Kritische Edition des vertonten Textes der Wiener Fassung ohne Scena ultima (Partitur Wien 1)   Kritische Edition des vertonten Textes der Wiener Fassung mit gekürzter Scena ultima (Partitur Wien 2a)   Kritische Edition des vertonten Textes der Wiener Fassung mit vollständiger Scena ultima (Partitur Wien 2b)  
SCENA VI
SCENA VI
SCENA VI
Masetto, poi Zerlina con lanterna.
Masetto, poi Zerlina con lanterna.
Masetto, poi Zerlina con lanterna.
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Masetto
Masetto
Masetto
(Gridando forte.)
(Gridando forte.)
(Gridando forte.)
Ahi ahi! la testa mia!
Ahi ahi! la testa mia!
Ahi ahi! la testa mia!
Ahi ahi! le spalle e il petto!
Ahi ahi! le spalle e il petto!
Ahi ahi! le spalle e il petto!
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Di sentire mi parve
Di sentire mi parve
Di sentire mi parve
985
la voce di Masetto.
985
la voce di Masetto.
la voce di Masetto.
Masetto
Masetto
Masetto
Oh dio! Zerlina,
Oh dio! Zerlina,
Oh dio! Zerlina,
Zerlina mia! soccorso!
Zerlina mia! soccorso!
Zerlina mia! soccorso!
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Cosa è stato?
Cosa è stato?
Cosa è stato?
Masetto
Masetto
Masetto
L'iniquo, il scellerato
L'iniquo, il scellerato
L'iniquo, il scellerato
mi ruppe l'ossa e i nervi.
mi ruppe l'ossa e i nervi.
mi ruppe l'ossa e i nervi.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Oh poveretta me! Chi?
Oh poveretta me! Chi?
Oh poveretta me! Chi?
Masetto
Masetto
Masetto
Leporello
Leporello
Leporello
990
o qualche diavol che somiglia a lui.
990
o qualche diavol che somiglia a lui.
o qualche diavol che somiglia a lui.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Crudel! Non tel diss'io
Crudel! Non tel diss'io
Crudel! Non tel diss'io
che con questa tua pazza gelosia
che con questa tua pazza gelosia
che con questa tua pazza gelosia
ti ridurresti a qualche brutto passo?
ti ridurresti a qualche brutto passo?
ti ridurresti a qualche brutto passo?
Dove ti duole?
Dove ti duole?
Dove ti duole?
Masetto
Masetto
Masetto
Qui.
Qui.
Qui.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
995
E poi?
995
E poi?
E poi?
Masetto
Masetto
Masetto
Qui… e ancora… qui…
Qui… e ancora… qui…
Qui… e ancora… qui…
Zerlina
Zerlina
Zerlina
E poi non ti duol altro?
E poi non ti duol altro?
E poi non ti duol altro?
Masetto
Masetto
Masetto
Duolmi un poco
Duolmi un poco
Duolmi un poco
questo piè, questo braccio e questa mano.
questo piè, questo braccio e questa mano.
questo piè, questo braccio e questa mano.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Via via, non è gran mal, se il resto è sano.
Via via, non è gran mal, se il resto è sano.
Via via, non è gran mal, se il resto è sano.
Vientene meco a casa.
Vientene meco a casa.
Vientene meco a casa.
1000
Purché tu mi prometta
1000
Purché tu mi prometta
Purché tu mi prometta
d'essere men geloso,
d'essere men geloso,
d'essere men geloso,
io, io ti guarirò, caro il mio sposo.
io, io ti guarirò, caro il mio sposo.
io, io ti guarirò, caro il mio sposo.
No 18 Aria
No 18 Aria
No 18 Aria
Zerlina
Zerlina
Zerlina
    Vedrai, carino,
    Vedrai, carino,
    Vedrai, carino,
se sei buonino,
se sei buonino,
se sei buonino,
1005
che bel rimedio
1005
che bel rimedio
che bel rimedio
ti voglio dar.
ti voglio dar.
ti voglio dar.
    È naturale,
    È naturale,
    È naturale,
non dà disgusto,
non dà disgusto,
non dà disgusto,
e lo speziale
e lo speziale
e lo speziale
1010
non lo sa far.Variante in den Wiederholungen:
non lo sa far, no.
1010
non lo sa far.Variante in den Wiederholungen:
non lo sa far, no.
non lo sa far.Variante in den Wiederholungen:
non lo sa far, no.
    È un certo balsamo
    È un certo balsamo
    È un certo balsamo
che porto addosso,
che porto addosso,
che porto addosso,
dare tel posso,
dare tel posso,
dare tel posso,
se il vuoi provar.
se il vuoi provar.
se il vuoi provar.
1015
    Saper vorresti
1015
    Saper vorresti
    Saper vorresti
dove mi sta?
dove mi sta?
dove mi sta?
Sentilo battere,
Sentilo battere,
Sentilo battere,
(Facendogli toccar il core.)
(Facendogli toccar il core.)
(Facendogli toccar il core.)
toccami qua!
toccami qua!
toccami qua!
(Parte con Masetto.)
(Parte con Masetto.)
(Parte con Masetto.)


Atrio terreno oscuro con tre porte in casa di Donn'Anna.


Atrio terreno oscuro con tre porte in casa di Donn'Anna.


Atrio terreno oscuro con tre porte in casa di Donn'Anna.
SCENA VII
SCENA VII
SCENA VII
Leporello, Donna Elvira; poi Donn'Anna, Don Ottavio con servi e lumi; poi Zerlina e Masetto.
Leporello, Donna Elvira; poi Donn'Anna, Don Ottavio con servi e lumi; poi Zerlina e Masetto.
Leporello, Donna Elvira; poi Donn'Anna, Don Ottavio con servi e lumi; poi Zerlina e Masetto.
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Leporello
Leporello
Leporello
Di molte faci il lume
Di molte faci il lume
Di molte faci il lume
1020
s'avvicina, o mio ben: stiamci qui ascosi
1020
s'avvicina, o mio ben: stiamci qui ascosi
s'avvicina, o mio ben: stiamci qui ascosi
fin che da noi si scosta.
fin che da noi si scosta.
fin che da noi si scosta.
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
Ma che temi,
Ma che temi,
Ma che temi,
adorato mio sposo?
adorato mio sposo?
adorato mio sposo?
Leporello
Leporello
Leporello
Nulla… nulla…
Nulla… nulla…
Nulla… nulla…
certi riguardi… Io vo' veder se il lume
certi riguardi… Io vo' veder se il lume
certi riguardi… Io vo' veder se il lume
è già lontano… (Ah come
è già lontano… (Ah come
è già lontano… (Ah come
1025
da costei liberarmi?)
1025
da costei liberarmi?)
da costei liberarmi?)
Rimanti, anima bella…
Rimanti, anima bella…
Rimanti, anima bella…
(S'allontana.)
(S'allontana.)
(S'allontana.)
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
Ah non lasciarmi!
Ah non lasciarmi!
Ah non lasciarmi!
No 19 Sestetto
No 19 Sestetto
No 19 Sestetto
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
    Sola sola in buio loco
    Sola sola in buio loco
    Sola sola in buio loco
palpitar il cor io sento,
palpitar il cor io sento,
palpitar il cor io sento,
e m'assale un tal pavento,
e m'assale un tal pavento,
e m'assale un tal pavento,
1030
che mi sembra di morir.
1030
che mi sembra di morir.
che mi sembra di morir.
Leporello
Leporello
Leporello
(Andando a tentone etc.)
(Andando a tentone etc.)
(Andando a tentone etc.)
    Più che cerco, men ritrovo
    Più che cerco, men ritrovo
    Più che cerco, men ritrovo
questa porta sciagurata…
questa porta sciagurata…
questa porta sciagurata…
Piano piano, l'ho trovata,
Piano piano, l'ho trovata,
Piano piano, l'ho trovata,
ecco il tempo di fuggir.
ecco il tempo di fuggir.
ecco il tempo di fuggir.
(Sbaglia la porta.)
(Sbaglia la porta.)
(Sbaglia la porta.)
(Entrano vestiti a lutto Don Ottavio e Donn'Anna.)
(Entrano vestiti a lutto Don Ottavio e Donn'Anna.)
(Entrano vestiti a lutto Don Ottavio e Donn'Anna.)
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
1035
    Tergi il ciglio, o vita mia,
1035
    Tergi il ciglio, o vita mia,
    Tergi il ciglio, o vita mia,
e dà calma al tuo dolore;
e dà calma al tuo dolore;
e dà calma al tuo dolore;
l'ombra omai del genitore
l'ombra omai del genitore
l'ombra omai del genitore
pena avrà de' tuoi martir.
pena avrà de' tuoi martir.
pena avrà de' tuoi martir.
Donn'Anna
Donn'Anna
Donn'Anna
    Lascia, lascia alla mia pena
    Lascia, lascia alla mia pena
    Lascia, lascia alla mia pena
1040
questo picciolo ristoro;
1040
questo picciolo ristoro;
questo picciolo ristoro;
sol la morte, o mio tesoro,
sol la morte, o mio tesoro,
sol la morte, o mio tesoro,
il mio pianto può finir.
il mio pianto può finir.
il mio pianto può finir.
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
(Senza esser vista.)
(Senza esser vista.)
(Senza esser vista.)
    Ah dov'è lo sposo mio?
    Ah dov'è lo sposo mio?
    Ah dov'è lo sposo mio?
Leporello
Leporello
Leporello
(Dalla porta senza esser visto.)
(Dalla porta senza esser visto.)
(Dalla porta senza esser visto.)
Se mi trova, son perduto!
Se mi trova, son perduto!
Se mi trova, son perduto!
Donna Elvira, Leporello
Donna Elvira, Leporello
Donna Elvira, Leporello
1045
(Una porta là vegg'io,
1045
(Una porta là vegg'io,
(Una porta là vegg'io,
cheta cheta|cheto cheto vo' partir.)
cheta cheta|cheto cheto vo' partir.)
cheta cheta|cheto cheto vo' partir.)
(Nel sortire s'incontrano in Zerlina e Masetto.)
(Nel sortire s'incontrano in Zerlina e Masetto.)
(Nel sortire s'incontrano in Zerlina e Masetto.)
Den Libretti-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788 folgend, ergänzt NMA hier, mitten im Sestetto, die Angabe:
SCENA VIII
I suddetti, Zerlina, Masetto.

In seiner autographen Partitur hat Mozart allerdings das Sestetto wohl als einheitliche Nummer einer einzigen Szene konzipiert. So hat er die Angabe des Librettos SCENA VIII mit dem entsprechenden Hinweis auf die Personen ganz ausgelassen und stattdessen zu Beginn der SCENA VII die szenische Angabe "poi Zerlina e Masetto" hinzugefügt, um die Fortsetzung der SCENA VII ohne Szenenwechsel bei dem Eintritt von Zerlina und Masetto im Laufe des Sestettos explizit zu machen. Während die folgenden Szenen des Atto secondo in der Prager Fassung seiner autographen Partitur dann konsequent mit einer Zahl weniger nummeriert sind als im Libretto-Druck Prag 1787, ist er bei der Zählung der Szenen für die Wiener Fassung nicht ganz konsistent geblieben. Bei den folgenden beiden Szenen hat er die konsequente Zählung der ursprünglichen Prager Fassung belassen, also SCENA VIII und SCENA IX; spätestens ab der Szene der Donna Elvira (No 21a Recitativo strumentato ed Aria KV 540c) hat er aber irrtümlich die Zählung des Libretto-Drucks Wien 1788 übernommen. (Das Autograph der vier neuen Szenen nach SCENA IX ist verschollen und die Partiturabschriften E1 und F1 sind bei der Zählung dieser Szenen widersprüchlich, sodass der Fehler bei der Szenenzählung erst bei der Szene der Donna Elvira, deren Autograph erhalten ist, nachgewiesen werden kann.) Anders als NMA, folgt unsere Edition Mozarts ursprüngliche Szenenzählung in der autographen Partitur bis SCENA IX. Ab der darauffolgenen Szene der Wiener Fassung wird die Zählung konsequent bis zum Ende des Atto secondo fortgesetzt.
Den Libretti-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788 folgend, ergänzt NMA hier, mitten im Sestetto, die Angabe:
SCENA VIII
I suddetti, Zerlina, Masetto.

In seiner autographen Partitur hat Mozart allerdings das Sestetto wohl als einheitliche Nummer einer einzigen Szene konzipiert. So hat er die Angabe des Librettos SCENA VIII mit dem entsprechenden Hinweis auf die Personen ganz ausgelassen und stattdessen zu Beginn der SCENA VII die szenische Angabe "poi Zerlina e Masetto" hinzugefügt, um die Fortsetzung der SCENA VII ohne Szenenwechsel bei dem Eintritt von Zerlina und Masetto im Laufe des Sestettos explizit zu machen. Während die folgenden Szenen des Atto secondo in der Prager Fassung seiner autographen Partitur dann konsequent mit einer Zahl weniger nummeriert sind als im Libretto-Druck Prag 1787, ist er bei der Zählung der Szenen für die Wiener Fassung nicht ganz konsistent geblieben. Bei den folgenden beiden Szenen hat er die konsequente Zählung der ursprünglichen Prager Fassung belassen, also SCENA VIII und SCENA IX; spätestens ab der Szene der Donna Elvira (No 21a Recitativo strumentato ed Aria KV 540c) hat er aber irrtümlich die Zählung des Libretto-Drucks Wien 1788 übernommen. (Das Autograph der vier neuen Szenen nach SCENA IX ist verschollen und die Partiturabschriften E1 und F1 sind bei der Zählung dieser Szenen widersprüchlich, sodass der Fehler bei der Szenenzählung erst bei der Szene der Donna Elvira, deren Autograph erhalten ist, nachgewiesen werden kann.) Anders als NMA, folgt unsere Edition Mozarts ursprüngliche Szenenzählung in der autographen Partitur bis SCENA IX. Ab der darauffolgenen Szene der Wiener Fassung wird die Zählung konsequent bis zum Ende des Atto secondo fortgesetzt.
Den Libretti-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788 folgend, ergänzt NMA hier, mitten im Sestetto, die Angabe:
SCENA VIII
I suddetti, Zerlina, Masetto.

