Kritische Edition des vertonten Textes (Partiturtext)   Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (Vorlage)  
SCENA III
SCENA XV
Publio con guardie, e detti.
Publio con guardie, e detti.
Recitativo
Publio
Publio
Sesto.
Sesto.
Sesto
Sesto
Che chiedi?
Che chiedi?
Publio
Publio
La tua spada.
La tua spada.
Sesto
Sesto
E perché?
E perché?
Publio
Publio
Colui che cinto
Per tua sventura
delle spoglie regali agli occhi tuoi
540
cadde trafitto al suolo, ed ingannato
dall'apparenza tu credesti Tito,
era Lentulo: il colpo
la vita a lui non tolse. Il resto intendi.
Lentulo non morì. Già il resto intendi.
Vieni.
Vieni.
Vitellia
Vitellia
(Oh colpo fatale!)
(Oh colpo fatale!)
(Sesto dà la spada.)
(Sesto dà la spada.)
Sesto
Sesto
Alfin, tiranna…
Alfin, tiranna…
Publio
Publio
545
Sesto, partir conviene. È già raccolto
1030
Sesto, partir conviene. È già raccolto
per udirti il Senato, e non poss'io
per udirti il Senato, e non poss'io
differir di condurti.
differir di condurti.
Sesto
Sesto
Ingrata, addio.
Ingrata, addio.
SCENA IV
Detti.
N° 14 Terzetto
Sesto
    Se al volto mai ti senti
    Se mai senti spirarti sul volto
lieve aura che s'aggiri,
lieve fiato che lento s'aggiri,
550
gli estremi miei sospiri
1035
di': "son questi gli estremi sospiri
quell'alito sarà.
del mio fido che muore per me."
    Al mio spirto dal seno disciolto
la memoria di tanti martiri
sarà dolce con questa mercé.
(Parte con Publio e guardie.)
SCENA XVI
Vitellia sola.
Vitellia
Vitellia
1040
Misera, che farò? Quell'infelice,
    (Per me vien tratto a morte.
oh dio! muore per me.
Ah dove mai m'ascondo?
Fra poco noto al mondo
Tito fra poco
555
il fallo mio sarà.)
saprà il mio fallo, e lo sapran con lui
tutti per mio rossor. Non ho coraggio
né a parlar né a tacere
1045
né a fuggir né a restar. Non spero aiuto,
non ritrovo consiglio. Altro non veggo
che imminenti ruine, altro non sento
che moti di rimorso e di spavento.
    Tremo fra' dubbi miei,
1050
pavento i rai del giorno;
l'aure, che ascolto intorno,
mi fanno palpitar.
    Nascondermi vorrei,
vorrei scoprir l'errore;
1055
né di celarmi ho core,
né core ho di parlar.
(Parte.)
Fine dell'atto secondo.
Publio
    Vieni…
Sesto
(A Publio.)
Ti seguo…
(A Vitellia.)
Addio.
Vitellia
(A Sesto.)
Senti… Mi perdo… Oh dio!
Publio
Vieni…
Vitellia
(A Publio.)
Che crudeltà!Variante in den Textwiederholungen:
SESTO
Che crudeltà!
Sesto
(A Vitellia, in atto di partire.)
    Rammenta chi t'adoraVariante in den Textwiederholungen:
Rammenta, o cara, chi t'adora
560
in questo stato ancora.
Mercede al mio dolore
sia almen la tua pietà.
VitelliaDie Strophe von Vitellia wird am Ende des Terzettos auch von Sesto zusammen mit Vitellia gesungen.
    (Mi laceran il core
rimorso, orror, spavento!
565
Quel che nell'alma io sento
di duol morir mi fa.)
Publio
    (L'acerbo amaro pianto,
che da' suoi lumi piove,
l'anima mi commove,
570
ma vana è la pietà.)Variante in den Textwiederholungen:
(Ah, vana è la pietà.)
(Publio e Sesto partono con le guardie, e Vitellia dalla parte opposta.)


ATTO TERZO


Gran sala destinata alle publiche udienze. Trono, sedia e tavolino.


Camera chiusa con porte, sedia e tavolino con sopra da scrivere.
SCENA V
SCENA I
Tito, Publio, patrizi, pretoriani e popolo.
Tito e Publio.
N° 15 Coro
Coro
    Ah grazie si rendano
al sommo fattor
che in Tito del trono
salvò lo splendor.
Tito
575
    Ah no, sventurato
non sono cotanto,
se in Roma il mio fato
si trova compianto,
se voti per Tito
580
si formano ancor.
CoroDie Wiederaufnahme des Chors hat Mozart nicht ausgeschrieben, sondern durch die Anweisung „Dal segno“ angegeben.
    Ah grazie si rendano
al sommo fattor
che in Tito del trono
salvò lo splendor.
Recitativo
Publio
Publio
585
Già de' publici giochi,
Già de' pubblici giochi,
signor, l'ora trascorre. Il dì solenne
signor, l'ora trascorre. Il dì solenne
sai che non soffre il trascurargli. È tutto
sai che non soffre il trascurargli. È tutto
colà d'intorno alla festiva arena
1060
colà d'intorno alla festiva arena
il popolo raccolto, e non s'attende
il popolo raccolto, e non si attende
590
che la presenza tua. Ciascun sospira
che la presenza tua. Ciascun sospira
dopo il noto periglio
dopo il noto periglio
di rivederti salvo. Alla tua Roma
di rivederti salvo. Alla tua Roma
non differir sì bel contento.
1065
non differir sì bel contento.
Tito
Tito
Andremo,
Andremo,
Publio, fra poco. Io non avrei riposo,
Publio, fra poco. Io non avrei riposo,
595
se di Sesto il destino
se di Sesto il destino
pria non sapessi. Avrà il Senato omai
pria non sapessi. Avrà 'l Senato ormai
le sue discolpe udite; avrà scoperto,
le sue discolpe udite; avrà scoperto,
vedrai, ch'egli è innocente; e non dovrebbe
1070
vedrai, ch'egli è innocente; e non dovrebbe
tardar molto l'avviso.
tardar molto l'avviso.
Publio
Publio
Ah troppo chiaro
Ah troppo chiaro
600
Lentulo favellò.
Lentulo favellò.
