Riv.^mo mio Signore
                                                Milano 6 Ottobre 1853

     Il suo vero ed amorevole amico il mio Signor Giovanni Rera
mi da l’onorevole incarico di rispondere alle pregia=
tissime sue 3 e 4 corrente.
     Prima di tutto egli gli fa i più vivi ringraziamenti delle tante
sue graziosità, e particolarmente dell’affettuoso invito di
venire a passare alcuni giorni con lei in codesti ameni
paesi. Se mai cosa alcuna potesse smoverlo dalla Città certa=
mente sarebbe il piacere di godere l’amabile di lei com=
pagnia; ma pur troppo lo stato suo fisico, e morale non
glielo permettono, e bisogna rassegnarsi ai divini voleri. Ella
che avrà già acquistato come speriamo vigore d’animo, e
di corpo si approfitti del delizioso soggiorno per progre=
dire di bene in meglio ed al suo ritorno ci dia la consola=
zione di vederlo perfettamente rinfrancato. Questi sono
i cordiali nostri voti.
     Parlando ora dell’incumbenza di cui particolarmente m’onorava
io l’aveva con tutto il piacere assunta, quand’oggi mi venne
ricapitato all’Ufficio il suo contr’ordine. Mi tengo però
pronto in altra occasione quando ella nuovamente mi
comanderà pregandola di non risparmiarmi in tutto
quel poco che potessi. Intanto il prefato nostro Sig.^r Giovanni
mentre meco si compiace dell’ideato acquisto della propo=
stali Casa le raccomanda di non esporre denaro se non
dopo aver ben esaminati i titoli di provenienza ed i certi=
ficati Ipotecarj dei datori dal 1806 in avanti; e di avere
verificato che non sianvi pesi, livelli, ed evizioni gravanti
lo stabile; indagini tutte che dovrebbero precedere la di lei
difidazione alla Cassa di Risparmio.
     La mia Zia le porge con noi i più distinti rispetti, ed aggiungo
i miei saluti al suo Giuseppe, e mi protesto colla mas=
sima considerazione.

                                                      Di V. S. Riv.^ma
                                                      Obb.^mo Div.^mo Serv.^e
                                                      Giovanni Fe