Kritische Edition des Librettos       Diplomatische Übertragung des Librettos 
SCENA IV
 
SCENA IV.
Detti.
 
Detti.
Sesto
 
    Se al volto mai ti senti
 
    Se al volto mai ti senti
lieve aura che s'aggiri,
 
Lieve aura, che s'aggiri,
555
gli estremi miei sospiri
 
Gli estremi miei sospiri
quell'alito sarà.
 
Quell'alito sarà.
Vitellia
 
Vit.
    (Per me vien tratto a morte.
 
    Per me vien tratto a morte:
Ah dove mai m'ascondo?
 
Ah dove mai m'ascondo!
Fra poco noto al mondo
 
Fra poco noto al mondo
560
il fallo mio sarà.)
 
Il fallo mio sarà.
Publio
 
Pub.
    Vieni…
 
    Vieni
Sesto
 
Sest.
Ti sieguo
 
Ti sieguo…
(A Vitellia.)
 
Addio.
 
addio. (a Vit.)
Vitellia
 
Vit.
Senti… Mi perdo… Oh dio!
 
Senti… mi perdo, oh Dio!
Publio
 
Pub.
Vieni…
 
Vieni.
Vitellia
 
FVit.
Che crudeltà!
 
Che crudeltà!
 
Sesto
 
Sest.
(In atto di partire.)
 
    Rammenta chi t'adora
 
    Rammenta chi t'adora (in atto di partire)
565
in questo stato ancora.
 
In questo stato ancora.
Mercede al mio dolore
 
Mercede al mio dolore
sia almen la tua pietà.
 
Sia almen la tua pietà
Vitellia
 
Vit.
    (Mi laceran il core
 
    (Mi laceran il core
 
a 3.
rimorso, orror, spavento.
 
Rimorso, orror, spavento.
570
Quel che nell'alma io sento
 
Quel che nell'alma io sento
di duol morir mi fa.)
 
Di duol morir mi fa.)
Publio
 
Pub.
    (L'acerbo amaro pianto,
 
    L'acerbo amaro pianto,
che da' suoi lumi piove,
 
Che da' suoi lumi piove,
l'anima mi commove,
 
L'anima mi commove,
575
ma vana è la pietà.)
 
Ma vana è la pietá. (Pub. e Sest. partono con le Guardie, e Vit. dalla parte opposta.)
 
(Publio e Sesto partono con le guardie, e Vitellia dalla parte opposta.)
 


Gran sala destinata alle publiche udienze. Trono, sedia e tavolino.
 
SCENA V
 
SCENA V.
 
Gran Sala destinata alle publiche udienze. Trono, Sedia, e Tavolino.
Tito, Publio, patrizi, pretoriani e popolo.
 
Tito, Publio, Patrizj, Pretoriani, e Popolo.
Coro
 
Coro.
    Ah grazie si rendano
 
    Ah grazie si rendano
al sommo fattor
 
Al Sommo Fattor,
    che in Tito del trono
 
    Che in Tito del Trono
salvò lo splendor.
 
Salvò lo splendor.
Tito
 
Tito.
580
    Ah no, sventurato
 
    Ah nò sventurato
non sono cotanto,
 
Non sono cotanto,
se in Roma il mio fato
 
FSe in Roma il mio fato
si trova compianto,
 
Si trova compianto,
se voti per Tito
 
Se voti per Tito
585
si formano ancor.
 
Si formano ancor.
Coro
 
Coro.
    Ah grazie si rendano
 
    Ah grazie si rendano
al sommo fattor
 
Al Sommo Fattor,
che in Tito del trono
 
Che in Tito del Trono
salvò lo splendor.
 
Salvò lo Splendor.
Publio
 
Pub.
590
Già de' publici giuochi,
 
Già de' publici giuochi,
signor, l'ora trascorre. Il dì solenne
 
Signor, l'ora trascorre. Il di solenne
sai che non soffre il trascurargli. È tutto
 
Sai che non soffre il trascurargli. E' tutto
colà d'intorno alla festiva arena
 
Colà d'intorno alla festiva arena
il popolo raccolto, e non s'attende
 
Il popolo raccolto; e non s'attende
595
che la presenza tua. Ciascun sospira
 
Che la presenza tua. Ciascun sospira
dopo il noto periglio
 
Dopo il noto periglio
di rivederti salvo. Alla tua Roma
 
Di rivederti salvo. Alla tua Roma
non differir sì bel contento.
 
Non differir sì bel contento.
Tito
 
Tit.
Andremo,
 
Andremo,
Publio, fra poco. Io non avrei riposo,
 
Publio fra poco. Io non avrei riposo,
600
se di Sesto il destino
 
Se di Sesto il destino
pria non sapessi. Avrà il Senato omai
 
Pria non sapessi. Avrà il Senato omai
le sue discolpe udite; avrà scoperto,
 
Le sue discolpe udite: avrà scoperto,
vedrai, ch'egli è innocente; e non dovrebbe
 
Vedrai, ch'egli è innocente; e non dovrebbe
tardar molto l'avviso.
 
Tardar molto l'avviso.
Publio
 
Pub.
Ah troppo chiaro
 
Ah troppo chiaro
605
Lentulo favellò.
 
Lentulo favellò.
Tito
 
Tit.
Lentulo forse
 
Lentulo forse
cerca al fallo un compagno
 
Cerca al fallo un compagno
per averlo al perdono. Ei non ignora
 
Per averlo al perdono. Ei non ignora
quanto Sesto m'è caro. Arte comune
 
FQuanto Sesto m'è caro. Arte comune
questa è de' rei. Pur dal Senato ancora
 
Questa è de' rei: Pur dal senato ancora
610
non torna alcun. Che mai sarà? Va', chiedi:
 
Non torna alcun. Che mai sarà? Va: chiedi
che si fa, che si attende? Io voglio tutto
 
Che si fa, che si attende? Io voglio tutto
saper pria di partir.
 
Saper pria di partir.
Publio
 
Pub.
Vado; ma temo
 
Vado; ma temo
di non tornar nunzio felice.
 
