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  Kritische Edition des Libretto-Drucks Wien 1788       Diplomatische Übertragung des Libretto-Drucks Wien 1788 
ATTO PRIMO
 
FATTO PRIMO.
Giardino. Notte.
 
SCENA I
 
SCENA. I.
 
Giardino. Notte.
Leporello con ferraiuolo, che passeggia davanti la casa di Donn'Anna; poi Don Giovanni e Donn'Anna; indi Il Commendatore.In keiner direkten oder indirekten Quelle der Prager oder Wiener Fassung des Don Giovanni (Libretto-Vorlage Venedig 1787; autographe Partitur; Libretto-Drucke Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788; Partiturabschriften der Wiener Fassung E1, F1 und Melk II) ist die Schreibweise des Namens Donn’Anna ohne Elision („Donna Anna“) dokumentiert. Zwar wird der erste Teil des Namens in den Quellen meist in abgekürzter Form wiedergegeben: „D. Anna“, „D: Anna“, „D. A.“. Ist er vollständig angegeben, wird er jedoch ohne Ausnahme in der elidierten Form geschrieben bzw. gedruckt. So hat Mozart den Namen in der autographen Partitur (Quelle A) immer mit Elision geschrieben, unabhängig davon, ob dieser in einer Szenenanweisung (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 122v, „Minuetto“), als Rollenangabe vor dem entsprechenden Notensystem (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 109v, Atto primo, Scena XIX) oder im gesungenen Text (vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 12v, letzter Takt der zweiten Akkolade) vorkommt. Dagegen wird der Name Donna Elvira in den Quellen immer ohne Elision wiedergegeben.

Diese konsistente Schreibweise in den Quellen entspricht durchaus den Rechtschreibregeln der italienischen Sprache. Wenn der unbetonte Vokal am Ende eines Wortes auf den gleich lautenden Vokal am Anfang des folgenden Wortes trifft, wird Ersterer in der italienischen Orthographie (vor allem im Singular) in der Regel weggelassen und durch einen Apostroph ersetzt, wie es bei „Donn’Anna“ (Donna Anna) der Fall ist. Beim Aufeinandertreffen zwei unterschiedlicher Vokalen wie im Falle von Donna Elvira ist eine Elision mit Apostroph zwar immer noch möglich, dennoch weniger verbreitet.

Demzufolge wird der Name Donn’Anna in unserer Edition immer konsistent mit Elision wiedergegeben. In der NMA ist der Name hingegen immer ohne Elision („Donna Anna“) ediert.
 
LEPORELLO con ferrajuolo, che passeggia davanti la casa di D' ANNA, poi D. GIOVANNI e D. ANNA; indi IL COMMENDATORE.
Leporello
 
Lep.
    Notte e giorno faticar
 
    Notte e giorno faticar
per chi nulla sa gradir,
 
Per chi nulla sa gradir;
piova e vento sopportar,
 
Piova e vento sopportar,
mangiar male e mal dormir…
 
Mangiar male e mal dormir…
5
Voglio far il gentiluomo
 
Voglio far il gentiluomo,
e non voglio più servir.
 
E non voglio più servir.
    Oh che caro galantuomo!
 
    Oh che caro galantuomo!
Voi star dentro colla bella,
 
Voi star dentro colla Bella,
ed io far la sentinella!…
 
Ed io far la sentinella! – –
10
Ma mi par che venga gente,
 
FMa mi par che venga gente;
non mi voglio far sentir.
 
Non mi voglio far sentir. s'asconde.
(S'asconde.)
 
Donn'AnnaIn keiner direkten oder indirekten Quelle der Prager oder Wiener Fassung des Don Giovanni (Libretto-Vorlage Venedig 1787; autographe Partitur; Libretto-Drucke Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788; Partiturabschriften der Wiener Fassung E1, F1 und Melk II) ist die Schreibweise des Namens Donn’Anna ohne Elision („Donna Anna“) dokumentiert. Zwar wird der erste Teil des Namens in den Quellen meist in abgekürzter Form wiedergegeben: „D. Anna“, „D: Anna“, „D. A.“. Ist er vollständig angegeben, wird er jedoch ohne Ausnahme in der elidierten Form geschrieben bzw. gedruckt. So hat Mozart den Namen in der autographen Partitur (Quelle A) immer mit Elision geschrieben, unabhängig davon, ob dieser in einer Szenenanweisung (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 122v, „Minuetto“), als Rollenangabe vor dem entsprechenden Notensystem (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 109v, Atto primo, Scena XIX) oder im gesungenen Text (vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 12v, letzter Takt der zweiten Akkolade) vorkommt. Dagegen wird der Name Donna Elvira in den Quellen immer ohne Elision wiedergegeben. Diese konsistente Schreibweise in den Quellen entspricht durchaus den Rechtschreibregeln der italienischen Sprache. Wenn der unbetonte Vokal am Ende eines Wortes auf den gleich lautenden Vokal am Anfang des folgenden Wortes trifft, wird Ersterer in der italienischen Orthographie (vor allem im Singular) in der Regel weggelassen und durch einen Apostroph ersetzt, wie es bei „Donn’Anna“ (Donna Anna) der Fall ist. Beim Aufeinandertreffen zwei unterschiedlicher Vokalen wie im Falle von Donna Elvira ist eine Elision mit Apostroph zwar immer noch möglich, dennoch weniger verbreitet. Demzufolge wird der Name Donn’Anna in unserer Edition immer konsistent mit Elision wiedergegeben. In der NMA ist der Name hingegen immer ohne Elision („Donna Anna“) ediert.
 
D. An.
(Tenendo forte pel braccio Don Giovanni, ed egli cercando sempre di celarsi.)
 
    Non sperar, se non m'uccidi,
 
Non sperar se non m'uccidi
 
D. An. tenendo forte pel braccio D. Gio. ed egli cercando sempre di celarsi.
ch'io ti lasci fuggir mai.
 
Ch'io ti lasci fuggir mai.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Donna folle! indarno gridi!
 
Donna folle! indarno gridi.
15
Chi son io tu non saprai.
 
Chi son io tu non saprai.
Leporello
 
Lep.
Che tumulto! oh ciel, che gridi!
 
Che tumulto! oh ciel, che gridi!
Il padron in nuovi guai.
 
Il padron in nuovi guai:
Donn'Anna
 
D. An.
Gente! servi! al traditore!…
 
Gente! servi! al traditore! –
Don Giovanni
 
D. Gio.
Taci e trema al mio furore!
 
Taci e trema al mio furore;
Donn'Anna
 
D. An.
20
Scellerato!
 
Scellerato!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sconsigliata!
 
Sconsigliata!
 
a 3
Questa furia disperata
 
Questa furia disperata
mi vuol far precipitar.
 
Mi vuol far precipitar.
Donn'Anna
 
D. An.
Come furia disperata
 
Come furia disperata
ti saprò perseguitar.
 
Ti saprò perseguitar.
Leporello
 
Lep.
25
Sta' a veder che il malandrino
 
Sta a veder che il malandrino
 
D. An. sentendo Il Com. lascia D. Gio. ed entra in casa.
mi farà precipitar.
 
Mi farà precipitar.
 
(Donn'Anna sentendo il Commendatore lascia Don Giovanni ed entra in casa.)
 
Il Commendatore
 
Il Com.
    Lasciala, indegno,
 
Lasciala, indegno,
battiti meco.
 
Battiti meco:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Va', non mi degno
 
Va, non mi degno
30
di pugnar teco.
 
Di pugnar teco.
Il Commendatore
 
Il Com.
Così pretendi
 
Cosi pretendi
da me fuggir?
 
Da me fuggir?
Leporello
 
Lep.
Potessi almeno
 
Potessi almeno
di qua partir!
 
Di quà partir!
Don Giovanni
 
FD. Gio.
 
35
Misero, attendi,
 
Misero attendi
se vuoi morir.
 
Se vuoi morir. D. Gio. ferisce mortalm. Il Com.
 
(Don Giovanni ferisce mortalmente il Commendatore.)
 
 
a 3
Il Commendatore
 
Il Com.
    Ah soccorso!… son tradito!…
 
Ah soccorso – son tradito –
L'assassino… m'ha ferito…
 
L'assassino – m'ha ferito –
e dal seno palpitante…
 
E dal seno palpitante –
40
sento… l'anima… partir.
 
Sento – l'anima – partir –
(Qui il Commendatore more.)
 
Qui Il Com. more.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(A parte.)
 
    Ah già cadde il sciagurato!
 
Ah gia cadde il sciagurato;
Affannosa e agonizzante
 
Affannosa e agonizzante (a parte)
già dal seno palpitante
 
Già dal seno palpitante
veggo l'anima partir.
 
Veggo l'anima partir.
Leporello
 
Lep.
(A parte.)
 
45
    Qual misfatto! qual eccesso!
 
Qual misfatto! qual eccesso!
Entro il sen dallo spavento
 
Entro il sen dallo spavento
palpitar il cor mi sento;
 
Palpitar il cor mi sento,
io non so che far, che dir.
 
Io non so che far, che dir.
 
SCENA II
 
SCENA II.
Don Giovanni, Leporello.
 
