Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 | Diplomatische Übertragung der Libretto-Vorlage Turin 1757 | |||
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SCENA V
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FSCENA V.
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Innanzi atrio del tempio di Giove Statore, luogo già celebre per le adunanze del Senato; indietro parte del foro Romano, magnificamente adornato d'archi, obelischi, e trofei; da' lati veduta in lontano del monte Palatino, e d'un gran tratto della via sacra; in faccia aspetto esteriore del Campidoglio, e magnifica strada, per cui vi si ascende.
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Nell'atrio suddetto saranno Publio e i senatori romani, ed i legati delle province soggette, destinati a presentare al Senato gli annui imposti tributi. Mentre Tito preceduto da' littori, seguito da' pretoriani, accompagnato da Sesto e da Annio e circondato da numeroso popolo scende dal Campidoglio, cantasi il seguente coro.
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Nell'atrio suddetto saranno Publio e i senatori romani, ed i legati delle provincie soggette destinati a presentare al Senato gli annui imposti tributi. Mentre Tito preceduto da' littori, seguito da' pretoriani, accompagnato da Sesto e da Annio e circondato da numeroso popolo scende dal Campidoglio, cantasi il seguente coro.
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Coro
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CORO.
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Serbate, o dèi custodi
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SErbate, o Dei custodi
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della romana sorte,
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Della Romana sorte,
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in Tito il giusto, il forte,
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FIn Tito il giusto, il forte,
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l'onor di nostra età.
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L'onor di nostra età.
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180 |
Voi gl'immortali allori
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Voi gl'immortali allori
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su la cesarea chioma,
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Su la Cesarea chioma,
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voi custodite a Roma
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Voi custodite a Roma
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la sua felicità.
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La sua felicità.
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Fu vostro un sì gran dono,
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Fu vostro un sì gran dono,
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185 |
sia lungo il dono vostro;
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Sia lungo il dono vostro;
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l'invidi al mondo nostro
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L'invidj al Mondo nostro
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il mondo che verrà.
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Il Mondo, che verrà. Nel fine del Coro suddetto giunge Tito nell'Atrio, nel tempo medesimo Annio, e Sesto da diverse parti.
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(Nel fine del coro suddetto giunge Tito nell'atrio, nel tempo medesimo Annio e Sesto da diverse parti.)
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Publio
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Publ.
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(A Tito.)
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Te della patria il padre
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Te della patria il padre A Tito.
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oggi appella il Senato; e mai più giusto
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Oggi appella il Senato: e mai più giusto
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190 |
non fu ne' suoi decreti, o invitto Augusto.
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Non fu ne' suoi decreti, o invitto Augusto.
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Annio
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Ann.
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Né padre sol, ma sei
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Nè padre sol, ma sei
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suo nume tutelar. Più che mortale
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Suo Nume tutelar. Più che mortale
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giacché altrui ti dimostri, a' voti altrui
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Giacchè altrui ti dimostri, a' voti altrui
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comincia ad avvezzarti. Eccelso tempio
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Comincia ad avvezzarti. Eccelso tempio
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195 |
ti destina il Senato, e là si vuole
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Ti destina il Senato; e là si vuole,
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che fra divini onori
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Che fra divini onori
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anche il nume di Tito il Tebro adori.
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Anche il Nume di Tito il Tebro adori.
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Publio
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Publ.
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Quei tesori che vedi,
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Quei tesori, che vedi
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delle serve province annui tributi,
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Delle serve Provincie annui tributi,
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200 |
all'opra consagriam. Tito non sdegni
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FAll'opra consagriam. Tito non sdegni
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questi del nostro amor pubblici segni.
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Questi del nostro amor pubblici segni.
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Tito
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Tito.
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Romani, unico oggetto
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Romani, unico oggetto
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è de' voti di Tito il vostro amore,
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È de' voti di Tito il vostro amore:
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ma il vostro amor non passi
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Ma il vostro amor non passi
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205 |
tanto i confini suoi
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Tanto i confini suoi,
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che debbano arrossirne e Tito e voi.
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Che debbano arrossirne e Tito, e voi.
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Più tenero, più caro
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Più tenero, più caro
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nome che quel di padre
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Nome, che quel di padre
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per me non v'è; ma meritarlo io voglio,
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Per me non v'è; ma meritarlo io voglio,
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210 |
ottenerlo non curo. I sommi dèi,
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Ottenerlo non curo. I sommi Dei
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quanto imitar mi piace,
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Quanto imitar mi piace,
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abborrisco emular. Gli perde amici
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Abborrisco emular. Gli perde amici,
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chi gli vanta compagni, e non si trova
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Chi gli vanta compagni: e non si trova
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follia la più fatale
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Follía la più fatale,
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215 |
che potersi scordar d'esser mortale.
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Che potersi scordar d'esser mortale.
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Quegli offerti tesori
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Quegli offerti tesori
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non ricuso però. Cambiarne solo
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Non ricuso però. Cambiarne solo
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l'uso pretendo. Udite. Oltre l'usato
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L'uso pretendo. Udite. Oltre l'usato
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terribile il Vesevo ardenti fiumi
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Terribile il Vesevo ardenti fiumi
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220 |
dalle fauci eruttò, scosse le rupi,
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Dalle fauci eruttò; scosse le rupi;
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riempié di ruine
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Riempiè di ruine
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i campi intorno e le città vicine.
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I campi intorno, e le città vicine.
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Le desolate genti
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Le desolate genti
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fuggendo van, ma la miseria opprime
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Fuggendo van, ma la miseria opprime
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225 |
quei che al fuoco avanzar. Serva quell'oro
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FQuei, che al fuoco avanzar. Serva quell'oro
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di tanti afflitti a riparar lo scempio.
