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Kritische Edition des Libretto-Drucks Prag 1787 (Libretto Prag 1787)   Kritische Edition der Libretto-Vorlage Venedig 1787 (Vorlage)   Kreuzverweise zur Vorlage Venedig 1787 in Da Pontes Libretto (Kreuzverweise)  
SCENA V
SCENA VI
[I suddetti in disparte, Donna Elvira.]
Donna Elvira con due servitori; Don Giovanni e Pasquariello in disparte, che poi si avanzano.
Donna Elvira
Donna Elvira
    Ah chi mi dice mai
    Povere femmine,
quel barbaro dov'è,
noi siam chiamate
che per mio scorno amai,
165
cervelli istabili,
che mi mancò di fé?
anime ingrate,
cori volubili
nel nostro amor.
140
    Ah se ritrovo l'empio,
    Ma sono gli uomini,
e a me non torna ancor,
170
che fan gli amanti,
vo' farne orrendo scempio,
di noi più deboli,
gli vo' cavare il cor.
più assai incostanti,
anzi son perfidi,
son senza cor.
175
    Siamo pur misere
se noi li amiamo,
se ci fidiamo
del loro ardor.
In questo borgo io penso
180
trattenermi piuttosto
ch'entrar nella città. Là in quell'albergo
prenderò alloggio intanto
che scopro gli andamenti
dello sposo infedele,
185
che dopo avermi la sua fé giurata
mi lasciò il terzo giorno abbandonata.
Don Giovanni
Udisti? Qualche bella
145
dal vago abbandonata. Poverina!
Cerchiam di consolare il suo tormento.
Leporello
(Così ne consolò mille e ottocento.)
Don Giovanni
Signorina!
Donna Elvira
Chi è là?
Don Giovanni
Don Giovanni
(Restando sorpreso nel riconoscere Donna Elvira.)
Stelle! che vedo!
Oh cielo!
Leporello
In Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 erkennt Don Giovannis Diener Pasquariello Donna Elvira erst, nachdem diese Don Giovanni erkannt und seinen Namen ausgerufen hat.Pasquariello
Oh bella! Donna Elvira!
Oh! Veh!
Donna Elvira
Donna Elvira
Don Giovanni!
Ah! Don Giovanni.
Pasquariello
Oh! Veh!
Donna Elvira
Cotanto
vi sorprende il vedermi?
Don Giovanni
(Affettando disinvoltura.)
Io vi confesso
che tutt' altro qui adesso
190
aspettava che voi.
Donna Elvira
Ed io tutt'altro
aspettava d'aver che un tradimento.
Fin a questo momento
non fu il mio che un sospetto;
ma la vostra sorpresa or qui ad un tratto
150
Sei qui, mostro, fellon, nido d'inganni.
195
più non mi lascia dubitar del fatto.
Leporello
(Che titoli cruscanti! Manco male
che lo conosce bene.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Via, cara Donna Elvira,
Donna Elvira, scusatemi,
calmate quella collera… sentite…
ma voi foste una pazza a far il viaggio
155
lasciatemi parlar…
con un così magnifico equipaggio.
Pasquariello
(A proposito.)
Donna Elvira
Donna Elvira
È questo
Cosa puoi dire
200
quel che mi rispondete! Anima ingrata!
dopo azion sì nera? In casa mia
Fate ch'io senta almen qual fu il motivo
entri furtivamente; a forza d'arte,
di giuramenti e di lusinghe arrivi
a sedurre il cor mio;
160
m'innamori, o crudele,
mi dichiari tua sposa e poi, mancando
In Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 erwähnt Donna Elvira den Umstand, dass Don Giovanni sie trotz Treueschwur schon nach drei Tage verlassen habe, bereits im Anschluss an seiner Arie zu Beginn der Szene.che dopo avermi la sua fé giurata
della terra e del cielo al santo dritto,
con enorme delitto
dopo tre dì da Burgos t'allontani,
che da Burgos partiste, abbandonandomi
mi lasciò il terzo giorno abbandonata.
165
m'abbandoni, mi fuggi e lasci in preda
tacito a precipizio
al rimorso ed al pianto,
dopo la data fé di sposalizio.
per pena forse che t'amai cotanto!
Leporello
(Pare un libro stampato.)
Don Giovanni
Don Giovanni
Oh in quanto a questo
205
Oh, quanto a questo poi, qui Pasquariello
ebbi le mie ragioni…
vi dirà la ragione.
(A Leporello.)
È vero?
Leporello
(Ironicamente.)
È vero.
170
E che ragioni forti!
Donna Elvira
E quali sono,
se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il giusto cielo
volle ch'io ti trovassi
per far le sue, le mie vendette.
Don Giovanni
Eh via,
175
siate più ragionevole… (Mi pone
a cimento costei.) Se non credete
al labbro mio, credete
a questo galantuomo.
Leporello
(Salvo il vero.)
Pasquariello
Io!
Don Giovanni
Don Giovanni
(Forte.)
Via, dille un poco…
Sì, tu. Digliela…
Digliela…
Leporello
Pasquariello
(Piano.)
