Kritische Edition des vertonten Textes (Partiturtext)   Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (Vorlage)  
SCENA XI
SCENA VII
Tito solo.
Tito solo.
Recitativo
Tito
Tito
Ove s'intese mai più contumace
1285
E dove mai s'intese
805
infedeltà?
più contumace infedeltà? Poteva
il più tenero padre un figlio reo
trattar con più dolcezza? Anche innocente
d'ogn'altro error, saria di vita indegno
Deggio alla mia negletta
1290
per questo sol. Deggio alla mia negletta
disprezzata clemenza una vendetta.
disprezzata clemenza una vendetta.
(Va con isdegno verso il tavolino e s'arresta.)
Vendetta!… Il cor di Tito
Vendetta! Ah Tito! E tu sarai capace
tali sensi produce?…
d'un sì basso desio che rende eguale
l'offeso all'offensor? Merita invero
1295
gran lode una vendetta, ove non costi
più che il volerla. Il torre altrui la vita
è facoltà comune
al più vil della terra; il darla è solo
Eh viva… Invano
de' numi e de' regnanti. Eh viva… Invano
parlar dunque le leggi? Io lor custode
1300
parlan dunque le leggi? Io lor custode
810
l'eseguisco così? Di Sesto amico
l'eseguisco così? Di Sesto amico
non sa Tito scordarsi?…
non sa Tito scordarsi? Han pur saputo
obbliar d'esser padri e Manlio e Bruto.
Sieguansi i grandi esempi.
(Siede.)
(Siede.)
Ogn'altro affetto
Ogn'altro affetto
d'amicizia e pietà taccia per ora.
1305
d'amicizia e pietà taccia per ora.
Sesto è reo: Sesto mora.
Sesto è reo: Sesto mora.
(Sottoscrive e s'alza.)
(Sottoscrive.)
Eccoci alfine
su le vie del rigore.
(S'alza.)
Eccoci aspersi
Eccoci aspersi
di cittadino sangue, e s'incomincia
di cittadino sangue, e s'incomincia
815
dal sangue d'un amico. Or che diranno
dal sangue d'un amico. Or che diranno
i posteri di noi? Diran che in Tito
1310
i posteri di noi? Diran che in Tito
si stancò la clemenza,
si stancò la clemenza,
come in Silla e in Augusto
come in Silla e in Augusto
la crudeltà;
la crudeltà. Forse diran che troppo
rigido io fui; ch'eran difese al reo
1315
i natali e l'età; che un primo errore
punir non si dovea; che un ramo infermo
subito non recide
saggio cultor, se a risanarlo invano
che Tito era l'offeso
molto pria non sudò; che Tito alfine
820
e che le proprie offese,
1320
era l'offeso e che le proprie offese,
senza ingiuria del giusto,
senza ingiuria del giusto,
ben poteva obbliar. Ma dunque faccio
ben poteva obbliar… Ma dunque io faccio
sì gran forza al mio cor? Né almen sicuro
sì gran forza al mio cor? Né almen sicuro
sarò ch'altri m'approvi? Ah non si lasci
sarò ch'altri m'approvi? Ah non si lasci
825
il solito cammin.
1325
il solito cammin.
(Lacera il foglio.)
(Lacera il foglio.)
Viva l'amico!
Viva l'amico,
benché infedele. E se accusarmi il mondo
benché infedele; e se accusarmi il mondo
vuol pur di qualche errore,
vuol pur di qualch'errore,
m'accusi di pietà,
m'accusi di pietà,
non di rigore.
non di rigore.
(Getta il foglio lacerato.)
(Getta il foglio lacerato.)
Publio.
Publio.
SCENA XII
SCENA VIII
Detto e Publio.
Tito e Publio.
Recitativo
Publio
Publio
Cesare.
Cesare.
Tito
Tito
Andiamo
Andiamo
830
al popolo che attende.
1330
al popolo che attende.
Publio
Publio
E Sesto?
E Sesto?
Tito
Tito
E Sesto
E Sesto
venga all'arena ancor.
venga all'arena ancor.
Publio
Publio
Dunque il suo fato…
Dunque il suo fato…
Tito
Tito
Sì, Publio, è già deciso.
Sì, Publio, è già deciso.
Publio
Publio
(Oh sventurato!)
(Oh sventurato!)
N° 20 Aria
Tito
Tito
    Se all'impero, amici dèi,
    Se all'impero, amici dèi,
necessario è un cor severo,
necessario è un cor severo,
835
o togliete a me l'imperoVariante in den Textwiederholungen:
o toglietemi l'impero
1335
o togliete a me l'impero
o a me date un altro cor.
o a me date un altro cor.
