Kritische Edition der Libretto-Vorlage Venedig 1787       Diplomatische Übertragung der Libretto-Vorlage Venedig 1787 
 
FATTO PRIMO


Parte di giardino, a cui corrisponde l'appartamento di Donn'Anna con porta socchiusa.
 
SCENA I
 
SCENA I.
 
Parte di Giardino, a cui corrisponde l'Appartamento di D. Anna con Porta socchiusa.
Pasquariello involto nella sua cappa, che passeggia; indi Don Giovanni e Donn'Anna che lo tiene afferrato per il mantello.In keiner direkten oder indirekten Quelle der Prager oder Wiener Fassung des Don Giovanni (Libretto-Vorlage Venedig 1787; autographe Partitur; Libretto-Drucke Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788; Partiturabschriften der Wiener Fassung E1, F1 und Melk II) ist die Schreibweise des Namens Donn’Anna ohne Elision („Donna Anna“) dokumentiert. Zwar wird der erste Teil des Namens in den Quellen meist in abgekürzter Form wiedergegeben: „D. Anna“, „D: Anna“, „D. A.“. Ist er vollständig angegeben, wird er jedoch ohne Ausnahme in der elidierten Form geschrieben bzw. gedruckt. So hat Mozart den Namen in der autographen Partitur (Quelle A) immer mit Elision geschrieben, unabhängig davon, ob dieser in einer Szenenanweisung (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 122v, „Minuetto“), als Rollenangabe vor dem entsprechenden Notensystem (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 109v, Atto primo, Scena XIX) oder im gesungenen Text (vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 12v, letzter Takt der zweiten Akkolade) vorkommt. Dagegen wird der Name Donna Elvira in den Quellen immer ohne Elision wiedergegeben.

Diese konsistente Schreibweise in den Quellen entspricht durchaus den Rechtschreibregeln der italienischen Sprache. Wenn der unbetonte Vokal am Ende eines Wortes auf den gleich lautenden Vokal am Anfang des folgenden Wortes trifft, wird Ersterer in der italienischen Orthographie (vor allem im Singular) in der Regel weggelassen und durch einen Apostroph ersetzt, wie es bei „Donn’Anna“ (Donna Anna) der Fall ist. Beim Aufeinandertreffen zwei unterschiedlicher Vokalen wie im Falle von Donna Elvira ist eine Elision mit Apostroph zwar immer noch möglich, dennoch weniger verbreitet.

Demzufolge wird der Name Donn’Anna in unserer Edition immer konsistent mit Elision wiedergegeben. In der NMA ist der Name hingegen immer ohne Elision („Donna Anna“) ediert.
 
Pasquariello involto nella sua Cappa, che passeggia, indi D. Giovanni, e D. Anna, che lo tiene afferrato per il mantello.
Pasquariello
 
Pas.
    La gran bestia è il mio padrone!
 
    LA gran bestia, e il mio padrone!
Ma il grand'asino son io,
 
Ma il grand'asino son' io,
che per troppa soggezione
 
Che per troppa soggezione
non lo mando a far squartar.
 
Non lo mando a far squartar.
5
    Invaghito di Donn'Anna,
 
Invaghito di Donn'Ann.
là di furto si è introdotto;
 
Là di furto sì è introdotto;
ed io gramo, chiotto chiotto,
 
Ed, io gramo, chiotto, chiotto,
qui ad attenderlo ho da star…
 
Qui ad attenderlo ho da star…
    Sento fame… Sento noia…
 
Sento fame… Sento noja
10
Ma che venga alcun già parmi:
 
Ma che venga alcun già parmi
che sia lui vo' lusingarmi,
 
Che sia lui vò lusingarmi
ma non vogliomi fidar.
 
Ma non vogliomi fidar.
(Si ritira da una parte. In questo Don Giovanni e Donn'Anna dalla porta che introduce nell'appartamento.)
 
Si ritira da una parte. In questo D. Giovanni, e D. Anna dalla porta che introduce nell'Appartamento.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Invano mi chiedete
 
Invano mi chiedette,
ch'io mi discopra a voi.
 
Ch'io mi discopra a voi.
Donn'AnnaIn keiner direkten oder indirekten Quelle der Prager oder Wiener Fassung des Don Giovanni (Libretto-Vorlage Venedig 1787; autographe Partitur; Libretto-Drucke Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788; Partiturabschriften der Wiener Fassung E1, F1 und Melk II) ist die Schreibweise des Namens Donn’Anna ohne Elision („Donna Anna“) dokumentiert. Zwar wird der erste Teil des Namens in den Quellen meist in abgekürzter Form wiedergegeben: „D. Anna“, „D: Anna“, „D. A.“. Ist er vollständig angegeben, wird er jedoch ohne Ausnahme in der elidierten Form geschrieben bzw. gedruckt. So hat Mozart den Namen in der autographen Partitur (Quelle A) immer mit Elision geschrieben, unabhängig davon, ob dieser in einer Szenenanweisung (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 122v, „Minuetto“), als Rollenangabe vor dem entsprechenden Notensystem (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 109v, Atto primo, Scena XIX) oder im gesungenen Text (vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 12v, letzter Takt der zweiten Akkolade) vorkommt. Dagegen wird der Name Donna Elvira in den Quellen immer ohne Elision wiedergegeben. Diese konsistente Schreibweise in den Quellen entspricht durchaus den Rechtschreibregeln der italienischen Sprache. Wenn der unbetonte Vokal am Ende eines Wortes auf den gleich lautenden Vokal am Anfang des folgenden Wortes trifft, wird Ersterer in der italienischen Orthographie (vor allem im Singular) in der Regel weggelassen und durch einen Apostroph ersetzt, wie es bei „Donn’Anna“ (Donna Anna) der Fall ist. Beim Aufeinandertreffen zwei unterschiedlicher Vokalen wie im Falle von Donna Elvira ist eine Elision mit Apostroph zwar immer noch möglich, dennoch weniger verbreitet. Demzufolge wird der Name Donn’Anna in unserer Edition immer konsistent mit Elision wiedergegeben. In der NMA ist der Name hingegen immer ohne Elision („Donna Anna“) ediert.
 
D. An.
15
Un traditor voi siete,
 
Un traditor voi siete,
un uomo senza onor.
 
Un' Uomo senza onor.
Don Giovanni
 
FD. Gio.
    Se fosse il Duca Ottavio
 
Se fosse il Duca Ottavio
nemmeno parlereste.
 
Nemmeno parlereste.
Donn'Anna
 
D. An.
Azioni disoneste
 
Azioni disoneste
20
non fece il Duca ancor.
 
Non fece il Duca ancor.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Lasciatemi.
 
Lasciatemi.
Donn'Anna
 
D. An.
Scopritevi.
 
Scopritevi.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Voi lo sperate invano.
 
Voi lo sperate in vano.
Donn'Anna
 
D. An.
Vi strapperò il mantello.
 
Vi strapperò il mantello.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Vi stroppierò la mano.
 
Vi stroppierò la mano.
 
Donn'Anna
 
D. An.
25
    Aiuto! Son tradita!
 
    Ajuto! Son tradita!
Soccorso, genitor!
 
Soccorso, genitor!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Acchetati, impazzita.
 
Acchetati, impazzita.
Non ho d'alcun timor.
 
Non ho d'alcun timor.
Pasquariello
 
Pas.
Ohimè! la bestia ardita
 
Oimè! la bestia ardita
30
va ancora a far rumor.
 
Và ancora a far rumor.
 
(In questo il Comendatore; al comparir del medesimo Donn'Anna lascia Don Giovanni e si ritira.)
 
In questo il Comend. al comparir del medesimo D Anna lascia D. Gio. e si ritira.
SCENA II
 
SCENA II.
Il e Don Giovanni che sfroda la spada, Pasquariello in disparte.
 
Il Comendatore, e D. Giovanni, che sfroda la Spada, Pasquariello in disparte.
Commendatore
 
Com.
Qual tradimento! Perfido! Indegno!
 
QUal tradimento! Perfido! Indegno!
Sottrarti invano speri da me.
 
Sottrarti invano speri da me.
(Alla prima parola del Comendatore Don Giovanni con un colpo gli smorza il lume, ed all'oscuro si battono.)
 
Alla prima parola del Comend D. Gio con un colpo gli smorza il lume ed all'oscuro si battono
Don Giovanni
 
D. Gio.
Vecchio, ritirati, ch'io non mi degno
 
Vecchio, ritirati, ch'io non mi degno
del poco sangue che scorre in te.
 
Del poco sangue, che scorre in te.
Pasquariello
 
Pas.
35
(Ah, che ci siamo!)
 
(Ah, che ci siamo!)
Commendatore
 
Com.
Non fuggirai.
 
Non fuggirai.
Don Giovanni
 
FD. Gio.
Ch'io da vil fugga non pensar mai.
 
Ch'io da vil fugga non pensar mai.
(Sempre combattendo, Don Giovanni ferisce mortalmente il Comendatore.)
 
Sempre combattendo D Gio. ferisce mortalmente il Comendatore.
 
Commendatore
 
Com.
Un'alma nobile, no, in te non v'è.
 
Un'alma nobile, no, in te non v'è
Pasquariello
 
Pas.
(Per dove fuggasi
 
(Per dove fuggasi
non so più affé.)
 
non sò più affè.)
 
 
Commendatore
 
Com.
(Ahi, che m'ha infissa mortal ferita!…
 
(Ahi, che m'ha infissa mortal ferita!…
40
Sento mancarmi diggià la vita…
 
Sento a mancarmi diggià la vita…
Sen fugge l'anima… Già vo a spirar…)
 
Sen' fugge l'anima… Già vò a spirar…)
(Il Comendatore cade sopra un sasso.)
 
Il Comendatore cade sopra un sasso.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Di mortal piaga ferito il credo…
 
(Di mortal piaga ferito il credo…
Che già traballa fra l'ombre io vedo.
 
Che già traballa fra l'ombre io vedo.
Solo singulti d'udir mi par…)
 
Solo singulti d'udir mi par…)
Pasquariello
 
Pas.
45
(Io tremo tutto. Son qua di gelo.
 
(Io tremo tutto. Son qua di gelo.
Ad arricciarsi mi sento il pelo…
 
Ad arricciarsi mi sento il pelo…
Più non si sentono… nemmen fiatar.)
 
Più non si sentono… nemmen fiatar.)
 
Don Giovanni
 
D. Gio.
Zh, zh?
 
Zh, zh?
Pasquariello
 
Pas.
Eh?
 