In seiner autographen Partitur hat Mozart allerdings das Sestetto wohl als einheitliche Nummer einer einzigen Szene konzipiert. So hat er die Angabe des Librettos SCENA VIII mit dem entsprechenden Hinweis auf die Personen ganz ausgelassen und stattdessen zu Beginn der SCENA VII die szenische Angabe "poi Zerlina e Masetto" hinzugefügt, um die Fortsetzung der SCENA VII ohne Szenenwechsel bei dem Eintritt von Zerlina und Masetto im Laufe des Sestettos explizit zu machen. Während die folgenden Szenen des Atto secondo in der Prager Fassung seiner autographen Partitur dann konsequent mit einer Zahl weniger nummeriert sind als im Libretto-Druck Prag 1787, ist er bei der Zählung der Szenen für die Wiener Fassung nicht ganz konsistent geblieben. Bei den folgenden beiden Szenen hat er die konsequente Zählung der ursprünglichen Prager Fassung belassen, also SCENA VIII und SCENA IX; spätestens ab der Szene der Donna Elvira (No 21a Recitativo strumentato ed Aria KV 540c) hat er aber irrtümlich die Zählung des Libretto-Drucks Wien 1788 übernommen. (Das Autograph der vier neuen Szenen nach SCENA IX ist verschollen und die Partiturabschriften E1 und F1 sind bei der Zählung dieser Szenen widersprüchlich, sodass der Fehler bei der Szenenzählung erst bei der Szene der Donna Elvira, deren Autograph erhalten ist, nachgewiesen werden kann.) Anders als NMA, folgt unsere Edition Mozarts ursprüngliche Szenenzählung in der autographen Partitur bis SCENA IX. Ab der darauffolgenen Szene der Wiener Fassung wird die Zählung konsequent bis zum Ende des Atto secondo fortgesetzt.
Masetto, Zerlina
Masetto, Zerlina
Masetto, Zerlina
    Ferma, briccone,
    Ferma, briccone,
    Ferma, briccone,
dove ten vai?
dove ten vai?
dove ten vai?
(Leporello s'asconde la faccia.)
(Leporello s'asconde la faccia.)
(Leporello s'asconde la faccia.)
Donn'Anna, Don Ottavio
Donn'Anna, Don Ottavio
Donn'Anna, Don Ottavio
Ecco il fellone!…
Ecco il fellone!…
Ecco il fellone!…
1050
Com'era qua!
1050
Com'era qua!
Com'era qua!
Donn'Anna, Don Ottavio, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Masetto, Zerlina
    Ah mora il perfido
    Ah mora il perfido
    Ah mora il perfido
che m'ha tradito!
che m'ha tradito!
che m'ha tradito!
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
È mio marito!
È mio marito!
È mio marito!
Pietà, pietà!
Pietà, pietà!
Pietà, pietà!
Donn'Anna, Don Ottavio, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Masetto, Zerlina
(Sottovoce.)
(Sottovoce.)
(Sottovoce.)
1055
    È Donna Elvira
1055
    È Donna Elvira
    È Donna Elvira
quella ch'io vedo?
quella ch'io vedo?
quella ch'io vedo?
Appena il credo!
Appena il credo!
Appena il credo!
(In atto di ucciderlo.)
(In atto di ucciderlo.)
(In atto di ucciderlo.)
No no, morrà!Variante in den Wiederholungen:
No, no, no, no, morrà.
No no, morrà!Variante in den Wiederholungen:
No, no, no, no, morrà.
No no, morrà!Variante in den Wiederholungen:
No, no, no, no, morrà.
Leporello
Leporello
Leporello
(Leporello si scopre e si mette in ginocchio davanti gli altri.)
(Leporello si scopre e si mette in ginocchio davanti gli altri.)
(Leporello si scopre e si mette in ginocchio davanti gli altri.)
(Quasi piangendo.)
(Quasi piangendo.)
(Quasi piangendo.)
    Perdon, perdono,
    Perdon, perdono,
    Perdon, perdono,
1060
signori miei,
1060
signori miei,
signori miei,
quello io non sono,
quello io non sono,
quello io non sono,
sbaglia costei;
sbaglia costei;
sbaglia costei;
viver lasciatemi,
viver lasciatemi,
viver lasciatemi,
per carità!
per carità!
per carità!
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
1065
    Dèi! Leporello!
1065
    Dèi! Leporello!
    Dèi! Leporello!
Che inganno è questo!
Che inganno è questo!
Che inganno è questo!
Stupida|Stupido resto…
Stupida|Stupido resto…
Stupida|Stupido resto…
che mai sarà?
che mai sarà?
che mai sarà?
Leporello
Leporello
Leporello
    Mille torbidi pensieri
    Mille torbidi pensieri
    Mille torbidi pensieri
1070
mi s'aggiran per la testa;
1070
mi s'aggiran per la testa;
mi s'aggiran per la testa;
se mi salvo in tal tempesta
se mi salvo in tal tempesta
se mi salvo in tal tempesta
è un prodigio in verità!Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 229–258 von No 19 Sestetto „Sola sola in buio loco“ mit Wiederholungen des letzten Verses von Leporello „è un prodigio in verità!“ und des letzten Verses der anderen fünf Rollen „che impensata novità!“ streichen lassen.
Die Kürzung ist nicht in der autographen Partitur belegt (vgl. Quelle A, Faszikel 5, folio 185v, folio 186r, folio 186v und folio 187r). Allerdings ist Mozarts „NB“ [„Nota bene“] bei der Streichung der Takte 63–74 in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, Band IV, Blatt 80v, Eintrag in heller Tinte oberhalb der Akkolade zum Taktstrich 228/229) zu erkennen. Vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47f, 228 und 250 (Berechtigungen und Ergänzungen zum Notenband, Seite 342–346, Takt 229–258. Siehe dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f.
Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. Da sie im Unterschied zu anderen Kürzungen in der Arie No 12 „Batti, batti, o bel Masetto“ (Zerlina) und im Finale zum zweiten Akt nicht in der autographen Partitur (Quelle A) belegt ist, sondern direkt in die Aufführungspartitur (Quelle E1) notiert wurde, dürfte sie auf jeden Fall etwas später als die Streichungen in der autographen Partitur vorgenommen worden sein. Ob sie schon bei den Proben zur Wiener Premiere oder bei einer der darauffolgenden Wiederholungen stattgefunden hat, lässt sich dennoch nicht eruieren. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 87r–91r) und Melk II (Bd. 2, S. 174–181) ist keine Kürzung belegt.
è un prodigio in verità!Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 229–258 von No 19 Sestetto „Sola sola in buio loco“ mit Wiederholungen des letzten Verses von Leporello „è un prodigio in verità!“ und des letzten Verses der anderen fünf Rollen „che impensata novità!“ streichen lassen.
Die Kürzung ist nicht in der autographen Partitur belegt (vgl. Quelle A, Faszikel 5, folio 185v, folio 186r, folio 186v und folio 187r). Allerdings ist Mozarts „NB“ [„Nota bene“] bei der Streichung der Takte 63–74 in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, Band IV, Blatt 80v, Eintrag in heller Tinte oberhalb der Akkolade zum Taktstrich 228/229) zu erkennen. Vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47f, 228 und 250 (Berechtigungen und Ergänzungen zum Notenband, Seite 342–346, Takt 229–258. Siehe dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f.
Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. Da sie im Unterschied zu anderen Kürzungen in der Arie No 12 „Batti, batti, o bel Masetto“ (Zerlina) und im Finale zum zweiten Akt nicht in der autographen Partitur (Quelle A) belegt ist, sondern direkt in die Aufführungspartitur (Quelle E1) notiert wurde, dürfte sie auf jeden Fall etwas später als die Streichungen in der autographen Partitur vorgenommen worden sein. Ob sie schon bei den Proben zur Wiener Premiere oder bei einer der darauffolgenden Wiederholungen stattgefunden hat, lässt sich dennoch nicht eruieren. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 87r–91r) und Melk II (Bd. 2, S. 174–181) ist keine Kürzung belegt.
è un prodigio in verità!Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 229–258 von No 19 Sestetto „Sola sola in buio loco“ mit Wiederholungen des letzten Verses von Leporello „è un prodigio in verità!“ und des letzten Verses der anderen fünf Rollen „che impensata novità!“ streichen lassen.
Die Kürzung ist nicht in der autographen Partitur belegt (vgl. Quelle A, Faszikel 5, folio 185v, folio 186r, folio 186v und folio 187r). Allerdings ist Mozarts „NB“ [„Nota bene“] bei der Streichung der Takte 63–74 in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, Band IV, Blatt 80v, Eintrag in heller Tinte oberhalb der Akkolade zum Taktstrich 228/229) zu erkennen. Vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47f, 228 und 250 (Berechtigungen und Ergänzungen zum Notenband, Seite 342–346, Takt 229–258. Siehe dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f.
Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. Da sie im Unterschied zu anderen Kürzungen in der Arie No 12 „Batti, batti, o bel Masetto“ (Zerlina) und im Finale zum zweiten Akt nicht in der autographen Partitur (Quelle A) belegt ist, sondern direkt in die Aufführungspartitur (Quelle E1) notiert wurde, dürfte sie auf jeden Fall etwas später als die Streichungen in der autographen Partitur vorgenommen worden sein. Ob sie schon bei den Proben zur Wiener Premiere oder bei einer der darauffolgenden Wiederholungen stattgefunden hat, lässt sich dennoch nicht eruieren. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 87r–91r) und Melk II (Bd. 2, S. 174–181) ist keine Kürzung belegt.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
    Mille torbidi pensieri
    Mille torbidi pensieri
    Mille torbidi pensieri
mi s'aggiran per la testa;
mi s'aggiran per la testa;
mi s'aggiran per la testa;
1075
che giornata, oh stelle, è questa,
1075
che giornata, oh stelle, è questa,
che giornata, oh stelle, è questa,
che impensata novità!Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 229–258 von No 19 Sestetto „Sola sola in buio loco“ mit Wiederholungen des letzten Verses von Leporello „è un prodigio in verità!“ und des letzten Verses der anderen fünf Rollen „che impensata novità!“ streichen lassen.
Die Kürzung ist nicht in der autographen Partitur belegt (vgl. Quelle A, Faszikel 5, folio 185v, folio 186r, folio 186v und folio 187r). Allerdings ist Mozarts „NB“ [„Nota bene“] bei der Streichung der Takte 63–74 in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, Band IV, Blatt 80v, Eintrag in heller Tinte oberhalb der Akkolade zum Taktstrich 228/229) zu erkennen. Vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47f, 228 und 250 (Berechtigungen und Ergänzungen zum Notenband, Seite 342–346, Takt 229–258. Siehe dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f.
Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. Da sie im Unterschied zu anderen Kürzungen in der Arie No 12 „Batti, batti, o bel Masetto“ (Zerlina) und im Finale zum zweiten Akt nicht in der autographen Partitur (Quelle A) belegt ist, sondern direkt in die Aufführungspartitur (Quelle E1) notiert wurde, dürfte sie auf jeden Fall etwas später als die Streichungen in der autographen Partitur vorgenommen worden sein. Ob sie schon bei den Proben zur Wiener Premiere oder bei einer der darauffolgenden Wiederholungen stattgefunden hat, lässt sich dennoch nicht eruieren. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 87r–91r) und Melk II (Bd. 2, S. 174–181) ist keine Kürzung belegt.
che impensata novità!Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 229–258 von No 19 Sestetto „Sola sola in buio loco“ mit Wiederholungen des letzten Verses von Leporello „è un prodigio in verità!“ und des letzten Verses der anderen fünf Rollen „che impensata novità!“ streichen lassen.
Die Kürzung ist nicht in der autographen Partitur belegt (vgl. Quelle A, Faszikel 5, folio 185v, folio 186r, folio 186v und folio 187r). Allerdings ist Mozarts „NB“ [„Nota bene“] bei der Streichung der Takte 63–74 in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, Band IV, Blatt 80v, Eintrag in heller Tinte oberhalb der Akkolade zum Taktstrich 228/229) zu erkennen. Vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47f, 228 und 250 (Berechtigungen und Ergänzungen zum Notenband, Seite 342–346, Takt 229–258. Siehe dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f.
Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. Da sie im Unterschied zu anderen Kürzungen in der Arie No 12 „Batti, batti, o bel Masetto“ (Zerlina) und im Finale zum zweiten Akt nicht in der autographen Partitur (Quelle A) belegt ist, sondern direkt in die Aufführungspartitur (Quelle E1) notiert wurde, dürfte sie auf jeden Fall etwas später als die Streichungen in der autographen Partitur vorgenommen worden sein. Ob sie schon bei den Proben zur Wiener Premiere oder bei einer der darauffolgenden Wiederholungen stattgefunden hat, lässt sich dennoch nicht eruieren. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 87r–91r) und Melk II (Bd. 2, S. 174–181) ist keine Kürzung belegt.
che impensata novità!Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 229–258 von No 19 Sestetto „Sola sola in buio loco“ mit Wiederholungen des letzten Verses von Leporello „è un prodigio in verità!“ und des letzten Verses der anderen fünf Rollen „che impensata novità!“ streichen lassen.
Die Kürzung ist nicht in der autographen Partitur belegt (vgl. Quelle A, Faszikel 5, folio 185v, folio 186r, folio 186v und folio 187r). Allerdings ist Mozarts „NB“ [„Nota bene“] bei der Streichung der Takte 63–74 in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, Band IV, Blatt 80v, Eintrag in heller Tinte oberhalb der Akkolade zum Taktstrich 228/229) zu erkennen. Vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47f, 228 und 250 (Berechtigungen und Ergänzungen zum Notenband, Seite 342–346, Takt 229–258. Siehe dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f.
Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. Da sie im Unterschied zu anderen Kürzungen in der Arie No 12 „Batti, batti, o bel Masetto“ (Zerlina) und im Finale zum zweiten Akt nicht in der autographen Partitur (Quelle A) belegt ist, sondern direkt in die Aufführungspartitur (Quelle E1) notiert wurde, dürfte sie auf jeden Fall etwas später als die Streichungen in der autographen Partitur vorgenommen worden sein. Ob sie schon bei den Proben zur Wiener Premiere oder bei einer der darauffolgenden Wiederholungen stattgefunden hat, lässt sich dennoch nicht eruieren. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 87r–91r) und Melk II (Bd. 2, S. 174–181) ist keine Kürzung belegt.
(Donn'Anna parte coi servi.)
(Donn'Anna parte coi servi.)
(Donn'Anna parte coi servi.)
SCENA VIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788): SCENA IX
SCENA VIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788): SCENA IX
SCENA VIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788): SCENA IX
Donna Elvira, Don Ottavio, Leporello, Zerlina e Masetto.
Donna Elvira, Don Ottavio, Leporello, Zerlina e Masetto.
Donna Elvira, Don Ottavio, Leporello, Zerlina e Masetto.
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Dunque quello sei tu che il mio Masetto
Dunque quello sei tu che il mio Masetto
Dunque quello sei tu che il mio Masetto
poco fa crudelmente maltrattasti?
poco fa crudelmente maltrattasti?
poco fa crudelmente maltrattasti?
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
Dunque tu m'ingannasti, o scellerato,
Dunque tu m'ingannasti, o scellerato,
Dunque tu m'ingannasti, o scellerato,
1080
spacciandoti con me da Don Giovanni?
1080
spacciandoti con me da Don Giovanni?
spacciandoti con me da Don Giovanni?
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
Dunque tu in questi panni
Dunque tu in questi panni
Dunque tu in questi panni
venisti qui per qualche tradimento!
venisti qui per qualche tradimento!
venisti qui per qualche tradimento!
Zerlina
Zerlina
Zerlina
A me tocca punirlo!
A me tocca punirlo!
A me tocca punirlo!
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
Anzi a me!
Anzi a me!
Anzi a me!
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
No no, a me!
No no, a me!
No no, a me!
Masetto
Masetto
Masetto
1085
Accoppatelo meco tutti tre.
1085
Accoppatelo meco tutti tre.
Accoppatelo meco tutti tre.
Leporello
Leporello
Leporello
Ah pietà… compassion… misericordia!
Ah pietà… compassion… misericordia!
Ah pietà… compassion… misericordia!
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
Non la sperar.
Non la sperar.
Non la sperar.
Leporello
Leporello
Leporello
Udite…
Udite…
Udite…
in questo loco…
in questo loco…
in questo loco…
era aperta la porta… Don Giovanni
era aperta la porta… Don Giovanni
era aperta la porta… Don Giovanni
pose a me questi panni, ed io con lei…
pose a me questi panni, ed io con lei…
pose a me questi panni, ed io con lei…
1090
Scusate, io non ci ho colpa… In quel momento
1090
Scusate, io non ci ho colpa… In quel momento
Scusate, io non ci ho colpa… In quel momento
capitaste coi servi… il lume fuggo…
capitaste coi servi… il lume fuggo…
capitaste coi servi… il lume fuggo…
sbaglio le stanze… giro… giro… giro…
sbaglio le stanze… giro… giro… giro…
sbaglio le stanze… giro… giro… giro…
mi schernisco… m'intoppo… in altri incontro…
mi schernisco… m'intoppo… in altri incontro…
mi schernisco… m'intoppo… in altri incontro…
    Di là mi volgo,
    Di là mi volgo,
    Di là mi volgo,
1095
mi caccio qua,
1095
mi caccio qua,
mi caccio qua,
ma s'io sapeva,
ma s'io sapeva,
ma s'io sapeva,
fuggia per là.
fuggia per là.
fuggia per là.
(Fugge.)
(Fugge.)
(Fugge.)
SCENA IXNMA (entsprechend den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788): SCENA X
SCENA IXNMA (entsprechend den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788): SCENA X
SCENA IXNMA (entsprechend den Libretto-Drucken Prag 1787 und Wien 1788): SCENA X
Donna Elvira, Don Ottavio, Zerlina e Masetto.
Donna Elvira, Don Ottavio, Zerlina e Masetto.
Donna Elvira, Don Ottavio, Zerlina e Masetto.
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
Ferma, perfido, ferma…
Ferma, perfido, ferma…
Ferma, perfido, ferma…
Masetto
Masetto
Masetto
Il birbo ha l'ali ai piedi…
Il birbo ha l'ali ai piedi…
Il birbo ha l'ali ai piedi…
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Con qual arte
Con qual arte
Con qual arte
1100
si sottrasse l'iniquo!…
1100
si sottrasse l'iniquo!…
si sottrasse l'iniquo!…
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
Amici miei,
Amici miei,
Amici miei,
dopo eccessi sì enormi
dopo eccessi sì enormi
dopo eccessi sì enormi
dubitar non possiam che Don Giovanni
dubitar non possiam che Don Giovanni
dubitar non possiam che Don Giovanni
non sia l'empio uccisore
non sia l'empio uccisore
non sia l'empio uccisore
del padre di Donn'Anna. In questa casa
del padre di Donn'Anna. In questa casa
del padre di Donn'Anna. In questa casa
1105
per poche ore fermatevi… un ricorso
1105
per poche ore fermatevi… un ricorso
per poche ore fermatevi… un ricorso
vo' far a chi si deve, e in pochi istanti
vo' far a chi si deve, e in pochi istanti
vo' far a chi si deve, e in pochi istanti
vendicarvi prometto.
vendicarvi prometto.
vendicarvi prometto.
Così vuole dover, pietade, affetto.
Così vuole dover, pietade, affetto.
Così vuole dover, pietade, affetto.
(Partono.)
(Partono.)
(Partono.)
SCENA XNMA: SCENA Xa
SCENA XNMA: SCENA Xa
SCENA XNMA: SCENA Xa
Zerlina e Leporello.
Zerlina e Leporello.
Zerlina e Leporello.
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Zerlina
Zerlina
Zerlina
(Con coltello alla mano conduce fuori Leporello per i capelli.)
(Con coltello alla mano conduce fuori Leporello per i capelli.)
(Con coltello alla mano conduce fuori Leporello per i capelli.)
Restate qua.
Restate qua.
Restate qua.
Leporello
Leporello
Leporello
Per carità, Zerlina.
Per carità, Zerlina.
Per carità, Zerlina.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
1110
Eh non c'è carità pei pari tuoi!
1110
Eh non c'è carità pei pari tuoi!
Eh non c'è carità pei pari tuoi!
Leporello
Leporello
Leporello
Dunque cavar mi vuoi…
Dunque cavar mi vuoi…
Dunque cavar mi vuoi…
Zerlina
Zerlina
Zerlina
…i capelli, la testa, il core e gli occhi.
…i capelli, la testa, il core e gli occhi.
…i capelli, la testa, il core e gli occhi.
Leporello
Leporello
Leporello
(Vuol farle alcune smorfie.)
(Vuol farle alcune smorfie.)
(Vuol farle alcune smorfie.)
Senti, carina mia…
Senti, carina mia…
Senti, carina mia…
Zerlina
Zerlina
Zerlina
(In atto minaccioso lo respinge.)
(In atto minaccioso lo respinge.)
(In atto minaccioso lo respinge.)
Guai se mi tocchi!
Guai se mi tocchi!
Guai se mi tocchi!
Vedrai, schiuma de' birbi,
Vedrai, schiuma de' birbi,
Vedrai, schiuma de' birbi,
1115
qual premio n'ha chi le ragazze ingiuria.
1115
qual premio n'ha chi le ragazze ingiuria.
qual premio n'ha chi le ragazze ingiuria.
Leporello
Leporello
Leporello
(Liberatemi, o dèi, da questa furia.)
(Liberatemi, o dèi, da questa furia.)
(Liberatemi, o dèi, da questa furia.)
Zerlina
Zerlina
Zerlina
(Si strascina dietro per tutta la scena Leporello.)
(Si strascina dietro per tutta la scena Leporello.)
(Si strascina dietro per tutta la scena Leporello.)
Masetto… Olà! Masetto!
Masetto… Olà! Masetto!
Masetto… Olà! Masetto!
Dove diavolo è ito… Servi… gente…
Dove diavolo è ito… Servi… gente…
Dove diavolo è ito… Servi… gente…
Nessun vien… nessun sente…
Nessun vien… nessun sente…
Nessun vien… nessun sente…
Leporello
Leporello
Leporello
1120
Fa' piano, per pietà… non strascinarmi
1120
Fa' piano, per pietà… non strascinarmi
Fa' piano, per pietà… non strascinarmi
a coda di cavallo.
a coda di cavallo.
a coda di cavallo.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Vedrai, vedrai come finisce il ballo.
Vedrai, vedrai come finisce il ballo.
Vedrai, vedrai come finisce il ballo.
Presto, qua quella sedia.
Presto, qua quella sedia.
Presto, qua quella sedia.
Leporello
Leporello
Leporello
Eccola.
Eccola.
Eccola.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Siedi.
Siedi.
Siedi.
Leporello
Leporello
Leporello
Stanco non son.
Stanco non son.
Stanco non son.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Siedi, o con queste mani
Siedi, o con queste mani
Siedi, o con queste mani
1125
ti strappo il cor e poi lo getto a' cani.
1125
ti strappo il cor e poi lo getto a' cani.
ti strappo il cor e poi lo getto a' cani.
Leporello
Leporello
Leporello
(Siede.)
(Siede.)
(Siede.)
Siedo, ma tu, di grazia,
Siedo, ma tu, di grazia,
Siedo, ma tu, di grazia,
metti giù quel rasoio.
metti giù quel rasoio.
metti giù quel rasoio.
Mi vuoi forse sbarbar?
Mi vuoi forse sbarbar?
Mi vuoi forse sbarbar?
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Sì, mascalzone!
Sì, mascalzone!
Sì, mascalzone!
Io sbarbare ti vo' senza sapone.
Io sbarbare ti vo' senza sapone.
Io sbarbare ti vo' senza sapone.
Leporello
Leporello
Leporello
1130
Eterni dèi!
1130
Eterni dèi!
Eterni dèi!
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Dammi la man.
Dammi la man.
Dammi la man.
Leporello
Leporello
Leporello
La mano.
La mano.
La mano.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
L'altra.
L'altra.
L'altra.
Leporello
Leporello
Leporello
Ma che vuoi farmi?
Ma che vuoi farmi?
Ma che vuoi farmi?
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Voglio far, voglio far quello che parmi.
Voglio far, voglio far quello che parmi.
Voglio far, voglio far quello che parmi.
No 21a Duetto KV 540b
No 21a Duetto KV 540b
No 21a Duetto KV 540b
(Zerlina lega Leporello alla sedia.)
(Zerlina lega Leporello alla sedia.)
(Zerlina lega Leporello alla sedia.)
Leporello
Leporello
Leporello
    Per queste tue manineIm Haupttext wird die Variante nach den Quellen F1, Melk II und B3 entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788 übernommen. (Der Plural im zweiten Vers der Strophe "candide e tenerelle" reimt sich so auf den dritten Vers "per questa fresca pelle".)

Variante nach Quelle E1:
Per questa tua manina

In Mozarts eigenhändigem Werkverzeichnis (möglicherweise aus dem Gedächtnis eingetragen):
Per quelle tue manine
    Per queste tue manineIm Haupttext wird die Variante nach den Quellen F1, Melk II und B3 entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788 übernommen. (Der Plural im zweiten Vers der Strophe "candide e tenerelle" reimt sich so auf den dritten Vers "per questa fresca pelle".)