D. GIOVANNI, LEPORELLO.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Sottovoce sempre.)
 
Leporello, ove sei?
 
Leporello ove sei? (Sotto voce sempre.)
Leporello
 
Lep.
 
50
Son qui, per mia disgrazia; e voi?
 
Son qui per mia disgrazia, e voi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Son qui.
 
Son qui.
Leporello
 
Lep.
Chi è morto: voi o il vecchio?
 
Chi è morto voi, o il vecchio?
Don Giovanni
 
FD. Gio.
Che domanda da bestia! il vecchio.
 
Che domanda da bestia? il vecchio.
Leporello
 
Lep.
Bravo:
 
Bravo!
Due imprese leggiadre!
 
Due imprese leggiadre!
Sforzar la figlia ed ammazzar il padre.
 
Sforzar la figlia ed ammazzar il Padre.
Don Giovanni
 
D. Gio.
55
L'ha voluto, suo danno.
 
L'ha voluto, suo danno.
Leporello
 
Lep.
Ma Donn'Anna
 
Ma donn'Anna
cosa ha voluto?
 
Cosa ha voluto?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Taci.
 
Taci;
(In atto di batterlo.)
 
Non mi seccar, vien meco, se non vuoi
 
Non mi seccar, vien meco, se non vuoi (in atto di batterlo.)
qualche cosa ancor tu!
 
Qualche cosa ancor tu.
Leporello
 
Lep.
Non vo' nulla, signor, non parlo più.
 
Non vo nulla, Signor, non parlo più.
(Partono.)
 
Partono.
SCENA III
 
SCENA III.
Don Ottavio, Donn'Anna con servi che portano diversi lumi.
 
D. OTTAVIO, D. ANNA con servi,
 
Che portano diversi lumi.
Donn'Anna
 
D. An.
(Con risolutezza.)
 
60
Ah del padre in periglio
 
Ah del Padre in periglio. Con risolutezza
in soccorso voliam.
 
In soccorso voliam.
Don Ottavio
 
D. Ot.
(Con ferro ignudo in mano.)
 
Tutto il mio sangue
 
Tutto il mio sangue (Con ferro ignudo in mano.)
verserò se bisogna.
 
Verserò se bisogna:
Ma dov'è il scellerato?
 
Ma dov è il scellerato?
Donn'Anna
 
FD. An.
In questo loco…
 
ln questo loco…
(Vede il cadavere.)
 
Ma qual mai s'offre, oh dèi,
 
Ma qual mai s'offre, oh Dei
65
spettacolo funesto agli occhi miei!
 
Spettacolo funesto agli occhi miei!
 
(vede il cadavere.)
Il padre… padre mio… mio caro padre…
 
Il padre… Padre mio… mio caro Padre…
Don Ottavio
 
D. Ot.
Signore…
 
Signore…
Donn'Anna
 
D. An.
Ah l'assassino
 
Ah l'assassino
mel trucidò. Quel sangue…
 
Mel trucidò; quel sangue…
quella piaga… quel volto…
 
Quella piaga… quel volto…
70
tinto e coperto dei color di morte…
 
Tinto e coperto dei color di morte…
Ei non respira più… fredde ha le membra…
 
Ei non respira più… fredde ha le membra…
Padre mio… padre amato… io manco… io moro…
 
Padre mio… Padre amato… io manco… io moro…
Don Ottavio
 
D. Ot.
Ah soccorrete, amici, il mio tesoro.
 
Ah soccorrete, amici, il mio tesoro.
Cercatemi, recatemi…
 
Cercatemi, recatemi…
75
qualche odor… qualche spirto… ah non tardate…
 
Qualche odor… qualche spirto… ah non tardate…
Donn'Anna… sposa… amica… il duolo estremo
 
Donn'Anna… sposa… amica… il duolo estremo
la meschinella uccide…
 
La meschinella uccide…
Donn'Anna
 
D. An.
Ahi…
 
Ahi…
Don Ottavio
 
D. Ot.
Già rinviene…
 
Già rinviene…
Datele nuovi aiuti…
 
Datele nuovi ajuti…
Donn'Anna
 
D. An.
Padre mio…
 
Padre mio…
Don Ottavio
 
D. Ot.
Celate, allontanate agli occhi suoi
 
Celate, allontanate agli occhi suoi
80
quell'oggetto d'orrore.
 
Quell'oggetto d'orrore.
Anima mia, consolati… fa' core…
 
Anima mia, consolati… fa core…
Donn'Anna
 
FD. An.
 
    Fuggi, crudele, fuggi:
 
Fuggi, crudele, fuggi:
lascia che mora anch'io,
 
Lascia che mora anch'io,
ora ch'è morto, oddio!
 
Ora ch'è morto, oddio!
85
chi a me la vita diè.
 
Chi a me la vita diè.
Don Ottavio
 
D. Ott.
    Senti, cor mio, deh senti,
 
Senti cor mio, deh senti,
guardami un solo istante,
 
Guardami un solo istante,
ti parla il caro amante
 
Ti parla il caro amante,
che vive sol per te.
 
Che vive sol per te.
Donn'Anna
 
D. An.
90
    Tu sei… perdon… mio bene
 
Tu sei – perdon – mio bene
L'affanno mio, le pene…
 
L'affanno mio, le pene –
Ah il padre mio dov'è?
 
Ah il Padre mio dov'è?
Don Ottavio
 
D. Ott.
    Il padre… Lascia, o cara,
 
Il Padre – lascia o cara
la rimembranza amara:
 
La rimembranza amara:
95
hai sposo e padre in me.
 
Hai sposo e Padre in me.
 
a 2
Donn'Anna
 
D. An.
    Ah! vendicar, se il puoi,
 
Ah vendicar, se il puoi,
giura quel sangue ognor.
 
Giura quel sangue ognor.
Don Ottavio
 
D. Ott.
Lo giuro agli occhi tuoi,
 
Lo giuro agli occhi tuoi,
lo giuro al nostro amor.
 
Lo giuro al nostro amor.
a due
 
a 2
100
    Che giuramento, oh dèi!
 
Che giuramento oh Dei!
Che barbaro momento!
 
Che barbaro momento!
Tra cento affetti e cento
 
Tra cento affetti e cento
vammi ondeggiando il cor.
 
Vammi ondeggiando il cor.
 
(Partono.)
 
(Partono.)


Strada. Alba chiara.
 
SCENA IV
 
FSCENA IV.
 
(Strada. Alba chiara.)
Don Giovanni, Leporello, poi Donna Elvira in abito da viaggio.
 
D. GIOVANNI, LEPORELLO poi D. ELVIRA, in abito da viaggio.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Orsù, spicciati, presto… cosa vuoi?
 
Orsù spicciati presto… cosa vuoi?
Leporello
 
Lep.
105
L'affar di cui si tratta
 
L'affar di cui si tratta
è importante.
 
E' importante.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo credo.
 
Lo credo.
Leporello
 
Lep.
È importantissimo.
 
E' importantissimo.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Meglio ancora: finiscila.
 
Meglio ancora: finiscila.
Leporello
 
Lep.
Giurate
 
Giurate
di non andar in collera.
 
Di non andar in collera.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo giuro sul mio onore,
 
Lo giuro sul mio onore,
110
purché non parli del Commendatore.
 
Purchè non parli del Commendatore.
Leporello
 
Lep.
Siamo soli.
 
Siamo soli?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo vedo.
 
Lo vedo.
Leporello
 
Lep.
Nessun ci sente.
 
Nessun ci sente.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Via.
 
Via.
Leporello
 
Lep.
Vi posso dire
 
Vi posso dire
tutto liberamente?
 
Tutto liberamente.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sì.
 
Si.
Leporello
 
Lep.
115
Dunque, quand'è così,
 
Dunque quand'è così,
caro signor padrone,
 
Caro signor padrone
la vita che menate
 
La vita che menate
 
è da briccone.
 
è da briccone.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Temerario! In tal guisa…
 
Temerario! in tal guisa…
Leporello
 
Lep.
E il giuramento!…
 
E il giuramento…
Don Giovanni
 
FD. Gio.
Non so di giuramento… Taci… o ch'io…
 
Non so di giuramento… taci… o ch'io…
Leporello
 
Lep.
120
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
 
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Così saremo amici; or odi un poco,
 
Cosi saremo amici; or odi un poco,
sai tu perché son qui?
 
Sai tu perchè son qui?
Leporello
 
Lep.
Non ne so nulla;
 
Non ne so nulla:
ma essendo l'alba chiara, non sarebbe
 
Ma essendo l'alba chiara, non sarebbe
qualche nuova conquista?
 
Qualche nuova conquista?
125
Io lo devo saper per porla in lista.
 
Io lo devo saper per porla in lista.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Va' là, che sei il grand'uom: sappi ch'io sono
 
Va là che sei il grand'uom: sappi ch'io sono
innamorato d'una bella dama,
 
Innamorato d'una bella Dama,
e son certo che m'ama.
 
E son certo che m'ama.
La vidi… le parlai… meco al casino
 
La vidi, le parlai… meco al casino
130
questa notte verrà… Zitto: mi pare
 
Questa notte verrà… zitto: mi pare
sentir odor di femmina…
 
Sentir odor di femmina…
Leporello
 
Lep.
(Cospetto!
 