Eh?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Pasquariello?
 
Pasquariello?
Pasquariello
 
Pas.
Siete voi?
 
Siete voi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sono io.
 
Sono io.
Pasquariello
 
Pas.
50
Vivo o morto?
 
Vivo, o morto?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che bestia!
 
Che bestia!
E non senti ch'io parlo?
 
E non senti ch'io parlo?
Pasquariello
 
Pas.
E il vecchio? Se n'ito?
 
E il vecchio? Se n'ito?
Don Giovanni
 
D. Gio.
È morto, o mortalmente io l'ho ferito.
 
E' morto, o mortalmente io l'ho ferito.
Pasquariello
 
Pas.
Bravo!
 
Bravo!
Due azioni eroiche:
 
Due azioni eroiche.
55
Donn'Anna violentata
 
Donn'Anna violentata,
e al padre una stoccata…
 
E' al padre una stoccata…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ehi: te l'ho detto ancora
 
Ehi: te l'ho detto ancora,
che non vo' rimostranze.
 
Che non vò rimostranze.
Seguimi e taci. Andiamo.
 
Seguimi, e taci. Andiamo.
Pasquariello
 
Pas.
Sì signore…
 
Si Signore…
60
(Stimolar mi convien perché ho timore.)
 
(Stimolar mi convien perchè ho timore.) p.
(Partono.)
 
SCENA III
 
FSCENA III.
Il Duca Ottavio e Donn'Anna preceduti da servi con torcie.
 
Il Duca, ed Ottavio, e D. Anna preceduti da Servi con torcie.
Duca Ottavio
 
D. Ott.
(Tiene la spada in mano.)
 
Ecco col sangue istesso… (Ah! che rimiro!)
 
ECco col sangue istesso… Ah! che rimiro
 
tiene la spada in mano
Donn'Anna
 
D. An.
Ohimè! Misera! Ohimè! Padre! Addio! Padre!
 
Oimè! Misera! Oimè! Padre! addio! Padre!
Duca Ottavio
 
D. Ott.
Signor! Ah! dov'è l'empio
 
Signor! Ah! dov'è l'empio
che vibrò il fatal colpo!
 
Che vibrò il fatal colpo!
Donn'Anna
 
D. An.
Ah! che di morte
 
Ah! che di morte
65
il pallore sul viso ha già dipinto…
 
Il pallore sul viso ha già dipinto…
Il cor più non ha moto…
 
Il cor più non ha moto…
Ah, il padre è estinto!
 
Ah, il Padre è estinto!
(Cade fra le braccia del Duca.)
 
Cade fra le braccia del Duca.
Duca Ottavio
 
D. Ott.
Servi, servi, togliete agli occhi suoi
 
Servi, servi, togliete agli occhi suoi
così funesto oggetto. E se alcun segno
 
Così funesto oggetto. E se alcun segno
scopresi in lui di vita,
 
Scopresi in lui di vita,
70
medica man tosto gli porga aita.
 
Medica man tosto gli porga aita.
(Due servi portano in casa il corpo del Comendatore.)
 
Due Servi portano in Casa il corpo del Comendatore.
Donn'Anna
 
D. An.
Duca, estinto è mio padre; e ignoro, o misera,
 
Duca, estinto è mio Padre; e ignoro, o misera,
l'empio che lo ferì.
 
L'empio che lo ferì.
Duca Ottavio
 
D. Ott.
Ma in qual maniera
 
Ma in qual maniera
s'introdusse l'iniquo
 
S'introdusse l'iniquo
ne' vostri appartamenti?
 
Ne' vostri Appartamenti?
Donn'Anna
 
D. An.
75
A voi, Duca, stringendomi
 
A voi, Duca, stringendomi
la promessa di sposa, io me ne stava
 
La promessa di Sposa, io me ne stava
ad aspettarvi nel mio appartamento
 
Ad aspettarvi nel mio Appartamento
pel nostro concertato abboccamento.
 
Pe ‘l nostro concertato abboccamento.
La damigella uscita
 
La Damigella uscita
80
era per pochi istanti, allor che, tutto
 
Era per pochi istanti; allor che tutto
nel suo mantello involto,
 
FNel suo mantello involto
uno ad entrar nella mia stanza io vedo,
 
Uno ad entrar nella mia stanza io vedo,
che al primo tratto, o Duca,
 
Che al primo tratto, o Duca,
io voi lo credo.
 
io voi lo credo.
Duca Ottavio
 
D. Ott.
Che ascolto mai! Seguite.
 
Che ascolto mai! Seguite.
Donn'Anna
 
D. An.
85
A me s'accosta e tacito
 
A me s'accosta, e tacito
fra le sue braccia stringemi. Io arrossisco,
 
Fra le sue braccia stringemi. Io arrossisco,
mi scuoto e dico: "Ah! Duca,
 
Mi scuoto, e dico: Ah! Duca,
che osate voi! Che fate!"
 
Che osate voi! Che fate!
Ma colui non desiste; anzi mi chiama
 
Ma colui non desiste: anzi mi chiama
90
suo ben, sua cara, e dicemi che m'ama…
 
Suo ben, sua cara, e dicemi, che m'ama
Resto di gelo allora. Egli malnato
 
Resto di gelo allora. Egli malnato
ne volea profittar; io mi difendo:
 
Ne volea profittar: io mi difendo:
lo vo' scoprir, lo afferro,
 
Lo vò scoprir, lo afferro:
palpitante
 
palpitante
chiamo la damigella.
 
Chiamo la Damigella:
95
Egli allor vuol fuggir: lo seguo, voglio
 
Egli allor vuol fuggir: lo seguo: voglio
smascherar per lo meno il traditore,
 
Smascherar per lo meno il traditore,
e chiamo in mio soccorso il genitore.
 
E chiamo in mio soccorso il Genitore.
Al suo apparir io fuggo; e l'assassino,
 
Al suo apparir io fuggo; e l'assassino
per compir l'esecrando suo delitto,
 
Per compir l'esecrando suo delitto,
100
misera, oddio! lo stese al suol trafitto.
 
Misera, oddio! lo stese al suol trafitto.
Duca Ottavio
 
D. Ott.
Ardo di sdegno, e tutto d'ira avvampo
 
Ardo di sdegno, e tutto d'ira avvampo
per sì enorme misfatto. Ignoto a lungo
 
Per sì enorme misfatto. Ignoto a lungo
non resterà l'iniquo: il suo castigo
 
Non resterà l'iniquo: il suo castigo
sarà eguale al delitto, e voi, Donn'Anna,
 
Sarà eguale al delitto, e voi Donn'Anna,
105
se un rio destino il genitor v'invola,
 
Se un rio destino il Genitor v'invola,
nell' amor d'uno sposo
 
Nell' amor d'uno Sposo
il sollievo cercate.
 
Il sollievo cercate.
Donn'Anna
 
D. An.
Di ciò, Duca, per or più non parlate.
 
Di ciò Duca, per or più non parlate.
Finché il reo non si scopre, e finché il padre
 
Finchè il reo non sì scopre, e finchè il Padre
110
vendicato non resta, in un ritiro
 
Vendicato non resta, in un Ritiro
voglio passar i giorni;
 
Voglio passar i giorni;
né alcun mai vi sarà che men distorni.
 
Nè alcun mai vi sarà, che me n'distorni.
(Parte colli servi.)
 
parte colli Servi.
SCENA IV
 
FSCENA IV.
Il Duca Ottavio solo.
 
Il Duca solo.
Duca Ottavio
 
Duca Ottavio
Qual doppio eccesso è questo
 
Quando doppio eccesso, è questo
di sventura per me! Tutto si faccia
 
Di sventura per me! Tutto sì faccia
115
per scoprir l'empio intanto; e non si lasci
 
Per scoprir l'empio intanto; e non sì lasci
Donn'Anna senz'aita in questo stato.
 
Donn'Anna senz' aita in questo stato.
Oh disgrazia crudele! Oh avverso fato!
 
Oh disgrazia crudele! Oh avverso fato!
    Vicin sperai l'istante
 
    Vicin sperai l'istante
d'entrar felice in porto;
 
D'entrar felice in porto;
120
ma appena il lido ho scorto,
 
Ma appena il Lido ho scorto,
che torno in alto mar.
 
Che torno in alto mar.
    Cede l'amore in lei
 
Cede l'amore in lei
ai moti del dolore;
 
Ai moti del dolore;
e il misero mio core
 
E il misero mio core
125
ritorna a palpitar.
 
Ritorna a palpitar. parte.
(Parte.)
 


Campagna con case rustiche e nobile casino fuori delle mura di Villena.
 
SCENA V
 
SCENA V.
 
Campagna con Case rustiche, e Nobile Casino, fuori delle mura di Villena.
Don Giovanni e Pasquariello.
 
D. Giovanni, e Pasquariello.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Posto che non mi parli
 
POsto che non mi parli
più del Comendatore, o di Donn'Anna,
 
Più del Comendatore, o di Donn'Anna,
la libertà ti lascio
 
La libertà ti lascio
di potermi ora dir quello che vuoi.
 
Di potermi ora dir quello che vuoi.
Pasquariello
 
Pas.
130
Quand'è dunque così, veniamo a noi.
 
Quand'è dunque così, veniamo a noi.
Sapete voi ch'io son scandalezzato
 
FSapete voi ch'io son scandelezzato
della vita che fate!
 
Della vita che fate!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Come! Qual vita faccio?
 
Come! Qual vita faccio!
Pasquariello
 
Pas.
Buona. Ma se non più con giuramenti,
 
Buona. Ma se non più, con giuramenti,
135
con inganni e con cabale
 
Con inganni, e con cabale
sedur quanto potete,
 
Sedur quanto potete,
cercando tutti i dì qualche conquista,
 
Cercando tutti i dì qualche conquista,
mi par che sia una vita alquanto trista.
 
Mi par che sia una vita alquanto trista.
E poi, qui discorrendola, il burlarsi
 
E poi, quì discorrendola, il burlarsi.
140
come voi d'ogni legge, o signor caro…
 
Come voi d'ogni legge, o Signor caro…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Basta, basta così, mastro Somaro.
 
Basta, basta così, mastro Somaro.
Sai tu perché venuto
 
Sai tu perchè venuto
son fuori delle porte?
 
Son fuori delle porte?
Pasquariello
 
Pas.
Per non andar a letto
 
Per non andar a letto;
145
e per farmi crepar dal patimento.
 
