Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757       Diplomatische Übertragung der Libretto-Vorlage Turin 1757 
SCENA V
 
FSCENA V.
 
Innanzi atrio del tempio di Giove Statore, luogo già celebre per le adunanze del Senato; indietro parte del foro Romano, magnificamente adornato d'archi, obelischi, e trofei; da' lati veduta in lontano del monte Palatino, e d'un gran tratto della via sacra; in faccia aspetto esteriore del Campidoglio, e magnifica strada, per cui vi si ascende.
Nell'atrio suddetto saranno Publio e i senatori romani, ed i legati delle province soggette, destinati a presentare al Senato gli annui imposti tributi. Mentre Tito preceduto da' littori, seguito da' pretoriani, accompagnato da Sesto e da Annio e circondato da numeroso popolo scende dal Campidoglio, cantasi il seguente coro.
 
Nell'atrio suddetto saranno Publio e i senatori romani, ed i legati delle provincie soggette destinati a presentare al Senato gli annui imposti tributi. Mentre Tito preceduto da' littori, seguito da' pretoriani, accompagnato da Sesto e da Annio e circondato da numeroso popolo scende dal Campidoglio, cantasi il seguente coro.
Coro
 
CORO.
    Serbate, o dèi custodi
 
    SErbate, o Dei custodi
della romana sorte,
 
Della Romana sorte,
in Tito il giusto, il forte,
 
FIn Tito il giusto, il forte,
l'onor di nostra età.
 
L'onor di nostra età.
180
    Voi gl'immortali allori
 
    Voi gl'immortali allori
su la cesarea chioma,
 
Su la Cesarea chioma,
voi custodite a Roma
 
Voi custodite a Roma
la sua felicità.
 
La sua felicità.
    Fu vostro un sì gran dono,
 
    Fu vostro un sì gran dono,
185
sia lungo il dono vostro;
 
Sia lungo il dono vostro;
l'invidi al mondo nostro
 
L'invidj al Mondo nostro
il mondo che verrà.
 
Il Mondo, che verrà. Nel fine del Coro suddetto giunge Tito nell'Atrio, nel tempo medesimo Annio, e Sesto da diverse parti.
(Nel fine del coro suddetto giunge Tito nell'atrio, nel tempo medesimo Annio e Sesto da diverse parti.)
 
Publio
 
Publ.
(A Tito.)
 
Te della patria il padre
 
Te della patria il padre A Tito.
oggi appella il Senato; e mai più giusto
 
Oggi appella il Senato: e mai più giusto
190
non fu ne' suoi decreti, o invitto Augusto.
 
Non fu ne' suoi decreti, o invitto Augusto.
Annio
 
Ann.
Né padre sol, ma sei
 
Nè padre sol, ma sei
suo nume tutelar. Più che mortale
 
Suo Nume tutelar. Più che mortale
giacché altrui ti dimostri, a' voti altrui
 
Giacchè altrui ti dimostri, a' voti altrui
comincia ad avvezzarti. Eccelso tempio
 
Comincia ad avvezzarti. Eccelso tempio
195
ti destina il Senato, e là si vuole
 
Ti destina il Senato; e là si vuole,
che fra divini onori
 
Che fra divini onori
anche il nume di Tito il Tebro adori.
 
Anche il Nume di Tito il Tebro adori.
Publio
 
Publ.
Quei tesori che vedi,
 
Quei tesori, che vedi
delle serve province annui tributi,
 
Delle serve Provincie annui tributi,
200
all'opra consagriam. Tito non sdegni
 
FAll'opra consagriam. Tito non sdegni
questi del nostro amor pubblici segni.
 
Questi del nostro amor pubblici segni.
Tito
 
Tito.
Romani, unico oggetto
 
Romani, unico oggetto
è de' voti di Tito il vostro amore,
 
È de' voti di Tito il vostro amore:
ma il vostro amor non passi
 
Ma il vostro amor non passi
205
tanto i confini suoi
 
Tanto i confini suoi,
che debbano arrossirne e Tito e voi.
 
Che debbano arrossirne e Tito, e voi.
Più tenero, più caro
 
Più tenero, più caro
nome che quel di padre
 
Nome, che quel di padre
per me non v'è; ma meritarlo io voglio,
 
Per me non v'è; ma meritarlo io voglio,
210
ottenerlo non curo. I sommi dèi,
 
Ottenerlo non curo. I sommi Dei
quanto imitar mi piace,
 
Quanto imitar mi piace,
abborrisco emular. Gli perde amici
 
Abborrisco emular. Gli perde amici,
chi gli vanta compagni, e non si trova
 
Chi gli vanta compagni: e non si trova
follia la più fatale
 
Follía la più fatale,
215
che potersi scordar d'esser mortale.
 
Che potersi scordar d'esser mortale.
Quegli offerti tesori
 
Quegli offerti tesori
non ricuso però. Cambiarne solo
 
Non ricuso però. Cambiarne solo
l'uso pretendo. Udite. Oltre l'usato
 
L'uso pretendo. Udite. Oltre l'usato
terribile il Vesevo ardenti fiumi
 
Terribile il Vesevo ardenti fiumi
220
dalle fauci eruttò, scosse le rupi,
 
Dalle fauci eruttò; scosse le rupi;
riempié di ruine
 
Riempiè di ruine
i campi intorno e le città vicine.
 