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Di tanti afflitti a riparar lo scempio.
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Questo, o Romani, è fabbricarmi il tempio.
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Questo, o Romani, è fabbricarmi il tempio.
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Annio
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Ann.
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Oh vero eroe!
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Oh vero Eroe!
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Publio
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Publ.
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Quanto di te minori
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Quanto di te minori
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tutti i premi son mai, tutte le lodi!
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Tutti i premj son mai, tutte le lodi!
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Coro
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CORO.
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230 |
Serbate, o dèi custodi
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Serbate, o Dei custodi
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della romana sorte,
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Della Romana sorte,
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in Tito il giusto, il forte,
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In Tito il giusto, il forte,
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l'onor di nostra età.
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L'onor di nostra età.
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Tito
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Tito.
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Basta, basta, o Quiriti.
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Basta, basta, o Quiriti.
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235 |
Sesto a me s'avvicini; Annio non parta;
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Sesto a me s'avvicini; Annio non parta;
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ogni altro s'allontani.
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Ogni altro s'allontani. Si ritirano tutti fuori dell'Atrio, e vi rimangono Tito, Sesto ed Annio.
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(Si ritirano tutti fuori dell'atrio, e vi rimangono Tito, Sesto ed Annio.)
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Annio
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Ann.
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(Adesso, o Sesto,
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(Adesso, o Sesto,
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parla per me.)
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Parla per me.)
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Sesto
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Sesto.
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Come, signor, potesti
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Come, Signor, potesti
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la tua bella regina…
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La tua bella Regina…
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Tito
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FTito.
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Ah Sesto, amico,
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Ah Sesto amico,
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che terribil momento! Io non credei…
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Che terribil momento! Io non credei…
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240 |
Basta, ho vinto, partì. Grazie agli dèi.
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Basta, ho vinto, partì. Grazie a gli Dei.
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Giusto è ch'io pensi adesso
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Giusto è, ch'io pensi adesso
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a compir la vittoria. Il più si fece;
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A compir la vittoria. Il più si fece;
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facciasi il meno.
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Facciasi il meno.
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Sesto
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Sesto.
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E che più resta?
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E che più resta?
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Tito
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Tito.
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A Roma
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A Roma
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toglier ogni sospetto
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Toglier ogni sospetto
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245 |
di vederla mia sposa.
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Di vederla mia sposa.
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Sesto
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Sesto.
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Assai lo toglie
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Assai lo toglie
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la sua partenza.
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La sua partenza.
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Tito
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Tito.
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Un'altra volta ancora
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Un'altra volta ancora
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partissi e ritornò. Del terzo incontro
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Partissi, e ritornò. Del terzo incontro
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dubitar si potrebbe; e, finché vuoto
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Dubitar si potrebbe: e finchè vuoto
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il mio talamo sia d'altra consorte,
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Il mio talamo sia d'altra consorte,
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250 |
chi sa gli affetti miei
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Chi sa gli affetti miei,
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sempre dirà ch'io lo conservo a lei.
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Sempre dirà, ch'io lo conservo a lei.
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Il nome di regina
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Il nome di Regina
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troppo Roma abborrisce, una sua figlia
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Troppo Roma abborrisce; una sua figlia
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vuol veder sul mio soglio,
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Vuol veder sul mio soglio;
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255 |
e appagarla convien. Già che l'amore
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E appagarla convien. Già che l'amore
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scelse invano i miei lacci, io vo' ch'almeno
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Scelse in vano i miei lacci; io vo', ch'almeno
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l'amicizia or gli scelga. Al tuo s'unisca,
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L'amicizia or gli scelga. Al tuo s'unisca,
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Sesto, il cesareo sangue. Oggi mia sposa
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FSesto, il Cesareo sangue. Oggi mia sposa
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sarà la tua germana.
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Sarà la tua germana.
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Sesto
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Sesto.
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260 |
Servilia?
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Servilia!
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Tito
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Tito.
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Appunto.
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Appunto.
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Annio
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Ann.
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(Oh me infelice!)
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(Oh me infelice!)
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Sesto
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Sesto.
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(Oh dèi!
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(Oh Dei!
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Annio è perduto.)
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Annio è perduto.)
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Tito
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Tito.
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Udisti?
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Udisti?
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Che dici? Non rispondi?
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Che dici? Non rispondi?
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Sesto
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Sesto.
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E chi potrebbe
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E chi potrebbe
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risponderti, o signor? M'opprime a segno
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Risponderti, o Signor? M'opprime a segno
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la tua bontà che non ho cor… Vorrei…
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La tua bontà, che non ho cor… vorrei…
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Annio
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Ann.
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265 |
(Sesto è in pena per me.)
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(Sesto è in pena per me.)
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Tito
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Tito.
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Spiegati. Io tutto
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Spiegati. Io tutto
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farò per tuo vantaggio.
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Farò per tuo vantaggio.
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Sesto
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Sesto.
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(Ah si serva l'amico.)
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(Ah si serva l'amico.)
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Annio
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Ann.
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(Annio, coraggio.)
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(Annio, coraggio.)
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Sesto
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Sesto.
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(Risoluto.)
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Tito…
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Tito… Risoluto.
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Annio
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Ann.
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(Come sopra.)
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Augusto, io conosco
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Augusto, io conosco Come sopra.