E per farmi crepar dal patimento.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Come sei tu poltrone!
 
Come sei tu poltrone!
Tieni, tieni una doppia
 
Tieni, tieni una doppia
per il sonno che perdi.
 
Per il sonno che perdi.
Pasquariello
 
Pas.
Questo po' di cordiale
 
Questo pò di cordiale
150
mi corrobora alquanto. Ebben: sentiamo
 
Mi corrobora alquanto. Ebben: sentiamo
perché siete ora qui.
 
Perchè siete ora quì.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Perché invaghito
 
Perchè invaghito
son di Donna Ximena. Ella sen venne
 
Son di Donna Ximena. Ella se n' venne
ieri qui al suo casino
 
Ieri quì al suo Casino
per poter meco aver qualche colloquio
 
Per poter meco aver qualche colloquio
155
con maggior libertà.
 
Con maggior libertà.
Pasquariello
 
Pas.
Prudentemente.
 
Prudentemente.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ma vedi una signora
 
Ma vedi una Signora,
che smonta di carrozza.
 
Che smonta di Carrozza.
Pasquariello
 
Pas.
Dunque pria che qui giunga
 
Dunque pria che quì giunga
entriamo nel casino
 
Entriamo nel Casino
160
per non esser veduti.
 
Per non esser veduti.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oibò. Vogl'io
 
Oibò. Vogl'io
qui in disparte osservar anzi chi sia.
 
FQui indisparte osservar anzi chi sia.
Vieni; e mettiamci qui fuor della via.
 
Vieni; e mettiamci qui fuor della via. sì ritirano.
(Si ritirano.)
 
SCENA VI
 
SCENA VI.
Donna Elvira con due servitori; Don Giovanni e Pasquariello in disparte, che poi si avanzano.
 
D. Elvira con due Servitori, D. Gio. e Pasquariello in disparte, che poi sì avanzano.
Donna Elvira
 
D. El.
    Povere femmine,
 
    Povere femmine,
noi siam chiamate
 
Noi siam chiamate,
165
cervelli istabili,
 
Cervelli istabili,
anime ingrate,
 
Anime ingrate,
cori volubili
 
Cori volubili
nel nostro amor.
 
Nel nostro amor.
    Ma sono gli uomini,
 
Ma sono gli Uomini,
170
che fan gli amanti,
 
Che fan gli amanti,
di noi più deboli,
 
Di noi più deboli,
più assai incostanti,
 
Più assai incostanti;
anzi son perfidi,
 
Anzi son perfidi,
son senza cor.
 
Son senza cor.
175
    Siamo pur misere
 
Siamo pur misere
se noi li amiamo,
 
Se noi li amiamo,
se ci fidiamo
 
Se ci fidiamo
del loro ardor.
 
Del loro ardor.
In questo borgo io penso
 
In questo Borgo io penso
180
trattenermi piuttosto
 
Trattenermi piuttosto,
ch'entrar nella città. Là in quell'albergo
 
Ch'entrar nella Città. Là in quell' albergo
prenderò alloggio intanto
 
Prenderò alloggio intanto
che scopro gli andamenti
 
Che scopro gli andamenti
dello sposo infedele,
 
Dello Sposo infedele,
185
che dopo avermi la sua fé giurata
 
Che dopo avermi la sua fè giurata
mi lasciò il terzo giorno abbandonata.
 
Mi lasciò il terzo giorno abbandonata.
Don Giovanni
 
FD. Gio.
(Restando sorpreso nel riconoscere Donna Elvira.)
 
Oh cielo!
 
Oh Cielo! (Restando sorpreso nel riconoscere D. Elvira,)
Donna Elvira
 
D. El.
Ah! Don Giovanni.
 
Ah! Don Giovanni.
Pasquariello
 
Pas.
Oh! Veh!
 
Oh! Veh!
Donna Elvira
 
D. El.
Cotanto
 
Cotanto,
vi sorprende il vedermi?
 
Vi sorprende il vedermi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Affettando disinvoltura.)
 
Io vi confesso
 
Io vi confesso,
 
affettando disinvoltura.
che tutt' altro qui adesso
 
Che tutt' altro qui adesso
190
aspettava che voi.
 
Aspettava che voi.
Donna Elvira
 
D. El.
Ed io tutt'altro
 
Ed io tutt'altro
aspettava d'aver che un tradimento.
 
Aspettava d'aver che un tradimento.
Fin a questo momento
 
Fin a questo momento
non fu il mio che un sospetto;
 
Non fù il mio che un sospetto;
ma la vostra sorpresa or qui ad un tratto
 
Ma la vostra sorpresa or quì ad un tratto
195
più non mi lascia dubitar del fatto.
 
Più non mi lascia dubitar del fatto.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Donna Elvira, scusatemi,
 
Donna Elvira, scusatemi,
ma voi foste una pazza a far il viaggio
 
Ma voi foste una pazza a far il viaggio
con un così magnifico equipaggio.
 
Con un così magnifico equipaggio.
Pasquariello
 
Pas.
(A proposito.)
 
(A proposito.)
Donna Elvira
 
D. El.
È questo
 
E' questo
200
quel che mi rispondete! Anima ingrata!
 
Quel che mi rispondete! Anima ingrata!
Fate ch'io senta almen qual fu il motivo
 
Fate ch'io senta almen qual fu il motivo
che da Burgos partiste, abbandonandomi
 
Che da Burgos partiste, abbandonandomi
tacito a precipizio
 
Tacito, a precipizio,
dopo la data fé di sposalizio.
 
Dopo la data fè di sposalizio.
Don Giovanni
 
D. Gio.
205
Oh, quanto a questo poi, qui Pasquariello
 
Oh, quanto a questo poi, quì Pasquariello
vi dirà la ragione.
 
Vi dirà la ragione.
Pasquariello
 
Pas.
Io!
 
Io!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sì, tu. Digliela…
 
Si, tu. Digliela…
Digliela…
 
Digliela…
Pasquariello
 
Pas.
Ma…
 
Ma…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ti dico
 
Ti dico
che gliela dici. Ed io perdon vi chiedo
 
FChe gliela dici. Ed io perdon vi chiedo
se un premuroso affar, con mio tormento,
 
Se un premuroso affar, con mio tormento,
210
vuol ch'io debba lasciarvi in tal momento.
 
Vuol ch'io debba lasciarvi in tal momento.
(Entra nel casino.)
 
entra nel Casino.
SCENA VII
 
SCENA VII.
Donna Elvira e Pasquariello.
 
D. Elvira, e Pasquariello.
Donna Elvira
 
D. El.
E mi lascia così! Parla tu: dimmi
 
E Mi lascia così! Parla tu: dimmi
la cagione qual fu del suo abbandono;
 
La cagione qual fù del suo abbandono;
e pensa ben che disperata io sono.
 
E pensa ben che disperata io sono.
Pasquariello
 
Pas.
Per me… Sentite… Vi dirò… Siccome…
 
Per me… Sentite… Vi dirò… Siccome…
Donna Elvira
 
D. El.
215
Non confonderti.
 
Non confonderti.
Pasquariello
 
Pas.
Oibò: non v'è pericolo.
 
Oibò: non v'è pericolo.
Siccome, io dico, che Alessandro il Grande…
 
Siccome io dico, che Alessandro il Grande…
Donna Elvira
 
D. El.
E che c'entra Alessandro?
 
E che c'entra Alessandro!
Pasquariello
 
Pas.
C'entra; e statevi cheta.
 
C'entra; e statevi cheta.
Siccome, io dico, che Alessandro il Grande
 
Siccome, io dico, che Alessandro il Grande
220
non era giammai sazio
 
Non era giammai sazio
di far nuove conquiste, il mio padrone,
 
Di far nuove conquiste, il mio padrone
se avesse ancora cento spose e cento,
 
Se avesse ancora cento Spose, e cento,
sazio non ne saria, né mai contento:
 
Sazio non ne saria, nè mai contento;
Egli è il Grande Alessandro delle femmine;
 
Egli è il Grande Alessandro delle femmine;
225
onde, per far le sue amorose imprese,
 
Onde per far le sue Amrose imprese
spesso, spesso cangiar suol di paese.
 
Spesso, spesso cangiar suol di paese.
Donna Elvira
 
D. El.
Dunque ha dell'altre femmine!
 
Dunque ha dell'altre femmine!
Pasquariello
 
Pas.
Ih, ih! Se voi volete averle in vista
 
Ih, ih! Se voi volete averle in vista
ecco, signora mia, quest'è la lista.
 
Ecco Signora mia, quest'è la lista. Getta una lista di alcuna braccia di Carta.
(Getta una lista di alcune braccia di carta.)
 
230
    Dell'Italia ed Alemagna
 
    Dell'Italia, ed' Alemagna
ve ne ho scritte cento e tante,
 
Ve ne ho scritte cento, e tante.
della Francia e della Spagna
 
Della Francia, e della Spagna
ve ne sono non so quante:
 
FVe ne sono non so quante:
fra madame, cittadine,
 
Fra Madame, Cittadine,
235
artigiane, contadine,
 
Artigiane, Contadine,
cameriere, cuoche e guattere;
 
Cameriere, Cuoche, e Guattere;
perché basta che sian femmine
 
Perchè basta che sian femmine
per doverle amoreggiar.
 
Per doverle amoreggiar.
    Vi dirò ch'è un uomo tale,
 
Vi dirò ch'è un'Uomo tale,
240
se attendesse alle promesse,
 
Se attendesse alle promesse,
che il marito universale
 
Che il marito universale
un dì avrebbe a diventar.
 
Un dì avrebbe a diventar.
    Vi dirò che egli ama tutte,
 
Vi dirò che egli ama tutte,
che sian belle o che sian brutte;
 
Che sian belle, o che sian brutte:
245
delle vecchie solamente
 
Delle vecchie solamente
non si sente ad infiammar.
 
Non si sente ad infiammar.
    Vi dirò…
 
Vi dirò…
Donna Elvira
 
D. El.
Tu m'hai seccata.
 
Tu m'hai seccata.
Pasquariello
 
Pas.
Vi dirò…
 
Vi dirò…
Donna Elvira
 
D. El.
Non più: va' via.
 
Non più: và via.
 
Pasquariello
 
Pas.
Vi dirò che si potria
 
Vi dirò che sì potria
250
fin domani seguitar.
 
Fin domani seguitar.
Donna Elvira
 
D. El.
(Il mio cor da gelosia
 
(Il mio cor da gelosia
tutto sento lacerar.)
 
