.)
Io tremo…
Io tremo…
Io tremo…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Apri, dico.Variante in den Wiederholungen:
Apri.
Apri, dico.Variante in den Wiederholungen:
Apri.
Apri, dico.Variante in den Wiederholungen:
Apri.
Leporello
Leporello
Leporello
(S'allontana impaurito.)
(S'allontana impaurito.)
(S'allontana impaurito.)
Ah…
Ah…
Ah…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Matto! Per togliermi d'intrico
Matto! Per togliermi d'intrico
Matto! Per togliermi d'intrico
ad aprir io stesso andrò.
ad aprir io stesso andrò.
ad aprir io stesso andrò.
(Piglia un lume e va per aprire etc.)
(Piglia un lume e va per aprire etc.)
(Piglia un lume e va per aprire etc.)
Leporello
Leporello
Leporello
(S'asconde sotto la tavola.)
(S'asconde sotto la tavola.)
(S'asconde sotto la tavola.)
1445
Non vo' più veder l'amico,
1445
Non vo' più veder l'amico,
Non vo' più veder l'amico,
pian pianin m'asconderò.
pian pianin m'asconderò.
pian pianin m'asconderò.
(Don Giovanni apre.)
(Don Giovanni apre.)
(Don Giovanni apre.)
SCENA XVIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XV
SCENA XVIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XV
SCENA XVIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XV
I suddetti, il Commendatore.
I suddetti, il Commendatore.
I suddetti, il Commendatore.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
    Don Giovanni, a cenar teco
    Don Giovanni, a cenar teco
    Don Giovanni, a cenar teco
m'invitasti, e son venuto.
m'invitasti, e son venuto.
m'invitasti, e son venuto.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Non l'avrei giammai creduto,
Non l'avrei giammai creduto,
Non l'avrei giammai creduto,
1450
ma farò quel che potrò!
1450
ma farò quel che potrò!
ma farò quel che potrò!
    Leporello! un'altra cena
    Leporello! un'altra cena
    Leporello! un'altra cena
fa' che subito si porti.
fa' che subito si porti.
fa' che subito si porti.
Leporello
Leporello
Leporello
(Mezzo fuori col capo dalla mensa.)
(Mezzo fuori col capo dalla mensa.)
(Mezzo fuori col capo dalla mensa.)
Ah padron! siam tutti morti!
Ah padron! siam tutti morti!
Ah padron! siam tutti morti!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Vanne, dico…
Vanne, dico…
Vanne, dico…
(Leporello con molti atti di paura esce e va per partire.)
(Leporello con molti atti di paura esce e va per partire.)
(Leporello con molti atti di paura esce e va per partire.)
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Ferma un po'.
Ferma un po'.
Ferma un po'.
1455
    Non si pasce di cibo mortale
1455
    Non si pasce di cibo mortale
    Non si pasce di cibo mortale
chi si pasce di cibo celeste:
chi si pasce di cibo celeste:
chi si pasce di cibo celeste:
altre cure più gravi di queste,
altre cure più gravi di queste,
altre cure più gravi di queste,
altra brama quaggiù mi guidò!
altra brama quaggiù mi guidò!
altra brama quaggiù mi guidò!
Leporello
Leporello
Leporello
(Tremando.)
(Tremando.)
(Tremando.)
La terzana d'avere mi sembra,
La terzana d'avere mi sembra,
La terzana d'avere mi sembra,
1460
e le membra fermar più non so.
1460
e le membra fermar più non so.
e le membra fermar più non so.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Parla, dunque: che chiedi, che vuoi?
    Parla, dunque: che chiedi, che vuoi?
    Parla, dunque: che chiedi, che vuoi?
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Parlo, ascolta, più tempo non ho.
Parlo, ascolta, più tempo non ho.
Parlo, ascolta, più tempo non ho.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Parla, parla, ascoltando ti sto.Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 478–482 des Finales mit einer Wiederholung des Verses „Parla, parla, ascoltando ti sto.“ (Don Giovanni) und mit dem Vers „Ah le membra fermar più non so.“ (Leporello) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 433–434. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 250v und folio 251r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 217v–218v) und Melk II (Bd. 2, S. 420–422) ist keine Kürzung belegt.
Parla, parla, ascoltando ti sto.Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 478–482 des Finales mit einer Wiederholung des Verses „Parla, parla, ascoltando ti sto.“ (Don Giovanni) und mit dem Vers „Ah le membra fermar più non so.“ (Leporello) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 433–434. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 250v und folio 251r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 217v–218v) und Melk II (Bd. 2, S. 420–422) ist keine Kürzung belegt.
Parla, parla, ascoltando ti sto.Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 478–482 des Finales mit einer Wiederholung des Verses „Parla, parla, ascoltando ti sto.“ (Don Giovanni) und mit dem Vers „Ah le membra fermar più non so.“ (Leporello) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 433–434. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 250v und folio 251r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 217v–218v) und Melk II (Bd. 2, S. 420–422) ist keine Kürzung belegt.
Leporello
Leporello
Leporello
Ah le membra fermar più non so.
Ah le membra fermar più non so.
Ah le membra fermar più non so.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
1465
    Tu m'invitasti a cena,
1465
    Tu m'invitasti a cena,
    Tu m'invitasti a cena,
il tuo dover or sai:
il tuo dover or sai:
il tuo dover or sai:
rispondimi, verrai
rispondimi, verrai
rispondimi, verrai
tu a cenar meco?
tu a cenar meco?
tu a cenar meco?
Leporello
Leporello
Leporello
(Da lontano tremando.)
(Da lontano tremando.)
(Da lontano tremando.)
Oibò!
Oibò!
Oibò!
    Tempo non ha, scusate.
    Tempo non ha, scusate.
    Tempo non ha, scusate.
1470