I campi intorno, e le città vicine.
Le desolate genti
 
Le desolate genti
fuggendo van, ma la miseria opprime
 
Fuggendo van, ma la miseria opprime
225
quei che al fuoco avanzar. Serva quell'oro
 
FQuei, che al fuoco avanzar. Serva quell'oro
di tanti afflitti a riparar lo scempio.
 
Di tanti afflitti a riparar lo scempio.
Questo, o Romani, è fabbricarmi il tempio.
 
Questo, o Romani, è fabbricarmi il tempio.
Annio
 
Ann.
Oh vero eroe!
 
Oh vero Eroe!
Publio
 
Publ.
Quanto di te minori
 
Quanto di te minori
tutti i premi son mai, tutte le lodi!
 
Tutti i premj son mai, tutte le lodi!
Coro
 
CORO.
230
    Serbate, o dèi custodi
 
    Serbate, o Dei custodi
della romana sorte,
 
Della Romana sorte,
in Tito il giusto, il forte,
 
In Tito il giusto, il forte,
l'onor di nostra età.
 
L'onor di nostra età.
Tito
 
Tito.
Basta, basta, o Quiriti.
 
Basta, basta, o Quiriti.
235
Sesto a me s'avvicini; Annio non parta;
 
Sesto a me s'avvicini; Annio non parta;
ogni altro s'allontani.
 
Ogni altro s'allontani. Si ritirano tutti fuori dell'Atrio, e vi rimangono Tito, Sesto ed Annio.
(Si ritirano tutti fuori dell'atrio, e vi rimangono Tito, Sesto ed Annio.)
 
Annio
 
Ann.
(Adesso, o Sesto,
 
(Adesso, o Sesto,
parla per me.)
 
Parla per me.)
Sesto
 
Sesto.
Come, signor, potesti
 
Come, Signor, potesti
la tua bella regina…
 
La tua bella Regina…
Tito
 
FTito.
Ah Sesto, amico,
 
Ah Sesto amico,
che terribil momento! Io non credei…
 
Che terribil momento! Io non credei…
240
Basta, ho vinto, partì. Grazie agli dèi.
 
Basta, ho vinto, partì. Grazie a gli Dei.
Giusto è ch'io pensi adesso
 
Giusto è, ch'io pensi adesso
a compir la vittoria. Il più si fece;
 
A compir la vittoria. Il più si fece;
facciasi il meno.
 
Facciasi il meno.
Sesto
 
Sesto.
E che più resta?
 
E che più resta?
Tito
 
Tito.
A Roma
 
A Roma
toglier ogni sospetto
 
Toglier ogni sospetto
245
di vederla mia sposa.
 
Di vederla mia sposa.
Sesto
 
Sesto.
Assai lo toglie
 
Assai lo toglie
la sua partenza.
 
La sua partenza.
Tito
 
Tito.
Un'altra volta ancora
 
Un'altra volta ancora
partissi e ritornò. Del terzo incontro
 
Partissi, e ritornò. Del terzo incontro
dubitar si potrebbe; e, finché vuoto
 
Dubitar si potrebbe: e finchè vuoto
il mio talamo sia d'altra consorte,
 
Il mio talamo sia d'altra consorte,
250
chi sa gli affetti miei
 
Chi sa gli affetti miei,
sempre dirà ch'io lo conservo a lei.
 
Sempre dirà, ch'io lo conservo a lei.
Il nome di regina
 
Il nome di Regina
troppo Roma abborrisce, una sua figlia
 
Troppo Roma abborrisce; una sua figlia
vuol veder sul mio soglio,
 
Vuol veder sul mio soglio;
255
e appagarla convien. Già che l'amore
 
E appagarla convien. Già che l'amore
scelse invano i miei lacci, io vo' ch'almeno
 
Scelse in vano i miei lacci; io vo', ch'almeno
l'amicizia or gli scelga. Al tuo s'unisca,
 
L'amicizia or gli scelga. Al tuo s'unisca,
Sesto, il cesareo sangue. Oggi mia sposa
 
FSesto, il Cesareo sangue. Oggi mia sposa
sarà la tua germana.
 
Sarà la tua germana.
Sesto
 
Sesto.
260
Servilia?
 
Servilia!
Tito
 
Tito.
Appunto.
 
Appunto.
Annio
 
Ann.
(Oh me infelice!)
 
(Oh me infelice!)
Sesto
 
Sesto.
(Oh dèi!
 
(Oh Dei!
Annio è perduto.)
 
Annio è perduto.)
Tito
 
Tito.
Udisti?
 
Udisti?
Che dici? Non rispondi?
 
Che dici? Non rispondi?
Sesto
 
Sesto.
E chi potrebbe
 
E chi potrebbe
risponderti, o signor? M'opprime a segno
 
Risponderti, o Signor? M'opprime a segno
la tua bontà che non ho cor… Vorrei…
 
La tua bontà, che non ho cor… vorrei…
Annio
 
Ann.
265
(Sesto è in pena per me.)
 
(Sesto è in pena per me.)
Tito
 
Tito.
Spiegati. Io tutto
 
Spiegati. Io tutto
farò per tuo vantaggio.
 
Farò per tuo vantaggio.
Sesto
 
Sesto.
(Ah si serva l'amico.)
 
(Ah si serva l'amico.)
Annio
 
Ann.
(Annio, coraggio.)
 
