Kritische Edition der Libretto-Vorlage Venedig 1787       Diplomatische Übertragung der Libretto-Vorlage Venedig 1787 
SCENA XVII
 
SCENA XVII.
Donna Elvira e Don Giovanni, poi Maturina.
 
D. Elvira, e D. Giovanni, poi Maturina.
Donna Elvira
 
D. El.
E credereste voi d'infinocchiarmi,
 
E Credereste voi d'infinocchiarmi,
ingratissimo sposo?
 
Ingratissimo Sposo?
No. Tremate di me…
 
No. Tremate di me…
Don Giovanni
 
D. Gio.
No, che voi siete
 
No: che voi siete
485
in errore, mio ben. Statevi cheta,
 
In errore, mio ben. Statevi cheta,
che v'amo, che v'adoro; e che col rito
 
Che v'amo, che v'adoro; e che col rito
io domani sarò vostro marito.
 
Io domani sarò vostro marito.
Maturina
 
Mat.
Con vostra permissione.
 
Con vostra permissione.
E che parlate voi signor con quella
 
E che parlate voi Signor con quella
490
di essere marito?
 
Di essere marito?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Anima mia,
 
Anima mia,
quella dama è una pazza,
 
Quella Dama è una pazza,
e nella sua pazzia si raffigura
 
E nella sua pazzia si raffigura
di essere mia sposa.
 
Di essere mia sposa.
Donna Elvira
 
D. El.
Favorite.
 
Favorite.
E quai segreti avete
 
E quai segreti avete
495
con quella contadina?
 
Con quella Contadina?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ah ah! Quella meschina
 
Ah ah! quella meschina
è una povera matta
 
E' una povera matta,
che si è cacciata in testa ch'io la sposi.
 
Che si è cacciata in testa ch'io la sposi.
Maturina
 
Mat.
Ma vi prego…
 
Ma vi prego…
Don Giovanni
 
D. Gio.
È gelosa
 
E' gelosa
500
sin ch'io parli con voi.
 
Sin ch'io parli con voi.
Donna Elvira
 
D. El.
Eh, a me badate.
 
Eh, a me badate.
Don Giovanni
 
FD. Gio.
(A Donna Elvira.)
 
Se vi volete divertire un poco,
 
Se vi volete divertire un poco, a D. El.
con lei parlate. Io intanto pien d'affetto,
 
Con lei parlate. Io intanto pien d'affetto
sposa, mio bene, a casa mia vi aspetto…
 
Sposa, mio bene, a casa mia vi aspetto… a Mat.
(A Maturina.)
 
Se volete un po' ridere,
 
Se volete un pò ridere,
505
parlatele di me. Addio, sposina,
 
Parlatele di me. Addio, sposina
i sponsali farem doman mattina.
 
I Sponsali farem doman mattina. parte.
(Parte.)
 
SCENA XVIII
 
SCENA XVIII.
Donna Elvira e Maturina.
 
D. Elvira, e Maturina.
Donna Elvira
 
D. El.
    Per quanto ben ti guardo,
 
    Per quanto ben ti guardo
davver pietà mi fai.
 
Davver pietà mi fai.
Ma forse guarirai
 
Ma forse guarirai
510
col farti salassar.
 
Col farti salassar.
Maturina
 
Mat.
    Proprio così va detta.
 
Proprio così và detta.
Ma c'è una differenza:
 
Ma c'è una differenza;
ch'è pazza Sua Eccellenza
 
Ch'è pazza sua eccellenza
e stenterà a sanar.
 
E stenterà a sanar.
Donna Elvira
 
D. El.
515
    Ah ah! Sì, sì, meschina.
 
Ah ah! Si, si, meschina.
Maturina
 
Mat.
Ah ah! No, no, carina.
 
Ah ah! no, no, carina.
Donna Elvira, Maturina
 
a 2
(A parte.)
 
Ah ah! Così per ridere…
 
Ah ah! così per ridere…
la voglio stuzzicar.
 
La voglio stuzzicar. apparte:
Donna Elvira
 
D. El.
    Già Don Giovanni, io mi figuro,
 
Già Don Giovanni, io mi figuro,
520
che a te di sposo la man darà.
 
Che a te di sposo la man darà.
Maturina
 
Mat.
No. Don Giovanni, già per sicuro,
 
No. Don Giovanni, già per sicuro
è sposo vostro, che ben si sa.
 
E' sposo vostro, che ben si sà.
Donna Elvira
 
D. El.
    Qui non v'è dubbio.
 
Qui non v'è dubbio.
Maturina
 
Mat.
Ah ah ah ah!
 
Ah ah ah ah!
Donna Elvira, Maturina
 
a 2
    Ecco qua appunto, ragazza|signora mia,
 
Ecco qua appunto ragazza|Signora mia,
525
dove consiste la tua|sua pazzia!
 
Dove consiste la tua|sua pazzia!
(Additando la testa.)
 
Tutto il tuo|suo male sta dentro là!
 
Tutto il tuo|suo male stà dentro là!
 
additando la testa
Maturina
 
FMat.
    (Che matta vana!)
 
(Che matta vana!)
Donna Elvira
 
D. El.
(Che pazza ardita!)
 
(Che pazza ardita!)
Donna Elvira, Maturina
 
a 2
Tu puoi, figliola,|Voi vi potete leccar le dita;
 
Voi vi potete|Tu puoi, figliola, leccar le dita;
ma un tal boccone per te|voi non fa.
 
Ma un tal boccone per voi|te non fà.
Donna Elvira
 
D. El.
530
    Vanne via, va', pazzarella,
 
Vanne via, va pazzarella,
ch'ei non ama una sardella.
 
Ch'ei non ama una sardella.
Maturina
 
Mat.
Via, pur voi correte in fretta,
 
Via pur voi correte in fretta,
ch'ei non ama una polpetta.
 
Ch'ei non ama una polpetta.
Donna Elvira
 
D. El.
Temeraria.
 
Temeraria.
Maturina
 
Mat.
Voi insolente.
 