Tito
Tito
Lentulo forse
Lentulo forse
cerca al fallo un compagno
cerca al fallo un compagno
per averlo al perdono. Ei non ignora
per averlo al perdono. Ei non ignora
quanto Sesto m'è caro. Arte comune
1075
quanto Sesto m'è caro. Arte comune
questa è de' rei. Pur dal Senato ancora
questa è de' rei. Pur dal Senato ancora
605
non torna alcun. Che mai sarà? Va', chiedi:
non torna alcun! Che mai sarà? Va', chiedi
che si fa, che si attende? Io voglio tutto
che si fa, che s'attende. Io tutto voglio
saper pria di partir.
saper pria di partir.
Publio
Publio
Vado; ma temo
Vado; ma temo
di non tornar nunzio felice.
1080
di non tornar nunzio felice.
Tito
Tito
E puoi
E puoi
creder Sesto infedele? Io dal mio core
creder Sesto infedele? Io dal mio core
610
il suo misuro, e un impossibil parmi
il suo misuro, e un impossibil parmi
ch'egli m'abbia tradito.
ch'egli m'abbia tradito.
Publio
Publio
Ma, signor, non han tutti il cor di Tito.
Ma, signor, non han tutti il cor di Tito.
N° 16 Aria
Publio
    Tardi s'avvede
1085
    Tardi s'avvede
d'un tradimento
d'un tradimento
615
chi mai di fede
chi mai di fede
mancar non sa.
mancar non sa.
    Un cor verace,
    Un cor verace,
pieno d'onore,
1090
pieno d'onore,
non è portento,
non è portento,
620
se ogn'altro core
se ogn'altro core
crede incapace
crede incapace
d'infedeltà.
d'infedeltà.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA VI
SCENA II
Tito, poi Annio.
Tito e poi Annio.
Recitativo
Tito
Tito
No, così scellerato
1095
No, così scellerato
il mio Sesto non credo. Io l'ho veduto
il mio Sesto non credo. Io l'ho veduto
625
non sol fido ed amico,
non sol fido ed amico,
ma tenero per me. Tanto cambiarsi
ma tenero per me. Tanto cambiarsi
un'alma non potrebbe. Annio, che rechi?
un'alma non potrebbe. Annio, che rechi?
L'innocenza di Sesto?
1100
L'innocenza di Sesto,
come la tua, di', si svelò? Che dice?
Consolami.
Consolami.
Annio
Annio
Signor, pietà per lui
Ah signor! Pietà per lui
630
ad implorar io vengo.
io vengo ad implorar.
Tito
Pietà! Ma dunque
sicuramente è reo?
Annio
Quel manto, ond'io
1105
parvi infedele, egli mi diè. Da lui
sai che seppesi il cambio. A Sesto in faccia
esser da lui sedotto
Lentulo afferma, e l'accusato tace.
Che sperar si può mai?
Tito
Speriamo, amico,
1110
speriamo ancora. Agl'infelici è spesso
colpa la sorte; e quel che vero appare,
sempre vero non è. Tu n'hai le prove:
con la divisa infame
mi vieni innanzi; ognun t'accusa; io chiedo
1115
degl'indizi ragion; tu non rispondi,
palpiti, ti confondi… A tutti vera
non parea la tua colpa? E pur non era.
Chi sa? Di Sesto a danno
può il caso unir le circostanze istesse
1120
o somiglianti a quelle.
Annio
Il ciel volesse!
Ma se poi fosse reo?
Tito
Ma se poi fosse reo, dopo sì grandi
prove dell'amor mio, se poi di tanta
enorme ingratitudine è capace,
1125
saprò scordarmi appieno
anch'io… Ma non sarà. Lo spero almeno.
SCENA VII
SCENA III
Detti, Publio con foglio.
Publio con foglio, e detti.
Recitativo
Publio
Publio
Cesare, nol diss'io? Sesto è l'autore
Cesare, nol diss'io? Sesto è l'autore
della trama crudel.
della trama crudel.
Tito
Tito
Publio, ed è vero?
Publio, ed è vero?
Publio
Publio
Purtroppo. Ei di sua bocca
Purtroppo. Ei di sua bocca
tutto affermò. Co' complici il Senato
1130
tutto affermò. Co' complici il Senato
635
alle fiere il condanna.
alle fiere il condanna.
Ecco il decreto
Ecco il decreto
terribile, ma giusto;
terribile, ma giusto;
(Dà il foglio a Tito.)
(Dà il foglio a Tito.)
né vi manca, o signor, che il nome augusto.
né vi manca, o signor, che 'l nome augusto.
Tito
Tito
(Si getta a sedere.)
(Si getta a sedere.)
Onnipossenti dèi!
Onnipotenti dèi!
Annio
Annio
(Inginocchiandosi.)
Ah pietoso monarca…
1135
Ah pietoso monarca…
Tito
Tito
Annio, per ora
Annio, per ora
640
lasciami in pace.
lasciami in pace.
(Annio si leva.)
Publio
Publio
Alla gran pompa unite
Alla gran pompa unite
sai che le genti omai…
sai che le genti ormai…
Tito
Tito
Lo so. Partite.
Lo so. Partite.
(Publio si ritira.)
Annio
Annio
Deh perdona s'io parlo
in favor d'un insano.
Della mia cara sposa egli è germano.
N° 17 Aria
Annio
645
    Tu fosti tradito,
    Pietà, signor, di lui.
ei degno è di morte;
So che il rigore è giusto;
ma il core di Tito
1140
ma norma i falli altrui
pur lascia sperar.
non son del tuo rigor.
    Deh prendi consiglio,
    Se a' prieghi miei non vuoi,
650
signor, dal tuo core:
se all'error suo non puoi,
il nostro dolore
donalo al cor d'Augusto,
ti degna mirar.
1145
donalo a te, signor.
(Publio ed Annio partono.)
(Parte.)
SCENA VIII
SCENA IV
Tito solo a sedere.
Tito solo a sedere.
Recitativo accompagnato
Tito
Tito
Che orror! Che tradimento!
Che orror! Che tradimento!
Che nera infedeltà! Fingersi amico,
Che nera infedeltà! Fingersi amico,
655
essermi sempre al fianco, ogni momento
essermi sempre al fianco, ogni momento
esiger dal mio core
esiger dal mio core
qualche prova d'amore, e starmi intanto
1150
qualche prova d'amore, e starmi intanto
preparando la morte! Ed io sospendo
preparando la morte! Ed io sospendo
ancor la pena? E la sentenza ancora
ancor la pena? E la sentenza ancora
660
non segno?…
non segno…
Ah sì, lo scellerato mora.