(Annio, coraggio.)
Sesto
 
Sesto.
(Risoluto.)
 
Tito…
 
Tito… Risoluto.
Annio
 
Ann.
(Come sopra.)
 
Augusto, io conosco
 
Augusto, io conosco Come sopra.
di Sesto il cor. Fin dalla cuna insieme
 
Di Sesto il cor. Fin dalla cuna insieme
270
tenero amor ne stringe. Ei, di sé stesso
 
Tenero amor ne stringe. Ei di se stesso
modesto estimator, teme che sembri
 
Modesto estimator teme, che sembri
sproporzionato il dono e non s'avvede
 
Sproporzionato il dono, e non s'avvede,
ch'ogni distanza eguaglia
 
FCh'ogni distanza eguaglia
d'un cesare il favor. Ma tu consiglio
 
D'un Cesare il favor. Ma tu consiglio
275
da lui prender non déi. Come potresti
 
Da lui prender non dei. Come potresti
sposa elegger più degna
 
Sposa elegger più degna
dell'impero e di te? Virtù, bellezza,
 
Dell'Impero, e di te? Virtù, bellezza,
tutto è in Servilia. Io le conobbi in volto
 
Tutto è in Servilia. Io le conobbi in volto,
ch'era nata a regnar. De' miei presagi
 
Ch'era nata a regnar. De' miei presagi
280
l'adempimento è questo.
 
L'adempimento è questo.
Sesto
 
Sesto.
(Annio parla così! Sogno o son desto?)
 
(Annio parla così! Sogno, o son desto?)
Tito
 
Tito.
E ben, recane a lei,
 
E ben, recane a lei,
Annio, tu la novella. E tu mi siegui,
 
Annio, tu la novella. E tu mi siegui,
amato Sesto, e queste
 
Amato Sesto; e queste
285
tue dubbiezze deponi. Avrai tal parte
 
Tue dubbiezze deponi. Avrai tal parte
tu ancor nel soglio, e tanto
 
Tu ancor nel soglio, e tanto
t'innalzerò, che resterà ben poco
 
T'innalzerò, che resterà ben poco
dello spazio infinito
 
Dello spazio infinito,
che frapposer gli dèi fra Sesto e Tito.
 
Che frapposer gli Dei fra Sesto, e Tito.
Sesto
 
Sesto.
290
Questo è troppo, o signor. Modera almeno,
 
Questo è troppo, o Signor. Modera almeno,
se ingrati non ci vuoi,
 
Se ingrati non ci vuoi,
modera, Augusto, i benefizi tuoi.
 
Modera, Augusto, i benefizj tuoi.
Tito
 
Tito.
Ma che, se mi negate
 
Ma che, se mi negate,
che benefico io sia, che mi lasciate?
 
che benefico io sia, che mi lasciate?
295
    Del più sublime soglio
 
F    Del più sublime soglio
l'unico frutto è questo:
 
L'unico frutto è questo:
tutto è tormento il resto
 
Tutto è tormento il resto,
e tutto è servitù.
 
E tutto è servitù.
    Che avrei, se ancor perdessi
 
    Che avrei, se ancor perdessi
300
le sole ore felici
 
Le sole ore felici,
che ho nel giovar gli oppressi,
 
Che ho nel giovar gli oppressi,
nel sollevar gli amici,
 
Nel sollevar gli amici,
nel dispensar tesori
 
Nel dispensar tesori
al merto e a la virtù?
 
Al merto, e a la virtù? Parte.
(Parte.)
 
SCENA VI
 
SCENA VI.
Annio e poi Servilia.
 
ANNIO, e poi SERVILIA.
Annio
 
Ann.
305
Non ci pentiam. D'un generoso amante
 
NOn ci pentiam. D'un generoso amante
era questo il dover. Se a lei che adoro,
 
Era questo il dover. Se a lei, che adoro,
per non esserne privo,
 
Per non esserne privo,
tolto l'impero avessi, amato avrei
 
Tolto l'Impero avessi, amato avrei
il mio piacer, non lei. Mio cor, deponi
 
Il mio piacer, non lei. Mio cor, deponi
310
le tenerezze antiche. È tua sovrana
 
Le tenerezze antiche. È tua sovrana,
chi fu l'idolo tuo. Cambiar conviene
 
Chi fu l'idolo tuo. Cambiar conviene
in rispetto l'amore. Eccola. Oh dèi!
 
In rispetto l'amore. Eccola. Oh Dei!
Mai non parve sì bella agli occhi miei.
 
FMai non parve sì bella agli occhi miei.
Servilia
 
Servil.
Mio ben…
 
Mio ben…
Annio
 
Ann.
Taci, Servilia. Ora è delitto
 
Taci, Servilia. Ora è delitto
315
il chiamarmi così.
 
Il chiamarmi così.
Servilia
 
Servil.
Perché?
 
Perchè?
Annio
 
Ann.
Ti scelse
 
Ti scelse
Cesare (che martir!) per sua consorte.
 
Cesare (che martir!) per sua consorte.
A te (morir mi sento), a te m'impose
 
A te (morir mi sento) a te m'impose
di recarne l'avviso (oh pena!), ed io…
 
Di recarne l'avviso, (oh pena!) ed io…
io fui… (parlar non posso). Augusta, addio.
 