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di Sesto il cor. Fin dalla cuna insieme
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Di Sesto il cor. Fin dalla cuna insieme
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270 |
tenero amor ne stringe. Ei, di sé stesso
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Tenero amor ne stringe. Ei di se stesso
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modesto estimator, teme che sembri
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Modesto estimator teme, che sembri
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sproporzionato il dono e non s'avvede
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Sproporzionato il dono, e non s'avvede,
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ch'ogni distanza eguaglia
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FCh'ogni distanza eguaglia
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d'un cesare il favor. Ma tu consiglio
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D'un Cesare il favor. Ma tu consiglio
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275 |
da lui prender non déi. Come potresti
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Da lui prender non dei. Come potresti
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sposa elegger più degna
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Sposa elegger più degna
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dell'impero e di te? Virtù, bellezza,
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Dell'Impero, e di te? Virtù, bellezza,
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tutto è in Servilia. Io le conobbi in volto
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Tutto è in Servilia. Io le conobbi in volto,
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ch'era nata a regnar. De' miei presagi
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Ch'era nata a regnar. De' miei presagi
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280 |
l'adempimento è questo.
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L'adempimento è questo.
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Sesto
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Sesto.
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(Annio parla così! Sogno o son desto?)
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(Annio parla così! Sogno, o son desto?)
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Tito
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Tito.
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E ben, recane a lei,
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E ben, recane a lei,
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Annio, tu la novella. E tu mi siegui,
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Annio, tu la novella. E tu mi siegui,
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amato Sesto, e queste
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Amato Sesto; e queste
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285 |
tue dubbiezze deponi. Avrai tal parte
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Tue dubbiezze deponi. Avrai tal parte
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tu ancor nel soglio, e tanto
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Tu ancor nel soglio, e tanto
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t'innalzerò, che resterà ben poco
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T'innalzerò, che resterà ben poco
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dello spazio infinito
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Dello spazio infinito,
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che frapposer gli dèi fra Sesto e Tito.
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Che frapposer gli Dei fra Sesto, e Tito.
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Sesto
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Sesto.
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290 |
Questo è troppo, o signor. Modera almeno,
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Questo è troppo, o Signor. Modera almeno,
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se ingrati non ci vuoi,
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Se ingrati non ci vuoi,
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modera, Augusto, i benefizi tuoi.
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Modera, Augusto, i benefizj tuoi.
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Tito
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Tito.
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Ma che, se mi negate
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Ma che, se mi negate,
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che benefico io sia, che mi lasciate?
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che benefico io sia, che mi lasciate?
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295 |
Del più sublime soglio
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F Del più sublime soglio
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l'unico frutto è questo:
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L'unico frutto è questo:
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tutto è tormento il resto
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Tutto è tormento il resto,
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e tutto è servitù.
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E tutto è servitù.
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Che avrei, se ancor perdessi
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Che avrei, se ancor perdessi
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300 |
le sole ore felici
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Le sole ore felici,
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che ho nel giovar gli oppressi,
|
Che ho nel giovar gli oppressi,
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nel sollevar gli amici,
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Nel sollevar gli amici,
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nel dispensar tesori
|
Nel dispensar tesori
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al merto e a la virtù?
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Al merto, e a la virtù? Parte.
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(Parte.)
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SCENA VI
|
SCENA VI.
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Annio e poi Servilia.
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ANNIO, e poi SERVILIA.
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Annio
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Ann.
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305 |
Non ci pentiam. D'un generoso amante
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NOn ci pentiam. D'un generoso amante
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||
era questo il dover. Se a lei che adoro,
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Era questo il dover. Se a lei, che adoro,
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|||
per non esserne privo,
|
Per non esserne privo,
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|||
tolto l'impero avessi, amato avrei
|
Tolto l'Impero avessi, amato avrei
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|||
il mio piacer, non lei. Mio cor, deponi
|
Il mio piacer, non lei. Mio cor, deponi
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|||
310 |
le tenerezze antiche. È tua sovrana
|
Le tenerezze antiche. È tua sovrana,
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||
chi fu l'idolo tuo. Cambiar conviene
|
Chi fu l'idolo tuo. Cambiar conviene
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|||
in rispetto l'amore. Eccola. Oh dèi!
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In rispetto l'amore. Eccola. Oh Dei!
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|||
Mai non parve sì bella agli occhi miei.
|
FMai non parve sì bella agli occhi miei.
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|||
Servilia
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Servil.
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|||
Mio ben…
|
Mio ben…
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|||
Annio
|
Ann.
|
|||
Taci, Servilia. Ora è delitto
|
Taci, Servilia. Ora è delitto
|
|||
315 |
il chiamarmi così.
|
Il chiamarmi così.
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||
Servilia
|
Servil.
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|||
Perché?
|
Perchè?
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|||
Annio
|
Ann.
|
|||
Ti scelse
|
Ti scelse
|
|||
Cesare (che martir!) per sua consorte.
|
Cesare (che martir!) per sua consorte.
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|||
A te (morir mi sento), a te m'impose
|
A te (morir mi sento) a te m'impose
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|||
di recarne l'avviso (oh pena!), ed io…
|
Di recarne l'avviso, (oh pena!) ed io…
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|||
io fui… (parlar non posso). Augusta, addio.
|
Io fui… (parlar non posso) Augusta, addío.
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|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
320 |
Come! Fermati. Io sposa
|
Come! Fermati. Io sposa
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||
di Cesare! E perché?
|
Di Cesare! E perchè?
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Annio
|
Ann.
|
|||
Perché non trova
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Perchè non trova
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|||
beltà, virtù che sia
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Beltà, virtù, che sia
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|||
più degna d'un impero, anima… Oh stelle!
|
Più degna d'un Impero, anima… Oh stelle!