    Se la fé de' regni miei
    Se la fé de' regni miei
coll'amor non assicuro,
con l'amor non assicuro,
d'una fede non mi curo
d'una fede io non mi curo
840
che sia frutto del timor.
1340
che sia frutto del timor.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XIII
SCENA IX
Vitellia uscendo dalla porta opposta richiama Publio che seguita Tito.
Vitellia uscendo dalla porta opposta richiama Publio che seguiva Tito.
Recitativo
Vitellia
Vitellia
Publio, ascolta.
Publio, ascolta.
Publio
Publio
(In atto di partire.)
(In atto di partire.)
Perdona:
Perdona:
deggio a Cesare appresso
deggio a Cesare appresso
andar…
andar…
Vitellia
Vitellia
Dove?
Dove?
Publio
Publio
(Come sopra.)
All'arena.
All'arena.
Vitellia
Vitellia
E Sesto?
E Sesto?
Publio
Publio
Anch'esso.
Anch'esso.
Vitellia
Vitellia
Dunque morrà?
Dunque morrà?
Publio
Publio
(Come sopra.)
Purtroppo.
Purtroppo.
Vitellia
Vitellia
(Ohimè!) Con Tito
(Ahimè!) Con Tito
845
Sesto ha parlato?
1345
Sesto ha parlato?
Publio
Publio
E lungamente.
E lungamente.
Vitellia
Vitellia
E sai
E sai
quel ch'ei dicesse?
quel ch'ei dicesse?
Publio
Publio
No, solo con lui
No, solo con lui
restar Cesare volle: escluso io fui.
restar Cesare volle: escluso io fui.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XIV
SCENA X
Vitellia, e poi Annio e Servilia da diverse parti.
Vitellia, e poi Annio e Servilia da diverse parti.
Recitativo
Vitellia
Vitellia
Non giova lusingarsi:
Non giova lusingarsi:
Sesto già mi scoperse. A Publio istesso
Sesto già mi scoperse. A Publio istesso
850
si conosce sul volto. Ei non fu mai
1350
si conosce sul volto. Ei non fu mai
con me sì ritenuto; ei fugge; ei teme
con me sì ritenuto; ei fugge; ei teme
di restar meco. Ah secondato avessi
di restar meco. Ah! Secondato avessi
gl'impulsi del mio cor! Per tempo a Tito
gl'impulsi del mio cor. Per tempo a Tito
dovea svelarmi e confessar l'errore.
dovea svelarmi e confessar l'errore.
855
Sempre in bocca d'un reo, che la detesta,
1355
Sempre in bocca d'un reo, che la detesta,
scema d'orror la colpa. Or questo ancora
scema d'orror la colpa. Or questo ancora
tardi saria. Seppe il delitto Augusto,
tardi saria. Seppe il delitto Augusto,
e non da me. Questa ragione istessa
e non da me. Questa ragione istessa
fa più grave…
fa più grave…
Servilia
Servilia
Ah Vitellia!
Ah Vitellia!
Annio
Annio
Ah principessa!
Ah principessa!
Servilia
Servilia
860
Il misero germano…
1360
Il misero germano…
Annio
Annio
Il caro amico…
Il caro amico…
Servilia
Servilia
È condotto a morir.
È condotto a morir.
Annio
Annio
Fra poco in faccia
Fra poco in faccia
di Roma spettatrice
di Roma spettatrice
delle fere sarà pasto infelice.
delle fiere sarà pasto infelice.
Vitellia
Vitellia
Ma che posso per lui?
Ma che posso per lui?
Servilia
Servilia
Tutto. A' tuoi prieghi
Tutto. A' tuoi prieghi
865
Tito lo donerà.
1365
Tito lo donerà.
Annio
Annio
Non può negarlo
Non può negarlo
alla novella Augusta.
alla novella augusta.
Vitellia
Vitellia
Annio, non sono
Annio, non sono
augusta ancor.
augusta ancor.
Annio
Annio
Pria che tramonti il sole
Pria che tramonti il sole
Tito sarà tuo sposo. Or, me presente,
Tito sarà tuo sposo. Or, me presente,
per le pompe festive il cenno ei diede.
per le pompe festive il cenno ei diede.
Vitellia
Vitellia
870
(Dunque Sesto ha taciuto! Oh amore! Oh fede!)
1370
(Dunque Sesto ha taciuto! Oh amore! Oh fede!)