Io fui… (parlar non posso) Augusta, addío.
Servilia
 
Servil.
320
Come! Fermati. Io sposa
 
Come! Fermati. Io sposa
di Cesare! E perché?
 
Di Cesare! E perchè?
Annio
 
Ann.
Perché non trova
 
Perchè non trova
beltà, virtù che sia
 
Beltà, virtù, che sia
più degna d'un impero, anima… Oh stelle!
 
Più degna d'un Impero, anima… Oh stelle!
Che dirò? Lascia, Augusta,
 
Che dirò? Lascia, Augusta,
325
deh lasciami partir.
 
Deh lasciami partir.
Servilia
 
Servil.
Così confusa
 
Così confusa
abbandonar mi vuoi? Spiegati, dimmi:
 
Abbandonar mi vuoi? Spiegati, dimmi,
come fu? Per qual via…
 
Come fu? Per qual via…
Annio
 
Ann.
Mi perdo, s'io non parto, anima mia.
 
Mi perdo, s'io non parto, anima mia.
    Ah perdona al primo affetto
 
F    Ah perdona al primo affetto
330
quest'accento sconsigliato;
 
Quest'accento sconsigliato;
colpa fu del labbro usato
 
Colpa fu del labbro usato
a chiamarti ognor così.
 
A chiamarti ognor così.
    Mi fidai del mio rispetto,
 
    Mi fidai del mio rispetto,
che vegliava in guardia al core;
 
Che vegliava in guardia al core;
335
ma il rispetto dall'amore
 
Ma il rispetto dall'amore
fu sedotto e mi tradì.
 
Fu sedotto, e mi tradì. Parte.
(Parte.)
 
SCENA VII
 
SCENA VII.
Servilia sola.
 
SERVILIA sola.
Servilia
 
Io consorte d'Augusto! In un istante
 
IO consorte d'Augusto! In un istante
io cambiar di catene! Io tanto amore
 
Io cambiar di catene! Io tanto amore
dovrei porre in obblio! No, sì gran prezzo
 
Dovrei porre in obblío! No, sì gran prezzo
340
non val per me l'impero.
 
Non val per me l'Impero.
Annio, non lo temer, non sarà vero.
 
Annio, non lo temer, non sarà vero.
    Amo te solo, te solo amai:
 
    Amo te solo, te solo amai,
tu fosti il primo, tu pur sarai
 
Tu fosti il primo, tu pur sarai
l'ultimo oggetto che adorerò.
 
L'ultimo oggetto, che adorerò.
345
    Quando è innocente, divien sì forte,
 
    Quando è innocente, divien sì forte,
che con noi vive fino alla morte
 
FChe con noi vive fino alla morte
quel primo affetto che si provò.
 
Quel primo affetto, che si provò. Parte.


Ritiro delizioso nel soggiorno imperiale sul Colle Palatino.
 
SCENA VIII
 
SCENA VIII.
 
Ritiro delizioso nel soggiorno Imperiale sul colle Palatino.
Tito e Publio con un foglio.
 
TITO, e PUBLIO con un foglio.
Tito
 
Tito.
Che mi rechi in quel foglio?
 
CHe mi rechi in quel foglio?
Publio
 
Publ.
I nomi ei chiude
 
I nomi ei chiude
de' rei che osar con temerari accenti
 
De' rei, che osar con temerarj accenti
350
de' cesari già spenti
 
De' Cesari già spenti
la memoria oltraggiar.
 
La memoria oltraggiar.
Tito
 
Tito.
Barbara inchiesta
 
Barbara inchiesta,
che agli estinti non giova e somministra
 
Che a gli estinti non giova, e somministra
mille strade alla frode
 
Mille strade alla frode
d'insidiar gl'innocenti. Io da quest'ora
 
D'insidiar gl'innocenti. Io da quest'ora
355
ne abolisco il costume; e, perché sia
 
Ne abolisco il costume; e perchè sia
in avvenir la frode altrui delusa,
 
In avvenir la frode altrui delusa,
nelle pene de' rei cada chi accusa.
 
Nelle pene de' rei cada, chi accusa.
Publio
 
Publ.
Giustizia è pur…
 
Giustizia è pur…
Tito
 
Tito.
Se la giustizia usasse
 
Se la giustizia usasse
di tutto il suo rigor, sarebbe presto
 
FDi tutto il suo rigor, sarebbe presto
360
un deserto la terra. Ove si trova,
 
Un deserto la terra. Ove si trova,
chi una colpa non abbia o grande o lieve?
 
Chi una colpa non abbia o grande, o lieve?
Noi stessi esaminiam. Credimi, è raro
 
Noi stessi esaminiam. Credimi, è raro
un giudice innocente
 
Un giudice innocente
dell'error che punisce.
 
Dell'error, che punisce.
Publio
 
Publ.
Hanno i castighi…
 
Hanno i castighi…
Tito
 
Tito.
365
Hanno, se son frequenti,
 
Hanno, se son frequenti,
minore autorità. Si fan le pene
 
Minore autorità. Si fan le pene
familiari a' malvagi. Il reo s'avvede
 
Familiari a' malvagi. Il reo s'avvede
d'aver molti compagni; ed è periglio
 
D'aver molti compagni; ed è periglio
il pubblicar quanto sian pochi i buoni.
 
Il pubblicar, quanto sian pochi i buoni.
Publio
 
Publ.
370
Ma v'è, signor, chi lacerare ardisce
 
Ma v'è, Signor, chi lacerare ardisce
anche il tuo nome.
 
