Kritische Edition des vertonten Textes       Diplomatische Übertragung des Autographs 
SCENA II
 
Annio e detti.
 
Recitativo
 
Annio
 
Amico, il passo affretta:
 
Cesare a sé ti chiama.
 
Vitellia
 
Ah non perdete
 
questi brevi momenti. A Berenice
 
Tito gli usurpa.
 
Annio
 
Ingiustamente oltraggi,
 
75
Vitellia, il nostro eroe. Tito ha l'impero
 
e del mondo e di sé. Già per suo cenno
 
Berenice partì.
 
Sesto
 
Come?
 
Vitellia
 
Che dici?
 
Annio
 
Voi stupite a ragion. Roma ne piange
 
di maraviglia e di piacere. Io stesso
 
80
quasi nol credo; ed io
 
fui presente, o Vitellia, al grande addio.
 
Vitellia
 
(Oh speranze!)
 
Sesto
 
Oh virtù!
 
Vitellia
 
Quella superba
 
oh come volontieri udita avrei
 
esclamar contro Tito!
 
Annio
 
Anzi giammai
 
85
più tenera non fu. Partì; ma vide
 
che adorata partiva e che al suo caro
 
men che a lei non costava il colpo amaro.
 
Vitellia
 
Ognun può lusingarsi.
 
Annio
 
Eh si conobbe
 
che bisognava a Tito
 
90
tutto l'eroe per superar l'amante.
 
Vinse, ma combatté. Non era oppresso,
 
ma tranquillo non era; ed in quel volto,
 
dicasi per sua gloria,
 
si vedea la battaglia e la vittoria.
 
Vitellia
 
95
(Eppur forse con me, quanto credei,
 
Tito ingrato non è.)
 
(A parte a Sesto.)
 
Sesto, sospendi
 
d'eseguire i miei cenni: il colpo ancora
 
non è maturo.
 
Sesto
 
E tu non vuoi ch'io vegga…
 
ch'io mi lagni, o crudele…
 
Vitellia
 
Or che vedesti?
 
100
Di che ti puoi lagnar?
 
Sesto
 
Di nulla.
 
(Oh dio!
 
Chi provò mai tormento eguale al mio?)
 
N° 2 Aria
 
N:° 2. Aria.
Vitellia
 
Vitellia.
    Deh se piacer mi vuoi,
 
Deh se piacer mi vuoi,
lascia i sospetti tuoi;
 
lascia i sospetti tuoi
non mi stancar con questoVariante in den Textwiederholungen:
ah no, non mi stancar con questo
 
non mi stancar con questo
105
molesto dubitar.
  20
molesto dubitar.
    Chi ciecamente crede
 
chi ciecamente crede
impegna a serbar fede;
 
impegna à serbar fede
chi sempre inganni aspetta
 
chi sempre inganni aspetta
alletta ad ingannar.
 
alletta ad ingannar.
(Parte.)
 
SCENA III
 
Sesto ed Annio.
 
Recitativo
 
Annio
 
110
Amico, ecco il momento
 
di rendermi felice. All'amor mio
 
Servilia promettesti. Altro non manca
 
che d'Augusto l'assenso. Ora da lui
 
impetrarlo potresti.
 
Sesto
 
Ogni tua brama,
 
115
Annio, m'è legge. Impaziente anch'io
 
questo nuovo legame, Annio, desio.
 
N° 3 Duettino
 
N:° 3. Duettino:
Sesto, Annio
 
Sesto./Annio.
    Deh prendi un dolce amplesso,
  25
Deh prendi un dolce amplesso
amico mio fedel,
 
amico mio fedel.
e ognor per me lo stesso
 
e ognor per me lo stesso
120
ti serbi amico il ciel.
 
ti serbi amico il ciel
(Partono.)
 


Parte del Foro Romano magnificamente adornato d'archi, obelischi e trofei; in faccia aspetto esteriore del Campidoglio e magnifica strada per cui vi si ascende.
 
SCENA IV
 
Publio, senatori romani e i legati delle province soggette, destinati a presentare al Senato gli annui imposti tributi. Mentre Tito preceduto da' littori, seguito da' pretoriani e circondato da numeroso popolo scende dal Campidoglio, cantasi il seguente coro.
 