Tutto sento lacerar.) Pas. parte.
 
(Pasquariello parte.)
 
SCENA VIII
 
SCENA VIII.
Donna Elvira sola.
 
D. Elvira sola.
Infelice ch'io sono! E tanti torti
 
Infelice ch'io sono! E tanti torti
potrà soffrir quest'anima gelosa?
 
Potrà soffrir quest'anima gelosa?
255
No, il diritto di sposa
 
Nò. Il diritto di sposa
farò valer; e qual si sia rivale,
 
Farò valer; e qual sì sia rivale
che giungerò a scoprire,
 
Che giungerò a scoprire,
farò tremar, né mi saprò avvilire.
 
Farò tremar, nè mi saprò avvilire. parte.
(Parte.)
 
SCENA IX
 
FSCENA IX.
Don Giovanni e Donna Ximena dal casino.
 
D. Giovanni, e D. Ximena, dal Casino.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Più di ciò non si parli,
 
Più di ciò non si parli,
260
dolcezza del mio cor. Io, vostro sposo,
 
Dolcezza del mio cor. Io, vostro Sposo,
nuotando fra i contenti
 
Nuotando fra i contenti
sarò il più fortunato fra i viventi.
 
Sarò il più fortunato fra i viventi.
Donna Ximena
 
D. Xim.
Oh quanto sono dolci
 
Oh quanto sono dolci
queste vostre espressioni!
 
Queste vostre espressioni!
265
Ma quando seguiranno
 
Ma quando seguiranno
i sponsali fra noi?
 
I sponsali fra noi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Quando? Vorrei che subito
 
Quando! Vorrei che subito
qua ci fosse un notaro,
 
Qua ci fosse un Notaro,
riguardo al genio mio; ma un certo affare
 
Riguardo al genio mio; ma un certo affare
270
mi obbligherà con sommo mio martire
 
Mi obbligherà con sommo mio martire
ancora qualche giorno a differire.
 
Ancora qualche giorno a differire.
Donna Ximena
 
D. Xim.
Ricordatevi bene
 
Ricordatevi bene
il vostro giuramento. Rammentate
 
Il vostro giuramento. Rammentate
ch'io son d'umor geloso,
 
Ch'io son d'umor geloso:
275
che voi siete mio sposo;
 
Che voi siete mio Sposo;
e che non soffrirei
 
E che non soffrirei
nemmen per civiltà che a un'altra donna
 
Nemmen per civiltà, che a un'altra Donna
voi toccaste la man, nemmen col guanto.
 
Voi toccaste la man, nemmen col guanto.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che dite mai! Mi vanto
 
Che, dite mai! mi vanto
280
d'esser io il più fedele, il più costante
 
D'esser io il più fedele, il più costante
uomo che vi sia al mondo.
 
Uomo che vi sia al mondo.
Non temete, mio ben, che d'ora in poi
 
Non temete mio ben, che d'ora in poi
ogn'altra donna io fuggirò per voi.
 
Ogn' altra Donna io fuggirò per voi.
    Per voi nemmeno in faccia
 
    Per voi nemmeno in faccia
285
io guarderò le belle.
 
Io guardarò le belle.
Se fossero ancor stelle
 
Se fossero ancor stelle.
io gli occhi abbasserò.
 
FIo gli occhi abbasserò.
    Voi sola, voi mia cara,
 
Voi sola, voi mia cara,
porto scolpita in petto.
 
Porto scolpita in petto.
290
Voi siete il solo oggetto,
 
Voi siete il solo oggetto,
che amar da me si può.
 
Che amar da me sì può.
    Mio idolo, mio bene,
 
Mio idolo, mio bene,
mia fiamma, mio tesoro,
 
Mia fiamma, mio tesoro,
per voi mi struggo e moro,
 
Per voi mi struggo, e moro,
295
più pace al cor non ho.
 
Più pace al cor non ho.
(Pur questa nel catalogo
 
(Pur questa nel catalogo
a scrivere men vo.)
 
A scrivere me n' vò.) parte.
(Parte.)
 
SCENA X
 
SCENA X.
Donna Ximena. Donna Ximena
 
D. Ximena.
Or che sicura io son della sua fede,
 
Or che sicura io son della sua fede,
chi di me è più contenta?
 
Chi di me è più contenta?
300
Se amor per lui m'impiaga,
 
Se amor per lui m'impiaga,
amor per lui mi sanerà la piaga.
 
Amor per lui mi sanarà la piaga. parte
(Parte.)
 
SCENA XI
 
SCENA XI.
Maturina, Biagio e villani che suonano le nacchere, indi Pasquariello.
 
Maturina, Biagio, e Villani, che suonano le Nacchere, indi Pasquariello.
Maturina
 
Mat.
    Bella cosa per una ragazza
 
    BElla cosa per una Ragazza
è il sentirsi promessa in isposa!
 
E' il sentirsi promessa in isposa!
Ma più bella diventa la cosa
 
Ma più bella diventa la cosa
305
in quel giorno che sposa si fa.
 
In quel giorno che sposa sì fà.
Tutti
 
Mat. Tutti.
    Tarantan, tarantan, tarantà.
 
    Tarantan, tarantan, tarantà.
(Ballano.)
 
Su via, allegri balliamo e saltiamo,
 
Sù via, allegri balliamo, e saltiamo, Bal.
che quel giorno ben presto verrà.
 
Che quel giorno ben presto verrà.
Maturina
 
FMat.
(In questo Pasquariello in disparte.)
 
    Bella cosa per una ragazza
 
    Bella cosa per una ragazza. In questo Pasquariello in disp.
310
è l'aver un amante che adora!
 
E' l'aver un'amante che adora!
Ma più bella diventa in allora
 
Ma più bella diventa in allora
che in marito a pigliarlo sen va.
 
Che in marito a pigliarlo se n' và
Tutti
 
Mat. Tutti.
    Tarantai, tarantai, tarantà.
 
    Tarantai, tarantai, tarantà
(Ballano.)
 
Su via, allegri balliamo e saltiamo,
 
Su via, allegri balliamo, e saltiamo, Bal.
315
che quel giorno ben presto verrà.
 
Che quel giorno ben presto verrà.
(Pasquariello si caccia anch'esso fra li villani, prende Maturina per la mano e balla.)
 
Pasquariello sì caccia anch'esso fra li Villani, prende Maturina per la mano, e balla.
Pasquariello
 
Pas.
    Bella cosa, cospetto di Bacco,
 
    Bella cosa, cospetto di Bacco,
è il trovar una femmina bella!
 
E' il trovar una femmina bella!
Ma facendo la tan-taran-tella
 
Ma facendo la tan-taran-tella
molto meglio la cosa sen va.
 
Molto meglio la cosa se n'và.
Tutti eccettuato Biagio che mostra dispetto.
 
Tutti. eccettuato Bia. che mostra dispetto.
320
    Tarantan, tarantai, tarantà.
 
    Tarantan, tarantai, tarantà.
Su via, allegri balliamo e saltiamo,
 
Via su allegri balliamo, e saltiamo,
che un piacere maggior non si dà.
 
Che un piacere maggior non sì dà.
Biagio
 
Biag.
Oh oh! Poffar Diana!
 
Oh oh! Poffar Diana!
Tralasciate voi altri; e andate in casa.
 
Tralasciate voi altri; e andate in casa: Li villani partono
(Li villani partono.)
 
325
E voi cosa venite, o signor caro,
 
E voi cosa venite, o Signor caro,
a meschiarvi con noi
 
A meschiarvi con noi,
ed a pigliar per man le nostre femmine?
 
Ed a pigliar per man le nostre femmine?
Pasquariello
 
Pas.
Oh oh! Poffar Mercurio,
 
Oh oh! Poffar Mercurio,
che ti faccia andar stroppio! E crederesti
 
Che ti faccia andar stroppio! E crederesti
330
ch'io fossi come te qualche facchino?
 
Ch'io fossi come te qualche facchino?
Son cavaliero e son… Don Giovannino.
 
Son Cavaliero, e son… Don Giovannino.
Maturina
 
Mat.
È un gentiluomo: senti?
 
E' un Gentiluomo: senti?
Dunque lascialo fare.
 
Dunque lascialo fare.
Biagio
 
Biag.
Come, lasciarlo fare! Io non intendo
 
Come lasciarlo fare! Io non intendo
335
che punto s'addomestichi
 
Che punto s'addomestichi
colle donne che sono a noi promesse,
 
FColle donne, che sono a noi promesse,
né che tarantellar voglia con esse.
 
Nè che tarantellar voglia con esse.
SCENA XII
 
SCENA XII.
Don Giovanni, Maturina, Biagio e Pasquariello.
 
D. Giovanni, Maturina, Biagio, e Pasquariello
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cosa c'è? cosa c'è?
 
Cosa c'è? cosa c'è?
Pasquariello
 
Pas.
(Cedo majoribus.)
 
(Cedo majoribus.)
Biagio
 
Biag.
Quest'altro cavaliero
 
Quest'altro Cavaliero
340
vien con la nostra sposa
 
Vien con la nostra Sposa
a far l'impertinente.
 
A far l'impertinente.
Maturina
 
Mat.
Eh, non c'è male, non c'è mal per niente.
 
Eh, non c'è male, non c'è mal per niente.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Quel cavaliero là?… Questo si prende
 
Quel Cavaliero là?… Questo si prende
così per una orecchia…
 
Così per una orecchia…
Pasquariello
 
Pas.
Ahi! ahi! Che fate?
 
Ahi! ahi! Che fate? Bia. ride for.
(Biagio ride forte.)
 
345
(Diavolo che sel porti!)
 
(Diavolo che se l'porti!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
V'insegnerò, ser Cavaliero Selvatico,
 
V'insegnerò, Ser Cavaliero Selvatico
a far l'impertinente
 
A far l'impertinente
con le belle ragazze.
 
Con le belle ragazze. Biagio seguita a ridere.
(Biagio seguita a ridere.)
 
Pasquariello
 
Pas.
Ma se…
 
Ma se…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Zitto… le belle si accarezzano
 
Zitto… le belle sì accarezzano sì accosta a Mat. la piglia per la mano.
(Si accosta a Maturina e la piglia per la mano.)
 
350
gentilmente così… Quanto mai siete
 
Gentilmente così. Quanto mai siete
vezzosa e graziosina!
 
Vezzosa, e graziosina!
Che delicata e morbida manina!
 