Anche il tuo nome.
Tito
 
Tito.
E che perciò? Se 'l mosse
 
E che perciò? Se 'l mosse
leggerezza, nol curo;
 
Leggerezza, no 'l curo;
se follia, lo compiango;
 
Se follía, lo compiango;
se ragion, gli son grato; e se in lui sono
 
Se ragion, gli son grato; e se in lui sono
375
impeti di malizia, io gli perdono.
 
Impeti di malizia, io gli perdono.
Publio
 
Publ.
Almen…
 
Almen…
SCENA IX
 
FSCENA IX.
Servilia e detti.
 
SERVILIA, e detti.
Servilia
 
Servil.
Di Tito al piè…
 
DI Tito al piè…
Tito
 
Tito.
Servilia! Augusta!
 
Servilia! Augusta!
Servilia
 
Servil.
Ah! Signor, sì gran nome
 
Ah! Signor, sì gran nome
non darmi ancora. Odimi prima: io deggio
 
Non darmi ancora. Odimi prima. Io deggio
palesarti un arcan.
 
Palesarti un arcan.
Tito
 
Tito.
Publio, ti scosta;
 
Publio, ti scosta,
380
ma non partir.
 
Ma non partir. Publio si ritira.
(Publio si ritira.)
 
Servilia
 
Servil.
Che del cesareo alloro
 
Che del Cesareo alloro
me, fra tante più degne,
 
Me, fra tante più degne,
generoso monarca, inviti a parte,
 
Generoso Monarca, inviti a parte,
è dono tal che desteria tumulto
 
È dono tal, che destería tumulto
nel più stupido core. Io ne comprendo
 
Nel più stupido core. Io ne comprendo
385
tutto il valor. Voglio esser grata e credo
 
Tutto il valor. Voglio esser grata, e credo
doverla esser così. Tu mi scegliesti,
 
Doverla esser così. Tu mi scegliesti,
né forse mi conosci. Io, che tacendo
 
Nè forse mi conosci. Io, che tacendo
crederei d'ingannarti,
 
Crederei d'ingannarti,
tutta l'anima mia vengo a svelarti.
 
Tutta l'anima mia vengo a svelarti.
Tito
 
Tito.
390
Parla.
 
Parla.
Servilia
 
FServil.
Non ha la terra,
 
Non ha la terra,
chi più di me le tue virtudi adori:
 
Chi più di me le tue virtudi adori;
per te nutrisco in petto
 
Per te nutrisco in petto
sensi di meraviglia e di rispetto.
 
Sensi di meraviglia, e di rispetto.
Ma il cor… Deh non sdegnarti.
 
Ma il cor… Deh non sdegnarti.
Tito
 
Tito.
Eh parla.
 
Eh parla.
Servilia
 
Servil.
Il core,
 
Il core,
395
signor, non è più mio: già da gran tempo
 
Signor, non è più mio; già da gran tempo
Annio me lo rapì. L'amai che ancora
 
Annio me lo rapì. L'amai, che ancora
non comprendea d'amarlo e non amai
 
Non comprendea d'amarlo, e non amai
altri finor che lui. Genio e costume
 
Altri fin or, che lui. Genio, e costume
unì l'anime nostre. Io non mi sento
 
Unì l'anime nostre. Io non mi sento
400
valor per obbliarlo: anche dal trono
 
Valor per obbliarlo; anche dal trono
il solito sentiero
 
Il solito sentiero
farebbe a mio dispetto il mio pensiero.
 
Farebbe a mio dispetto il mio pensiero.
So che oppormi è delitto
 
So, che oppormi è delitto
d'un cesare al voler, ma tutto almeno
 
D'un Cesare al voler; ma tutto almeno
405
sia noto al mio sovrano;
 
Sia noto al mio sovrano;
poi, se mi vuol sua sposa, ecco la mano.
 
Poi, se mi vuol sua sposa, ecco la mano.
Tito
 
Tito.
Grazie, o numi del ciel. Pure una volta
 
Grazie, o Numi del Ciel. Pure una volta
senza larve sul viso
 
Senza larve sul viso
mirai la verità. Pur si ritrova
 
Mirai la verità. Pur si ritrova,
410
chi s'avventuri a dispiacer col vero.
 
Chi s'avventuri a dispiacer col vero.
Servilia, oh qual contento
 
Servilia, oh qual contento
oggi provar mi fai! Quanta mi porgi
 
FOggi provar mi fai! Quanta mi porgi
ragion di meraviglia! Annio pospone
 
Ragion di meraviglia! Annio pospone
alla grandezza tua la propria pace!
 
Alla grandezza tua la propria pace!
415
Tu ricusi un impero
 
Tu ricusi un impero
per essergli fedele! Ed io dovrei
 
Per essergli fedele! Ed io dovrei
turbar fiamme sì belle? Ah non produce
 
Turbar fiamme sì belle? Ah non produce
sentimenti sì rei di Tito il core.
 
Sentimenti sì rei di Tito il core.
Figlia, che padre in vece
 
Figlia, che padre in vece
420
di consorte m'avrai, sgombra dall'alma
 
Di consorte m'avrai, sgombra dall'alma
ogni timore. Annio è tuo sposo. Io voglio
 
Ogni timore. Annio è tuo sposo. Io voglio
stringer nodo sì degno. Il ciel cospiri
 
Stringer nodo sì degno. Il Ciel cospiri
meco a farlo felice, e n'abbia poi
 
Meco a farlo felice; e n'abbia poi
cittadini la patria eguali a voi.
 