Ah sì, lo scellerato mora.
(Prende la penna per sottoscrivere.)
(Prende la penna per sottoscrivere e poi s'arresta.)
Mora… Ma senza udirlo
Mora… Ma senza udirlo
mando Sesto a morir? Sì, già l'intese
1155
mando Sesto a morir? Sì, già l'intese
abbastanza il Senato. E s'egli avesse
abbastanza il Senato. E s'egli avesse
qualche arcano a svelarmi?
qualche arcano a svelarmi?
(Depone la penna, intanto esce una guardia.)
(Depone la penna, intanto esce una guardia.)
Olà. (S'ascolti,
Olà. (S'ascolti,
665
e poi vada al supplicio.) A me si guidi
e poi vada al supplizio.) A me si guidi
Sesto.
Sesto.
(La guardia parte.)
(Parte la guardia.)
È pur di chi regna
È pur di chi regna
infelice il destino!
1160
infelice il destino!
(S'alza.)
A noi si nega
A noi si niega
ciò che a' più bassi è dato. In mezzo al bosco
ciò che a' più bassi è dato. In mezzo al bosco
quel villanel mendìco, a cui circonda
quel villanel mendìco, a cui circonda
670
ruvida lana il rozzo fianco, a cui
ruvida lana il rozzo fianco, a cui
è mal fido riparo
è mal fido riparo
dall'ingiurie del ciel tugurio informe,
1165
dall'ingiurie del ciel tugurio informe,
placido i sonni dorme,
placido i sonni dorme,
passa tranquillo i dì. Molto non brama;
passa tranquillo i dì. Molto non brama;
675
sa chi l'odia e chi l'ama; unito o solo
sa chi l'odia e chi l'ama; unito o solo
torna sicuro alla foresta, al monte;
torna sicuro alla foresta, al monte;
e vede il core a ciascheduno in fronte.
1170
e vede il core a ciascheduno in fronte.
Noi fra tante ricchezze
Noi fra tante grandezze
sempre incerti viviam, ché in faccia a noi
sempre incerti viviam, ché in faccia a noi
680
la speranza o il timore
la speranza o il timore
sulla fronte d'ognun trasforma il core.
su la fronte d'ognun trasforma il core.
Chi dall'infido amico,
1175
Chi dall'infido amico,
olà, chi mai
olà, chi mai
questo temer dovea?
questo temer dovea?
SCENA IX
SCENA V
Tito e Publio.
Publio e Tito.
Recitativo
Tito
Tito
Ma, Publio, ancora
Ma, Publio, ancora
Sesto non viene?
Sesto non viene.
Publio
Publio
Ad eseguire il cenno
Ad eseguire il cenno
685
già volaro i custodi.
già volaro i custodi.
Tito
Tito
Io non comprendo
Io non comprendo
un sì lungo tardar.
un sì lungo tardar.
Publio
Publio
Pochi momenti
Pochi momenti
sono scorsi, o signor.
1180
sono scorsi, o signor.
Tito
Tito
Vanne tu stesso,
Vanne tu stesso,
affrettalo.
affrettalo.
Publio
Publio
Ubbidisco…
Ubbidisco.
(Nel partire.)
I tuoi littori
I tuoi littori
veggonsi comparir. Sesto dovrebbe
veggonsi comparir. Sesto dovrebbe
690
non molto esser lontano. Eccolo.
non molto esser lontano. Eccolo.
Tito
Tito
Ingrato!
Ingrato!
All'udir che s'appressa
All'udir che s'appressa
già mi parla a suo pro l'affetto antico.
1185
già mi parla a suo pro l'affetto antico.
Ma no, trovi il suo prence e non l'amico.
Ma no, trovi il suo prence e non l'amico.
(Tito siede e si compone in atto di maestà.)
SCENA X
SCENA VI
Tito, Publio, Sesto e custodi. Sesto, entrato appena, si ferma.
Tito, Publio, Sesto e custodi. Sesto, entrato appena, si ferma.
N° 18 Terzetto
Sesto
Sesto
(Guardando Tito.)
    (Quello
(Numi! È quello ch'io miro
di Tito è il volto!
di Tito il volto?
695
Ah dove, oh stelle! è andata
la sua dolcezza usata?
Ah la dolcezza usata
più non ritrovo in lui! Come divenne
Or ei mi fa tremar.)
1190
terribile per me!)
Tito
Tito
    (Eterni dèi! Di Sesto
(Stelle! Ed è questo
dunque il sembiante è questo!
il sembiante di Sesto?
700
Oh come può un delitto
Il suo delitto
un volto trasformar!)
come lo trasformò! Porta sul volto
la vergogna, il rimorso e lo spavento.)
Publio
Publio
    (Mille diversi affetti
(Mille affetti diversi ecco a cimento.)
in Tito guerra fanno:
s'ei prova un tale affanno,
705
lo seguita ad amar.)
Tito
Tito
(A Sesto con maestà.)
    Avvicinati!
1195
Avvicinati.
Sesto
Sesto
(Oh voce
(Oh voce
che piombami sul core!)
che mi piomba sul cor!)
Tito
Tito
(A Sesto con maestà.)
Non odi?
Non odi?
Sesto
Sesto
(S'avanza due passi e si ferma.)
(Di sudore
mi sento, oh dio,
(Oh dio!
bagnar!)
Mi trema il piè, sento bagnarmi il volto
da gelido sudore,
l'angoscia del morir non è maggiore.)
Sesto
710
    (Oh dio! Non può chi more,Varianten in den Textwiederholungen:

(Non può chi more
di più penar.)

(Oh dio! Non può, no, chi more
non può di più penar, no.)
non può di più penar.)
Tito, Publio
Tito
(Palpita il traditore,
1200
(Palpita l'infedel.)
né gli occhi ardisce alzar.)
Publio
(Dubbio mi sembra
se il pensar che ha fallito
più dolga a Sesto o se il punirlo a Tito.)
Recitativo
Tito
Tito
(Eppur mi fa pietà.) Publio, custodi,
(E pur mi fa pietà.) Publio, custodi,
715
lasciatemi con lui.
lasciatemi con lui.