Di non tornar nunzio felice.
Tito
 
Tit.
E puoi
 
E puoi
creder Sesto infedele? Io dal mio core
 
Creder Sesto infedele? Io dal mio core
615
il suo misuro, e un impossibil parmi
 
Il suo misuro; e un impossibil parmi
ch'egli m'abbia tradito.
 
Ch'egli m'abbia tradito.
Publio
 
Pub.
Ma, signor, non han tutti il cor di Tito.
 
Ma, Signor, non han tutti il cor di Tito.
    Tardi s'avvede
 
    Tardi s'avvede
d'un tradimento
 
D'un tradimento
620
chi mai di fede
 
Chi mai di fede
mancar non sa.
 
Mancar non sà.
    Un cor verace,
 
    Un cor verace
pieno d'onore,
 
Pieno d'onore
non è portento,
 
Non è portento
625
se ogn'altro core
 
Se ogn'altro core
crede incapace
 
Crede incapace
d'infedeltà.
 
D'infedeltà.
(Parte.)
 
(Parte.)
SCENA VI
 
SCENA VI.
Tito, poi Annio.
 
Tito, poi Annio.
Tito
 
Tit.
No, così scellerato
 
Nò: così scellerato
il mio Sesto non credo. Io l'ho veduto
 
Il mio Sesto non credo. Io l'hò veduto
630
non sol fido ed amico,
 
FNon sol fido, ed amico;
ma tenero per me. Tanto cambiarsi
 
Ma tenero per me. Tanto cambiarsi
un'alma non potrebbe. Annio, che rechi?
 
Un'alma non potrebbe. Annio che rechi?
L'innocenza di Sesto?
 
L'innocenza di Sesto?
Consolami.
 
Consolami.
Annio
 
Ann.
Signor, pietà per lui
 
Signor, pietà per lui
635
ad implorar io vengo.
 
Ad implorar io vengo.
SCENA VII
 
SCENA VII.
Detti, Publio con foglio.
 
Detti, Publio con foglio.
Publio
 
Pub.
Cesare, nol diss'io? Sesto è l'autore
 
Cesare, nol diss'io. Sesto è l'autore
della trama crudel.
 
Della trama crudel.
Tito
 
Tit.
Publio, ed è vero?
 
Publio, ed è vero?
Publio
 
Pub.
Purtroppo. Ei di sua bocca
 
Pur troppo: ei di sua bocca
tutto affermò. Co' complici il Senato
 
Tutto affermò. Co' complici il Senato
640
alle fiere il condanna.
 
Alle fiere il condanna.
Ecco il decreto
 
Ecco il decreto
terribile, ma giusto;
 
Terribile, ma giusto: (dà il foglio a Tito.)
(Dà il foglio a Tito.)
 
né vi manca, o signor, che il nome augusto.
 
Nè vi manca, o Signor, che il nome Augusto.
Tito
 
Tit.
(Si getta a sedere.)
 
Onnipossenti dèi!
 
Onnipossenti Dei! (si getta a sedere.)
Annio
 
Ann.
Ah pietoso monarca…
 
Ah pietoso Monarca…
Tito
 
Tit.
Annio, per ora
 
Annio, per ora
645
lasciami in pace.
 
Lasciami in pace.
Publio
 
Pub.
Alla gran pompa unite
 
Alla gran pompa unite
sai che le genti omai…
 
Sai che le genti omai…
Tito
 
Tit.
Lo so. Partite.
 
Lo sò: partite.
Annio
 
Ann.
Deh perdona s'io parlo
 
Deh perdona, s'io parlo
in favor d'un insano.
 
In favor d'un insano.
Della mia cara sposa egli è germano.
 
Della mia cara sposa egli è germao.
650
    Tu fosti tradito,
 
F    Tu fosti tradito:
ei degno è di morte;
 
Ei degno è di morte:
ma il core di Tito
 
Ma il core di Tito
pur lascia sperar.
 
Pur lascia sperar.
    Deh prendi consiglio,
 
    Deh prendi consiglio,
655
signor, dal tuo core:
 
Signor, dal tuo core:
il nostro dolore
 
Il nostro dolore
ti degna mirar.
 
Ti degna mirar.
(Publio ed Annio partono.)
 
(Publ. ed Annio partono.)
SCENA VIII
 
SCENA VIII.
Tito solo a sedere.
 
Tito solo a sedere.
Tito
 
Che orror! Che tradimento!
 
Che orror! che tradimento!
Che nera infedeltà! Fingersi amico,
 
Che nera infedeltà! fingersi amico
660
essermi sempre al fianco, ogni momento
 
Essermi sempre al fianco: ogni momento
esiger dal mio core
 
Esiger dal mio core
qualche prova d'amore, e starmi intanto
 
Qualche prova d'amore, e starmi intanto
preparando la morte! Ed io sospendo
 
Preparando la morte! ed io sospendo
ancor la pena? E la sentenza ancora
 
Ancor la pena? e la sentenza ancora
665
non segno?…
 
Non segno?…
Ah sì, lo scellerato mora.
 
Ah, sì lo scellerato mora.
(Prende la penna per sottoscrivere.)
 
(prende la penna per sottoscrivere)
Mora… Ma senza udirlo
 
Mora!… Ma senza udirlo
mando Sesto a morir? Sì, già l'intese
 
Mando Sesto a morir? sì: già l'intese
abbastanza il Senato. E s'egli avesse
 
Abbastanza il Senato. E s'egli avesse
qualche arcano a svelarmi?
 
Qualche arcano a svelarmi?
(Depone la penna, intanto esce una guardia.)
 
Olà. (S'ascolti,
 
(olà.) s'ascolti,
 
(depone la penna: intanto esce una Guardia.)
670
e poi vada al supplicio.) A me si guidi
 
FE poi vada al supplicio. (A me si guidi
Sesto.
 
Sesto.)
(La guardia parte.)
 
È pur di chi regna
 
E pur di chi regna
infelice il destino!
 