A torto di viltateFür die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 503–506 des Finale zum zweiten Akt mit der Vertonung der Verse „A torto di viltade / tacciato mai sarò“ (Don Giovanni) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 436–437. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 252r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 1, Bl. 221r–221v) und Melk II (Bd. 2, S. 427–428) ist keine Kürzung belegt.
1470
A torto di viltateFür die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 503–506 des Finale zum zweiten Akt mit der Vertonung der Verse „A torto di viltade / tacciato mai sarò“ (Don Giovanni) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 436–437. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 252r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 1, Bl. 221r–221v) und Melk II (Bd. 2, S. 427–428) ist keine Kürzung belegt.
A torto di viltateFür die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 503–506 des Finale zum zweiten Akt mit der Vertonung der Verse „A torto di viltade / tacciato mai sarò“ (Don Giovanni) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 436–437. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 252r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 1, Bl. 221r–221v) und Melk II (Bd. 2, S. 427–428) ist keine Kürzung belegt.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Risolvi.
Risolvi.
Risolvi.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Ho già risolto.
Ho già risolto.
Ho già risolto.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Verrai?
Verrai?
Verrai?
Leporello
Leporello
Leporello
(A Don Giovanni.)
(A Don Giovanni.)
(A Don Giovanni.)
Dite di no.
Dite di no.
Dite di no.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Ho fermo il core in petto:
Ho fermo il core in petto:
Ho fermo il core in petto:
1475
non ho timor, verrò!
1475
non ho timor, verrò!
non ho timor, verrò!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
    Dammi la mano in pegno.
    Dammi la mano in pegno.
    Dammi la mano in pegno.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Eccola.
Eccola.
Eccola.
(Grida forte.)
(Grida forte.)
(Grida forte.)
Ohimè!
Ohimè!
Ohimè!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Cos'hai?
Cos'hai?
Cos'hai?
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Che gelo è questo mai?
Che gelo è questo mai?
Che gelo è questo mai?
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Pentiti, cangia vita:
Pentiti, cangia vita:
Pentiti, cangia vita:
1480
è l'ultimo momento!
1480
è l'ultimo momento!
è l'ultimo momento!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Vuol sciogliersi, ma invano.)
(Vuol sciogliersi, ma invano.)
(Vuol sciogliersi, ma invano.)
No no, ch'io non mi pento;
No no, ch'io non mi pento;
No no, ch'io non mi pento;
vanne lontan da me!
vanne lontan da me!
vanne lontan da me!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
    Pentiti, scellerato!
    Pentiti, scellerato!
    Pentiti, scellerato!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
No, vecchio infatuato!
No, vecchio infatuato!
No, vecchio infatuato!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
1485
Pentiti!
1485
Pentiti!
Pentiti!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
No.
No.
No.
Il Commendatore, Leporello
Il Commendatore, Leporello
Il Commendatore, Leporello
Sì.
Sì.
Sì.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
No.
No.
No.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Ah tempo più non v'è.
Ah tempo più non v'è.
Ah tempo più non v'è.
(Parte.)
(Parte.)
(Parte.)
(Foco da diverse parti, tremuoto etc.)
(Foco da diverse parti, tremuoto etc.)
(Foco da diverse parti, tremuoto etc.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Da qual tremore insolito
    Da qual tremore insolito
    Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti!
sento assalir gli spiriti!
sento assalir gli spiriti!
Dond'escono quei vortici
Dond'escono quei vortici
Dond'escono quei vortici
1490
di foco pien d'orror?Variante in den Wiederholungen:
Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror!
1490
di foco pien d'orror?Variante in den Wiederholungen:
Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror!
di foco pien d'orror?Variante in den Wiederholungen:
Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror!
Coro
Coro
Coro
(Di sotterra con voci cupe.)
(Di sotterra con voci cupe.)
(Di sotterra con voci cupe.)
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Chi l'anima mi lacera?
    Chi l'anima mi lacera?
    Chi l'anima mi lacera?
Chi m'agita le viscere?
Chi m'agita le viscere?
Chi m'agita le viscere?
1495
Che strazio, ohimè, che smania!
1495
Che strazio, ohimè, che smania!
Che strazio, ohimè, che smania!
Che inferno! che terror!Variante in den Wiederholungen:
Ah! Che inferno! che terror!
Che inferno! che terror!Variante in den Wiederholungen:
Ah! Che inferno! che terror!
Che inferno! che terror!Variante in den Wiederholungen:
Ah! Che inferno! che terror!
Leporello
Leporello
Leporello
    Che ceffo disperato!
    Che ceffo disperato!
    Che ceffo disperato!
Che gesti da dannato!
Che gesti da dannato!
Che gesti da dannato!
Che gridi, che lamenti!
Che gridi, che lamenti!
Che gridi, che lamenti!
1500
Come mi fa terror!
1500
Come mi fa terror!
Come mi fa terror!
Coro
Coro
Coro
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
(Il foco cresce. Don Giovanni si sprofonda. Nel momento stesso escon tutti gli altri: guardano, metton un alto grido, fuggono, e cala il sipario.)
(Il foco cresce. Don Giovanni si sprofonda.)
(Il foco cresce. Don Giovanni si sprofonda.)
Don Giovanni, Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, ZerlinaHaupttext nach Quelle E1. Variante nach den Quellen F1 und Melk II:/Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Ah!
Ah!
Ah!
(Don Giovanni resta inghiottito dalla terra.)
(Don Giovanni resta inghiottito dalla terra.)
Im ursprünglichen Finale des Atto secondo hat Mozart in seiner autographen Partitur (Quelle A) zwei alternative Varianten für die Wiener Fassung notiert:

a. Streichung der Scena ultima (Takte 603–871)
Zu Takt 596 hat Mozart in Bl. 257v in hellerer Tinte den Auftritt der anderen Hauptpersonen (ohne Masetto, da auch in Wien ein einziger Sänger sowohl die Rolle des in der Szene anwesenden Commendatore als auch die des Masetto übernahm) eingetragen, die mit einem D-Dur-Akkord in Leporellos Aufschrei „Ah!“ einsetzen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIII, Punkt a. Die Änderung entspricht der abschließenden Szenenanweisung des Libretto-Drucks Wien 1788 (Quelle W2): Il foco cresce D. Gio. / si sprofonda: nel momento stesso es- / con tutti gli altri: guardano, met- / ton un alto grido. fuggono, e cala / il sipario. / Fine. Damit verweist Mozart in seiner autographen Partitur auf den Wegfall der gesamten Scena ultima (T. 603–871), wie dieser nicht nur im Libretto der Wiener Aufführung (Quelle W2), sondern auch in der Abschrift der Partitur dokumentiert ist, die in der Kopiaturwerkstatt von Laurent (Lorenz) Lausch wohl im gleichen Jahr in Wien angefertigt wurde (Quelle F1). Der Wegfall der gesamten Scena ultima ist ebenfalls in der Partiturabschrift Melk II, der Schwesterkopie der Quelle F1, belegt.
Den Nachtrag der anderen Hauptrollen hat Mozart selbst dann in seiner autographen Partitur (Quelle A) mit der gleichen hellen Tinte gestrichen, als ob er den Wegfall der Scena ultima wieder rückgängig machen wollte.