Cospetto!
Che odorato perfetto!)
 
Che odorato perfetto!
Don Giovanni
 
D. Gio.
All'aria mi par bella.
 
All'aria mi par bella;
Leporello
 
Lep.
(E che occhio, dico!)
 
(E che occhio, dico!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ritiriamoci un poco
 
Ritiriamoci un poco,
135
e scopriamo terren.
 
E scopriamo terren:
Leporello
 
Lep.
(Già prese foco.)
 
Già prese foco.
SCENA V
 
SCENA V.
 
I suddetti in disparte, Donna Elvira.
 
I sudetti in disparte, D. ELVIRA.
Donna Elvira
 
D. Elv.
    Ah chi mi dice mai
 
Ah chi mi dice mai
quel barbaro dov'è,
 
Quel barbaro dov'è,
che per mio scorno amai,
 
FChe per mio scorno amai
che mi mancò di fé?
 
Che mi mancò di fè?
140
    Ah se ritrovo l'empio,
 
Ah se ritrovo l'empio
e a me non torna ancor,
 
E a me non torna ancor,
vo' farne orrendo scempio,
 
Vo farne orrendo scempio,
gli vo' cavare il cor.
 
Gli vo cavar il cor.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Udisti? Qualche bella
 
Udisti: qualche bella
145
Dal vago abbandonata. Poverina!
 
Dal vago abbandonata? poverina!
Cerchiam di consolare il suo tormento.
 
Cerchiam di consolare il suo tormento.
Leporello
 
Lep.
(Così ne consolò mille e ottocento.)
 
Così ne consolò mille, e ottocento.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Signorina!
 
Signorina!
Donna Elvira
 
D. Elv.
Chi è là?
 
Chi è là.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Stelle! che vedo!
 
Stelle! che vedo!
Leporello
 
Lep.
Oh bella! Donna Elvira!
 
O bella! D. Elvira!
Donna Elvira
 
D. Elv.
Don Giovanni!
 
D. Giovanni!
150
Sei qui mostro, fellon, nido d'inganni.
 
Sei qui mostro, fellon, nido d'inganni.
Leporello
 
Lep.
(Che titoli cruscanti! Manco male
 
Che titoli cruscanti! manco male
che lo conosce bene.)
 
Che lo conosce bene.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Via, cara Donna Elvira,
 
Via cara D. Elvira
calmate quella collera… sentite…
 
Calmate quella collera… sentite…
155
lasciatemi parlar…
 
Lasciatemi parlar…
Donna Elvira
 
D. Elv.
Cosa puoi dire
 
Cosa puoi dire
dopo azion sì nera? In casa mia
 
Dopo azion si nera? in casa mia
entri furtivamente; a forza d'arte,
 
Entri furtivamente, a forza d'arte
di giuramenti e di lusinghe arrivi
 
Di giuramenti e di lusinghe, arrivi
a sedurre il cor mio;
 
A sedurre il cor mio;
160
m'innamori, o crudele,
 
M'innamori o crudele,
mi dichiari tua sposa e poi, mancando
 
Mi dichiari tua sposa, è poi mancando
della terra e del cielo al santo dritto,
 
Della terra, e del cielo al santo dritto
con enorme delitto
 
Con enorme delitto
dopo tre dì da Burgos t'allontani,
 
FDopo tre dì da Burgos t'allontani,
165
m'abbandoni, mi fuggi e lasci in preda
 
M'abbandoni, mi fuggi e lasci in preda
al rimorso ed al pianto,
 
Al rimorso, ed al pianto,
per pena forse che t'amai cotanto!
 
Per pena forse che t'amai cotanto.
Leporello
 
Lep.
(Pare un libro stampato.)
 
(Pare un libro stampato.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh in quanto a questo
 
Oh in quanto a questo
ebbi le mie ragioni…
 
Ebbi le mie ragioni:
(A Leporello.)
 
a Leporello
È vero?
 
è vero?
Leporello
 
Lep.
 
È vero.
 
E vero.
170
E che ragioni forti!
 
E che ragioni forti?
Donna Elvira
 
D. Elv.
E quali sono,
 
E quali sono,
se non la tua perfidia,
 
Se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il giusto cielo
 
La leggerezza tua: ma il giusto Cielo
volle ch'io ti trovassi
 
Volle ch'io ti trovassi
per far le sue, le mie vendette.
 
Per far le sue, le mie vendette.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Eh via,
 
Eh via
175
siate più ragionevole… (Mi pone
 
Siate più ragionevole: (mi pone
a cimento costei.) Se non credete
 
A cimento costei) Se non credete
al labbro mio, credete
 
Al labbro mio, credete
a questo galantuomo.
 
A questo galantuomo.
Leporello
 
Lep.
(Salvo il vero.)
 
(Salvo il vero.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Forte.)
 
Via, dille un poco…
 
Via dille un poco… (forte)
Leporello
 
Lep.
(Piano.)
 
E cosa devo dirle?
 
E cosa devo dirle? (piano)
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Forte, partendo senza esser visto.)
 
180
Sì sì, dille pur tutto.
 
Si si dille pur tutto. (forte partendo senza esser visto.)
Donna Elvira
 
D. Elv.
(A Leporello.)
 
Ebben, fa' presto…
 
Ebben fa presto… (a Lep.)
Leporello
 
Lep.
Madama… veramente… in questo mondo
 
Madama… veramente… in questo mondo
conciossia cosa quando fosse che
 
Conciossia cosa quando fosse che
il quadro non è tondo…
 
Il quadro non è tondo…
Donna Elvira
 
FD. Elv.
 
Sciagurato!
 
Sciagurato!
Così del mio dolor gioco ti prendi?
 
Così del mio dolor gioco ti prendi?
(Verso Don Giovanni che non crede partito.)
 
185
Ah voi… Stelle! l'iniquo
 
Ah voi… stelle! l'iniquo (verso D. Giov. che non crede partito.)
fuggì! Misera me! dove, in qual parte…
 
Fuggì! misera me! dove? in qual parte…
Leporello
 
Lep.
Eh lasciate che vada: egli non merita
 
Eh lasciate che vada; egli non merita
che di lui ci pensiate…
 
Che di lui ci pensiate…
Donna Elvira
 
D. Elv.
Il scellerato
 
Il scellerato
m'ingannò, mi tradì…
 
M'ingannó, mi tradì…
Leporello
 
Lep.
Eh consolatevi:
 
Eh consolatevi:
190
non siete voi,
 
Non siete voi,
non foste e non sarete
 
Non foste, e non sarete
né la prima né I'ultima; guardate
 
Nè la prima, né I'ultima, guardate
questo non picciol libro: è tutto pieno
 
Questo non picciol libro; è tutto pieno
dei nomi di sue belle; ogni città,
 
Dei nomi di sue belle; ogni città
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
 
Ogni villa, ogni borgo, ogni paese
195
è testimon di sue donnesche imprese.
 
E testimon di sue donnesche imprese.
    Madamina, il catalogo è questo
 
    Madamina il catalogo è questo
delle belle che amò il padron mio;
 
Delle belle, che amò il padron mio,
un catalogo egli è che ho fatto io,
 
Un catalogo egli è che ho fatto io,
osservate, leggete con me.
 
Osservate, leggete con me.
200
    In Italia seicento e quaranta,
 
    In Italia seicento, e quaranta
in Lamagna duecento e trentuna,
 
In Lamagna duecento, e trentuna,
cento in Francia, in Turchia novantuna,
 
Cento in Francia, in Turchia novantuna,
ma in Ispagna son già mille e tre.
 
Ma in Ispagna son già mille e tre.
    V'han fra queste contadine,
 
    V'han fra queste contadine,
205
cameriere, cittadine,
 
Cameriere, cittadine,
v'han contesse, baronesse,
 
V'han contesse, baronesse,
marchesane, principesse,
 
FMarchesane, Principesse,
e v'han donne d'ogni grado,
 
E v'han donne d'ogni grado,
d'ogni forma, d'ogni età.
 
D'ogni forma, d'ogni età?
210
    Nella bionda egli ha l'usanza
 
    Nella bionda egli ha l'usanza
di lodar la gentilezza,
 
Di lodar la gentilezza,
nella bruna la costanza,
 
Nella bruna la costanza,
nella bianca la dolcezza.
 
Nella bianca la dolcezza,
Vuol d'inverno la grassotta,
 
Vuol d'inverno la grassotta,
215
vuol d'estate la magrotta;
 
Vuol d'estate la magrotta,
è la grande maestosa,
 
E' la grande maestosa,
la piccina è ognor vezzosa.
 
La piccina è ognor vezzosa,
Delle vecchie fa conquista
 
Delle vecchie fa conquista
pel piacer di porle in lista,
 
Pel piacer di porle in lista,
220
ma passion predominante
 
Ma passion predominante
è la giovin principiante.
 
E la giovin principiante;
Non si picca se sia ricca,
 
Non si picca se sia ricca,
se sia brutta, se sia bella:
 
Se sia brutta se sia bella,
purché porti la gonnella
 
Purchè porti la gonnella
225
voi sapete quel che fa.
 