Variante nach Quelle E1:
Per questa tua manina

In Mozarts eigenhändigem Werkverzeichnis (möglicherweise aus dem Gedächtnis eingetragen):
Per quelle tue manine
    Per queste tue manineIm Haupttext wird die Variante nach den Quellen F1, Melk II und B3 entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788 übernommen. (Der Plural im zweiten Vers der Strophe "candide e tenerelle" reimt sich so auf den dritten Vers "per questa fresca pelle".)

Variante nach Quelle E1:
Per questa tua manina

In Mozarts eigenhändigem Werkverzeichnis (möglicherweise aus dem Gedächtnis eingetragen):
Per quelle tue manine
candide e tenerelle,Im Haupttext wird die Variante nach den Quellen F1, Melk II und B3 entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788 übernommen. (Der Plural im Vers "candide e tenerelle" reimt sich so auf den folgenden Vers "per questa fresca pelle".)

Variante nach der Quelle E1:
candida e tenerella,
candide e tenerelle,Im Haupttext wird die Variante nach den Quellen F1, Melk II und B3 entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788 übernommen. (Der Plural im Vers "candide e tenerelle" reimt sich so auf den folgenden Vers "per questa fresca pelle".)

Variante nach der Quelle E1:
candida e tenerella,
candide e tenerelle,Im Haupttext wird die Variante nach den Quellen F1, Melk II und B3 entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788 übernommen. (Der Plural im Vers "candide e tenerelle" reimt sich so auf den folgenden Vers "per questa fresca pelle".)

Variante nach der Quelle E1:
candida e tenerella,
1135
per questa fresca pelle,
1135
per questa fresca pelle,
per questa fresca pelle,
abbi pietà di me!
abbi pietà di me!
abbi pietà di me!
Zerlina
Zerlina
Zerlina
    Non v'è pietà, briccone,
    Non v'è pietà, briccone,
    Non v'è pietà, briccone,
son una tigre irata,
son una tigre irata,
son una tigre irata,
un aspide, un leone,
un aspide, un leone,
un aspide, un leone,
1140
no no, pietà non v'è.
1140
no no, pietà non v'è.
no no, pietà non v'è.
Leporello
Leporello
Leporello
    Ah di fuggir si provi!
    Ah di fuggir si provi!
    Ah di fuggir si provi!
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Sei morto se ti movi.
Sei morto se ti movi.
Sei morto se ti movi.
Leporello
Leporello
Leporello
Barbari, ingiusti dèi!
Barbari, ingiusti dèi!
Barbari, ingiusti dèi!
In mano di costei
In mano di costei
In mano di costei
1145
chi capitar mi fe'?
1145
chi capitar mi fe'?
chi capitar mi fe'?
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Barbaro traditore,
Barbaro traditore,
Barbaro traditore,
del tuo padrone il core
del tuo padrone il core
del tuo padrone il core
avessi qui con te!
avessi qui con te!
avessi qui con te!
Leporello
Leporello
Leporello
    Deh non mi stringer tanto!
    Deh non mi stringer tanto!
    Deh non mi stringer tanto!
1150
L'anima mia sen va.
1150
L'anima mia sen va.
L'anima mia sen va.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
(Lo lega con molta forza.)
(Lo lega con molta forza.)
(Lo lega con molta forza.)
Sen vada o resti, intanto
Sen vada o resti, intanto
Sen vada o resti, intanto
non partirai di qua.
non partirai di qua.
non partirai di qua.
Leporello
Leporello
Leporello
    Che stretteIn den Quellen F1 und Melk II zunächst der Singular „stretta“, in den beiden Wiederholungen des Verses dann Plural „strette“.
In den Quellen E1 und B3 immer Plural „strette“ wie im Libretto-Druck Wien 1788.
… oh dèi, che botte!…
    Che stretteIn den Quellen F1 und Melk II zunächst der Singular „stretta“, in den beiden Wiederholungen des Verses dann Plural „strette“.
In den Quellen E1 und B3 immer Plural „strette“ wie im Libretto-Druck Wien 1788.
… oh dèi, che botte!…
    Che stretteIn den Quellen F1 und Melk II zunächst der Singular „stretta“, in den beiden Wiederholungen des Verses dann Plural „strette“.
In den Quellen E1 und B3 immer Plural „strette“ wie im Libretto-Druck Wien 1788.
… oh dèi, che botte!…
È giorno o ver è notte…
È giorno o ver è notte…
È giorno o ver è notte…
1155
Che scosse di tremuoto!
1155
Che scosse di tremuoto!
Che scosse di tremuoto!
Che buia oscurità!
Che buia oscurità!
Che buia oscurità!
Zerlina
Zerlina
Zerlina
    Di gioia e di diletto
    Di gioia e di diletto
    Di gioia e di diletto
sento brillarmi il petto;
sento brillarmi il petto;
sento brillarmi il petto;
così, così cogl'uominiIm Haupttext die Variante nach Quelle E1.

Variante nach den Quellen F1 und Melk II (mit „cogli“ ohne Elision entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788):
così, così cogli uomini
,
così, così cogl'uominiIm Haupttext die Variante nach Quelle E1.

Variante nach den Quellen F1 und Melk II (mit „cogli“ ohne Elision entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788):
così, così cogli uomini
,
così, così cogl'uominiIm Haupttext die Variante nach Quelle E1.

Variante nach den Quellen F1 und Melk II (mit „cogli“ ohne Elision entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1788):
così, così cogli uomini
,
1160
così, così si fa.
1160
così, così si fa.
così, così si fa.
(Parte.)
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XINMA: SCENA Xb
SCENA XINMA: SCENA Xb
SCENA XINMA: SCENA Xb
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Leporello solo.Im Haupttext ist die Variante nach Quelle E1 ohne Leporellos Bitte an einen Statisten um Wasser zu Beginn der Szene ediert.

Zusatzvariante nach den Quellen F1 und Melk II (mit Leporellos Bitte an einen Diener, ihm Wasser zu reichen):

Recitativo
Leporello e un servo.
Leporello
(al servo)
Amico, per pietà
un poco d’acqua fresca, o ch’io mi moro.
(Parte il servo.)

Zusatzvariante nach dem Libretto-Druck Wien 1788 (mit Leporellos Bitte an einen Bauern, ihm Wasser zu reichen):

Recitativo
Leporello e un contadino.
Leporello
(al contadino)
Amico, per pietà
un poco d’acqua fresca, o ch’io mi moro.
(Parte il contadino.)

NMA folgt Quelle F1, bezieht die Ansprache Leporellos jedoch nicht auf den stummen Diener wie in Quelle F1, sondern auf den Bauern wie im Libretto-Druck Wien 1788 (vgl. Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. 509.
Vgl. dazu auch Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIV, Punkt b sowie ders., Kritischer Bericht (Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 2003, S. 188.

Weder in der Aufführungspartitur (Quelle E1) noch in den Referenzpartituren (Quellen F1 und Melk II) für die Wiener Fassung wird auf die Anwesenheit eines Bauern hingewiesen. Lediglich der Libretto-Druck Wien 1788 nennt explizit einen Bauern („contadino“) als Statisten: In Scena X hilft er zunächst Zerlina, den geflohenen und von Zerlina selbst wieder aufgegriffenen Leporello an einem Stuhl in Donn’Annas Haus festzubinden; zu Beginn der folgenden Scena XI wird er dann von dem (immer noch festgebundenen) allein zurückgelassenen Leporello gebeten, ih twas Wasser zu reichen. In den Referenzpartituren F1 und Melk II wird in Scena X keine Person erwähnt, die Zerlina beim Festbinden von Leporello hilft. Nur zu Beginn des Rezitativs der Scena XI wendet sich Leporello an einen Statisten, jedoch richtet sich seine Bitte um Wasser nicht an einen Bauern, sondern an einen nicht näher charakterisierten Diener („servo“). In der Aufführungspartitur E1 fehlt wie erwähnt auch dieser letzte Hinweis auf einen Komparsen, da das Rezitativ der Scena XI in dieser Quelle direkt mit dem vierten Takt ganz ohne Leporellos Bitte um Wasser ansetzt.

Die zeitliche Reihenfolge in der Entstehung dieser drei möglichen Varianten des Rezitativs in Scena XI (mit einem Bauern wie im Libretto-Druck, mit einem Diener wie in den Referenzpartituren oder ganz ohne einen Statisten wie in der Aufführungspartitur) lässt sich nicht mit Gewissheit eruieren. Einige Quellenbefunde legen jedoch die Vermutung nahe, dass die Variante ohne Leporellos Bitte an den Statisten um asser in der Aufführungspartitur E1 die Fassung letzter Hand darstellt, die dann auch bei der Wiener Premiere am 7. Mai 1788 und bei den folgenden Wiederholungen der Oper erklungen ist.

Zunächst soll allgemein die Frage geklärt werden, ob die Variante ohne einen Statisten in der Aufführungspartitur E1 am Anfang oder am Ende des Bearbeitungsprozesses steht. Stellt sie die ursprüngliche Fassung dar, so müssten die zwei weiteren Varianten mit einem Statisten (einem Bauern im Libretto bzw. einem Diener in den Referenzpartituren F1 und Melk II) im Rahmen einer Ergänzung erfolgt sein; stellt sie hingegen das Endergebnis des Bearbeitungsprozesses dar, müsste sie durch eine Kürzung der früheren Varianten mit einem Statisten vorgenommen worden sein. Für eine spätere Ergänzung der Statistenrolle könnte sprechen, dass – dramaturgisch gesehen – Zerlina in Scena X die Unterstützung eines Dritten gelegen kommen würde, um Leporello am Stuhl in Donn’Annas Haus festzubinden. Hypothetich ist nämlich durchaus denkbar, dass in einem ersten Entwurf der neuen Szenen X und XI, z.B. im Libretto-Entwurf für die Wiener Fassung, zunächst das Festbinden von Leporello allein durch Zerlina vorgesehen war und erst im Nachhinein die Statistenrolle des Bauern ergänzt wurde, nachdem man zu dem Schluss gekommen war, dass Zerlinas Aktion ohne fremde Hilfe dramaturgisch wenig plausibel wirken würde. Im Fall dieses hypothetischen Entstehungsprozesses stellte die Variante ohne Statisten in der Aufführungspartitur E1 die ursprüngliche Fassung dar, die dann in den Referenzpartituren F1 und Melk II bzw. im Druck des Librettos Wien 1788 um einen Statisten erweitert worden wäre. Für diese Annahme finden sich allerdings keine Indizien in den Quellen. Wäre die Statistenrolle zu einem späteren Zeitpunkt ergänzt worden, um Zerlina beim Festbinden von Leporello eine Hilfe zur Seite zu stellen, wäre diese Rolle in den Referenzpartituren F1 und Melk II nicht erst in Scena XI eingeführt woren, wo Leporello bereits am Stuhl festgebunden ist, sondern bereits in Scena X, in der Zerlina Unterstützung benötigt. In beiden Partiturabschriften fehlt aber gerade in Scena X jeder Hinweis auf einen Statisten. Stattdessen tritt ein Diener erst zu Beginn der Scena XI auf, in der seine Hilfe nicht mehr erforderlich ist. Auch in dramaturgischer Hinsicht bleibt fraglich, ob Zerlina überhaupt der Unterstützung des Bauern bedarf, nachdem sie – übrigens laut Libretto-Druck mit einem Messer bewaffnet – bereits selbstständig Leporello gefangen genommen und an den Haaren in Donn’Annas Haus gezerrt hat. Ein weiterer Quellenbefund scheint diese Hypothese endgültig zu widerlegen: In der Aufführungspartitur E1 deutet der unklare Anschluss des Rezitativs von Scena XI an das vorausgehende Duetto der Scena X indirekt darauf hin, dass die drei hier fehlenden Anfangstakte mit Leporellos Bitte an den Statisten durch eine Tilgung bei der Erstellung dieser Partiturabschrift weggelassen worden sind: Im Continuo steht ier vor der ganzen Note des Anfangstaktes e eine ganze Note g mit Taktstrich, die nicht in das C-Metrum des Taktes passt (vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 188). Dementsprechend dürfte die Variante der Quelle E1 nicht am Anfang eines Ergänzungsvorganges, sondern am Ende eines Kürzungsprozesses gestanden haben, bei dem die in den anderen Quellen noch vorhandene Statistenrolle dann komplett ausgelassen wurde. Schon das Fehlen eines Statisten in Scena X sowohl in der Aufführungspartitur E1 als auch in den Referenzpartituren F1 und Melk II weist darauf hin, dass in der Partitur, anders als im Libretto, der mit einem Messer bewaffneten Zerlina durchaus zugetraut wurde, Leporello ohne fremde Hilfe festzubinden, sodass der Auftritt eines Komparsen hier nich ehr nötig wurde. Wenn dem so ist, wurde Leporellos Bitte um Wasser an einen in Donn’Annas Haus plötzlich auftauchenden Bauern („contadino“) im Rezitativ der folgenden Scena XI insofern problematisch, als das unaufgeforderte Erscheinen eines Bauern im Hause einer Adligen wenig opportun und daher dramaturgisch wenig plausibel wäre: Die Substitution des Bauern durch einen Diener aus Donn’Annas Haus („un servo“) zu Beginn der Scena XI in den Referenzpartituren F1 und Melk II stellte dann einen ersten Schritt dar, um den wenig logischen Eintritt eines Bauern, wie er sich aus dem ursprünglichen Handlungsstrang des Librettos ergab, zu korrigieren, nachdem die Statistenrolle in der vorausgehenden Scena X gänzlich weggefallen war. (Vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 79: „With a ‘servo’ rather than a ‘contadino’, at least a member of the indoor establishment would have been involved.“) Bei der Erstellung der Aufführungspartitur E1 wurde schließlich Leporellos Bitte an einen Diener zu Beginn der Scena XI aus den Quellen F1 und Melk II gänzlich ausgespart. Wahrscheinlich wurde diese Stelle – als Relikt einer in der vorausgehenden Szene nicht mehr erforderlichen Statistenrolle – für dramaturgisch obsolet gehalten. Wie die erwähnten Anzeichen einer Tilgung dieser Passage im Anschluss des Rezitativs an das vorausgehende Duetto in Quelle E1 bestätigen, spricht also vieles dafür, dass die Statistenrolle im Rezitativ der Scena XI nicht im letzten Moment ergänzt wurde. Vielmehr dürfte sie umgekehrt kurz vor der Aufführung der Oper ausgelassen worden sein, nachdem sie zunächst im ursprünglichen Libretto als Bauer aus der vorausgehenden Scena X weitergeführt worden war und dann in den Referenzpartituren F1 und Melk II aufgrund ihrer Auslassung in Scena X durch einen adäquateren Diener ersetzt worden war. Da die Aufführungspartitur E1 das Rezitativ der Scena XI direkt in der gekürzten Variante, also ohne Statisten, überliefert, erscheint es schließlich sehr wahrscheinlich, dass die Auslassung von Leporellos Bitte um Wasser (entsprechend den ersten drei Takten der Quellen F1 und Melk II) bereits vor der Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 vorgenommen wurde. Wäre sie erst bei einer der 15 Wiederholungen der Oper bis zum 15. Dezember 1788 ausgelassen worden, wären die ersten drei gestrichenen Takte des Rezitativs in der Aufführungspartitur dokumentiert.

Demzufolge wird die Variante ohne Bitte an den Statisten nach Quelle E1 im Haupttext der Edition angezeigt. Die zwei weiteren Versionen nach den Quellen F1 und Melk II (mit einem Diener) bzw. nach dem Libretto-Druck Wien 1788 (mit einem Bauern) werden dennoch als mögliche Varianten in dieser Fußnote ediert.
Leporello solo.Im Haupttext ist die Variante nach Quelle E1 ohne Leporellos Bitte an einen Statisten um Wasser zu Beginn der Szene ediert.

Zusatzvariante nach den Quellen F1 und Melk II (mit Leporellos Bitte an einen Diener, ihm Wasser zu reichen):

Recitativo
Leporello e un servo.
Leporello
(al servo)
Amico, per pietà
un poco d’acqua fresca, o ch’io mi moro.
(Parte il servo.)

Zusatzvariante nach dem Libretto-Druck Wien 1788 (mit Leporellos Bitte an einen Bauern, ihm Wasser zu reichen):

Recitativo
Leporello e un contadino.
Leporello
(al contadino)
Amico, per pietà
un poco d’acqua fresca, o ch’io mi moro.
(Parte il contadino.)

NMA folgt Quelle F1, bezieht die Ansprache Leporellos jedoch nicht auf den stummen Diener wie in Quelle F1, sondern auf den Bauern wie im Libretto-Druck Wien 1788 (vgl. Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. 509.
Vgl. dazu auch Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIV, Punkt b sowie ders., Kritischer Bericht (Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 2003, S. 188.

Weder in der Aufführungspartitur (Quelle E1) noch in den Referenzpartituren (Quellen F1 und Melk II) für die Wiener Fassung wird auf die Anwesenheit eines Bauern hingewiesen. Lediglich der Libretto-Druck Wien 1788 nennt explizit einen Bauern („contadino“) als Statisten: In Scena X hilft er zunächst Zerlina, den geflohenen und von Zerlina selbst wieder aufgegriffenen Leporello an einem Stuhl in Donn’Annas Haus festzubinden; zu Beginn der folgenden Scena XI wird er dann von dem (immer noch festgebundenen) allein zurückgelassenen Leporello gebeten, ih twas Wasser zu reichen. In den Referenzpartituren F1 und Melk II wird in Scena X keine Person erwähnt, die Zerlina beim Festbinden von Leporello hilft. Nur zu Beginn des Rezitativs der Scena XI wendet sich Leporello an einen Statisten, jedoch richtet sich seine Bitte um Wasser nicht an einen Bauern, sondern an einen nicht näher charakterisierten Diener („servo“). In der Aufführungspartitur E1 fehlt wie erwähnt auch dieser letzte Hinweis auf einen Komparsen, da das Rezitativ der Scena XI in dieser Quelle direkt mit dem vierten Takt ganz ohne Leporellos Bitte um Wasser ansetzt.

Die zeitliche Reihenfolge in der Entstehung dieser drei möglichen Varianten des Rezitativs in Scena XI (mit einem Bauern wie im Libretto-Druck, mit einem Diener wie in den Referenzpartituren oder ganz ohne einen Statisten wie in der Aufführungspartitur) lässt sich nicht mit Gewissheit eruieren. Einige Quellenbefunde legen jedoch die Vermutung nahe, dass die Variante ohne Leporellos Bitte an den Statisten um asser in der Aufführungspartitur E1 die Fassung letzter Hand darstellt, die dann auch bei der Wiener Premiere am 7. Mai 1788 und bei den folgenden Wiederholungen der Oper erklungen ist.

