Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757       Diplomatische Übertragung der Libretto-Vorlage Turin 1757 
SCENA XII
 
FSCENA XII.
 
Luogo magnifico, che introduce a vasto anfiteatro, di cui per diversi archi scopresi la parte interna. Si vedranno già nell'arena i complici della congiura condannati alle fiere.
Nel tempo che si canta il coro, preceduto da' littori, circondato da' senatori e patrizi romani e seguito da' pretoriani esce Tito, e dopo Annio e Servilia da diverse parti.
 
Nel tempo, che si canta il Coro, preceduto da' Littori, circondato da' Senatori, e Patrizj Romani, e seguito da' Pretoriani esce TITO, e dopo ANNIO, e SERVILIA da diverse parti.
Coro
 
CORO.
    Che del ciel, che degli dèi
 
    CHe del Ciel, che degli Dei
tu il pensier, l'amor tu sei,
 
Tu il pensier, l'amor tu sei,
1425
grand'eroe, nel giro angusto
 
Grand'Eroe, nel giro angusto
si mostrò di questo dì.
 
Si mostrò di questo dì.
    Ma cagion di meraviglia
 
    Ma cagion di meraviglia
non è già, felice Augusto,
 
Non è già, felice Augusto,
che gli dèi chi lor somiglia
 
FChe gli Dei, chi lor somiglia
1430
custodiscano così.
 
Custodiscano così.
Tito
 
Tito.
Pria che principio a' lieti
 
Pria, che principio a' lieti
spettacoli si dia, custodi, innanzi
 
Spettacoli si dia, custodi, innanzi
conducetemi il reo. (Più di perdono
 
Conducetemi il reo. (Più di perdono
speme ei non ha. Quanto aspettato meno
 
Speme ei non ha. Quanto aspettato meno,
1435
più caro esser gli dée.)
 
Più caro esser gli dee.)
Annio
 
Ann.
Pietà, signore.
 
Pietà, Signore.
Servilia
 
Servil.
Signor, pietà.
 
Signor, pietà.
Tito
 
Tito.
Se a chiederla venite
 
Se a chiederla venite
per Sesto, è tardi. È il suo destin deciso.
 
Per Sesto, è tardi. È il suo destin deciso.
Annio
 
Ann.
E sì tranquillo in viso
 
E sì tranquillo in viso
lo condanni a morir?
 
Lo condanni a morir?
Servilia
 
Servil.
Di Tito il core
 
Di Tito il core
1440
come il dolce perdé costume antico?
 
Come il dolce perdè costume antico?
Tito
 
Tito.
Ei s'appressa: tacete.
 
Ei s'appressa; tacete.
Servilia
 
Servil.
Oh Sesto!
 
Oh Sesto!
Annio
 
Ann.
Oh amico!
 
Oh amico!
SCENA XIII
 
FSCENA XIII.
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
 
PUBLIO, e SESTO fra' Littori, poi VITELLIA, e detti.
Tito
 
Tito.
Sesto, de' tuoi delitti
 
SEsto, de' tuoi delitti
tu sai la serie e sai
 
Tu sai la serie, e sai,
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
 
Qual pena ti si dee. Roma sconvolta,
1445
l'offesa maestà, le leggi offese,
 
L'offesa Maestà, le leggi offese,
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
 
L'amicizia tradita, il Mondo, il Cielo
voglion la morte tua. De' tradimenti
 
Voglion la morte tua. De' tradimenti
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
 
Sai pur, ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
Vitellia
 
Vitel.
(S'inginocchia.)
 
Eccoti, eccelso Augusto,
 
Eccoti, eccelso Augusto, S'inginocchia.
1450
eccoti al piè la più confusa…
 
Eccoti al piè la più confusa…
Tito
 
Tito.
Ah sorgi!
 
Ah sorgi,
Che fai? Che brami?
 
Che fai? che brami?
Vitellia
 
Vitel.
Io ti conduco innanzi
 
Io ti conduco innanzi
l'autor dell'empia trama.
 
L'autor dell'empia trama.
Tito
 
Tito.
Ov'è? Chi mai
 
Ov'è? Chi mai
preparò tante insidie al viver mio?
 