E cosa devo dirle?
Ma…
Don Giovanni
Don Giovanni
(Forte, partendo senza esser visto.)
180
Sì sì, dille pur tutto.
Ti dico
che gliela dici. Ed io perdon vi chiedo
se un premuroso affar, con mio tormento,
210
vuol ch'io debba lasciarvi in tal momento.
(Entra nel casino.)
SCENA VII
Donna Elvira e Pasquariello.
Donna Elvira
Donna Elvira
(A Leporello.)
Ebben, fa' presto…
E mi lascia così! Parla tu: dimmi
la cagione qual fu del suo abbandono;
e pensa ben che disperata io sono.
Leporello
Pasquariello
Madama… veramente… in questo mondo
Per me… Sentite… Vi dirò… Siccome…
conciossia cosa quando fosse che
il quadro non è tondo…
Donna Elvira
215
Non confonderti.
Pasquariello
Oibò: non v'è pericolo.
Siccome, io dico, che Alessandro il Grande…
Donna Elvira
E che c'entra Alessandro?
Pasquariello
C'entra; e statevi cheta.
Siccome, io dico, che Alessandro il Grande
220
non era giammai sazio
di far nuove conquiste, il mio padrone,
se avesse ancora cento spose e cento,
sazio non ne saria, né mai contento:
Egli è il Grande Alessandro delle femmine;
225
onde, per far le sue amorose imprese,
spesso, spesso cangiar suol di paese.
Donna Elvira
Sciagurato!
Così del mio dolor gioco ti prendi?
(Verso Don Giovanni che non crede partito.)
185
Ah voi… Stelle! l'iniquo
fuggì! Misera me! dove, in qual parte…
Leporello
Eh lasciate che vada: egli non merta
che di lui ci pensiate…
Donna Elvira
Donna Elvira
Il scellerato
m'ingannò, mi tradì…
Dunque ha dell'altre femmine!
Leporello
Pasquariello
Eh consolatevi:
190
non siete voi,
non foste e non sarete
né la prima né I'ultima; guardate
questo non picciol libro: è tutto pieno
dei nomi di sue belle;
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
In Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 verweist Don Giovannis Diener Pasquariello auf die internationalen Liebesabenteuer seines Herren, bevor Donna Elvira erkennt, dass sie von dem Libertiner betrogen worden ist.onde, per far le sue amorose imprese,
195
è testimon di sue donnesche imprese.
spesso, spesso cangiar suol di paese.
    Madamina, il catalogo è questo.
Ih, ih! Se voi volete averle in vista
Delle belle che amò il padron mio
ecco, signora mia, quest'è la lista.
(Getta una lista di alcune braccia di carta.)
un catalogo egli è che ho fatto io,
osservate, leggete con me.
200
    In Italia seicento e quaranta,
230
    Dell'Italia ed Alemagna
in Lamagna duecento e trentuna,
ve ne ho scritte cento e tante,
cento in Francia, in Turchia novantuna,
della Francia e della Spagna
ma in Ispagna son già mille e tre.
ve ne sono non so quante:
    V'han fra queste contadine,
fra madame, cittadine,
205
cameriere, cittadine,
235
artigiane, contadine,
v'han contesse, baronesse,
cameriere, cuoche e guattere;
marchesane, Principesse,
e v'han donne d'ogni grado,
perché basta che sian femmine
d'ogni forma, d'ogni età.
per doverle amoreggiar.
    Vi dirò ch'è un uomo tale,
240
se attendesse alle promesse,
che il marito universale
un dì avrebbe a diventar.
    Vi dirò che egli ama tutte,
che sian belle o che sian brutte;
210
    Nella bionda egli ha l'usanza
di lodar la gentilezza,
nella bruna la costanza,
nella bianca la dolcezza.
Vuol d'inverno la grassotta,
215
vuol d'estate la magrotta;
è la grande maestosa,
la piccina è ognor vezzosa.
Delle vecchie fa conquista
245
delle vecchie solamente
pel piacer di porle in lista,
non si sente ad infiammar.
220
ma passion predominante
è la giovin principiante.
Non si picca se sia ricca,
se sia brutta, se sia bella:
In Pasquariellos Katalogarie aus Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 kommt der Hinweis auf die schönen oder hässlichen Frauen vor dem Hinweis auf die alte Damen.che sian belle o che sian brutte;
purché porti la gonnella
225
voi sapete quel che fa.
    Vi dirò…
Donna Elvira
Tu m'hai seccata.
Pasquariello
Vi dirò…
Donna Elvira
Non più: va' via.
Pasquariello
Vi dirò che si potria
250
fin domani seguitar.
Donna Elvira
(Il mio cor da gelosia
tutto sento lacerar.)
(Parte.)
(Pasquariello parte.)
SCENA VI
SCENA VIII
Donna Elvira sola.
Donna Elvira sola.
Donna Elvira
In questa forma dunque
Infelice ch'io sono! E tanti torti
mi tradì il scellerato? È questo il premio
potrà soffrir quest'anima gelosa?
che quel barbaro rende all'amor mio?