Zunächst soll allgemein die Frage geklärt werden, ob die Variante ohne einen Statisten in der Aufführungspartitur E1 am Anfang oder am Ende des Bearbeitungsprozesses steht. Stellt sie die ursprüngliche Fassung dar, so müssten die zwei weiteren Varianten mit einem Statisten (einem Bauern im Libretto bzw. einem Diener in den Referenzpartituren F1 und Melk II) im Rahmen einer Ergänzung erfolgt sein; stellt sie hingegen das Endergebnis des Bearbeitungsprozesses dar, müsste sie durch eine Kürzung der früheren Varianten mit einem Statisten vorgenommen worden sein. Für eine spätere Ergänzung der Statistenrolle könnte sprechen, dass – dramaturgisch gesehen – Zerlina in Scena X die Unterstützung eines Dritten gelegen kommen würde, um Leporello am Stuhl in Donn’Annas Haus festzubinden. Hypothetich ist nämlich durchaus denkbar, dass in einem ersten Entwurf der neuen Szenen X und XI, z.B. im Libretto-Entwurf für die Wiener Fassung, zunächst das Festbinden von Leporello allein durch Zerlina vorgesehen war und erst im Nachhinein die Statistenrolle des Bauern ergänzt wurde, nachdem man zu dem Schluss gekommen war, dass Zerlinas Aktion ohne fremde Hilfe dramaturgisch wenig plausibel wirken würde. Im Fall dieses hypothetischen Entstehungsprozesses stellte die Variante ohne Statisten in der Aufführungspartitur E1 die ursprüngliche Fassung dar, die dann in den Referenzpartituren F1 und Melk II bzw. im Druck des Librettos Wien 1788 um einen Statisten erweitert worden wäre. Für diese Annahme finden sich allerdings keine Indizien in den Quellen. Wäre die Statistenrolle zu einem späteren Zeitpunkt ergänzt worden, um Zerlina beim Festbinden von Leporello eine Hilfe zur Seite zu stellen, wäre diese Rolle in den Referenzpartituren F1 und Melk II nicht erst in Scena XI eingeführt woren, wo Leporello bereits am Stuhl festgebunden ist, sondern bereits in Scena X, in der Zerlina Unterstützung benötigt. In beiden Partiturabschriften fehlt aber gerade in Scena X jeder Hinweis auf einen Statisten. Stattdessen tritt ein Diener erst zu Beginn der Scena XI auf, in der seine Hilfe nicht mehr erforderlich ist. Auch in dramaturgischer Hinsicht bleibt fraglich, ob Zerlina überhaupt der Unterstützung des Bauern bedarf, nachdem sie – übrigens laut Libretto-Druck mit einem Messer bewaffnet – bereits selbstständig Leporello gefangen genommen und an den Haaren in Donn’Annas Haus gezerrt hat. Ein weiterer Quellenbefund scheint diese Hypothese endgültig zu widerlegen: In der Aufführungspartitur E1 deutet der unklare Anschluss des Rezitativs von Scena XI an das vorausgehende Duetto der Scena X indirekt darauf hin, dass die drei hier fehlenden Anfangstakte mit Leporellos Bitte an den Statisten durch eine Tilgung bei der Erstellung dieser Partiturabschrift weggelassen worden sind: Im Continuo steht ier vor der ganzen Note des Anfangstaktes e eine ganze Note g mit Taktstrich, die nicht in das C-Metrum des Taktes passt (vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 188). Dementsprechend dürfte die Variante der Quelle E1 nicht am Anfang eines Ergänzungsvorganges, sondern am Ende eines Kürzungsprozesses gestanden haben, bei dem die in den anderen Quellen noch vorhandene Statistenrolle dann komplett ausgelassen wurde. Schon das Fehlen eines Statisten in Scena X sowohl in der Aufführungspartitur E1 als auch in den Referenzpartituren F1 und Melk II weist darauf hin, dass in der Partitur, anders als im Libretto, der mit einem Messer bewaffneten Zerlina durchaus zugetraut wurde, Leporello ohne fremde Hilfe festzubinden, sodass der Auftritt eines Komparsen hier nich ehr nötig wurde. Wenn dem so ist, wurde Leporellos Bitte um Wasser an einen in Donn’Annas Haus plötzlich auftauchenden Bauern („contadino“) im Rezitativ der folgenden Scena XI insofern problematisch, als das unaufgeforderte Erscheinen eines Bauern im Hause einer Adligen wenig opportun und daher dramaturgisch wenig plausibel wäre: Die Substitution des Bauern durch einen Diener aus Donn’Annas Haus („un servo“) zu Beginn der Scena XI in den Referenzpartituren F1 und Melk II stellte dann einen ersten Schritt dar, um den wenig logischen Eintritt eines Bauern, wie er sich aus dem ursprünglichen Handlungsstrang des Librettos ergab, zu korrigieren, nachdem die Statistenrolle in der vorausgehenden Scena X gänzlich weggefallen war. (Vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 79: „With a ‘servo’ rather than a ‘contadino’, at least a member of the indoor establishment would have been involved.“) Bei der Erstellung der Aufführungspartitur E1 wurde schließlich Leporellos Bitte an einen Diener zu Beginn der Scena XI aus den Quellen F1 und Melk II gänzlich ausgespart. Wahrscheinlich wurde diese Stelle – als Relikt einer in der vorausgehenden Szene nicht mehr erforderlichen Statistenrolle – für dramaturgisch obsolet gehalten. Wie die erwähnten Anzeichen einer Tilgung dieser Passage im Anschluss des Rezitativs an das vorausgehende Duetto in Quelle E1 bestätigen, spricht also vieles dafür, dass die Statistenrolle im Rezitativ der Scena XI nicht im letzten Moment ergänzt wurde. Vielmehr dürfte sie umgekehrt kurz vor der Aufführung der Oper ausgelassen worden sein, nachdem sie zunächst im ursprünglichen Libretto als Bauer aus der vorausgehenden Scena X weitergeführt worden war und dann in den Referenzpartituren F1 und Melk II aufgrund ihrer Auslassung in Scena X durch einen adäquateren Diener ersetzt worden war. Da die Aufführungspartitur E1 das Rezitativ der Scena XI direkt in der gekürzten Variante, also ohne Statisten, überliefert, erscheint es schließlich sehr wahrscheinlich, dass die Auslassung von Leporellos Bitte um Wasser (entsprechend den ersten drei Takten der Quellen F1 und Melk II) bereits vor der Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 vorgenommen wurde. Wäre sie erst bei einer der 15 Wiederholungen der Oper bis zum 15. Dezember 1788 ausgelassen worden, wären die ersten drei gestrichenen Takte des Rezitativs in der Aufführungspartitur dokumentiert.

Demzufolge wird die Variante ohne Bitte an den Statisten nach Quelle E1 im Haupttext der Edition angezeigt. Die zwei weiteren Versionen nach den Quellen F1 und Melk II (mit einem Diener) bzw. nach dem Libretto-Druck Wien 1788 (mit einem Bauern) werden dennoch als mögliche Varianten in dieser Fußnote ediert.
Leporello solo.Im Haupttext ist die Variante nach Quelle E1 ohne Leporellos Bitte an einen Statisten um Wasser zu Beginn der Szene ediert.

Zusatzvariante nach den Quellen F1 und Melk II (mit Leporellos Bitte an einen Diener, ihm Wasser zu reichen):

Recitativo
Leporello e un servo.
Leporello
(al servo)
Amico, per pietà
un poco d’acqua fresca, o ch’io mi moro.
(Parte il servo.)

Zusatzvariante nach dem Libretto-Druck Wien 1788 (mit Leporellos Bitte an einen Bauern, ihm Wasser zu reichen):

Recitativo
Leporello e un contadino.
Leporello
(al contadino)
Amico, per pietà
un poco d’acqua fresca, o ch’io mi moro.
(Parte il contadino.)

NMA folgt Quelle F1, bezieht die Ansprache Leporellos jedoch nicht auf den stummen Diener wie in Quelle F1, sondern auf den Bauern wie im Libretto-Druck Wien 1788 (vgl. Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. 509.
Vgl. dazu auch Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIV, Punkt b sowie ders., Kritischer Bericht (Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 2003, S. 188.

Weder in der Aufführungspartitur (Quelle E1) noch in den Referenzpartituren (Quellen F1 und Melk II) für die Wiener Fassung wird auf die Anwesenheit eines Bauern hingewiesen. Lediglich der Libretto-Druck Wien 1788 nennt explizit einen Bauern („contadino“) als Statisten: In Scena X hilft er zunächst Zerlina, den geflohenen und von Zerlina selbst wieder aufgegriffenen Leporello an einem Stuhl in Donn’Annas Haus festzubinden; zu Beginn der folgenden Scena XI wird er dann von dem (immer noch festgebundenen) allein zurückgelassenen Leporello gebeten, ih twas Wasser zu reichen. In den Referenzpartituren F1 und Melk II wird in Scena X keine Person erwähnt, die Zerlina beim Festbinden von Leporello hilft. Nur zu Beginn des Rezitativs der Scena XI wendet sich Leporello an einen Statisten, jedoch richtet sich seine Bitte um Wasser nicht an einen Bauern, sondern an einen nicht näher charakterisierten Diener („servo“). In der Aufführungspartitur E1 fehlt wie erwähnt auch dieser letzte Hinweis auf einen Komparsen, da das Rezitativ der Scena XI in dieser Quelle direkt mit dem vierten Takt ganz ohne Leporellos Bitte um Wasser ansetzt.

Die zeitliche Reihenfolge in der Entstehung dieser drei möglichen Varianten des Rezitativs in Scena XI (mit einem Bauern wie im Libretto-Druck, mit einem Diener wie in den Referenzpartituren oder ganz ohne einen Statisten wie in der Aufführungspartitur) lässt sich nicht mit Gewissheit eruieren. Einige Quellenbefunde legen jedoch die Vermutung nahe, dass die Variante ohne Leporellos Bitte an den Statisten um asser in der Aufführungspartitur E1 die Fassung letzter Hand darstellt, die dann auch bei der Wiener Premiere am 7. Mai 1788 und bei den folgenden Wiederholungen der Oper erklungen ist.

Zunächst soll allgemein die Frage geklärt werden, ob die Variante ohne einen Statisten in der Aufführungspartitur E1 am Anfang oder am Ende des Bearbeitungsprozesses steht. Stellt sie die ursprüngliche Fassung dar, so müssten die zwei weiteren Varianten mit einem Statisten (einem Bauern im Libretto bzw. einem Diener in den Referenzpartituren F1 und Melk II) im Rahmen einer Ergänzung erfolgt sein; stellt sie hingegen das Endergebnis des Bearbeitungsprozesses dar, müsste sie durch eine Kürzung der früheren Varianten mit einem Statisten vorgenommen worden sein. Für eine spätere Ergänzung der Statistenrolle könnte sprechen, dass – dramaturgisch gesehen – Zerlina in Scena X die Unterstützung eines Dritten gelegen kommen würde, um Leporello am Stuhl in Donn’Annas Haus festzubinden. Hypothetich ist nämlich durchaus denkbar, dass in einem ersten Entwurf der neuen Szenen X und XI, z.B. im Libretto-Entwurf für die Wiener Fassung, zunächst das Festbinden von Leporello allein durch Zerlina vorgesehen war und erst im Nachhinein die Statistenrolle des Bauern ergänzt wurde, nachdem man zu dem Schluss gekommen war, dass Zerlinas Aktion ohne fremde Hilfe dramaturgisch wenig plausibel wirken würde. Im Fall dieses hypothetischen Entstehungsprozesses stellte die Variante ohne Statisten in der Aufführungspartitur E1 die ursprüngliche Fassung dar, die dann in den Referenzpartituren F1 und Melk II bzw. im Druck des Librettos Wien 1788 um einen Statisten erweitert worden wäre. Für diese Annahme finden sich allerdings keine Indizien in den Quellen. Wäre die Statistenrolle zu einem späteren Zeitpunkt ergänzt worden, um Zerlina beim Festbinden von Leporello eine Hilfe zur Seite zu stellen, wäre diese Rolle in den Referenzpartituren F1 und Melk II nicht erst in Scena XI eingeführt woren, wo Leporello bereits am Stuhl festgebunden ist, sondern bereits in Scena X, in der Zerlina Unterstützung benötigt. In beiden Partiturabschriften fehlt aber gerade in Scena X jeder Hinweis auf einen Statisten. Stattdessen tritt ein Diener erst zu Beginn der Scena XI auf, in der seine Hilfe nicht mehr erforderlich ist. Auch in dramaturgischer Hinsicht bleibt fraglich, ob Zerlina überhaupt der Unterstützung des Bauern bedarf, nachdem sie – übrigens laut Libretto-Druck mit einem Messer bewaffnet – bereits selbstständig Leporello gefangen genommen und an den Haaren in Donn’Annas Haus gezerrt hat. Ein weiterer Quellenbefund scheint diese Hypothese endgültig zu widerlegen: In der Aufführungspartitur E1 deutet der unklare Anschluss des Rezitativs von Scena XI an das vorausgehende Duetto der Scena X indirekt darauf hin, dass die drei hier fehlenden Anfangstakte mit Leporellos Bitte an den Statisten durch eine Tilgung bei der Erstellung dieser Partiturabschrift weggelassen worden sind: Im Continuo steht ier vor der ganzen Note des Anfangstaktes e eine ganze Note g mit Taktstrich, die nicht in das C-Metrum des Taktes passt (vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 188). Dementsprechend dürfte die Variante der Quelle E1 nicht am Anfang eines Ergänzungsvorganges, sondern am Ende eines Kürzungsprozesses gestanden haben, bei dem die in den anderen Quellen noch vorhandene Statistenrolle dann komplett ausgelassen wurde. Schon das Fehlen eines Statisten in Scena X sowohl in der Aufführungspartitur E1 als auch in den Referenzpartituren F1 und Melk II weist darauf hin, dass in der Partitur, anders als im Libretto, der mit einem Messer bewaffneten Zerlina durchaus zugetraut wurde, Leporello ohne fremde Hilfe festzubinden, sodass der Auftritt eines Komparsen hier nich ehr nötig wurde. Wenn dem so ist, wurde Leporellos Bitte um Wasser an einen in Donn’Annas Haus plötzlich auftauchenden Bauern („contadino“) im Rezitativ der folgenden Scena XI insofern problematisch, als das unaufgeforderte Erscheinen eines Bauern im Hause einer Adligen wenig opportun und daher dramaturgisch wenig plausibel wäre: Die Substitution des Bauern durch einen Diener aus Donn’Annas Haus („un servo“) zu Beginn der Scena XI in den Referenzpartituren F1 und Melk II stellte dann einen ersten Schritt dar, um den wenig logischen Eintritt eines Bauern, wie er sich aus dem ursprünglichen Handlungsstrang des Librettos ergab, zu korrigieren, nachdem die Statistenrolle in der vorausgehenden Scena X gänzlich weggefallen war. (Vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 79: „With a ‘servo’ rather than a ‘contadino’, at least a member of the indoor establishment would have been involved.“) Bei der Erstellung der Aufführungspartitur E1 wurde schließlich Leporellos Bitte an einen Diener zu Beginn der Scena XI aus den Quellen F1 und Melk II gänzlich ausgespart. Wahrscheinlich wurde diese Stelle – als Relikt einer in der vorausgehenden Szene nicht mehr erforderlichen Statistenrolle – für dramaturgisch obsolet gehalten. Wie die erwähnten Anzeichen einer Tilgung dieser Passage im Anschluss des Rezitativs an das vorausgehende Duetto in Quelle E1 bestätigen, spricht also vieles dafür, dass die Statistenrolle im Rezitativ der Scena XI nicht im letzten Moment ergänzt wurde. Vielmehr dürfte sie umgekehrt kurz vor der Aufführung der Oper ausgelassen worden sein, nachdem sie zunächst im ursprünglichen Libretto als Bauer aus der vorausgehenden Scena X weitergeführt worden war und dann in den Referenzpartituren F1 und Melk II aufgrund ihrer Auslassung in Scena X durch einen adäquateren Diener ersetzt worden war. Da die Aufführungspartitur E1 das Rezitativ der Scena XI direkt in der gekürzten Variante, also ohne Statisten, überliefert, erscheint es schließlich sehr wahrscheinlich, dass die Auslassung von Leporellos Bitte um Wasser (entsprechend den ersten drei Takten der Quellen F1 und Melk II) bereits vor der Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 vorgenommen wurde. Wäre sie erst bei einer der 15 Wiederholungen der Oper bis zum 15. Dezember 1788 ausgelassen worden, wären die ersten drei gestrichenen Takte des Rezitativs in der Aufführungspartitur dokumentiert.