Voi insolente.
Donna Elvira
 
D. El.
535
Mi rispetta.
 
Mi rispetta.
Maturina
 
Mat.
Non fo niente.
 
Non fò niente.
 
a 2
Maturina
 
Mat.
Usi lei più civiltà.
 
Usi lei più civiltà.
Donna Elvira
 
D. El.
Faccio or ora una viltà.
 
Faccio or ora una viltà.
 
Donna Elvira, Maturina
 
a2
    Ma no no, che alfin si tratta
 
Ma no no, che alfin si tratta
d'altercar con un matta,
 
D'altercar con un matta
540
e mi fai tu|fate ben pietà.
 
E mi fai tu|fate ben pietà. partono.
(Partono.)
 
SCENA XIX
 
SCENA XIX.
Luogo rimoto circondato di cipressi, dove nel mezzo si erige una cupola sostenuta da colonne con urna sepolcrale, sopra la quale statua equestre del Comendatore.
 
Luogo rimoto circondato di Cipressi, dove nel mezzo si erige una Cupola sostenuta da colonne con Urna sepolcrale, sopra la quale Statua equestre del Comendatore.
Il Duca Ottavio con carta in mano, ed un incisore.
 
Il Duca Ottavio con carta in mano, ed un Incisore
Questo mausoleo, che ancor vivente
 
Questo Mausoleo, che ancor vivente
l'eroe Comendatore
 
L'Eroe Comendatore
apprestare si fece,
 
Apprestare si fece,
un mese non è ancor ch'è terminato,
 
Un mese non è ancor ch'è terminato;
545
ed oh! come ben presto
 
Ed oh! come ben presto
servì di tomba a lui che l'ha ordinato.
 
Servì di tomba a lui che l'ha ordinato:
Su quella base intanto
 
FSù quella base intanto
a caratteri d'oro
 
A caratteri d'oro
sian queste note incise.
 
Sian queste note incise:
(Dà la carta allo scultore, che va a formar l'iscrizione.)
 
dà la Carta allo Scultore, che và a formar l'iscrizione.
550
Tremi pur chi l'uccise,
 
Tremi pur chi l'uccise,
se avvien che l'empio mai
 
Se avvien che l'empio mai
di qua passi e le scorga.
 
Di quà passi, e le scorga.
E apprenda almen che, se occultar si puote
 
E apprenda almen, che se occultar si puote
alla giustizia umana,
 
Alla giustizia umana,
555
non sfuggirà del ciel l'ira sovrana.
 
Non sfuggirà del Ciel l'ira sovrana. parte.
(Parte.)
 
SCENA XX
 
SCENA XX.
Don Giovanni e Pasquariello.
 
D. Giovanni, e Pasquariello
Pasquariello
 
Pas.
Io non so, detto sia
 
Io non sò detto sia
con vostra permissione,
 
Con vostra permissione,
(se dir me lo lasciate)
 
(Se dir me lo lasciate)
qual diavolo di uom, signor, voi siate.
 
Qual diavolo di uom, Signor, voi siate.
Don Giovanni
 
D. Gio.
560
E perché?
 
E perchè?
Pasquariello
 
Pas.
Non parliamo
 
Non parliamo
delle amorose imprese,
 
Delle amorose imprese,
che già son bagatelle…
 
Che già son bagatelle…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh! bagatelle
 
Oh! bagatelle
sicurissimamente. E che?
 
Sicurissimamente. E che?
Pasquariello
 
Pas.
Parliamo…
 
Parliamo…
Zitto… Aspettate… Piano… Non vi basta
 
Zitto… Aspettate… Piano… Non vi basta.
(Lo scultore in questo frattempo avendo formata l'iscrizione parte.)
 
lo Scultore in questo frattempo avendo formata l'iscrizione parte.
565
che l'abbiate ammazzato,
 
Che l'abbiate ammazzato,
che vi viene anche voglia
 
Che vi viene anche voglia
di andar vedere la sua sepoltura?
 
FDi andar vedere la sua sepoltura?
Ma questo non è un far contro natura?
 
Ma questo non è un far contro natura?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che stolido! Che sciocco!
 
Che stolido! che sciocco!
570
Che male c'è se vengo
 
Che male c'è se vengo
a veder per diporto
 
A veder per diporto
come sta ben di casa ora ch'è morto?
 
Come stà ben di casa ora ch'è morto?
(Additando il mausoleo.)
 
Ecco, ecco.
 
Ecco ecco. additando il Mausoleo.
Pasquariello
 
Pas.
Oh cospetto!… Ora vedete:
 
Oh cospetto!… Ora vedete
tanti, ma tanti ricchi
 
Tanti, ma tanti ricchi
575
per viver nobilmente
 
Per viver nobilmente
guardan perfino un soldo; e poi non guardano
 
Guardan per fino un soldo; e poi non guardano
di spendere a migliaia li ducati
 
Di spendere a migliara li ducati,
per star con nobiltà dopo crepati.
 
Per star con nobiltà dopo crepati.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bravo! Qui dici bene. Ma vediamo
 
Bravo! Qui dici bene. Ma vediamo
580
quell'iscrizion maiuscola.
 
Quell'iscrizion majuscola.
(Legge.)
 
"Di colui che mi trasse a morte ria,
 
Di colui che mi trasse a morte ria. legge.
dal ciel qui aspetto la vendetta mia."
 
Dal Ciel quì aspetto la vendetta mia.
Oh vecchio stolto! E ancor di lui più stolto
 
Oh vecchio stolto! E ancor di lui più stolto
quel che la fece incidere!
 
Quel che la fece incidere!
585
La vendetta dal ciel? Mi vien da ridere.
 
La vendetta dal Ciel? Mi vien da ridere.
Pasquariello
 
Pas.
Ah! Signor, che mai dite!
 
Ah! Signor, che mai dite!
Osservate… osservate che la statua
 
Osservate… osservate che la Statua
par proprio che vi guardi
 
Par proprio che vi guardi
con due occhi di foco al naturale.
 