Voi sapete quel che fa.
(Parte.)
 
 
(Parte.)
SCENA VI
 
SCENA VI.
Donna Elvira sola.
 
D. ELVIRA sola.
Donna Elvira
 
D. Elv.
In questa forma dunque
 
In questa forma dunque
mi tradì il scellerato? È questo il premio
 
Mi tradì il scellerato? è questo il premio
che quel barbaro rende all'amor mio?
 
Che quel barbaro rende all'amor mio?
Ah vendicar voglio io
 
Ah vendicar voglio io
230
l'ingannato mio cor: pria ch'ei mi fugga…
 
L'ingannato mio cor: pria ch'ei mi fugga…
si ricorra… si vada… Io sento in petto
 
FSi ricorra… si vada… io sento in petto
sol vendetta parlar, rabbia e dispetto.
 
Sol vendetta parlar, rabbia, e dispetto.
(Parte.)
 
(Parte.)
SCENA VII
 
SCENA VII.
Masetto, Zerlina e coro di contadini e contadine che suonano, ballano e cantano.
 
MASETTO, ZERLINA e coro di contadini e contadine che suonano, ballano, e cantano.
Zerlina
 
Zerl.
    Giovinette che fate all'amore,
 
Giovinette che fate all'amore
non lasciate che passi l'età:
 
Non lasciate che passi l età:
235
se nel seno vi bulica il core,
 
Se nel seno vi bulica il core
il rimedio vedetelo qua.
 
Il rimedio vedetelo quà.
La la la la la la la la lera.
 
La la la la la la la la lera.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Che piacer, che piacer che sarà.
Coro di contadine
 
Coro di contadine
La la la la la la la la lera.
 
La la etc.
240
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Che piacer etc.
Masetto
 
Mas.
    Giovinotti leggeri di testa,
 
Giovinotti leggeri di testa
non andate girando qua e là:
 
Non andate girando quà, e là,
poco dura de' matti la festa,
 
Poco dura de' matti la festa,
ma per me cominciato non ha.
 
Ma per me cominiciato non ha.
245
La la la la la la la la lera.
 
La la la la etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
I contadini
 
I contadini
La la la la la la la la lera.
 
la la la etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Masetto
 
Mas.
    Vieni, vieni, carina, godiamo
 
Vieni vieni carina godiamo
a due
 
a 2
250
e cantiamo e balliamo e suoniamo.
 
E cantiamo, e balliamo e suoniamo
La la la la la la la la lera.
 
La la la etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Tutti
 
Tutti
La la la la la la la la lera.
 
La la la la la etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
SCENA VIII
 
FSCENA VIII.
I suddetti, Don Giovanni e Leporello da parte.
 
L sud: D. GIOVANNI, e LEPORELLO da parte.
Don Giovanni
 
D. Gio.
255
Manco male è partita… oh guarda guarda
 
Manco male è partita: oh guarda guarda
che bella gioventù! che belle donne!
 
Che bella gioventù! che belle donne
Leporello
 
Lep.
Tra tante, per mia fé,
 
Tra tante per mia fè
vi sarà qualche cosa anche per me.
 
Vi sarà qualche cosa anche per me.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cari amici, buon giorno: seguitate
 
Cari amici, buon giorno: seguitate
260
a stare allegramente,
 
A stare allegramente,
Seguitate a suonar, o buona gente.
 
Seguitate a suonar, o buona gente.
C'è qualche sposalizio?
 
C'è qualche sposalizio?
Zerlina
 
Lep.
Sì signore,
 
Si signore,
e la sposa son io.
 
E la sposa son io.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Me ne consolo.
 
Me ne consolo:
Lo sposo?
 
Lo sposo?
Masetto
 
Mas.
Io, per servirla.
 
Io; per servirla:
Don Giovanni
 
D. Gio.
265
Oh bravo! per servirmi: questo è vero
 
Oh bravo! per servirmi: questo è vero
parlar da galantuomo!
 
Parlar da galantuomo!
Leporello
 
Lep.
Basta che sia marito!
 
Basta che sia marito!
Zerlina
 
Zerl.
Oh il mio Masetto
 
Oh il mio Masetto
è un uom d'ottimo core.
 
E' un uom d'ottimo core:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Anch'io, vedete!
 
Anch'io vedete!
Voglio che siamo amici: il vostro nome?
 
Voglio che siamo amici: il vostro nome?
Zerlina
 
Zerl.
270
Zerlina.
 
Zerlina.
Don Giovanni
 
D. Gio.
E il tuo?
 
E il tuo?
Masetto
 
FMas.
Masetto.
 
Masetto.
Don Giovanni
 
D. Gio.
O caro il mio Masetto!
 
O caro il mio Masetto!
cara la mia Zerlina! t'esibisco
 
Cara la mia Zerlina! t'esibisco
la mia protezione…
 
La mia protezione…
(A Leporello che fa dei scherzi alle altre contadine.)
 
Leporello…
 
Leporello…
Cosa fai lì, birbone?
 
Cosa fai lì birbone? (a Lep. che fa dei scherzi alle altre contadine.)
Leporello
 
Lep.
275
Anch'io, caro padrone,
 
Anch'io caro padrone,
esibisco la mia protezione.
 
Esibisco la mia protezione.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Presto va' con costor: nel mio palazzo
 
Presto va con costor: nel mio palazzo
conducili sul fatto; ordina ch'abbiano
 
Conducili sul fatto: ordina ch'abbiano
cioccolatte, caffè, vini, prosciutti;
 
Cioccolatte, caffè, vini, prosciutti;
280
cerca divertir tutti;
 
Cerca divertir tutti,
mostra loro il giardino,
 
Mostra loro il giardino,
la galleria, le camere; in effetto
 
La galeria, le camere, in effetto
fa' che resti contento il mio Masetto.
 
Fa che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?
 
Hai capito?
Leporello
 
Lep.
Ho capito: andiam.
 
Ho capito: andiam:
Masetto
 
Mas.
Signore…
 
Signore:
Don Giovanni
 
D. Gio.
285
Cosa c'è?
 
Cosa c'è?
Masetto
 
Mas.
La Zerlina
 
La Zerlina
senza me non può star.
 
Senza me non può star.
Leporello
 
Lep.
In vostro loco
 
In vostro loco
ci sarà Sua Eccellenza, e saprà bene
 
Ci sarà sua eccellenza: e saprà bene
fare le vostre parti.
 
Fare le vostre parti:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh la Zerlina
 
Oh la Zerlina
è in man d'un cavalier: va' pur, fra poco
 
E' in man d'un Cavalier: va pur, fra poco
290
ella meco verrà.
 
Ella meco verrà.
Zerlina
 
Zerl.
Va', non temere:
 
Va, non temere:
nelle mani son io d'un cavaliere.
 
Nelle mani son io d'un Cavaliere;
Masetto
 
FMas.
E per questo?
 
E per questo?
Zerlina
 
Zerl.
E per questo
 
E per questo
non c'è da dubitar.
 
Non c'è da dubitar.
Masetto
 
Mas.
Ed io, cospetto…
 
Ed io cospetto…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Olà, finiam le dispute: se subito
 
Olà, finiam le dispute, se subito
295
senza altro replicar non te ne vai,
 
Senza altro replicar non te ne vai,
(Mostrandogli la spada.)
 
(mostrandogli la spada.)
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
 
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
Masetto
 
Mas.
    Ho capito, signor sì,
 
Ho capito signor si,
chino il capo e me ne vo:
 
Chino il capo, e me ne vo,
già che piace a voi così,
 
Già che piace a voi cosi.
300
altre repliche non fo.
 
Altre repliche non fo.
    Cavalier voi siete già,
 
Cavalier voi siete già,
dubitar non posso affé:
 
Dubitar non posso affè:
me lo dice la bontà
 
Me lo dice la bontà,
che volete aver per me.
 
Che volete aver per me.
(Da parte a Zerlina.)
 
305
    Bricconaccia, malandrina,
 
Bricconaccia, malandrina, (da parte a Zerl.)
fosti ognor la mia ruina.
 
Fosti ognor la mia ruina;
(A Leporello che lo vuol condur seco.)
 
A Lep. che lo vuol condur seco
Vengo, vengo!
 
Vengo, vengo:
(A Zerlina.)
 
Resta, resta!
 
resta resta (a Zer.)
È una cosa molto onesta:
 
E' una cosa molto onesta:
faccia il nostro cavaliere
 
Faccia il nostro cavaliere
310
cavaliera ancora te.
 
Cavaliera ancora te.
(Va via.)
 
Via
SCENA IX
 
SCENA. IX.
Don Giovanni e Zerlina.
 
D. GIOVANNI E ZERLINA.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Alfin siam liberati,
 
Alfin siam liberati
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
 
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
Che ne dite, mio ben, so far pulito?
 
FChe ne dite, mio ben, so far pulito?
Zerlina
 
Zerl.
Signore, è mio marito…
 
Signore è mio marito…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Chi? Colui?
 