Che delicata, e morbida manina!
Maturina
 
Mat.
Ah! Signor voi burlate…
 
Ah! Signor voi burlate…
Biagio
 
Biag.
(Frapponendosi.)
 
frapponendosi.
Eh! Dico io.
 
Eh! dico io.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che dici?
 
Che dici?
Biagio
 
Biag.
Dico, corpo di Bacco!
 
Dico, Corpo di Bacco!
355
che voi fate di peggio.
 
Che voi fate di peggio.
Maturina
 
Mat.
Biagio, non riscaldarti.
 
Biagio, non riscaldarti.
Biagio
 
Biag.
Anzi vo' riscaldarmi. Animo, parti.
 
Anzi vò riscaldarmi. Animo, parti.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Allontanando Biagio con una spinta.)
 
Eh, eh!
 
Eh, eh! allotanando Bia. con una spinta.
Biagio
 
Biag.F
Come, cospetto! A me una spinta!
 
Come cospetto! A me una spinta!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Gli dà uno schiaffo.)
 
Va' via.
 
Và via.
 
Gli dà uno schiaffo,
Biagio
 
Biag.
(Pasquariello ride forte.)
 
Come! Uno schiaffo!
 
Come! uno Schiaffo! Pas. ride for.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Gli dà un altro schiaffo. Pasquariello seguita a ridere forte.)
 
360
Va' via.
 
Và via. Gli dà un altro schiaffo. Pas. seguita a ridere for.
Biagio
 
Biag.
Come! Anche un altro!…
 
Come! Anche un'altro!…
E tu trista lo sopporti?
 
E tu trista lo sopporti?
Niuno m'ha fatto mai simili torti!
 
Niuno m'ha fatto mai simili torti! piangendo.
(Piangendo.)
 
Avete voi ragione,
 
Avete voi ragione,
che adesso son poltrone,
 
Che adesso son poltrone,
365
ma mi vendicherò dell'insolenza.
 
Ma mi vendicherò dell'insolenza.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Minacciando di batterlo ancora. Biagio si salva dietro a Maturina.)
 
Taci; e va' via.
 
Taci; e và via. Minacciano di batterlo ancora. Biag. si salva dietro a Mat.
Maturina
 
Mat.
Va', Biagio; abbi pazienza.
 
Và Biagio; abbi pazienza.
Biagio
 
Biag.
    A me schiaffi sul mio viso!
 
    A me schiaffi sul mio viso!
A me far un tal affronto!…
 
A me far un tal affronto!…
Ma gli schiaffi non li conto;
 
Ma gli schiaffi non li conto,
370
quanto conto, fraschettaccia,
 
Quanto conto, fraschettaccia,
che tu stai con quella faccia,
 
Che tu stai con quella faccia,
a vedermi maltrattar.
 
A vedermi maltrattar.
(A Don Giovanni.)
 
    Ma aspettate, ma lasciate
 
Ma aspettate. Ma lasciate. a D. Gio.
ch'io mi possa almen sfogar.
 
Ch'io mi possa almen sfogar.
375
    Da tua madre, da tua zia,
 
Da tua madre, da tua zia,
da tua nonna adesso io vado,
 
Da tua nonna adesso io vado,
vo da tutto il parentado
 
Vò da tutto il parentado
la facenda a raccontar.
 
La facenda a raccontar.
(Osserva Pasquariello che ride.)
 
    Maledetto sia quel ridere,
 
Maledetto sia quel ridere,
380
che di più mi fa arrabbiar!
 
Che di più mi fa arrabbiar! oss. Pas. che ride.
    Sì, sì, vado,
 
Si, si, vado,
più non resto,
 
più non resto,
vado subito di trotto.
 
Vado subito di trotto.
Sento il sangue sopra e sotto
 
Sento il sangue sopra, e sotto
che si va a rimescolar.
 
Che si và a rimescolar. parte.
(Parte.)
 
SCENA XIII
 
FSCENA XIII.
Maturina, Don Giovanni e Pasquariello.
 
Maturina D. Giovanni, e Pasquariello.
Maturina
 
Mat.
(Per partire.)
 
385
Con vostra permissione.
 
Con vostra permissione. per partire.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oibò. Restatevi,
 
Oibò. Restatevi,
anima mia.
 
Anima mia.
Maturina
 
Mat.
A me?
 
A me?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sì, a voi, mia cara.
 
Sì, a voi, mia cara.
Maturina
 
Mat.
Signore, io mi vergogno
 
Signore, io mi vergogno
a sentirmi parlar teneramente
 
A sentirmi parlar teneramente
quando un'altro vi sia che tutto sente.
 
Quando un'altro vi sia che tutto sente.
Pasquariello
 
Pas.
390
Poverina!
 
Poverina!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Voltandosi a Pasquariello.)
 
Ecco subito…
 
Ecco subito… voltandosi a Pas.
Pasquariello
 
Pas.
Signore,
 
Signore
non state a incomodarvi
 
Non state a incomodarvi
di dirmi niente affatto;
 
Di dirmi niente affatto;
che capisco per aria, e me la batto.
 
Che capisco per aria, e me la batto.
(Va', che stai fresca!)
 
(Và, che stai fresca!) parte.
(Parte.)
 
SCENA XIV
 
SCENA XIV.
Don Giovanni e Maturina.
 
D. Giovanni, e Maturina.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Dietro a Pasquariello.)
 
Ehi? Dico!
 
Ehi? dico? dietro a Pas.
395
Statene qui d'appresso…
 
Statene quì d'apresso…
in due soli restati eccoci adesso.
 
In due soli restati eccoci adesso. la prende per la mano.
(La prende per la mano.)
 
Maturina
 
Mat.
Ma signor…
 
Ma Signor…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh mia gioia!
 
Oh mia gioja!
E voi con quegli occhietti così belli,
 
E voi con quegli occhietti così belli,
con quel bocchin di rose,
 
Con quel bocchin di rose,
400
questa sì cara mano
 
FQuesta si cara mano
darete ad un villano?
 
Darete ad un villano?
No, mia dolcezza, no. Voi meritate
 
No, mia dolcezza, no. Voi meritate
un assai miglior stato;
 
Un assai miglior stato;
e di voi già mi sento innamorato.
 
E di voi già mi sento innamorato.
Maturina
 
Mat.
405
Ah, signor! Mi dà gusto
 
Ah, Signor! Mi da gusto
quello che voi mi dite; ed io vorrei
 
Quello che voi mi dite; ed io vorrei,
che quello che mi dite fosse vero;
 
Che quello che mi dite fosse vero;
ma sempre mi fu detto
 
Ma sempre mi fu detto,
vhe voi altri signori
 
Che voi altri Signori
410
per lo più siete falsi e ingannatori.
 
Per lo più siete falsi, e ingannatori.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh! io non son di quelli. Il ciel men guardi!
 
Oh! io non son di quelli. Il Ciel me n'guardi!
Maturina
 
Mat.
Sentite: io sono, è vero,
 
Sentite: io sono, è vero,
povera paesana;
 
Povera paesana;
ma però non per questo avrei piacere
 
Ma però non per questo avrei piacere
415
di lasciarmi ingannar; e poi il mio onore
 
Di lasciarmi ingannar; e poi il mio onore
più di tutto mi preme.
 
Più di tutto mi preme.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ed io che avessi
 
Ed io che avessi
un'anima sì trista
 
Un'anima si trista
per ingannarvi, o cara? Oh! in questo poi
 
Per ingannarvi, o cara? Oh! in questo poi
son troppo delicato.
 
Son troppo delicato.
420
son di voi innamorato;
 
Son di voi innamorato;
e posso ben giurarvi
 
E posso ben giurarvi
che mio solo disegno è lo sposarvi.
 
Che mio solo disegno è lo sposarvi.
Maturina
 
Mat.
Voi me l' giurate?
 
Voi me l'giurate?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sì, ch'io ve lo giuro
 
Sì, ch' io ve lo giuro
Per il cielo, o mio ben. E se volete
 
Per il Cielo, o mio ben. E se volete
425
che ve lo giuri ancor per qual cos'altro,
 
Che ve lo giuri ancor per qual cos'altro,
ditelo voi.
 
Ditelo voi.
Maturina
 
Mat.
No, no. Comincio a credere
 
No, no. Comincio a credere
a quel che voi mi dite;
 
A quel che voi mi dite;
e da questo momento
 
E da questo momento
innamorata anch'io di voi mi sento.
 
Innamorata anch'io di voi mi sento.
Maturina
 
430
    Se pur degna voi mi fate
 
F    Se pur degna voi mi fate
di goder d'un tanto onore,
 
Di goder d'un tanto onore,
sarò vostra, o mio signore,
 
Sarò vostra, o mio Signore,
e di core v'amerò.
 
E di core v'amerò.
    Sento già che in riguardarvi
 
Sento già che in riguardarvi
435
tutto il sangue in me si move.
 
Tutto il sangue in me si move.
Tal dolcezza in sen mi piove,
 
Tal dolcezza in sen mi piove,
che spiegarla, oddio! non so.
 
Che spiegarla, oddio! non so.
    Caro, caro, che vel dico
 
Caro, caro, che vel' dico
ma di core, ma di voglia!
 
Ma di core, ma di voglia!
440
Niun fia mai che mi distoglia
 
Niun fia mai che mi distoglia
dal gran ben che vi vorrò.
 
Dal gran ben che vi vorrò. partono ed entrano in Casa di Maturina.
(Partono ed entrano in casa di Maturina.)
 
SCENA XV
 
SCENA XV.
Pasquariello, poi Donna Ximena, indi Don Giovanni.
 
Pasquariello, poi D. Xirnena, indi D. Giovanni.
Pasquariello
 
Pas.
Io penso ad ogni modo
 
Io penso ad ogni modo
che il lasciar questa bestia è necessario
 
Che il lasciar questa bestia è necessario
a costo ancor di perdere il salario.
 
A costo ancor di perdere il salario.
445
Sento a far un gran strepito
 
Sento a far un gran strepito
per il Comendator, che fu ammazzato;
 
Per il Comendator, che fu ammazzato;
e se il diavolo fa… Servo obbligato.
 
E se il Diavolo fa… Servo obbligato.
Donna Ximena
 
D. Xim.
Pasquariello, mi ascolta,
 
Pasquariello, mi ascolta,
e sincero mi parla. Anzi ora vedi
 
E sincero mi parla. Anzi ora vedi
450
come voglio impegnarti
 
Come voglio impegnarti
a parlar schiettamente.
 
A parlar schiettamente. Gli dà alcune monete.
(Gli dà alcune monete.)
 