N° 4 Marcia
 
Marcia.
N° 5 Coro
 
N:° 4. Coro:
Coro
 
Coro/Soprano/Alto/Tenore/Basso
    Serbate, o dèi custodi
 
Serbate o Dei custodi
della romana sorte,
  30
della Romana sorte,
in Tito il giusto, il forte,
 
in Tito il giusto il forte
l'onor di nostra età.
 
l'onor di nostra Età.
(Nel fine del coro suddetto Annio e Sesto da diverse parti.)
 
Recitativo
 
Publio
 
(A Tito.)
 
125
Te della patria il padre
 
oggi appella il Senato; e mai più giusto
 
non fu ne' suoi decreti, o invitto Augusto.
 
Annio
 
Né padre sol, ma sei
 
suo nume tutelar. Più che mortale
 
130
giacché altrui ti dimostri, a' voti altrui
 
comincia ad avvezzarti. Eccelso tempio
 
ti destina il Senato, e là si vuole
 
che fra divini onori
 
anche il nume di Tito il Tebro adori.
 
Publio
 
135
Quei tesori che vedi,
 
delle serve province annui tributi,
 
all'opra consagriam. Tito non sdegni
 
questi del nostro amor publici segni.
 
Tito
 
Romani, unico oggetto
 
140
è de' voti di Tito il vostro amore,
 
ma il vostro amor non passi
 
tanto i confini suoi
 
che debbano arrossirne e Tito e voi.
 
Quegli offerti tesori
 
145
non ricuso però. Cambiarne solo
 
l'uso pretendo. Udite. Oltre l'usato
 
terribile il Vesevo ardenti fiumi
 
dalle fauci eruttò, scosse le rupi,
 
riempié di ruine
 
150
i campi intorno e le città vicine.
 
Le desolate genti
 
fuggendo van, ma la miseria opprime
 
quei che al foco avvanzar. Serva quell'oro
 
di tanti afflitti a riparar lo scempio.
 
155
Questo, o Romani, è fabbricarmi il tempio.
 
Annio
 
Oh vero eroe!
 
Publio
 
Quanto di te minori
 
tutti i premi son mai, tutte le lodi!
 
Tito
 
Basta, basta, o miei fidi.Variante in den Textwiederholungen (nach Abschrift C):
Basta, basta, o quiriti.
 
Sesto a me s'avvicini; Annio non parta;
 
160
ogn'altro s'allontani.
 
N° 4 MarciaZur Wiederholung des Marsches nach dem Secco-Rezitativ „Te della patria il padre“ vgl. Franz Giegling, Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/20), Kassel 1994, S. 12.
 
Recitativo
 
Annio
 
(Adesso, o Sesto,
 
parla per me.)
 
Sesto
 
Come, signor, potesti
 
la tua bella regina…
 
Tito
 
Ah Sesto, amico,
 
che terribil momento! Io non credei…
 
Basta, ho vinto: partì.
 
Tolgasi adesso
 
165
a Roma ogni sospetto
 
di vederla mia sposa.
 
Una sua figlia
 
vuol veder sul mio soglio,
 
e appagarla convien. Giacché l'amore
 
scelse invano i miei lacci, io vo' che almeno
 
170
l'amicizia li scelga. Al tuo s'unisca,
 
Sesto, il cesareo sangue. Oggi mia sposa
 
sarà la tua germana.
 
Sesto
 
Servilia?
 
Tito
 
Appunto.
 
Annio
 
(Oh me infelice!)
 
Sesto
 
(Oh dèi!
 
Annio è perduto.)
 
Tito
 
Udisti?
 
175
Che dici? Non rispondi?
 
Sesto
 
E chi potrebbe
 
risponderti, signor? M'opprime a segno
 
la tua bontà che non ho cor… Vorrei…
 
Annio
 
(Sesto è in pena per me.)
 
Tito
 
Spiegati. Io tutto
 
farò per tuo vantaggio.
 
Sesto
 
180
(Ah si serva l'amico.)
 
Annio
 
(Annio, coraggio.)
 
