Kritische Edition des vertonten Textes (Partiturtext)   Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (Vorlage)  
SCENA XVII
SCENA XIII
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
Recitativo
Tito
Tito
Sesto, de' tuoi delitti
Sesto, de' tuoi delitti
tu sai la serie e sai
tu sai la serie e sai
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
940
l'offesa maestà, le leggi offese,
1445
l'offesa maestà, le leggi offese,
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
voglion la morte tua. De' tradimenti
voglion la morte tua. De' tradimenti
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
Vitellia
Vitellia
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
Eccoti, eccelso Augusto,
Eccoti, eccelso Augusto,
945
eccoti al piè la più confusa…
1450
eccoti al piè la più confusa…
Tito
Tito
Ah sorgi!
Ah sorgi!
Che fai? Che brami?
Che fai? Che brami?
Vitellia
Vitellia
Io ti conduco innanzi
Io ti conduco innanzi
l'autor dell'empia trama.
l'autor dell'empia trama.
Tito
Tito
Ov'è? Chi mai
Ov'è? Chi mai
preparò tante insidie al viver mio?
preparò tante insidie al viver mio?
Vitellia
Vitellia
Nol crederai.
Nol crederai.
Tito
Tito
Perché?
Perché?
Vitellia
Vitellia
Perché son io.
Perché son io.
Tito
Tito
950
Tu ancora?
1455
Tu ancora?
Sesto, Servilia
Sesto, Servilia
Oh stelle!
Oh stelle!
Annio, Publio
Annio, Publio
Oh numi!
Oh numi!
Tito
Tito
E quanti mai,
E quanti mai,
quanti siete a tradirmi?
quanti siete a tradirmi?
Vitellia
Vitellia
Io la più rea
Io la più rea
son di ciascuno! Io meditai la trama,
son di ciascuno: io meditai la trama,
il più fedele amico
il più fedele amico
io ti sedussi, io del suo cieco amore
io ti sedussi, io del suo cieco amore
955
a tuo danno abusai.
1460
a tuo danno abusai.
Tito
Tito
Ma del tuo sdegno
Ma del tuo sdegno
chi fu cagion?
chi fu cagion?
Vitellia
Vitellia
La tua bontà. Credei
La tua bontà. Credei
che questa fosse amor. La destra e 'l trono
che questa fosse amor. La destra e il trono
da te sperava in dono, e poi negletta
da te speravo in dono, e poi negletta
restai due volte e procurai vendetta.
restai due volte e proccurai vendetta.
N° 25 Recitativo accompagnato
Tito
Tito
960
Ma che giorno è mai questo? Al punto stesso
1465
Ma che giorno è mai questo? Al punto istesso
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
troverò, giusti numi,
troverò, giusti numi,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
965
a diventar crudel. No, non avranno
1470
a diventar crudel. No, non avranno
questo trionfo. A sostener la gara
questo trionfo. A sostener la gara
già m'impegnò la mia virtù. Vediamo
già s'impegnò la mia virtù. Vediamo
se più costante sia
se più costante sia
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
970
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
1475
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
Lentulo e i suoi seguaci
Lentulo e i suoi seguaci
e vita e libertà; sia noto a Roma
e vita e libertà; sia noto a Roma
ch'io son lo stesso e ch'io
ch'io son l'istesso e ch'io
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
Annio, Publio
1480
Oh generoso!
Servilia
E chi mai giunse a tanto?
Sesto
Io son di sasso.
Vitellia
Io non trattengo il pianto.
Tito
Vitellia, a te promisi
la destra mia, ma…
N° 26 Sestetto con coro
Sesto
Vitellia
975
    Tu, è ver, m'assolvi, Augusto;
Lo conosco, Augusto;
ma non m'assolve il core
non è per me:
dopo un tal fallo il nodo
1485
mostruoso saria.
Tito
Ti bramo in parte
contenta almeno. Una rival sul trono
non vedrai, tel prometto. Altra io non voglio
sposa che Roma, i figli miei saranno
i popoli soggetti,
1490
serbo indivisi a lor tutti gli affetti.
Tu d'Annio e di Servilia
agl'imenei felici unisci i tuoi,
principessa, se vuoi. Concedi pure
la destra a Sesto: il sospirato acquisto
1495
già gli costa abbastanza.
Vitellia
Infin ch'io viva,
fia sempre il tuo voler legge al mio core.
Sesto
Ah Cesare! Ah signore! E poi non soffri
che t'adori la terra? E che destini
tempi il Tebro al tuo nume? E come e quando
che piangerà l'errore
1500
sperar potrò che la memoria amara
finché memoria avrà.
de' falli miei…
Tito
Tito
    Il vero pentimento
Sesto, non più: torniamo
980
di cui tu sei capace
di nuovo amici, e de' trascorsi tuoi
val più d'una verace
non si parli più mai. Dal cor di Tito
costante fedeltà.
già cancellati sono:
1505
me li scordo, t'abbraccio e ti perdono.
Vitellia, Servilia, Annio
    Oh generoso! Oh grande!
E chi mai giunse a tanto?
985
Mi trae dagli occhi il pianto
l'eccelsa sua bontà.
Vitellia, Servilia, Annio, Sesto, Tito, Publio, Coro
Coro
    Eterni dèi, vegliate
    Che del ciel, che degli dèi
tu il pensier, l'amor tu sei,
grand'eroe, nel giro angusto
sui sacri giorni suoi:
si mostrò di questo dì.
1510
    Ma cagion di meraviglia
non è già, felice Augusto,
a Roma in lui serbate
che gli dèi chi lor somiglia
990
la sua felicità.
custodiscano così.
Tito
    Troncate, eterni dèi,
troncate i giorni miei
quel dì che il ben di Roma
mia cura non sarà.
Licenza
Non crederlo, signor; te non pretesi
1515
ritrarre in Tito. Il rispettoso ingegno
sa le sue forze a pieno,
né a questo segno io gli rallento il freno.
Veggo ben che ciascuno
ti riconobbe in lui. So che tu stesso
1520
quegli affetti clementi,
che in sen Tito sentiva, in sen ti senti.
Ma, Cesare, è mia colpa
la conoscenza altrui?
È colpa mia che tu somigli a lui?
1525
Ah vieta, invitto Augusto,
se le immagini tue mirar non vuoi,
vieta alle muse il rammentar gli eroi.
    Sempre l'istesso aspetto
ha la virtù verace:
1530
benché in diverso petto,
diversa mai non è.
    E ogni virtù più bella
se in te, signor, s'aduna,
come ritrarne alcuna
1535
che non somigli a te?
Fine dell'opera.
IL FINE.