Infelice il destino (la Guardia parte)!
A noi si nega
 
A noi si nega
ciò che a' più bassi è dato. In mezzo al bosco
 
Ciò che a' più bassi è dato. In mezzo al bosco
quel villanel mendìco, a cui circonda
 
Quel villanel mendico, a cui circonda
675
ruvida lana il rozzo fianco, a cui
 
Ruvida lana il rozzo fianco, a cui
è mal fido riparo
 
E mal fido riparo
dall'ingiurie del ciel tugurio informe,
 
Dall'ingiurie del ciel tugurio informe,
placido i sonni dorme,
 
Placido i sonni dorme,
passa tranquillo i dì. Molto non brama;
 
Passa tranquillo i dì. Molto non brama:
680
sa chi l'odia e chi l'ama; unito o solo
 
Sà chi l'odia, e chi l'ama: unito e solo
torna sicuro alla foresta, al monte;
 
Torna sicuro alla foresta, al monte;
e vede il core a ciascheduno in fronte.
 
E vede il core a chiascheduno in fronte.
Noi fra tante ricchezze
 
Noi fra tante ricchezze
sempre incerti viviam, ché in faccia a noi
 
Sempre incerti viviam: che in faccia a noi
685
la speranza o il timore
 
La speranza, o il timore
sulla fronte d'ognun trasforma il core.
 
Sulla fronte d'ognun trasforma il core.
Chi dall'infido amico,
 
Chi dall'infido amico
olà, chi mai
 
(olà) chi mai
questo temer dovea?
 
Questo temer dovea?
SCENA IX
 
SCENA IX.
Publio e Tito.
 
Publio, e Tito.
Tito
 
Tit.
Ma, Publio, ancora
 
Ma, Publio, ancora
Sesto non viene?
 
Sesto non viene?
Publio
 
Pub.
Ad eseguire il cenno
 
Ad eseguire il cenno
690
già volaro i custodi.
 
Gia' volaro i custodi.
Tito
 
Tit.
Io non comprendo
 
Io non comprendo
un sì lungo tardar.
 
Un sì lungo tardar.
Publio
 
FPub.
Pochi momenti
 
Pochi momenti
sono scorsi, o signor.
 
Sono scorsi, o Signor.
Tito
 
Tit.
Vanne tu stesso,
 
Vanne tu stesso:
affrettalo.
 
Affrettalo.
Publio
 
Pub.
Ubbidisco…
 
Ubbidisco…
I tuoi littori
 
i tuoi Littori
veggonsi comparir. Sesto dovrebbe
 
Veggonsi comparir. Sesto dovrebbe
695
non molto esser lontano. Eccolo.
 
Non molto esser lontano. Eccolo.
Tito
 
Tit.
Ingrato!
 
Ingrato!
All'udir che s'appressa
 
All'udir che s'appressa,
già mi parla a suo pro l'affetto antico.
 
Già mi parla a suo prò l'affetto antico.
Ma no, trovi il suo prence e non l'amico.
 
Ma nò: trovi il suo Prence, e non l'amico.
SCENA X
 
SCENA X.
Tito, Publio, Sesto e custodi. Sesto, entrato appena, si ferma.
 
Tito, Publio, Sesto, e custodi. Sesto entrato appena, si ferma.
Sesto
 
Sesto.
    (Quello
 
    (Quello
di Tito è il volto!…
 
di Tito è il volto!…
700
Ah dove, oh stelle! è andata
 
Ah dove oh stelle! è andata
la sua dolcezza usata?
 
La sua dolcezza usata?
Or ei mi fa tremar.)
 
Or ei mi fà tremar.)
Tito
 
Tito.
    (Eterni dèi! Di Sesto
 
    (Eterni Dei! di Sesto
dunque il sembiante è questo?
 
Dunque il sembiante è questo?
705
Oh come può un delitto
 
Oh come può un delitto
un volto trasformar!)
 
Un volto trasformar!)
Publio
 
Publio.
    (Mille diversi affetti
 
    (Mille diversi affetti
in Tito guerra fanno:
 
In Tito guerra fanno.
s'ei prova un tal affanno,
 
F     S'ei prova un tal affanno,
710
lo seguita ad amar.)
 
Lo seguita ad amar.)
Tito
 
Tito.
    Avvicinati.
 
    Avvicinati.
Sesto
 
Sesto.
(Oh voce
 
(Oh voce
che piombami sul core!)
 
Che piombami sul core)
Tito
 
Tito.
Non odi?
 
    Non odi?
Sesto
 
Sesto.
(Di sudore
 
Di sudore
mi sento, oh dio!
 
Mi sento oh Dio!
bagnar.)
 
bagnar.
 
Tito, Publio
 
Tit. Pub. a 2.
715
    (Palpita il traditore,
 
    (Palpita il traditore,
 
a 3.
né gli occhi ardisce alzar.)
 
Nè gli occhi ardisce alzar.)
 
Sesto
 
Sesto.
(Oh dio! Non può chi more,
 
    (Oh Dio! non può chi more
non può di più penar.)
 
Non può di più penar.)
Tito
 
Tit.
(Eppur mi fa pietà.) Publio, custodi,
 
(Eppur mi fà pietà.) Publio, Custodi,
720
lasciatemi con lui.
 
Lasciatemi con lui. (Publio, e le guardie partono)
(Publio e le guardie partono.)
 
Sesto
 
Sest.
(No, di quel volto
 
(Nò, di quel volto
non ho costanza a sostener l'impero.)
 
Non hò costanza a sostener l'impero.)
Tito
 
Tit.
(Depone l'aria maestosa.)
 
Ah Sesto, è dunque vero?
 
Ah Sesto è dunque vero? (depone l'aria maestosa)
Dunque vuoi la mia morte? In che t'offese
 
Dunque vuoi la mia morte? In che t'offese
il tuo prence, il tuo padre,
 
Il tuo Prence, il tuo Padre,
725
il tuo benefattor? Se Tito augusto
 
Il tuo Benefattor? Se Tito Augusto
hai potuto obbliar, di Tito amico
 
Hai potuto obbliar, di Tito amico
come non ti sovvenne? Il premio è questo
 
FCome non ti sovvenne? Il premio è questo
della tenera cura
 
Della tenera cura,
ch'ebbi sempre di te? Di chi fidarmi
 
Ch'ebbi sempre di te? Di chi fidarmi
730
in avvenir potrò, se giunse, oh dèi!
 