(Publio e le guardie partono.)
Sesto
Sesto
(No, di quel volto
(No, di quel volto
non ho costanza a sostener l'impero.)
1205
non ho costanza a sostener l'impero.)
(Parte Publio e le guardie.)
Tito
Tito
(Depone l'aria maestosa.)
(Rimasto solo con Sesto depone l'aria maestosa.)
Ah Sesto, è dunque vero?
Ah Sesto, è dunque vero?
Dunque vuoi la mia morte? In che t'offese
Dunque vuoi la mia morte? E in che t'offese
il tuo prence, il tuo padre,
il tuo prence, il tuo padre,
720
il tuo benefattor? Se Tito augusto
il tuo benefattor? Se Tito augusto
hai potuto obbliar, di Tito amico
1210
hai potuto obbliar, di Tito amico
come non ti sovvenne? Il premio è questo
come non ti sovvenne? Il premio è questo
della tenera cura
della tenera cura
ch'ebbi sempre di te? Di chi fidarmi
ch'ebbe sempre di te? Di chi fidarmi
725
in avvenir potrò, se giunse, oh dèi!
in avvenir potrò, se giunse, oh dèi!
anche Sesto a tradirmi? E lo potesti?
1215
anche Sesto a tradirmi? E lo potesti?
E 'l cor te lo sofferse?
E il cor te lo sofferse?
Sesto
Sesto
(S'inginocchia.)
(Prorompe in un dirottissimo pianto e se gli getta a' piedi.)
Ah Tito, ah mio
Ah Tito! Ah mio
clementissimo prence,
clementissimo prence!
non più, non più! Se tu veder potessi
Non più, non più; se tu veder potessi
730
questo misero cor, spergiuro, ingrato
questo misero cor, spergiuro, ingrato
pur ti farei pietà. Tutte ho sugli occhi
1220
pur ti farei pietà. Tutte ho sugli occhi
tutte le colpe mie, tutti rammento
tutte le colpe mie, tutti rammento
i benefici tuoi; soffrir non posso
i benefizi tuoi; soffrir non posso
né l'idea di me stesso
né l'idea di me stesso
735
né la presenza tua. Quel sacro volto,
né la presenza tua. Quel sacro volto,
la voce tua, la tua clemenza istessa
1225
la voce tua, la tua clemenza istessa
diventò mio supplicio. Affretta almeno,
diventò mio supplizio. Affretta almeno,
affretta il mio morir. Toglimi presto
affretta il mio morir. Toglimi presto
questa vita infedel; lascia ch'io versi,
questa vita infedel; lascia ch'io versi,
740
se pietoso esser vuoi,
se pietoso esser vuoi,
questo perfido sangue ai piedi tuoi.
1230
questo perfido sangue a' piedi tuoi.
Tito
Tito
Sorgi, infelice.
Sorgi, infelice.
(Sesto si leva.)
(Sesto si leva.)
(Il contenersi è pena
(Il contenersi è pena
a quel tenero pianto.) Or vedi a quale
a quel tenero pianto.) Or vedi a quale
lacrimevole stato
lagrimevole stato
745
un delitto riduce, una sfrenata
un delitto riduce, una sfrenata
avidità d'impero! E che sperasti
1235
avidità d'impero! E che sperasti
di trovar mai nel trono? Il sommo forse
di trovar mai nel trono? Il sommo forse
d'ogni contento? Ah sconsigliato! Osserva
d'ogni contento? Ah sconsigliato! Osserva
quai frutti io ne raccolgo;
quai frutti io ne raccolgo;
750
e bramalo, se puoi.
e bramalo, se puoi.
Sesto
Sesto
No, questa brama
No, questa brama
non fu che mi sedusse.
1240
non fu che mi sedusse.
Tito
Tito
Dunque che fu?
Dunque che fu?
Sesto
Sesto
La debolezza mia,
La debolezza mia,
la mia fatalità.
la mia fatalità.
Tito
Tito
Più chiaro almeno
Più chiaro almeno
spiegati.
spiegati.
Sesto
Sesto
Oh dio! Non posso.
Oh dio! Non posso.
Tito
Tito
Odimi, o Sesto.
Odimi, o Sesto.
755
Siam soli, il tuo sovrano
Siam soli, il tuo sovrano
non è presente. Apri il tuo core a Tito,
1245
non è presente. Apri il tuo core a Tito,
confidati all'amico. Io ti prometto
confidati all'amico. Io ti prometto
che Augusto nol saprà. Del tuo delitto
che Augusto nol saprà. Del tuo delitto
di' la prima cagion. Cerchiamo insieme
di' la prima cagion. Cerchiamo insieme
760
una via di scusarti. Io ne sarei
una via di scusarti. Io ne sarei
forse di te più lieto.
1250
forse di te più lieto.
Sesto
Sesto
Ah la mia colpa
Ah! La mia colpa
non ha difesa.
non ha difesa.
Tito
Tito
In contraccambio almeno
In contraccambio almeno
d'amicizia lo chiedo. Io non celai
d'amicizia lo chiedo. Io non celai
alla tua fede i più gelosi arcani:
a la tua fede i più gelosi arcani:
765
merito ben che Sesto
merito ben che Sesto
mi fidi un suo segreto.
1255
mi fidi un suo segreto.
Sesto
Sesto
(Ecco una nuova
(Ecco una nuova
specie di pena! O dispiacere a Tito
spezie di pena! O dispiacere a Tito
o Vitellia accusar.)
o Vitellia accusar.)
Tito
Tito
(Incomincia a turbarsi.)
(Comincia a turbarsi.)
Dubiti ancora?
Dubiti ancora?
Ma, Sesto, mi ferisci
Ma, Sesto, mi ferisci
770
nel più vivo del cor. Vedi che troppo
nel più vivo del cor. Vedi che troppo
tu l'amicizia oltraggi
1260
tu l'amicizia oltraggi
con questo diffidar. Pensaci.
con questo diffidar. Pensaci.
(Con impazienza.)
(Con impazienza.)
Appaga
Appaga
il mio giusto desio.
il mio giusto desio.
Sesto
Sesto
(Con disperazione.)
(Con impeto di disperazione.)
(Ma qual astro splendeva al nascer mio!)
(Ma qual astro splendeva al nascer mio!)