b. Kürzung der Scena ultima (Takte 689–749)
In der Scena ultima hat Mozart die ursprünglichen Takte 689–749 des Finales (vom Vers „Ah certo è l’ombra“ bis „con Proserpina e Pluton;“) gestrichen und in einem neuen Einzelblatt (Bl. 263, in der gleichen Papiersorte der Wiener Ersatznummer 10a und 21b) eine zehntaktige Kurzversion der Passage ohne die Verse „Or che tutti, o mio tesoro,“ bis „a trovar padron miglior“ neu komponiert (vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XIII, Punkt b).

Beide Varianten sind auch in der Wiener Abschrift der Partitur aus dem Jahre 1788 dokumentiert, die in der Kopiaturwerkstatt von Wenzel Sukowaty wohl auf Mozarts Anweisung für die Wiener Aufführungen angefertigt wurde (Quelle E1, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49). Die Wiener Abschrift zeigt im Finale auch Spuren einer Streichung der Takte 724–730 innerhalb des größeren Strichs der Takte 689–749 (Punkt b). Da diese kleine Streichung nur in der Violino-primo-Stimme übertragen wurde, aber in allen anderen Orchesterstimmen fehlt (Quelle E2, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 50), stellt sie möglicherweise einen ersten Kürzungsversuch dar, der dann durch die größere Kürzung der Passage obsolet und daher nicht weiterverfolgt wurde. Eine Mitwirkung Mozarts an diesem kleineren Streichungsvorschlag lässt sich nicht ganz ausschließen. Vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 105f., dagegen aber: Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47. Da allerdings in Mozarts autographer Partitur nur die größere Streichung der Takte 689–749 belegt ist und die kleinere Streichung auch in den Orchesterstimmen der Wiener Abschrift (mit Ausnahme von Violino primo) nicht weiter notiert wurde, stellt dieser angedeutete Streichungsvorschlag, anders als die größere Kürzung der Passage, wohl keine definitive Variante zum Finale des Atto secondo dar.

Welche der beiden Alternativen für die Wiener Fassung (a. Streichung, b. Kürzung der Scena ultima) zuerst notiert wurde und ob bzw. bei welcher der Wiener Aufführungen der Oper 1788 sie jeweils erklangen, lässt sich nicht eindeutig eruieren. Die erste Variante ganz ohne Scena ultima (a) dürfte für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 gedacht worden sein, da sie dem Libretto-Druck Wien 1788 (Quelle W2) entspricht, der am Abend der Premiere im Burgtheater für 20 Kreuz angeboten wurde (vgl. den Anschlagzettel der Wiener Erstaufführung, in: Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XI; vgl. dazu auch ders., Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 59, Punkt 4). Hätte die Scena ultima bei der Wiener Premiere gespielt werden sollen, hätte ihr Text im Libretto, das extra für diese Aufführung gedruckt und direkt an der Kasse verkauft wurde, wohl nicht gefehlt. Vor allem aber hätte der in Operntexten der Zeit ungewöhnliche explizite Hinweis auf das Fallen des Vorhangs am Ende des Wiener Libretto-Drucks („e cala il sipario. Fine.“ / „und der Vorhang fällt. Ende.“) überhaupt keinen Sinn gemacht, wenn die Scena ultima doch aufgeführt worden wäre (vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 108).

Ob die Variante mit gekürzter Scena ultima (b) vor der Premiere als Zwischenlösung zur endgültigen Streichung der gesamten Szene vor der Wiener Erstaufführung entstanden ist oder ob die gekürzte Scena ultima erst bei einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere wiederhergestellt wurde, bleibt offen. Für die erste Hypothese spricht, dass die Wiener Fassung in späteren Abschriften (außer der Quelle E1) ohne Scena ultima überliefert ist (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 110). So fehlt wie erwähnt die Scena ultima in beiden Referenzpartituren F1 und Melk II. Darüber hinaus scheint eine prozessuale Entwicklung, bei der zunächst ein kleiner Strich vorgeschlagen (Quelle E1, Takte 724–730), dann eine größere Kürzung vorgenommen wurde (Quelle A und Quelle E1, Takte 689–749) und schließlich der Wegfall der gesamten Scena ultima vor der Premiere erfolgte, als konkreter Streichungsvorgang durchaus plausibel (vgl. Woodfield, ibidem). Andererseits hat Mozart wie erwähnt auf Blatt 257v seiner autographen Partitur den Nachtrag mit den Stimmen der anderen Rollen für die Wiener Fassung ohne Scena ultima mit der gleichen hellen Tinte wieder gestrichen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Es ist also nicht auszuschließen, dass Mozart den Wegfall der Scena ultima im Verlauf der folgenden 15 Reprisen der Oper im Jahr 1788 wieder rückgängig gemacht habe. Bei diesen Wiener Wiederaufführungen mit der wiederhergestellten Scena ultima könnte er dann die Variante mit der Kurzversion der Scena ultima (b) ausprobiert haben, vielleicht um die Länge des zweiten Aktes zu reduzieren, der durch die neuen Wiener Nummern (Scene IX–XV) deutlich umfangreicher geworden war als in der ursprünglichen Prager Fassung. Denkbar ist schließlich auch, dass in einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere die Scena ultima ohne jegliche Kürzung in ihrer ursprünglichen Prager Gestalt erklungen ist, auch wenn diese Möglichkeit aufgrund der daraus resultierenden Länge des zweiten Aktes als eher unwahrscheinlich erscheint.