Chi? colui?
315
Vi par che un onest'uomo,
 
Vi par che un onest'uomo
un nobil cavalier come io mi vanto,
 
Un nobil cavalier, come io mi vanto,
possa soffrir che quel visetto d'oro,
 
Possa soffrir, che quel visetto d'oro,
quel viso inzuccherato,
 
Quel viso inzuccherato
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
 
Da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
Zerlina
 
Zerl.
320
Ma signore, io gli diedi
 
Ma signore io gli diedi
parola di sposarlo.
 
Parola di sposarlo.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Tal parola
 
Tal parola
non vale un zero; voi non siete fatta
 
Non vale un zero: voi non siete fatta
per esser paesana: un'altra sorte
 
Per esser paesana: un'altra sorte
vi procuran quegli occhi bricconcelli,
 
Vi procuran quegli occhi bricconcelli,
325
quei labbretti sì belli,
 
Quei labbretti si belli,
quelle dituccia candide e odorose;
 
Quelle dituccie candide e odorose;
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
 
Parmi toccar giuncata, e fiutar rose.
Zerlina
 
Zerl.
Ah non vorrei…
 
Ah non vorrei…
Don Giovanni
 
L. Gio.
Che non vorreste?
 
Che non vorreste?
Zerlina
 
Zerl.
Alfine
 
Al fine
ingannata restar; io so che rado
 
Ingannata restar? io so che rado
330
colle donne voi altri cavalieri
 
Colle donne voi altri cavalieri
siete onesti e sinceri.
 
Siete onesti, e sinceri.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Eh un'impostura
 
Eh un'impostura
della gente plebea! La nobiltà
 
Della gente plebea! la nobiltà
ha dipinta negli occhi l'onestà.
 
Ha dipinta negli occhi l'onestà.
Orsù, non perdiam tempo: in questo istante
 
Orsù non perdiam tempo; in questo istante
335
io vi voglio sposar.
 
Io vi voglio sposar.
Zerlina
 
Zerl.
Voi?
 
Voi?
Don Giovanni
 
FD. Gio.
Certo, io.
 
Certo, io:
Quel casinetto è mio: soli saremo,
 
Quel casinetto è mio: soli saremo,
e là, gioiello mio, ci sposeremo.
 
E là giojello mio, ci sposeremo.
    Là ci darem la mano,
 
Là ci darem la mano,
là mi dirai di sì;
 
Là mi dirai di si,
340
vedi, non è lontano,
 
Vedi non è lontano,
partiam, ben mio, di qui.
 
Partiam ben mio di qui:
Zerlina
 
Zerl.
    Vorrei e non vorrei,
 
Vorrei, e non vorrei,
mi trema un poco il cor;
 
Mi trema un poco il cor;
felice, è ver, sarei,
 
Felice è ver sarei,
345
ma può burlarmi ancor.
 
Ma può burlarmi ancor.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Vieni, mio bel diletto…
 
Vieni mio bel diletto:
Zerlina
 
Zerl.
Mi fa pietà Masetto…
 
Mi fa pietà Masetto;
Don Giovanni
 
D. Gio.
Io cangerò tua sorte…
 
Io cangerò tua sorte.
Zerlina
 
Zerl.
Presto non son più forte…
 
Presto non son più forte;
a due
 
a 2
350
    Andiam, andiam, mio bene,
 
Andiam andiam mio bene
a ristorar le pene
 
A ristorar le pene
d'un innocente amor.
 
D'un innocente amor. (Vanno verso il casino di D. Gio. abbracciati etc.)
(Vanno verso il casino di Don Giovanni abbracciati etc.)
 
SCENA X
 
SCENA X.
I suddetti e Donna Elvira che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni etc.
 
I sud: e D. ELVIRA che ferma con atti disperatissimi D. GIOVANNI etc.
Donna Elvira
 
D. Elv.
Fermati, scellerato: il ciel mi fece
 
Fermati scellerato: il ciel mi fece
udir le tue perfidie; io sono a tempo
 
Udir le tue perfidie; io sono a tempo
355
di salvar questa misera innocente
 
FDi salvar questa misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
 
Dal tuo barbaro artiglio.
Zerlina
 
Zerl.
Meschina, cosa sento!
 
Meschina cosa sento!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Amor, consiglio!)
 
Amor consiglio!
(A Donna Elvira piano.)
 
Idol mio, non vedete
 
Idol mio non vedete, (a D. Elv. piano)
ch'io voglio divertirmi…
 
Ch'io voglio divertirmi…
Donna Elvira
 
D. Elv.
(Forte.)
 
Divertirti?
 
Divertiti,
360
È vero! divertirti! Io so, crudele,
 
E vero! divertirti? io so, crudele,
come tu ti diverti…
 
Come tu ti diverti: (forte)
Zerlina
 
Zerl.
Ma signor cavaliere…
 
Ma signor cavaliere.
é ver quel ch'ella dice?
 
E' ver quel ch'ella dice?
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Piano a Zerlina.)
 
La povera infelice
 
La povera infelice
365
è di me innamorata, e per pietà
 
E' di me innamorata, e per pietà
deggio fingere amore,
 
Deggio fingere amore;
ch'io son per mia disgrazia uom di buon core.
 
Ch'io son per mia disgrazia uom di buon core. (Piano a Zerl.)
Donna Elvira
 
D. Elv.
    Ah fuggi il traditor,
 
Ah fuggi il traditor
non lo lasciar più dir:
 
No lo lasciar più dir:
370
il labbro è mentitor,
 
Il labbro è mentitor,
fallace il ciglio.
 
Fallace il ciglio.
    Da' miei tormenti impara
 
Da miei tormenti impara
a creder a quel cor,
 
A creder a quel cor,
e nasca il tuo timor
 
E nasca il tuo timor
375
dal mio periglio.
 
Dal mio periglio. (Parte conducendo seco Zerl.)
(Parte conducendo seco Zerlina.)
 
SCENA XI
 
FSCENA XI.
Don Giovanni solo, poi Don Ottavio e Donn'Anna.
 
D. GIOVANNI solo poi D. OTTAVIO e D. ANNA.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
 
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a' miei piacevoli progressi;
 
D'opporsi a miei piacevoli progressi;
vanno mal tutti quanti.
 
Vanno mal tutti quanti.
Don Ottavio
 
D. Ot.
Ah ch'ora, idolo mio, son vani i pianti!
 
Ah ch'ora, idolo mio, son vani i pianti.
380
Di vendetta si parli. Oh Don Giovanni!
 
Di vendetta si parli: oh D. Giovanni!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Mancava questo inver!)
 
Mancava questo inver!
Donn'Anna
 
D. An.
Signor, a tempo
 
Signor, a tempo
vi ritroviam: avete core, avete
 
Vi ritroviam: avete core, avete
anima generosa?
 
Anima generosa!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Sta' a vedere
 
(Sta a vedere
che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
 
Che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
385
Che domanda! Perché?
 
Che domanda! perchè?
Don Ottavio
 
D. Ott.
Bisogno abbiamo
 
Bisogno abbiamo
della vostra amicizia.
 
Della vostra amicizia:
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Mi torna il fiato in corpo.) Comandate:
 
Mi torna il fiato in corpo) comandate:
(Con molto foco.)
 
i congiunti, i parenti,
 
I congiunti, i parenti,
questa man, questo ferro, i beni, il sangue
 
Questa man, questo ferro, i beni, il sangue
 
(con molto foco)
390
spenderò per servirvi.
 
Spenderò per servirvi:
Ma voi, bella Donn'Anna,
 
Ma voi bella Donn'Anna
perché così piangete?
 
Perchè cosi piangete?
Il crudele chi fu che osò la calma
 
FIl crudele chi fu, che osò la calma
turbar del viver vostro…
 
Turbar del viver vostro…
SCENA XII
 
SCENA XII.
I suddetti, Donna Elvira.
 
I. sud: D. ELVIRA.
Donna Elvira
 
D. Elv.
395
Ah ti ritrovo ancor, perfido mostro!
 
Ah ti ritrovo ancor perfido mostro?
Non ti fidar, o misera,    
 
Non ti fidar o misera
di quel ribaldo cor:
 
Di quel ribaldo cor:
me già tradì quel barbaro,
 
Me già tradì quel barbaro
te vuol tradir ancor.
 
Te vuol tradir ancor.
 
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. Ott.
400
    Cieli! che aspetto nobile!
 
Cieli che aspetto nobile!
 
L. An.
Che dolce maestà!
 
Che dolce maestà!
Il suo dolor, le lagrime
 
Il suo dolor, le lagrime
m'empiono di pietà.
 
M'empiono di pietà.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(A parte, Donna Elvira ascolta.)
 
    La povera ragazza
 
La povera ragazza (a parte D. Elv. ascolta)
405
è pazza, amici miei:
 
E pazza amici miei:
lasciatemi con lei,
 
Lasciatemi con lei,
forse si calmerà!
 
Forse si calmerà!
Donna Elvira
 
D. Elv.
    Ah non credete al perfido!
 
Ah non credete al perfido!
Restate, oh dèi! restate.
 