Preparò tante insidie al viver mio?
Vitellia
 
Vitel.
Nol crederai.
 
Nol crederai.
Tito
 
Tito.
Perché?
 
Perchè?
Vitellia
 
Vitel.
Perché son io.
 
Perchè son io.
Tito
 
FTito.
1455
Tu ancora?
 
Tu ancora?
Sesto, Servilia
 
Sesto./Servil.
Oh stelle!
 
Oh stelle!
Annio, Publio
 
Ann./Publ.
Oh numi!
 
Oh Numi!
Tito
 
Tito.
E quanti mai,
 
E quanti mai,
quanti siete a tradirmi?
 
Quanti siete a tradirmi?
Vitellia
 
Vitel.
Io la più rea
 
Io la più rea
son di ciascuno: io meditai la trama,
 
Son di ciascuno; io meditai la trama;
il più fedele amico
 
Il più fedele amico
io ti sedussi, io del suo cieco amore
 
Io ti sedussi; io del suo cieco amore
1460
a tuo danno abusai.
 
A tuo danno abusai.
Tito
 
Tito.
Ma del tuo sdegno
 
Ma del tuo sdegno
chi fu cagion?
 
Chi fu cagion?
Vitellia
 
Vitel.
La tua bontà. Credei
 
La tua bontà. Credei,
che questa fosse amor. La destra e il trono
 
Che questa fosse amor. La destra, e il trono
da te speravo in dono, e poi negletta
 
Da te speravo in dono, e poi negletta
restai due volte e proccurai vendetta.
 
Restai due volte, e proccurai vendetta.
Tito
 
Tito.
1465
Ma che giorno è mai questo? Al punto istesso
 
Ma che giorno è mai questo? Al punto istesso,
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
 
Che assolvo un reo, ne scopro un altro! E quando
troverò, giusti numi,
 
Troverò, giusti Numi,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
 
Un'anima fedel? Congiuran gli astri,
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
 
Cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
1470
a diventar crudel. No, non avranno
 
FA diventar crudel. No; non avranno
questo trionfo. A sostener la gara
 
Questo trionfo. A sostener la gara
già s'impegnò la mia virtù. Vediamo
 
Già s'impegnò la mia virtù. Vediamo,
se più costante sia
 
Se più costante sia
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
 
L'altrui perfidia, o la clemenza mia.
1475
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
 
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
Lentulo e i suoi seguaci
 
Lentulo, e i suoi seguaci
e vita e libertà; sia noto a Roma
 
E vita, e libertà; sia noto a Roma,
ch'io son l'istesso e ch'io
 
Ch'io son l'istesso, e ch'io
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
 
Tutto so, tutti assolvo, e tutto obblío.
Annio, Publio
 
Ann./Publ.
1480
Oh generoso!
 
Oh generoso!
Servilia
 
Servil.
E chi mai giunse a tanto?
 
E chi mai giunse a tanto?
Sesto
 
Sesto.
Io son di sasso.
 
Io son di sasso.
Vitellia
 
Vitel.
Io non trattengo il pianto.
 
Io non trattengo il pianto.
Tito
 
Tito.
Vitellia, a te promisi
 
Vitellia, a te promisi
la destra mia, ma…
 
La destra mia, ma…
Vitellia
 
Vitel.
Lo conosco, Augusto;
 
Lo conosco, Augusto;
non è per me:
 
Non è per me;
dopo un tal fallo il nodo
 
dopo un tal fallo il nodo
1485
mostruoso saria.
 
Mostruoso saría.
Tito
 
Tito.
Ti bramo in parte
 
Ti bramo in parte
contenta almeno. Una rival sul trono
 
Contenta almeno. Una rival sul trono
non vedrai, tel prometto. Altra io non voglio
 
Non vedrai, tel prometto. Altra io non voglio
sposa che Roma, i figli miei saranno
 
Sposa, che Roma; i figli miei saranno
i popoli soggetti,
 
FI popoli soggetti;
1490
serbo indivisi a lor tutti gli affetti.
 