Ah vendicar voglio io
255
No, il diritto di sposa
230
l'ingannato mio cor: pria ch'ei mi fugga…
farò valer; e qual si sia rivale,
si ricorra… si vada… Io sento in petto
che giungerò a scoprire,
sol vendetta parlar, rabbia e dispetto.
farò tremar, né mi saprò avvilire.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA IX
Don Giovanni e Donna Ximena dal casino.
Don Giovanni
Più di ciò non si parli,
260
dolcezza del mio cor. Io, vostro sposo,
nuotando fra i contenti
sarò il più fortunato fra i viventi.
Donna Ximena
Oh quanto sono dolci
queste vostre espressioni!
265
Ma quando seguiranno
i sponsali fra noi?
Don Giovanni
Quando? Vorrei che subito
qua ci fosse un notaro,
riguardo al genio mio; ma un certo affare
270
mi obbligherà con sommo mio martire
ancora qualche giorno a differire.
Donna Ximena
Ricordatevi bene
il vostro giuramento. Rammentate
ch'io son d'umor geloso,
275
che voi siete mio sposo;
e che non soffrirei
nemmen per civiltà che a un'altra donna
voi toccaste la man, nemmen col guanto.
Don Giovanni
Che dite mai! Mi vanto
280
d'esser io il più fedele, il più costante
uomo che vi sia al mondo.
Non temete, mio ben, che d'ora in poi
ogn'altra donna io fuggirò per voi.
    Per voi nemmeno in faccia
285
io guarderò le belle.
Se fossero ancor stelle
io gli occhi abbasserò.
    Voi sola, voi mia cara,
porto scolpita in petto.
290
Voi siete il solo oggetto,
che amar da me si può.
    Mio idolo, mio bene,
mia fiamma, mio tesoro,
per voi mi struggo e moro,
295
più pace al cor non ho.
(Pur questa nel catalogo
a scrivere men vo.)
(Parte.)
SCENA X
Donna Ximena. Donna Ximena
Or che sicura io son della sua fede,
chi di me è più contenta?
300
Se amor per lui m'impiaga,
amor per lui mi sanerà la piaga.
(Parte.)
SCENA VII
SCENA XI
Masetto, Zerlina e coro di contadini e contadine che suonano, ballano e cantano.
Maturina, Biagio e villani che suonano le nacchere, indi Pasquariello.
Zerlina
Maturina
    Giovinette che fate all'amore,
    Bella cosa per una ragazza
non lasciate che passi l'età:
è il sentirsi promessa in isposa!
235
se nel seno vi bulica il core,
Ma più bella diventa la cosa
il rimedio vedetelo qua.
305
in quel giorno che sposa si fa.
Tutti
La la la la la la la la lera.
    Tarantan, tarantan, tarantà.
Che piacer, che piacer che sarà!
Coro di contadine
(Ballano.)
La la la la la la la la lera.
Su via, allegri balliamo e saltiamo,
240
Che piacer, che piacer che sarà!
che quel giorno ben presto verrà.
Maturina
(In questo Pasquariello in disparte.)
    Bella cosa per una ragazza
310
è l'aver un amante che adora!
Ma più bella diventa in allora
che in marito a pigliarlo sen va.
Tutti
    Tarantai, tarantai, tarantà.
(Ballano.)
Su via, allegri balliamo e saltiamo,
315
che quel giorno ben presto verrà.
(Pasquariello si caccia anch'esso fra li villani, prende Maturina per la mano e balla.)
Masetto
Pasquariello
    Giovinotti leggeri di testa,
    Bella cosa, cospetto di Bacco,
non andate girando qua e là:
è il trovar una femmina bella!
poco dura de' matti la festa,
Ma facendo la tan-taran-tella
ma per me cominciato non ha.
molto meglio la cosa sen va.
245
La la la la la la la la lera.
Che piacer, che piacer che sarà!
I contadini
Tutti eccettuato Biagio che mostra dispetto.
La la la la la la la la lera.
320
    Tarantan, tarantai, tarantà.
Che piacer, che piacer che sarà!
Masetto
    Vieni, vieni, carina, godiamo
a due
250
e cantiamo e balliamo e suoniamo.
Su via, allegri balliamo e saltiamo,
La la la la la la la la lera.
Che piacer, che piacer che sarà!
che un piacere maggior non si dà.
Tutti
La la la la la la la la lera.
Che piacer, che piacer che sarà!
Biagio
Oh oh! Poffar Diana!
Tralasciate voi altri; e andate in casa.
(Li villani partono.)
325
E voi cosa venite, o signor caro,
a meschiarvi con noi
ed a pigliar per man le nostre femmine?
Pasquariello
Oh oh! Poffar Mercurio,
che ti faccia andar stroppio! E crederesti
330
ch'io fossi come te qualche facchino?
Son cavaliero e son… Don Giovannino.
Maturina
È un gentiluomo: senti?
Dunque lascialo fare.