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|||
Che dirò? Lascia, Augusta,
|
Che dirò? Lascia, Augusta,
|
|||
325 |
deh lasciami partir.
|
Deh lasciami partir.
|
||
Servilia
|
Servil.
|
|||
Così confusa
|
Così confusa
|
|||
abbandonar mi vuoi? Spiegati, dimmi:
|
Abbandonar mi vuoi? Spiegati, dimmi,
|
|||
come fu? Per qual via…
|
Come fu? Per qual via…
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|||
Annio
|
Ann.
|
|||
Mi perdo, s'io non parto, anima mia.
|
Mi perdo, s'io non parto, anima mia.
|
|||
Ah perdona al primo affetto
|
F Ah perdona al primo affetto
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|||
330 |
quest'accento sconsigliato;
|
Quest'accento sconsigliato;
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||
colpa fu del labbro usato
|
Colpa fu del labbro usato
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|||
a chiamarti ognor così.
|
A chiamarti ognor così.
|
|||
Mi fidai del mio rispetto,
|
Mi fidai del mio rispetto,
|
|||
che vegliava in guardia al core;
|
Che vegliava in guardia al core;
|
|||
335 |
ma il rispetto dall'amore
|
Ma il rispetto dall'amore
|
||
fu sedotto e mi tradì.
|
Fu sedotto, e mi tradì. Parte.
|
|||
(Parte.)
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||||
SCENA VII
|
SCENA VII.
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|||
Servilia sola.
|
SERVILIA sola.
|
|||
Servilia
|
||||
Io consorte d'Augusto! In un istante
|
IO consorte d'Augusto! In un istante
|
|||
io cambiar di catene! Io tanto amore
|
Io cambiar di catene! Io tanto amore
|
|||
dovrei porre in obblio! No, sì gran prezzo
|
Dovrei porre in obblío! No, sì gran prezzo
|
|||
340 |
non val per me l'impero.
|
Non val per me l'Impero.
|
||
Annio, non lo temer, non sarà vero.
|
Annio, non lo temer, non sarà vero.
|
|||
Amo te solo, te solo amai:
|
Amo te solo, te solo amai,
|
|||
tu fosti il primo, tu pur sarai
|
Tu fosti il primo, tu pur sarai
|
|||
l'ultimo oggetto che adorerò.
|
L'ultimo oggetto, che adorerò.
|
|||
345 |
Quando è innocente, divien sì forte,
|
Quando è innocente, divien sì forte,
|
||
che con noi vive fino alla morte
|
FChe con noi vive fino alla morte
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|||
quel primo affetto che si provò.
|
Quel primo affetto, che si provò. Parte.
|
|||
Ritiro delizioso nel soggiorno imperiale sul Colle Palatino. |
||||
SCENA VIII
|
SCENA VIII.
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|||
|
Ritiro delizioso nel soggiorno Imperiale sul colle Palatino.
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|||
Tito e Publio con un foglio.
|
TITO, e PUBLIO con un foglio.
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Tito
|
Tito.
|
|||
Che mi rechi in quel foglio?
|
CHe mi rechi in quel foglio?
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Publio
|
Publ.
|
|||
I nomi ei chiude
|
I nomi ei chiude
|
|||
de' rei che osar con temerari accenti
|
De' rei, che osar con temerarj accenti
|
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350 |
de' cesari già spenti
|
De' Cesari già spenti
|
||
la memoria oltraggiar.
|
La memoria oltraggiar.
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|||
Tito
|
Tito.
|
|||
Barbara inchiesta
|
Barbara inchiesta,
|
|||
che agli estinti non giova e somministra
|
Che a gli estinti non giova, e somministra
|
|||
mille strade alla frode
|
Mille strade alla frode
|
|||
d'insidiar gl'innocenti. Io da quest'ora
|
D'insidiar gl'innocenti. Io da quest'ora
|
|||
355 |
ne abolisco il costume; e, perché sia
|
Ne abolisco il costume; e perchè sia
|
||
in avvenir la frode altrui delusa,
|
In avvenir la frode altrui delusa,
|
|||
nelle pene de' rei cada chi accusa.
|
Nelle pene de' rei cada, chi accusa.
|
|||
Publio
|
Publ.
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|||
Giustizia è pur…
|
Giustizia è pur…
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
Se la giustizia usasse
|
Se la giustizia usasse
|
|||
di tutto il suo rigor, sarebbe presto
|
FDi tutto il suo rigor, sarebbe presto
|
|||
360 |
un deserto la terra. Ove si trova,
|
Un deserto la terra. Ove si trova,
|
||
chi una colpa non abbia o grande o lieve?
|
Chi una colpa non abbia o grande, o lieve?
|
|||
Noi stessi esaminiam. Credimi, è raro
|
Noi stessi esaminiam. Credimi, è raro
|
|||
un giudice innocente
|
Un giudice innocente
|
|||
dell'error che punisce.
|
Dell'error, che punisce.
|
|||
Publio
|
Publ.
|
|||
Hanno i castighi…
|
Hanno i castighi…
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
365 |
Hanno, se son frequenti,
|
Hanno, se son frequenti,
|
||
minore autorità. Si fan le pene
|
Minore autorità. Si fan le pene
|
|||
familiari a' malvagi. Il reo s'avvede
|
Familiari a' malvagi. Il reo s'avvede
|
|||
d'aver molti compagni; ed è periglio
|
D'aver molti compagni; ed è periglio
|
|||
il pubblicar quanto sian pochi i buoni.
|
Il pubblicar, quanto sian pochi i buoni.
|
|||
Publio
|
Publ.
|
|||
370 |
Ma v'è, signor, chi lacerare ardisce
|
Ma v'è, Signor, chi lacerare ardisce
|
||
anche il tuo nome.
|
Anche il tuo nome.