Tito
Tito
775
E taci? E non rispondi? Ah giacché puoi
E taci? E non rispondi? Ah già che puoi
tanto abusar di mia pietà…
1265
tanto abusar di mia pietà…
Sesto
Sesto
Signore…
Signore…
Sappi dunque… (Che fo?)
Sappi dunque… (Che fo?)
Tito
Tito
Siegui.
Siegui.
Sesto
Sesto
(Ma quando
(Ma quando
finirò di penar?)
finirò di penar?)
Tito
Tito
Parla una volta:
Parla una volta:
che mi volevi dir?
che mi volevi dir?
Sesto
Sesto
Ch'io son l'oggetto
Ch'io son l'oggetto
780
dell'ira degli dèi; che la mia sorte
dell'ira degli dèi; che la mia sorte
non ho più forza a tollerar; ch'io stesso
1270
non ho più forza a tollerar; ch'io stesso
traditor mi confesso, empio mi chiamo;
traditor mi confesso, empio mi chiamo;
ch'io merito la morte e ch'io la bramo.
ch'io merito la morte e ch'io la bramo.
Tito
Tito
Sconoscente!
Sconoscente!
(Ripiglia l'aria di maestà.)
E l'avrai.
E l'avrai.
(Alle guardie che saranno uscite.)
(Alle guardie che saranno uscite.)
Custodi, il reo
Custodi, il reo
785
toglietemi d'innanzi.
toglietemi dinanzi.
Sesto
Sesto
Il bacio estremo
Il bacio estremo
su quella invitta man…
1275
su quella invitta man…
Tito
(Non lo concede.)
Parti.
Sesto
Fia questo
l'ultimo don. Per questo solo istante
ricordati, signor, l'amor primiero.
Tito
Tito
(Senza guardarlo.)
(Senza guardarlo.)
Parti: non è più tempo,
Parti: non è più tempo.
or tuo giudice sono.
Sesto
Sesto
Ah sia questo, signor, l'ultimo dono.
N° 19 Rondò
Sesto
790
    Deh per questo istante solo
ti ricorda il primo amor,
ché morir mi fa di duolo
il tuo sdegno, il tuo rigor.
    Di pietade indegno, è vero,
È vero, è vero.
795
sol spirar io deggio orror;
pur saresti men severo,
se vedessi questo cor.
    Disperato vado a morte,
    Vo disperato a morte,
ma il morir non mi spaventa;
1280
né perdo già costanza
a vista del morir.
    Funesta la mia sorte
800
il pensiero mi tormenta
la sola rimembranza
che fui teco un traditor.
ch'io ti potei tradir.
    (Tanto affanno soffre un core,
né si more di dolor.)
(Parte.)
(Parte con le guardie.)
SCENA XI
SCENA VII
Tito solo.
Tito solo.
Recitativo
Tito
Tito
Ove s'intese mai più contumace
1285
E dove mai s'intese
805
infedeltà?
più contumace infedeltà? Poteva
il più tenero padre un figlio reo
trattar con più dolcezza? Anche innocente
d'ogn'altro error, saria di vita indegno
Deggio alla mia negletta
1290
per questo sol. Deggio alla mia negletta
disprezzata clemenza una vendetta.
disprezzata clemenza una vendetta.
(Va con isdegno verso il tavolino e s'arresta.)
Vendetta!… Il cor di Tito
Vendetta! Ah Tito! E tu sarai capace
tali sensi produce?…
d'un sì basso desio che rende eguale
l'offeso all'offensor? Merita invero
1295
gran lode una vendetta, ove non costi
più che il volerla. Il torre altrui la vita
è facoltà comune
al più vil della terra; il darla è solo
Eh viva… Invano
de' numi e de' regnanti. Eh viva… Invano
parlar dunque le leggi? Io lor custode
1300
parlan dunque le leggi? Io lor custode
810
l'eseguisco così? Di Sesto amico
l'eseguisco così? Di Sesto amico
non sa Tito scordarsi?…
non sa Tito scordarsi? Han pur saputo
obbliar d'esser padri e Manlio e Bruto.
Sieguansi i grandi esempi.
(Siede.)
(Siede.)
Ogn'altro affetto
Ogn'altro affetto
d'amicizia e pietà taccia per ora.
1305
d'amicizia e pietà taccia per ora.
Sesto è reo: Sesto mora.
Sesto è reo: Sesto mora.
(Sottoscrive e s'alza.)
(Sottoscrive.)
Eccoci alfine
su le vie del rigore.
(S'alza.)
Eccoci aspersi
Eccoci aspersi
di cittadino sangue, e s'incomincia
di cittadino sangue, e s'incomincia
815
dal sangue d'un amico. Or che diranno
dal sangue d'un amico. Or che diranno
i posteri di noi? Diran che in Tito
1310
i posteri di noi? Diran che in Tito
si stancò la clemenza,
si stancò la clemenza,
come in Silla e in Augusto
come in Silla e in Augusto
la crudeltà;
la crudeltà. Forse diran che troppo
rigido io fui; ch'eran difese al reo
1315
i natali e l'età; che un primo errore
punir non si dovea; che un ramo infermo
subito non recide
saggio cultor, se a risanarlo invano
che Tito era l'offeso
molto pria non sudò; che Tito alfine
820
e che le proprie offese,
1320
era l'offeso e che le proprie offese,
senza ingiuria del giusto,
senza ingiuria del giusto,
ben poteva obbliar. Ma dunque faccio
ben poteva obbliar… Ma dunque io faccio
sì gran forza al mio cor? Né almen sicuro
sì gran forza al mio cor? Né almen sicuro
sarò ch'altri m'approvi? Ah non si lasci
sarò ch'altri m'approvi? Ah non si lasci
825
il solito cammin.
1325
il solito cammin.
(Lacera il foglio.)
(Lacera il foglio.)
Viva l'amico!
Viva l'amico,
benché infedele. E se accusarmi il mondo
benché infedele; e se accusarmi il mondo
vuol pur di qualche errore,
vuol pur di qualch'errore,
m'accusi di pietà,
m'accusi di pietà,
non di rigore.
non di rigore.
(Getta il foglio lacerato.)
(Getta il foglio lacerato.)
Publio.
Publio.
SCENA XII
SCENA VIII
Detto e Publio.
Tito e Publio.
Recitativo
Publio
Publio
Cesare.
