Kritische Edition des Libretto-Drucks Wien 1787       Diplomatische Übertragung des Libretto-Drucks Wien 1787 
ATTO PRIMO
 
ATTO PRIMO.
Notte. Strada e case.
 
SCENA I
 
SCENA. I.
 
Notte.
 
Strada e case;
Leporello con ferraiuolo, che passeggia davanti la casa di Donn'Anna; poi Don Giovanni e Donn'Anna; indi Il Commendatore.In keiner direkten oder indirekten Quelle der Prager oder Wiener Fassung des Don Giovanni (Libretto-Vorlage Venedig 1787; autographe Partitur; Libretto-Drucke Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788; Partiturabschriften der Wiener Fassung E1, F1 und Melk II) ist die Schreibweise des Namens Donn’Anna ohne Elision („Donna Anna“) dokumentiert. Zwar wird der erste Teil des Namens in den Quellen meist in abgekürzter Form wiedergegeben: „D. Anna“, „D: Anna“, „D. A.“. Ist er vollständig angegeben, wird er jedoch ohne Ausnahme in der elidierten Form geschrieben bzw. gedruckt. So hat Mozart den Namen in der autographen Partitur (Quelle A) immer mit Elision geschrieben, unabhängig davon, ob dieser in einer Szenenanweisung (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 122v, „Minuetto“), als Rollenangabe vor dem entsprechenden Notensystem (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 109v, Atto primo, Scena XIX) oder im gesungenen Text (vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 12v, letzter Takt der zweiten Akkolade) vorkommt. Dagegen wird der Name Donna Elvira in den Quellen immer ohne Elision wiedergegeben.

Diese konsistente Schreibweise in den Quellen entspricht durchaus den Rechtschreibregeln der italienischen Sprache. Wenn der unbetonte Vokal am Ende eines Wortes auf den gleich lautenden Vokal am Anfang des folgenden Wortes trifft, wird Ersterer in der italienischen Orthographie (vor allem im Singular) in der Regel weggelassen und durch einen Apostroph ersetzt, wie es bei „Donn’Anna“ (Donna Anna) der Fall ist. Beim Aufeinandertreffen zwei unterschiedlicher Vokalen wie im Falle von Donna Elvira ist eine Elision mit Apostroph zwar immer noch möglich, dennoch weniger verbreitet.

Demzufolge wird der Name Donn’Anna in unserer Edition immer konsistent mit Elision wiedergegeben. In der NMA ist der Name hingegen immer ohne Elision („Donna Anna“) ediert.
 
Lep. con ferrajuolo che passeggia davanti la casa di D' Anna poi D. Giovanni e D. Anna; indi il Commendatore.
Leporello
 
Lep.
    Notte e giorno faticar
 
    Notte e giorno faticar
per chi nulla sa gradir,
 
Per chi nulla sa gradir;
piova e vento sopportar,
 
Piova e vento sopportar,
mangiar male e mal dormir…
 
Mangiar male e mal dormir…
5
Voglio far il gentiluomo
 
Voglio far il gentiluomo,
e non voglio più servir.
 
E non voglio più servir.
    Oh che caro galantuomo!
 
    Oh che caro galantuomo.
Voi star dentro colla bella,
 
Voi star dentro colla Bella,
ed io far la sentinella!…
 
Ed io far la sentinella! – –
10
Ma mi par che venga gente,
 
Ma mi par che venga gente;
non mi voglio far sentir.
 
Non mi voglio far sentir s'asconde.
(S'asconde.)
 