Um allen Alternativen des Wiener Finales gerecht zu werden, bietet unsere Edition – neben der Prager Fassung des vertonten Textes mit ungekürzter Scena ultima – drei getrennte Versionen des vertonten Textes der Wiener Fassung: ganz ohne Scena ultima (Wien 1), mit Scena ultima in der Kurzversion (Wien 2a) und mit ungekürzter Scena ultima (Wien 2b). Kleinere Varianten in den überlieferten Quellen der Wiener Fassung sind hingegen in jeder der drei Versionen gleichermaßen in Kommentaren ediert.
SCENA ULTIMAIm ursprünglichen Finale des Atto secondo hat Mozart in seiner autographen Partitur (Quelle A) zwei alternative Varianten für die Wiener Fassung notiert:

a. Streichung der Scena ultima (Takte 603–871)
Zu Takt 596 hat Mozart in Bl. 257v in hellerer Tinte den Auftritt der anderen Hauptpersonen (ohne Masetto, da auch in Wien ein einziger Sänger sowohl die Rolle des in der Szene anwesenden Commendatore als auch die des Masetto übernahm) eingetragen, die mit einem D-Dur-Akkord in Leporellos Aufschrei „Ah!“ einsetzen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIII, Punkt a. Die Änderung entspricht der abschließenden Szenenanweisung des Libretto-Drucks Wien 1788 (Quelle W2): Il foco cresce D. Gio. / si sprofonda: nel momento stesso es- / con tutti gli altri: guardano, met- / ton un alto grido. fuggono, e cala / il sipario. / Fine. Damit verweist Mozart in seiner autographen Partitur auf den Wegfall der gesamten Scena ultima (T. 603–871), wie dieser nicht nur im Libretto der Wiener Aufführung (Quelle W2), sondern auch in der Abschrift der Partitur dokumentiert ist, die in der Kopiaturwerkstatt von Laurent (Lorenz) Lausch wohl im gleichen Jahr in Wien angefertigt wurde (Quelle F1). Der Wegfall der gesamten Scena ultima ist ebenfalls in der Partiturabschrift Melk II, der Schwesterkopie der Quelle F1, belegt.
Den Nachtrag der anderen Hauptrollen hat Mozart selbst dann in seiner autographen Partitur (Quelle A) mit der gleichen hellen Tinte gestrichen, als ob er den Wegfall der Scena ultima wieder rückgängig machen wollte.

b. Kürzung der Scena ultima (Takte 689–749)
In der Scena ultima hat Mozart die ursprünglichen Takte 689–749 des Finales (vom Vers „Ah certo è l’ombra“ bis „con Proserpina e Pluton;“) gestrichen und in einem neuen Einzelblatt (Bl. 263, in der gleichen Papiersorte der Wiener Ersatznummer 10a und 21b) eine zehntaktige Kurzversion der Passage ohne die Verse „Or che tutti, o mio tesoro,“ bis „a trovar padron miglior“ neu komponiert (vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XIII, Punkt b).

Beide Varianten sind auch in der Wiener Abschrift der Partitur aus dem Jahre 1788 dokumentiert, die in der Kopiaturwerkstatt von Wenzel Sukowaty wohl auf Mozarts Anweisung für die Wiener Aufführungen angefertigt wurde (Quelle E1, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49). Die Wiener Abschrift zeigt im Finale auch Spuren einer Streichung der Takte 724–730 innerhalb des größeren Strichs der Takte 689–749 (Punkt b). Da diese kleine Streichung nur in der Violino-primo-Stimme übertragen wurde, aber in allen anderen Orchesterstimmen fehlt (Quelle E2, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 50), stellt sie möglicherweise einen ersten Kürzungsversuch dar, der dann durch die größere Kürzung der Passage obsolet und daher nicht weiterverfolgt wurde. Eine Mitwirkung Mozarts an diesem kleineren Streichungsvorschlag lässt sich nicht ganz ausschließen. Vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 105f., dagegen aber: Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47. Da allerdings in Mozarts autographer Partitur nur die größere Streichung der Takte 689–749 belegt ist und die kleinere Streichung auch in den Orchesterstimmen der Wiener Abschrift (mit Ausnahme von Violino primo) nicht weiter notiert wurde, stellt dieser angedeutete Streichungsvorschlag, anders als die größere Kürzung der Passage, wohl keine definitive Variante zum Finale des Atto secondo dar.

Welche der beiden Alternativen für die Wiener Fassung (a. Streichung, b. Kürzung der Scena ultima) zuerst notiert wurde und ob bzw. bei welcher der Wiener Aufführungen der Oper 1788 sie jeweils erklangen, lässt sich nicht eindeutig eruieren. Die erste Variante ganz ohne Scena ultima (a) dürfte für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 gedacht worden sein, da sie dem Libretto-Druck Wien 1788 (Quelle W2) entspricht, der am Abend der Premiere im Burgtheater für 20 Kreuz angeboten wurde (vgl. den Anschlagzettel der Wiener Erstaufführung, in: Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XI; vgl. dazu auch ders., Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 59, Punkt 4). Hätte die Scena ultima bei der Wiener Premiere gespielt werden sollen, hätte ihr Text im Libretto, das extra für diese Aufführung gedruckt und direkt an der Kasse verkauft wurde, wohl nicht gefehlt. Vor allem aber hätte der in Operntexten der Zeit ungewöhnliche explizite Hinweis auf das Fallen des Vorhangs am Ende des Wiener Libretto-Drucks („e cala il sipario. Fine.“ / „und der Vorhang fällt. Ende.“) überhaupt keinen Sinn gemacht, wenn die Scena ultima doch aufgeführt worden wäre (vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 108).