Biagio
Come, lasciarlo fare! Io non intendo
335
che punto s'addomestichi
colle donne che sono a noi promesse,
né che tarantellar voglia con esse.
SCENA VIII
SCENA XII
I suddetti, Don Giovanni e Leporello da parte.
Don Giovanni, Maturina, Biagio e Pasquariello.
Don Giovanni
Don Giovanni
255
Manco male è partita… oh guarda guarda
Cosa c'è? cosa c'è?
che bella gioventù! che belle donne!
Leporello
Pasquariello
Tra tante, per mia fé,
(Cedo majoribus.)
vi sarà qualche cosa anche per me.
Don Giovanni
Cari amici, buon giorno: seguitate
260
a stare allegramente,
seguitate a suonar, o buona gente.
C'è qualche sposalizio?
Zerlina
Sì signore,
e la sposa son io.
Don Giovanni
Me ne consolo.
Lo sposo?
Masetto
Io, per servirla.
Don Giovanni
265
Oh bravo! per servirmi: questo è vero
parlar da galantuomo!
Leporello
Basta che sia marito!
Zerlina
Oh il mio Masetto
è un uom d'ottimo core.
Don Giovanni
Oh anch'io, vedete!
Voglio che siamo amici: il vostro nome?
Zerlina
270
Zerlina.
Don Giovanni
E il tuo?
Masetto
Masetto.
Don Giovanni
O caro il mio Masetto!
cara la mia Zerlina! t'esibisco
la mia protezione…
Biagio
Quest'altro cavaliero
340
vien con la nostra sposa
a far l'impertinente.
Maturina
Eh, non c'è male, non c'è mal per niente.
Don Giovanni
(A Leporello che fa dei scherzi all'altre contadine.)
Leporello…
Quel cavaliero là?… Questo si prende
Cosa fai lì, birbone?
così per una orecchia…
Leporello
Pasquariello
275
Anch'io, caro padrone,
Ahi! ahi! Che fate?
(Biagio ride forte.)
esibisco la mia protezione.
345
(Diavolo che sel porti!)
Don Giovanni
Don Giovanni
Presto va' con costor: nel mio palazzo
V'insegnerò, ser Cavaliero Selvatico,
conducili sul fatto; ordina ch'abbiano
a far l'impertinente
cioccolatte, caffè, vini, presciutti;
con le belle ragazze.
280
cerca divertir tutti;
mostra loro il giardino,
la galleria, le camere; in effetto
fa' che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?
(Biagio seguita a ridere.)
Leporello
Pasquariello
Ho capito: andiam.
Ma se…
Don Giovanni
Zitto… le belle si accarezzano
(Si accosta a Maturina e la piglia per la mano.)
350
gentilmente così… Quanto mai siete
vezzosa e graziosina!
Che delicata e morbida manina!
Maturina
Ah! Signor voi burlate…
Masetto
Biagio
(Frapponendosi.)
Signore…
Eh! Dico io.
Don Giovanni
Don Giovanni
285
Cosa c'è?
Che dici?
Masetto
Biagio
La Zerlina
Dico, corpo di Bacco!
senza me non può star.
355
che voi fate di peggio.
Leporello
In vostro loco
ci sarà Sua Eccellenza, e saprà bene
fare le vostre parti.
Don Giovanni
In Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 kommt der Verweis auf die eigene vermeintliche Ritterlichkeit schon zu Beginn der Szene in Pasquariellos Mund vor.Pasquariello
Oh la Zerlina
è in man d'un cavalier: va' pur, fra poco
Son cavaliero e son… Don Giovannino.
290
ella meco verrà.
Zerlina
Maturina
Maturina
Va', non temere:
Biagio, non riscaldarti.
È un gentiluomo: senti?
nelle mani son io d'un cavaliere.
Dunque lascialo fare.
Masetto
Biagio
E per questo?
Anzi vo' riscaldarmi. Animo, parti.
Zerlina
E per questo
non c'è da dubitar.
Masetto
Ed io, cospetto…
Don Giovanni
(Allontanando Biagio con una spinta.)
Eh, eh!
Biagio
Come, cospetto! A me una spinta!
Don Giovanni
(Gli dà uno schiaffo.)
Va' via.
Biagio
(Pasquariello ride forte.)
Come! Uno schiaffo!
Don Giovanni
(Gli dà un altro schiaffo. Pasquariello seguita a ridere forte.)
360
Va' via.
Biagio
Come! Anche un altro!…
E tu trista lo sopporti?
Niuno m'ha fatto mai simili torti!
(Piangendo.)
Avete voi ragione,
che adesso son poltrone,
365
ma mi vendicherò dell'insolenza.
Don Giovanni
Don Giovanni
(Minacciando di batterlo ancora. Biagio si salva dietro a Maturina.)
Olà, finiam le dispute: se subito
Taci; e va' via.
295
senza altro replicar non te ne vai,
(Mostrandogli la spada.)
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
Maturina
Va', Biagio; abbi pazienza.