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
E che perciò? Se 'l mosse
|
E che perciò? Se 'l mosse
|
|||
leggerezza, nol curo;
|
Leggerezza, no 'l curo;
|
|||
se follia, lo compiango;
|
Se follía, lo compiango;
|
|||
se ragion, gli son grato; e se in lui sono
|
Se ragion, gli son grato; e se in lui sono
|
|||
375 |
impeti di malizia, io gli perdono.
|
Impeti di malizia, io gli perdono.
|
||
Publio
|
Publ.
|
|||
Almen…
|
Almen…
|
|||
SCENA IX
|
FSCENA IX.
|
|||
Servilia e detti.
|
SERVILIA, e detti.
|
|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
Di Tito al piè…
|
DI Tito al piè…
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
Servilia! Augusta!
|
Servilia! Augusta!
|
|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
Ah! Signor, sì gran nome
|
Ah! Signor, sì gran nome
|
|||
non darmi ancora. Odimi prima: io deggio
|
Non darmi ancora. Odimi prima. Io deggio
|
|||
palesarti un arcan.
|
Palesarti un arcan.
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
Publio, ti scosta;
|
Publio, ti scosta,
|
|||
380 |
ma non partir.
|
Ma non partir. Publio si ritira.
|
||
(Publio si ritira.)
|
||||
Servilia
|
Servil.
|
|||
Che del cesareo alloro
|
Che del Cesareo alloro
|
|||
me, fra tante più degne,
|
Me, fra tante più degne,
|
|||
generoso monarca, inviti a parte,
|
Generoso Monarca, inviti a parte,
|
|||
è dono tal che desteria tumulto
|
È dono tal, che destería tumulto
|
|||
nel più stupido core. Io ne comprendo
|
Nel più stupido core. Io ne comprendo
|
|||
385 |
tutto il valor. Voglio esser grata e credo
|
Tutto il valor. Voglio esser grata, e credo
|
||
doverla esser così. Tu mi scegliesti,
|
Doverla esser così. Tu mi scegliesti,
|
|||
né forse mi conosci. Io, che tacendo
|
Nè forse mi conosci. Io, che tacendo
|
|||
crederei d'ingannarti,
|
Crederei d'ingannarti,
|
|||
tutta l'anima mia vengo a svelarti.
|
Tutta l'anima mia vengo a svelarti.
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
390 |
Parla.
|
Parla.
|
||
Servilia
|
FServil.
|
|||
Non ha la terra,
|
Non ha la terra,
|
|||
chi più di me le tue virtudi adori:
|
Chi più di me le tue virtudi adori;
|
|||
per te nutrisco in petto
|
Per te nutrisco in petto
|
|||
sensi di meraviglia e di rispetto.
|
Sensi di meraviglia, e di rispetto.
|
|||
Ma il cor… Deh non sdegnarti.
|
Ma il cor… Deh non sdegnarti.
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
Eh parla.
|
Eh parla.
|
|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
Il core,
|
Il core,
|
|||
395 |
signor, non è più mio: già da gran tempo
|
Signor, non è più mio; già da gran tempo
|
||
Annio me lo rapì. L'amai che ancora
|
Annio me lo rapì. L'amai, che ancora
|
|||
non comprendea d'amarlo e non amai
|
Non comprendea d'amarlo, e non amai
|
|||
altri finor che lui. Genio e costume
|
Altri fin or, che lui. Genio, e costume
|
|||
unì l'anime nostre. Io non mi sento
|
Unì l'anime nostre. Io non mi sento
|
|||
400 |
valor per obbliarlo: anche dal trono
|
Valor per obbliarlo; anche dal trono
|
||
il solito sentiero
|
Il solito sentiero
|
|||
farebbe a mio dispetto il mio pensiero.
|
Farebbe a mio dispetto il mio pensiero.
|
|||
So che oppormi è delitto
|
So, che oppormi è delitto
|
|||
d'un cesare al voler, ma tutto almeno
|
D'un Cesare al voler; ma tutto almeno
|
|||
405 |
sia noto al mio sovrano;
|
Sia noto al mio sovrano;
|
||
poi, se mi vuol sua sposa, ecco la mano.
|
Poi, se mi vuol sua sposa, ecco la mano.
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
Grazie, o numi del ciel. Pure una volta
|
Grazie, o Numi del Ciel. Pure una volta
|
|||
senza larve sul viso
|
Senza larve sul viso
|
|||
mirai la verità. Pur si ritrova
|
Mirai la verità. Pur si ritrova,
|
|||
410 |
chi s'avventuri a dispiacer col vero.
|
Chi s'avventuri a dispiacer col vero.
|
||
Servilia, oh qual contento
|
Servilia, oh qual contento
|
|||
oggi provar mi fai! Quanta mi porgi
|
FOggi provar mi fai! Quanta mi porgi
|
|||
ragion di meraviglia! Annio pospone
|
Ragion di meraviglia! Annio pospone
|
|||
alla grandezza tua la propria pace!
|
Alla grandezza tua la propria pace!
|
|||
415 |
Tu ricusi un impero
|
Tu ricusi un impero
|
||
per essergli fedele! Ed io dovrei
|
Per essergli fedele! Ed io dovrei
|
|||
turbar fiamme sì belle? Ah non produce
|
Turbar fiamme sì belle? Ah non produce
|
|||
sentimenti sì rei di Tito il core.
|
Sentimenti sì rei di Tito il core.
|
|||
Figlia, che padre in vece
|
Figlia, che padre in vece
|
|||
420 |
di consorte m'avrai, sgombra dall'alma
|
Di consorte m'avrai, sgombra dall'alma
|
||
ogni timore. Annio è tuo sposo. Io voglio
|
Ogni timore. Annio è tuo sposo. Io voglio
|
|||
stringer nodo sì degno. Il ciel cospiri
|
Stringer nodo sì degno. Il Ciel cospiri
|
|||
meco a farlo felice, e n'abbia poi
|
Meco a farlo felice; e n'abbia poi
|
|||
cittadini la patria eguali a voi.