Pasquariello
 
Pas.
Due doppie! E chi, cospetto,
 
Due doppie! E chi, cospetto,
non avrebbe con voi da parlar schietto?
 
Non avrebbe con voi da parlar schietto?
Donna Ximena
 
D. Xim.
Innamorata io son del tuo padrone.
 
Innamorata io son del tuo Padrone
455
Ei giurò di sposarmi.
 
Ei giurò di sposarmi.
Ma di lui tante cose a dirmi io sento,
 
FMa di lui tante cose a dirmi io sento,
che da due ore in qua tutta pavento.
 
Che da due ore in qua tutta pavento.
Pasquariello
 
Pas.
Per esempio, di lui vi avranno detto
 
Per esempio, di lui vi avranno detto,
ch'è un discolo, un briccone, un prepotente,
 
Ch'è un discolo, un briccone, un prepotente,
460
un cane…
 
Un cane…
(Avvertendosi di Don Giovanni che si avvanza.)
 
Avvertendosi di D. Gio. che si avvanza.
Oibò: non date retta a niente.
 
Oibò: non date retta a niente
Il mio padrone è un vero galantuomo,
 
Il mio padrone è un vero galantuomo,
uno che ha tutti i numeri;
 
Uno che ha tutti i numeri;
e se a me non credete… eccolo appunto;
 
E se a me non credete… Eccolo appunto;
domandatelo a lui.
 
Domandatelo a lui.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Costui che dice?
 
Costui che dice?
Pasquariello
 
Pas.
465
E che ho da dire? Io faccio
 
E che ho da dire? Io faccio
giustizia al vostro merito,
 
Giustizia al vostro merito
ma tante male lingue…
 
Ma tante male lingue…
Don Giovanni
 
D. Gio.
E che? Mia cara,
 
E che? mia cara,
forse talun…
 
Forse talun…
Donna Ximena
 
D. Xim.
No, no, sposo adorato,
 
No, no, sposo adorato,
del vostro cor non ho mai dubitato.
 
Del vostro cor non ho mai dubitato.
SCENA XVI
 
SCENA XVI.
Donna Elvira e detti.
 
D. Elvira, e Detti
Donna Elvira
 
D. El.
470
Signor mio, una parola.
 
Signor mio, una parola.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh! Donna Elvira.
 
Oh! Donna Elvira.
Donna Elvira
 
D. El.
Vi trovo, ingrato, alfin…
 
Vi trovo ingrato, alfin…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Zitto, tacete,
 
Zitto, tacete,
adorata mia sposa. È quella dama
 
Adorata mia sposa. E' quella Dama
una che m'importuna; e godo appunto
 
Una che m'importuna; e godo appunto
della vostra venuta.
 
Della vostra venuta.
Donna Ximena
 
D. Xim.
Don Giovanni?
 
Don Giovanni?
475
Che avete voi con quella?
 
Che avete voi con quella?
Don Giovanni
 
D. Gio.
È una bisbetica
 
E' una bisbetica,
che mi viene a seccar.
 
FChe mi viene a seccar.
Entrate in casa,
 
Entrate in casa,
che son tosto da voi.
 
Che son tosto da voi.
Donna Ximena
 
D. Xim.
Vado per compiacervi; ma badate
 
Vado per compiacervi; ma badate
ch'io vi starò a guardar dalla finestra.
 
Ch'io vi starò a guardar dalla finestra. par.
(Parte.)
 
Pasquariello
 
Pas.
480
(Vedo il turbine in aria; e piano piano
 
(Vedo il turbine in aria; e piano piano
prudentissimamente mi allontano.)
 
Prudentissimamente mi allontano. parte.
(Parte.)
 
SCENA XVII
 
SCENA XVII.
Donna Elvira e Don Giovanni, poi Maturina.
 
D. Elvira, e D. Giovanni, poi Maturina.
Donna Elvira
 
D. El.
E credereste voi d'infinocchiarmi,
 
E Credereste voi d'infinocchiarmi,
ingratissimo sposo?
 
Ingratissimo Sposo?
No. Tremate di me…
 
No. Tremate di me…
Don Giovanni
 
D. Gio.
No, che voi siete
 
No: che voi siete
485
in errore, mio ben. Statevi cheta,
 
In errore, mio ben. Statevi cheta,
che v'amo, che v'adoro; e che col rito
 
Che v'amo, che v'adoro; e che col rito
io domani sarò vostro marito.
 
Io domani sarò vostro marito.
Maturina
 
Mat.
Con vostra permissione.
 
Con vostra permissione.
E che parlate voi signor con quella
 
E che parlate voi Signor con quella
490
di essere marito?
 
Di essere marito?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Anima mia,
 
Anima mia,
quella dama è una pazza,
 
Quella Dama è una pazza,
e nella sua pazzia si raffigura
 
E nella sua pazzia si raffigura
di essere mia sposa.
 
Di essere mia sposa.
Donna Elvira
 
D. El.
Favorite.
 
Favorite.
E quai segreti avete
 
E quai segreti avete
495
con quella contadina?
 
Con quella Contadina?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ah ah! Quella meschina
 
Ah ah! quella meschina
è una povera matta
 
E' una povera matta,
che si è cacciata in testa ch'io la sposi.
 
Che si è cacciata in testa ch'io la sposi.
Maturina
 
Mat.
Ma vi prego…
 
Ma vi prego…
Don Giovanni
 
D. Gio.
È gelosa
 
E' gelosa
500
sin ch'io parli con voi.
 
Sin ch'io parli con voi.
Donna Elvira
 
D. El.
Eh, a me badate.
 
Eh, a me badate.
Don Giovanni
 
FD. Gio.
(A Donna Elvira.)
 
Se vi volete divertire un poco,
 
Se vi volete divertire un poco, a D. El.
con lei parlate. Io intanto pien d'affetto,
 
Con lei parlate. Io intanto pien d'affetto
sposa, mio bene, a casa mia vi aspetto…
 
Sposa, mio bene, a casa mia vi aspetto… a Mat.
(A Maturina.)
 
Se volete un po' ridere,
 
Se volete un pò ridere,
505
parlatele di me. Addio, sposina,
 
Parlatele di me. Addio, sposina
i sponsali farem doman mattina.
 
I Sponsali farem doman mattina. parte.
(Parte.)
 
SCENA XVIII
 
SCENA XVIII.
Donna Elvira e Maturina.
 
D. Elvira, e Maturina.
Donna Elvira
 
D. El.
    Per quanto ben ti guardo,
 
    Per quanto ben ti guardo
davver pietà mi fai.
 
Davver pietà mi fai.
Ma forse guarirai
 
Ma forse guarirai
510
col farti salassar.
 
Col farti salassar.
Maturina
 
Mat.
    Proprio così va detta.
 
Proprio così và detta.
Ma c'è una differenza:
 
Ma c'è una differenza;
ch'è pazza Sua Eccellenza
 
Ch'è pazza sua eccellenza
e stenterà a sanar.
 
E stenterà a sanar.
Donna Elvira
 
D. El.
515
    Ah ah! Sì, sì, meschina.
 
Ah ah! Si, si, meschina.
Maturina
 
Mat.
Ah ah! No, no, carina.
 
Ah ah! no, no, carina.
Donna Elvira, Maturina
 
a 2
(A parte.)
 
Ah ah! Così per ridere…
 
Ah ah! così per ridere…
la voglio stuzzicar.
 
La voglio stuzzicar. apparte:
Donna Elvira
 
D. El.
    Già Don Giovanni, io mi figuro,
 
Già Don Giovanni, io mi figuro,
520
che a te di sposo la man darà.
 
Che a te di sposo la man darà.
Maturina
 
Mat.
No. Don Giovanni, già per sicuro,
 
No. Don Giovanni, già per sicuro
è sposo vostro, che ben si sa.
 
E' sposo vostro, che ben si sà.
Donna Elvira
 
D. El.
    Qui non v'è dubbio.
 
Qui non v'è dubbio.
Maturina
 
Mat.
Ah ah ah ah!
 
Ah ah ah ah!
Donna Elvira, Maturina
 
a 2
    Ecco qua appunto, ragazza|signora mia,
 
Ecco qua appunto ragazza|Signora mia,
525
dove consiste la tua|sua pazzia!
 
Dove consiste la tua|sua pazzia!
(Additando la testa.)
 
Tutto il tuo|suo male sta dentro là!
 
Tutto il tuo|suo male stà dentro là!
 
additando la testa
Maturina
 
FMat.
    (Che matta vana!)
 
(Che matta vana!)
Donna Elvira
 
D. El.
(Che pazza ardita!)
 
(Che pazza ardita!)
Donna Elvira, Maturina
 
a 2
Tu puoi, figliola,|Voi vi potete leccar le dita;
 
Voi vi potete|Tu puoi, figliola, leccar le dita;
ma un tal boccone per te|voi non fa.
 
Ma un tal boccone per voi|te non fà.
Donna Elvira
 
D. El.
530
    Vanne via, va', pazzarella,
 
Vanne via, va pazzarella,
ch'ei non ama una sardella.
 
Ch'ei non ama una sardella.
Maturina
 
Mat.
Via, pur voi correte in fretta,
 
Via pur voi correte in fretta,
ch'ei non ama una polpetta.
 
Ch'ei non ama una polpetta.
Donna Elvira
 
D. El.
Temeraria.
 
Temeraria.
Maturina
 
Mat.
Voi insolente.
 
Voi insolente.
Donna Elvira
 
D. El.
535
Mi rispetta.
 
Mi rispetta.
Maturina
 
Mat.
Non fo niente.
 
Non fò niente.
 
a 2
Maturina
 
Mat.
Usi lei più civiltà.
 
Usi lei più civiltà.
Donna Elvira
 
D. El.
Faccio or ora una viltà.
 
Faccio or ora una viltà.
 
Donna Elvira, Maturina
 
a2
    Ma no no, che alfin si tratta
 
Ma no no, che alfin si tratta
d'altercar con un matta,
 
D'altercar con un matta
540
e mi fai tu|fate ben pietà.
 
E mi fai tu|fate ben pietà. partono.
(Partono.)
 
SCENA XIX
 
SCENA XIX.
Luogo rimoto circondato di cipressi, dove nel mezzo si erige una cupola sostenuta da colonne con urna sepolcrale, sopra la quale statua equestre del Comendatore.
 
Luogo rimoto circondato di Cipressi, dove nel mezzo si erige una Cupola sostenuta da colonne con Urna sepolcrale, sopra la quale Statua equestre del Comendatore.
Il Duca Ottavio con carta in mano, ed un incisore.
 