Donn'AnnaIn keiner direkten oder indirekten Quelle der Prager oder Wiener Fassung des Don Giovanni (Libretto-Vorlage Venedig 1787; autographe Partitur; Libretto-Drucke Wien 1787, Prag 1787 und Wien 1788; Partiturabschriften der Wiener Fassung E1, F1 und Melk II) ist die Schreibweise des Namens Donn’Anna ohne Elision („Donna Anna“) dokumentiert. Zwar wird der erste Teil des Namens in den Quellen meist in abgekürzter Form wiedergegeben: „D. Anna“, „D: Anna“, „D. A.“. Ist er vollständig angegeben, wird er jedoch ohne Ausnahme in der elidierten Form geschrieben bzw. gedruckt. So hat Mozart den Namen in der autographen Partitur (Quelle A) immer mit Elision geschrieben, unabhängig davon, ob dieser in einer Szenenanweisung (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 122v, „Minuetto“), als Rollenangabe vor dem entsprechenden Notensystem (vgl. Quelle A, Faszikel 4, folio 109v, Atto primo, Scena XIX) oder im gesungenen Text (vgl. Quelle A, Faszikel 2, folio 12v, letzter Takt der zweiten Akkolade) vorkommt. Dagegen wird der Name Donna Elvira in den Quellen immer ohne Elision wiedergegeben. Diese konsistente Schreibweise in den Quellen entspricht durchaus den Rechtschreibregeln der italienischen Sprache. Wenn der unbetonte Vokal am Ende eines Wortes auf den gleich lautenden Vokal am Anfang des folgenden Wortes trifft, wird Ersterer in der italienischen Orthographie (vor allem im Singular) in der Regel weggelassen und durch einen Apostroph ersetzt, wie es bei „Donn’Anna“ (Donna Anna) der Fall ist. Beim Aufeinandertreffen zwei unterschiedlicher Vokalen wie im Falle von Donna Elvira ist eine Elision mit Apostroph zwar immer noch möglich, dennoch weniger verbreitet. Demzufolge wird der Name Donn’Anna in unserer Edition immer konsistent mit Elision wiedergegeben. In der NMA ist der Name hingegen immer ohne Elision („Donna Anna“) ediert.
 
D. An.
(Tenendo forte pel braccio Don Giovanni, ed egli cercando sempre di celarsi.)
 
    Non sperar, se non m'uccidi,
 
Non sperar se non m'uccidi
 
D. An. tenendo forte pel braccio D. Gio. ed egli cercando sempre di celarsi.
ch'io ti lasci fuggir mai.
 
Ch'io ti lasci fuggir mai.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Donna folle! indarno gridi!
 
Donna folle! indarno gridi.
15
Chi son io tu non saprai.
 
Chi son io tu non saprai.
Leporello
 
Lep.
Che tumulto! oh ciel, che gridi!
 
Che tumulto! oh ciel, che gridi!
Il padron in nuovi guai.
 
Il padron in nuovi guai:
Donn'Anna
 
D. An.
Gente! servi! al traditore!…
 
Gente! servi! al traditore! – –
Don Giovanni
 
D. Gio.
Taci e trema al mio furore!
 
Taci e trema al mio furore;
Donn'Anna
 
D. An.
20
Scellerato!
 
Scellerato!
Don Giovanni
 
D. Gio.
Sconsigliata!
 
Sconsigliata!
 
a 3
Questa furia disperata
 
Questa furia disperata
mi vuol far precipitar.
 
Mi vuol far precipitar.
Donn'Anna
 
D. An.
Come furia disperata
 
Come furia disperata
ti saprò perseguitar.
 
Ti saprò perseguitar.
Leporello
 
Lep.
25
Sta' a veder che il malandrino
 
Sta a veder che il malandrino
 
D. An. sentendo il Com. lascia D. Gio. ed entra in casa.
mi farà precipitar.
 
Mi farà precipitar.
 
(Donn'Anna sentendo il Commendatore lascia Don Giovanni ed entra in casa.)
 
Il Commendatore
 
Il Com.
    Lasciala, indegno,
 
Lasciala indegno
battiti meco.
 
Battiti meco:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Va', non mi degno
 
Va, non mi degno
30
di pugnar teco.
 
Di pugnar teco.
Il Commendatore
 
Il Com.
Così pretendi
 
Così pretendi
da me fuggir?
 
Da me fuggir?
Leporello
 
Lep.
Potessi almeno
 
Potessi almeno
di qua partir!
 
Di quà partir!
Don Giovanni
 
D. Gio.
 
35
Misero, attendi,
 
Misero attendi
se vuoi morir.
 
Se vuoi morir. D. Gio. ferisce mortalm: il Com.
 
(Don Giovanni ferisce mortalmente il Commendatore.)
 
 
a 3
Il Commendatore
 
Il Com.
    Ah soccorso!… son tradito!…
 
Ah soccorso – – son' tradito – –
L'assassino… m'ha ferito…
 
L'assassino – m'ha ferito –
e dal seno palpitante…
 
E dal seno palpitante –
40
sento… l'anima… partir.
 
Sento – l'anima – partir –
(Qui il Commendatore more.)
 