Annio, Servilia, andiam. (Ma dove corro
Annio, Servilia, andiam. (Ma dove corro
così senza pensar?) Partite, amici:
così senza pensar?) Partite, amici:
vi seguirò.
vi seguirò.
Annio
Annio
Ma se d'un tardo aiuto
Ma se d'un tardo aiuto
Sesto fidar si dée, Sesto è perduto.
Sesto fidar si dée, Sesto è perduto.
(Parte.)
(Parte.)
Vitellia
(A Servilia.)
1375
Precedimi tu ancora. Un breve istante
sola restar desio.
Servilia
Servilia
Deh non lasciarlo
nel più bel fior degli anni
perir così. Sai che finor di Roma
fu la speme e l'amore. Al fiero eccesso
1380
chi sa chi l'ha sedotto? In te sarebbe
875
Andiam. Quell'infelice
obbligo la pietà. Quell'infelice
t'amò più di sé stesso: avea fra' labbri
t'amò più di sé stesso: avea fra' labbri
sempre il tuo nome, impallidia qualora
sempre il tuo nome, impallidia qualora
si parlava di te. Tu piangi!
si parlava di te. Tu piangi!
Vitellia
Vitellia
Ah parti.
Ah! Parti.
Servilia
Servilia
Ma tu perché restar? Vitellia, ah parmi…
1385
Ma tu perché restar? Vitellia, ah parmi…
Vitellia
Vitellia
880
Oh dèi! Parti: verrò, non tormentarmi.
Oh dèi! Parti: verrò, non tormentarmi.
N° 21 Aria
Servilia
Servilia
    S'altro che lagrime
    S'altro che lagrime
per lui non tenti,
per lui non tenti,
tutto il tuo piangere
tutto il tuo piangere
non gioverà.
1390
non gioverà.
885
    A questa inutile
    A questa inutile
pietà che senti,
pietà che senti,
oh quanto è simile
oh quanto è simile
la crudeltà!
la crudeltà!
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XV
SCENA XI
Vitellia sola.
Vitellia sola.
N° 22 Recitativo accompagnato
Vitellia
Vitellia
Ecco il punto, o Vitellia,
1395
Ecco il punto, o Vitellia,
890
d'esaminar la tua costanza. Avrai
d'esaminar la tua costanza. Avrai
valor che basti a rimirar esangue
valor che basti a rimirare esangue
il Sesto tuo fedel? Sesto che t'ama
il tuo Sesto fedel? Sesto che t'ama
più della vita sua? Che per tua colpa
più della vita sua? Che per tua colpa
divenne reo? Che t'ubbidì crudele?
1400
divenne reo? Che t'ubbidì crudele?
895
Che ingiusta t'adorò? Che in faccia a morte
Che ingiusta t'adorò? Che in faccia a morte
sì gran fede ti serba? E tu fra tanto,
sì gran fede ti serba? E tu fra tanto,
non ignota a te stessa, andrai tranquilla
non ignota a te stessa, andrai tranquilla
al talamo d'Augusto? Ah mi vedrei
al talamo d'Augusto? Ah! Mi vedrei
sempre Sesto d'intorno; e l'aure e i sassi
1405
sempre Sesto d'intorno; e l'aure e i sassi
900
temerei che loquaci
temerei che loquaci
mi scoprissero a Tito. A' piedi suoi
mi scoprissero a Tito. A' piedi suoi
vadasi il tutto a palesar; si scemi
vadasi il tutto a palesar; si scemi
il delitto di Sesto,
il delitto di Sesto,
se scusar non si può, col fallo mio.
1410
se scusar non si può. Speranze, addio,
905
D'impero e d'imenei speranze, addio.
d'impero e d'imenei: nutrirvi adesso
stupidità saria. Ma, pur che sempre
questa smania crudel non mi tormenti,
si gettin pur l'altre speranze a' venti.
N° 23 Rondò
Vitellia
    Non più di fiori
1415
    Getta il nocchier talora
vaghe catene
pur que' tesori all'onde,
discenda Imene
che da remote sponde
ad intrecciar.
per tanto mar portò.
910
    Stretta fra barbare
    E giunto al lido amico
aspre ritorte
1420
gli dèi ringrazia ancora
veggo la morte
che ritornò mendico,
ver me avanzar.
ma salvo ritornò.
    Infelice! Qual orrore!
915
Ah di me che si dirà?
Chi vedesse il mio dolore
pur avria di me pietà.
(Parte.)
(Parte.)


Luogo magnifico che introduce a vasto anfiteatro di cui per diversi archi scopresi la parte interna. Si vedranno già nell'arena i complici della congiura condannati alle fiere.