Con due occhi di foco al naturale.
Don Giovanni
 
D. Gio.
590
Ah ah ah! Che animale!
 
Ah ah ah! Che animale!
Va', va' a dire alla statua
 
Và, và a dire alla Statua,
che della sua minaccia io non m'offendo,
 
Che della sua minaccia io non m'offendo,
anzi rido. E perché veda ch'io rido
 
Anzi rido. E perchè veda ch'io rido
di questo a bocca piena,
 
Di questo a bocca piena,
595
meco l'invita questa sera a cena.
 
Meco l'invita questa sera a cena.
Pasquariello
 
Pas.
Chi?
 
Chi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Il Comendatore.
 
Il Comendatore.
Pasquariello
 
FPas.
Eh, via!
 
Eh, via!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Invitalo, dico: animo, presto.
 
Invitalo, dico: animo, presto.
Pasquariello
 
Pas.
Ora vedete che capriccio è questo!
 
Ora vedete che capriccio è questo!
    Signor Comendatore
 
    Signor Comendatore…
600
(Io rido da una parte,
 
(Io rido da una parte,
dall'altra ho poi timore,
 
Dall'altra ho poi timore,
e in dubbio me ne sto.)
 
E in dubbio me ne stò.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
E quanto ancora aspetti?
 
E quanto ancora aspetti?
Pasquariello
 
Pas.
Adesso lo farò.
 
Adesso lo farò.
605
    A cena questa sera
 
A cena questa sera
v'invita il mio padrone,
 
V'invita il mio padrone,
se avete permissione
 
Se avete permissione
di movervi di qui.
 
Di movervi di quì.
(La statua china la testa replicatamente.)
 
la Statua china la testa replicatamente.
    Ahi, ahi, ahi, ahi!
 
Ahi, ahi, ahi, ahi!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cos'hai?
 
Cos'hai?
Pasquariello
 
Pas.
610
La testa sua è movibile,
 
La testa sua è movibile,
e fecemi così.
 
E fecemi così.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Va' via, che tu sei matto.
 
Va via, che tu sei matto.
Pasquariello
 
Pas.
Così, così mi ha fatto.
 
Così, così mi ha fatto.
Don Giovanni
 
D. Gio.
No.
 
No.
Pasquariello
 
Pas.
Sì.
 
Si:
Don Giovanni
 
D. Gio.
No.
 
No.
Pasquariello
 
Pas.
Sì.
 
Si.
Don Giovanni
 
D. Gio.
No.
 
No.
Pasquariello
 
Pas.
Sì.
 
Si.
Don Giovanni, Pasquariello
 
a 2
615
    Che ostinazion frenetica!
 
Che ostinazion frenetica!
Che capo è mai quel lì!
 
Che capo è mai quel lì!
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Aspetta, o stolido, che per convincerti
 
Aspetta, o stolido, che per convincerti
io colla statua favellerò.
 
Io colla Statua favellerò.
V'invito a cena, Comendatore,
 
V'invito a cena, Comendatore,
620
se ci venite mi fate onore.
 
Se ci venite mi fate onore.
Ci venirete?
 
FCi venirete?
La statua
 
La Statua.
Ci venirò.
 
Ci venirò.
 
a 2
Pasquariello
 
Pas.
    Ah! mio signore, per carità.
 
Ah! mio Signore, per carità.
Andiamo subito lontan di qua.
 
Andiamo subito lontan di quà.
Per me certissimo più non ci sto.
 
Per me certissimo più non ci stò.
Don Giovanni
 
D. Gio.
625
    Un'illusione quest'è di già.
 
Un illusione quest'è diggià.
Non posso crederla mai verità.
 
Non posso crederla mai verità.
Di te il più stolido trovar non so.
 
Di te il più stolido trovar non sò. par.
 
(Parte.)
 


Camera di Don Giovanni.
 
SCENA XXI
 
SCENA XXI.
 
Camera di D. Giovanni.
Lanterna che apparecchia la tavola, poi Donna Elvira.
 
Lanterna, che apparecchia la tavola, poi D. Elvira.
Lanterna
 
Lan.
È la gran vita quella di servire
 
E' la gran vita quella di servire
a un padron come il mio! Qui non si trova
 
A un padron come il mio! Qui non si trova
630
mai ora destinata
 
Mai ora destinata
né al dormir né al mangiare.
 
Nè al dormir nè al mangiare.
E quello che fa lui bisogna fare.
 
E quello che fà lui bisogna fare.
Guai a chi fa al contrario!
 
Guai a chi fa al contrario!
Quello ch'è peggio, non vien mai il salario.
 
Quello ch'è peggio, non vien mai il salario.
635
Qualche mancia così per estro pazzo;
 
Qualche mancia così per estro pazzo;
ma assai più del denaro è lo strapazzo.
 
Ma assai più del denaro è lo strapazzo.
(Si sente a battere.)
 
si sente a battere.
Picchiano… E chi mai diavolo vuol essere?
 
Picchiano… E chi mai diavolo vuol' essere?
Vediamo.
 
Vediamo.
(Va ad aprire e nel vedere Donna Elvira resta sorpreso.)
 
Và ad aprire, e nel vedere D. El. resta sorp.
Oh poffar Bacco!
 
Oh poffar bacco!
Illustrissima? Voi?
 
Illustrissima? Voi?
Donna Elvira
 
D. El.
La tua sorpresa
 
La tua sorpresa
640
non è senza ragione.
 
Non è senza ragione.
Avverti ch'io qui sono il tuo padrone.
 
Avverti, ch'io qui sono, il tuo padrone.
Lanterna
 
FLan.
Non è ancora arrivato,
 
Non è ancora arrivato,
vel giuro in verità… Ma zitto… Io credo
 
Ve 'l giuro in verità… Ma zitto… Io credo
che giusto adesso arrivi… È lui sicuro
 
Che giusto adesso arrivi… E' lui sicuro
645
ed in cucina io me ne vado tosto,
 
Ed in cucina io me ne vado tosto
perché si appronti subito l'arrosto.
 