Qui il Com. more.
Don Giovanni
 
D. Gio.
(A parte.)
 
    Ah già cadde il sciagurato!
 
Ah gìà cadde il sciagurato
Affannosa e agonizzante
 
Affannosa e agonizzante (a parte)
già dal seno palpitante
 
Già dal seno palpitante
veggo l'anima partir.
 
Veggo l'anima partir.
Leporello
 
Lep.
(A parte.)
 
45
    Qual misfatto! qual eccesso!
 
Qual misfatto! qual eccesso!
Entro il sen dallo spavento
 
Entro il sen dallo spavento
palpitar il cor mi sento;
 
Palpitar il cor mi sento,
io non so che far, che dir.
 
Io non so che far, che dir.
 
SCENA II
 
SCENA. II.
[Don Giovanni, Leporello.]
 
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Sottovoce sempre.)
 
Leporello, ove sei?
 
Leporello ove sei? (Sotto voce sempre.)
Leporello
 
Lep.
 
50
Son qui, per mia disgrazia; e voi?
 
Son qui per mia disgrazia, e voi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Son qui.
 
Son qui.
Leporello
 
Lep.
Chi è morto: voi o il vecchio?
 
Chi è morto voi, o il vecchio?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Che domanda da bestia! il vecchio.
 
Che domanda da bestia? il vecchio.
Leporello
 
Lep.
Bravo:
 
Bravo!
Due imprese leggiadre!
 
Due imprese leggiadre!
Sforzar la figlia ed ammazzar il padre.
 
Sforzar la figlia ed ammazzar il Padre.
Don Giovanni
 
D. Gio.
55
L'ha voluto, suo danno.
 
L'ha voluto, suo danno.
Leporello
 
Lep.
Ma Donn'Anna
 
Ma donn'Anna
cosa ha voluto?
 
Cosa ha voluto?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Taci.
 
Taci;
(In atto di batterlo.)
 
Non mi seccar, vien meco, se non vuoi
 
Non mi seccar, vien meco, se non vuoi (in atto di batterlo.)
qualche cosa ancor tu!
 
Qualche cosa ancor tu.
Leporello
 
Lep
Non vo' nulla, signor, non parlo più.
 
Non vo nulla, Signor, non parlo più.
(Partono.)
 
Partono.
SCENA III
 
SCENA. III.
Don Ottavio, Donn'Anna con servi che portano diversi lumi.
 
D. Ott. D. An. con servi
 
Che portano diversi lumi.
Donn'Anna
 
D. An.
(Con risolutezza.)
 
60
Ah del padre in periglio
 
Ah del Padre in periglio. Con risolutezza
in soccorso voliam!
 
In soccorso voliam.
Don Ottavio
 
D. Ot.
(Con ferro ignudo in mano.)
 
Tutto il mio sangue
 
Tutto il mio sangue (Con ferro ignudo in mano.)
verserò se bisogna.
 
Verserò se bisogna:
Ma dov'è il scellerato?
 
Ma dov è il scellerato?
Donn'Anna
 
D. An.
In questo loco…
 
ln questo loco…
(Vede il cadavere.)
 
Ma qual mai s'offre, oh dèi,
 
Ma qual mai s'offre, oh Dei
65
spettacolo funesto agli occhi miei!
 
Spettacolo funesto agli occhi miei!
 
(vede il cadavere.)
Il padre… padre mio… mio caro padre…
 
Il padre… Padre mio… mio caro Padre…
Don Ottavio
 
D. Ott.
Signore…
 
Signore…
Donn'Anna
 
D. An.
Ah l'assassino
 
Ah l'assassino
mel trucidò. Quel sangue…
 
Mel trucidò; quel sangue…
quella piaga… quel volto…
 
Quella piaga… quel volto…
70
tinto e coperto dei color di morte…
 
Tinto e coperto dei color di morte…
Ei non respira più… fredde ha le membra…
 
Ei non respira più… fredde ha le membra…
Padre mio… padre amato… io manco… io moro…
 
Padre mio… Padre amato… io manco… io moro…
Don Ottavio
 
D. Ott.
Ah soccorrete, amici, il mio tesoro.
 
Ah soccorrete, amici, il mio tesoro.
Cercatemi, recatemi…
 
Cercatemi, recatemi…
75
qualche odor… qualche spirto… ah non tardate…
 
Qualche odor… qualche spirto… ah non tardate…
Donn'Anna… sposa… amica… il duolo estremo
 
Donn'Anna… sposa… amica… il duolo estremo
la meschinella uccide…
 
La meschinella uccide…
Donn'Anna
 
D. An.
Ahi…
 
Ahi…
Don Ottavio
 
D. Ott.
Già rinviene…
 
Già rinviene…
Datele nuovi aiuti…
 
Datele nuovi ajuti…
Donn'Anna
 
D. An.
Padre mio…
 
Padre mio…
Don Ottavio
 
D. Ott.
Celate, allontanate agli occhi suoi
 
Celate, allontanate agli occhi suoi
80
quell'oggetto d'orrore.
 