Luogo magnifico che introduce a vasto anfiteatro di cui per diversi archi scopresi la parte interna. Si vedranno già nell'arena i complici della congiura condannati alle fiere.
SCENA XVI
SCENA XII
Nel tempo che si canta il coro, preceduto da' littori, circondato da' senatori e patrizi romani e seguito da' pretoriani esce Tito, e dopo Annio e Servilia da diverse parti.
Nel tempo che si canta il coro, preceduto da' littori, circondato da' senatori e patrizi romani e seguito da' pretoriani esce Tito, e dopo Annio e Servilia da diverse parti.
N° 24 Coro
Coro
Coro
    Che del ciel, che degli dèi
    Che del ciel, che degli dèi
tu il pensier, l'amor tu sei,
tu il pensier, l'amor tu sei,
920
grand'eroe, nel giro angusto
1425
grand'eroe, nel giro angusto
si mostrò di questo dì.
si mostrò di questo dì.
    Ma cagion di maraviglia
    Ma cagion di meraviglia
non è già, felice Augusto,
non è già, felice Augusto,
che gli dèi chi lor somiglia
che gli dèi chi lor somiglia
925
custodiscano così.
1430
custodiscano così.
Recitativo
Tito
Tito
Pria che principio a' lieti
Pria che principio a' lieti
spettacoli si dia, custodi, innanzi
spettacoli si dia, custodi, innanzi
conducetemi il reo. (Più di perdono
conducetemi il reo. (Più di perdono
speme non ha. Quanto aspettato meno
speme ei non ha. Quanto aspettato meno
930
più caro esser gli dée.)
1435
più caro esser gli dée.)
Annio
Annio
Pietà, signore.
Pietà, signore.
Servilia
Servilia
Signor, pietà.
Signor, pietà.
Tito
Tito
Se a chiederla venite
Se a chiederla venite
per Sesto, è tardi. È il suo destin deciso.
per Sesto, è tardi. È il suo destin deciso.
Annio
Annio
E sì tranquillo in viso
E sì tranquillo in viso
lo condanni a morir?
lo condanni a morir?
Servilia
Servilia
Di Tito il core
Di Tito il core
935
come il dolce perdé costume antico?
1440
come il dolce perdé costume antico?
Tito
Tito
Ei si appressa: tacete.
Ei s'appressa: tacete.
Servilia
Servilia
Oh Sesto!
Oh Sesto!
Annio
Annio
Oh amico!
Oh amico!
SCENA XVII
SCENA XIII
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
Recitativo
Tito
Tito
Sesto, de' tuoi delitti
Sesto, de' tuoi delitti
tu sai la serie e sai
tu sai la serie e sai
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
940
l'offesa maestà, le leggi offese,
1445
l'offesa maestà, le leggi offese,
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
voglion la morte tua. De' tradimenti
voglion la morte tua. De' tradimenti
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
Vitellia
Vitellia
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
Eccoti, eccelso Augusto,
Eccoti, eccelso Augusto,
945
eccoti al piè la più confusa…
1450
eccoti al piè la più confusa…
Tito
Tito
Ah sorgi!
Ah sorgi!
Che fai? Che brami?
Che fai? Che brami?
Vitellia
Vitellia
Io ti conduco innanzi
Io ti conduco innanzi
l'autor dell'empia trama.
l'autor dell'empia trama.
Tito
Tito
Ov'è? Chi mai
Ov'è? Chi mai
preparò tante insidie al viver mio?
preparò tante insidie al viver mio?
Vitellia
Vitellia
Nol crederai.
Nol crederai.
Tito
Tito
Perché?
Perché?
Vitellia
Vitellia
Perché son io.
Perché son io.
Tito
Tito
950
Tu ancora?
1455
Tu ancora?
Sesto, Servilia
Sesto, Servilia
Oh stelle!
Oh stelle!
Annio, Publio
Annio, Publio
Oh numi!
Oh numi!
Tito
Tito
E quanti mai,
E quanti mai,
quanti siete a tradirmi?
quanti siete a tradirmi?
Vitellia
Vitellia
Io la più rea
Io la più rea
son di ciascuno! Io meditai la trama,
son di ciascuno: io meditai la trama,
il più fedele amico
il più fedele amico
io ti sedussi, io del suo cieco amore
io ti sedussi, io del suo cieco amore
955
a tuo danno abusai.
1460
a tuo danno abusai.
Tito
Tito
Ma del tuo sdegno
Ma del tuo sdegno
chi fu cagion?
chi fu cagion?