Demzufolge wird die Variante ohne Bitte an den Statisten nach Quelle E1 im Haupttext der Edition angezeigt. Die zwei weiteren Versionen nach den Quellen F1 und Melk II (mit einem Diener) bzw. nach dem Libretto-Druck Wien 1788 (mit einem Bauern) werden dennoch als mögliche Varianten in dieser Fußnote ediert.
Guarda un po' come stretto
Guarda un po' come stretto
Guarda un po' come stretto
mi legò l'assassina! Se potessi
mi legò l'assassina! Se potessi
mi legò l'assassina! Se potessi
liberarmi coi denti… Oh venga il diavolo
liberarmi coi denti… Oh venga il diavolo
liberarmi coi denti… Oh venga il diavolo
a disfar questi gruppi!… Io vo' vedere
a disfar questi gruppi!… Io vo' vedere
a disfar questi gruppi!… Io vo' vedere
1165
di rompere la corda… Come è forte…
1165
di rompere la corda… Come è forte…
di rompere la corda… Come è forte…
Paura della morte,
Paura della morte,
Paura della morte,
e tu Mercurio, protettor de' ladri,
e tu Mercurio, protettor de' ladri,
e tu Mercurio, protettor de' ladri,
proteggi un galantuom… Coraggio… Bravo!…
proteggi un galantuom… Coraggio… Bravo!…
proteggi un galantuom… Coraggio… Bravo!…
Ciel, che veggio!… Non serve…
Ciel, che veggio!… Non serve…
Ciel, che veggio!… Non serve…
1170
Pria che costei ritorni
1170
Pria che costei ritorni
Pria che costei ritorni
bisogna dar di sprone alle calcagna
bisogna dar di sprone alle calcagna
bisogna dar di sprone alle calcagna
e strascinar se occorre una montagna.
e strascinar se occorre una montagna.
e strascinar se occorre una montagna.
(Tira forte, cade la finestra ove sta legato il capo della corda: Leporello fugge strascinando seco sedia e porta.)
(Tira forte, cade la finestra ove sta legato il capo della corda: Leporello fugge strascinando seco sedia e porta.)
(Tira forte, cade la finestra ove sta legato il capo della corda: Leporello fugge strascinando seco sedia e porta.)
SCENA XIINMA: SCENA Xc
SCENA XIINMA: SCENA Xc
SCENA XIINMA: SCENA Xc
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Zerlina, Donna Elvira, poi Masetto con due contadini.
Zerlina, Donna Elvira, poi Masetto con due contadini.
Zerlina, Donna Elvira, poi Masetto con due contadini.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Andiam, andiam, signora,
Andiam, andiam, signora,
Andiam, andiam, signora,
vedrete in qual maniera
vedrete in qual maniera
vedrete in qual maniera
1175
ho concio il scellerato.
1175
ho concio il scellerato.
ho concio il scellerato.
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
Ah sopra lui
Ah sopra lui
Ah sopra lui
si sfoghi il mio furor.
si sfoghi il mio furor.
si sfoghi il mio furor.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Stelle! in qual modo
Stelle! in qual modo
Stelle! in qual modo
si salvò quel briccon?
si salvò quel briccon?
si salvò quel briccon?
Masetto
Masetto
Masetto
No, non si trova
No, non si trova
No, non si trova
un'anima più nera.
un'anima più nera.
un'anima più nera.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
Ah Masetto, Masetto,
Ah Masetto, Masetto,
Ah Masetto, Masetto,
1180
dove fosti finor?
1180
dove fosti finor?
dove fosti finor?
Masetto
Masetto
Masetto
Un'infelice
Un'infelice
Un'infelice
volle il ciel ch'io salvassi.
volle il ciel ch'io salvassi.
volle il ciel ch'io salvassi.
Era io sol pochi passi
Era io sol pochi passi
Era io sol pochi passi
lontan da te, quando gridare io sento
lontan da te, quando gridare io sento
lontan da te, quando gridare io sento
nell'opposto sentiero.
nell'opposto sentiero.
nell'opposto sentiero.
1185
Con lor v'accorro, veggio
1185
Con lor v'accorro, veggio
Con lor v'accorro, veggio
una donna che piange
una donna che piange
una donna che piange
ed un uomo che fugge: vo' inseguirlo,
ed un uomo che fugge: vo' inseguirlo,
ed un uomo che fugge: vo' inseguirlo,
mi sparisce dagl'occhi,
mi sparisce dagl'occhi,
mi sparisce dagl'occhi,
ma da quel che mi disse la fanciulla
ma da quel che mi disse la fanciulla
ma da quel che mi disse la fanciulla
1190
ai tratti, alle sembianze, alle maniere
1190
ai tratti, alle sembianze, alle maniere
ai tratti, alle sembianze, alle maniere
lo credo quel briccon del cavaliere.
lo credo quel briccon del cavaliere.
lo credo quel briccon del cavaliere.
Zerlina
Zerlina
Zerlina
È desso senza fallo. Anche di questo
È desso senza fallo. Anche di questo
È desso senza fallo. Anche di questo
informiam Don Ottavio: a lui si aspetta
informiam Don Ottavio: a lui si aspetta
informiam Don Ottavio: a lui si aspetta
far per noi tutti o domandar vendetta.
far per noi tutti o domandar vendetta.
far per noi tutti o domandar vendetta.
(Zerlina e Masetto partono.)Variante nach Quelle F1:
(Parton Zerlina e Masetto.)
(Zerlina e Masetto partono.)Variante nach Quelle F1:
(Parton Zerlina e Masetto.)
(Zerlina e Masetto partono.)Variante nach Quelle F1:
(Parton Zerlina e Masetto.)
SCENA XIIINMA: SCENA Xc
SCENA XIIINMA: SCENA Xc
SCENA XIIINMA: SCENA Xc
Donna Elvira sola.
Donna Elvira sola.
Donna Elvira sola.
No 21b Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato ed Aria KV 540c
No 21b Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato ed Aria KV 540c
No 21b Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato ed Aria KV 540c
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
1195
In quali eccessi, oh numi, in quai misfatti
1195
In quali eccessi, oh numi, in quai misfatti
In quali eccessi, oh numi, in quai misfatti
orribili, tremendi
orribili, tremendi
orribili, tremendi
è avvolto il sciagurato!… Ah no, non puote
è avvolto il sciagurato!… Ah no, non puote
è avvolto il sciagurato!… Ah no, non puote
tardar l'ira del cielo!…
tardar l'ira del cielo!…
tardar l'ira del cielo!…
la giustizia tardar! Sentir già parmi
la giustizia tardar! Sentir già parmi
la giustizia tardar! Sentir già parmi
1200
la fatale saetta
1200
la fatale saetta
la fatale saetta
che gli piomba sul capo!… Aperto veggio
che gli piomba sul capo!… Aperto veggio
che gli piomba sul capo!… Aperto veggio
il baratro mortal… Misera Elvira,
il baratro mortal… Misera Elvira,
il baratro mortal… Misera Elvira,
che contrasto d'affetti in sen ti nasce!…
che contrasto d'affetti in sen ti nasce!…
che contrasto d'affetti in sen ti nasce!…
Perché questi sospiri e queste ambasce?
Perché questi sospiri e queste ambasce?
Perché questi sospiri e queste ambasce?
Aria
Aria
Aria
Donn'Elvira
Donn'Elvira
Donn'Elvira
1205
    Mi tradì quell'alma ingrata,
1205
    Mi tradì quell'alma ingrata,
    Mi tradì quell'alma ingrata,
infelice, oddio, mi fa;
infelice, oddio, mi fa;
infelice, oddio, mi fa;
ma tradita e abbandonata
ma tradita e abbandonata
ma tradita e abbandonata
provo ancor per lui pietà.
provo ancor per lui pietà.
provo ancor per lui pietà.
    Quando sento il mio tormento,
    Quando sento il mio tormento,
    Quando sento il mio tormento,
1210
di vendetta il cor favella;
1210
di vendetta il cor favella;
di vendetta il cor favella;
ma se guardo il suo cimento,
ma se guardo il suo cimento,
ma se guardo il suo cimento,
palpitando il cor mi va.
palpitando il cor mi va.
palpitando il cor mi va.
(Parte.)
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XIVNMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XI
SCENA XIVNMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XI
SCENA XIVNMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XI
Don Giovanni entra pel muretto ridendo, indi Leporello.
Don Giovanni entra pel muretto ridendo, indi Leporello.
Don Giovanni entra pel muretto ridendo, indi Leporello.
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Ridendo forte.)
(Ridendo forte.)
(Ridendo forte.)
Ah ah ah ah, questa è buona:Im Haupttext Variante mit einer zusätzlichen metrischen Silbe nach den Quellen B1, E1, F1, Melk I und Melk II (so auch NMA).

Variante nach den Quellen C1 und D1 wie in den Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788:
Ah ah ah, questa è buona:
Ah ah ah ah, questa è buona:Im Haupttext Variante mit einer zusätzlichen metrischen Silbe nach den Quellen B1, E1, F1, Melk I und Melk II (so auch NMA).

Variante nach den Quellen C1 und D1 wie in den Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788:
Ah ah ah, questa è buona:
Ah ah ah ah, questa è buona:Im Haupttext Variante mit einer zusätzlichen metrischen Silbe nach den Quellen B1, E1, F1, Melk I und Melk II (so auch NMA).

Variante nach den Quellen C1 und D1 wie in den Libretto-Drucken Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788:
Ah ah ah, questa è buona:
or lasciala cercar. Che bella notte!
or lasciala cercar. Che bella notte!
or lasciala cercar. Che bella notte!
1215
È più chiara del giorno; sembra fatta
1215
È più chiara del giorno; sembra fatta
È più chiara del giorno; sembra fatta
per gir a zonzo a caccia di ragazze.
per gir a zonzo a caccia di ragazze.
per gir a zonzo a caccia di ragazze.
È tardi?
È tardi?
È tardi?
(Guarda sull'orologio.)
(Guarda sull'orologio.)
(Guarda sull'orologio.)
Oh ancor non sono
Oh ancor non sono
Oh ancor non sono
due della notte; avrei
due della notte; avrei
due della notte; avrei
voglia un po' di saper come è finitoVariante nach Quelle E1:
voglia un po' di saper com'è finito
voglia un po' di saper come è finitoVariante nach Quelle E1:
voglia un po' di saper com'è finito
voglia un po' di saper come è finitoVariante nach Quelle E1:
voglia un po' di saper com'è finito
1220
l'affar tra Leporello e Donna Elvira:
1220
l'affar tra Leporello e Donna Elvira:
l'affar tra Leporello e Donna Elvira:
s'egli ha avuto giudizio…
s'egli ha avuto giudizio…
s'egli ha avuto giudizio…
Leporello
Leporello
Leporello
(In strada.)
(In strada.)
(In strada.)
Alfin vuole ch'io faccia un precipizio.
Alfin vuole ch'io faccia un precipizio.
Alfin vuole ch'io faccia un precipizio.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
È desso. Oh Leporello!
È desso. Oh Leporello!
È desso. Oh Leporello!
Leporello
Leporello
Leporello
(Dal muretto.)
(Dal muretto.)
(Dal muretto.)
Chi mi chiama?
Chi mi chiama?
Chi mi chiama?
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Non conosci il padron?
Non conosci il padron?
Non conosci il padron?
Leporello
Leporello
Leporello
1225
Così nol conoscessi!
1225
Così nol conoscessi!
Così nol conoscessi!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Come, birbo?
Come, birbo?
Come, birbo?
Leporello
Leporello
Leporello
(Entra.)
(Entra.)
(Entra.)
Ah siete voi, scusate.
Ah siete voi, scusate.
Ah siete voi, scusate.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Cosa è stato?
Cosa è stato?
Cosa è stato?
Leporello
Leporello
Leporello
Per cagion vostra io sonoIm Haupttext die Variante nach Quelle E1.

Variante nach den Quellen F1 und Melk I:
son
in questo stato.
Per cagion vostra io sonoIm Haupttext die Variante nach Quelle E1.

Variante nach den Quellen F1 und Melk I:
son
in questo stato.
Per cagion vostra io sonoIm Haupttext die Variante nach Quelle E1.

Variante nach den Quellen F1 und Melk I:
son
in questo stato.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Cos'è tal bizzarria? Sei matto?
Cos'è tal bizzarria? Sei matto?
Cos'è tal bizzarria? Sei matto?
Leporello
Leporello
Leporello
Matto?
Matto?
Matto?
Io credo, perdonate,
Io credo, perdonate,
Io credo, perdonate,
1230
che il matto siate voi…
1230
che il matto siate voi…
che il matto siate voi…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Ehi Leporello!
Ehi Leporello!
Ehi Leporello!
Leporello
Leporello
Leporello
Mancheria che mi deste
Mancheria che mi deste
Mancheria che mi deste
una mancia di pugni.
una mancia di pugni.
una mancia di pugni.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Non mi far di quei grugni e dimmi un poco:
Non mi far di quei grugni e dimmi un poco:
Non mi far di quei grugni e dimmi un poco:
come fu questa scena?
come fu questa scena?
come fu questa scena?
Leporello
Leporello
Leporello
In questo loco?
In questo loco?
In questo loco?
1235
Sortiam di qui, datemi i miei vestiti,
1235
Sortiam di qui, datemi i miei vestiti,
Sortiam di qui, datemi i miei vestiti,
poi tutto vi dirò.
poi tutto vi dirò.
poi tutto vi dirò.
(Si cangiano d'abito.)
(Si cangiano d'abito.)
(Si cangiano d'abito.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Questi vestiti
Questi vestiti
Questi vestiti
meritan, Leporello, una pensione.
meritan, Leporello, una pensione.
meritan, Leporello, una pensione.
Di tante istorielle
Di tante istorielle
Di tante istorielle
che accadute mi son per loro merto
che accadute mi son per loro merto
che accadute mi son per loro merto
1240
una sol ten vo' dir.
1240
una sol ten vo' dir.
una sol ten vo' dir.
Donnesca al certo.
Donnesca al certo.
Donnesca al certo.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
C'è dubbio? Una fanciulla
C'è dubbio? Una fanciulla
C'è dubbio? Una fanciulla
bella, giovin, galante
bella, giovin, galante
bella, giovin, galante
per la strada incontrai; le vado appresso,
per la strada incontrai; le vado appresso,
per la strada incontrai; le vado appresso,
la prendo per la man, fuggir mi vuole,Variante mit einer überzähligen metrischen Silbe nach den Quellen B1, D1, F1 und Melk II:
la prendo per la mano, fuggir mi vuole,
la prendo per la man, fuggir mi vuole,Variante mit einer überzähligen metrischen Silbe nach den Quellen B1, D1, F1 und Melk II:
la prendo per la mano, fuggir mi vuole,
la prendo per la man, fuggir mi vuole,Variante mit einer überzähligen metrischen Silbe nach den Quellen B1, D1, F1 und Melk II:
la prendo per la mano, fuggir mi vuole,
1245
dico poche parole, ella mi piglia…
1245
dico poche parole, ella mi piglia…
dico poche parole, ella mi piglia…
sai per chi?
sai per chi?
sai per chi?
Leporello
Leporello
Leporello
Non lo so.
Non lo so.
Non lo so.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Per Leporello.
Per Leporello.
Per Leporello.
Leporello
Leporello
Leporello
Per me?
Per me?
Per me?
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Per te.
Per te.
Per te.
Leporello
Leporello
Leporello
Va bene.
Va bene.
Va bene.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Per la mano
Per la mano
Per la mano
essa allora mi prende…
essa allora mi prende…
essa allora mi prende…
Leporello
Leporello
Leporello
Ancora meglio.
Ancora meglio.
Ancora meglio.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
M'accarezza, mi abbraccia…
M'accarezza, mi abbraccia…
M'accarezza, mi abbraccia…
1250
"Caro il mio Leporello…
1250
"Caro il mio Leporello…
"Caro il mio Leporello…
Leporello mio caro…" Allor m'accorsi
Leporello mio caro…" Allor m'accorsi
Leporello mio caro…" Allor m'accorsi
ch'era qualche tua bella.
ch'era qualche tua bella.
ch'era qualche tua bella.
Leporello
Leporello
Leporello
Oh maledetto!
Oh maledetto!
Oh maledetto!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Dell'inganno approfitto. Non so come
Dell'inganno approfitto. Non so come
Dell'inganno approfitto. Non so come
mi riconosce: grida, sento gente,
mi riconosce: grida, sento gente,
mi riconosce: grida, sento gente,
1255
a fuggire mi metto, e pronto pronto
1255
a fuggire mi metto, e pronto pronto
a fuggire mi metto, e pronto pronto
per quel muretto in questo loco io monto.
per quel muretto in questo loco io monto.
per quel muretto in questo loco io monto.
Leporello
Leporello
Leporello
E mi dite la cosa
E mi dite la cosa
E mi dite la cosa
con tale indifferenza!
con tale indifferenza!
con tale indifferenza!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Perché no?
Perché no?
Perché no?
Leporello
Leporello
Leporello
Ma se fosse
Ma se fosse
Ma se fosse
1260
costei stata mia moglie!
1260
costei stata mia moglie!
costei stata mia moglie!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Meglio ancora!
Meglio ancora!
Meglio ancora!
(Ride molto forte.)
(Ride molto forte.)
(Ride molto forte.)
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Di rider finirai pria dell'aurora.
Di rider finirai pria dell'aurora.
Di rider finirai pria dell'aurora.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Chi ha parlato?
Chi ha parlato?
Chi ha parlato?
Leporello
Leporello
Leporello
(Con atti di paura.)
(Con atti di paura.)
(Con atti di paura.)
Ah qualch'animaVariante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Ah qualche anima
Ah qualch'animaVariante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Ah qualche anima
Ah qualch'animaVariante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Ah qualche anima
sarà dell'altro mondo
sarà dell'altro mondo
sarà dell'altro mondo
che vi conosce a fondo.
che vi conosce a fondo.
che vi conosce a fondo.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Taci, sciocco!
Taci, sciocco!
Taci, sciocco!
(Mette mano alla spada, cerca qua e là pel seplocreto dando diverse percosse alle staute etc.)
(Mette mano alla spada, cerca qua e là pel seplocreto dando diverse percosse alle staute etc.)
(Mette mano alla spada, cerca qua e là pel seplocreto dando diverse percosse alle staute etc.)
1265
Chi va là! Chi va là!
1265
Chi va là! Chi va là!
Chi va là! Chi va là!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Ribaldo audace,
Ribaldo audace,
Ribaldo audace,
lascia a' morti la pace.
lascia a' morti la pace.
lascia a' morti la pace.
Leporello
Leporello
Leporello
Ve l'ho detto.
Ve l'ho detto.
Ve l'ho detto.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Con indifferenza e sprezzo.)
(Con indifferenza e sprezzo.)
(Con indifferenza e sprezzo.)
Sarà qualcun di fuori
Sarà qualcun di fuori
Sarà qualcun di fuori
che si burla di noi…
che si burla di noi…
che si burla di noi…
Ehi, del Commendatore
Ehi, del Commendatore
Ehi, del Commendatore
1270
non è questa la statua? Leggi un poco
1270
non è questa la statua? Leggi un poco
non è questa la statua? Leggi un poco
quella iscrizion.
quella iscrizion.
quella iscrizion.
Leporello
Leporello
Leporello
Scusate…
Scusate…
Scusate…
non ho imparato a leggere
non ho imparato a leggere
non ho imparato a leggere
ai raggi della luna…Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
a' raggi della luna…
ai raggi della luna…Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
a' raggi della luna…
ai raggi della luna…Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
a' raggi della luna…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Leggi, dico.
Leggi, dico.
Leggi, dico.
Leporello
Leporello
Leporello
(Legge.)
(Legge.)
(Legge.)
"Dell'empio che mi trasse al passo estremo
"Dell'empio che mi trasse al passo estremo
"Dell'empio che mi trasse al passo estremo
1275
qui attendo la vendetta."
1275
qui attendo la vendetta."
qui attendo la vendetta."
Udiste? Io tremo!
Udiste? Io tremo!
Udiste? Io tremo!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Oh vecchio buffonissimo!
Oh vecchio buffonissimo!
Oh vecchio buffonissimo!
Digli che questa sera
Digli che questa sera
Digli che questa sera
l'attendo a cena meco.
l'attendo a cena meco.
l'attendo a cena meco.
Leporello
Leporello
Leporello
Che pazzia! Ma vi par… Oh dèi, mirate
Che pazzia! Ma vi par… Oh dèi, mirate
Che pazzia! Ma vi par… Oh dèi, mirate
1280
che terribili occhiate egli ci dà!
1280
che terribili occhiate egli ci dà!
che terribili occhiate egli ci dà!
Par vivo! Par che senta
Par vivo! Par che senta
Par vivo! Par che senta
e voglia parlar…Variante nach den Quellen C1 und D1 (so auch NMA):
e che voglia parlar…
e voglia parlar…Variante nach den Quellen C1 und D1 (so auch NMA):
e che voglia parlar…
e voglia parlar…Variante nach den Quellen C1 und D1 (so auch NMA):
e che voglia parlar…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Orsù, va' là,
Orsù, va' là,
Orsù, va' là,
o qui t'ammazzo e poi ti seppellisco.
o qui t'ammazzo e poi ti seppellisco.
o qui t'ammazzo e poi ti seppellisco.
Leporello
Leporello
Leporello
(Tremando.)
(Tremando.)
(Tremando.)
Piano piano, signor, ora ubbidisco.Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Piano piano, signore, ora ubbidisco.
Piano piano, signor, ora ubbidisco.Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Piano piano, signore, ora ubbidisco.
Piano piano, signor, ora ubbidisco.Variante nach den Quellen C1, D1 und Melk I:
Piano piano, signore, ora ubbidisco.
No 22 Duetto
No 22 Duetto
No 22 Duetto
Leporello
Leporello
Leporello
1285
    O statua gentilissima
1285
    O statua gentilissima
    O statua gentilissima
del gran Commendatore…
del gran Commendatore…
del gran Commendatore…
Padron… mi trema il core,
Padron… mi trema il core,
Padron… mi trema il core,
non posso terminar.
non posso terminar.
non posso terminar.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Finiscila, o nel petto
    Finiscila, o nel petto
    Finiscila, o nel petto
1290
ti metto questo acciar.
1290
ti metto questo acciar.
ti metto questo acciar.
Leporello
Leporello
Leporello
Che impiccio, che capriccio!
Che impiccio, che capriccio!
Che impiccio, che capriccio!
Io sentomi gelar.
Io sentomi gelar.
Io sentomi gelar.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Che gusto, che spassetto!
Che gusto, che spassetto!
Che gusto, che spassetto!
Lo voglio far tremar.
Lo voglio far tremar.
Lo voglio far tremar.
Leporello
Leporello
Leporello
1295
    O statua gentilissima,
1295
    O statua gentilissima,
    O statua gentilissima,
benché di marmo siate…
benché di marmo siate…
benché di marmo siate…
(A Don Giovanni.)
(A Don Giovanni.)
(A Don Giovanni.)
Ah padron… padron mio, mirate
Ah padron… padron mio, mirate
Ah padron… padron mio, mirate
che seguita a guardar.
che seguita a guardar.
che seguita a guardar.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Mori, mori…
    Mori, mori…
    Mori, mori…
Leporello
Leporello
Leporello
No… No no, attendete…
No… No no, attendete…
No… No no, attendete…
1300
Signor, il padron mio…
1300
Signor, il padron mio…
Signor, il padron mio…
badate ben, non io,
badate ben, non io,
badate ben, non io,
vorria con voi cenar.
vorria con voi cenar.
vorria con voi cenar.
(La statua china la testa.)
(La statua china la testa.)
(La statua china la testa.)
    Ah ah ah!
    Ah ah ah!
    Ah ah ah!
Che scena è questa?
Che scena è questa?
Che scena è questa?
Oh ciel, chinò la testa!
Oh ciel, chinò la testa!
Oh ciel, chinò la testa!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
1305
Va' là, che se' un buffone…
1305
Va' là, che se' un buffone…
Va' là, che se' un buffone…
Leporello
Leporello
Leporello
Guardate ancor, padrone.
Guardate ancor, padrone.
Guardate ancor, padrone.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
E che degg'io guardar?
E che degg'io guardar?
E che degg'io guardar?
Leporello
Leporello
Leporello
    Colla marmorea testa
    Colla marmorea testa
    Colla marmorea testa
ei fa
ei fa
ei fa
(Imita la statua.)
(Imita la statua.)
(Imita la statua.)
così, così.
così, così.
così, così.
(La statua china qui la testa.)
(La statua china qui la testa.)
(La statua china qui la testa.)
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
(Vedendo il chino.)|
(Vedendo il chino.)|
(Vedendo il chino.)|
1310
Colla marmorea testa
1310
Colla marmorea testa
Colla marmorea testa
ei fa così, così.
ei fa così, così.
ei fa così, così.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Alla statua.)
(Alla statua.)
(Alla statua.)
Parlate, se potete:
Parlate, se potete:
Parlate, se potete:
verrete a cena?
verrete a cena?
verrete a cena?
La statua del Commendatore
La statua del Commendatore
La statua del Commendatore
Sì.
Sì.
Sì.
Leporello
Leporello
Leporello
    Mover mi posso appena…
    Mover mi posso appena…
    Mover mi posso appena…
1315
mi manca, oh dèi, la lena!Variante in den Wiederholungen:
mi manca, oh dèi, la lena…
1315
mi manca, oh dèi, la lena!Variante in den Wiederholungen:
mi manca, oh dèi, la lena…
mi manca, oh dèi, la lena!Variante in den Wiederholungen:
mi manca, oh dèi, la lena…
Per carità… partiamo…Variante in den Wiederholungen:
per carità… partiam…
Per carità… partiamo…Variante in den Wiederholungen:
per carità… partiam…
Per carità… partiamo…Variante in den Wiederholungen:
per carità… partiam…
andiamo via di qui.
andiamo via di qui.
andiamo via di qui.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Bizzarra è inver la scena…
    Bizzarra è inver la scena…
    Bizzarra è inver la scena…
verrà il buon vecchio a cena…
verrà il buon vecchio a cena…
verrà il buon vecchio a cena…
1320
A prepararla andiamo…
1320
A prepararla andiamo…
A prepararla andiamo…
partiamo via di qui.
partiamo via di qui.
partiamo via di qui.
(Partono.)
(Partono.)
(Partono.)