Masetto
Biagio
    Ho capito, signor sì,
    A me schiaffi sul mio viso!
chino il capo e me ne vo:
A me far un tal affronto!…
già che piace a voi così,
300
altre repliche non fo.
Ma gli schiaffi non li conto;
370
quanto conto, fraschettaccia,
che tu stai con quella faccia,
a vedermi maltrattar.
(A Don Giovanni.)
    Cavalier voi siete già,
    Ma aspettate, ma lasciate
dubitar non posso affé:
ch'io mi possa almen sfogar.
me lo dice la bontà
che volete aver per me.
(Da parte a Zerlina.)
375
    Da tua madre, da tua zia,
305
    Bricconaccia, malandrina,
da tua nonna adesso io vado,
fosti ognor la mia ruina.
vo da tutto il parentado
la facenda a raccontar.
(A Leporello che lo vuol condur seco.)
(Osserva Pasquariello che ride.)
    Maledetto sia quel ridere,
380
che di più mi fa arrabbiar!
Vengo, vengo!
    Sì, sì, vado,
(A Zerlina.)
Resta resta!
più non resto,
È una cosa molto onesta:
vado subito di trotto.
faccia il nostro cavaliere
Sento il sangue sopra e sotto
310
cavaliera ancora te.
che si va a rimescolar.
(Parte.)
SCENA XIII
Maturina, Don Giovanni e Pasquariello.
Maturina
(Per partire.)
385
Con vostra permissione.
Don Giovanni
Oibò. Restatevi,
anima mia.
Maturina
A me?
Don Giovanni
Sì, a voi, mia cara.
Maturina
Signore, io mi vergogno
a sentirmi parlar teneramente
quando un'altro vi sia che tutto sente.
Pasquariello
390
Poverina!
Don Giovanni
(Voltandosi a Pasquariello.)
Ecco subito…
Pasquariello
Signore,
non state a incomodarvi
di dirmi niente affatto;
che capisco per aria, e me la batto.
(Va', che stai fresca!)
(Parte.)
SCENA IX
SCENA XIV
Don Giovanni e Zerlina.
Don Giovanni e Maturina.
Don Giovanni
Don Giovanni
(Dietro a Pasquariello.)
Alfin siam liberati,
Ehi? Dico!
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
395
Statene qui d'appresso…
Che ne dite, mio ben, so far pulito?
in due soli restati eccoci adesso.
(La prende per la mano.)
Zerlina
Maturina
Signore, è mio marito…
Ma signor…
Don Giovanni
Chi? Colui?
315
Vi par che un onest'uomo,
un nobil cavalier qual io mi vanto,
possa soffrir che quel visetto d'oro,
quel viso inzuccherato,
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
In Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 kommt Don Giovannis Verweis auf der niedrigen Herkunft von Maturinas Bräutigam erst nach den Komplimenten zu Maturinas Aussehen (Augen, Lippen, Hände) vor.darete ad un villano?
Zerlina
320
Ma signore, io gli diedi
parola di sposarlo.
Don Giovanni
Don Giovanni
Oh mia gioia!
Tal parola
non vale un zero; voi non siete fatta
No, mia dolcezza, no. Voi meritate
per esser paesana: un'altra sorte
un assai miglior stato;
vi procuran quegli occhi bricconcelli,
E voi con quegli occhietti così belli,
325
quei labbretti sì belli,
con quel bocchin di rose,
quelle dituccia candide e odorose;
400
questa sì cara mano
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
darete ad un villano?
No, mia dolcezza, no. Voi meritate
un assai miglior stato;
e di voi già mi sento innamorato.
Zerlina
Maturina
Ah non vorrei…
405
Ah, signor! Mi dà gusto
quello che voi mi dite; ed io vorrei
che quello che mi dite fosse vero;
Don Giovanni
Che non vorreste?
Zerlina
Alfine
ingannata restar; io so che rado
ma sempre mi fu detto
330
colle donne voi altri cavalieri
vhe voi altri signori
siete onesti e sinceri.
410
per lo più siete falsi e ingannatori.
Don Giovanni
Don Giovanni
Eh un'impostura
Oh! io non son di quelli. Il ciel men guardi!
della gente plebea! La nobiltà
ha dipinta negli occhi l'onestà.
Maturina
Sentite: io sono, è vero,
povera paesana;
ma però non per questo avrei piacere
415
di lasciarmi ingannar; e poi il mio onore
più di tutto mi preme.
Don Giovanni
Ed io che avessi
un'anima sì trista
per ingannarvi, o cara? Oh! in questo poi
son troppo delicato.
420
son di voi innamorato;
Orsù, non perdiam tempo: in questo istante
e posso ben giurarvi
335
io vi voglio sposar.
che mio solo disegno è lo sposarvi.
Zerlina
Maturina
Voi?
Voi me l' giurate?
Don Giovanni
Don Giovanni
Certo, io.
Sì, ch'io ve lo giuro
Quel casinetto è mio: soli saremo,
Per il cielo, o mio ben. E se volete
e là, gioiello mio, ci sposeremo.