Perchè si appronti subito l'arrosto parte.
(Parte.)
 
SCENA XXII
 
SCENA XXII.
Don Giovanni e Donna Elvira. Pasquariello in disparte.
 
Don Giovanni, e D. Elvira. Pasquarìello in disparte.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Voi, Donna Elvira, qui! Brava! La vostra
 
Voi Donna Elvira qui! Brava! La vostra
è una sorpresa amena.
 
E' una sorpresa amena.
Meco così restar potrete a cena.
 
Meco così restar potrete a cena.
Donna Elvira
 
D. El.
650
No, Don Giovanni. In me vedete adesso
 
No, Don Giovanni. In me vedete adesso
un'altra Donna Elvira,
 
Un altra Donna Elvira
dalla prima diversa. Io già non vengo
 
Dalla prima diversa. Io già non vengo
né più a rimproverarvi,
 
Nè più a rimproverarvi,
né più a cercar da voi l'adempimento
 
Nè più a cercar da voi l'adempimento
655
del vostro giuramento,
 
Del vostro giuramento,
ma l'interesse vostro, il vostro bene
 
Ma l'interesse vostro, il vostro bene
solo mi guida a voi, che ho tanto amato;
 
Solo mi guida a voi, che ho tanto amato;
e tutto obblio quel ch'è fra noi passato.
 
E tutto obblìo quel ch'è fra noi passato.
Pasquariello
 
Pas.
(Povera donna!)
 
(Povera donna!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Dite.
 
Dite.
Donna Elvira
 
D. El.
A me dei vostri
 
A me dei vostri
660
pervertiti costumi
 
Pervertiti costumi
tutto è noto il complesso. Ah! che perfino
 
Tutto è noto il complesso. Ah! che perfino
da ognun voi l'uccisore
 
Da ogn' un voi l'uccisore
siete creduto del Comendatore.
 
Siete creduto del Comendatore.
L'error de' vostri falli
 
L'error de' vostri falli
665
scosse il mio core; e del mio error pentita
 
Scosse il mio core; e del mio error pentita
in un ritiro io vo a passar la vita.
 
In un Ritiro io vò a passar la vita.
Ma un estremo dolore
 
Ma un estremo dolore
nel mio ritiro ancora io sentirei
 
FNel mio ritiro ancora io sentirei
se voi, che tanto amai,
 
Se voi, che tanto amai,
670
diveniste, assai presto,
 
Diveniste, assai presto,
un esempio funesto
 
Un esempio funesto
di quell'alta giustizia e di quell'ira
 
Di quell'alta giustizia, e di quell'ira
che sovra di sé ogn'empio alfin s'attira.
 
Che sovra di se ogn' empio al fin s'attira.
Pasquariello
 
Pas.
(Povera donna!)
 
(Povera donna!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Avanti.
 
Avanti:
Donna Elvira
 
D. El.
Ah! in ricompensa
 
Ah! in ricompensa
675
di tanto amor ch'ebbi per voi, non chiedo
 
Di tanto amor ch'ebbi per voi, non chiedo
che il vostro pentimento.
 
Che il vostro pentimento.
Non per me, ma per voi. Sì, vi scongiuro
 
Non per me, ma per voi. Si, vi scongiuro
colle lagrime agli occhi,
 
Colle lagrime agli occhi
per quell'amor che per me aveste un giorno,
 
Per quell'amor che per me aveste un giorno,
680
per quel ch'è più capace
 
Per quel ch' è più capace
di toccare il cor vostro,
 
Di toccare il cor vostro,
che richiamando la virtù smarrita
 
Che richiamando la virtù smarrita,
pensar vogliate ad emendar la vita.
 
Pensar vogliate ad emendar la vita.
Pasquariello
 
Pas.
(Povera donna!)
 
(Povera donna!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Proseguite.
 
Proseguite.
Donna Elvira
 
D. El.
Ho detto
 
Ho detto
685
quello ch'io dir voleva.
 
Quello ch'io dir voleva.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ebben, fa tardi,
 
Ebben fa tardi,
o cara Donna Elvira;
 
O cara Donna Elvira;
e perciò anch'io
 
e perciò anch'io
vi prego, vi scongiuro,
 
Vi prego, vi scongiuro
per quell'amor che per me aveste un giorno,
 
Per quell'amor che per me aveste un giorno,
e per quel che il cor vostro
 
E per quel che il cor vostro
690
più movere potria,
 
Più movere potria,
di alloggiar questa notte in casa mia.
 
Di alloggiar questa notte in casa mia.
Donna Elvira
 
D. El.
No, Don Giovanni, no. La mia carrozza
 
Nò, Don Giovanni, no. La mia carozza
mi attende. Io vado. E se voi stesso amate,
 
Mi attende. Io vado. E se voi stesso amate,
a voi soltanto, e non più a me, pensate.
 
A voi soltanto, e non più a me, pensate.
695
    Sposa più a voi non sono,
 
F    Sposa più a voi non sono:
spento è già in me l'ardore:
 
Spento è già in me l'ardore:
placido sento il core,
 
Placido sento il core.
l'alma tranquilla ho in me.
 
L'alma tranquilla ho in me.
    Ben v'amerò lontana,
 
Ben v'amerò lontana
700
se alla virtù tornate.
 
Se alla virtù tornate.
Io parto. Addio. Restate,
 
Io parto. Addio. Restate
fermo tenete il piè…
 
Fermo tenete il piè…
(A Don Giovanni che con caricatura vorebbe accompagnarla.)
 
a D. Gio. che con caricatura vorebbe accompagnarla.
    Ah! vedo che, misero,
 
    Ah! vedo che misero,
di me vi ridete:
 
Di me vi ridete:
705
di tigre le viscere
 
Di Tigre le viscere
già vedo che avete.
 
Già vedo che avete.
Ma forse che il fulmine
 
Ma forse che il fulmine
lontano non è.
 