Sesto
 
Tito…
 
Annio
 
Augusto! Conosco
 
di Sesto il cor. Fin dalla cuna insieme
 
tenero amor ne stringe. Ei, di sé stesso
 
modesto estimator, teme che sembri
 
185
sproporzionato il dono e non s'avvede
 
ch'ogni distanza eguaglia
 
d'un cesare il favor. Ma tu consiglio
 
da lui prender non déi. Come potresti
 
sposa elegger più degna
 
190
dell'impero e di te? Virtù, bellezza,
 
tutto è in Servilia. Io le conobbi in volto
 
ch'era nata a regnar. De' miei presagi
 
l'adempimento è questo.
 
Sesto
 
(Annio parla così! Sogno o son desto?)
 
Tito
 
195
Ebben, recane a lei,
 
Annio, tu la novella. E tu mi siegui,
 
amato Sesto, e queste
 
tue dubbiezze deponi. Avrai tal parte
 
tu ancor nel soglio, e tanto
 
200
t'innalzerò, che resterà ben poco
 
dello spazio infinito
 
che fraposer gli dèi fra Sesto e Tito.
 
Sesto
 
Questo è troppo, o signor. Modera almeno,
 
se ingrati non ci vuoi,
 
205
modera, Augusto, i benefici tuoi.Variante in den Textwiederholungen:
modera, Augusto, i benefizi tuoi.
 
Tito
 
Ma che, se mi niegate
 
che benefico io sia, che mi lasciate?
 
N° 6 Aria
 
N:° 5.
Tito
 
Tito.
    Del più sublime soglio
 
Del più sublime soglio
l'unico frutto è questo:
 
l'unico frutto è questo
210
tutto è tormento il resto
  35
Tutto é Tormento il resto,
e tutto è servitù.
 
e tutto è servitù.
    Che avrei, se ancor perdessi
 
che avrei se ancor perdessi
le sole ore felici
 
le sole ore felici,
che ho nel giovar gli oppressi,
 
che hò nel giovar gli oppressi
215
nel sollevar gli amici,
  40
nel sollevar gli amici
nel dispensar tesori
 
nel dispensar Tesori
al merto e alla virtù?
 
al merto, e alla virtù.
(Parte con Sesto.)
 
SCENA V
 
Annio e poi Servilia.
 
Recitativo
 
Annio
 
Non ci pentiam. D'un generoso amante
 
era questo il dover.
 
Mio cor, deponi
 
220
le tenerezze antiche. È tua sovrana
 
chi fu l'idolo tuo. Cambiar conviene
 
in rispetto l'amore. Eccola. Oh dèi!
 
Mai non parve sì bella agli occhi miei.
 
Servilia
 
Mio ben…
 
Annio
 
Taci, Servilia. Ora è delitto
 
225
il chiamarmi così.
 
Servilia
 
Perché?
 
Annio
 
Ti scelse
 
Cesare (che martir!) per sua consorte.
 
A te (morir mi sento), a te m'impose
 
di recarne l'avviso (oh pena!), ed io…
 
io fui… (parlar non posso). Augusta, addio.
 
Servilia
 
230
Come! Fermati. Io sposa
 
di Cesare? E perché?
 
Annio
 
Perché non trova
 
beltà, virtù che sia
 
più degna d'un impero, anima… Oh stelle!
 
Che dirò? Lascia, Augusta,
 
235
deh lasciami partir.
 
Servilia
 
Così confusa
 
abbandonar mi vuoi? Spiegati, dimmi:
 
come fu? Per qual via…
 
Annio
 
Mi perdo, s'io non parto, anima mia.
 
N° 7 Duetto
 
N:° 6.
Annio
 
Annio.
    Ah perdona al primo affetto
 
Ah perdona al primo affetto
240
questo accento sconsigliato:
 
questo accento sconsigliato:
colpa fu del labbro usato
  45
colpa fù del labbro usato
a così chiamarti ognor.
 