|
Cittadini la patria eguali a voi.
|
|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
425 |
Oh Tito! Oh Augusto! Oh vera
|
Oh Tito! Oh Augusto! Oh vera
|
||
delizia de' mortali! Io non saprei
|
Delizia de' mortali! Io non saprei,
|
|||
come il grato mio cor…
|
Come il grato mio cor…
|
|||
Tito
|
Tito.
|
|||
Se grata appieno
|
Se grata appieno
|
|||
esser mi vuoi, Servilia, agli altri inspira
|
Esser mi vuoi, Servilia, a gli altri inspira
|
|||
il tuo candor. Di pubblicar proccura
|
Il tuo candor. Di pubblicar proccura,
|
|||
430 |
che grato a me si rende,
|
Che grato a me si rende
|
||
più del falso che piace, il ver che offende.
|
Più del falso, che piace, il ver, che offende.
|
|||
Ah se fosse intorno al trono
|
Ah se fosse intorno al trono
|
|||
ogni cor così sincero,
|
Ogni cor così sincero,
|
|||
non tormento un vasto impero,
|
Non tormento un vasto impero,
|
|||
435 |
ma saria felicità.
|
FMa saría felicità.
|
||
Non dovrebbero i regnanti
|
Non dovrebbero i regnanti
|
|||
tollerar sì grave affanno
|
Tollerar sì grave affanno,
|
|||
per distinguer dall'inganno
|
Per distinguer dall'inganno
|
|||
l'insidiata verità.
|
L'insidiata verità. Parte.
|
|||
(Parte.)
|
||||
SCENA X
|
SCENA X.
|
|||
Servilia e Vitellia.
|
SERVILIA, e VITELLIA.
|
|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
440 |
Felice me!
|
FElice me!
|
||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Posso alla mia sovrana
|
Posso alla mia Sovrana
|
|||
offrir del mio rispetto i primi omaggi?
|
Offrir del mio rispetto i primi omaggi?
|
|||
Posso adorar quel volto
|
Posso adorar quel volto,
|
|||
per cui d'amor ferito
|
Per cui d'amor ferito
|
|||
ha perduto il riposo il cor di Tito?
|
Ha perduto il riposo il cor di Tito?
|
|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
445 |
(Che amaro favellar! Per mia vendetta
|
(Che amaro favellar! Per mia vendetta
|
||
si lasci nell'inganno.) Addio.
|
Si lasci nell'inganno.) Addío.
|
|||
|
||||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Servilia
|
Servilia
|
|||
sdegna già di mirarmi!
|
Sdegna già di mirarmi!
|
|||
Oh dèi! Partir così! Così lasciarmi!
|
Oh Dei! Partir così! così lasciarmi!
|
|||
Servilia
|
Servil.
|
|||
Non ti lagnar s'io parto;
|
Non ti lagnar, s'io parto;
|
|||
450 |
o lagnati d'amore,
|
O lagnati d'amore,
|
||
che accorda a quei del core
|
Che accorda a quei del core
|
|||
i moti del mio piè.
|
I moti del mio piè.
|
|||
Alfin non è portento
|
F Al fin non è portento,
|
|||
che a te mi tolga ancora
|
Che a te mi tolga ancora
|
|||
455 |
l'eccesso d'un contento
|
L'eccesso d'un contento,
|
||
che mi rapisce a me.
|
Che mi rapisce a me. Parte.
|
|||
(Parte.)
|
||||
SCENA XI
|
SCENA XI.
|
|||
Vitellia, poi Sesto.
|
VITELLIA, poi SESTO.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Questo soffrir degg'io
|
QUesto soffrir degg'io
|
|||
vergognoso disprezzo? Ah con qual fasto
|
Vergognoso disprezzo? Ah con qual fasto
|
|||
già mi guarda costei! Barbaro Tito,
|
Già mi guarda costei! Barbaro Tito,
|
|||
460 |
ti parea dunque poco
|
Ti parea dunque poco
|
||
Berenice antepormi? Io dunque sono
|
Berenice antepormi? Io dunque sono
|
|||
l'ultima de' viventi? Ogn'altra è degna
|
L'ultima de' viventi? Ogn'altra è degna
|
|||
di te fuor che Vitellia? Ah trema, ingrato,
|
Di te fuor, che Vitellia? Ah trema, ingrato,
|
|||
trema d'avermi offesa. Oggi il tuo sangue…
|
Trema d'avermi offesa. Oggi il tuo sangue…
|
|||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
465 |
Mia vita.
|
Mia vita.
|
||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
E ben, che rechi? Il Campidoglio
|
E ben, che rechi? Il Campidoglio
|
|||
è acceso? È incenerito?
|
È acceso? È incenerito?
|
|||
Lentulo dove sta? Tito è punito?
|
Lentulo dove sta? Tito è punito?
|
|||
Sesto
|
FSesto.
|
|||
Nulla intrapresi ancor.
|
Nulla intrapresi ancor.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Nulla! E sì franco
|
Nulla! e sì franco
|
|||
mi torni innanzi? E con qual merto ardisci
|
Mi torni innanzi? E con qual merto ardisci
|
|||
470 |
di chiamarmi tua vita?
|
Di chiamarmi tua vita?
|
||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
È tuo comando
|
È tuo comando
|
|||
il sospendere il colpo.