Restate oh Dei! restate:
Don Giovanni
 
D. Gio.
410
È pazza, non badate.
 
E pazza, non badate.
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. An./D. Ott.
A chi si crederà?
 
A chi si crederà!
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. Ott.
    Certo moto d'ignoto tormento
 
Certo moto d'ignoto tormento
 
D. An.
dentro l'alma girare mi sento
 
Dentro l'alma girare mi sento
che mi dice per quella infelice
 
Che mi dice per quella infelice
415
cento cose che intender non sa.
 
FCento cose che intender non sa.
Don Giovanni, Donna Elvira
 
D. Gi.
    Sdegno, rabbia, dispetto, pavento|tormento
 
Sdegno, rabbia, dispetto, tormento|pavento
 
D. Elv.
dentro l'alma girare mi sento
 
Dentro l'alma girare mi sento
che mi dice per quella infelice|di quel traditore
 
Che mi dice per quella quel traditore.|quella infelice
cento cose che intender non sa.
 
Cento cose che intender non sa.
Don Ottavio
 
D. Ott.
 
420
    Io di qua non vado via,
 
Io di qua non vado via
se non so com'è l'affar.
 
Se non so com'è l'affar.
Donn'Anna
 
D. An.
 
Non ha l'aria di pazzia
 
Non ha l'aria di pazzia
il suo volto, il suo parlar.
 
Il suo volto, il suo parlar.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Se men vado si potria
 
Se men vado, si potria
425
qualche cosa sospettar.
 
Qualche cosa sospettar.
Donna Elvira
 
D. Elv.
Da quel ceffo si dovria
 
Da quel ceffo si dovria
la ner'alma giudicar.
 
La ner'alma giudicar.
Don Ottavio
 
D. Ott.
(A Don Giovanni.)
 
    Dunque quella…
 
Dunque quella… (a D. Giov.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
È pazzarella.
 
E' pazzarella:
Donn'Anna
 
D. An.
(A Donna Elvira.)
 
Dunque quegli…
 
Dunque quegli: (a D. Elv.)
Donna Elvira
 
D. Elv.
È un traditore.
 
E' un traditore:
Don Giovanni
 
D. Gio.
430
Infelice!
 
Infelice!
Donna Elvira
 
D. Elv.
Mentitore!
 
Mentitore!
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. Ann./D. Ott. a 2
Incomincio a dubitar.
 
Incomincio a dubitar.
 
a 3
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Piano a Donna Elvira.)
 
    Zitto, zitto, che la gente
 
Zitto zitto che la gente
si raduna a noi d'intorno;
 
Si raduna a noi d'intorno,
siate un poco più prudente,
 
Siate un poco più prudente,
435
vi farete criticar.
 
Vi farete criticar.
 
(piano a D. Elv.)
Donna Elvira
 
FD. Elv.
(Forte a Don Giovanni.)
 
    Non sperarlo, o scellerato,
 
Non sperarlo o scellerato, (forte a D. Gio.)
ho perduta la prudenza;
 
Ho perduta la prudenza;
le tue colpe ed il mio stato
 
Le tue colpe, ed il mio stato
voglio a tutti palesar.
 
Voglio a tutti palesar.
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. Ott./D. An. a 2
(A parte, guardando Don Giovanni.)
 
440
    Quegli accenti sì sommessi,
 
Quegli accenti si sommessi, (a parte guardando D. Gio.)
quel cangiarsi di colore
 
Quel cangiarsi di colore,
son indizi troppo espressi
 
Son indizi troppo espressi
che mi fan determinar.
 
Che mi fan determinar. (Parte D. Elv.)
 
(Parte Donna Elvira.)
 
Don Giovanni
 
D. Gio.
Povera sventurata! I passi suoi
 
Povera sventurata! i passi suoi
445
voglio seguir: non voglio
 
Voglio seguir: non voglio
che faccia un precipizio. Perdonate,
 
Che faccia un precipizio: perdonate,
bellissima Donn'Anna;
 
Bellissima Donn'Anna;
se servir vi poss'io,
 
Se servir vi poss io
in mia casa v'aspetto. Amici, addio.
 
In mia casa v'aspetto: amici addio.
 
SCENA XIII
 
SCENA XIII.
Don Ottavio, e Donn'Anna.
 
D. OTTAVIO, e D. ANNA.
Donn'Anna
 
D. An.
450
Don Ottavio, son morta!
 
Don Ottavio, son morta!
Don Ottavio
 
D. Ott.
Cosa è stato?
 
Cosa è stato?
Donn'Anna
 
D. An.
Per pietà, soccorretemi.
 
Per pietà soccorretemi:
Don Ottavio
 
FD. Ott.
Mio bene…
 
Mio bene…
fate coraggio!
 
Fate coraggio!
Donn'Anna
 
D. An.
Oh dèi!
 
Oh Dei!
quegli è il carnefice
 
Quegli è il carnefice
del padre mio.
 
Del Padre mio.
Don Ottavio
 
D. Ott.
Che dite?
 
Che dite?
Donn'Anna
 
D. An.
Non dubitate più: gli ultimi accenti
 
Non dubitate più: gli ultimi accenti,
455
che l'empio proferì, tutta la voce
 
Che l'empio proferì, tutta la voce
Richiamar nel cor mio di quell'indegno
 
Richiamar nel cor mio di quell'indegno
che nel mio appartamento…
 
Che nel mio appartamento…
Don Ottavio
 
D. Ott.
Oh ciel! possibile
 
O ciel! possibile
che sotto il sacro manto d'amicizia…
 
Che sotto il sacro manto d'amicizia…
Ma come fu? Narratemi
 
Ma come fu, narratemi
460
lo strano avvenimento.
 
Lo strano avvenimento.
Donn'Anna
 
D. An.
Era già alquanto
 
Era già alquanto
avanzata la notte,
 
Avanzata la notte,
quando nelle mie stanze, ove soletta
 
Quando nelle mie stanze, ove soletta
mi trovai per sventura, entrar io vidi
 
Mi trovai per sventura, entrar io vidi
in un mantello avvolto
 
In un mantello avvolto
465
un uom che al primo istante
 
Un uom che al primo istante
avea preso per voi…
 
Avea preso per voi:
ma riconobbi poi
 
Ma riconobbi poi
che un inganno era il mio…
 
Che un inganno era il mio:
Don Ottavio
 
D. Ott.
(Con affanno.)
 
Stelle! seguite.
 
Stelle! seguite: (con affanno)
Donn'Anna
 
D. An.
Tacito a me s'appressa
 
Tacito a me s'appressa
470
e mi vuole abbracciar: sciogliermi cerco,
 
E mi vuole abbracciar: sciogliermi cerco,
ei più mi stringe; grido,
 
Ei più mi stringe: grido:
non viene alcun.
 
Non viene alcun:
Con una mano cerca
 
con una mano cerca
d'impedire la voce
 
D'impedire la voce,
e coll'altra m'afferra
 
FE coll'altra m'afferra
475
stretta così, che già mi credo vinta.
 
Stretta cosi, che già mi credo vinta.
Don Ottavio
 
D. Ott.
Perfido! E alfin?
 
Perfido! e alfin?
Donn'Anna
 
D. An.
Alfine il duol, l'orrore
 
Al fine il duol, l'orrore
dell'infame attentato
 
Dell'infame attentato
accrebbe sì la lena mia, che a forza
 
Accrebbe sì la lena mia, che a forza
di torcermi, ritorcermi e piegarmi
 
Di torcermi, ritorcermi, e piegarmi
480
da lui mi sciolsi.
 
Da lui mi sciolsi,
Don Ottavio
 
D. Ott.
Ohimè, respiro.
 
Ohimè respiro.
Donn'Anna
 
D. An.
Allora
 
Allora
rinforzo i stridi miei,
 
Rinforzo i stridi miei,
chiamo soccorso:
 
chiamo soccorso,
fugge il fellon, arditamente il seguo
 
Fugge il fellon, arditamente il seguo
fin nella strada per fermarlo e sono
 
Fin nella strada per fermarlo, e sono
assalitrice d'assalita; il padre
 
Assalitrice d'assalita: il Padre
485
v'accorre, vuol conoscerlo, e l'iniquo,
 
V'accorre, vuol conoscerlo, e l'iniquo
che del povero vecchio era più forte,
 
Che del povero vecchio era più forte,
compie il misfatto suo col dargli morte.
 
Compiè il misfatto suo col dargli morte.
    Or sai chi l'onore
 
    Or sai chi l'onore
rapire a me volse,
 
Rapire a me volse,
490
chi fu il traditore
 
Chi fu il traditore
che il padre mi tolse:
 
Che il padre mi tolse:
vendetta ti chieggio,
 
Vendetta ti chieggio,
la chiede il tuo cor.
 
La chiede il tuo cor.
    Rammenta la piaga
 
    Rammenta la piaga
495
del misero seno,
 
Del misero seno,
rimira di sangue
 
Rimira di sangue
coperto il terreno,
 
Coperto il terreno,
se l'ira in te langue
 
Se l'ira in te langue,
d'un giusto furor.
 
D'un giusto furor. (Parte.)
(Parte.)
 
SCENA XIV
 
FSCENA XIV.
Don Ottavio solo.
 