Cittadini la patria eguali a voi.
Servilia
 
Servil.
425
Oh Tito! Oh Augusto! Oh vera
 
Oh Tito! Oh Augusto! Oh vera
delizia de' mortali! Io non saprei
 
Delizia de' mortali! Io non saprei,
come il grato mio cor…
 
Come il grato mio cor…
Tito
 
Tito.
Se grata appieno
 
Se grata appieno
esser mi vuoi, Servilia, agli altri inspira
 
Esser mi vuoi, Servilia, a gli altri inspira
il tuo candor. Di pubblicar proccura
 
Il tuo candor. Di pubblicar proccura,
430
che grato a me si rende,
 
Che grato a me si rende
più del falso che piace, il ver che offende.
 
Più del falso, che piace, il ver, che offende.
    Ah se fosse intorno al trono
 
    Ah se fosse intorno al trono
ogni cor così sincero,
 
Ogni cor così sincero,
non tormento un vasto impero,
 
Non tormento un vasto impero,
435
ma saria felicità.
 
FMa saría felicità.
    Non dovrebbero i regnanti
 
    Non dovrebbero i regnanti
tollerar sì grave affanno
 
Tollerar sì grave affanno,
per distinguer dall'inganno
 
Per distinguer dall'inganno
l'insidiata verità.
 
L'insidiata verità. Parte.
(Parte.)
 
SCENA X
 
SCENA X.
Servilia e Vitellia.
 
SERVILIA, e VITELLIA.
Servilia
 
Servil.
440
Felice me!
 
FElice me!
Vitellia
 
Vitel.
Posso alla mia sovrana
 
Posso alla mia Sovrana
offrir del mio rispetto i primi omaggi?
 
Offrir del mio rispetto i primi omaggi?
Posso adorar quel volto
 
Posso adorar quel volto,
per cui d'amor ferito
 
Per cui d'amor ferito
ha perduto il riposo il cor di Tito?
 
Ha perduto il riposo il cor di Tito?
Servilia
 
Servil.
445
(Che amaro favellar! Per mia vendetta
 
(Che amaro favellar! Per mia vendetta
si lasci nell'inganno.) Addio.
 
Si lasci nell'inganno.) Addío.
 
Vitellia
 
Vitel.
Servilia
 
Servilia
sdegna già di mirarmi!
 
Sdegna già di mirarmi!
Oh dèi! Partir così! Così lasciarmi!
 
Oh Dei! Partir così! così lasciarmi!
Servilia
 
Servil.
    Non ti lagnar s'io parto;
 
    Non ti lagnar, s'io parto;
450
o lagnati d'amore,
 
O lagnati d'amore,
che accorda a quei del core
 
Che accorda a quei del core
i moti del mio piè.
 
I moti del mio piè.
    Alfin non è portento
 
F    Al fin non è portento,
che a te mi tolga ancora
 
Che a te mi tolga ancora
455
l'eccesso d'un contento
 
L'eccesso d'un contento,
che mi rapisce a me.
 
Che mi rapisce a me. Parte.
(Parte.)
 
SCENA XI
 
SCENA XI.
Vitellia, poi Sesto.
 
VITELLIA, poi SESTO.
Vitellia
 
Vitel.
Questo soffrir degg'io
 
QUesto soffrir degg'io
vergognoso disprezzo? Ah con qual fasto
 
Vergognoso disprezzo? Ah con qual fasto
già mi guarda costei! Barbaro Tito,
 
Già mi guarda costei! Barbaro Tito,
460
ti parea dunque poco
 
Ti parea dunque poco
Berenice antepormi? Io dunque sono
 
Berenice antepormi? Io dunque sono
l'ultima de' viventi? Ogn'altra è degna
 
L'ultima de' viventi? Ogn'altra è degna
di te fuor che Vitellia? Ah trema, ingrato,
 
Di te fuor, che Vitellia? Ah trema, ingrato,
trema d'avermi offesa. Oggi il tuo sangue…
 
Trema d'avermi offesa. Oggi il tuo sangue…
Sesto
 
Sesto.
465
Mia vita.
 
Mia vita.
Vitellia
 
Vitel.
E ben, che rechi? Il Campidoglio
 
E ben, che rechi? Il Campidoglio
è acceso? È incenerito?
 
È acceso? È incenerito?
Lentulo dove sta? Tito è punito?
 
Lentulo dove sta? Tito è punito?
Sesto
 
FSesto.
Nulla intrapresi ancor.
 
Nulla intrapresi ancor.
Vitellia
 
Vitel.
Nulla! E sì franco
 
Nulla! e sì franco
mi torni innanzi? E con qual merto ardisci
 
Mi torni innanzi? E con qual merto ardisci
470
di chiamarmi tua vita?
 
Di chiamarmi tua vita?
Sesto
 
Sesto.
È tuo comando
 
È tuo comando
il sospendere il colpo.
 