Quell'oggetto d'orrore.
Anima mia, consolati… fa' core…
 
Anima mia, consolati… fa core…
Donn'Anna
 
D. An.
 
    Fuggi, crudele, fuggi:
 
Fuggi, crudele, fuggi:
lascia che mora anch'io,
 
Lascia che mora anch'io,
ora ch'è morto, oddio!
 
Ora ch'è morto, oddio!
85
chi a me la vita diè.
 
Chi a me la vita diè.
Don Ottavio
 
D. Ott.
    Senti, cor mio, deh senti,
 
Senti cor mio, deh senti,
guardami un solo istante,
 
Guardami un solo istante,
ti parla il caro amante
 
Ti parla il caro amante,
che vive sol per te.
 
Che vive sol per te.
Donn'Anna
 
D. An.
90
    Tu sei… perdon… mio bene…
 
Tu sei – perdon – mio bene
l'affanno mio, le pene…
 
L'affanno mio, le pene –
Ah il padre mio dov'è?
 
Ah il Padre mio dòv'è?
Don Ottavio
 
D. Ott.
    Il padre… Lascia, o cara,
 
Il Padre – lascia o cara
la rimembranza amara:
 
La rimembranza amara:
95
hai sposo e padre in me.
 
Hai sposo e Padre in me.
 
a 2
Donn'Anna
 
D. An.
    Ah! vendicar, se il puoi,
 
Ah vendicar se il puoi,
giura quel sangue ognor.
 
Giura quel sangue ognor.
Don Ottavio
 
D. Ott.
Lo giuro agli occhi tuoi,
 
Lo giuro agli occhi tuoi,
lo giuro al nostro amor.
 
Lo giuro al nostro amor.
a due
 
100
    Che giuramento, oh dèi!
 
Che giuramento oh Dei!
 
a 2
Che barbaro momento!
 
Che barbaro momento!
Tra cento affetti e cento
 
Tra cento affetti e cento
vammi ondeggiando il cor.
 
Vammi ondeggiando il cor.
 
(Partono.)
 
(Partono.)
 
SCENA IV
 
SCENA IV.
 
 
Don Giovanni, Leporello, poi Donna Elvira con abito da viaggio.
 
D. Gio. Lep. poi. D. Elv. con abito da viaggio.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Orsù, spicciati, presto… cosa vuoi?
 
Orsù spicciati presto… cosa vuoi?
Leporello
 
Lep.
105
L'affar di cui si tratta
 
L'affar di cui si tratta
è importante.
 
E' importante.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo credo.
 
Lo credo.
Leporello
 
Lep.
È importantissimo.
 
E' importantissimo.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Meglio ancora: finiscila.
 
Meglio ancora: finiscila.
Leporello
 
Lep.
Giurate
 
Giurate
di non andar in collera.
 
Di non andar in collera.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo giuro sul mio onore,
 
Lo giuro sul mio onore,
110
purché non parli del Commendatore.
 
Purchè non parli del Commendatore.
Leporello
 
Lep.
Siamo soli.
 
Siamo soli?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Lo vedo.
 
Lo vedo.
Leporello
 
Lep.
Nessun ci sente.
 
Nessun ci sente.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Via.
 
Via.
Leporello
 
Lep.
Vi posso dire
 
Vi posso dire
tutto liberamente?
 
Tutto liberamente.
Don Giovanni
 
D. Gio.
115
Sì.
 
Sì.
Leporello
 
Lep.
Dunque, quand'è così,
 
Dunque quand'è così,
caro signor padrone,
 
Caro signor padrone
la vita che menate
 
La vita che menate
 
è da briccone.
 
