Kritische Editon des vertonten Textes (Partiturtext)   Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (Libretto)  
N° 10 Aria
Scipione
    Di' che sei l'arbitra
    Di' che sei l'arbitra
325
del mondo intero,
325
del mondo intero,
ma non pretendere
ma non pretendere
perciò l'impero
perciò l'impero
d'un'alma intrepida,
d'un'alma intrepida,
d'un nobil cor.
d'un nobil cor.
330
    Te vili adorino,
330
    Te vili adorino,
nume tiranno,
nume tiranno,
quei che non prezzano,
quei che non prezzano,
quei che non hanno
quei che non hanno
che 'l basso merito
che 'l basso merito
335
del tuo favor.
335
del tuo favor.
Recitativo
Fortuna
Fortuna
E v'è mortal che ardisca
E v'è mortal che ardisca
negarmi i voti suoi? che il favor mio
negarmi i voti suoi? che 'l favor mio
non procuri ottener?
non proccuri ottener?
Scipione
Scipione
Sì, vi son io.
Sì, vi son io.
Recitativo
Fortuna
Fortuna
E ben, provami
E ben, provami
avversa. Olà, venite,
avversa. Olà, venite,
340
orribili disastri, atre sventure,
340
orribili disastri, atre sventure,
ministre del mio sdegno:
ministre del mio sdegno:
quell'audace opprimete; io vel consegno.
quell'audace opprimete; io vel consegno.
Scipione
Scipione
Stelle! Che fia? Qual sanguinosa luce!
Stelle! Che fia? Qual sanguinosa luce!
Che nembi! Che tempeste!
Che nembi! Che tempeste!
345
Che tenebre son queste! Ah qual rimbomba
345
Che tenebre son queste! Ah qual rimbomba
per le sconvolte sfere
per le sconvolte sfere
terribile fragor! Cento saette
terribile fragor! Cento saette
mi striscian fra le chiome, e par che tutto
mi striscian fra le chiome, e par che tutto
vada sossopra il ciel.
vada sossopra il ciel.
No, non pavento,
No, non pavento,
350
empia Fortuna: invan minacci; invano,
350
empia Fortuna: invan minacci; invano,
perfida, ingiusta dea… Ma chi mi scuote?
perfida, ingiusta dea… Ma chi mi scuote?
Con chi parlo? Ove son? Di Masinissa
Con chi parlo? Ove son? Di Masinissa
questo è pure il soggiorno. E Publio? E il padre?
questo è pure il soggiorno. E Publio? E 'l padre?
E gli astri? E il ciel? Tutto sparì. Fu sogno
E gli astri? E 'l ciel? Tutto sparì. Fu sogno
355
tutto ciò ch'io mirai?
355
tutto ciò ch'io mirai?
No, la Costanza
No, la Costanza
sogno non fu; meco rimase: io sento
sogno non fu; meco rimase: io sento
il nume suo che mi riempie il petto.
il nume suo che mi riempie il petto.
V'intendo, amici dèi: l'augurio accetto.
V'intendo, amici dèi: l'augurio accetto.
Licenza
Licenza
Recitativo
Soprano per la Licenza
Non è Scipio, o signore, (ah chi potrebbe
Non è Scipio, o signore, (ah chi potrebbe
360
mentir dinanzi a te!) non è l'oggetto
360
mentir dinanzi a te!) non è l'oggetto
Scipio de' versi miei: di te ragiono
Scipio de' versi miei: di te ragiono
quando parlo di lui. Quel nome illustre
quando parlo di lui. Quel nome illustre
è un vel di cui si copre
è un vel di cui si copre
il rispettoso mio giusto timore.
il rispettoso mio giusto timore.
365
Ma Scipio esalta il labbro,
365
Ma Scipio esalta il labbro,
e Girolamoil core.Die Azione teatrale Il sogno di Scipione wurde ursprünglich für den Salzburger Fürsterzbischof Sigmund von Schrattenbach (damals Brotherr und Gönner von Leopold und Wolfgang Amadé Mozart) komponiert. Ursprünglicher Anlass für die Komposition könnte der Jahrestag der Konsekration von Schrattenbach am 21. Dezember 1771, der 50. Jahrestag seiner Priesterweihe am 19. Januar 1772 oder sein Geburtstag am 28. Februar 1771 gewesen sein. Als Vater und Sohn Mozart am 15. Dezember 1771 von der zweiten Italienreise nach Salzburg zurückkehrten, lag Erzbischof Schrattenbach jedoch im Sterben. Nach seinem Tod am 16. Dezember 1771 wurde Erzbischof Hieronymus von Colloredo als neuer Erzbischof von Salzburg gewählt. Dementsprechend widmete Mozart das Werk im Rezitativ der Licenza um. Wie eine genaue Untersuchung des Autographs des Rezitativs durch Ultraviolettphotographie ergeben hat, stand in den Takten 10 und 11 unter dem von Leopold Mozart eingetragenen Namen des endgültigen Widmungsträgers Girolamo (Hieronymus) der von Wolfgang Amadé Mozart geschriebene Name Sigismondo (Siegismund). Vgl. dazu Josef-Horst Lederer, „Vorwort“ zu Il sogno di Scipione (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 6/9), Kassel 1977, S. VIIf.
e Carloil core.Il sogno di Scipione wurde im Jahr 1735 anlässlich der Geburtstagsfeierlichkeiten Kaisers Karls VI. in Wien von Metastasio geschrieben und von Luca Antonio Predieri vertont. Die Azione teatrale nimmt auf die unglücklichen kriegerischen Auseinandersetzungen der österreichischen Truppen in Italien während des Polnischen Thronfolgekrieges (1733-1738) Bezug. Der Widmungsträger Karl VI. wird in der Licenza wie in der enkomiastischen Dichtung der Zeit üblich direkt und unverhohlen angesprochen und gehuldigt.
N° 11 Aria della LicenzaMöglicherweise für die Inthronisation seines neuen Dienstherren Hieronymus von Colloredo am 29. April 1772 hat Mozart den Text der Aria della Licenza nochmals vertont. Die nachkomponierte Aria della Licenza II (Nr. 11b) wurde dann von Leopold Mozart in das Autograph zwischen die ursprüngliche Aria della Licenza I (Nr. 11a) und den Schlusschor (Nr. 12) eingefügt. Vgl. dazu Josef-Horst Lederer,„Vorwort“ zu Il sogno di Scipione (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 6/9), Kassel 1977, S. IXf und Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/6), Kassel 1979, S. 17.
Soprano per la Licenza
    Ah perché cercar degg'io
    Ah perché cercar degg'io
fra gli avanzi dell'oblio
fra gli avanzi dell'obblio
ciò che in te ne dona il ciel!
ciò che in te ne dona il ciel!
    Di virtù chi prove chiede,
    Di virtù chi prove chiede,
370
l'ode in quegli e in te le vede:
l'ode in quegli, in te le vede:
e l'orecchio ognor del guardo
370
e l'orecchio ognor del guardo
è più tardo e men fedel.
è più tardo e men fedel.
N° 12 Coro
Coro
Coro
    Cento volte con lieto sembiante,
    Cento volte con lieto sembiante,
prence eccelso, dall'onde marineVariante in den Textwiederholungen:
prince eccelso, dall'onde marine
grand'Augusto, dall'onde marine
375
torni l'alba d'un dì sì seren.
torni l'alba d'un dì sì seren.
    E rispetti la diva incostante
375
    E rispetti la diva incostante
quella mitra che porti sul crine,
quella fronda che porti sul crine,
l'alma grande che chiudi nel sen.
l'alma grande che chiudi nel sen.
FINE.
FINE.