|
Il sospendere il colpo.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
E non udisti
|
E non udisti
|
|||
i miei novelli oltraggi? Un altro cenno
|
I miei novelli oltraggi? Un altro cenno
|
|||
aspetti ancor? Ma ch'io ti creda amante,
|
Aspetti ancor? Ma ch'io ti creda amante,
|
|||
dimmi, come pretendi,
|
Dimmi, come pretendi,
|
|||
475 |
se così poco i miei pensieri intendi?
|
Se così poco i miei pensieri intendi?
|
||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
Se una ragion potesse
|
Se una ragion potesse
|
|||
almen giustificarmi…
|
Almen giustificarmi…
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Una ragione!
|
Una ragione!
|
|||
Mille ne avrai, qualunque sia l'affetto
|
Mille ne avrai, qualunque sia l'affetto,
|
|||
da cui prenda il tuo cor regola e moto.
|
Da cui prenda il tuo cor regola, e moto.
|
|||
480 |
È la gloria il tuo voto? Io ti propongo
|
È la gloria il tuo voto? Io ti propongo
|
||
la patria a liberar. Frangi i suoi ceppi,
|
La patria a liberar. Frangi i suoi ceppi,
|
|||
la tua memoria onora,
|
La tua memoria onora,
|
|||
abbia il suo Bruto il secol nostro ancora.
|
Abbia il suo Bruto il secol nostro ancora.
|
|||
Ti senti d'un'illustre
|
Ti senti d'un'illustre
|
|||
485 |
ambizion capace? Eccoti aperta
|
Ambizion capace? Eccoti aperta
|
||
una strada all'impero. I miei congiunti,
|
Una strada all'impero. I miei congiunti,
|
|||
gli amici miei, le mie ragioni al soglio
|
Gli amici miei, le mie ragioni al soglio
|
|||
tutte impegno per te. Può la mia mano
|
Tutte impegno per te. Può la mia mano
|
|||
renderti fortunato? Eccola, corri,
|
FRenderti fortunato? Eccola, corri,
|
|||
490 |
mi vendica, e son tua. Ritorna asperso
|
Mi vendica, e son tua. Ritorna asperso
|
||
di quel perfido sangue, e tu sarai
|
Di quel perfido sangue, e tu sarai
|
|||
la delizia, l'amore,
|
La delizia, l'amore,
|
|||
la tenerezza mia. Non basta? Ascolta
|
La tenerezza mia. Non basta? Ascolta,
|
|||
e dubita, se puoi. Sappi che amai
|
E dubita, se puoi. Sappi, che amai
|
|||
495 |
Tito finor, che del mio cor l'acquisto
|
Tito fin or; che del mio cor l'acquisto
|
||
ei t'impedì, che se rimane in vita
|
Ei t'impedì; che, se rimane in vita,
|
|||
si può pentir, ch'io ritornar potrei,
|
Si può pentir; ch'io ritornar potrei,
|
|||
non mi fido di me, forse ad amarlo.
|
Non mi fido di me, forse ad amarlo.
|
|||
Or va', se non ti muove
|
Or va, se non ti muove
|
|||
500 |
desio di gloria, ambizione, amore;
|
Desío di gloria, ambizione, amore;
|
||
se tolleri un rivale
|
Se tolleri un rivale,
|
|||
che usurpò, che contrasta,
|
Che usurpò, che contrasta,
|
|||
che involar ti potrà gli affetti miei,
|
Che involar ti potrà gli affetti miei;
|
|||
degli uomini il più vil dirò che sei.
|
Degli uomini il più vil dirò, che sei.
|
|||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
505 |
Quante vie d'assalirmi!
|
Quante vie d'assalirmi!
|
||
Basta, basta, non più. Già m'inspirasti,
|
Basta, basta, non più. Già m'inspirasti,
|
|||
Vitellia, il tuo furore; arder vedrai
|
Vitellia, il tuo furore; arder vedrai
|
|||
fra poco il Campidoglio, e quest'acciaro
|
Fra poco il Campidoglio, e quest'acciaro
|
|||
nel sen di Tito… (Ah sommi dèi, qual gelo
|
Nel sen di Tito… (Ah sommi Dei qual gelo
|
|||
510 |
mi ricerca le vene!)
|
Mi ricerca le vene!)
|
||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Ed or che pensi?
|
Ed or che pensi?
|
|||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
Ah Vitellia!
|
Ah Vitellia!
|
|||
Vitellia
|
FVitel.
|
|||
Il previdi:
|
Il previdi;
|
|||
tu pentito già sei.
|
Tu pentito già sei.
|
|||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
Non son pentito,
|
Non son pentito,
|
|||
ma…
|
Ma…
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Non stancarmi più. Conosco, ingrato,
|
Non stancarmi più. Conosco, ingrato,
|
|||
che amor non hai per me. Folle ch'io fui!
|
Che amor non hai per me. Folle, ch'io fui!
|
|||
515 |
Già ti credea, già mi piacevi, e quasi
|
Già ti credea, già mi piacevi, e quasi
|
||
cominciavo ad amarti. Agli occhi miei
|
Cominciavo ad amarti. Agli occhi miei
|
|||
involati per sempre
|
Involati per sempre,
|
|||
e scordati di me.
|
E scordati di me.
|
|||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
Fermati: io cedo,
|
Fermati; io cedo,
|
|||
io già volo a servirti.
|
Io già volo a servirti.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Eh non ti credo.
|
Eh non ti credo.
|
|||
520 |
M'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra
|
M'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra
|
||
ricorderai…
|
Ricorderai…
|
|||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
No, mi punisca Amore
|
No, mi punisca Amore,
|
|||
se penso ad ingannarti.
|
Se penso ad ingannarti.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Dunque corri! Che fai? Perché non parti?
|
Dunque corri; che fai? perchè non parti?