è da briccone.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Temerario! In tal guisa…
 
Temerario! in tal guisa…
Leporello
 
Lep.
E il giuramento!…
 
E il giuramento…
Don Giovanni
 
D. Gio.
120
Non so di giuramento… Taci… o ch'io…
 
Non so di giuramento… taci… o ch'io…
Leporello
 
Lep.
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
 
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Così saremo amici; or odi un poco,
 
Cosi saremo amici; or odi un poco,
sai tu perché son qui?
 
Sai tu perchè son quì?
Leporello
 
Lep,
Non ne so nulla;
 
Non ne so nulla:
ma essendo verso l'alba, non sarebbe
 
Ma essendo verso l'alba, non sarebbe
125
qualche nuova conquista?
 
Qualche nuova conquista?
Io lo devo saper per porla in lista.
 
Io lo devo saper per porla in lista.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Va' là, che sei il grand'uom: sappi ch'io sono
 
Va là che sei il grand'uom: sappi ch'io sono
innamorato d'una bella dama,
 
Innamorato d'una bella Dama,
e son certo che m'ama.
 
E son certo che m'ama.
130
La vidi… le parlai… meco al casino
 
La vidi… le parlai… meco al casino.
questa notte verrà… Zitto: mi pare
 
Questa notte verrà… zitto: mi pare
sentir odor di femmina…
 
Sentir odor di femmina…
Leporello
 
Lep.
(Cospetto!
 
Cospetto!
Che odorato perfetto!)
 
Che odorato perfetto!
Don Giovanni
 
D. Gio.
All'aria mi par bella.
 
All'aria mi par bella;
Leporello
 
Lep.
(E che occhio, dico!)
 
(E che occhio, dico!)
Don Giovanni
 
D. Gio.
135
Ritiriamoci un poco
 
Ritiriamoci un poco,
e scopriamo terren.
 
E scopriamo terren:
Leporello
 
Lep.
(Già prese foco.)
 
Già prese foco.
 


L'alba incomincia, e a poco a poco si fa giorno.
SCENA V
 
SCENA. V.
 
L'alba incomincia, e a poco a poco giorno;
I suddetti, Donna Elvira.
 
I sudetti D. Elvi:
Donna Elvira
 
D. Elv.
    Ah chi mi dice mai
 
Ah chi mi dice mai
quel barbaro dov'è,
 
Quel barbaro dov'è,
che per mio scorno amai,
 
Che per mio scorno amai
140
che mi mancò di fé?
 
Che mi mancò di fè?
    Ah se ritrovo l'empio,
 
Ah se ritrovo l'empio
e a me non torna ancor,
 
E a me non torna ancor,
vo' farne orrendo scempio,
 
Vo farne orrendo scempio,
gli vo' cavare il cor.
 
Gli vo cavar il cor.
Don Giovanni
 
D. Gio.
145
Udisti? Qualche bella
 
Udisti: qualche bella
dal vago abbandonata. Poverina!
 
Dal vago abbandonata? poverina!
Cerchiam di consolare il suo tormento.
 
Cerchiam di consolare il suo tormento.
Leporello
 
Lep.
(Così ne consolò mille e ottocento.)
 
Così ne consolò mille, e ottocento.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Signorina!
 
Signorina!
Donna Elvira
 
D. Elv.
Chi è là?
 
Chi è là.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Stelle! che vedo!
 
Stelle! che vedo!
Leporello
 
Lep.
150
Oh bella! Donna Elvira!
 
O bella! D. Elvira!
Donna Elvira
 
D. Elv.
Don Giovanni!
 
D. Giovanni!
Sei qui, mostro, fellon, nido d'inganni.
 
Sei qui mostro, fellon, nido d'inganni.
Leporello
 
Lep.
(Che titoli cruscanti! Manco male
 
Che titoli cruscanti! manco male
che lo conosce bene.)
 