In avvenir potrò, se giunse oh Dei!
anche Sesto a tradirmi? E lo potesti?
 
Anche Sesto a tradirmi? E lo potesti?
E 'l cor te lo sofferse?
 
E 'l cor te lo sofferse?
Sesto
 
Sest.
(S'inginocchia.)
 
Ah Tito, ah mio
 
Ah Tito, ah mio (s'ingnocchia.)
clementissimo prence,
 
Clementissimo Prence,
non più, non più! Se tu veder potessi
 
Non più, non più: se tu veder potessi
735
questo misero cor, spergiuro, ingrato
 
Questo misero cor; spergiuro, ingrato
pur ti farei pietà. Tutte ho sugli occhi
 
Pur ti farei pietà. Tutte ho sugli occhi
tutte le colpe mie, tutti rammento
 
Tutte le colpe mie: tutti rammento
i benefici tuoi; soffrir non posso
 
I beneficj tuoi: soffrir non posso,
né l'idea di me stesso
 
Nè l'idea di me stesso,
740
né la presenza tua. Quel sacro volto,
 
Nè la presenza tua. Quel sacro volto,
la voce tua, la tua clemenza istessa
 
La voce tua, la tua clemenza istessa
diventò mio supplicio. Affretta almeno,
 
Diventò mio supplicio. Affretta almeno,
affretta il mio morir. Toglimi presto
 
Affretta il mio morir. Toglimi presto
questa vita infedel; lascia ch'io versi,
 
Questa vita infedel: lascia, ch'io versi,
745
se pietoso esser vuoi,
 
Se pietoso esser vuoi,
questo perfido sangue ai piedi tuoi.
 
Questo perfido sangue ai piedi tuoi.
Tito
 
Tit.
Sorgi, infelice.
 
Sorgi, infelice. (Sesto si leva)
(Sesto si leva.)
 
(Il contenersi è pena
 
(il contenersi è pena
a quel tenero pianto.) Or vedi a quale
 
A quel tenero pianto.) Or vedi a quale
lacrimevole stato
 
Lacrimevole stato
750
un delitto riduce, una sfrenata
 
Un delitto riduce, una sfrenata
avidità d'impero! E che sperasti
 
Avidità d'Impero! E che sperasti
di trovar mai nel trono? Il sommo forse
 
Di trovar mai nel Trono? Il sommo forse
d'ogni contento? Ah sconsigliato! Osserva
 
D'ogni contento? Ah sconsigliato! osserva
quai frutti io ne raccolgo;
 
Quai frutti io ne raccolgo,
755
e bramalo, se puoi.
 
E bramalo, se puoi.
Sesto
 
FSest.
No, questa brama
 
No, questa brama
non fu che mi sedusse.
 
Non fu, che mi sedusse.
Tito
 
Tit.
Dunque che fu?
 
Dunque che fù?
Sesto
 
Sest.
La debolezza mia,
 
La debolezza mia
la mia fatalità.
 
La mia fatalità.
Tito
 
Tit.
Più chiaro almeno
 
Più chiaro almeno
spiegati.
 
Spiegati.
Sesto
 
Sest.
Oh dio! Non posso.
 
Oh Dio! non posso.
Tito
 
Tit.
Odimi, o Sesto.
 
Odimi, o Sesto:
760
Siam soli, il tuo sovrano
 
Siam soli: il tuo Sovrano
non è presente. Apri il tuo core a Tito,
 
Non è presente. Apri il tuo core a Tito:
confidati all'amico. Io ti prometto
 
Confidati all'amico. Io ti prometto,
che Augusto nol saprà. Del tuo delitto
 
Che Augusto nol saprà. Del tuo delitto
di' la prima cagion. Cerchiamo insieme
 
Dì la prima cagion. Cerchiamo insieme
765
una via di scusarti. Io ne sarei
 
Una via di scusarti. Io ne sarei
forse di te più lieto.
 
Forse di te più lieto.
Sesto
 
Sest.
Ah la mia colpa
 
Ah la mia colpa
non ha difesa.
 
Non hà difesa.
Tito
 
Tit.
In contraccambio almeno
 
In contraccambio almeno
d'amicizia lo chiedo. Io non celai
 
D'amicizia lo chiedo. Io non celai
alla tua fede i più gelosi arcani:
 
Alla tua fede i più gelosi arcani:
770
merito ben che Sesto
 
Merito ben che Sesto
mi fidi un suo segreto.
 
Mi fidi un suo segreto.
Sesto
 
Sest.
(Ecco una nuova
 
(Ecco una nuova
specie di pena! O dispiacere a Tito
 
Specie di pena! o dispiacere a Tito,
o Vitellia accusar.)
 
O Vitellia accusar)
Tito
 
Tit.
(Incomincia a turbarsi.)
 
Dubiti ancora?
 
Dubiti ancora? (incomincia a turbarsi)
Ma, Sesto, mi ferisci
 
Ma, Sesto, mi ferisci
775
nel più vivo del cor. Vedi che troppo
 
Nel più vivo del cor. Vedi, che troppo
tu l'amicizia oltraggi
 
Tu l'amicizia oltraggi
con questo diffidar. Pensaci.
 
Con questo diffidar. Pensaci:
(Con impazienza.)
 
Appaga
 
oppaga
il mio giusto desio.
 
Il mio giusto desio. (con impazienza)
Sesto
 
FSest.
(Con disperazione.)
 
(Ma qual astro splendeva al nascer mio!)
 
(Ma qual astro splendeva al nascer mio!)
 
(con dispersatione)
Tito
 
Tit.
780
E taci? E non rispondi? Ah giacché puoi
 
E taci? E non rispondi? Ah giacchè puoi
tanto abusar di mia pietà…
 
Tanto abusar di mia pietà.
Sesto
 
Sest.
Signore…
 
Signore…
Sappi dunque… (Che fo?)
 
Sappi dunque… (che fò?)
Tito
 
Tit.
Siegui.
 
Siegui.
Sesto
 
Sest.
(Ma quando
 
Ma quando
finirò di penar?)
 
finirò di penar?
Tito
 
Tit.
Parla una volta:
 
Parla una volta:
che mi volevi dir?
 