Il sospendere il colpo.
Vitellia
 
Vitel.
E non udisti
 
E non udisti
i miei novelli oltraggi? Un altro cenno
 
I miei novelli oltraggi? Un altro cenno
aspetti ancor? Ma ch'io ti creda amante,
 
Aspetti ancor? Ma ch'io ti creda amante,
dimmi, come pretendi,
 
Dimmi, come pretendi,
475
se così poco i miei pensieri intendi?
 
Se così poco i miei pensieri intendi?
Sesto
 
Sesto.
Se una ragion potesse
 
Se una ragion potesse
almen giustificarmi…
 
Almen giustificarmi…
Vitellia
 
Vitel.
Una ragione!
 
Una ragione!
Mille ne avrai, qualunque sia l'affetto
 
Mille ne avrai, qualunque sia l'affetto,
da cui prenda il tuo cor regola e moto.
 
Da cui prenda il tuo cor regola, e moto.
480
È la gloria il tuo voto? Io ti propongo
 
È la gloria il tuo voto? Io ti propongo
la patria a liberar. Frangi i suoi ceppi,
 
La patria a liberar. Frangi i suoi ceppi,
la tua memoria onora,
 
La tua memoria onora,
abbia il suo Bruto il secol nostro ancora.
 
Abbia il suo Bruto il secol nostro ancora.
Ti senti d'un'illustre
 
Ti senti d'un'illustre
485
ambizion capace? Eccoti aperta
 
Ambizion capace? Eccoti aperta
una strada all'impero. I miei congiunti,
 
Una strada all'impero. I miei congiunti,
gli amici miei, le mie ragioni al soglio
 
Gli amici miei, le mie ragioni al soglio
tutte impegno per te. Può la mia mano
 
Tutte impegno per te. Può la mia mano
renderti fortunato? Eccola, corri,
 
FRenderti fortunato? Eccola, corri,
490
mi vendica, e son tua. Ritorna asperso
 
Mi vendica, e son tua. Ritorna asperso
di quel perfido sangue, e tu sarai
 
Di quel perfido sangue, e tu sarai
la delizia, l'amore,
 
La delizia, l'amore,
la tenerezza mia. Non basta? Ascolta
 
La tenerezza mia. Non basta? Ascolta,
e dubita, se puoi. Sappi che amai
 
E dubita, se puoi. Sappi, che amai
495
Tito finor, che del mio cor l'acquisto
 
Tito fin or; che del mio cor l'acquisto
ei t'impedì, che se rimane in vita
 
Ei t'impedì; che, se rimane in vita,
si può pentir, ch'io ritornar potrei,
 
Si può pentir; ch'io ritornar potrei,
non mi fido di me, forse ad amarlo.
 
Non mi fido di me, forse ad amarlo.
Or va', se non ti muove
 
Or va, se non ti muove
500
desio di gloria, ambizione, amore;
 
Desío di gloria, ambizione, amore;
se tolleri un rivale
 
Se tolleri un rivale,
che usurpò, che contrasta,
 
Che usurpò, che contrasta,
che involar ti potrà gli affetti miei,
 
Che involar ti potrà gli affetti miei;
degli uomini il più vil dirò che sei.
 
Degli uomini il più vil dirò, che sei.
Sesto
 
Sesto.
505
Quante vie d'assalirmi!
 
Quante vie d'assalirmi!
Basta, basta, non più. Già m'inspirasti,
 
Basta, basta, non più. Già m'inspirasti,
Vitellia, il tuo furore; arder vedrai
 
Vitellia, il tuo furore; arder vedrai
fra poco il Campidoglio, e quest'acciaro
 
Fra poco il Campidoglio, e quest'acciaro
nel sen di Tito… (Ah sommi dèi, qual gelo
 
Nel sen di Tito… (Ah sommi Dei qual gelo
510
mi ricerca le vene!)
 
Mi ricerca le vene!)
Vitellia
 
Vitel.
Ed or che pensi?
 
Ed or che pensi?
Sesto
 
Sesto.
Ah Vitellia!
 
Ah Vitellia!
Vitellia
 
FVitel.
Il previdi:
 
Il previdi;
tu pentito già sei.
 
Tu pentito già sei.
Sesto
 
Sesto.
Non son pentito,
 
Non son pentito,
ma…
 
Ma…
Vitellia
 
Vitel.
Non stancarmi più. Conosco, ingrato,
 
Non stancarmi più. Conosco, ingrato,
che amor non hai per me. Folle ch'io fui!
 
Che amor non hai per me. Folle, ch'io fui!
515
Già ti credea, già mi piacevi, e quasi
 
Già ti credea, già mi piacevi, e quasi
cominciavo ad amarti. Agli occhi miei
 
Cominciavo ad amarti. Agli occhi miei
involati per sempre
 
Involati per sempre,
e scordati di me.
 
E scordati di me.
Sesto
 
Sesto.
Fermati: io cedo,
 
Fermati; io cedo,
io già volo a servirti.
 
Io già volo a servirti.
Vitellia
 
Vitel.
Eh non ti credo.
 
Eh non ti credo.
520
M'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra
 
M'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra
ricorderai…
 
Ricorderai…
Sesto
 
Sesto.
No, mi punisca Amore
 
No, mi punisca Amore,
se penso ad ingannarti.
 
Se penso ad ingannarti.
Vitellia
 
Vitel.
Dunque corri! Che fai? Perché non parti?
 
Dunque corri; che fai? perchè non parti?
Sesto
 
Sesto.
    Parto; ma tu, ben mio,
 
    Parto; ma tu, ben mio,
525
meco ritorna in pace.
 