à così chiamarti ognor.
Servilia
 
Servillia
    Ah tu fosti il primo oggetto
 
Ah tu fosti il primo oggetto
che finor fedel amai,
 
che finor fedel amai
245
e tu l'ultimo sarai
 
e tu l'ultimo sarai
ch'abbia nido in questo cor.Die Edition folgt hier der Fassung der autographen Partitur bzw. der Abschrift D ("ch'abbia nido in questo cor") und entscheidet sich damit gegen die Fassungen der Abschriften C, C1 und des Libretto-Erstdrucks ("come fosti il primo amor"). Möglicherweise wurde der Text der Abschriften C und C1 nach dem Libretto-Erstdruck nachgebessert, worauf die Streichungen in der Abschrift C hindeuten.
  50
ch'abbia nido in questo cor.
Annio
 
Annio.
    Cari accenti del mio bene!
 
cari accenti del mio bene.
Servilia
 
Servillia
Oh mia dolce cara spene!
 
oh mia dolce cara spene.
a due
 
Servillia/Annio.
Più che ascolto i sensi tuoi,
 
piú che ascolto i sensi tuoi
250
in me cresce più l'ardor.
 
in me cresce più l'ardor.
    Quando un'alma è all'altra unita
  55
text002x{quando un alma è all'altra unita}
qual piacere un cor risente!
 
text001x{qual piacere un cor risente!}
Ah si tronchi dalla vita
 
ah si tronchi dalla vita
tutto quel che non è amor.
 
tutto quel che non é amor.
(Partono.)
 


Ritiro delizioso nel soggiorno imperiale sul Colle Palatino.
 
SCENA VI
 
Tito e Publio con un foglio.
 
Recitativo
 
Tito
 
255
Che mi rechi in quel foglio?
 
Publio
 
I nomi ei chiude
 
de' rei che osar con temerari accenti
 
de' cesari già spenti
 
la memoria oltraggiar.
 
Tito
 
Barbara inchiesta
 
che agli estinti non giova e somministra
 
260
mille strade alla frode
 
d'insidiar gl'innocenti.
 
Publio
 
Ma v'è, signor, chi lacerare ardisce
 
anche il tuo nome.
 
Tito
 
E che perciò? Se 'l mosse
 
leggerezza, nol curo;
 
265
se follia, lo compiango;
 
se ragion, gli son grato; e se in lui sono
 
impeti di malizia, io gli perdono.
 
Publio
 
Almen…
 
SCENA VII
 
Servilia e detti.
 
Recitativo
 
Servilia
 
Di Tito al piè…
 
Tito
 
Servilia! Augusta!
 
Servilia
 
Ah signor, sì gran nome
 
270
non darmi ancora. Odimi prima: io deggio
 
palesarti un arcan.
 
Tito
 
Publio, ti scosta;
 
ma non partir.
 
(Publio si ritira.)
 
Servilia
 
Che del cesareo alloro
 
me, fra tante più degne,
 
generoso monarca, inviti a parte,
 
275
è dono tal che desteria tumulto
 
nel più stupido cor. Ma…
 
Tito
 
Parla.
 
Servilia
 
Il core,
 
signor, non è più mio: già da gran tempo
 
Annio me lo rapì.
 
Valor che basti
 
non ho per obbliarlo. Anche dal trono
 
280
il solito sentiero
 
farebbe a mio dispetto il mio pensiero.
 
So che oppormi è delitto
 
d'un cesare al voler, ma tutto almeno
 
sia noto al mio sovrano;
 
285
poi, se mi vuol sua sposa, ecco la mano.
 
Tito
 
Grazie, o numi del ciel.
 
Pur si ritrova
 
chi s'avventuri a dispiacer col vero.
 
Alla grandezza tua la propria pace
 
Annio pospone! Tu ricusi un trono
 
290
per essergli fedele! Ed io dovrei
 
turbar fiamme sì belle? Ah non produceVariante in den Textwiederholungen:
turbar fiamme sì belle? Oh, non produce
 
sentimenti sì rei di Tito il core.
 
Sgombra ogni tema. Io voglio
 
stringer nodo sì degno,
 
e n'abbia poi
 
295
cittadini la patria eguali a voi.
 