Cesare.
Tito
Tito
Andiamo
Andiamo
830
al popolo che attende.
1330
al popolo che attende.
Publio
Publio
E Sesto?
E Sesto?
Tito
Tito
E Sesto
E Sesto
venga all'arena ancor.
venga all'arena ancor.
Publio
Publio
Dunque il suo fato…
Dunque il suo fato…
Tito
Tito
Sì, Publio, è già deciso.
Sì, Publio, è già deciso.
Publio
Publio
(Oh sventurato!)
(Oh sventurato!)
N° 20 Aria
Tito
Tito
    Se all'impero, amici dèi,
    Se all'impero, amici dèi,
necessario è un cor severo,
necessario è un cor severo,
835
o togliete a me l'imperoVariante in den Textwiederholungen:
o toglietemi l'impero
1335
o togliete a me l'impero
o a me date un altro cor.
o a me date un altro cor.
    Se la fé de' regni miei
    Se la fé de' regni miei
coll'amor non assicuro,
con l'amor non assicuro,
d'una fede non mi curo
d'una fede io non mi curo
840
che sia frutto del timor.
1340
che sia frutto del timor.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XIII
SCENA IX
Vitellia uscendo dalla porta opposta richiama Publio che seguita Tito.
Vitellia uscendo dalla porta opposta richiama Publio che seguiva Tito.
Recitativo
Vitellia
Vitellia
Publio, ascolta.
Publio, ascolta.
Publio
Publio
(In atto di partire.)
(In atto di partire.)
Perdona:
Perdona:
deggio a Cesare appresso
deggio a Cesare appresso
andar…
andar…
Vitellia
Vitellia
Dove?
Dove?
Publio
Publio
(Come sopra.)
All'arena.
All'arena.
Vitellia
Vitellia
E Sesto?
E Sesto?
Publio
Publio
Anch'esso.
Anch'esso.
Vitellia
Vitellia
Dunque morrà?
Dunque morrà?
Publio
Publio
(Come sopra.)
Purtroppo.
Purtroppo.
Vitellia
Vitellia
(Ohimè!) Con Tito
(Ahimè!) Con Tito
845
Sesto ha parlato?
1345
Sesto ha parlato?
Publio
Publio
E lungamente.
E lungamente.
Vitellia
Vitellia
E sai
E sai
quel ch'ei dicesse?
quel ch'ei dicesse?
Publio
Publio
No, solo con lui
No, solo con lui
restar Cesare volle: escluso io fui.
restar Cesare volle: escluso io fui.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XIV
SCENA X
Vitellia, e poi Annio e Servilia da diverse parti.
Vitellia, e poi Annio e Servilia da diverse parti.
Recitativo
Vitellia
Vitellia
Non giova lusingarsi:
Non giova lusingarsi:
Sesto già mi scoperse. A Publio istesso
Sesto già mi scoperse. A Publio istesso
850
si conosce sul volto. Ei non fu mai
1350
si conosce sul volto. Ei non fu mai
con me sì ritenuto; ei fugge; ei teme
con me sì ritenuto; ei fugge; ei teme
di restar meco. Ah secondato avessi
di restar meco. Ah! Secondato avessi
gl'impulsi del mio cor! Per tempo a Tito
gl'impulsi del mio cor. Per tempo a Tito
dovea svelarmi e confessar l'errore.
dovea svelarmi e confessar l'errore.
855
Sempre in bocca d'un reo, che la detesta,
1355
Sempre in bocca d'un reo, che la detesta,
scema d'orror la colpa. Or questo ancora
scema d'orror la colpa. Or questo ancora
tardi saria. Seppe il delitto Augusto,
tardi saria. Seppe il delitto Augusto,
e non da me. Questa ragione istessa
e non da me. Questa ragione istessa
fa più grave…
fa più grave…
Servilia
Servilia
Ah Vitellia!
Ah Vitellia!
Annio
Annio
Ah principessa!
Ah principessa!
Servilia
Servilia
860
Il misero germano…
1360
Il misero germano…
Annio
Annio
Il caro amico…
Il caro amico…
Servilia
Servilia
È condotto a morir.
È condotto a morir.
Annio
Annio
Fra poco in faccia
Fra poco in faccia
di Roma spettatrice
di Roma spettatrice
delle fere sarà pasto infelice.
delle fiere sarà pasto infelice.
Vitellia
Vitellia
Ma che posso per lui?
Ma che posso per lui?
Servilia
Servilia
Tutto. A' tuoi prieghi
Tutto. A' tuoi prieghi
865
Tito lo donerà.
1365
Tito lo donerà.
Annio
Annio
Non può negarlo
Non può negarlo
alla novella Augusta.
alla novella augusta.
Vitellia
Vitellia
Annio, non sono
Annio, non sono
augusta ancor.
augusta ancor.
Annio
Annio
Pria che tramonti il sole
Pria che tramonti il sole
Tito sarà tuo sposo. Or, me presente,
Tito sarà tuo sposo. Or, me presente,
per le pompe festive il cenno ei diede.
per le pompe festive il cenno ei diede.
Vitellia
Vitellia
870
(Dunque Sesto ha taciuto! Oh amore! Oh fede!)
1370
(Dunque Sesto ha taciuto! Oh amore! Oh fede!)
Annio, Servilia, andiam. (Ma dove corro
Annio, Servilia, andiam. (Ma dove corro
così senza pensar?) Partite, amici:
così senza pensar?) Partite, amici:
vi seguirò.
vi seguirò.
Annio
Annio
Ma se d'un tardo aiuto
Ma se d'un tardo aiuto
Sesto fidar si dée, Sesto è perduto.
Sesto fidar si dée, Sesto è perduto.
(Parte.)
(Parte.)
Vitellia
(A Servilia.)
1375
Precedimi tu ancora. Un breve istante
sola restar desio.
Servilia
Servilia
Deh non lasciarlo
nel più bel fior degli anni
perir così. Sai che finor di Roma
fu la speme e l'amore. Al fiero eccesso
1380
chi sa chi l'ha sedotto? In te sarebbe
875
Andiam. Quell'infelice
obbligo la pietà. Quell'infelice
t'amò più di sé stesso: avea fra' labbri
t'amò più di sé stesso: avea fra' labbri
sempre il tuo nome, impallidia qualora
sempre il tuo nome, impallidia qualora
si parlava di te. Tu piangi!
si parlava di te. Tu piangi!