Che mi volevi dir?
Sesto
 
Sest.
Ch'io son l'oggetto
 
Ch'io son l'oggetto
785
dell'ira degli dèi; che la mia sorte
 
Dell'ira degli Dei: che la mia sorte
non ho più forza a tollerar; ch'io stesso
 
Non ho più forza a tollerar: ch'io stesso
traditor mi confesso, empio mi chiamo;
 
Traditor mi confesso, empio mi chiamo:
ch'io merito la morte e ch'io la bramo.
 
Ch'io merito la morte, e ch'io la bramo.
Tito
 
Tit.
Sconoscente!
 
Sconoscente!
E l'avrai.
 
e l'avrai.
(Alle guardie che saranno uscite.)
 
Custodi, il reo
 
Custodi, il reo
790
toglietemi d'innanzi.
 
Toglietemi d'innanzi.
 
(alle guardie, che saranno uscite.)
Sesto
 
Sest.
Il bacio estremo
 
Il bacio estremo
su quella invitta man…
 
Su quella invitta man.
Tito
 
Tit.
Parti: non è più tempo,
 
Parti: non è più tempo
or tuo giudice sono.
 
Or tuo giudice sono.
Sesto
 
Sest.
Ah sia questo, signor, l'ultimo dono.
 
Ah sia questo, Signor, l'ultimo dono.
795
    Deh per questo instante solo
 
    Deh per questo instante solo
ti ricorda il primo amor,
 
Ti ricorda il primo amor.
ché morir mi fa di duolo
 
Che morir mi fa di duolo
il tuo sdegno, il tuo rigor.
 
Il tuo sdegno il tuo rigor.
    Di pietade indegno, è vero,
 
    Di pietade indegno è vero,
800
sol spirar io deggio orror;
 
Sol spirar io deggio orror.
pur saresti men severo,
 
FPur saresti men severo,
se vedessi questo cor.
 
Se vedessi questo cor.
    Disperato vado a morte,
 
    Disperato vado a morte;
ma il morir non mi spaventa;
 
Ma il morir non mi spaventa.
805
il pensiero mi tormenta
 
Il pensiero mi tormenta
che fui teco un traditor.
 
Che fui teco un traditor.
    (Tanto affanno soffre un core,
 
    (Tanto affanno soffre un core,
né si more di dolor!)
 
Nè si more di dolor!)
(Parte.)
 
(parte.)
SCENA XI
 
SCENA XI.
Tito solo.
 
Tito solo.
Tito
 
Ove s'intese mai più contumace
 
Ove s'intese mai più contumace
810
infedeltà?
 
Infedeltà?
Deggio alla mia negletta
 
deggio alla mia negletta
disprezzata clemenza una vendetta.
 
Disprezzata clemenza una vendetta.
Vendetta!… Il cor di Tito
 
Vendetta!… Il cor di Tito
tali sensi produce?…
 
Tali sensi produce?…
Eh viva… Invano
 
Eh viva… in vano
parlar dunque le leggi? Io lor custode
 
Parlar dunque le leggi? Io lor custode
815
l'eseguisco così? Di Sesto amico
 
L'eseguisco così? Di Sesto amico.
non sa Tito scordarsi?…
 
Non sà Tito scordarsi?…
(Siede.)
 
Ogn'altro affetto
 
Ogn'altro affetto
d'amicizia e pietà taccia per ora.
 
D'amicizia, e pietà taccia per ora (siede)
Sesto è reo: Sesto mora.
 
Sesto è reo: Sesto mora. (sotto scrive)
(Sottoscrive.)
 
Eccoci aspersi
 
Eccoci aspersi
di cittadino sangue, e s'incomincia
 
Di cittadino sangue, e s'incomincia
820
dal sangue d'un amico. Or che diranno
 
Dal sangue d'un amico. Or che diranno
i posteri di noi? Diran che in Tito
 
I Posteri di noi? Diran, che in Tito
si stancò la clemenza,
 
Si stancò la clemenza,
come in Silla e in Augusto
 
Come in Silla, e in Augusto
la crudeltà;
 
La crudeltà:
che Tito era l'offeso
 
che Tito era l'offeso,
825
e che le proprie offese,
 
E che le proprie offese,
senza ingiuria del giusto,
 
FSenza ingiuria del giusto,
ben poteva obbliar. Ma dunque faccio
 
Ben poteva obbliar. Ma dunque faccio
sì gran forza al mio cor? Né almen sicuro
 
Si gran forza al mio cor. Nè almen sicuro
sarò ch'altri m'approvi? Ah non si lasci
 
Sarò ch'altri l'approvi? Ah non si lasci
830
il solito cammin.
 
Il solito cammin. …
(Lacera il foglio.)
 
Viva l'amico!
 
Viva l'amico!
 
(lacera il foglio)
benché infedele. E se accusarmi il mondo
 
Benchè infedele. E se accusarmi il mondo
vuol pur di qualche errore,
 
Vuol pur di qualche errore,
m'accusi di pietà,
 
M'accusi di pietà
non di rigore.
 
non di rigore.
(Getta il foglio lacerato.)
 
(gatta il foglio lacerato.)
Publio.
 
Publio.
SCENA XII
 
SCENA XII.
Detto e Publio.
 
Detto, e Publio.
Publio
 
Pub.
Cesare.
 
Cesare.
Tito
 
Tit.
Andiamo
 
Andiamo
835
al popolo che attende.
 
Al popolo, che attende.
Publio
 
Pub.
E Sesto?
 
E Sesto?
Tito
 
Tit.
E Sesto
 
E Sesto.
venga all'arena ancor.
 
Venga all'arena ancor.
Publio
 
Pub.
Dunque il suo fato…
 
Dunque il suo fato?…
Tito
 
Tit.
Sì, Publio, è già deciso.
 
Si, Publio, è già deciso.
Publio
 
Pub.
(Oh sventurato!)
 
(Oh sventurato!)
Tito
 
Tito.
    Se all'impero, amici dèi,
 
    Se all'Impero, amici Dei,
necessario è un cor severo,
 
Necessario è un cor severo;
840
o togliete a me l'impero
 
O togliete a me l'impero,
o a me date un altro cor.
 