|
|||
Sesto
|
Sesto.
|
|||
Parto; ma tu, ben mio,
|
Parto; ma tu, ben mio,
|
|||
525 |
meco ritorna in pace.
|
Meco ritorna in pace.
|
||
Sarò qual più ti piace,
|
Sarò, qual più ti piace;
|
|||
quel che vorrai farò.
|
Quel, che vorrai, farò.
|
|||
Guardami, e tutto obblio
|
F Guardami, e tutto obblío,
|
|||
e a vendicarti io volo.
|
E a vendicarti io volo.
|
|||
530 |
Di quello sguardo solo
|
Di quello sguardo solo
|
||
io mi ricorderò.
|
Io mi ricorderò. Parte.
|
|||
(Parte.)
|
||||
SCENA XII
|
SCENA XII.
|
|||
Vitellia, poi Publio.
|
VITELLIA, poi PUBLIO.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Vedrai, Tito, vedrai che alfin sì vile
|
VEdrai, Tito, vedrai, che al fin sì vile
|
|||
questo volto non è. Basta a sedurti
|
Questo volto non è. Basta a sedurti
|
|||
gli amici almen, se ad invaghirti è poco.
|
Gli amici almen, se ad invaghirti è poco.
|
|||
535 |
Ti pentirai…
|
Ti pentirai…
|
||
Publio
|
Publ.
|
|||
Tu qui, Vitellia? Ah corri:
|
Tu quì, Vitellia? Ah corri.
|
|||
va Tito a le tue stanze.
|
Va Tito a le tue stanze.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Cesare! E a che mi cerca?
|
Cesare! E a che mi cerca?
|
|||
Publio
|
Publ.
|
|||
Ancor nol sai?
|
Ancor nol sai?
|
|||
Sua consorte ti elesse.
|
Sua consorte ti elesse.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Io non sopporto,
|
Io non sopporto,
|
|||
Publio, d'esser derisa.
|
Publio, d'esser derisa.
|
|||
Publio
|
Publ.
|
|||
540 |
Deriderti! Se andò Cesare istesso
|
Deriderti! Se andò Cesare istesso
|
||
a chiederne il tuo assenso.
|
A chiederne il tuo assenso.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
E Servilia?
|
E Servilia?
|
|||
Publio
|
FPubl.
|
|||
Servilia,
|
Servilia,
|
|||
non so perché, rimane esclusa.
|
Non so perchè, rimane esclusa.
|
|||
Vitellia
|
Vitel.
|
|||
Ed io…
|
Ed io…
|
|||
Publio
|
Publ.
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Tu sei la nostra augusta.
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Tu sei la nostra Augusta.
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Ah principessa,
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Ah Principessa,
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545 |
andiam: Cesare attende.
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Andiam. Cesare attende.
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Vitellia
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Vitel.
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Aspetta. (Oh dèi!)
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Aspetta. (Oh Dei!)
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(Verso la scena.)
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Sesto?…
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Sesto?…
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(Misera me!) Sesto?… È partito.
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Misera me! Sesto?… È partito. Verso la scena.
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Publio, corri… raggiungi…
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Publio corri… raggiungi…
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digli… No. Va' più tosto… (Ah! Mi lasciai
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Digli… No. Va più tosto… (Ah! mi lasciai
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trasportar dallo sdegno.) E ancor non vai?
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Trasportar dallo sdegno.) E ancor non vai?
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Publio
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Publ.
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550 |
Dove?
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Dove?
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Vitellia
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Vitel.
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A Sesto.
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A Sesto.
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Publio
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Publ.
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E dirò?
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E dirò?
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Vitellia
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Vitel.
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Che a me ritorni,
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Che a me ritorni,
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che non tardi un momento.
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Che non tardi un momento.
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Publio
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Publ.
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Vado. (Oh come confonde un gran contento!)
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Vado. (Oh come confonde un gran contento!) Parte.
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(Parte.)
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SCENA XIII
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FSCENA XIII.
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Vitellia.
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VITELLIA.
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Vitellia
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Che angustia è questa! Ah! Caro Tito, io fui
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CHe angustia è questa! Ah! caro Tito, io fui
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teco ingiusta, il confesso. Ah! Se fra tanto
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Teco ingiusta, il confesso. Ah! se fra tanto
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555 |
Sesto il cenno eseguisse, il caso mio
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Sesto il cenno eseguisse, il caso mio
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sarebbe il più crudel… No, non si faccia
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Sarebbe il più crudel… No, non si faccia
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sì funesto presagio. E se mai Tito
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Sì funesto presagio. E se mai Tito
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si tornasse a pentir… Perché pentirsi?
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Si tornasse a pentir… Perchè pentirsi?
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Perché l'ho da temer? Quanti pensieri
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Perchè l'ho da temer? Quanti pensieri
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560 |
mi si affollano in mente! Afflitta e lieta
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Mi si affollano in mente! Afflitta, e lieta
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godo, torno a temer, gelo, m'accendo;
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Godo, torno a temer, gelo, m'accendo;
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me stessa in questo stato io non intendo.
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Me stessa in questo stato io non intendo.
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Quando sarà quel dì
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Quando sarà quel dì,
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ch'io non ti senta in sen
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Ch'io non ti senta in sen
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565 |
sempre tremar così,
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Sempre tremar così,
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povero core?
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Povero core?
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Stelle, che crudeltà!
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Stelle, che crudeltà!
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Un sol piacer non v'è
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Un sol piacer non v'è,
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che, quando mio si fa,
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Che, quando mio si fa,
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570 |
non sia dolore.
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Non sia dolore. Parte.
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(Parte.)
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Fine dell'atto primo.
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Fine dell'Atto Primo.
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