Servilia
 
Oh Tito! Oh Augusto! Oh vera
 
delizia de' mortali! Io non saprei
 
come il grato mio cor…
 
Tito
 
Se grata appieno
 
esser mi vuoi, Servilia, agli altri inspira
 
300
il tuo candor. Di pubblicar procura
 
che grato a me si rende,
 
più del falso che piace, il ver che offende.
 
N° 8 Aria
 
N:° 9.Aria.
Tito
 
Tito
    Ah se fosse intorno al trono
 
Ah, se fosse intorno al Trono
ogni cor così sincero,
  60
ogni cor così sincereo,
305
non tormento un vasto impero,
 
non Tormento un vasto Impero,
ma saria felicità.
 
ma saria felicità.
    Non dovrebbero i regnanti
 
non dovrebbero i Regnanti
tollerar sì grave affanno
 
tollerar si grave affanno,
per distinguer dall'inganno
  65
per distinguer dall'Inganno
310
l'insidiata verità.
 
l'insidiata veritá.
(Parte.)
 
SCENA VIII
 
Servilia, poi Vitellia.
 
Recitativo
 
Servilia
 
Felice me!
 
Vitellia
 
Posso alla mia sovrana
 
offrir del mio rispetto i primi omaggi?
 
Posso adorar quel volto
 
per cui d'amor ferito
 
315
ha perduto il riposo il cor di Tito?
 
 
Servilia
 
Non esser meco irata:
 
forse la regia destra è a te serbata.
 
(Parte.)
 
SCENA IX
 
Vitellia, poi Sesto.
 
Recitativo
 
Vitellia
 
Ancora mi schernisce?
 
Questo soffrir degg'io
 
320
vergognoso disprezzo? Ah con qual fasto
 
qui mi lascia costei! Barbaro Tito,
 
ti parea dunque poco
 
Berenice antepormi? Io dunque sono
 
l'ultima de' viventi.
 
Ah trema, ingrato,
 
325
trema d'avermi offesa. Oggi 'l tuo sangue…
 
Sesto
 
Mia vita.
 
Vitellia
 
Ebben, che rechi? Il Campidoglio
 
è acceso? È incenerito?
 
Lentulo dove sta? Tito è punito?
 
Sesto
 
Nulla intrapresi ancor.
 
Vitellia
 
Nulla! E sì franco
 
330
mi torni innanzi? E con qual merto ardisci
 
di chiamarmi tua vita?
 
Sesto
 
È tuo comando
 
il sospendere il colpo.
 
Vitellia
 
E non udisti
 
i miei novelli oltraggi? Un altro cenno
 
aspetti ancor? Ma ch'io ti creda amante,
 
335
dimmi, come pretendi,
 
se così poco i miei pensieri intendi?
 
Sesto
 
Se una ragion potesse
 
almen giustificarmi…
 
Vitellia
 
Una ragione!
 
Mille n'avrai, qualunque sia l'affetto
 
340
da cui prenda il tuo cor regola e moto.
 
È la gloria il tuo voto? Io ti propongo
 
la patria a liberar.
 
Sei d'un'illustre
 
ambizion capace? Eccoti aperta
 
una strada all'impero.
 
345
Renderti fortunato
 
può la mia mano? Corri,
 
mi vendica, e son tua.
 
D'altri stimoli hai d'uopo?
 
Sappi che Tito amai,
 
350
che del mio cor l'acquisto
 
ei t'impedì, che se rimane in vita
 
si può pentir, ch'io ritornar potrei,
 
non mi fido di me, forse ad amarlo.
 
Or va', se non ti move
 
355
desio di gloria, ambizione, amore;
 
se tolleri un rivale
 
che usurpò, che contrasta,
 
che involarti potrà gli affetti miei,
 
degl'uomini 'l più vil dirò che sei.
 
Sesto
 
360
Quante vie d'assalirmi!
 
Basta, basta, non più, già m'inspirasti,
 
Vitellia, il tuo furore. Arder vedrai
 
fra poco il Campidoglio, e questo acciaro
 
nel sen di Tito… (Ah sommi dèi! Qual gelo
 
365
mi ricerca le vene…)
 
Vitellia
 
Ed or che pensi?
 
Sesto
 
Ah Vitellia!
 