O a me date un altro cor.
    Se la fé de' regni miei
 
    Se la fè dè regni miei
coll'amor non assicuro,
 
Coll'amor non assicuro,
d'una fede non mi curo
 
FD'una fede non mi curo,
845
che sia frutto del timor.
 
Che sia frutto del timor.
(Parte.)
 
(parte.)
SCENA XIII
 
SCENA XIII.
Vitellia uscendo dalla porta opposta richiama Publio che seguita Tito.
 
Vitellia uscendo dalla porta opposita, richiama Publio, che seguita Tito.
Vitellia
 
Vit.
Publio, ascolta.
 
Publio, ascolta.
Publio
 
Pub.
(In atto di partire.)
 
Perdona:
 
Perdona (ia atto di partire)
deggio a Cesare appresso
 
Deggio a Cesare appresso
andar…
 
Andar…
Vitellia
 
Vit.
Dove?
 
Dove?
Publio
 
Pub.
All'arena.
 
All'arena.
Vitellia
 
Vit.
E Sesto?
 
E Sesto?
Publio
 
Pub.
Anch'esso.
 
Anch'esso.
Vitellia
 
Vit.
Dunque morrà?
 
Dunque morrà?
Publio
 
Pub.
Purtroppo.
 
Pur troppo.
Vitellia
 
Vit.
(Ohimè!) Con Tito
 
(Ohimè!) con Tito
850
Sesto ha parlato?
 
Sesto ha parlato?
Publio
 
Pub.
E lungamente.
 
E lungamente.
Vitellia
 
Vit.
E sai
 
E sai
quel ch'ei dicesse?
 
Quel, ch'ei dicesse?
Publio
 
Pub.
No, solo con lui
 
No: Solo con lui
restar Cesare volle: escluso io fui.
 
Restar Cesare volle: escluso io fui. (parte)
(Parte.)
 
SCENA XIV
 
SCENA XIV.
Vitellia, e poi Annio e Servilia da diverse parti.
 
Vitellia, e poi Annio, e Servilia da diverse partí:
Vitellia
 
Vit.
Non giova lusingarsi:
 
Non giova lusingarsi:
Sesto già mi scoperse. A Publio istesso
 
Sesto già mi scoperse. A Publio istesso
855
si conosce sul volto. Ei non fu mai
 
FSi conosce sul volto. Ei non fù mai
con me sì ritenuto; ei fugge; ei teme
 
Con me sì ritenuto; ei fugge; ei teme
di restar meco. Ah secondato avessi
 
Di rastar meco. Ah secondato avessi
gl'impulsi del mio cor! Per tempo a Tito
 
Gl'impulsi del mio cor. Per tempo a Tito
dovea svelarmi e confessar l'errore.
 
Dovea svelarmi, e confessar l'errore.
860
Sempre in bocca d'un reo, che la detesta,
 
Sempre in bocca d'un reo, che la detesta,
scema d'orror la colpa. Or questo ancora
 
Scema d'orror la colpa. Or questo ancora
tardi saria. Seppe il delitto Augusto,
 
Tardi saria. Seppe il delitto Augusto,
e non da me. Questa ragione istessa
 
E non da me. Questa ragione istessa
fa più grave…
 
Fa più grave…
Servilia
 
Ser.
Ah Vitellia!
 
Ah Vitellia!
Annio
 
Ann.
Ah principessa!
 
Ah Principessa!
Servilia
 
Ser.
865
Il misero germano…
 
Il misero germano
Annio
 
Ann.
Il caro amico…
 
Il caro amico.
Servilia
 
Ser.
È condotto a morir.
 
E' condotto a morir.
Annio
 
Ann.
Fra poco in faccia
 
Fra poco in faccia
di Roma spettatrice
 
Di Roma spettatrice
delle fere sarà pasto infelice.
 
Delle fere sarà pasto infelice.
Vitellia
 
Vit.
Ma che posso per lui?
 
Ma che posso per lui.
Servilia
 
Ser.
Tutto. A' tuoi prieghi
 
Tutto. A' tuoi prieghi
870
Tito lo donerà.
 
Tito lo donerà
Annio
 
Ann.
Non può negarlo
 
Non può negarlo
alla novella Augusta.
 
Alla novella Augusta.
Vitellia
 
Vit.
Annio, non sono
 
Annio, non sono
augusta ancor.
 
Augusta ancor.
Annio
 
Ann.
Pria che tramonti il sole
 
Pria che tramonti il sole
Tito sarà tuo sposo. Or, me presente,
 
Tito sarà tuo sposo. Or, me presente,
per le pompe festive il cenno ei diede.
 
Per le pompe festive il cenno ei diede.
Vitellia
 
Vit.
875
(Dunque Sesto ha taciuto! Oh amore! Oh fede!)
 
(Dunque Sesto ha taciuto! oh amore! oh fede!)
Annio, Servilia, andiam. (Ma dove corro
 
Annio, Servilia, Andiam. (Ma dove coro
così senza pensar?) Partite, amici:
 
FCosì senza pensar?) Partite, Amici,
vi seguirò.
 
Vi seguirò.
Annio
 
Ann.
Ma se d'un tardo aiuto
 
Ma se d'un tardo ajuto
Sesto fidar si dée, Sesto è perduto.
 
Sesto fidar si dee, Sesto è perduto.
(Parte.)
 
(parte.)
Servilia
 
Ser.
880
Andiam. Quell'infelice
 
Andiam. Quell'infelice
t'amò più di sé stesso: avea fra' labbri
 
T'amò più di se stesso: avea fra labbri
sempre il tuo nome, impallidia qualora
 
Sempre il tuo nome. Impallidia qualora
si parlava di te. Tu piangi!
 
Si parlava di te. Tu piangi!
Vitellia
 
Vit.
Ah parti.
 
Ah parti.
Servilia
 
Ser.
Ma tu perché restar? Vitellia, ah parmi…
 
Ma tu perchè restar? Vitellia ah parmi…
Vitellia
 
Vit.
885
Oh dèi! Parti: verrò, non tormentarmi.
 