Lontano non è. par.
(Parte.)
 
SCENA XXIII
 
SCENA XXIII.
Don Giovanni, Pasquariello e Lanterna.
 
D. Giovanni, Pasquariello, e Lanterna
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo sai tu, Pasquariello,
 
Lo sai, tu Pasquariello,
710
che la sua voce languida
 
Che la sua voce languida,
e quegli occhi piangenti
 
E quegli occhi piangenti
m'aveano quasi quasi in sen svegliato
 
M'aveano quasi quasi in sen svegliato
un resto ancora dell'estinto affetto?
 
Un resto ancora dell'estinto affetto?
Pasquariello
 
Pas.
Ma però tutto al vento è quel che ha detto.
 
Ma però tutto al vento è quel che ha detto.
 
va a sedere alla tavola.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Va a sedere alla tavola.)
 
715
Presto, presto, alla cena.
 
Presto, presto, alla cena.
Pasquariello
 
Pas.
Sì signor, sì signore.
 
Sì Signor, sì Signore.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Per altro, Pasquariello,
 
Per altro, Pasquariello,
pensar bisogna ad emendarsi.
 
Pensar bisogna ad emendarsi.
Pasquariello
 
Pas.
Oh! questo
 
Oh! questo
è quel che anch'io diceva.
 
FE' quel che anch'io diceva.
Don Giovanni
 
D. Gio.
In fede mia
 
In fede mia
720
che bisogna pensarci. Altri trent' anni
 
Che bisogna pensarci. Altri trent' anni
di bella vita, e poi
 
Di bella vita, e poi
sicuramente penseremo a noi.
 
Sicuramente penseremo a noi.
(Lanterna porge le pietanze a Pasquariello e questo le mette in tavola.)
 
Lanterna porge le piattanze a Pas. e questo le mette in tavola.
Pasquariello
 
Pas.
Tutto sta, signor mio,
 
Tutto stà, Signor mio,
che il conto non falliate…
 
Che il conto non falliate?
Don Giovanni
 
D. Gio.
725
Eh? Che vorresti dir?
 
Eh? Che vorresti dir?
Pasquariello
 
Pas.
Niente. Cenate.
 
Niente. Cenate.
(Nel mettere un piatto sulla tavola si prende una polpetta e la mette in bocca.)
 
Nel mettere un piatto sulla tavola si prende una polpetta, e la mette in bocca.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che cos'hai? Tu mi sembra
 
Che cos' hai? Tu mi sembra
ch'abbi una guancia gonfia.
 
Ch'abbi una guancia gonfia.
Da quando in qua? Cos'hai?
 
Da quando in qua? Cos'hai?
Pasquariello
 
Pas.
Niente, signore.
 
Niente, Signore.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ti è venuto un tumor? Lascia ch'io senta.
 
Ti è venuto un tumor? Lascia ch'io senta.
(Si alza e gli tocca la guancia. Prende il coltello. Pasquariello sputa la polpetta.)
 
si alza, e gli tocca la guancia. Prende il coltello. Pas. sputa la polpetta.
730
È un tumore sicuro;
 
E' un tumore sicuro;
e tagliarlo convien perch'è maturo.
 
E tagliarlo convien perch'è maturo.
Ah! Briccone che sei!
 
Ah! briccone che sei!
Pasquariello
 
Pas.
In verità, signore,
 
In verità, Signore,
ch'io soltanto volea sentir un poco
 
Ch'io soltanto volea sentir un poco
735
se troppo sal ci aveva posto il cuoco.
 
Se troppo sal ci aveva posto il cuoco.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bene, bene. Ora via: vedo, meschino,
 
Bene, bene. Ora via: vedo, meschino,
che tu hai molta fame; e dopo cena
 
Che tu hai molta fame; e dopo cena
io bisogno ho di te. Siedi pertanto,
 
Io bisogno ho di te. Siedi pertanto,
e meco mangia qui.
 
E meco mangia qui.
Pasquariello
 
Pas.
Dite davvero?
 
Dite davvero?
Don Giovanni
 
FD. Gio.
740
Siedi e mangia.
 
Siedi, e mangia.
Pasquariello
 
Pas.
(Siede alla tavola.)
 
Ubbidisco al dolce impero.
 
Ubbidisco al dolce impero. siede alla tavola.
Ehi, Lanterna? Posata e tovagliolo.
 
Ehi, Lanterna? Posata, e tovagliolo.
Lanterna
 
Lan.
(Gode il favor sovrano
 
(Gode il favor sovrano
solo costui perché gli fa il mezzano.)
 
Solo costui perchè gli fa il mezzano.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
745
Olà! Finché si mangia
 
Olà? finchè si mangia
voglio che il mio concerto di stromenti
 
Voglio che il mio concerto di stromenti
sentir si faccia.
 
Sentir si faccia.
Pasquariello
 
Pas.
Bravo! Ottimamente!
 
Bravo! Ottimamente!
Mangieremo così più allegramente.
 
Mangiaremo così più allegramente.
(Segue concerto di stromenti. Don Giovanni e Pasquariello mangiano. Lanterna a misura che Pasquariello gira la testa subito gli cambia il piatto.)
 
Segue concerto di stromenti. Don Giovanni, e Pasquariello mangiano. Lanterna a misura che Pasquariello gira la testa subito gli cambia il piatto.
Pasquariello
 
Pas.
Ma potere del mondo!
 
Ma potere del mondo!
750
Sei troppo attento per cambiar di tondo!
 
Sei troppo attento per cambiar di tondo!
Guarda, Lanterna mio, che nel mostaccio
 
Guarda, Lanterna mio, che nel mostaccio
questo piatto tal quale or or ti caccio.
 
Questo piatto tal quale or or ti caccio.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Da bere.
 
Da bere. viene servito.
(Viene servito.)
 
Pasquariello
 
Pas.
Animo, presto,
 
Animo, presto
da bere ancora a me.
 
Da bere ancora a me.
(Un servitore gli presenta un bicchiere. Pasquariello vuol bere e Don Giovanni lo trattiene.)
 