Vitellia
 
Il previdi:
 
tu pentito già sei.Die Edition folgt hier wie die NMA der Fassung des Libretto-Erstdrucks und der Libretto-Vorlage von Metastasio („tu pentito già sei.“) und entscheidet sich damit gegen die Fassungen der Abschrift C („che pentito già sei.“) bzw. der Abschriften C1 und D („che tu pentito già sei.“) Durch die Relativkonjunktion „che“ anstelle des Personalpronomens „tu“ wirkt der Text der drei Abschriften stilistisch weniger überzeugend. Die Fassung der beiden letzten Abschriften (C1 und D) enthält außerdem eine metrisch überzählige Silbe.
 
Sesto
 
Non son pentito,
 
ma…
 
Vitellia
 
Non stancarmi più. Conosco, ingrato,
 
che amor non hai per me. Folle ch'io fui!
 
370
Già ti credea, già mi piacevi, e quasi
 
cominciavo ad amarti. Agli occhi miei
 
involati per sempre
 
e scordati di me.
 
Sesto
 
Fermati: io cedo,
 
io già volo a servirti.
 
Vitellia
 
Eh non ti credo.
 
375
M'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra
 
ricorderai…
 
Sesto
 
No, mi punisca Amore
 
se penso ad ingannarti.
 
Vitellia
 
Dunque corri! Che fai? Perché non parti?
 
N° 9 Aria
 
N:° 7. Aria.
Sesto
 
Sesto
    Parto; ma tu, ben mio,
 
Parto, ma tu ben mio
380
meco ritorna in pace.
 
meco ritorna in pace
Sarò qual più ti piace,
 
sarò qual piú ti piace,
quel che vorrai farò.Variante in den Textwiederholungen:
quel che vorrai farò, sì.
  70
quel che vorrai farò.
    Guardami, e tutto obblio
 
Guardami e tutto obblio
e a vendicarti io volo.
 
e á vendicarti io volo
385
A questo sguardo solo
 
à questo sguardo solo
da me si penserà.
 
da me si penserà
    (Ah qual poter, oh dèi!
  75
Ah qual poter oh Dei!
donaste alla beltà.)
 
donaste alla beltá.
(Parte.)
 
stage032x{}
SCENA X
 
Vitellia, poi Publio ed Annio.
 
Recitativo
 
Vitellia
 
Vedrai, Tito, vedrai che alfin sì vile
 
390
questo volto non è. Basta a sedurti
 
gli amici almen, se ad invaghirti è poco.
 
Ti pentirai…
 
Publio
 
Tu qui, Vitellia? Ah corri:
 
va Tito alle tue stanze.
 
Annio
 
Vitellia, il passo affretta:
 
395
Cesare di te cerca.
 
Vitellia
 
Cesare!
 
Publio
 
Ancor nol sai?
 
Sua consorte t'elesse.
 
Annio
 
Tu sei la nostra augusta, e il primo omaggio
 
già da noi ti si rende.
 
Publio
 
400
Ah principessa,
 
andiam: Cesare attende.
 
N° 10 Terzetto
 
N:° 8. Terzetto
Vitellia
 
Vitellia.
    Vengo… Aspettate…
 
vengo… aspettate…
Sesto!…
 
Sesto!…
Ahimè!… Sesto!… È partito?…Variante in den Textwiederholungen:
Ahimè! Sesto!…
 
Ahimè!… Sesto!… é partito?…
 
ens002x{Anfang}
Oh sdegno mio funesto!
 
oh sdegno mio funesto!
Oh insano mio furor!
  80
oh insano mio furor.
405
    Che angustia! Che tormento!
 
che Angustia che Tormento
Io gelo, oh dio! d'orror.
 
io gelo oh Dio! d'orror.
Annio, Publio
 
Annio/Publio
Oh come un gran contento,
 
oh come un gran Contento
come confonde un cor!
 
come confonde un cor.
 
ens002x{Ende}
(Partono.)
 


Campidoglio come prima.
 
SCENA XI
 
Scena XI.
Sesto solo, indi Annio, poi Servilia, Publio, Vitellia da diverse parti.
 