Meco ritorna in pace.
Sarò qual più ti piace,
 
Sarò, qual più ti piace;
quel che vorrai farò.
 
Quel, che vorrai, farò.
    Guardami, e tutto obblio
 
F    Guardami, e tutto obblío,
e a vendicarti io volo.
 
E a vendicarti io volo.
530
Di quello sguardo solo
 
Di quello sguardo solo
io mi ricorderò.
 
Io mi ricorderò. Parte.
(Parte.)
 
SCENA XII
 
SCENA XII.
Vitellia, poi Publio.
 
VITELLIA, poi PUBLIO.
Vitellia
 
Vitel.
Vedrai, Tito, vedrai che alfin sì vile
 
VEdrai, Tito, vedrai, che al fin sì vile
questo volto non è. Basta a sedurti
 
Questo volto non è. Basta a sedurti
gli amici almen, se ad invaghirti è poco.
 
Gli amici almen, se ad invaghirti è poco.
535
Ti pentirai…
 
Ti pentirai…
Publio
 
Publ.
Tu qui, Vitellia? Ah corri:
 
Tu quì, Vitellia? Ah corri.
va Tito a le tue stanze.
 
Va Tito a le tue stanze.
Vitellia
 
Vitel.
Cesare! E a che mi cerca?
 
Cesare! E a che mi cerca?
Publio
 
Publ.
Ancor nol sai?
 
Ancor nol sai?
Sua consorte ti elesse.
 
Sua consorte ti elesse.
Vitellia
 
Vitel.
Io non sopporto,
 
Io non sopporto,
Publio, d'esser derisa.
 
Publio, d'esser derisa.
Publio
 
Publ.
540
Deriderti! Se andò Cesare istesso
 
Deriderti! Se andò Cesare istesso
a chiederne il tuo assenso.
 
A chiederne il tuo assenso.
Vitellia
 
Vitel.
E Servilia?
 
E Servilia?
Publio
 
FPubl.
Servilia,
 
Servilia,
non so perché, rimane esclusa.
 
Non so perchè, rimane esclusa.
Vitellia
 
Vitel.
Ed io…
 
Ed io…
Publio
 
Publ.
Tu sei la nostra augusta.
 
Tu sei la nostra Augusta.
Ah principessa,
 
Ah Principessa,
545
andiam: Cesare attende.
 
Andiam. Cesare attende.
Vitellia
 
Vitel.
Aspetta. (Oh dèi!)
 
Aspetta. (Oh Dei!)
(Verso la scena.)
 
Sesto?…
 
Sesto?…
(Misera me!) Sesto?… È partito.
 
Misera me! Sesto?… È partito. Verso la scena.
Publio, corri… raggiungi…
 
Publio corri… raggiungi…
digli… No. Va' più tosto… (Ah! Mi lasciai
 
Digli… No. Va più tosto… (Ah! mi lasciai
trasportar dallo sdegno.) E ancor non vai?
 
Trasportar dallo sdegno.) E ancor non vai?
Publio
 
Publ.
550
Dove?
 
Dove?
Vitellia
 
Vitel.
A Sesto.
 
A Sesto.
Publio
 
Publ.
E dirò?
 
E dirò?
Vitellia
 
Vitel.
Che a me ritorni,
 
Che a me ritorni,
che non tardi un momento.
 
Che non tardi un momento.
Publio
 
Publ.
Vado. (Oh come confonde un gran contento!)
 
Vado. (Oh come confonde un gran contento!) Parte.
(Parte.)
 
SCENA XIII
 
FSCENA XIII.
Vitellia.
 
VITELLIA.
Vitellia
 
Che angustia è questa! Ah! Caro Tito, io fui
 
CHe angustia è questa! Ah! caro Tito, io fui
teco ingiusta, il confesso. Ah! Se fra tanto
 
Teco ingiusta, il confesso. Ah! se fra tanto
555
Sesto il cenno eseguisse, il caso mio
 
Sesto il cenno eseguisse, il caso mio
sarebbe il più crudel… No, non si faccia
 
Sarebbe il più crudel… No, non si faccia
sì funesto presagio. E se mai Tito
 
Sì funesto presagio. E se mai Tito
si tornasse a pentir… Perché pentirsi?
 
Si tornasse a pentir… Perchè pentirsi?
Perché l'ho da temer? Quanti pensieri
 
Perchè l'ho da temer? Quanti pensieri
560
mi si affollano in mente! Afflitta e lieta
 
Mi si affollano in mente! Afflitta, e lieta
godo, torno a temer, gelo, m'accendo;
 
Godo, torno a temer, gelo, m'accendo;
me stessa in questo stato io non intendo.
 
Me stessa in questo stato io non intendo.
    Quando sarà quel dì
 
    Quando sarà quel dì,
ch'io non ti senta in sen
 
Ch'io non ti senta in sen
565
sempre tremar così,
 
Sempre tremar così,
povero core?
 
Povero core?
    Stelle, che crudeltà!
 
    Stelle, che crudeltà!
Un sol piacer non v'è
 
Un sol piacer non v'è,
che, quando mio si fa,
 
Che, quando mio si fa,
570
non sia dolore.
 
Non sia dolore. Parte.
(Parte.)
 
Fine dell'atto primo.
 
Fine dell'Atto Primo.