Un servitore gli presenta un bicchiere. Pasq. vuol bere, e D. Gio. lo tratt.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Fermati, piano.
 
Fermati piano.
Pasquariello
 
Pas.
755
Cosa c'è?
 
Cosa c'è?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Pria di bere
 
Pria di bere
un brindisi hai da fare.
 
Un brindisi hai da fare.
Pasquariello
 
Pas.
Ora vengo… Aspettate… L'ho trovato…
 
Ora vengo… Aspettate… L'ho trovato…
"Alla salute del mio signor nonno."
 
Alla salute del mio Signor Nonno.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oibò, oibò.
 
Oibò, oibò.
Pasquariello
 
Pas.
Ma dunque
 
Ma dunque
760
a chi farlo conviene?
 
FA chi farlo conviene?
Don Giovanni
 
D. Gio.
L'hai da far… L'hai da far… Sentimi bene.
 
L'hai da far… L'hai da far… Sentimi bene.
    Far devi un brindisi alla città
 
    Far devi un brindisi alla Città,
che noi, viaggiando di qua e di là,
 
Che noi viaggiando di quà, e di là,
abbiamo trovato ch'è la miglior.
 
Abbiamo trovato ch'è la miglior.
765
    Dove le femmine, tutte graziose,
 
Dove le femmine, tutte graziose,
son le più belle, le più vezzose,
 
Son le più belle, le più vezzose,
le più adorabili del sesso lor.
 
Le più adorabili del sesso lor.
Pasquariello
 
Pas.
    Questo vostr'estro non disapprovo.
 
Questo vostr' estro non disapprovo.
Senza pensarci di già la trovo;
 
Senza pensarci diggià la trovo;
770
e ci scommetto che già la so.
 
E ci scommetto, che già la so.
    Quest'è in Italia.
 
Quest' è in Italia.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Dici benissimo.
 
Dici benissimo.
Pasquariello
 
Pas.
Questa è Venezia.
 
Questa è Venezia.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bravo bravissimo!
 
Bravo bravissimo!
Tu già l'hai detta.
 
Tu già l'hai detta.
Pasquariello
 
Pas.
Oh benedetta!
 
Oh benedetta!
 
a 3
Pasquariello
 
Pas.
Io farò il brindisi come potrò.
 
Io farò il brindisi come potrò.
Don Giovanni
 
D. Gio.
775
Via, su, fa il brindisi, ch'io sentirò.
 
Via, su fa il brindisi, ch'io sentirò.
Lanterna
 
Lan.
Io "viva" al brindisi risponderò.
 
Io viva al brindisi risponderò.
 
Pasquariello
 
Pas.
    Faccio un brindisi di gusto
 
Faccio un brindisi di gusto
a Venezia singolar.
 
A Venezia singolar.
Nei signori il cor d'Augusto
 
Nei Signori il cor d'Augusto
780
si va proprio a ritrovar.
 
Si và proprio a ritrovar.
    V'è nell'ordine civile
 
V'è nell'ordine civile
quel che v'ha di più gentile,
 
Quel che v'ha di più gentile:
e nel ceto anche inferiore
 
E nel ceto anche inferiore
v'è buon core e il buon trattar.
 
V'è buon core, e il buon trattar.
(Suonano gli stromenti da fiato; Pasquariello vuoi bere e Don Giovanni lo trattiene.)
 
suonano gli stromenti da fiato; Pas. vuoi bere, e D. Gio. lo trattiene.
Don Giovanni
 
D. Gio.
785
    Piano, piano.
 
Piano, piano.
Pasquariello
 
Pas.
Cos'è stato?
 
Cos' è stato?
Don Giovanni
 
FD. Gio.
Tu ti scordi del bel sesso.
 
Tu ti scordi del bel sesso.
Pria di ber anche allo stesso
 
Pria di ber anche allo stesso
devi il brindisi indrizzar.
 
Devi il brindisi indrizzar.
Pasquariello
 
Pas.
    Sì signore.
 
Sì Signore. beve tutto il vino.
(Beve tutto il vino.)
 
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cosa fai?
 
Cosa fai?
Pasquariello
 
Pas.
790
Rifondete adesso il vino:
 
Rifondete adesso il vino.
mascolino e femminino
 
Mascolino, e femminino
non vo' insieme mescolar.
 
Non vò insieme mescolar.
(Vien riempito di nuovo il bicchier di Pasquariello.)
 
Vien riempito di nuovo il bicchier di Pas.
    Alle donne veneziane
 
Alle donne Veneziane
questo brindisi or presento,
 
Questo brindisi or presento,
795
che son piene di talento,
 
Che son piene di talento,
di bellezza e d'onestà.
 
Di bellezza, e d'onestà.
    Son tanto leggiadre
 
    Son tanto leggiadre
con quei zendaletti,
 
Con quei zendaletti,
che solo a guardarle
 
Che solo a guardarle
800
vi movon gli affetti.
 
Vi movon gli affetti.
    Se poi le trattate,
 
Se poi le trattate
il cor ci lasciate:
 
Il cor ci lasciate,
non han che dolcezza,
 
Non han che dolcezza,
che grazia e bontà.
 
Che grazia, e bontà.
(Suonano li strumenti. Pasquariello beve.)
 
Suonano li strumenti. Pasquariello beve.
(In questo si sente a battere replicatamente alla porta.)
 
Lanterna
 
Lan.
805
    Signor… Signor, sentite.
 
    Signor… Signor, sentite.
 
In questo si sente a battere replicatamente alla porta.
Don Giovanni
 
D. Gio.
A un'ora sì importuna.
 
A un'ora si importuna.
non ha creanza alcuna
 
Non ha creanza alcuna
chi a batter vien così.
 
Chi a batter vien così.
Lanterna
 
Lan.
    Sentite nuovamente.
 
Sentite nuovamente.
Don Giovanni
 
Don Giovanni
810
Va' a dire all'insolente
 
Và a dire all' insolente
che adesso non ricevo,
 
FChe adesso non ricevo,
che torni al nuovo dì.
 