425
che ve lo giuri ancor per qual cos'altro,
ditelo voi.
Maturina
No, no. Comincio a credere
a quel che voi mi dite;
e da questo momento
innamorata anch'io di voi mi sento.
Maturina
    Là ci darem la mano,
430
    Se pur degna voi mi fate
là mi dirai di sì;
di goder d'un tanto onore,
340
vedi, non è lontano,
sarò vostra, o mio signore,
partiam, ben mio, da qui.
e di core v'amerò.
Zerlina
    Vorrei e non vorrei,
    Sento già che in riguardarvi
mi trema un poco il cor;
435
tutto il sangue in me si move.
felice, è ver, sarei,
Tal dolcezza in sen mi piove,
345
ma può burlarmi ancor.
che spiegarla, oddio! non so.
Don Giovanni
    Vieni, mio bel diletto…
Zerlina
Mi fa pietà Masetto…
Don Giovanni
Io cangerò tua sorte…
Zerlina
Presto non son più forte…
a due
350
    Andiam, andiam, mio bene,
    Caro, caro, che vel dico
a ristorar le pene
ma di core, ma di voglia!
d'un innocente amor.
440
Niun fia mai che mi distoglia
dal gran ben che vi vorrò.
(Vanno verso il casino di Don Giovanni abbracciati etc.)
(Partono ed entrano in casa di Maturina.)
SCENA XV
Pasquariello, poi Donna Ximena, indi Don Giovanni.
Pasquariello
Io penso ad ogni modo
che il lasciar questa bestia è necessario
a costo ancor di perdere il salario.
445
Sento a far un gran strepito
per il Comendator, che fu ammazzato;
e se il diavolo fa… Servo obbligato.
Donna Ximena
Pasquariello, mi ascolta,
e sincero mi parla. Anzi ora vedi
450
come voglio impegnarti
a parlar schiettamente.
(Gli dà alcune monete.)
Pasquariello
Due doppie! E chi, cospetto,
non avrebbe con voi da parlar schietto?
Donna Ximena
Innamorata io son del tuo padrone.
455
Ei giurò di sposarmi.
Ma di lui tante cose a dirmi io sento,
che da due ore in qua tutta pavento.
Pasquariello
Per esempio, di lui vi avranno detto
ch'è un discolo, un briccone, un prepotente,
460
un cane…
(Avvertendosi di Don Giovanni che si avvanza.)
Oibò: non date retta a niente.
Il mio padrone è un vero galantuomo,
uno che ha tutti i numeri;
e se a me non credete… eccolo appunto;
domandatelo a lui.
Don Giovanni
Costui che dice?
Pasquariello
465
E che ho da dire? Io faccio
giustizia al vostro merito,
ma tante male lingue…
Don Giovanni
E che? Mia cara,
forse talun…
Donna Ximena
No, no, sposo adorato,
del vostro cor non ho mai dubitato.
SCENA XVI
Donna Elvira e detti.
Donna Elvira
470
Signor mio, una parola.
Don Giovanni
Oh! Donna Elvira.
Donna Elvira
Vi trovo, ingrato, alfin…
Don Giovanni
Zitto, tacete,
adorata mia sposa. È quella dama
una che m'importuna; e godo appunto
della vostra venuta.
Donna Ximena
Don Giovanni?
475
Che avete voi con quella?
Don Giovanni
È una bisbetica
che mi viene a seccar.
Entrate in casa,
che son tosto da voi.
Donna Ximena
Vado per compiacervi; ma badate
ch'io vi starò a guardar dalla finestra.
(Parte.)
Pasquariello
480
(Vedo il turbine in aria; e piano piano
prudentissimamente mi allontano.)
(Parte.)
SCENA X
SCENA XVII
I suddetti e Donna Elvira che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni etc.
Donna Elvira e Don Giovanni, poi Maturina.
Donna Elvira
Donna Elvira
Fermati, scellerato: il ciel mi fece
E credereste voi d'infinocchiarmi,
udir le tue perfidie; io sono a tempo
ingratissimo sposo?
355
di salvar questa misera innocente
No. Tremate di me…
dal tuo barbaro artiglio.
Zerlina
Meschina, cosa sento!
Don Giovanni
Don Giovanni
(Amor, consiglio!)
(A Donna Elvira piano.)
Idol mio, non vedete
No, che voi siete
ch'io voglio divertirmi…
485
in errore, mio ben. Statevi cheta,
che v'amo, che v'adoro; e che col rito
io domani sarò vostro marito.
Donna Elvira
(Forte.)
Divertirti?
360
È vero! divertirti! Io so, crudele,
come tu ti diverti…
Zerlina
Maturina
Ma signor cavaliere…
Con vostra permissione.
è ver quel ch'ella dice?
E che parlate voi signor con quella
490
di essere marito?
Don Giovanni
Don Giovanni
(Piano a Zerlina.)
La povera infelice
Anima mia,
365
è di me innamorata, e per pietà
quella dama è una pazza,
deggio fingere amore,
e nella sua pazzia si raffigura
ch'io son per mia disgrazia uom di buon core.
di essere mia sposa.