Il Duca Ottavio con carta in mano, ed un Incisore
Questo mausoleo, che ancor vivente
 
Questo Mausoleo, che ancor vivente
l'eroe Comendatore
 
L'Eroe Comendatore
apprestare si fece,
 
Apprestare si fece,
un mese non è ancor ch'è terminato,
 
Un mese non è ancor ch'è terminato;
545
ed oh! come ben presto
 
Ed oh! come ben presto
servì di tomba a lui che l'ha ordinato.
 
Servì di tomba a lui che l'ha ordinato:
Su quella base intanto
 
FSù quella base intanto
a caratteri d'oro
 
A caratteri d'oro
sian queste note incise.
 
Sian queste note incise:
(Dà la carta allo scultore, che va a formar l'iscrizione.)
 
dà la Carta allo Scultore, che và a formar l'iscrizione.
550
Tremi pur chi l'uccise,
 
Tremi pur chi l'uccise,
se avvien che l'empio mai
 
Se avvien che l'empio mai
di qua passi e le scorga.
 
Di quà passi, e le scorga.
E apprenda almen che, se occultar si puote
 
E apprenda almen, che se occultar si puote
alla giustizia umana,
 
Alla giustizia umana,
555
non sfuggirà del ciel l'ira sovrana.
 
Non sfuggirà del Ciel l'ira sovrana. parte.
(Parte.)
 
SCENA XX
 
SCENA XX.
Don Giovanni e Pasquariello.
 
D. Giovanni, e Pasquariello
Pasquariello
 
Pas.
Io non so, detto sia
 
Io non sò detto sia
con vostra permissione,
 
Con vostra permissione,
(se dir me lo lasciate)
 
(Se dir me lo lasciate)
qual diavolo di uom, signor, voi siate.
 
Qual diavolo di uom, Signor, voi siate.
Don Giovanni
 
D. Gio.
560
E perché?
 
E perchè?
Pasquariello
 
Pas.
Non parliamo
 
Non parliamo
delle amorose imprese,
 
Delle amorose imprese,
che già son bagatelle…
 
Che già son bagatelle…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh! bagatelle
 
Oh! bagatelle
sicurissimamente. E che?
 
Sicurissimamente. E che?
Pasquariello
 
Pas.
Parliamo…
 
Parliamo…
Zitto… Aspettate… Piano… Non vi basta
 
Zitto… Aspettate… Piano… Non vi basta.
(Lo scultore in questo frattempo avendo formata l'iscrizione parte.)
 
lo Scultore in questo frattempo avendo formata l'iscrizione parte.
565
che l'abbiate ammazzato,
 
Che l'abbiate ammazzato,
che vi viene anche voglia
 
Che vi viene anche voglia
di andar vedere la sua sepoltura?
 
FDi andar vedere la sua sepoltura?
Ma questo non è un far contro natura?
 
Ma questo non è un far contro natura?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che stolido! Che sciocco!
 
Che stolido! che sciocco!
570
Che male c'è se vengo
 
Che male c'è se vengo
a veder per diporto
 
A veder per diporto
come sta ben di casa ora ch'è morto?
 
Come stà ben di casa ora ch'è morto?
(Additando il mausoleo.)
 
Ecco, ecco.
 
Ecco ecco. additando il Mausoleo.
Pasquariello
 
Pas.
Oh cospetto!… Ora vedete:
 
Oh cospetto!… Ora vedete
tanti, ma tanti ricchi
 
Tanti, ma tanti ricchi
575
per viver nobilmente
 
Per viver nobilmente
guardan perfino un soldo; e poi non guardano
 
Guardan per fino un soldo; e poi non guardano
di spendere a migliaia li ducati
 
Di spendere a migliara li ducati,
per star con nobiltà dopo crepati.
 
Per star con nobiltà dopo crepati.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bravo! Qui dici bene. Ma vediamo
 
Bravo! Qui dici bene. Ma vediamo
580
quell'iscrizion maiuscola.
 
Quell'iscrizion majuscola.
(Legge.)
 
"Di colui che mi trasse a morte ria,
 
Di colui che mi trasse a morte ria. legge.
dal ciel qui aspetto la vendetta mia."
 
Dal Ciel quì aspetto la vendetta mia.
Oh vecchio stolto! E ancor di lui più stolto
 
Oh vecchio stolto! E ancor di lui più stolto
quel che la fece incidere!
 
Quel che la fece incidere!
585
La vendetta dal ciel? Mi vien da ridere.
 
La vendetta dal Ciel? Mi vien da ridere.
Pasquariello
 
Pas.
Ah! Signor, che mai dite!
 
Ah! Signor, che mai dite!
Osservate… osservate che la statua
 
Osservate… osservate che la Statua
par proprio che vi guardi
 
Par proprio che vi guardi
con due occhi di foco al naturale.
 
Con due occhi di foco al naturale.
Don Giovanni
 
D. Gio.
590
Ah ah ah! Che animale!
 
Ah ah ah! Che animale!
Va', va' a dire alla statua
 
Và, và a dire alla Statua,
che della sua minaccia io non m'offendo,
 
Che della sua minaccia io non m'offendo,
anzi rido. E perché veda ch'io rido
 
Anzi rido. E perchè veda ch'io rido
di questo a bocca piena,
 
Di questo a bocca piena,
595
meco l'invita questa sera a cena.
 
Meco l'invita questa sera a cena.
Pasquariello
 
Pas.
Chi?
 
Chi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Il Comendatore.
 
Il Comendatore.
Pasquariello
 
FPas.
Eh, via!
 
Eh, via!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Invitalo, dico: animo, presto.
 
Invitalo, dico: animo, presto.
Pasquariello
 
Pas.
Ora vedete che capriccio è questo!
 
Ora vedete che capriccio è questo!
    Signor Comendatore
 
    Signor Comendatore…
600
(Io rido da una parte,
 
(Io rido da una parte,
dall'altra ho poi timore,
 
Dall'altra ho poi timore,
e in dubbio me ne sto.)
 
E in dubbio me ne stò.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
E quanto ancora aspetti?
 
E quanto ancora aspetti?
Pasquariello
 
Pas.
Adesso lo farò.
 
Adesso lo farò.
605
    A cena questa sera
 
A cena questa sera
v'invita il mio padrone,
 
V'invita il mio padrone,
se avete permissione
 
Se avete permissione
di movervi di qui.
 
Di movervi di quì.
(La statua china la testa replicatamente.)
 
la Statua china la testa replicatamente.
    Ahi, ahi, ahi, ahi!
 
Ahi, ahi, ahi, ahi!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cos'hai?
 
Cos'hai?
Pasquariello
 
Pas.
610
La testa sua è movibile,
 
La testa sua è movibile,
e fecemi così.
 
E fecemi così.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Va' via, che tu sei matto.
 
Va via, che tu sei matto.
Pasquariello
 
Pas.
Così, così mi ha fatto.
 
Così, così mi ha fatto.
Don Giovanni
 
D. Gio.
No.
 
No.
Pasquariello
 
Pas.
Sì.
 
Si:
Don Giovanni
 
D. Gio.
No.
 
No.
Pasquariello
 
Pas.
Sì.
 
Si.
Don Giovanni
 
D. Gio.
No.
 
No.
Pasquariello
 
Pas.
Sì.
 
Si.
Don Giovanni, Pasquariello
 
a 2
615
    Che ostinazion frenetica!
 
Che ostinazion frenetica!
Che capo è mai quel lì!
 
Che capo è mai quel lì!
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Aspetta, o stolido, che per convincerti
 
Aspetta, o stolido, che per convincerti
io colla statua favellerò.
 
Io colla Statua favellerò.
V'invito a cena, Comendatore,
 
V'invito a cena, Comendatore,
620
se ci venite mi fate onore.
 
Se ci venite mi fate onore.
Ci venirete?
 
FCi venirete?
La statua
 
La Statua.
Ci venirò.
 
Ci venirò.
 
a 2
Pasquariello
 
Pas.
    Ah! mio signore, per carità.
 
Ah! mio Signore, per carità.
Andiamo subito lontan di qua.
 
Andiamo subito lontan di quà.
Per me certissimo più non ci sto.
 
Per me certissimo più non ci stò.
Don Giovanni
 
D. Gio.
625
    Un'illusione quest'è di già.
 
Un illusione quest'è diggià.
Non posso crederla mai verità.
 
Non posso crederla mai verità.
Di te il più stolido trovar non so.
 
Di te il più stolido trovar non sò. par.
 
(Parte.)
 


Camera di Don Giovanni.
 
SCENA XXI
 
SCENA XXI.
 
Camera di D. Giovanni.
Lanterna che apparecchia la tavola, poi Donna Elvira.
 
Lanterna, che apparecchia la tavola, poi D. Elvira.
Lanterna
 
Lan.
È la gran vita quella di servire
 
E' la gran vita quella di servire
a un padron come il mio! Qui non si trova
 
A un padron come il mio! Qui non si trova
630
mai ora destinata
 
Mai ora destinata
né al dormir né al mangiare.
 
Nè al dormir nè al mangiare.
E quello che fa lui bisogna fare.
 
E quello che fà lui bisogna fare.
Guai a chi fa al contrario!
 
Guai a chi fa al contrario!
Quello ch'è peggio, non vien mai il salario.
 
Quello ch'è peggio, non vien mai il salario.
635
Qualche mancia così per estro pazzo;
 
Qualche mancia così per estro pazzo;
ma assai più del denaro è lo strapazzo.
 
Ma assai più del denaro è lo strapazzo.
(Si sente a battere.)
 
si sente a battere.
Picchiano… E chi mai diavolo vuol essere?
 
Picchiano… E chi mai diavolo vuol' essere?
Vediamo.
 
Vediamo.
(Va ad aprire e nel vedere Donna Elvira resta sorpreso.)
 
Và ad aprire, e nel vedere D. El. resta sorp.
Oh poffar Bacco!
 
Oh poffar bacco!
Illustrissima? Voi?
 
Illustrissima? Voi?
Donna Elvira
 
D. El.
La tua sorpresa
 
La tua sorpresa
640
non è senza ragione.
 
Non è senza ragione.
Avverti ch'io qui sono il tuo padrone.
 