Che torni al nuovo dì.
(Lanterna parte, poi torna spaventato correndo e casca in terra.)
 
Lan. parte, poi torna spaventato correndo, e casca in terra.
Pasquariello
 
Pas.
    Ma se per accidente
 
Ma se per accidente
mai fosse qualche bella?
 
Mai fosse qualche bella?
Don Giovanni, Pasquariello
 
D. Gio. e Pas.
815
Si cangieria favella
 
Si cangieria favella,
e si faria star qui.
 
E si faria star quì.
Lanterna
 
Lan.
    Ahimè! Ahimè!
 
Ahimè! ahimè!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cos'hai?
 
Cos'hai?
Lanterna
 
Lan.
Ahimè!
 
Ahimè!
Pasquariello
 
Pas.
Ma cosa è stato?
 
Ma cosa è stato?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Costui è spiritato:
 
Costui è spiritato:
820
va tu a veder cos'è.
 
Va tu a veder cos'è.
(Pasquariello parte, poi subito ritorna spaventato ancor esso.)
 
Pas. parte poi subito ritorna spaventato ancor esso.
(A Lanterna.)
 
    Via, parla, su, animale,
 
Via parla sù, animale,
che cosa hai tu veduto?
 
Che cosa hai tu veduto? a Lan.
Pasquariello
 
Pas.
Ahimè! ch'è qui quel tale…
 
Ahimè! ch'è qui quel tale…
Quel tale si è venuto…
 
Quel tale, si è venuto…
825
Cioè quello… Ahimè, che spasimo!
 
Cioè quello… ahimè, che spasimo!
Oh poveretto me!…
 
Oh poveretto me!…
(Don Giovanni prende il lume e va per affacciarsi alla porta; in questo il Comendatore: Pasquariello si caccia sotto la tavola.)
 
D. Gio. prende il lume, e và per affacciarsi alla porta in questo il Comendatore: Pas. si caccia sotto la tavola.
SCENA XXIV
 
FSCENA XXIV.
Il Comendatore e detti.
 
Il Comendatore, e detti.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Siedi Comendator. Mai fin ad ora
 
SIedi Comendator. Mai fin ad ora
credere non potei che dal profondo
 
Credere non potei, che dal profondo
tornasser l'ombre ad apparir nel mondo.
 
Tornasser l'ombre ad apparir nel mondo.
830
Se creduto l'avessi,
 
Se creduto l'avessi,
troveresti altra cena.
 
Troveresti altra cena.
Pure, se di mangiar voglia ti senti,
 
Pure se di mangiar voglia ti senti,
mangia; che quel che c'è t'offro di core;
 
Mangia; che quel che c e t'offro di core;
e teco mangierò senza timore.
 
E teco mangierò senza timore.
Commendatore
 
Com.
835
    Di vil cibo non si pasce
 
    Di vil cibo non si pasce
chi lasciò l'umana spoglia.
 
Chi lasciò l'umana spoglia.
A te guidami altra voglia,
 
A te guidami altra voglia,
ch'è diversa dal mangiar.
 
Ch'è diversa dal mangiar.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Pasquariello? Dove sei?
 
Pasquariello? Dove sei?
840
Torna subito al tuo sito.
 
Torna subito al tuo sito.
Pasquariello
 
Pas.
Non mi sento più appetito.
 
Non mi sento più appetito.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Vieni fuori, non tardar.
 
Vieni fuori non tardar.
(Pasquariello esce e si mette in disparte.)
 
Pas. esce, e si mette in disparte.
Pasquariello
 
Pas.
Se la febbre avessi indosso
 
Se la febbre avessi indosso
non potrei così tremar.
 
Non potrei così tremar.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Al Comendatore.)
 
845
    Tu non mangi, tu non bevi:
 
Tu non mangi, tu non bevi:
 
al Comendatore.
cosa brami or qui da noi?
 
Cosa brami or quì da noi?
Canti e suoni, se tu vuoi,
 
Canti, e suoni, se tu vuoi,
io ti posso far servir.
 
Io ti posso far servir.
Commendatore
 
Com.
    Fa' pur quello che ti aggrada.
 
Fa pur quello che ti aggrada,
Don Giovanni
 
D. Gio.
850
Pasquariello, fatti avanti.
 
Pasquariello, fatti avanti.
 
Fa 2
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che si suoni e che si canti
 
Che si suoni, e che si canti
per poterlo divertir.
 
Per poterlo divertir.
Pasquariello
 
Pas.
Tutti i muscoli ho tremanti,
 
Tutti i muscoli ho tremanti,
non poss'io più bocca aprir.
 
Non poss'io più bocca aprir.
 
Commendatore
 
Com.
855
    Basta così. M'ascolta.
 
Basta così. M'ascolta.
Tu m'invitasti a cena,
 
Tu m'invitasti a cena:
ci venni senza pena:
 
Ci venni senza pena:
or io te inviterò.
 
Or io te inviterò.
Verrai tu a cena meco?
 
Verrai tu a cena meco?
Pasquariello
 
Pas.
860
Oibò, signor,
 
Oibò, Signor,
non può.
 
non può.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Non ho timore in petto:
 
Non ho timore in petto:
sì, che il tuo invito accetto.
 
Si, che il tuo invito accetto
Verrò col servo.
 
Verrò col Servo.
Pasquariello
 
Pas.
Oibò.
 
Oibò.
Commendatore
 
Com.
    Dammi la man per pegno.
 
Dammi la man per pegno.
Don Giovanni
 
D. Gio.
865
Eccola…
 
Eccola…
Ohimè, qual gelo!
 
Oimè, qual gelo!
Commendatore
 
Com.
Pentiti; e temi il cielo,
 
Pentiti; e temi il Cielo,
che stanco è ormai di te.
 
Che stanco è ormai di te.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Lasciami, vecchio insano.
 