Vitellia
Vitellia
La tua bontà. Credei
La tua bontà. Credei
che questa fosse amor. La destra e 'l trono
che questa fosse amor. La destra e il trono
da te sperava in dono, e poi negletta
da te speravo in dono, e poi negletta
restai due volte e procurai vendetta.
restai due volte e proccurai vendetta.
N° 25 Recitativo accompagnato
Tito
Tito
960
Ma che giorno è mai questo? Al punto stesso
1465
Ma che giorno è mai questo? Al punto istesso
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
troverò, giusti numi,
troverò, giusti numi,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
965
a diventar crudel. No, non avranno
1470
a diventar crudel. No, non avranno
questo trionfo. A sostener la gara
questo trionfo. A sostener la gara
già m'impegnò la mia virtù. Vediamo
già s'impegnò la mia virtù. Vediamo
se più costante sia
se più costante sia
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
970
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
1475
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
Lentulo e i suoi seguaci
Lentulo e i suoi seguaci
e vita e libertà; sia noto a Roma
e vita e libertà; sia noto a Roma
ch'io son lo stesso e ch'io
ch'io son l'istesso e ch'io
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
Annio, Publio
1480
Oh generoso!
Servilia
E chi mai giunse a tanto?
Sesto
Io son di sasso.
Vitellia
Io non trattengo il pianto.
Tito
Vitellia, a te promisi
la destra mia, ma…
N° 26 Sestetto con coro
Sesto
Vitellia
975
    Tu, è ver, m'assolvi, Augusto;
Lo conosco, Augusto;
ma non m'assolve il core
non è per me:
dopo un tal fallo il nodo
1485
mostruoso saria.
Tito
Ti bramo in parte
contenta almeno. Una rival sul trono
non vedrai, tel prometto. Altra io non voglio
sposa che Roma, i figli miei saranno
i popoli soggetti,
1490
serbo indivisi a lor tutti gli affetti.
Tu d'Annio e di Servilia
agl'imenei felici unisci i tuoi,
principessa, se vuoi. Concedi pure
la destra a Sesto: il sospirato acquisto
1495
già gli costa abbastanza.
Vitellia
Infin ch'io viva,
fia sempre il tuo voler legge al mio core.
Sesto
Ah Cesare! Ah signore! E poi non soffri
che t'adori la terra? E che destini
tempi il Tebro al tuo nume? E come e quando
che piangerà l'errore
1500
sperar potrò che la memoria amara
finché memoria avrà.
de' falli miei…
Tito
Tito
    Il vero pentimento
Sesto, non più: torniamo
980
di cui tu sei capace
di nuovo amici, e de' trascorsi tuoi
val più d'una verace
non si parli più mai. Dal cor di Tito
costante fedeltà.
già cancellati sono:
1505
me li scordo, t'abbraccio e ti perdono.
Vitellia, Servilia, Annio
    Oh generoso! Oh grande!
E chi mai giunse a tanto?
985
Mi trae dagli occhi il pianto
l'eccelsa sua bontà.
Vitellia, Servilia, Annio, Sesto, Tito, Publio, Coro
Coro
    Eterni dèi, vegliate
    Che del ciel, che degli dèi
tu il pensier, l'amor tu sei,
grand'eroe, nel giro angusto
sui sacri giorni suoi:
si mostrò di questo dì.
1510
    Ma cagion di meraviglia
non è già, felice Augusto,
a Roma in lui serbate
che gli dèi chi lor somiglia
990
la sua felicità.
custodiscano così.
Tito
    Troncate, eterni dèi,
troncate i giorni miei
quel dì che il ben di Roma
mia cura non sarà.
Licenza
Non crederlo, signor; te non pretesi
1515
ritrarre in Tito. Il rispettoso ingegno
sa le sue forze a pieno,
né a questo segno io gli rallento il freno.
Veggo ben che ciascuno
ti riconobbe in lui. So che tu stesso
1520
quegli affetti clementi,
che in sen Tito sentiva, in sen ti senti.
Ma, Cesare, è mia colpa
la conoscenza altrui?
È colpa mia che tu somigli a lui?
1525
Ah vieta, invitto Augusto,
se le immagini tue mirar non vuoi,
vieta alle muse il rammentar gli eroi.
    Sempre l'istesso aspetto
ha la virtù verace:
1530
benché in diverso petto,
diversa mai non è.
    E ogni virtù più bella
se in te, signor, s'aduna,
come ritrarne alcuna
1535
che non somigli a te?
Fine dell'opera.
IL FINE.