D. OTTAVIO solo.
500
Come mai creder deggio
 
Come mai creder deggio
di sì nero delitto
 
Di si nero delitto
capace un cavaliero?
 
Capace un cavaliero!
Ah di scoprire il vero
 
Ah di scoprire il vero
ogni mezzo si cerchi! Io sento in petto
 
Ogni mezzo si cerchi: io sento in' petto
505
e di sposo e d'amico
 
E di sposo e d'amico
il dover che mi parla:
 
Il dover, che mi parla:
disingannar la voglio o vendicarla.
 
Disingannar la voglio, o vendicarla.
 
    Dalla sua pace
 
    Dalla sua pace
la mia dipende,
 
La mia dipende,
510
quel che a lei piace
 
Quel, che a lei piace
vita mi rende,
 
Vita mi rende,
quel che le incresce
 
Quel che le incresce
morte mi dà.
 
Morte mi dà.
    S'ella sospira
 
    S'ella sospira,
515
sospiro anch'io,
 
Sospiro anch'io,
è mia quell'ira,
 
E mia quell'ira,
quel pianto è mio,
 
Quel pianto è mio,
e non ho bene
 
E non ho bene,
s'ella non l'ha.
 
S ella non l'ha.
(Parte.)
 
SCENA XV
 
FSCENA XV.
Leporello solo, poi Don Giovanni.
 
LEPORELLO solo poi D. GIOVANNI.
Leporello
 
Lep.
520
Io deggio ad ogni patto
 
Io deggio ad ogni patto
per sempre abbandonar questo bel matto!
 
Per sempre abbandonar questo bel matto!
Eccolo qui: guardate
 
Eccolo quì: guardate
con qual indifferenza se ne viene!
 
Con qual indifferenza se ne viene?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh Leporello mio, va tutto bene!
 
Oh Leporello mio, va tutto bene!
Leporello
 
Lep.
525
Don Giovannino mio, va tutto male!
 
Don Giovannino mio, va tutto male!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Come va tutto male?
 
Come va tutto male?
Leporello
 
Lep.
Vado a casa,
 
Vado a casa,
come voi m'ordinaste,
 
Come voi m'ordinaste,
con tutta quella gente…
 
Con tutta quella gente:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bravo!
 
Bravo!
Leporello
 
Lep.
A forza
 
A forza
di chiacchiere, di vezzi e di bugie,
 
Di chiacchiere, di vezzi, e di bugie,
530
ch'ho imparato sì bene a star con voi,
 
Ch'ho imparato si bene a star con voi,
cerco d'intrattenerli…
 
Cerco d'intra tenerli…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bravo!
 
Bravo!
Leporello
 
Lep.
Dico
 
Dico
mille cose a Masetto per placarlo,
 
Mille cose a Masetto, per placarlo,
per trargli dal pensier la gelosia…
 
Per trargli dal pensier la gelosia,
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bravo in coscienza mia!
 
Bravo in coscienza mia:
Leporello
 
Lep.
Faccio che bevano
 
Faccio che bevano
535
e gli uomini e le donne:
 
E gli uomini, e le donne:
son già mezzo ubbriachi,
 
Son già mezzo ubbriachi,
altri canta, altri scherza,
 
Altri canta, altri scherza,
altri seguita a ber; in sul più bello
 
FAltri seguita a ber; in sul più bello
chi credete che capiti?
 
Chi credete che capiti?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Zerlina!
 
Zerlina!
Leporello
 
Lep.
540
Bravo! E con lei chi venne?
 
Bravo! e con lei chi venne?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Donna Elvira.
 
Donna Elvira.
Leporello
 
Lep.
Bravo! E disse di voi…
 
Bravo! e disse di voi…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Tutto quel mal che in bocca le venia.
 
Tutto quel mal che in bocca le venia:
Leporello
 
Lep.
Bravo in coscienza mia!
 
Bravo in coscienza mia!
Don Giovanni
 
D. Gio.
E tu cosa facesti?
 
E tu cosa facesti?
Leporello
 
Lep.
Tacqui.
 
Tacqui.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Ed ella?
 
Ed ella?
Leporello
 
Lep.
545
Seguì a gridar.
 
Seguì a gridar.
Don Giovanni
 
D. Gio.
E tu?
 
E tu?
Leporello
 
Lep.
Quando mi parve
 
Quando mi parve
che già fosse sfogata, dolcemente
 
Che già fosse sfogata, dolcemente
fuor dell'orto la trassi e, con bell'arte
 
Fuor dell'orto la trassi, e con bell'arte
chiusa la porta a chiave,
 
Chiusa la porta a chiave,
io di là mi cavai
 
Io di là mi cavai,
550
e sulla via soletta la lasciai.
 
E sulla via soletta la lasciai.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Bravo, bravo, arcibravo!
 
Bravo, bravo, arcibravo:
L'affar non può andar meglio: incominciasti,
 
L'affar non può andar meglio: incominciasti,
io saprò terminar. Troppo mi premono
 
Io saprò terminar: troppo mi premono
queste contadinotte:
 
Queste contadinotte:
555
le voglio divertir fin che vien notte.
 
Le voglio divertir fin che vien notte.
    Fin ch'han dal vino
 
    Fin ch'han dal vino
calda la testa,
 
Calda la testa
una gran festa
 
Una gran festa
fa' preparar.
 
Fa preparar.
560
    Se trovi in piazza
 
F     Se trovi in piazza
qualche ragazza,
 
Qualche ragazza,
teco ancor quella
 
Teco ancor quella
cerca menar.
 
Cerca menar.
    Senza alcun ordine
 
    Senza alcun ordine
565
la danza sia:
 
La danza sia,
chi 'l minuetto,
 
Chi 'l minuetto,
chi la follia,
 
Chi la follia,
chi l'alemanna
 
Chi l'alemanna
farai ballar.
 
Farai ballar.
570
    Ed io fra tanto
 
    Ed io fra tanto
dall'altro canto
 
Dall'altro canto
con questa e quella
 
Con questa, e quella
vo' amoreggiar.
 
Vo amoreggiar.
    Ah la mia lista
 
    Ah la mia lista
575
doman mattina
 
Doman mattina
d'una decina
 
D'una decina
devi aumentar.
 
Devi aumentar. (Partono.)
(Partono.)
 


Giardino con due porte chiuse a chiave per di fuori.
 
SCENA XVI
 
SCENA XVI.
 
Giardino con due porte chiuse a chiave per di fuori MASETTO e ZERLINA coro di contadini, e di contadine sparse quà e la che dormono e sedono sopra sofà d'erbe. Due nicchie.
Masetto e Zerlina, coro di contadini e di contadine sparse qua e là che dormono e siedono sopra sofà d'erbe. Due nicchie.
 
Zerlina
 
Zerl.
Masetto, senti un po'… Masetto, dico!
 
Masetto: senti un po: Masetto dico:
Masetto
 
Mas.
Non mi toccar.
 
Non mi toccar:
Zerlina
 
FZerl.
Perché?
 
Perchè?
Masetto
 
Mas.
Perché mi chiedi?
 
Perchè mi chiedi?
580
Perfida! il tatto sopportar dovrei
 
Perfida! il tatto sopportar dovrei
d'una man infedele?
 
D'una man infedele?
Zerlina
 
Zerl.
Ah no, taci, crudele:
 
Ah no: taci crudele:
io non merto da te tal trattamento!
 
Io non merto da te tal trattamento!
Masetto
 
Mas.
Come! Ed hai l'ardimento di scusarti?
 
Come? ed hai l'ardimento di scusarti?
585
Star sola con un uom, abbandonarmi
 
Star sola con un uom: abbandonarmi
il dì delle mie nozze! porre in fronte
 
Il dì delle mie nozze! porre in fronte
a un villano d'onore
 
A un villano d'onore
questa marca d'infamia! Ah se non fosse,
 
Questa marca d'infamia! ah se non fosse,
se non fosse lo scandalo! vorrei…
 
Se non fosse lo scandalo! vorrei…
Zerlina
 
Zerl.
590
Ma se colpa io non ho! Ma se da lui
 
Ma se colpa io non ho! ma se da lui
ingannata rimasi! E poi che temi?
 
Ingannata rimasi: e poi che temi?
Tranquillati, mia vita:
 
Tranquillati, mia vita:
non mi toccò la punta delle dita.
 
Non mi toccò la punta delle dita.
Non me lo credi? Ingrato!
 
Non me lo credi? ingrato!
595
Vien qui, sfogati, ammazzami, fa' tutto
 
Vien quì; sfogati; ammazzami, fa tutto
di me quel che ti piace;
 
Di me quel che ti piace;
ma poi, Masetto mio, ma poi fa' pace.
 
Ma poi, Masetto mio, ma poi fa pace.
    Batti, batti, o bel Masetto,
 
    Batti batti, o bel Masetto,
la tua povera Zerlina:
 
La tua povera Zerlina:
600
starò qui come agnellina
 
Starò quì come Agnellina
le tue botte ad aspettar.
 