Lasciami, vecchio insano.
Commendatore
 
Com.
Empio, ti scuoti in vano.
 
Empio, ti scuoti in vano.
870
Pentiti, Don Giovanni.
 
Pentiti Don Giovanni.
 
a 3
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ahi! quai crudeli affanni,
 
Ahi! quai crudeli affanni
ma il cor non trema in me.
 
Ma il cor non trema in me.
Commendatore
 
Com.
Termina, o tristo, gli anni,
 
Termina, o tristo, gli anni,
vedi il tuo fin qual'è.
 
Vedi il tuo fin qual'è.
Pasquariello
 
Pas.
875
Ah! di teriaca i panni
 
Ah! di Theriaca i panni
m'empio di sotto affé.
 
M'empio di sotto affè.
 
(Segue trasformazione della camera in infernale, restandovi solo le prime quinte dove Pasquariello spaventato si rifugia.)
 
Segue trasformazione della Camera in Infernale, restandovi solo le prime quinte dove Pasq. spaventato si rifugia.
(Don Giovanni tra le Furie.)
 
D. Giovanni tra le Furie.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Ahi, che orrore! che spavento!
 
Ahi, che orrore! che spavento!
Ah, che barbaro tormento!
 
Ah, che barbaro tormento!
Che insoffribile martir!
 
FChe insoffribile martir,
880
    Mostri orrendi, furie irate,
 
Mostri orrendi, Furie irate,
di straziarmi deh cessate!
 
Di straziarmi deh cessate!
Ah non posso più soffrir.
 
Ah non posso più soffrir.
(Sparisce l'infernale e torna come prima la camera di Don Giovanni.)
 
Sparisce l'infernale, e torna come prima la Camera di D. Gio.
SCENA ULTIMA
 
SCENA ULTIMA.
Lanterna, Maturina, Donna Elvira, Donna Ximena, Duca Ottavio, Pasquariello.
 
Lanterna, Maturina, D. Elvira, D. Ximena, Duca Ottavio, Pasquariello.
Donna Elvira, Donna Ximena, Duca Ottavio, Maturina
 
Mat. Ot. Elv. Xi.
    Qual strepito è questo che abbiamo sentito!
 
    QUal strepito è questo, che abbiamo sentito!
Lanterna che dice, che qui ci chiamò?
 
Lanterna che dice, che quì ci chiamò.
Pasquariello
 
Pas.
885
Ohimè! già son morto: già sono arrostito.
 
Oimè! già son morto: già sono arrostito.
Un pelo, un capello in me più non ho.
 
Un pelo, un capello in me più non ho.
Lanterna
 
Lan.
Qui qui l'ho veduto, ed io son fuggito.
 
Qui qui l'ho veduto, ed io son fuggito.
Lui dicavi il resto, ch'io niente più so.
 
Lui dicavi il resto, ch'io niente più sò.
Pasquariello
 
Pas.
I diavoli, il foco, il Comendatore
 
I diavoli, il foco, il Comendatore…
890
Sentite il fetore, che indosso averò.
 
Sentite il fetore, che indosso averò.
Duca Ottavio
 
Ott.
    Che diavolo dici?
 
Che diavolo dici?
Donna Elvira
 
El.
Tu fai confusione.
 
Tu fai confusione.
Donna Ximena
 
Xim.
Dov'è Don Giovanni?
 
Dov'è Don Giovanni?
Maturina
 
Mat.
Dov'è il tuo padrone?
 
Dov'è il tuo Padrone?
Pasquariello
 
Pas.
Signori, aspettate, ch'io tutto dirò.
 
Signori, aspettate, ch'io tutto dirò.
    Di lui, pian pian vel dico,
 
Di lui, pian pian ve l'dico,
895
non se ne parli più.
 
Non se ne parli più.
Coi brutti barabai
 
Coi brutti barabai.
qui se n'è andato giù.
 
Qui se n'è andato giù.
Ah! non avessi mai
 
Ah! non avessi mai
veduto quel che fu.
 
Veduto quel che fù.
900
    E chi non crede al caso
 
E chi non crede al caso
a me che accosti il naso,
 
FA me che accosti il naso,
che dell'odor diabolico
 
Che dell'odor diabolico
io credo ancor d'aver.
 
Io credo ancor d'aver.
Gli altri
 
gli altri
Misero! Resto estatica|estatico
 
Misero! Resto estatico|a
905
Ma è meglio di tacer.
 
Ma è meglio di tacer.
Tutti
 
tutti
    Più non facciasi parola
 
Più non facciasi parola
del terribile successo;
 
Del terribile successo;
ma pensiamo invece adesso
 
Ma pensiamo in vece adesso
di poterci rallegrar…
 
Di poterci rallegrar…
910
Che potressimo mai far?
 
Che potressimo mai far?
Donne
 
donne
    A a a, io vo' cantare,
 
A a a, io vò cantare:
io vo' mettermi a saltar.
 
Io vò mettermi a saltar.
Duca Ottavio
 
D. Ott.
La chitarra io vo' suonare.
 
La Chitarra io vò suonare.
Lanterna
 
Lan.
Io suonar vo' il contrabasso.
 
Io suonar vò il Contrabasso.
Pasquariello
 
Pas.
915
Ancor io per far del chiasso
 
Ancor io per far del chiasso
il fagotto vo' suonar.
 
Il fagotto vò suonar.
Duca Ottavio
 
D. Ott.
    Tren, tren, trinchete, trinchete tré.
 
Tren, tren, trinchete, trinchete trè.
Lanterna
 
Lan.
Flon, flon, flon, flon, flon, flon.
 
Flon flon flon flon flon flon.
Pasquariello
 
Pas.
Pu, pu, pu, pu, pu, pu, pu.
 
Pu, pu, pu, pu pu pu pu.
Tutti
 
tutti
920
    Che bellissima pazzia!
 
Che bellissima pazzia!
Che stranissima armonia!
 
Che stranissima armonia!
Così allegri si va a star.
 
Così allegri si va astar.
Fine.
 
FINE