Donna Elvira
Favorite.
E quai segreti avete
495
con quella contadina?
Don Giovanni
Ah ah! Quella meschina
è una povera matta
che si è cacciata in testa ch'io la sposi.
Maturina
Ma vi prego…
Don Giovanni
È gelosa
500
sin ch'io parli con voi.
Donna Elvira
Eh, a me badate.
Don Giovanni
(A Donna Elvira.)
Se vi volete divertire un poco,
con lei parlate. Io intanto pien d'affetto,
sposa, mio bene, a casa mia vi aspetto…
(A Maturina.)
Se volete un po' ridere,
505
parlatele di me. Addio, sposina,
i sponsali farem doman mattina.
(Parte.)
SCENA XVIII
Donna Elvira e Maturina.
Donna Elvira
Donna Elvira
    Ah fuggi il traditor,
    Per quanto ben ti guardo,
non lo lasciar più dir:
davver pietà mi fai.
370
il labbro è mentitor,
Ma forse guarirai
fallace il ciglio.
510
col farti salassar.
    Da' miei tormenti impara
a creder a quel cor,
e nasca il tuo timor
375
dal mio periglio.
Maturina
    Proprio così va detta.
Ma c'è una differenza:
ch'è pazza Sua Eccellenza
e stenterà a sanar.
Donna Elvira
515
    Ah ah! Sì, sì, meschina.
Maturina
Ah ah! No, no, carina.
Donna Elvira, Maturina
(A parte.)
Ah ah! Così per ridere…
la voglio stuzzicar.
Donna Elvira
    Già Don Giovanni, io mi figuro,
520
che a te di sposo la man darà.
Maturina
No. Don Giovanni, già per sicuro,
è sposo vostro, che ben si sa.
Donna Elvira
    Qui non v'è dubbio.
Maturina
Ah ah ah ah!
Donna Elvira, Maturina
    Ecco qua appunto, ragazza|signora mia,
525
dove consiste la tua|sua pazzia!
(Additando la testa.)
Tutto il tuo|suo male sta dentro là!
Maturina
    (Che matta vana!)
Donna Elvira
(Che pazza ardita!)
Donna Elvira, Maturina
Tu puoi, figliola,|Voi vi potete leccar le dita;
ma un tal boccone per te|voi non fa.
Donna Elvira
530
    Vanne via, va', pazzarella,
ch'ei non ama una sardella.
Maturina
Via, pur voi correte in fretta,
ch'ei non ama una polpetta.
Donna Elvira
Temeraria.
Maturina
Voi insolente.
Donna Elvira
535
Mi rispetta.
Maturina
Non fo niente.
Maturina
Usi lei più civiltà.
Donna Elvira
Faccio or ora una viltà.
Donna Elvira, Maturina
    Ma no no, che alfin si tratta
d'altercar con un matta,
540
e mi fai tu|fate ben pietà.
(Parte conducendo seco Zerlina.)
(Partono.)
SCENA XI
Don Giovanni solo, poi Don Ottavio e Donn'Anna.
Don Giovanni
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a' miei piacevoli progressi;
vanno mal tutti quanti.
Don Ottavio
Ah ch'ora, idolo mio, son vani i pianti!
380
Di vendetta si parli. Oh Don Giovanni!
Don Giovanni
(Mancava questo intoppo.)
Donn'Anna
Amico, a tempo
vi ritroviam: avete core, avete
anima generosa?
Don Giovanni
(Sta' a vedere
che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
385
Che domanda! Perché?
Don Ottavio
Bisogno abbiamo
della vostra amicizia.
Don Giovanni
(Mi torna il fiato in corpo.) Comandate:
(Con molto foco.)
i congiunti, i parenti,
questa man, questo ferro, i beni, il sangue
390
spenderò per servirvi.
Ma voi, bella Donn'Anna,
perché così piangete?
Il crudele chi fu che osò la calma
turbar del viver vostro…
SCENA XII
I suddetti, Donna Elvira.
Donna Elvira
395
Ah ti ritrovo ancor, perfido mostro!
    Non ti fidar, o misera,
di quel ribaldo cor:
me già tradì quel barbaro,
te vuol tradir ancor.
Donn'Anna, Don Ottavio
400
    Cieli! che aspetto nobile!
Che dolce maestà!
Il suo dolor, le lagrime
m'empiono di pietà.
Don Giovanni
In Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 kommt Don Giovannis Hinweis auf eine vermeintliche Verrücktheit Donna Elviras schon in Scena XVII (= Scena X in Da Pontes Libretto) beim ersten Treffen zwischen Maturina und Donna Elvira.Don Giovanni
    La povera ragazza
Anima mia,
405
è pazza, amici miei:
quella dama è una pazza,
lasciatemi con lei,
e nella sua pazzia si raffigura
forse si calmerà!
di essere mia sposa.
Donna Elvira
    Ah non credete al perfido!
Restate, oh dèi! restate.