Ob die Variante mit gekürzter Scena ultima (b) vor der Premiere als Zwischenlösung zur endgültigen Streichung der gesamten Szene vor der Wiener Erstaufführung entstanden ist oder ob die gekürzte Scena ultima erst bei einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere wiederhergestellt wurde, bleibt offen. Für die erste Hypothese spricht, dass die Wiener Fassung in späteren Abschriften (außer der Quelle E1) ohne Scena ultima überliefert ist (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 110). So fehlt wie erwähnt die Scena ultima in beiden Referenzpartituren F1 und Melk II. Darüber hinaus scheint eine prozessuale Entwicklung, bei der zunächst ein kleiner Strich vorgeschlagen (Quelle E1, Takte 724–730), dann eine größere Kürzung vorgenommen wurde (Quelle A und Quelle E1, Takte 689–749) und schließlich der Wegfall der gesamten Scena ultima vor der Premiere erfolgte, als konkreter Streichungsvorgang durchaus plausibel (vgl. Woodfield, ibidem). Andererseits hat Mozart wie erwähnt auf Blatt 257v seiner autographen Partitur den Nachtrag mit den Stimmen der anderen Rollen für die Wiener Fassung ohne Scena ultima mit der gleichen hellen Tinte wieder gestrichen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Es ist also nicht auszuschließen, dass Mozart den Wegfall der Scena ultima im Verlauf der folgenden 15 Reprisen der Oper im Jahr 1788 wieder rückgängig gemacht habe. Bei diesen Wiener Wiederaufführungen mit der wiederhergestellten Scena ultima könnte er dann die Variante mit der Kurzversion der Scena ultima (b) ausprobiert haben, vielleicht um die Länge des zweiten Aktes zu reduzieren, der durch die neuen Wiener Nummern (Scene IX–XV) deutlich umfangreicher geworden war als in der ursprünglichen Prager Fassung. Denkbar ist schließlich auch, dass in einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere die Scena ultima ohne jegliche Kürzung in ihrer ursprünglichen Prager Gestalt erklungen ist, auch wenn diese Möglichkeit aufgrund der daraus resultierenden Länge des zweiten Aktes als eher unwahrscheinlich erscheint.

Um allen Alternativen des Wiener Finales gerecht zu werden, bietet unsere Edition – neben der Prager Fassung des vertonten Textes mit ungekürzter Scena ultima – drei getrennte Versionen des vertonten Textes der Wiener Fassung: ganz ohne Scena ultima (Wien 1), mit Scena ultima in der Kurzversion (Wien 2a) und mit ungekürzter Scena ultima (Wien 2b). Kleinere Varianten in den überlieferten Quellen der Wiener Fassung sind hingegen in jeder der drei Versionen gleichermaßen in Kommentaren ediert.
SCENA ULTIMAIm ursprünglichen Finale des Atto secondo hat Mozart in seiner autographen Partitur (Quelle A) zwei alternative Varianten für die Wiener Fassung notiert:

a. Streichung der Scena ultima (Takte 603–871)
Zu Takt 596 hat Mozart in Bl. 257v in hellerer Tinte den Auftritt der anderen Hauptpersonen (ohne Masetto, da auch in Wien ein einziger Sänger sowohl die Rolle des in der Szene anwesenden Commendatore als auch die des Masetto übernahm) eingetragen, die mit einem D-Dur-Akkord in Leporellos Aufschrei „Ah!“ einsetzen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIII, Punkt a. Die Änderung entspricht der abschließenden Szenenanweisung des Libretto-Drucks Wien 1788 (Quelle W2): Il foco cresce D. Gio. / si sprofonda: nel momento stesso es- / con tutti gli altri: guardano, met- / ton un alto grido. fuggono, e cala / il sipario. / Fine. Damit verweist Mozart in seiner autographen Partitur auf den Wegfall der gesamten Scena ultima (T. 603–871), wie dieser nicht nur im Libretto der Wiener Aufführung (Quelle W2), sondern auch in der Abschrift der Partitur dokumentiert ist, die in der Kopiaturwerkstatt von Laurent (Lorenz) Lausch wohl im gleichen Jahr in Wien angefertigt wurde (Quelle F1). Der Wegfall der gesamten Scena ultima ist ebenfalls in der Partiturabschrift Melk II, der Schwesterkopie der Quelle F1, belegt.
Den Nachtrag der anderen Hauptrollen hat Mozart selbst dann in seiner autographen Partitur (Quelle A) mit der gleichen hellen Tinte gestrichen, als ob er den Wegfall der Scena ultima wieder rückgängig machen wollte.