N° 11 Recitativo accompagnato
 
Recitativo avanti il Quintetto N:° 9.
Sesto
 
Sesto.
Oh dèi, che smania è questa!
  85
O Dei, che smania è questa
410
Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaccio,
 
che Tumulto ho nel cor. palpito, agghiaccio,
m'incammino, m'arresto; ogn'aura, ogn'ombra
 
m'incammino, m'arresto ogn'aura, ogn'ombra
mi fa tremare. Io non credea che fosse
 
mi fà tremare. io non credea, che fosse
sì difficile impresa esser malvagio.
 
si difficile impresa esser malvagio.
Ma compirla convien.
  90
ma compierla convien
Almen si vada
 
almen si vada
415
con valore a perir. Valore! E come
 
con valore a perir. valore! e come
può averne un traditor? Sesto infelice!
 
può averne un Traditor? - Sesto infelice!
Tu traditor! Che orribil nome! Eppure
 
Tu Traditor! che orribil Nome! eppure
t'affretti a meritarlo. E chi tradisci?
 
t'affretti à meritarlo e chi tradisci? -
Il più grande, il più giusto, il più clemente
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il piú grande, il piú giusto, il piú clemente
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principe della terra, a cui tu devi
 
Principe della Terra, á cui tu devi
quanto puoi, quanto sei. Bella mercede
 
quanto puoi, quanto sei. bella mercede
gli rendi invero! Ei t'innalzò per farti
 
gli rendi in vero. ei t'innalzò per farti
il carnefice suo.
 
il Carnefice suo
M'inghiotta il suolo
 
m'inghiotta il suolo
prima ch'io tal divenga. Ah non ho core,
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prima ch'io tal divenga. Ah non hò core,
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Vitellia, a secondar gli sdegni tuoi:Die Edition folgt hier beim Wort „tuoi“ der autographen Partitur sowie den Abschriften C, C1 und D, obwohl dadurch der reine Reim zum nächsten Vers („morrei prima del colpo in faccia a lui.“) im Libretto-Erstdruck und in der Libretto-Vorlage von Metastasio („tui“ / „sui“) verloren geht.
 
vitellia, á secondar gli sdegni tuoi:
morrei prima del colpo in faccia a lui.
 
morrei prima del colpo in faccia à lui.
S'impedisca…
 
s'impedisca…
(Si desta nel Campidoglio un incendio che a poco a poco va crescendo.)
 
Ma come,
 
ma come
arde già il Campidoglio?
 
arde giá il Campidoglio? -
Un gran tumulto io sento
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un gran tumulto io sento
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d'armi e d'armati. Ahi! Tardo è il pentimento.
 
d'armi, e d'armati; Ahi tardo è il pentimento.
N° 12 Quintetto con coro
 
N:° 9. Quintetto con Coro.
Sesto
 
Sesto.
    Deh conservate, o dèi!
 
Deh conservate o Dei!Deh conservate o Dei!
a Roma il suo splendor,
 
à Roma il suo splendor,
o almeno i giorni miei
 
o almeno i giorni miei
coi suoi troncate ancor.
  110
coi suoi troncate ancor.
Annio
 
Annio.
435
    Amico, dove vai?
 
Amico, dove vai
Sesto
 
Sesto.
Io vado… Lo saprai,
 
io vado… lo saprai
oh dio! per mio rossor.
 
oh Dio! per mio rossor.
(Ascende frettoloso nel Campidoglio.)
 
stage044x{(parte)}
SCENA XII
 
Annio, poi Servilia, indi Publio.
 
Annio
 
Annio.
    Io Sesto non intendo…
 
io sesto non intendo;
Ma qui Servilia viene.
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mà qui servilia viene.
Servilia
 
Servilia
440
Ah che tumulto orrendo!
 
Ah che Tumulto orrendo! -
Annio
 
Annio.
Fuggi di qua, mio bene.
 
fuggi di quà mio bene.
Servilia
 
Servilia
    Si teme che l'incendio
 
si teme che l'incendio
non sia dal caso nato,
 
non sia dal caso nato
ma con peggior disegno
  120
ma con peggior disegno
445
ad arte suscitato.
 
ad arte suscitato
Coro in distanza
 
Coro in distanza
Ah!
 