Vitellia
Vitellia
Ah parti.
Ah! Parti.
Servilia
Servilia
Ma tu perché restar? Vitellia, ah parmi…
1385
Ma tu perché restar? Vitellia, ah parmi…
Vitellia
Vitellia
880
Oh dèi! Parti: verrò, non tormentarmi.
Oh dèi! Parti: verrò, non tormentarmi.
N° 21 Aria
Servilia
Servilia
    S'altro che lagrime
    S'altro che lagrime
per lui non tenti,
per lui non tenti,
tutto il tuo piangere
tutto il tuo piangere
non gioverà.
1390
non gioverà.
885
    A questa inutile
    A questa inutile
pietà che senti,
pietà che senti,
oh quanto è simile
oh quanto è simile
la crudeltà!
la crudeltà!
(Parte.)
(Parte.)
SCENA XV
SCENA XI
Vitellia sola.
Vitellia sola.
N° 22 Recitativo accompagnato
Vitellia
Vitellia
Ecco il punto, o Vitellia,
1395
Ecco il punto, o Vitellia,
890
d'esaminar la tua costanza. Avrai
d'esaminar la tua costanza. Avrai
valor che basti a rimirar esangue
valor che basti a rimirare esangue
il Sesto tuo fedel? Sesto che t'ama
il tuo Sesto fedel? Sesto che t'ama
più della vita sua? Che per tua colpa
più della vita sua? Che per tua colpa
divenne reo? Che t'ubbidì crudele?
1400
divenne reo? Che t'ubbidì crudele?
895
Che ingiusta t'adorò? Che in faccia a morte
Che ingiusta t'adorò? Che in faccia a morte
sì gran fede ti serba? E tu fra tanto,
sì gran fede ti serba? E tu fra tanto,
non ignota a te stessa, andrai tranquilla
non ignota a te stessa, andrai tranquilla
al talamo d'Augusto? Ah mi vedrei
al talamo d'Augusto? Ah! Mi vedrei
sempre Sesto d'intorno; e l'aure e i sassi
1405
sempre Sesto d'intorno; e l'aure e i sassi
900
temerei che loquaci
temerei che loquaci
mi scoprissero a Tito. A' piedi suoi
mi scoprissero a Tito. A' piedi suoi
vadasi il tutto a palesar; si scemi
vadasi il tutto a palesar; si scemi
il delitto di Sesto,
il delitto di Sesto,
se scusar non si può, col fallo mio.
1410
se scusar non si può. Speranze, addio,
905
D'impero e d'imenei speranze, addio.
d'impero e d'imenei: nutrirvi adesso
stupidità saria. Ma, pur che sempre
questa smania crudel non mi tormenti,
si gettin pur l'altre speranze a' venti.
N° 23 Rondò
Vitellia
    Non più di fiori
1415
    Getta il nocchier talora
vaghe catene
pur que' tesori all'onde,
discenda Imene
che da remote sponde
ad intrecciar.
per tanto mar portò.
910
    Stretta fra barbare
    E giunto al lido amico
aspre ritorte
1420
gli dèi ringrazia ancora
veggo la morte
che ritornò mendico,
ver me avanzar.
ma salvo ritornò.
    Infelice! Qual orrore!
915
Ah di me che si dirà?
Chi vedesse il mio dolore
pur avria di me pietà.
(Parte.)
(Parte.)


Luogo magnifico che introduce a vasto anfiteatro di cui per diversi archi scopresi la parte interna. Si vedranno già nell'arena i complici della congiura condannati alle fiere.


Luogo magnifico che introduce a vasto anfiteatro di cui per diversi archi scopresi la parte interna. Si vedranno già nell'arena i complici della congiura condannati alle fiere.
SCENA XVI
SCENA XII
Nel tempo che si canta il coro, preceduto da' littori, circondato da' senatori e patrizi romani e seguito da' pretoriani esce Tito, e dopo Annio e Servilia da diverse parti.
Nel tempo che si canta il coro, preceduto da' littori, circondato da' senatori e patrizi romani e seguito da' pretoriani esce Tito, e dopo Annio e Servilia da diverse parti.
N° 24 Coro
Coro
Coro
    Che del ciel, che degli dèi
    Che del ciel, che degli dèi
tu il pensier, l'amor tu sei,
tu il pensier, l'amor tu sei,
920
grand'eroe, nel giro angusto
1425
grand'eroe, nel giro angusto
si mostrò di questo dì.
si mostrò di questo dì.
    Ma cagion di maraviglia
    Ma cagion di meraviglia
non è già, felice Augusto,
non è già, felice Augusto,
che gli dèi chi lor somiglia
che gli dèi chi lor somiglia
925
custodiscano così.
1430
custodiscano così.
Recitativo
Tito
Tito
Pria che principio a' lieti
Pria che principio a' lieti
spettacoli si dia, custodi, innanzi
spettacoli si dia, custodi, innanzi
conducetemi il reo. (Più di perdono
conducetemi il reo. (Più di perdono
speme non ha. Quanto aspettato meno
speme ei non ha. Quanto aspettato meno
930
più caro esser gli dée.)
1435
più caro esser gli dée.)
Annio
Annio
Pietà, signore.
Pietà, signore.
Servilia
Servilia
Signor, pietà.
Signor, pietà.
Tito
Tito
Se a chiederla venite
Se a chiederla venite
per Sesto, è tardi. È il suo destin deciso.
per Sesto, è tardi. È il suo destin deciso.
Annio
Annio
E sì tranquillo in viso
E sì tranquillo in viso
lo condanni a morir?
lo condanni a morir?
Servilia
Servilia
Di Tito il core
Di Tito il core
935
come il dolce perdé costume antico?
1440
come il dolce perdé costume antico?
Tito
Tito
Ei si appressa: tacete.
Ei s'appressa: tacete.
Servilia
Servilia
Oh Sesto!
Oh Sesto!
Annio
Annio
Oh amico!
Oh amico!
SCENA XVII
SCENA XIII
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
Recitativo
Tito
Tito
Sesto, de' tuoi delitti
Sesto, de' tuoi delitti
tu sai la serie e sai
tu sai la serie e sai
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
940
l'offesa maestà, le leggi offese,
1445
l'offesa maestà, le leggi offese,
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
voglion la morte tua. De' tradimenti
voglion la morte tua. De' tradimenti
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
Vitellia
Vitellia
(S'inginocchia.)