b. Kürzung der Scena ultima (Takte 689–749)
In der Scena ultima hat Mozart die ursprünglichen Takte 689–749 des Finales (vom Vers „Ah certo è l’ombra“ bis „con Proserpina e Pluton;“) gestrichen und in einem neuen Einzelblatt (Bl. 263, in der gleichen Papiersorte der Wiener Ersatznummer 10a und 21b) eine zehntaktige Kurzversion der Passage ohne die Verse „Or che tutti, o mio tesoro,“ bis „a trovar padron miglior“ neu komponiert (vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XIII, Punkt b).

Beide Varianten sind auch in der Wiener Abschrift der Partitur aus dem Jahre 1788 dokumentiert, die in der Kopiaturwerkstatt von Wenzel Sukowaty wohl auf Mozarts Anweisung für die Wiener Aufführungen angefertigt wurde (Quelle E1, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49). Die Wiener Abschrift zeigt im Finale auch Spuren einer Streichung der Takte 724–730 innerhalb des größeren Strichs der Takte 689–749 (Punkt b). Da diese kleine Streichung nur in der Violino-primo-Stimme übertragen wurde, aber in allen anderen Orchesterstimmen fehlt (Quelle E2, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 50), stellt sie möglicherweise einen ersten Kürzungsversuch dar, der dann durch die größere Kürzung der Passage obsolet und daher nicht weiterverfolgt wurde. Eine Mitwirkung Mozarts an diesem kleineren Streichungsvorschlag lässt sich nicht ganz ausschließen. Vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 105f., dagegen aber: Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47. Da allerdings in Mozarts autographer Partitur nur die größere Streichung der Takte 689–749 belegt ist und die kleinere Streichung auch in den Orchesterstimmen der Wiener Abschrift (mit Ausnahme von Violino primo) nicht weiter notiert wurde, stellt dieser angedeutete Streichungsvorschlag, anders als die größere Kürzung der Passage, wohl keine definitive Variante zum Finale des Atto secondo dar.

Welche der beiden Alternativen für die Wiener Fassung (a. Streichung, b. Kürzung der Scena ultima) zuerst notiert wurde und ob bzw. bei welcher der Wiener Aufführungen der Oper 1788 sie jeweils erklangen, lässt sich nicht eindeutig eruieren. Die erste Variante ganz ohne Scena ultima (a) dürfte für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 gedacht worden sein, da sie dem Libretto-Druck Wien 1788 (Quelle W2) entspricht, der am Abend der Premiere im Burgtheater für 20 Kreuz angeboten wurde (vgl. den Anschlagzettel der Wiener Erstaufführung, in: Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XI; vgl. dazu auch ders., Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 59, Punkt 4). Hätte die Scena ultima bei der Wiener Premiere gespielt werden sollen, hätte ihr Text im Libretto, das extra für diese Aufführung gedruckt und direkt an der Kasse verkauft wurde, wohl nicht gefehlt. Vor allem aber hätte der in Operntexten der Zeit ungewöhnliche explizite Hinweis auf das Fallen des Vorhangs am Ende des Wiener Libretto-Drucks („e cala il sipario. Fine.“ / „und der Vorhang fällt. Ende.“) überhaupt keinen Sinn gemacht, wenn die Scena ultima doch aufgeführt worden wäre (vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 108).

Ob die Variante mit gekürzter Scena ultima (b) vor der Premiere als Zwischenlösung zur endgültigen Streichung der gesamten Szene vor der Wiener Erstaufführung entstanden ist oder ob die gekürzte Scena ultima erst bei einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere wiederhergestellt wurde, bleibt offen. Für die erste Hypothese spricht, dass die Wiener Fassung in späteren Abschriften (außer der Quelle E1) ohne Scena ultima überliefert ist (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 110). So fehlt wie erwähnt die Scena ultima in beiden Referenzpartituren F1 und Melk II. Darüber hinaus scheint eine prozessuale Entwicklung, bei der zunächst ein kleiner Strich vorgeschlagen (Quelle E1, Takte 724–730), dann eine größere Kürzung vorgenommen wurde (Quelle A und Quelle E1, Takte 689–749) und schließlich der Wegfall der gesamten Scena ultima vor der Premiere erfolgte, als konkreter Streichungsvorgang durchaus plausibel (vgl. Woodfield, ibidem). Andererseits hat Mozart wie erwähnt auf Blatt 257v seiner autographen Partitur den Nachtrag mit den Stimmen der anderen Rollen für die Wiener Fassung ohne Scena ultima mit der gleichen hellen Tinte wieder gestrichen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Es ist also nicht auszuschließen, dass Mozart den Wegfall der Scena ultima im Verlauf der folgenden 15 Reprisen der Oper im Jahr 1788 wieder rückgängig gemacht habe. Bei diesen Wiener Wiederaufführungen mit der wiederhergestellten Scena ultima könnte er dann die Variante mit der Kurzversion der Scena ultima (b) ausprobiert haben, vielleicht um die Länge des zweiten Aktes zu reduzieren, der durch die neuen Wiener Nummern (Scene IX–XV) deutlich umfangreicher geworden war als in der ursprünglichen Prager Fassung. Denkbar ist schließlich auch, dass in einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere die Scena ultima ohne jegliche Kürzung in ihrer ursprünglichen Prager Gestalt erklungen ist, auch wenn diese Möglichkeit aufgrund der daraus resultierenden Länge des zweiten Aktes als eher unwahrscheinlich erscheint.