Camera tetra.


Camera tetra.


Camera tetra.
SCENA XVNMA (entsprechend dem Libretto-Druck Prag 1787): SCENA XII
SCENA XVNMA (entsprechend dem Libretto-Druck Prag 1787): SCENA XII
SCENA XVNMA (entsprechend dem Libretto-Druck Prag 1787): SCENA XII
Donn'Anna e Don Ottavio.
Donn'Anna e Don Ottavio.
Donn'Anna e Don Ottavio.
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
Calmatevi, idol mio: di quel ribaldo
Calmatevi, idol mio: di quel ribaldo
Calmatevi, idol mio: di quel ribaldo
vedrem puniti in breve i gravi eccessi;
vedrem puniti in breve i gravi eccessi;
vedrem puniti in breve i gravi eccessi;
vendicati sarem.
vendicati sarem.
vendicati sarem.
Donn'Anna
Donn'Anna
Donn'Anna
Ma il padre, oddio!
Ma il padre, oddio!
Ma il padre, oddio!
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
1325
Convien chinare il ciglio
1325
Convien chinare il ciglio
Convien chinare il ciglio
ai voleri del ciel: respira, o cara!
ai voleri del ciel: respira, o cara!
ai voleri del ciel: respira, o cara!
Di tua perdita amara
Di tua perdita amara
Di tua perdita amara
fia domani, se vuoi, dolce compenso
fia domani, se vuoi, dolce compenso
fia domani, se vuoi, dolce compenso
questo cor, questa mano…
questo cor, questa mano…
questo cor, questa mano…
1330
che il mio tenero amor…
1330
che il mio tenero amor…
che il mio tenero amor…
Donn'Anna
Donn'Anna
Donn'Anna
Oh dèi, che dite?…
Oh dèi, che dite?…
Oh dèi, che dite?…
In sì tristi momenti…
In sì tristi momenti…
In sì tristi momenti…
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
E che? Vorresti
E che? Vorresti
E che? Vorresti
con indugi novelli
con indugi novelli
con indugi novelli
accrescer le mie pene?
accrescer le mie pene?
accrescer le mie pene?
Crudele!
Crudele!
Crudele!
No 23 Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato e Rondò
No 23 Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato e Rondò
No 23 Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato e Rondò
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
Recitativo strumentatoNMA: Recitativo accompagnato
Donn'Anna
Donn'Anna
Donn'Anna
1335
Crudele!
1335
Crudele!
Crudele!
Ah no, mio bene!
Ah no, mio bene!
Ah no, mio bene!
Troppo mi spiace
Troppo mi spiace
Troppo mi spiace
allontanarti un ben che lungamente
allontanarti un ben che lungamente
allontanarti un ben che lungamente
la nostr'alma desia… ma il mondo… oh dio…
la nostr'alma desia… ma il mondo… oh dio…
la nostr'alma desia… ma il mondo… oh dio…
Non sedur la mia costanza
Non sedur la costanza
Non sedur la costanza
1340
del sensibil mio core!
1340
del sensibil mio core!
del sensibil mio core!
Abbastanza per te mi parla amore.
Abbastanza per te mi parla amore.
Abbastanza per te mi parla amore.
Rondò
Rondò
Rondò
Donn'Anna
Donn'Anna
Donn'Anna
    Non mi dir, bell'idol mio,
    Non mi dir, bell'idol mio,
    Non mi dir, bell'idol mio,
che son io crudel con te;
che son io crudel con te;
che son io crudel con te;
tu ben sai quant'io t'amai,
tu ben sai quant'io t'amai,
tu ben sai quant'io t'amai,
1345
tu conosci la mia fé.
1345
tu conosci la mia fé.
tu conosci la mia fé.
    Calma, calma il tuo tormento,
    Calma, calma il tuo tormento,
    Calma, calma il tuo tormento,
se di duol non vuoi ch'io mora;
se di duol non vuoi ch'io mora;
se di duol non vuoi ch'io mora;
forse un giorno il cielo ancoraVariante in den Wiederholungen:
forse il cielo un giorno
forse un giorno il cielo ancoraVariante in den Wiederholungen:
forse il cielo un giorno
forse un giorno il cielo ancoraVariante in den Wiederholungen:
forse il cielo un giorno
sentirà pietà di me.
sentirà pietà di me.
sentirà pietà di me.
(Parte.)
(Parte.)
(Parte.)
Recitativo
Recitativo
Recitativo
Don Ottavio
Don Ottavio
Don Ottavio
1350
Ah si segua il suo passo: io vo' con lei
1350
Ah si segua il suo passo: io vo' con lei
Ah si segua il suo passo: io vo' con lei
dividere i martiri;
dividere i martiri;
dividere i martiri;
saran meco men gravi i suoi sospiri.
saran meco men gravi i suoi sospiri.
saran meco men gravi i suoi sospiri.
(Parte.)
(Parte.)
(Parte.)


Sala, una mensa preparata per mangiare.


Sala, una mensa preparata per mangiare.