Che lo conosce bene.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Via, cara Donna Elvira,
 
Via cara D. Elvira
155
calmate quella collera… sentite…
 
Calmate quella collera… sentite…
lasciatemi parlar…
 
Lasciatemi parlar…
Donna Elvira
 
D. Elv.
Cosa puoi dire
 
Cosa puoi dire
dopo azion sì nera? In casa mia
 
Dopo azion sì nera? in casa mia
entri furtivamente; a forza d'arte,
 
Entri furtivamente, a forza d'arte
di giuramenti e di lusinghe arrivi
 
Di giuramenti e di lusinghe arrivi
160
a sedurre il cor mio;
 
A sedurre il cor mio;
m'innamori, o crudele,
 
M'innamori o crudele,
mi dichiari tua sposa e poi, mancando
 
Mi dichiari tua sposa, è poi mancando
della terra e del cielo al santo dritto,
 
Della terra, e del cielo al santo dritto
con enorme delitto
 
Con enorme delitto
165
dopo tre dì da Burgos t'allontani,
 
Dopo tre dì da Burgos t'allontani,
m'abbandoni, mi fuggi e lasci in preda
 
M'abbandoni, mi fuggi e lasci in preda
al rimorso ed al pianto,
 
Al rimorso, ed al pianto,
per pena forse che t'amai cotanto!
 
Per pena forse che t'amai cotanto.
Leporello
 
Lep.
(Pare un libro stampato.)
 
(Pare un libro stampato.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh in quanto a questo
 
Oh in quanto a questo
170
ebbi le mie ragioni…
 
Ebbi le mie ragioni:
(A Leporello.)
 
È vero?
 
è vero? a Lep.
Leporello
 
Lep.
(Ironicamente.)
 
È vero.
 
E vero. (ironicam.)
E che ragioni forti!
 
E che ragioni forti?
Donna Elvira
 
D. Elv.
E quali sono,
 
E quali sono,
se non la tua perfidia,
 
Se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il giusto cielo
 
La leggerezza tua: ma il giusto Cielo
volle ch'io ti trovassi
 
Volle ch'io ti trovassi
175
per far le sue, le mie vendette.
 
Per far le sue, le mie vendette.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Eh via,
 
Eh via
siate più ragionevole… (Mi pone
 
Siate più ragionevole: (mi pone
a cimento costei.) Se non credete
 
A cimento costei) Se non credete
al labbro mio, credete
 
Al labbro mio, credete
a questo galantuomo.
 
A questo galantuomo.
Leporello
 
Lep.
(Salvo il vero.)
 
(Salvo il vero.)
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Forte.)
 
180
Via, dille un poco…
 
Via dille un poco… (forte)
Leporello
 
Lep.
(Piano.)
 
E cosa devo dirle?
 
E cosa devo dirle? (piano)
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Forte, partendo senza esser visto.)
 
Sì sì, dille pur tutto.
 
Si Si dille pur tutto. (forte partendo, senza esser visto.)
Donna Elvira
 
D. Elv.
(A Leporello.)
 
Ebben, fa' presto…
 
Ebben fa presto… (a Lep.)
Leporello
 
Lep.
Madama… veramente… in questo mondo
 
Madama… veramente… in questo mondo
conciossia cosa quando fosse che
 
Conciossia cosa quando fosse che
il quadro non è tondo…
 
Il quadro non è tondo…
Donna Elvira
 
D. Elv.
 
Sciagurato!
 
Sciagurato!
185
Così del mio dolor gioco ti prendi?
 
Cosi del mio dolor gioco ti prendi?
(Verso Don Giovanni che non crede partito.)
 
Ah voi… Stelle! l'iniquo
 
Ah voi… stelle! l'iniquo (verso D: Gio. che non crede partito.)
fuggì! Misera me! dove, in qual parte…
 
Fuggì! misera me! dove? in qual parte…
Leporello
 
Lep,
Eh lasciate che vada: egli non merta
 
Eh lasciate che vada; egli non merita
che di lui ci pensiate…
 
Che di lui ci pensiate…
Donna Elvira
 
D. Elv.
Il scellerato
 
Il scellerato
190
m'ingannò, mi tradì…
 
M'ingannó, mi tradì…
Leporello
 
Lep.
Non siete voi,
 
Non siete voi,
non foste e non sarete
 
Non foste, e non sarete
né la prima né I'ultima; guardate
 
Né la prima, né I'ultima, guardate
questo non picciol libro: è tutto pieno
 
Questo non picciol libro; è tutto pieno
195
dei nomi di sue belle; ogni città,
 
Dei nomi di sue belle; ogni città
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
 
Ogni villa, ogni borgo, ogni paese
è testimon di sue donnesche imprese.
 
E testimon di sue donnesche imprese.
    Madamina, il catalogo è questo
 
    Madamina il catalogo è questo
delle belle che amò il padron mio;
 
Delle belle, che amô il padron mio,
200
un catalogo egli è che ho fatto io,
 
Un catalogo egli è che ho fatto io,
osservate, leggete con me.
 