Serbo indivisi a lor tutti gli affetti.
Tu d'Annio e di Servilia
 
Tu d'Annio, e di Servilia
agl'imenei felici unisci i tuoi,
 
Agl'imenei felici unisci i tuoi,
principessa, se vuoi. Concedi pure
 
Principessa, se vuoi. Concedi pure
la destra a Sesto: il sospirato acquisto
 
La destra a Sesto; il sospirato acquisto
1495
già gli costa abbastanza.
 
Già gli costa abbastanza.
Vitellia
 
Vitel.
Infin ch'io viva,
 
In fin ch'io viva,
fia sempre il tuo voler legge al mio core.
 
Fia sempre il tuo voler legge al mio core.
Sesto
 
Sesto.
Ah Cesare! Ah signore! E poi non soffri
 
Ah Cesare! ah Signore! E poi non soffri,
che t'adori la terra? E che destini
 
Che t'adori la Terra? E che destini
tempi il Tebro al tuo nume? E come e quando
 
Tempj il Tebro al tuo Nume? E come, e quando
1500
sperar potrò che la memoria amara
 
Sperar potrò, che la memoria amara
de' falli miei…
 
De' falli miei…
Tito
 
Tito.
Sesto, non più: torniamo
 
Sesto, non più; torniamo
di nuovo amici, e de' trascorsi tuoi
 
Di nuovo amici; e de' trascorsi tuoi
non si parli più mai. Dal cor di Tito
 
Non si parli più mai. Dal cor di Tito
già cancellati sono:
 
Già cancellati sono;
1505
me li scordo, t'abbraccio e ti perdono.
 
Me gli scordo, t'abbraccio, e ti perdono.
Coro
 
FCORO.
    Che del ciel, che degli dèi
 
    Che del Ciel, che degli Dei
tu il pensier, l'amor tu sei,
 
Tu il pensier, l'amor tu sei,
grand'eroe, nel giro angusto
 
Grand'Eroe nel giro angusto
si mostrò di questo dì.
 
Si mostrò di questo dì.
1510
    Ma cagion di meraviglia
 
    Ma cagion di meraviglia
non è già, felice Augusto,
 
Non è già, felice Augusto,
che gli dèi chi lor somiglia
 
Che gli Dei, chi lor somiglia,
custodiscano così.
 
Custodiscano così.
Licenza
 
LICENZA.
Non crederlo, signor; te non pretesi
 
NOn crederlo, Signor; te non pretesi
1515
ritrarre in Tito. Il rispettoso ingegno
 
Ritrarre in Tito. Il rispettoso ingegno
sa le sue forze a pieno,
 
Sa le sue forze a pieno,
né a questo segno io gli rallento il freno.
 
Nè a questo segno io gli rallento il freno.
Veggo ben che ciascuno
 
Veggo ben, che ciascuno
ti riconobbe in lui. So che tu stesso
 
Ti riconobbe in lui. So, che tu stesso
1520
quegli affetti clementi,
 
Quegli affetti clementi,
che in sen Tito sentiva, in sen ti senti.
 
Che in sen Tito sentiva, in sen ti senti.
Ma, Cesare, è mia colpa
 
Ma, Cesare, è mia colpa
la conoscenza altrui?
 
La conoscenza altrui?
È colpa mia che tu somigli a lui?
 
È colpa mia, che tu somigli a lui?
1525
Ah vieta, invitto Augusto,
 
FAh vieta, invitto Augusto,
se le immagini tue mirar non vuoi,
 
Se le immagini tue mirar non vuoi,
vieta alle muse il rammentar gli eroi.
 
Vieta alle Muse il rammentar gli Eroi.
    Sempre l'istesso aspetto
 
    Sempre l'istesso aspetto
ha la virtù verace:
 
Ha la virtù verace;
1530
benché in diverso petto,
 
Benchè in diverso petto,
diversa mai non è.
 
Diversa mai non è.
    E ogni virtù più bella
 
    E ogni virtù più bella
se in te, signor, s'aduna,
 
Se in te, Signor, s'aduna,
come ritrarne alcuna
 
Come ritrarne alcuna,
1535
che non somigli a te?
 
Che non somigli a te?
IL FINE.
 
IL FINE.