Sala, una mensa preparata per mangiare.
SCENA XVINMA (entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1787): SCENA XIII
SCENA XVINMA (entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1787): SCENA XIII
SCENA XVINMA (entsprechend dem Libretto-Druck Wien 1787): SCENA XIII
No 24 Finale
No 24 Finale
No 24 Finale
Don Giovanni, Leporello, alcuni suonatori.
Don Giovanni, Leporello, alcuni suonatori.
Don Giovanni, Leporello, alcuni suonatori.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Già la mensa è preparata,
    Già la mensa è preparata,
    Già la mensa è preparata,
voi suonate, amici cari:
voi suonate, amici cari:
voi suonate, amici cari:
1355
già che spendo i miei danari,
1355
già che spendo i miei danari,
già che spendo i miei danari,
io mi voglio divertir.
io mi voglio divertir.
io mi voglio divertir.
Leporello, presto, in tavola!
Leporello, presto, in tavola!
Leporello, presto, in tavola!
Leporello
Leporello
Leporello
Son prontissimo a servir.
Son prontissimo a servir.
Son prontissimo a servir.
(I servi portano in tavola mentre Leporello vuol uscire.)
(I servi portano in tavola mentre Leporello vuol uscire.)
(I servi portano in tavola mentre Leporello vuol uscire.)
(I suonatori cominciano a suonare e Don Giovanni mangia.)
(I suonatori cominciano a suonare e Don Giovanni mangia.)
(I suonatori cominciano a suonare e Don Giovanni mangia.)
Bravi! "Cosa rara"!
Bravi! "Cosa rara"!
Bravi! "Cosa rara"!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
1360
    Che ti par del bel concerto?
1360
    Che ti par del bel concerto?
    Che ti par del bel concerto?
Leporello
Leporello
Leporello
È conforme al vostro merto.
È conforme al vostro merto.
È conforme al vostro merto.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Ah che piatto saporito!Variante in den Wiederholungen:
Oh che piatto saporito!
Ah che piatto saporito!Variante in den Wiederholungen:
Oh che piatto saporito!
Ah che piatto saporito!Variante in den Wiederholungen:
Oh che piatto saporito!
Leporello
Leporello
Leporello
(A parte.)
(A parte.)
(A parte.)
Ah che barbaro appetito!
Ah che barbaro appetito!
Ah che barbaro appetito!
Leporello
Leporello
Leporello
Che bocconi da gigante,
Che bocconi da gigante,
Che bocconi da gigante,
1365
mi par proprio di svenir.Variante in den Wiederholungen:
Che bocconi da gigante!
Mi par proprio di svenir.
1365
mi par proprio di svenir.Variante in den Wiederholungen:
Che bocconi da gigante!
Mi par proprio di svenir.
mi par proprio di svenir.Variante in den Wiederholungen:
Che bocconi da gigante!
Mi par proprio di svenir.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Nel veder i miei bocconi
Nel veder i miei bocconi
Nel veder i miei bocconi
gli par proprio di svenir.
gli par proprio di svenir.
gli par proprio di svenir.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Piatto!
    Piatto!
    Piatto!
Leporello
Leporello
Leporello
Servo.
Servo.
Servo.
Evvivano i "Litiganti"!
Evvivano i "Litiganti"!
Evvivano i "Litiganti"!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
1370
Versa il vino.
1370
Versa il vino.
Versa il vino.
(.)
(.)
(.)
Eccellente marzimino!
Eccellente marzimino!
Eccellente marzimino!
Leporello
Leporello
Leporello
fretta gli avanzi di Don Giovanni.)
fretta gli avanzi di Don Giovanni.)
fretta gli avanzi di Don Giovanni.)
(Questo pezzo di fagiano
(Questo pezzo di fagiano
(Questo pezzo di fagiano
piano piano vo' inghiottir.)
piano piano vo' inghiottir.)
piano piano vo' inghiottir.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Sta mangiando, quel marrano;
(Sta mangiando, quel marrano;
(Sta mangiando, quel marrano;
1375
fingerò di non capir.)
1375
fingerò di non capir.)
fingerò di non capir.)
Leporello
Leporello
Leporello
Questa poi la conosco purtroppo.
Questa poi la conosco purtroppo.
Questa poi la conosco purtroppo.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Lo chiama senza guardarlo.)
(Lo chiama senza guardarlo.)
(Lo chiama senza guardarlo.)
    Leporello.
    Leporello.
    Leporello.
Leporello
Leporello
Leporello
(risponde colla bocca piena..)
(risponde colla bocca piena..)
(risponde colla bocca piena..)
Padron mio…
Padron mio…
Padron mio…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Parla schietto, mascalzone!
Parla schietto, mascalzone!
Parla schietto, mascalzone!
Leporello
Leporello
Leporello
(Sempre mangiando.)
(Sempre mangiando.)
(Sempre mangiando.)
Non mi lascia una flussione
Non mi lascia una flussione
Non mi lascia una flussione
1380
le parole proferir.
1380
le parole proferir.
le parole proferir.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Mentre io mangio, fischia un poco.
    Mentre io mangio, fischia un poco.
    Mentre io mangio, fischia un poco.
Leporello
Leporello
Leporello
Non so far…
Non so far…
Non so far…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Cos'è?
Cos'è?
Cos'è?
(Lo guarda e s'accorge che mangia.)
(Lo guarda e s'accorge che mangia.)
(Lo guarda e s'accorge che mangia.)
Leporello
Leporello
Leporello
Scusate, scusate.
Scusate, scusate.
Scusate, scusate.
Leporello
Leporello
Leporello
Sì eccellente è il vostro cuoco,
Sì eccellente è il vostro cuoco,
Sì eccellente è il vostro cuoco,
che lo volli anch'io provar.
che lo volli anch'io provar.
che lo volli anch'io provar.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
1385
Sì eccellente è il cuoco mio,
1385
Sì eccellente è il cuoco mio,
Sì eccellente è il cuoco mio,
che lo volle anch'ei provar.
che lo volle anch'ei provar.
che lo volle anch'ei provar.
SCENA XVIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XIV
SCENA XVIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XIV
SCENA XVIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XIV
I suddetti, Donna Elvira.
I suddetti, Donna Elvira.
I suddetti, Donna Elvira.
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
(Entra disperata.)
(Entra disperata.)
(Entra disperata.)
    L'ultima prova
    L'ultima prova
    L'ultima prova
dell'amor mio
dell'amor mio
dell'amor mio
ancor vogl'io
ancor vogl'io
ancor vogl'io
1390
fare con te.
1390
fare con te.
fare con te.
    Più non rammento
    Più non rammento
    Più non rammento
gl'inganni tuoi,
gl'inganni tuoi,
gl'inganni tuoi,
pietade io sento…
pietade io sento…
pietade io sento…
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
(Sorgendo.)|
(Sorgendo.)|
(Sorgendo.)|
Cos'è? Cos'è?
Cos'è? Cos'è?
Cos'è? Cos'è?
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
1395
    Da te non chiede
1395
    Da te non chiede
    Da te non chiede
quest'alma oppressa
quest'alma oppressa
quest'alma oppressa
della sua fede
della sua fede
della sua fede
qualche mercé.
qualche mercé.
qualche mercé.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Mi maraviglio!
    Mi maraviglio!
    Mi maraviglio!
1400
Cosa volete?
1400
Cosa volete?
Cosa volete?
Se non sorgete,
Se non sorgete,
Se non sorgete,
non resto in piè!
non resto in piè!
non resto in piè!
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
    Ah non deridere
    Ah non deridere
    Ah non deridere
gli affanni miei!
gli affanni miei!
gli affanni miei!
Leporello
Leporello
Leporello
1405
(Quasi da piangere
1405
(Quasi da piangere
(Quasi da piangere
mi fa costei.)
mi fa costei.)
mi fa costei.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Sorgendo fa sorgere Donna Elvira.)
(Sorgendo fa sorgere Donna Elvira.)
(Sorgendo fa sorgere Donna Elvira.)
(sempre con affettata tenerezza.)
(sempre con affettata tenerezza.)
(sempre con affettata tenerezza.)
Io te deridere?
Io te deridere?
Io te deridere?
Cieli! perché?
Cieli! perché?
Cieli! perché?
    Che vuoi, mio bene?
    Che vuoi, mio bene?
    Che vuoi, mio bene?
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
1410
Che vita cangi.
1410
Che vita cangi.
Che vita cangi.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Brava!
Brava!
Brava!
Donna Elvira, Leporello
Donna Elvira, Leporello
Donna Elvira, Leporello
Cor perfido!
Cor perfido!
Cor perfido!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Lascia ch'io mangi;
Lascia ch'io mangi;
Lascia ch'io mangi;
(Torna a sedere, a mangiare etc.)
(Torna a sedere, a mangiare etc.)
(Torna a sedere, a mangiare etc.)
e se ti piace,
e se ti piace,
e se ti piace,
mangia con me.
mangia con me.
mangia con me.
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
1415
    Restati, barbaro,
1415
    Restati, barbaro,
    Restati, barbaro,
nel lezzo immondo,
nel lezzo immondo,
nel lezzo immondo,
esempio orribile
esempio orribile
esempio orribile
d'iniquità!
d'iniquità!
d'iniquità!
Leporello
Leporello
Leporello
    Se non si muove
    Se non si muove
    Se non si muove
1420
nel suo dolore
1420
nel suo dolore
nel suo dolore
di sasso ha il core
di sasso ha il core
di sasso ha il core
o cor non ha.
o cor non ha.
o cor non ha.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Bevendo etc.)
(Bevendo etc.)
(Bevendo etc.)
    Vivan le femmine,
    Vivan le femmine,
    Vivan le femmine,
viva il buon vino,
viva il buon vino,
viva il buon vino,
1425
sostegno e gloria
1425
sostegno e gloria
sostegno e gloria
d'umanità!
d'umanità!
d'umanità!
Donna Elvira
Donna Elvira
Donna Elvira
(Sorte, poi rientra mettendo un grido orribile e fugge dall'altra parte.)
(Sorte, poi rientra mettendo un grido orribile e fugge dall'altra parte.)
(Sorte, poi rientra mettendo un grido orribile e fugge dall'altra parte.)
    Ah!
    Ah!
    Ah!
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Che grido è questo mai!Variante in den Wiederholungen:
Che grido!
Che grido è questo mai!Variante in den Wiederholungen:
Che grido!
Che grido è questo mai!Variante in den Wiederholungen:
Che grido!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Va' a veder che cosa è stato.
Va' a veder che cosa è stato.
Va' a veder che cosa è stato.
Leporello
Leporello
Leporello
(Sorte e prima di tornare mette un grido ancora più forte.)
(Sorte e prima di tornare mette un grido ancora più forte.)
(Sorte e prima di tornare mette un grido ancora più forte.)
Ah!
Ah!
Ah!
(Entra spaventato e chiude l'uscio.)
(Entra spaventato e chiude l'uscio.)
(Entra spaventato e chiude l'uscio.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Che grido indiavolato!
Che grido indiavolato!
Che grido indiavolato!
1430
Leporello, che cos'è?
1430
Leporello, che cos'è?
Leporello, che cos'è?
Leporello
Leporello
Leporello
    Ah signor… per carità!…
    Ah signor… per carità!…
    Ah signor… per carità!…
Non andate fuor di qua!…
Non andate fuor di qua!…
Non andate fuor di qua!…
L'uom di sasso… l'uomo bianco…
L'uom di sasso… l'uomo bianco…
L'uom di sasso… l'uomo bianco…
Ah padrone!… io gelo… io manco…
Ah padrone!… io gelo… io manco…
Ah padrone!… io gelo… io manco…
1435
Se vedeste che figura!…
1435
Se vedeste che figura!…
Se vedeste che figura!…
Se sentiste come fa!
Se sentiste come fa!
Se sentiste come fa!
(Si sente il moto de' piedi etc.)
(Si sente il moto de' piedi etc.)
(Si sente il moto de' piedi etc.)
Ta ta ta ta ta ta ta ta.
Ta ta ta ta ta ta ta ta.
Ta ta ta ta ta ta ta ta.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Non capisco niente affatto:
Non capisco niente affatto:
Non capisco niente affatto:
tu sei matto in verità!
tu sei matto in verità!
tu sei matto in verità!
(Si sente battere fortissimo alla porta che chiuse Leporello.)
(Si sente battere fortissimo alla porta che chiuse Leporello.)
(Si sente battere fortissimo alla porta che chiuse Leporello.)
Leporello
Leporello
Leporello
1440
    Ah sentite!
1440
    Ah sentite!
    Ah sentite!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Qualcun batte.
Qualcun batte.
Qualcun batte.
Apri…
Apri…
Apri…
(Seguitano a batter più forte.)
(Seguitano a batter più forte.)
(Seguitano a batter più forte.)
Leporello
Leporello
Leporello
(Tremando.)
(Tremando.)
(Tremando.)
Io tremo…
Io tremo…
Io tremo…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Apri, dico.Variante in den Wiederholungen:
Apri.
Apri, dico.Variante in den Wiederholungen:
Apri.
Apri, dico.Variante in den Wiederholungen:
Apri.
Leporello
Leporello
Leporello
(S'allontana impaurito.)
(S'allontana impaurito.)
(S'allontana impaurito.)
Ah…
Ah…
Ah…
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Matto! Per togliermi d'intrico
Matto! Per togliermi d'intrico
Matto! Per togliermi d'intrico
ad aprir io stesso andrò.
ad aprir io stesso andrò.
ad aprir io stesso andrò.
(Piglia un lume e va per aprire etc.)
(Piglia un lume e va per aprire etc.)
(Piglia un lume e va per aprire etc.)
Leporello
Leporello
Leporello
(S'asconde sotto la tavola.)
(S'asconde sotto la tavola.)
(S'asconde sotto la tavola.)
1445
Non vo' più veder l'amico,
1445
Non vo' più veder l'amico,
Non vo' più veder l'amico,
pian pianin m'asconderò.
pian pianin m'asconderò.
pian pianin m'asconderò.
(Don Giovanni apre.)
(Don Giovanni apre.)
(Don Giovanni apre.)
SCENA XVIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XV
SCENA XVIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XV
SCENA XVIIINMA (entsprechend den Libretto-Drucken Wien 1787 und Prag 1787): SCENA XV
I suddetti, il Commendatore.
I suddetti, il Commendatore.
I suddetti, il Commendatore.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
    Don Giovanni, a cenar teco
    Don Giovanni, a cenar teco
    Don Giovanni, a cenar teco
m'invitasti, e son venuto.
m'invitasti, e son venuto.
m'invitasti, e son venuto.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Non l'avrei giammai creduto,
Non l'avrei giammai creduto,
Non l'avrei giammai creduto,
1450
ma farò quel che potrò!
1450
ma farò quel che potrò!
ma farò quel che potrò!
    Leporello! un'altra cena
    Leporello! un'altra cena
    Leporello! un'altra cena
fa' che subito si porti.
fa' che subito si porti.
fa' che subito si porti.
Leporello
Leporello
Leporello
(Mezzo fuori col capo dalla mensa.)
(Mezzo fuori col capo dalla mensa.)
(Mezzo fuori col capo dalla mensa.)
Ah padron! siam tutti morti!
Ah padron! siam tutti morti!
Ah padron! siam tutti morti!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Vanne, dico…
Vanne, dico…
Vanne, dico…
(Leporello con molti atti di paura esce e va per partire.)
(Leporello con molti atti di paura esce e va per partire.)
(Leporello con molti atti di paura esce e va per partire.)
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Ferma un po'.
Ferma un po'.
Ferma un po'.
1455
    Non si pasce di cibo mortale
1455
    Non si pasce di cibo mortale
    Non si pasce di cibo mortale
chi si pasce di cibo celeste:
chi si pasce di cibo celeste:
chi si pasce di cibo celeste:
altre cure più gravi di queste,
altre cure più gravi di queste,
altre cure più gravi di queste,
altra brama quaggiù mi guidò!
altra brama quaggiù mi guidò!
altra brama quaggiù mi guidò!
Leporello
Leporello
Leporello
(Tremando.)
(Tremando.)
(Tremando.)
La terzana d'avere mi sembra,
La terzana d'avere mi sembra,
La terzana d'avere mi sembra,
1460
e le membra fermar più non so.
1460
e le membra fermar più non so.
e le membra fermar più non so.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Parla, dunque: che chiedi, che vuoi?
    Parla, dunque: che chiedi, che vuoi?
    Parla, dunque: che chiedi, che vuoi?
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Parlo, ascolta, più tempo non ho.
Parlo, ascolta, più tempo non ho.
Parlo, ascolta, più tempo non ho.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Parla, parla, ascoltando ti sto.Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 478–482 des Finales mit einer Wiederholung des Verses „Parla, parla, ascoltando ti sto.“ (Don Giovanni) und mit dem Vers „Ah le membra fermar più non so.“ (Leporello) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 433–434. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 250v und folio 251r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 217v–218v) und Melk II (Bd. 2, S. 420–422) ist keine Kürzung belegt.
Parla, parla, ascoltando ti sto.Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 478–482 des Finales mit einer Wiederholung des Verses „Parla, parla, ascoltando ti sto.“ (Don Giovanni) und mit dem Vers „Ah le membra fermar più non so.“ (Leporello) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 433–434. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 250v und folio 251r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 217v–218v) und Melk II (Bd. 2, S. 420–422) ist keine Kürzung belegt.
Parla, parla, ascoltando ti sto.Für die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 478–482 des Finales mit einer Wiederholung des Verses „Parla, parla, ascoltando ti sto.“ (Don Giovanni) und mit dem Vers „Ah le membra fermar più non so.“ (Leporello) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 433–434. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 250v und folio 251r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 2, Bl. 217v–218v) und Melk II (Bd. 2, S. 420–422) ist keine Kürzung belegt.
Leporello
Leporello
Leporello
Ah le membra fermar più non so.
Ah le membra fermar più non so.
Ah le membra fermar più non so.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
1465
    Tu m'invitasti a cena,
1465
    Tu m'invitasti a cena,
    Tu m'invitasti a cena,
il tuo dover or sai:
il tuo dover or sai:
il tuo dover or sai:
rispondimi, verrai
rispondimi, verrai
rispondimi, verrai
tu a cenar meco?
tu a cenar meco?
tu a cenar meco?
Leporello
Leporello
Leporello
(Da lontano tremando.)
(Da lontano tremando.)
(Da lontano tremando.)
Oibò!
Oibò!
Oibò!
    Tempo non ha, scusate.
    Tempo non ha, scusate.
    Tempo non ha, scusate.
1470
A torto di viltateFür die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 503–506 des Finale zum zweiten Akt mit der Vertonung der Verse „A torto di viltade / tacciato mai sarò“ (Don Giovanni) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 436–437. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 252r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 1, Bl. 221r–221v) und Melk II (Bd. 2, S. 427–428) ist keine Kürzung belegt.
1470
A torto di viltateFür die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 503–506 des Finale zum zweiten Akt mit der Vertonung der Verse „A torto di viltade / tacciato mai sarò“ (Don Giovanni) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 436–437. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 252r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 1, Bl. 221r–221v) und Melk II (Bd. 2, S. 427–428) ist keine Kürzung belegt.
A torto di viltateFür die Wiener Fassung des Don Giovanni von 1788 hat Mozart die Takte 503–506 des Finale zum zweiten Akt mit der Vertonung der Verse „A torto di viltade / tacciato mai sarò“ (Don Giovanni) gestrichen. Vgl. dazu NMA, S. 436–437. Die Kürzung ist sowohl in der autographen Partitur (Quelle A, Faszikel 7, folio 252r) als auch in der Partiturabschrift für die Wiener Aufführungen des Don Giovanni (Quelle E1, vgl. Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49) belegt. Vgl. dazu auch Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 85f. Ob die Streichung für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 oder erst später für eine der 15 Wiederholungen bis zum 15. Dezember 1788 vorgenommen wurde, bleibt offen. In den Referenzpartituren F1 (Bd. 1, Bl. 221r–221v) und Melk II (Bd. 2, S. 427–428) ist keine Kürzung belegt.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Risolvi.
Risolvi.
Risolvi.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Ho già risolto.
Ho già risolto.
Ho già risolto.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Verrai?
Verrai?
Verrai?
Leporello
Leporello
Leporello
(A Don Giovanni.)
(A Don Giovanni.)
(A Don Giovanni.)
Dite di no.
Dite di no.
Dite di no.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Ho fermo il core in petto:
Ho fermo il core in petto:
Ho fermo il core in petto:
1475
non ho timor, verrò!
1475
non ho timor, verrò!
non ho timor, verrò!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
    Dammi la mano in pegno.
    Dammi la mano in pegno.
    Dammi la mano in pegno.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Eccola.
Eccola.
Eccola.
(Grida forte.)
(Grida forte.)
(Grida forte.)
Ohimè!
Ohimè!
Ohimè!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Cos'hai?
Cos'hai?
Cos'hai?
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
Che gelo è questo mai?
Che gelo è questo mai?
Che gelo è questo mai?
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Pentiti, cangia vita:
Pentiti, cangia vita:
Pentiti, cangia vita:
1480
è l'ultimo momento!
1480
è l'ultimo momento!
è l'ultimo momento!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
(Vuol sciogliersi, ma invano.)
(Vuol sciogliersi, ma invano.)
(Vuol sciogliersi, ma invano.)
No no, ch'io non mi pento;
No no, ch'io non mi pento;
No no, ch'io non mi pento;
vanne lontan da me!
vanne lontan da me!
vanne lontan da me!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
    Pentiti, scellerato!
    Pentiti, scellerato!
    Pentiti, scellerato!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
No, vecchio infatuato!
No, vecchio infatuato!
No, vecchio infatuato!
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
1485
Pentiti!
1485
Pentiti!
Pentiti!
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
No.
No.
No.
Il Commendatore, Leporello
Il Commendatore, Leporello
Il Commendatore, Leporello
Sì.
Sì.
Sì.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
No.
No.
No.
Il Commendatore
Il Commendatore
Il Commendatore
Ah tempo più non v'è.
Ah tempo più non v'è.
Ah tempo più non v'è.
(Parte.)
(Parte.)
(Parte.)
(Foco da diverse parti, tremuoto etc.)
(Foco da diverse parti, tremuoto etc.)
(Foco da diverse parti, tremuoto etc.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Da qual tremore insolito
    Da qual tremore insolito
    Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti!
sento assalir gli spiriti!
sento assalir gli spiriti!
Dond'escono quei vortici
Dond'escono quei vortici
Dond'escono quei vortici
1490
di foco pien d'orror?Variante in den Wiederholungen:
Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror!
1490
di foco pien d'orror?Variante in den Wiederholungen:
Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror!
di foco pien d'orror?Variante in den Wiederholungen:
Da qual tremore insolito
sento assalir gli spiriti
dond'escono quei vortici
di foco pien d'orror!
Coro
Coro
Coro
(Di sotterra con voci cupe.)
(Di sotterra con voci cupe.)
(Di sotterra con voci cupe.)
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
Don Giovanni
Don Giovanni
Don Giovanni
    Chi l'anima mi lacera?
    Chi l'anima mi lacera?
    Chi l'anima mi lacera?
Chi m'agita le viscere?
Chi m'agita le viscere?
Chi m'agita le viscere?
1495
Che strazio, ohimè, che smania!
1495
Che strazio, ohimè, che smania!
Che strazio, ohimè, che smania!
Che inferno! che terror!Variante in den Wiederholungen:
Ah! Che inferno! che terror!
Che inferno! che terror!Variante in den Wiederholungen:
Ah! Che inferno! che terror!
Che inferno! che terror!Variante in den Wiederholungen:
Ah! Che inferno! che terror!
Leporello
Leporello
Leporello
    Che ceffo disperato!
    Che ceffo disperato!
    Che ceffo disperato!
Che gesti da dannato!
Che gesti da dannato!
Che gesti da dannato!
Che gridi, che lamenti!
Che gridi, che lamenti!
Che gridi, che lamenti!
1500
Come mi fa terror!
1500
Come mi fa terror!
Come mi fa terror!
Coro
Coro
Coro
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
Tutto a tue colpe è poco;
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
vieni, c'è un mal peggior.
(Il foco cresce. Don Giovanni si sprofonda. Nel momento stesso escon tutti gli altri: guardano, metton un alto grido, fuggono, e cala il sipario.)
(Il foco cresce. Don Giovanni si sprofonda.)
(Il foco cresce. Don Giovanni si sprofonda.)
Don Giovanni, Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, ZerlinaHaupttext nach Quelle E1. Variante nach den Quellen F1 und Melk II:/Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Don Giovanni, Leporello
Ah!
Ah!
Ah!
(Don Giovanni resta inghiottito dalla terra.)
(Don Giovanni resta inghiottito dalla terra.)
Im ursprünglichen Finale des Atto secondo hat Mozart in seiner autographen Partitur (Quelle A) zwei alternative Varianten für die Wiener Fassung notiert:

a. Streichung der Scena ultima (Takte 603–871)
Zu Takt 596 hat Mozart in Bl. 257v in hellerer Tinte den Auftritt der anderen Hauptpersonen (ohne Masetto, da auch in Wien ein einziger Sänger sowohl die Rolle des in der Szene anwesenden Commendatore als auch die des Masetto übernahm) eingetragen, die mit einem D-Dur-Akkord in Leporellos Aufschrei „Ah!“ einsetzen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIII, Punkt a. Die Änderung entspricht der abschließenden Szenenanweisung des Libretto-Drucks Wien 1788 (Quelle W2): Il foco cresce D. Gio. / si sprofonda: nel momento stesso es- / con tutti gli altri: guardano, met- / ton un alto grido. fuggono, e cala / il sipario. / Fine. Damit verweist Mozart in seiner autographen Partitur auf den Wegfall der gesamten Scena ultima (T. 603–871), wie dieser nicht nur im Libretto der Wiener Aufführung (Quelle W2), sondern auch in der Abschrift der Partitur dokumentiert ist, die in der Kopiaturwerkstatt von Laurent (Lorenz) Lausch wohl im gleichen Jahr in Wien angefertigt wurde (Quelle F1). Der Wegfall der gesamten Scena ultima ist ebenfalls in der Partiturabschrift Melk II, der Schwesterkopie der Quelle F1, belegt.
Den Nachtrag der anderen Hauptrollen hat Mozart selbst dann in seiner autographen Partitur (Quelle A) mit der gleichen hellen Tinte gestrichen, als ob er den Wegfall der Scena ultima wieder rückgängig machen wollte.

b. Kürzung der Scena ultima (Takte 689–749)
In der Scena ultima hat Mozart die ursprünglichen Takte 689–749 des Finales (vom Vers „Ah certo è l’ombra“ bis „con Proserpina e Pluton;“) gestrichen und in einem neuen Einzelblatt (Bl. 263, in der gleichen Papiersorte der Wiener Ersatznummer 10a und 21b) eine zehntaktige Kurzversion der Passage ohne die Verse „Or che tutti, o mio tesoro,“ bis „a trovar padron miglior“ neu komponiert (vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XIII, Punkt b).

Beide Varianten sind auch in der Wiener Abschrift der Partitur aus dem Jahre 1788 dokumentiert, die in der Kopiaturwerkstatt von Wenzel Sukowaty wohl auf Mozarts Anweisung für die Wiener Aufführungen angefertigt wurde (Quelle E1, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49). Die Wiener Abschrift zeigt im Finale auch Spuren einer Streichung der Takte 724–730 innerhalb des größeren Strichs der Takte 689–749 (Punkt b). Da diese kleine Streichung nur in der Violino-primo-Stimme übertragen wurde, aber in allen anderen Orchesterstimmen fehlt (Quelle E2, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 50), stellt sie möglicherweise einen ersten Kürzungsversuch dar, der dann durch die größere Kürzung der Passage obsolet und daher nicht weiterverfolgt wurde. Eine Mitwirkung Mozarts an diesem kleineren Streichungsvorschlag lässt sich nicht ganz ausschließen. Vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 105f., dagegen aber: Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47. Da allerdings in Mozarts autographer Partitur nur die größere Streichung der Takte 689–749 belegt ist und die kleinere Streichung auch in den Orchesterstimmen der Wiener Abschrift (mit Ausnahme von Violino primo) nicht weiter notiert wurde, stellt dieser angedeutete Streichungsvorschlag, anders als die größere Kürzung der Passage, wohl keine definitive Variante zum Finale des Atto secondo dar.

Welche der beiden Alternativen für die Wiener Fassung (a. Streichung, b. Kürzung der Scena ultima) zuerst notiert wurde und ob bzw. bei welcher der Wiener Aufführungen der Oper 1788 sie jeweils erklangen, lässt sich nicht eindeutig eruieren. Die erste Variante ganz ohne Scena ultima (a) dürfte für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 gedacht worden sein, da sie dem Libretto-Druck Wien 1788 (Quelle W2) entspricht, der am Abend der Premiere im Burgtheater für 20 Kreuz angeboten wurde (vgl. den Anschlagzettel der Wiener Erstaufführung, in: Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XI; vgl. dazu auch ders., Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 59, Punkt 4). Hätte die Scena ultima bei der Wiener Premiere gespielt werden sollen, hätte ihr Text im Libretto, das extra für diese Aufführung gedruckt und direkt an der Kasse verkauft wurde, wohl nicht gefehlt. Vor allem aber hätte der in Operntexten der Zeit ungewöhnliche explizite Hinweis auf das Fallen des Vorhangs am Ende des Wiener Libretto-Drucks („e cala il sipario. Fine.“ / „und der Vorhang fällt. Ende.“) überhaupt keinen Sinn gemacht, wenn die Scena ultima doch aufgeführt worden wäre (vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 108).

Ob die Variante mit gekürzter Scena ultima (b) vor der Premiere als Zwischenlösung zur endgültigen Streichung der gesamten Szene vor der Wiener Erstaufführung entstanden ist oder ob die gekürzte Scena ultima erst bei einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere wiederhergestellt wurde, bleibt offen. Für die erste Hypothese spricht, dass die Wiener Fassung in späteren Abschriften (außer der Quelle E1) ohne Scena ultima überliefert ist (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 110). So fehlt wie erwähnt die Scena ultima in beiden Referenzpartituren F1 und Melk II. Darüber hinaus scheint eine prozessuale Entwicklung, bei der zunächst ein kleiner Strich vorgeschlagen (Quelle E1, Takte 724–730), dann eine größere Kürzung vorgenommen wurde (Quelle A und Quelle E1, Takte 689–749) und schließlich der Wegfall der gesamten Scena ultima vor der Premiere erfolgte, als konkreter Streichungsvorgang durchaus plausibel (vgl. Woodfield, ibidem). Andererseits hat Mozart wie erwähnt auf Blatt 257v seiner autographen Partitur den Nachtrag mit den Stimmen der anderen Rollen für die Wiener Fassung ohne Scena ultima mit der gleichen hellen Tinte wieder gestrichen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Es ist also nicht auszuschließen, dass Mozart den Wegfall der Scena ultima im Verlauf der folgenden 15 Reprisen der Oper im Jahr 1788 wieder rückgängig gemacht habe. Bei diesen Wiener Wiederaufführungen mit der wiederhergestellten Scena ultima könnte er dann die Variante mit der Kurzversion der Scena ultima (b) ausprobiert haben, vielleicht um die Länge des zweiten Aktes zu reduzieren, der durch die neuen Wiener Nummern (Scene IX–XV) deutlich umfangreicher geworden war als in der ursprünglichen Prager Fassung. Denkbar ist schließlich auch, dass in einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere die Scena ultima ohne jegliche Kürzung in ihrer ursprünglichen Prager Gestalt erklungen ist, auch wenn diese Möglichkeit aufgrund der daraus resultierenden Länge des zweiten Aktes als eher unwahrscheinlich erscheint.