Avverti, ch'io qui sono, il tuo padrone.
Lanterna
 
FLan.
Non è ancora arrivato,
 
Non è ancora arrivato,
vel giuro in verità… Ma zitto… Io credo
 
Ve 'l giuro in verità… Ma zitto… Io credo
che giusto adesso arrivi… È lui sicuro
 
Che giusto adesso arrivi… E' lui sicuro
645
ed in cucina io me ne vado tosto,
 
Ed in cucina io me ne vado tosto
perché si appronti subito l'arrosto.
 
Perchè si appronti subito l'arrosto parte.
(Parte.)
 
SCENA XXII
 
SCENA XXII.
Don Giovanni e Donna Elvira. Pasquariello in disparte.
 
Don Giovanni, e D. Elvira. Pasquarìello in disparte.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Voi, Donna Elvira, qui! Brava! La vostra
 
Voi Donna Elvira qui! Brava! La vostra
è una sorpresa amena.
 
E' una sorpresa amena.
Meco così restar potrete a cena.
 
Meco così restar potrete a cena.
Donna Elvira
 
D. El.
650
No, Don Giovanni. In me vedete adesso
 
No, Don Giovanni. In me vedete adesso
un'altra Donna Elvira,
 
Un altra Donna Elvira
dalla prima diversa. Io già non vengo
 
Dalla prima diversa. Io già non vengo
né più a rimproverarvi,
 
Nè più a rimproverarvi,
né più a cercar da voi l'adempimento
 
Nè più a cercar da voi l'adempimento
655
del vostro giuramento,
 
Del vostro giuramento,
ma l'interesse vostro, il vostro bene
 
Ma l'interesse vostro, il vostro bene
solo mi guida a voi, che ho tanto amato;
 
Solo mi guida a voi, che ho tanto amato;
e tutto obblio quel ch'è fra noi passato.
 
E tutto obblìo quel ch'è fra noi passato.
Pasquariello
 
Pas.
(Povera donna!)
 
(Povera donna!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Dite.
 
Dite.
Donna Elvira
 
D. El.
A me dei vostri
 
A me dei vostri
660
pervertiti costumi
 
Pervertiti costumi
tutto è noto il complesso. Ah! che perfino
 
Tutto è noto il complesso. Ah! che perfino
da ognun voi l'uccisore
 
Da ogn' un voi l'uccisore
siete creduto del Comendatore.
 
Siete creduto del Comendatore.
L'error de' vostri falli
 
L'error de' vostri falli
665
scosse il mio core; e del mio error pentita
 
Scosse il mio core; e del mio error pentita
in un ritiro io vo a passar la vita.
 
In un Ritiro io vò a passar la vita.
Ma un estremo dolore
 
Ma un estremo dolore
nel mio ritiro ancora io sentirei
 
FNel mio ritiro ancora io sentirei
se voi, che tanto amai,
 
Se voi, che tanto amai,
670
diveniste, assai presto,
 
Diveniste, assai presto,
un esempio funesto
 
Un esempio funesto
di quell'alta giustizia e di quell'ira
 
Di quell'alta giustizia, e di quell'ira
che sovra di sé ogn'empio alfin s'attira.
 
Che sovra di se ogn' empio al fin s'attira.
Pasquariello
 
Pas.
(Povera donna!)
 
(Povera donna!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Avanti.
 
Avanti:
Donna Elvira
 
D. El.
Ah! in ricompensa
 
Ah! in ricompensa
675
di tanto amor ch'ebbi per voi, non chiedo
 
Di tanto amor ch'ebbi per voi, non chiedo
che il vostro pentimento.
 
Che il vostro pentimento.
Non per me, ma per voi. Sì, vi scongiuro
 
Non per me, ma per voi. Si, vi scongiuro
colle lagrime agli occhi,
 
Colle lagrime agli occhi
per quell'amor che per me aveste un giorno,
 
Per quell'amor che per me aveste un giorno,
680
per quel ch'è più capace
 
Per quel ch' è più capace
di toccare il cor vostro,
 
Di toccare il cor vostro,
che richiamando la virtù smarrita
 
Che richiamando la virtù smarrita,
pensar vogliate ad emendar la vita.
 
Pensar vogliate ad emendar la vita.
Pasquariello
 
Pas.
(Povera donna!)
 
(Povera donna!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Proseguite.
 
Proseguite.
Donna Elvira
 
D. El.
Ho detto
 
Ho detto
685
quello ch'io dir voleva.
 
Quello ch'io dir voleva.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ebben, fa tardi,
 
Ebben fa tardi,
o cara Donna Elvira;
 
O cara Donna Elvira;
e perciò anch'io
 
e perciò anch'io
vi prego, vi scongiuro,
 
Vi prego, vi scongiuro
per quell'amor che per me aveste un giorno,
 
Per quell'amor che per me aveste un giorno,
e per quel che il cor vostro
 
E per quel che il cor vostro
690
più movere potria,
 
Più movere potria,
di alloggiar questa notte in casa mia.
 
Di alloggiar questa notte in casa mia.
Donna Elvira
 
D. El.
No, Don Giovanni, no. La mia carrozza
 
Nò, Don Giovanni, no. La mia carozza
mi attende. Io vado. E se voi stesso amate,
 
Mi attende. Io vado. E se voi stesso amate,
a voi soltanto, e non più a me, pensate.
 
A voi soltanto, e non più a me, pensate.
695
    Sposa più a voi non sono,
 
F    Sposa più a voi non sono:
spento è già in me l'ardore:
 
Spento è già in me l'ardore:
placido sento il core,
 
Placido sento il core.
l'alma tranquilla ho in me.
 
L'alma tranquilla ho in me.
    Ben v'amerò lontana,
 
Ben v'amerò lontana
700
se alla virtù tornate.
 
Se alla virtù tornate.
Io parto. Addio. Restate,
 
Io parto. Addio. Restate
fermo tenete il piè…
 
Fermo tenete il piè…
(A Don Giovanni che con caricatura vorebbe accompagnarla.)
 
a D. Gio. che con caricatura vorebbe accompagnarla.
    Ah! vedo che, misero,
 
    Ah! vedo che misero,
di me vi ridete:
 
Di me vi ridete:
705
di tigre le viscere
 
Di Tigre le viscere
già vedo che avete.
 
Già vedo che avete.
Ma forse che il fulmine
 
Ma forse che il fulmine
lontano non è.
 
Lontano non è. par.
(Parte.)
 
SCENA XXIII
 
SCENA XXIII.
Don Giovanni, Pasquariello e Lanterna.
 
D. Giovanni, Pasquariello, e Lanterna
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo sai tu, Pasquariello,
 
Lo sai, tu Pasquariello,
710
che la sua voce languida
 
Che la sua voce languida,
e quegli occhi piangenti
 
E quegli occhi piangenti
m'aveano quasi quasi in sen svegliato
 
M'aveano quasi quasi in sen svegliato
un resto ancora dell'estinto affetto?
 
Un resto ancora dell'estinto affetto?
Pasquariello
 
Pas.
Ma però tutto al vento è quel che ha detto.
 
Ma però tutto al vento è quel che ha detto.
 
va a sedere alla tavola.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Va a sedere alla tavola.)
 
715
Presto, presto, alla cena.
 
Presto, presto, alla cena.
Pasquariello
 
Pas.
Sì signor, sì signore.
 
Sì Signor, sì Signore.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Per altro, Pasquariello,
 
Per altro, Pasquariello,
pensar bisogna ad emendarsi.
 
Pensar bisogna ad emendarsi.
Pasquariello
 
Pas.
Oh! questo
 
Oh! questo
è quel che anch'io diceva.
 
FE' quel che anch'io diceva.
Don Giovanni
 
D. Gio.
In fede mia
 
In fede mia
720
che bisogna pensarci. Altri trent' anni
 
Che bisogna pensarci. Altri trent' anni
di bella vita, e poi
 
Di bella vita, e poi
sicuramente penseremo a noi.
 
Sicuramente penseremo a noi.
(Lanterna porge le pietanze a Pasquariello e questo le mette in tavola.)
 
Lanterna porge le piattanze a Pas. e questo le mette in tavola.
Pasquariello
 
Pas.
Tutto sta, signor mio,
 
Tutto stà, Signor mio,
che il conto non falliate…
 
Che il conto non falliate?
Don Giovanni
 
D. Gio.
725
Eh? Che vorresti dir?
 
Eh? Che vorresti dir?
Pasquariello
 
Pas.
Niente. Cenate.
 
Niente. Cenate.
(Nel mettere un piatto sulla tavola si prende una polpetta e la mette in bocca.)
 
Nel mettere un piatto sulla tavola si prende una polpetta, e la mette in bocca.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che cos'hai? Tu mi sembra
 
Che cos' hai? Tu mi sembra
ch'abbi una guancia gonfia.
 
Ch'abbi una guancia gonfia.
Da quando in qua? Cos'hai?
 
Da quando in qua? Cos'hai?
Pasquariello
 
Pas.
Niente, signore.
 
Niente, Signore.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ti è venuto un tumor? Lascia ch'io senta.
 
Ti è venuto un tumor? Lascia ch'io senta.
(Si alza e gli tocca la guancia. Prende il coltello. Pasquariello sputa la polpetta.)
 
si alza, e gli tocca la guancia. Prende il coltello. Pas. sputa la polpetta.
730
È un tumore sicuro;
 
E' un tumore sicuro;
e tagliarlo convien perch'è maturo.
 
E tagliarlo convien perch'è maturo.
Ah! Briccone che sei!
 
Ah! briccone che sei!
Pasquariello
 
Pas.
In verità, signore,
 
In verità, Signore,
ch'io soltanto volea sentir un poco
 
Ch'io soltanto volea sentir un poco
735
se troppo sal ci aveva posto il cuoco.
 
Se troppo sal ci aveva posto il cuoco.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bene, bene. Ora via: vedo, meschino,
 
Bene, bene. Ora via: vedo, meschino,
che tu hai molta fame; e dopo cena
 
Che tu hai molta fame; e dopo cena
io bisogno ho di te. Siedi pertanto,
 
Io bisogno ho di te. Siedi pertanto,
e meco mangia qui.
 
E meco mangia qui.
Pasquariello
 
Pas.
Dite davvero?
 
Dite davvero?
Don Giovanni
 
FD. Gio.
740
Siedi e mangia.
 
Siedi, e mangia.
Pasquariello
 
Pas.
(Siede alla tavola.)
 
Ubbidisco al dolce impero.
 
Ubbidisco al dolce impero. siede alla tavola.
Ehi, Lanterna? Posata e tovagliolo.
 
Ehi, Lanterna? Posata, e tovagliolo.