Le tue botte ad aspettar.
    Lascerò straziarmi il crine,
 
    Lascierò straziarmi il crine,
lascerò cavarmi gli occhi,
 
Lascierò cavarmi gli occhi,
e le care tue manine
 
E le care tue manine
605
lieta poi saprò baciar.
 
Lieta poi saprò baciar
    Ah lo vedo, non hai core!
 
F     Ah lo vedo non hai core:
Pace, pace, o vita mia,
 
Pace pace o vita mia,
in contenti ed allegria
 
In contenti, ed allegria
notte e dì vogliam passar.
 
Notte e dì vogliam passar. (Parte.)
(Parte.)
 
Masetto
 
Mas.
610
Guarda un po' come seppe
 
Guarda un po come seppe
questa strega sedurmi! Siamo pure
 
Questa strega sedurmi! siamo pure
i deboli di testa!
 
I deboli di testa!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Di dentro.)
 
Sia preparato tutto a una gran festa.
 
Sia preparato tutto a una gran festa.
 
(di dentro.)
Zerlina
 
Zerl.
Ah Masetto, Masetto! odi la voce
 
Ah Masetto Masetto! odi la voce
615
del monsù cavaliero?
 
Del monsù cavaliero!
Masetto
 
Mas.
Ebben, che c'è?
 
Ebben che c'è?
Zerlina
 
Zerl.
Verrà!
 
Verrà!
Masetto
 
Mas.
Lascia che venga.
 
Lascia che venga.
Zerlina
 
Zerl.
Ah se vi fosse
 
Ah se vi fosse
un buco da fuggir!
 
Un buco da fuggir!
Masetto
 
Mas.
Di cosa temi?
 
Di cosa temi?
Perché diventi pallida? Ah capisco,
 
Perchè diventi pallida? ah capisco!
620
capisco, bricconcella!
 
Capisco, bricconcella,
Hai timor ch'io comprenda
 
Hai timor, ch'io comprenda
com'è tra voi passata la faccenda.
 
Com'è tra voi passata la faccenda.
Finale
 
Finale
    Presto, presto, pria ch'ei venga,
 
Presto presto pria ch'ei venga
por mi vo' da qualche lato:
 
Por mi vo da qualche lato:
625
c'è una nicchia… qui celato,
 
C'è una nicchia… qui celato
cheto cheto mi vo' star.
 
Cheto cheto mi vo star.
Zerlina
 
Zerl.
    Senti, senti… dove vai!
 
Senti… senti dove vai!
Non t'asconder, o Masetto:
 
Non t'asconder, o Masetto,
se ti trova, poveretto,
 
FSe ti trova poveretto,
630
tu non sai quel che può far.
 
Tu non sai quel che può far.
Masetto
 
Mas.
    Faccia, dica quel che vuole.
 
Faccia dica quel che vuole:
Zerlina
 
Zerl.
Ah non giovan le parole!
 
Ah non giovan le parole!
Masetto
 
Mas.
Parla forte e qui t'arresta.
 
Parla forte, e qui t'arresta.
Zerlina
 
Zerl.
Che capriccio ha nella testa!
 
Che capriccio ha nella testa!
 
a 2
Masetto
 
Mas.
 
635
    (Capirò se m'è fedele
 
Capirò se m'è fedele,
e in qual modo andò l'affar.)
 
E in qual modo andò l'affar.
(Entra nella nicchia.)
 
Zerlina
 
Zerl.
 
(Quell'ingrato, quel crudele
 
Quell'ingrato, quel crudele
 
(entra nella nicchia.)
oggi vuol precipitar.)
 
Oggi vuol precipitar:
 
SCENA XVII
 
SCENA XVII.
Zerlina, Don Giovanni con quattro servi nobilmente vestiti.
 
ZERLINA, D. GIOVANNI con quattro servi nobilm. vestiti.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Su, svegliatevi, da bravi,
 
Su svegliatevi da bravi
640
su, coraggio, o buona gente!
 
Su coraggio, o buona gente,
Vogliam stare allegramente,
 
Vogliam stare allegramente,
vogliam rider e scherzar.
 
Vogliam rider, e scherzar.
Coro di servi: "Su svegliatevi da bravi, su coraggio etc."
 
Coro di servi: Su svegliatevi da bravi su coraggio etc.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(A' servi.)
 
    Alla stanza della danza
 
Alla stanza della danza (a servi.)
conducete tutti quanti
 
Conducete tutti quanti,
645
ed a tutti in abbondanza
 
Ed a tutti in abbondanza
gran rinfreschi fate dar.
 
Gran rifreschi fate dar.
    Su, svegliatevi, da bravi,
 
Su svegliatevi etc. (Partono i servi ei contadini.)
su, coraggio, o buona gente!
 
Vogliam stare allegramente,
 
650
vogliam rider e scherzar.
 
 
 
(Partono i servi e i contadini.)
 
SCENA XVIII
 
FSCEEA XVIII.
Don Giovanni, Zerlina, Masetto nella nicchia.
 
D. GIOVANNI, ZERLINA, MASETTO nella nicchia.
Zerlina
 
Zerl.
(Vuol nascondersi.)
 
    Tra quest'arbori celata
 
Tra quest'arbori celata (vuol nascondersi.)
si può dar che non mi veda.
 
Si può dar che non mi veda.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Zerlinetta mia garbata,
 
Zerlinetta mia garbata,
(La prende.)
 
t'ho già visto, non scappar.
 
T'ho già visto, non scappar. (La prende)
Zerlina
 
Zerl.
655
    Ah lasciatemi andar via…
 
Ah lasciatemi andar via…
Don Giovanni
 
D. Gio.
No no, resta, gioia mia.
 
No no resta gioja mia:
Zerlina
 
Zerl.
Se pietade avete in core…
 
Se pietade avete in core…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sì, ben mio, son tutto amore.
 
Sì ben mio, son tutto amore.
 
a 2
    Vieni un poco in questo loco,
 
Vieni un poco in questo loco
660
fortunata io ti vo' far.
 
Fortunata io ti vo far.
Zerlina
 
Zerl.
Ah s'ei vede il sposo mio,
 
Ah s'ei vede il sposo mio
so ben io quel che può far.
 
So ben io quel che può far.
 
 
(D. Gio. nell aprire la nicchia e vedendo Masetto fa un moto di stupore.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Nell'aprire la nicchia e vedendo Masetto fa un moto di stupore.)
 
    Masetto!
 
Masetto!
Masetto
 
Mas.
Sì, Masetto.
 
Si Masetto:
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Un poco confuso.)
 
E chiuso là perché?
 
E chiuso là perchè? (un poco confuso)
(Riprende ardire.)
 
665
La bella tua Zerlina
 
La bella tua Zerlina
non può, la poverina,
 
Non può la poverina (riprende ardire)
più star senza di te.
 
Più star senza di te.
Masetto
 
FMas.
(Un poco ironico.)
 
    Capisco, sì signore.
 
Capisco si signore: (un poco ironico)
Don Giovanni
 
D. Gio.
(A Zerlina.)
 
Adesso fate core!
 
Adesso fate core! (a Zerl.)
 
670
I suonatori udite,
 
I suonatori udite
venite omai con me.
 
Venite omai con me.
Masetto, Zerlina
 
Mas./Zerl.
Sì sì, facciamo core,
 
Si si facciamo core:
ed a ballar cogli altri
 
Ed a ballar cogli altri
andiamo tutti tre.
 
Andiamo tutti tre. (Partono.)
(Partono.)
 
SCENA XIX
 
SCENA XIX.
Don Ottavio, Donn'Anna e Donna Elvira in maschera; poi Leporello e Don Giovanni alla finestra.
 
D. OTTAVIO, D. ANNA e D. ELVIRA in maschera poi LEPORELLO e D. GIOVANNI alla finestra.
Donna Elvira
 
D. Elv.
675
    Bisogna aver coraggio,
 
Bisogna aver coraggio,
o cari amici miei,
 
O cari amici miei,
e i suoi misfatti rei
 
E i suoi misfatti rei
scoprir potremo allor.
 
Scoprir potremo allor.
Don Ottavio
 
D. Ott.
    L'amica dice bene,
 
L'amica dice bene:
680
coraggio aver conviene:
 
Coraggio aver conviene
discaccia, o vita mia,
 
Discaccia o vita mia
l'affanno ed il timor.
 
L'affanno ed il timor.
Donn'Anna
 
D. An.
    Il passo è periglioso,
 
Il passo è periglioso
può nascer qualche imbroglio:
 
Può nascer qualche imbroglio:
685
temo pel caro sposo
 
Temo pel caro sposo
e per noi temo ancor.
 
E per noi temo ancor.
 
 
Leporello
 
FLep.
(Dalle finestre.)
 
    Signor, guardate un poco
 
Signor guardate un poco (dalle finestre)
che maschere galanti.
 
Che maschere galanti:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Falle passar avanti,
 
Falle passar avanti
690
di' che ci fanno onor.
 
Dì che ci fanno onor.
Donn'Anna, Don Ottavio, Donna Elvira
 
D. An./D. Ott./D. Elv. a 3
(Piano.)
 
Al volto ed alla voce
 
Al volto ed alla voce
si scopre il traditor.
 
Si scopre il traditor:) (piano)