Um allen Alternativen des Wiener Finales gerecht zu werden, bietet unsere Edition – neben der Prager Fassung des vertonten Textes mit ungekürzter Scena ultima – drei getrennte Versionen des vertonten Textes der Wiener Fassung: ganz ohne Scena ultima (Wien 1), mit Scena ultima in der Kurzversion (Wien 2a) und mit ungekürzter Scena ultima (Wien 2b). Kleinere Varianten in den überlieferten Quellen der Wiener Fassung sind hingegen in jeder der drei Versionen gleichermaßen in Kommentaren ediert.
SCENA ULTIMAIm ursprünglichen Finale des Atto secondo hat Mozart in seiner autographen Partitur (Quelle A) zwei alternative Varianten für die Wiener Fassung notiert:

a. Streichung der Scena ultima (Takte 603–871)
Zu Takt 596 hat Mozart in Bl. 257v in hellerer Tinte den Auftritt der anderen Hauptpersonen (ohne Masetto, da auch in Wien ein einziger Sänger sowohl die Rolle des in der Szene anwesenden Commendatore als auch die des Masetto übernahm) eingetragen, die mit einem D-Dur-Akkord in Leporellos Aufschrei „Ah!“ einsetzen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIII, Punkt a. Die Änderung entspricht der abschließenden Szenenanweisung des Libretto-Drucks Wien 1788 (Quelle W2): Il foco cresce D. Gio. / si sprofonda: nel momento stesso es- / con tutti gli altri: guardano, met- / ton un alto grido. fuggono, e cala / il sipario. / Fine. Damit verweist Mozart in seiner autographen Partitur auf den Wegfall der gesamten Scena ultima (T. 603–871), wie dieser nicht nur im Libretto der Wiener Aufführung (Quelle W2), sondern auch in der Abschrift der Partitur dokumentiert ist, die in der Kopiaturwerkstatt von Laurent (Lorenz) Lausch wohl im gleichen Jahr in Wien angefertigt wurde (Quelle F1). Der Wegfall der gesamten Scena ultima ist ebenfalls in der Partiturabschrift Melk II, der Schwesterkopie der Quelle F1, belegt.
Den Nachtrag der anderen Hauptrollen hat Mozart selbst dann in seiner autographen Partitur (Quelle A) mit der gleichen hellen Tinte gestrichen, als ob er den Wegfall der Scena ultima wieder rückgängig machen wollte.

b. Kürzung der Scena ultima (Takte 689–749)
In der Scena ultima hat Mozart die ursprünglichen Takte 689–749 des Finales (vom Vers „Ah certo è l’ombra“ bis „con Proserpina e Pluton;“) gestrichen und in einem neuen Einzelblatt (Bl. 263, in der gleichen Papiersorte der Wiener Ersatznummer 10a und 21b) eine zehntaktige Kurzversion der Passage ohne die Verse „Or che tutti, o mio tesoro,“ bis „a trovar padron miglior“ neu komponiert (vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XIII, Punkt b).

Beide Varianten sind auch in der Wiener Abschrift der Partitur aus dem Jahre 1788 dokumentiert, die in der Kopiaturwerkstatt von Wenzel Sukowaty wohl auf Mozarts Anweisung für die Wiener Aufführungen angefertigt wurde (Quelle E1, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49). Die Wiener Abschrift zeigt im Finale auch Spuren einer Streichung der Takte 724–730 innerhalb des größeren Strichs der Takte 689–749 (Punkt b). Da diese kleine Streichung nur in der Violino-primo-Stimme übertragen wurde, aber in allen anderen Orchesterstimmen fehlt (Quelle E2, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 50), stellt sie möglicherweise einen ersten Kürzungsversuch dar, der dann durch die größere Kürzung der Passage obsolet und daher nicht weiterverfolgt wurde. Eine Mitwirkung Mozarts an diesem kleineren Streichungsvorschlag lässt sich nicht ganz ausschließen. Vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 105f., dagegen aber: Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47. Da allerdings in Mozarts autographer Partitur nur die größere Streichung der Takte 689–749 belegt ist und die kleinere Streichung auch in den Orchesterstimmen der Wiener Abschrift (mit Ausnahme von Violino primo) nicht weiter notiert wurde, stellt dieser angedeutete Streichungsvorschlag, anders als die größere Kürzung der Passage, wohl keine definitive Variante zum Finale des Atto secondo dar.

Welche der beiden Alternativen für die Wiener Fassung (a. Streichung, b. Kürzung der Scena ultima) zuerst notiert wurde und ob bzw. bei welcher der Wiener Aufführungen der Oper 1788 sie jeweils erklangen, lässt sich nicht eindeutig eruieren. Die erste Variante ganz ohne Scena ultima (a) dürfte für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 gedacht worden sein, da sie dem Libretto-Druck Wien 1788 (Quelle W2) entspricht, der am Abend der Premiere im Burgtheater für 20 Kreuz angeboten wurde (vgl. den Anschlagzettel der Wiener Erstaufführung, in: Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XI; vgl. dazu auch ders., Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 59, Punkt 4). Hätte die Scena ultima bei der Wiener Premiere gespielt werden sollen, hätte ihr Text im Libretto, das extra für diese Aufführung gedruckt und direkt an der Kasse verkauft wurde, wohl nicht gefehlt. Vor allem aber hätte der in Operntexten der Zeit ungewöhnliche explizite Hinweis auf das Fallen des Vorhangs am Ende des Wiener Libretto-Drucks („e cala il sipario. Fine.“ / „und der Vorhang fällt. Ende.“) überhaupt keinen Sinn gemacht, wenn die Scena ultima doch aufgeführt worden wäre (vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 108).

Ob die Variante mit gekürzter Scena ultima (b) vor der Premiere als Zwischenlösung zur endgültigen Streichung der gesamten Szene vor der Wiener Erstaufführung entstanden ist oder ob die gekürzte Scena ultima erst bei einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere wiederhergestellt wurde, bleibt offen. Für die erste Hypothese spricht, dass die Wiener Fassung in späteren Abschriften (außer der Quelle E1) ohne Scena ultima überliefert ist (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 110). So fehlt wie erwähnt die Scena ultima in beiden Referenzpartituren F1 und Melk II. Darüber hinaus scheint eine prozessuale Entwicklung, bei der zunächst ein kleiner Strich vorgeschlagen (Quelle E1, Takte 724–730), dann eine größere Kürzung vorgenommen wurde (Quelle A und Quelle E1, Takte 689–749) und schließlich der Wegfall der gesamten Scena ultima vor der Premiere erfolgte, als konkreter Streichungsvorgang durchaus plausibel (vgl. Woodfield, ibidem). Andererseits hat Mozart wie erwähnt auf Blatt 257v seiner autographen Partitur den Nachtrag mit den Stimmen der anderen Rollen für die Wiener Fassung ohne Scena ultima mit der gleichen hellen Tinte wieder gestrichen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Es ist also nicht auszuschließen, dass Mozart den Wegfall der Scena ultima im Verlauf der folgenden 15 Reprisen der Oper im Jahr 1788 wieder rückgängig gemacht habe. Bei diesen Wiener Wiederaufführungen mit der wiederhergestellten Scena ultima könnte er dann die Variante mit der Kurzversion der Scena ultima (b) ausprobiert haben, vielleicht um die Länge des zweiten Aktes zu reduzieren, der durch die neuen Wiener Nummern (Scene IX–XV) deutlich umfangreicher geworden war als in der ursprünglichen Prager Fassung. Denkbar ist schließlich auch, dass in einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere die Scena ultima ohne jegliche Kürzung in ihrer ursprünglichen Prager Gestalt erklungen ist, auch wenn diese Möglichkeit aufgrund der daraus resultierenden Länge des zweiten Aktes als eher unwahrscheinlich erscheint.

Um allen Alternativen des Wiener Finales gerecht zu werden, bietet unsere Edition – neben der Prager Fassung des vertonten Textes mit ungekürzter Scena ultima – drei getrennte Versionen des vertonten Textes der Wiener Fassung: ganz ohne Scena ultima (Wien 1), mit Scena ultima in der Kurzversion (Wien 2a) und mit ungekürzter Scena ultima (Wien 2b). Kleinere Varianten in den überlieferten Quellen der Wiener Fassung sind hingegen in jeder der drei Versionen gleichermaßen in Kommentaren ediert.
SCENA ULTIMAIm ursprünglichen Finale des Atto secondo hat Mozart in seiner autographen Partitur (Quelle A) zwei alternative Varianten für die Wiener Fassung notiert:

a. Streichung der Scena ultima (Takte 603–871)
Zu Takt 596 hat Mozart in Bl. 257v in hellerer Tinte den Auftritt der anderen Hauptpersonen (ohne Masetto, da auch in Wien ein einziger Sänger sowohl die Rolle des in der Szene anwesenden Commendatore als auch die des Masetto übernahm) eingetragen, die mit einem D-Dur-Akkord in Leporellos Aufschrei „Ah!“ einsetzen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Vgl. dazu Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17), Kassel 1968, S. XIII, Punkt a. Die Änderung entspricht der abschließenden Szenenanweisung des Libretto-Drucks Wien 1788 (Quelle W2): Il foco cresce D. Gio. / si sprofonda: nel momento stesso es- / con tutti gli altri: guardano, met- / ton un alto grido. fuggono, e cala / il sipario. / Fine. Damit verweist Mozart in seiner autographen Partitur auf den Wegfall der gesamten Scena ultima (T. 603–871), wie dieser nicht nur im Libretto der Wiener Aufführung (Quelle W2), sondern auch in der Abschrift der Partitur dokumentiert ist, die in der Kopiaturwerkstatt von Laurent (Lorenz) Lausch wohl im gleichen Jahr in Wien angefertigt wurde (Quelle F1). Der Wegfall der gesamten Scena ultima ist ebenfalls in der Partiturabschrift Melk II, der Schwesterkopie der Quelle F1, belegt.
Den Nachtrag der anderen Hauptrollen hat Mozart selbst dann in seiner autographen Partitur (Quelle A) mit der gleichen hellen Tinte gestrichen, als ob er den Wegfall der Scena ultima wieder rückgängig machen wollte.

b. Kürzung der Scena ultima (Takte 689–749)
In der Scena ultima hat Mozart die ursprünglichen Takte 689–749 des Finales (vom Vers „Ah certo è l’ombra“ bis „con Proserpina e Pluton;“) gestrichen und in einem neuen Einzelblatt (Bl. 263, in der gleichen Papiersorte der Wiener Ersatznummer 10a und 21b) eine zehntaktige Kurzversion der Passage ohne die Verse „Or che tutti, o mio tesoro,“ bis „a trovar padron miglior“ neu komponiert (vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XIII, Punkt b).

Beide Varianten sind auch in der Wiener Abschrift der Partitur aus dem Jahre 1788 dokumentiert, die in der Kopiaturwerkstatt von Wenzel Sukowaty wohl auf Mozarts Anweisung für die Wiener Aufführungen angefertigt wurde (Quelle E1, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 49). Die Wiener Abschrift zeigt im Finale auch Spuren einer Streichung der Takte 724–730 innerhalb des größeren Strichs der Takte 689–749 (Punkt b). Da diese kleine Streichung nur in der Violino-primo-Stimme übertragen wurde, aber in allen anderen Orchesterstimmen fehlt (Quelle E2, vgl. Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 50), stellt sie möglicherweise einen ersten Kürzungsversuch dar, der dann durch die größere Kürzung der Passage obsolet und daher nicht weiterverfolgt wurde. Eine Mitwirkung Mozarts an diesem kleineren Streichungsvorschlag lässt sich nicht ganz ausschließen. Vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 105f., dagegen aber: Wolfgang Rehm, Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 47. Da allerdings in Mozarts autographer Partitur nur die größere Streichung der Takte 689–749 belegt ist und die kleinere Streichung auch in den Orchesterstimmen der Wiener Abschrift (mit Ausnahme von Violino primo) nicht weiter notiert wurde, stellt dieser angedeutete Streichungsvorschlag, anders als die größere Kürzung der Passage, wohl keine definitive Variante zum Finale des Atto secondo dar.

Welche der beiden Alternativen für die Wiener Fassung (a. Streichung, b. Kürzung der Scena ultima) zuerst notiert wurde und ob bzw. bei welcher der Wiener Aufführungen der Oper 1788 sie jeweils erklangen, lässt sich nicht eindeutig eruieren. Die erste Variante ganz ohne Scena ultima (a) dürfte für die Wiener Erstaufführung am 7. Mai 1788 gedacht worden sein, da sie dem Libretto-Druck Wien 1788 (Quelle W2) entspricht, der am Abend der Premiere im Burgtheater für 20 Kreuz angeboten wurde (vgl. den Anschlagzettel der Wiener Erstaufführung, in: Wolfgang Plath und Wolfgang Rehm, „Vorwort“ zu Don Giovanni, Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 1968, S. XI; vgl. dazu auch ders., Kritischer Bericht, Neue Mozart-Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/17, Kassel 2003, S. 59, Punkt 4). Hätte die Scena ultima bei der Wiener Premiere gespielt werden sollen, hätte ihr Text im Libretto, das extra für diese Aufführung gedruckt und direkt an der Kasse verkauft wurde, wohl nicht gefehlt. Vor allem aber hätte der in Operntexten der Zeit ungewöhnliche explizite Hinweis auf das Fallen des Vorhangs am Ende des Wiener Libretto-Drucks („e cala il sipario. Fine.“ / „und der Vorhang fällt. Ende.“) überhaupt keinen Sinn gemacht, wenn die Scena ultima doch aufgeführt worden wäre (vgl. dazu Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 108).

Ob die Variante mit gekürzter Scena ultima (b) vor der Premiere als Zwischenlösung zur endgültigen Streichung der gesamten Szene vor der Wiener Erstaufführung entstanden ist oder ob die gekürzte Scena ultima erst bei einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere wiederhergestellt wurde, bleibt offen. Für die erste Hypothese spricht, dass die Wiener Fassung in späteren Abschriften (außer der Quelle E1) ohne Scena ultima überliefert ist (vgl. Ian Woodfield, The Vienna Don Giovanni, Woodbridge 2010, S. 110). So fehlt wie erwähnt die Scena ultima in beiden Referenzpartituren F1 und Melk II. Darüber hinaus scheint eine prozessuale Entwicklung, bei der zunächst ein kleiner Strich vorgeschlagen (Quelle E1, Takte 724–730), dann eine größere Kürzung vorgenommen wurde (Quelle A und Quelle E1, Takte 689–749) und schließlich der Wegfall der gesamten Scena ultima vor der Premiere erfolgte, als konkreter Streichungsvorgang durchaus plausibel (vgl. Woodfield, ibidem). Andererseits hat Mozart wie erwähnt auf Blatt 257v seiner autographen Partitur den Nachtrag mit den Stimmen der anderen Rollen für die Wiener Fassung ohne Scena ultima mit der gleichen hellen Tinte wieder gestrichen (Quelle A, Faszikel 7, folio 257v). Es ist also nicht auszuschließen, dass Mozart den Wegfall der Scena ultima im Verlauf der folgenden 15 Reprisen der Oper im Jahr 1788 wieder rückgängig gemacht habe. Bei diesen Wiener Wiederaufführungen mit der wiederhergestellten Scena ultima könnte er dann die Variante mit der Kurzversion der Scena ultima (b) ausprobiert haben, vielleicht um die Länge des zweiten Aktes zu reduzieren, der durch die neuen Wiener Nummern (Scene IX–XV) deutlich umfangreicher geworden war als in der ursprünglichen Prager Fassung. Denkbar ist schließlich auch, dass in einer der Wiener Aufführungen nach der Premiere die Scena ultima ohne jegliche Kürzung in ihrer ursprünglichen Prager Gestalt erklungen ist, auch wenn diese Möglichkeit aufgrund der daraus resultierenden Länge des zweiten Aktes als eher unwahrscheinlich erscheint.

Um allen Alternativen des Wiener Finales gerecht zu werden, bietet unsere Edition – neben der Prager Fassung des vertonten Textes mit ungekürzter Scena ultima – drei getrennte Versionen des vertonten Textes der Wiener Fassung: ganz ohne Scena ultima (Wien 1), mit Scena ultima in der Kurzversion (Wien 2a) und mit ungekürzter Scena ultima (Wien 2b). Kleinere Varianten in den überlieferten Quellen der Wiener Fassung sind hingegen in jeder der drei Versionen gleichermaßen in Kommentaren ediert.
Leporello, Donn'Anna, Donna Elvira, Don Ottavio, Masetto, Zerlinacon ministri di giustizia.
Leporello, Donn'Anna, Donna Elvira, Don Ottavio, Masetto, Zerlinacon ministri di giustizia.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
    Ah dove è il perfido,
    Ah dove è il perfido,
1505
dov'è l'indegno?
dov'è l'indegno?
Tutto il mio sdegno
Tutto il mio sdegno
sfogar io vo'.
sfogar io vo'.
Donn'Anna
Donn'Anna
    Solo mirandolo
    Solo mirandolo
stretto in catene,
stretto in catene,
1510
alle mie pene
alle mie pene
calma darò.
calma darò.
Leporello
Leporello
    Più non sperate…
    Più non sperate…
di ritrovarlo…
di ritrovarlo…
più non cercate:
più non cercate:
1515
lontano andò.
lontano andò.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
    Cos'è? Favella…
    Cos'è? Favella…
Leporello
Leporello
Venne un colosso…
Venne un colosso…
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Via, presto, sbrigati…Variante in den Wiederholungen:
Presto, favella, sbrigati…
Via, presto, sbrigati…Variante in den Wiederholungen:
Presto, favella, sbrigati…
Leporello
Leporello
Ma se non posso…
Ma se non posso…
1520
Tra fumo e foco…
Tra fumo e foco…
badate un poco…
badate un poco…
l'uomo di sasso…
l'uomo di sasso…
fermate il passo…
fermate il passo…
giusto là sotto…
giusto là sotto…
1525
diede il gran botto…
diede il gran botto…
giusto là il diavolo
giusto là il diavolo
sel trangugiò.
sel trangugiò.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
    Stelle! che sento!
    Stelle! che sento!
Leporello
Leporello
Vero è l'evento.
Vero è l'evento.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Masetto, Zerlina
1530
Ah certo è l'ombra
Ah certo è l'ombra
che m|l'incontrò!
che m|l'incontrò!
Don Ottavio
    Or che tutti, o mio tesoro,
vendicati siam dal cielo,
porgi, porgi a me un ristoro,
non mi far languire ancor.
Donn'Anna
    Lascia, o caro, un anno ancora
allo sfogo del mio cor.
Donn'Anna, Don Ottavio
Al desio di chi t|m'adora
ceder deve un fido amor.
Donna Elvira
    Io men vado in un ritiro
a finir la vita mia.
Masetto, Zerlina
Noi, Masetto|Zerlina, a casa andiamo
a cenar in compagnia.
Leporello
Ed io vado all'osteria
a trovar padron miglior.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
    Resti dunque quel birbon
    Resti dunque quel birbon
con Proserpina e Pluton;
con Proserpina e Pluton;
e noi tutti, o buona gente,
e noi tutti, o buona gente,
1535
ripetiam allegramente
ripetiam allegramente
l'antichissima canzon.
l'antichissima canzon.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira, Leporello, Masetto, Zerlina
    Questo è il fin di chi fa mal:Variante in den Wiederholungen:
Questo è il fin:
    Questo è il fin di chi fa mal:Variante in den Wiederholungen:
Questo è il fin:
e de' perfidi la morte
e de' perfidi la morte
alla vita è sempre ugual.
alla vita è sempre ugual.
Fine dell'opera.
Fine dell'opera.
Fine dell'opera.