Osservate, leggete con me.
    In Italia seicento e quaranta,
 
    In Italia seicento, e quaranta
in Lamagna duecento e trentuna,
 
In Lamagna duecento, e trentuna,
cento in Francia, in Turchia novantuna,
 
Cento in Francia, in Turchia novantuna,
205
ma in Ispagna son già mille e tre.
 
Ma in Ispagna son gia mille e tre.
    V'han fra queste contadine,
 
    V'han fra queste contadine,
cameriere, cittadine,
 
Camerriere, cittadine,
v'han contesse, baronesse,
 
V'han contesse, baronesse,
marchesane, principesse,
 
Marchesane, Principesse,
210
e v'han donne d'ogni grado,
 
E v'han donne d'ogni grado,
d'ogni forma, d'ogni età.
 
D'ogni forma, d'ogni età?
    Nella bionda egli ha l'usanza
 
    Nella bionda egli ha l'usanza
di lodar la gentilezza,
 
Di lodar la gentilezza,
nella bruna la costanza,
 
Nella bruna la costanza
215
nella bianca la dolcezza.
 
Nella bianca la dolcezza;
Vuol d'inverno la grossotta,
 
Vuol d'inverno la grossotta,
vuol d'estate la magrotta;
 
Vuol d'estate la magrotta,
è la grande maestosa,
 
E' la grande maestosa,
la piccina è ognor vezzosa.
 
La piccina è ognor vezzosa.
220
Delle vecchie fa conquista
 
Delle vecchie fa conquista
pel piacer di porle in lista,
 
Pel piacer di porle in lista,
ma passion predominante
 
Ma passion predominante
è la giovin principiante.
 
E la giovin principiante;
Non si picca se sia ricca,
 
Non si picca se sia ricca
225
se sia brutta, se sia bella:
 
Se sia brutta se sia bella,
purché porti la gonnella
 
Purchè porti la gonnella
voi sapete quel che fa.
 
Voi sapete quel che fa.
(Parte.)
 
(Parte)
SCENA VI
 
SCENA. VI.
Donna Elvira sola.
 
D. Elv. sola.
Donna Elvira
 
D. Elv.
In questa forma dunque
 
In questa forma dunque
mi tradì il scellerato? È questo il premio
 
Mi tradì il scellerato? è questo il premio
230
che quel barbaro rende all'amor mio?
 
Che quel barbaro rende all'amor mio?
Ah vendicar voglio io
 
Ah vendicar voglio io
l'ingannato mio cor: pria ch'ei mi fugga…
 
L'ingannato mio cor: pria ch'ei mi fugga…
si ricorra… si vada… Io sento in petto
 
Si ricorra… si vada… io sento in petto
sol vendetta parlar, rabbia e dispetto.
 
Sol vendetta parlar, rabbia, e dispetto.
(Parte.)
 
(Parte)
SCENA VII
 
SCENA. VII.
Masetto, Zerlina e coro di contadini e contadine che suonano, ballano e cantano.
 
Mas. Zerl. e coro di contadini e contadine che suonano, ballano: e cantano.
Zerlina
 
Zerl.
235
    Giovinette che fate all'amore,
 
Giovinette che fate all'amore
non lasciate che passi l'età:
 
Non lasciate che passi l'età?
se nel seno vi bulica il core,
 
Se nel seno vi bulica il core
il rimedio vedetelo qua.
 
Il rimedio vedetelo quà.
La la la la la la la la lera.
 
La la la la la la la la lera.
240
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Che piacer, che piacer che sarà.
Coro di contadine
 
Coro di contadine
La la la la la la la la lera.
 
La la etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Che piacer etc.
Masetto
 
Mas.
    Giovinotti leggeri di testa,
 
Giovinotti leggeri di testa
non andate girando qua e là:
 
Non andate girando quà, e là,
245
poco dura de' matti la festa,
 
Poco dura de' matti la festa,
ma per me cominciato non ha.
 
Ma per me cominiciato non ha.
La la la la la la la la lera.
 
La la la la etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
I contadini
 
I contadini
La la la la la la la la lera.
 
la la la etc.
250
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Masetto
 
Mas.
    Vieni, vieni, carina, godiamo
 
Vieni vieni carina godiamo
a due
 
a 2
e cantiamo e balliamo e suoniamo.
 