Um allen Alternativen des Wiener Finales gerecht zu werden, bietet unsere Edition – neben der Prager Fassung des vertonten Textes mit ungekürzter Scena ultima – drei getrennte Versionen des vertonten Textes der Wiener Fassung: ganz ohne Scena ultima (Wien 1), mit Scena ultima in der Kurzversion (Wien 2a) und mit ungekürzter Scena ultima (Wien 2b). Kleinere Varianten in den überlieferten Quellen der Wiener Fassung sind hingegen in jeder der drei Versionen gleichermaßen in Kommentaren ediert.
Leporello, Donn'Anna, Donna Elvira, Don Ottavio, Masetto, Zerlinacon ministri di giustizia.
Leporello, Donn'Anna, Donna Elvira, Don Ottavio, Masetto, Zerlinacon ministri di giustizia.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
    Ah dove è il perfido,
    Ah dove è il perfido,
1505
dov'è l'indegno?
dov'è l'indegno?
Tutto il mio sdegno
Tutto il mio sdegno
sfogar io vo'.
sfogar io vo'.
Donn'Anna
Donn'Anna
    Solo mirandolo
    Solo mirandolo
stretto in catene,
stretto in catene,
1510
alle mie pene
alle mie pene
calma darò.
calma darò.
Leporello
Leporello
    Più non sperate…
    Più non sperate…
di ritrovarlo…
di ritrovarlo…
più non cercate:
più non cercate:
1515
lontano andò.
lontano andò.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
    Cos'è? Favella…
    Cos'è? Favella…
Leporello
Leporello
Venne un colosso…
Venne un colosso…
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Via, presto, sbrigati…Variante in den Wiederholungen:
Presto, favella, sbrigati…
Via, presto, sbrigati…Variante in den Wiederholungen:
Presto, favella, sbrigati…
Leporello
Leporello
Ma se non posso…
Ma se non posso…
1520
Tra fumo e foco…
Tra fumo e foco…
badate un poco…
badate un poco…
l'uomo di sasso…
l'uomo di sasso…
fermate il passo…
fermate il passo…
giusto là sotto…
giusto là sotto…
1525
diede il gran botto…
diede il gran botto…
giusto là il diavolo
giusto là il diavolo
sel trangugiò.
sel trangugiò.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
    Stelle! che sento!
    Stelle! che sento!
Leporello
Leporello
Vero è l'evento.
Vero è l'evento.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
1530
Ah certo è l'ombra
Ah certo è l'ombra
che m|l'incontrò!
che m|l'incontrò!
Don Ottavio
    Or che tutti, o mio tesoro,
vendicati siam dal cielo,
porgi, porgi a me un ristoro,
non mi far languire ancor.
Donn'Anna
    Lascia, o caro, un anno ancora
allo sfogo del mio cor.
Donn'Anna, Don Ottavio
Al desio di chi t|m'adora
ceder deve un fido amor.
Donna Elvira
    Io men vado in un ritiro
a finir la vita mia.
Masetto, Zerlina
Noi, Masetto|Zerlina, a casa andiamo
a cenar in compagnia.
Leporello
Ed io vado all'osteria
a trovar padron miglior.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
    Resti dunque quel birbon
    Resti dunque quel birbon
con Proserpina e Pluton;
con Proserpina e Pluton;
e noi tutti, o buona gente,
e noi tutti, o buona gente,
1535
ripetiam allegramente
ripetiam allegramente
l'antichissima canzon.
l'antichissima canzon.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
    Questo è il fin di chi fa mal:Variante in den Wiederholungen:
Questo è il fin:
    Questo è il fin di chi fa mal:Variante in den Wiederholungen:
Questo è il fin:
e de' perfidi la morte
e de' perfidi la morte
alla vita è sempre ugual.
alla vita è sempre ugual.
Fine dell'opera.
Fine dell'opera.
Fine dell'opera.