Ah!
Publio
 
Publio.
    V'è in Roma una congiura;
 
v'è in Roma una Congiura,
per Tito, ahimè, pavento.
 
per Tito ahimé pavento
Di questo tradimento
  125
di questo Tradimento
450
chi mai sarà l'autor?
 
chi mai sarà l'autor? -
Coro
 
Coro
Ah!
 
Ah!
Servilia, Annio, Publio
 
Servilia/Annio/Publio
Le grida, ahimè! ch'io sento…
 
le grida ahimè! ch'io sento
Coro
 
Coro
Ah!
 
Ah!
Servilia, Annio, Publio
 
Servilia/Annio/Publio
…mi fan gelar d'orror.
  130
mi fan gelar d'orror.
(Vitellia entra.)
 
Coro
 
Coro
455
Ah!
 
Ah!
SCENA XIII
 
Vitellia
 
Vitellia
    Chi per pietade, oh dio!
 
chi per pietam'de oh Dio!
m'addita dov'è Sesto?
 
m'addita dov'è Sesto.
(In odio a me son io
 
(in odio à me son'io
ed ho di me terror.)
  135
ed hò = di me terror)
Servilia, Annio, Publio
 
Serv:/Ann:/Publ:
460
    Di questo tradimento
 
di questo tradimento
chi mai sarà l'autor?
 
chi mai sarà l'autor!
Coro
 
Coro
Ah! Ah!
 
ah! ah!
Servilia, Annio, Publio, Vitellia
 
Serv:/Ann:/Pub:/Vitellia
Le grida, ahimè, ch'io sento…
 
le grida ahimé ch'io sento
Coro
 
Coro
Ah! Ah!
  140
Ah! ah!
Servilia, Annio, Publio, Vitellia
 
Serv:/Ann:/Pub:/Vitellia
465
…mi fan gelar d'orror.
 
mi fan gelar d'orror.
Coro
 
Coro
Ah! Ah!
 
Ah! ah!
SCENA XIV
 
Detti e Sesto che scende dal Campidoglio.
 
Sesto
 
Sesto:
    (Ah dove mai m'ascondo?
 
Ah dove mai m'ascondo? -
Apriti, o terra, inghiottimi,
 
apriti o Terra, inghiottimi,
e nel tuo sen profondo
  145
e nel tuo sen profondo
470
rinserra un traditor.)
 
rinserra un Traditor.
Vitellia
 
Vitellia
    Sesto!
 
Sesto! -
Sesto
 
Sesto:
Da me che vuoi?
 
da me che vuoi? -
Vitellia
 
Vitellia
Quai sguardi vibri intorno?…
 
quai sguardi vibri intorno?…
Sesto
 
Sesto:
Mi fa terror il giorno.
  150
mi fà terror il giorno
Vitellia
 
Vitellia
    Tito?…
 
Tito?…
Sesto
 
Sesto:
La nobil alma
 
la nobil alma
475
versò dal sen trafitto.
 
versò dal sen trafitto…
Servilia, Annio, Publio
 
Serv:/Ann:/Pub:
Qual destra rea macchiarsi
 
qual destra rea macchiarsi
poté d'un tal delitto?
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potè d'un tal delitto? -
Sesto
 
Sesto:
    Fu l'uom più scellerato,
 
fù l'uom più scellerato:
l'orror della natura,
 
l'orror della Natura
480
fu…
 
fù -
Vitellia
 
Vitellia
Taci,
 
Taci
forsennato:
 
forsennato
ah non ti palesar.
  160
ah non ti palesar
Vitellia e Servilia, Sesto ed Annio, Publio
 
Vitellia e Servilia/Sesto ed Annio./Publio.
    Ah dunque l'astro è spento
 
Ah dunque l'astro è spento
di pace apportator.
 
di pace apportator
Vitellia e Servilia, Sesto ed Annio, Publio, Coro in lontananza
 
Vitellia e Servilia/Sesto ed Annio./Publio./Coro. in Lontananza.
Oh nero tradimento,
 
o nero Tradimento
485
oh giorno di dolor!
 
o giorno di dolor.
Fine dell'atto primo.
 
stage038x{fine dell'Atto I.}