Oh Dei! parti: verrò: non tormentarmi
Servilia
 
Servilia.
    S'altro che lacrime
 
    S'altro che lacrime
per lui non tenti,
 
Per lui non tenti:
tutto il tuo piangere
 
Tutto il tuo piangere
non gioverà.
 
Non gioverà.
890
    A quest'inutile
 
    A quest'inutile
pietà che senti,
 
Pietà che senti,
oh quanto è simile
 
Oh quanto è simile
la crudeltà!
 
La crudeltà. (parte)
(Parte.)
 
SCENA XV
 
SCENA XV.
Vitellia sola.
 
Vitellia sola.
Vitellia
 
Vit.
Ecco il punto, o Vitellia,
 
Ecco il punto; o Vitellia,
895
d'esaminar la tua costanza. Avrai
 
D'esaminar la tua costanza: Avrai
valor che basti a rimirar esangue
 
Valor che basti a rimirar esangne
il tuo Sesto fedel? Sesto che t'ama
 
FIo tuo Sesto fedel? Sesto, che t'ama
più della vita sua? Che per tua colpa
 
Più della vita sua? Che per tua colpa
divenne reo? Che t'ubbidì crudele?
 
Divenne reo? Che t'ubbidì crudele?
900
Che ingiusta t'adorò? Che in faccia a morte
 
Che ingiusta t'adorò? Che in faccia a morte
sì gran fede ti serba? E tu frattanto,
 
Si gran fede ti serba, e tu frattanto
non ignota a te stessa, andrai tranquilla
 
Non ignota a te stessa, andrai tranquilla
al talamo d'Augusto? Ah mi vedrei
 
Al talamo d'Augusto? Ah mi vedrei
sempre Sesto d'intorno; e l'aure e i sassi
 
Sempre Sesto d'intorno; e l'aure, ei sassi
905
temerei che loquaci
 
Temerei che loquaci
mi scoprissero a Tito. A' piedi suoi
 
Mi scoprissero a Tito. A' piedi suoi
vadasi il tutto a palesar; si scemi
 
Vadasi il tutto a palesar. Si scemi
il delitto di Sesto,
 
Il delitto di Sesto,
se scusar non si può, col fallo mio.
 
Se scusar uon si può, col fallo mio.
910
D'imperi e d'imenei speranze, addio.
 
D'Imperi, e d'imenei speranze addio.
    Non più di fiori
 
    Non più di fiori
vaghe catene
 
Vaghe catene
discende Imene
 
Discende Imene
ad intrecciar.
 
Ad intrecciar.
915
    Stretta fra barbare
 
    Stretta fra barbare
aspre ritorte
 
Aspre ritorte
veggo la morte
 
Veggo la morte
ver me avanzar.
 
Ver me avanzar.
    Infelice! Qual orrore!
 
    Infelice! qual orrore!
920
Ah di me che si dirà?
 
Ah di me che si dirà.
Chi vedesse il mio dolore
 
Chi vedesse il mio dolore,
pur avria di me pietà.
 
Pur avria di me pietà.
(Parte.)
 
(parte)


Luogo magnifico che introduce a vasto anfiteatro di cui per diversi archi scopresi la parte interna. Si vedranno già nell'arena i complici della congiura condannati alle fiere.
 
SCENA XVI
 
FSCENA XVI.
 
Luogo magnifico, che introduce a vasto Anfiteatro, da cui per diversi archi scuopresi la parte interna. Si vedranno già nell'arena i complici della congiura condannati alle fiere.
Nel tempo che si canta il coro, preceduto da' littori, circondato da' senatori e patrizi romani e seguito da' pretoriani esce Tito, e dopo Annio e Servilia da diverse parti.
 
Nel tempo, che si canta il Coro, preceduto da' Littori, circondato da' Senatori, e Patrizi Romani, e seguito da' Pretoriani esce Tito, e dopo Annio, e Servilia da diverse parti.
Coro
 
Coro.
    Che del ciel, che degli dèi
 
    Che del Ciel, che degli Dei
tu il pensier, l'amor tu sei,
 
Tu il pensier, l'amor tu sei,
925
grand'eroe, nel giro angusto
 
Grand'Eroe nel giro angusto
si mostrò di questo dì.
 
Si mostrò di questo dì.
    Ma cagion di maraviglia
 
    Ma cagion di maraviglia
non è già, felice Augusto,
 
Non è già, felice Augusto,
che gli dèi chi lor somiglia
 
Che gli Dei chi lor somiglia,
930
custodiscano così.
 
Custodiscano così.
Tito
 
Tit.
Pria che principio a' lieti
 
Pria che principio a' lieti
spettacoli si dia, custodi, innanzi
 
Spettacoli si dia, custodi, innanzi
conducetemi il reo. (Più di perdono
 
Conducetemi il reo. (Più di perdono
speme non ha. Quanto aspettato meno
 
Speme non hà. Quanto aspettato meno
935
più caro esser gli dée.)
 
Più caro esser gli dee).
Annio
 
Ann.
Pietà, signore.
 
Pietà Signore.
Servilia
 
Ser.
Signor, pietà.
 
Signor pietà.
Tito
 
FTit.
Se a chiederla venite
 
Se a chiederla venite
per Sesto, è tardi. È il suo destin deciso.
 
Per Sesto, è tardi. E' il suo destin deciso
Annio
 
Ann.
E sì tranquillo in viso
 
E sì tranquillo in viso
lo condanni a morir?
 
Lo condanni a morir?
Servilia
 
Ser.
Di Tito il core
 
Di Tito il core
940
come il dolce perdé costume antico?
 
Come il dolce perdè costume antico?
Tito
 
Tit.
Ei si appressa: tacete.
 
Ei si appressa: tacete.
Servilia
 
Ser.
Oh Sesto!
 
Oh Sesto!
Annio
 
Ann.
Oh amico!
 
Oh amico!
SCENA XVII
 
SCENA XVII.
Tito, Publio e Sesto fra' littori, poi Vitellia e detti.
 