Don Giovanni
Don Giovanni
Ah ah! Quella meschina
410
È pazza, non badate.
è una povera matta
che si è cacciata in testa ch'io la sposi.
Donn'Anna, Don Ottavio
A chi si crederà?
Donn'Anna, Don Ottavio
    Certo moto d'ignoto tormento
dentro l'alma girare mi sento
che mi dice per quella infelice
415
cento cose che intender non sa.
Don Giovanni, Donna Elvira
    Sdegno, rabbia, dispetto, pavento|tormento
dentro l'alma girare mi sento
che mi dice per quella infelice|di quel traditore
cento cose che intender non sa.
Don Ottavio
420
    Io di qua non vado via,
se non so com'è l'affar.
Donn'Anna
Non ha l'aria di pazzia
il suo tratto, il suo parlar.
Don Giovanni
    Se men vado si potria
425
qualche cosa sospettar.
Donna Elvira
Da quel ceffo si dovria
la ner'alma giudicar.
Don Ottavio
(A Don Giovanni.)
    Dunque quella…
Don Giovanni
È pazzarella.
Donn'Anna
(A Donna Elvira.)
Dunque quegli…
Donna Elvira
È un traditore.
Don Giovanni
430
Infelice!
Donna Elvira
Mentitore!
Donn'Anna, Don Ottavio
Incomincio a dubitar.
Don Giovanni
(Piano a Donna Elvira.)
    Zitto, zitto, che la gente
si raduna a noi d'intorno;
siate un poco più prudente,
435
vi farete criticar.
Donna Elvira
(Forte a Don Giovanni.)
    Non sperarlo, o scellerato,
ho perduta la prudenza;
le tue colpe ed il mio stato
voglio a tutti palesar.
Donn'Anna, Don Ottavio
(A parte, guardando Don Giovanni.)
440
    Quegli accenti sì sommessi,
quel cangiarsi di colore
son indizi troppo espressi
che mi fan determinar.
(Parte Donna Elvira.)
Don Giovanni
Povera sventurata! I passi suoi
445
voglio seguir: non voglio
che faccia un precipizio. Perdonate,
bellissima Donn'Anna;
se servir vi poss'io,
in mia casa v'aspetto. Amici, addio.
SCENA XIII
Don Ottavio e Donn'Anna.
Donn'Anna
450
Don Ottavio, son morta!
Don Ottavio
Cosa è stato?
Donn'Anna
Per pietà, soccorretemi.
Don Ottavio
Mio bene…
fate coraggio!
Donn'Anna
Oh dèi!
quegli è il carnefice
del padre mio.
Don Ottavio
Che dite?
Donn'Anna
Da Pontes Scena XIII (Don Ottavio e Donn'Anna.) und XIV (Don Ottavio solo.) kommen in Bertatis Libretto-Vorlage Venedig 1787 als Scena III und IV unmittelbar nach dem Tod des Komturs zu Beginn der Oper vor.Donn'Anna
Non dubitate più: gli ultimi accenti
Duca, estinto è mio padre; e ignoro, o misera,
455
che l'empio proferì, tutta la voce
l'empio che lo ferì.
richiamar nel cor mio di quell'indegno
che nel mio appartamento…
Don Ottavio
Duca Ottavio
Oh ciel! possibile
che sotto il sacro manto d'amicizia…
Ma come fu? Narratemi
Ma in qual maniera
460
lo strano avvenimento.
s'introdusse l'iniquo
ne' vostri appartamenti?
Donn'Anna
Donn'Anna
Era già alquanto
A voi, Duca, stringendomi
avanzata la notte,
la promessa di sposa, io me ne stava
quando nelle mie stanze, ove soletta
ad aspettarvi nel mio appartamento
pel nostro concertato abboccamento.
La damigella uscita
era per pochi istanti, allor che, tutto
mi trovai per sventura, entrar io vidi
nel suo mantello involto,
in un mantello avvolto
uno ad entrar nella mia stanza io vedo,
465
un uom che al primo istante
che al primo tratto, o Duca,
avea preso per voi…
io voi lo credo.
ma riconobbi poi
che un inganno era il mio…
Don Ottavio
Duca Ottavio
(Con affanno.)
Stelle! seguite.
Che ascolto mai! Seguite.
Donn'Anna
Donn'Anna
Tacito a me s'appressa
A me s'accosta e tacito
470
e mi vuole abbracciar: sciogliermi cerco,
fra le sue braccia stringemi. Io arrossisco,
ei più mi stringe; grido,
mi scuoto e dico: "Ah! Duca,
che osate voi! Che fate!"
non viene alcun.
Ma colui non desiste; anzi mi chiama
Con una mano cerca
d'impedire la voce
suo ben, sua cara, e dicemi che m'ama…
e coll'altra m'afferra
475
stretta così, che già mi credo vinta.
Don Ottavio
Perfido! E alfin?
Donn'Anna
Alfine il duol, l'orrore
dell'infame attentato
accrebbe sì la lena mia, che a forza
di svincolarmi, torcermi e piegarmi