(S'inginocchia.)
Eccoti, eccelso Augusto,
Eccoti, eccelso Augusto,
945
eccoti al piè la più confusa…
1450
eccoti al piè la più confusa…
Tito
Tito
Ah sorgi!
Ah sorgi!
Che fai? Che brami?
Che fai? Che brami?
Vitellia
Vitellia
Io ti conduco innanzi
Io ti conduco innanzi
l'autor dell'empia trama.
l'autor dell'empia trama.
Tito
Tito
Ov'è? Chi mai
Ov'è? Chi mai
preparò tante insidie al viver mio?
preparò tante insidie al viver mio?
Vitellia
Vitellia
Nol crederai.
Nol crederai.
Tito
Tito
Perché?
Perché?
Vitellia
Vitellia
Perché son io.
Perché son io.
Tito
Tito
950
Tu ancora?
1455
Tu ancora?
Sesto, Servilia
Sesto, Servilia
Oh stelle!
Oh stelle!
Annio, Publio
Annio, Publio
Oh numi!
Oh numi!
Tito
Tito
E quanti mai,
E quanti mai,
quanti siete a tradirmi?
quanti siete a tradirmi?
Vitellia
Vitellia
Io la più rea
Io la più rea
son di ciascuno! Io meditai la trama,
son di ciascuno: io meditai la trama,
il più fedele amico
il più fedele amico
io ti sedussi, io del suo cieco amore
io ti sedussi, io del suo cieco amore
955
a tuo danno abusai.
1460
a tuo danno abusai.
Tito
Tito
Ma del tuo sdegno
Ma del tuo sdegno
chi fu cagion?
chi fu cagion?
Vitellia
Vitellia
La tua bontà. Credei
La tua bontà. Credei
che questa fosse amor. La destra e 'l trono
che questa fosse amor. La destra e il trono
da te sperava in dono, e poi negletta
da te speravo in dono, e poi negletta
restai due volte e procurai vendetta.
restai due volte e proccurai vendetta.
N° 25 Recitativo accompagnato
Tito
Tito
960
Ma che giorno è mai questo? Al punto stesso
1465
Ma che giorno è mai questo? Al punto istesso
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
troverò, giusti numi,
troverò, giusti numi,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
965
a diventar crudel. No, non avranno
1470
a diventar crudel. No, non avranno
questo trionfo. A sostener la gara
questo trionfo. A sostener la gara
già m'impegnò la mia virtù. Vediamo
già s'impegnò la mia virtù. Vediamo
se più costante sia
se più costante sia
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
970
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
1475
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
Lentulo e i suoi seguaci
Lentulo e i suoi seguaci
e vita e libertà; sia noto a Roma
e vita e libertà; sia noto a Roma
ch'io son lo stesso e ch'io
ch'io son l'istesso e ch'io
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
Annio, Publio
1480
Oh generoso!
Servilia
E chi mai giunse a tanto?
Sesto
Io son di sasso.
Vitellia
Io non trattengo il pianto.
Tito
Vitellia, a te promisi
la destra mia, ma…
N° 26 Sestetto con coro
Sesto
Vitellia
975
    Tu, è ver, m'assolvi, Augusto;
Lo conosco, Augusto;
ma non m'assolve il core
non è per me:
dopo un tal fallo il nodo
1485
mostruoso saria.
Tito
Ti bramo in parte
contenta almeno. Una rival sul trono
non vedrai, tel prometto. Altra io non voglio
sposa che Roma, i figli miei saranno
i popoli soggetti,
1490
serbo indivisi a lor tutti gli affetti.
Tu d'Annio e di Servilia
agl'imenei felici unisci i tuoi,
principessa, se vuoi. Concedi pure
la destra a Sesto: il sospirato acquisto
1495
già gli costa abbastanza.
Vitellia
Infin ch'io viva,
fia sempre il tuo voler legge al mio core.
Sesto
Ah Cesare! Ah signore! E poi non soffri
che t'adori la terra? E che destini
tempi il Tebro al tuo nume? E come e quando
che piangerà l'errore
1500
sperar potrò che la memoria amara
finché memoria avrà.
de' falli miei…
Tito
Tito
    Il vero pentimento
Sesto, non più: torniamo
980
di cui tu sei capace
di nuovo amici, e de' trascorsi tuoi
val più d'una verace
non si parli più mai. Dal cor di Tito
costante fedeltà.
già cancellati sono:
1505
me li scordo, t'abbraccio e ti perdono.
Vitellia, Servilia, Annio
    Oh generoso! Oh grande!
E chi mai giunse a tanto?
985
Mi trae dagli occhi il pianto
l'eccelsa sua bontà.
Vitellia, Servilia, Annio, Sesto, Tito, Publio, Coro
Coro
    Eterni dèi, vegliate
    Che del ciel, che degli dèi
tu il pensier, l'amor tu sei,
grand'eroe, nel giro angusto
sui sacri giorni suoi:
si mostrò di questo dì.
1510
    Ma cagion di meraviglia
non è già, felice Augusto,
a Roma in lui serbate
che gli dèi chi lor somiglia
990
la sua felicità.
custodiscano così.
Tito
    Troncate, eterni dèi,
troncate i giorni miei
quel dì che il ben di Roma
mia cura non sarà.
Licenza
Non crederlo, signor; te non pretesi
1515
ritrarre in Tito. Il rispettoso ingegno
sa le sue forze a pieno,
né a questo segno io gli rallento il freno.
Veggo ben che ciascuno
ti riconobbe in lui. So che tu stesso
1520
quegli affetti clementi,
che in sen Tito sentiva, in sen ti senti.
Ma, Cesare, è mia colpa
la conoscenza altrui?
È colpa mia che tu somigli a lui?
1525
Ah vieta, invitto Augusto,
se le immagini tue mirar non vuoi,
vieta alle muse il rammentar gli eroi.
    Sempre l'istesso aspetto
ha la virtù verace:
1530
benché in diverso petto,
diversa mai non è.
    E ogni virtù più bella
se in te, signor, s'aduna,
come ritrarne alcuna
1535
che non somigli a te?
Fine dell'opera.
IL FINE.