Publio e Sesto fra Littori, poi Vitellia e detti.
Tito
 
Tit.
Sesto, de' tuoi delitti
 
Sesto, de' tuoi delitti
tu sai la serie e sai
 
Tu sai la serie, e sai
qual pena ti si dée. Roma sconvolta,
 
Qual pena ti si dee. Roma sconvolta,
945
l'offesa maestà, le leggi offese,
 
L'offesa Maestà, le leggi offese
l'amicizia tradita, il mondo, il cielo
 
L'amicizia tradita, il mondo, il cielo
voglion la morte tua. De' tradimenti
 
Voglion la morte tua. De' tradimenti
sai pur ch'io son l'unico oggetto. Or senti.
 
Sai pur ch'io son l'unico oggetto: or senti.
Vitellia
 
Vit.
(S'inginocchia.)
 
Eccoti, eccelso Augusto,
 
Eccoti, eccelso Augusto,
950
eccoti al piè la più confusa…
 
Eccoti al piè la più confusa…
 
(s'inginocchia)
Tito
 
Tit.
Ah sorgi!
 
Ah sorgi,
Che fai? Che brami?
 
Che fai? che brami?
Vitellia
 
Vit.
Io ti conduco innanzi
 
Io ti conduco innanzi
l'autor dell'empia trama.
 
L'autor dell'empia trama.
Tito
 
Tit.
Ov'è? Chi mai
 
Ov'è? Chi mai
preparò tante insidie al viver mio?
 
Preparò tante insidie al viver mio?
Vitellia
 
FVit.
Nol crederai.
 
Nol crederai.
Tito
 
Tit.
Perché?
 
Perchè?
Vitellia
 
Vit.
Perché son io.
 
Perchè son io.
Tito
 
Tit.
955
Tu ancora?
 
Tu ancora?
Sesto, Servilia
 
Sest./a 2/Ser.
Oh stelle!
 
Oh Stelle!
Annio, Publio
 
Ann./a 2/Pub.
Oh numi!
 
Oh Numi!
Tito
 
Tit.
E quanti mai,
 
E quanti mai
quanti siete a tradirmi?
 
Quanti siete a tradirmi?
Vitellia
 
Vit.
Io la più rea
 
Io la più rea
son di ciascuno! Io meditai la trama,
 
Son di ciascuno! Io meditai la trama:
il più fedele amico
 
Il più fedele amico
io ti sedussi, io del suo cieco amore
 
Io ti sedussi: io del suo cieco amore
960
a tuo danno abusai.
 
A tuo danno abusai.
Tito
 
Tit.
Ma del tuo sdegno
 
Ma del tuo sdegno
chi fu cagion?
 
Chi fù cagion?
Vitellia
 
Vit.
La tua bontà. Credei
 
La tua bontà. Credei
che questa fosse amor. La destra e 'l trono
 
Che questa fosse amor. La destra e 'l trono
da te sperava in dono, e poi negletta
 
Da te sperava in dono, e poi negletta
restai due volte e procurai vendetta.
 
Restai due volte, e procurai vendetta.
Tito
 
Tit.
965
Ma che giorno è mai questo? Al punto stesso
 
Ma che giorno è mai questo? Al punto stesso,
che assolvo un reo ne scopro un altro! E quando
 
Che assolvo un reo, ne scopro un altro? e quando
troverò, giusti numi,
 
Troverò, giusti Numi,
un'anima fedel? Congiuran gli astri,
 
Un'anima fedel? Congiuran gli astri,
cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
 
Cred'io, per obbligarmi a mio dispetto
970
a diventar crudel. No, non avranno
 
A diventar crudel. No: non avranno
questo trionfo. A sostener la gara
 
FQuesto trionfo. A sostener la gara
già m'impegnò la mia virtù. Vediamo
 
Già m'impegnò la mia virtù. Vediamo,
se più costante sia
 
Se più costante sia
l'altrui perfidia o la clemenza mia.
 
L'altrui perfidia, o la clemenza mia:
975
Olà, Sesto si sciolga; abbian di nuovo
 
Olà: Sesto si sciolga: abbian di nuovo
Lentulo e i suoi seguaci
 
Lentulo, e i suoi seguaci
e vita e libertà; sia noto a Roma
 
E vita, e libertà: sia noto a Roma,
ch'io son lo stesso e ch'io
 
Ch'io son lo stesso, e ch'io
tutto so, tutti assolvo e tutto obblio.
 
Tutto sò, tutti assolvo, e tutto obblio.
Sesto, Vitellia
 
Sesto Vitellia a 2.
980
    Tu, è ver, m'assolvi, Augusto;
 
    Tu è ver, m'assolvì, Augusto,
ma non m'assolve il core
 
Ma non m'assolve il core,
che piangerà l'errore
 
Che piangerà l'errore,
finché memoria avrà.
 
Fin chè memoria avrà.
Tito
 
Tito.
    Il vero pentimento
 
    Il vero pentimento,
985
di cui tu sei capace
 
Di cui tu sei capace,
val più d'una verace
 
Val più d'una verace
costante fedeltà.
 
Costante fedeltà.
Servilia, Annio
 
Servilia, Annio a 2.
    Oh generoso! Oh grande!
 
    Oh generoso! oh grande!
E chi mai giunse a tanto?
 
E chi mai giunse a tanto?
990
Mi trae dagli occhi il pianto
 
Mi trae dagli occhi il pianto
l'eccelsa sua bontà.
 
L'eccelsa sua bontà.
Tutti
 
Tutti.
    Eterni dèi, vegliate
 
    Eterni Dei, vegliate
sui sacri giorni suoi:
 
Sui sacri giorni suoi:
a Roma in lui serbate
 
FA Roma in lui serbate
995
la sua felicità.
 
La sua felicità.
Tito
 
Tito.
    Troncate, eterni dèi,
 
    Troncate, eterni Dei,
troncate i giorni miei
 
Troncate i giorni miei
quel dì che il ben di Roma
 
Quel dì, che il ben di Roma
mia cura non sarà.
 
Mia cura non sarà.
Tutti e Coro
 
Tutti e Coro.
1000
    Eterni dèi, vegliate
 
    Eterni Dei, vegliate
sui sacri giorni suoi:
 
Sui sacri giorni suoi.
a Roma in lui serbate
 
A Roma in lui serbate
la sua felicità.
 
La sua felicítà.
FINE.
 
FINE.