E cantiamo, è balliamo e suoniamo
La la la la la la la la lera.
 
La la là etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
Tutti
 
Tutti
255
La la la la la la la la lera.
 
La la la la la la etc.
Che piacer, che piacer che sarà!
 
SCENA VIII
 
SCENA. VIII.
I suddetti, Don Giovanni e Leporello da parte.
 
L sud: D. Gio. e Lep. da parte.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Manco male è partita… oh guarda guarda
 
Manco male è partita: oh guarda guarda
che bella gioventù! che belle donne!
 
Che bella gioventù! che belle donne
Leporello
 
Lep.
Tra tante, per mia fé,
 
Tra tante per mia fê
260
vi sarà qualche cosa anche per me.
 
Vi sarà qualche cosa anche per me.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cari amici, buon giorno: seguitate
 
Cari amici, buon giorno: seguitate
a stare allegramente,
 
A stare allegramente,
seguitate a suonar, o buona gente.
 
Seguitate a suonar, o buona gente.
C'è qualche sposalizio?
 
C'è qualche sposalizio?
Zerlina
 
Lep.
Sì signore,
 
Si signore,
265
e la sposa son io.
 
E la sposa son io.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Me ne consolo.
 
Me ne consolo:
Lo sposo?
 
Lo sposo?
Masetto
 
Mas.
Io, per servirla.
 
Io; per servirla:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh bravo! per servirmi: questo è vero
 
Oh bravo! per servirmi: questo è vero
parlar da galantuomo!
 
Parlar da galantuomo!
Leporello
 
Lep.
Basta che sia marito!
 
Basta che sia marito!
Zerlina
 
Zerl.
Oh il mio Masetto
 
Oh il mio Masetto
270
è un uom d'ottimo core.
 
E' un uom d'ottimo core:
Don Giovanni
 
Gio.
Oh anch'io, vedete!
 
Oh anch'io vedete!
Voglio che siamo amici: il vostro nome?
 
Voglio che siamo amici: il vostro nome?
Zerlina
 
Zerl.
Zerlina.
 
Zerlina.
Don Giovanni
 
D. Gio.
E il tuo?
 
E il tuo?
Masetto
 
Mas.
Masetto.
 
Masetto.
Don Giovanni
 
D. Gio.
O caro il mio Masetto!
 
O caro il mio Masetto!
cara la mia Zerlina! v'esibisco
 
Cara la mia Zerlina! v'esibisco
275
la mia protezione…
 
La mia protezione…
(A Leporello che fa dei scherzi all'altre contadine.)
 
Leporello…
 
Leporello…
Cosa fai lì, birbone?
 
Cosa fai lì birbone? (a Lep. che fa dei scherzi all, altre contadine.)
Leporello
 
Lep.
Anch'io, caro padrone,
 
Anch'io caro padrone.
esibisco la mia protezione.
 
Esibisco la mia protezione.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Presto, va' con costor: nel mio palazzo
 
Presto va con costor: Nel mio palazzo
280
conducili sul fatto; ordina ch'abbiano
 
Conducili sul fatto: ordina ch'abbiano
cioccolatte, caffè, vini, presciutti;
 
Cioccolatte, caffè, vini, presciutti:
cerca divertir tutti;
 
Cerca divertir tutti,
mostra loro il giardino,
 
Mostra loro il giardino,
la galleria, le camere; in effetto
 
La galeria, le camere, in effetto
285
fa' che resti contento il mio Masetto.
 
Fa che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?
 
Hai capito?
Leporello
 
Lep.
Ho capito: andiam.
 
Ho capito: andiam:
Masetto
 
Mas.
Signore…
 
Signore:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Cosa c'è?
 
Cosa c'è?
Masetto
 
Zerl.
La Zerlina
 
La Zerlina
senza me non può star.
 
Senza me non può star:
Leporello
 
Lep.
In nostro loco
 
In nostro loco
ci sarà Sua Eccellenza, e saprà bene
 
Ci sarà sua eccellenza: e saprà bene
290
fare le vostre parti.
 
Fare le vostre parti:
Don Giovanni
 
D. Gio.
Oh la Zerlina
 
Oh la Zerlina
è in man d'un cavalier: va' pur, fra poco
 
E' in man d'un Cavalier: va pur, fra, poco
ella meco verrà.
 
Ella meco verrà.
Zerlina
 
Zerl.
Va', non temere:
 
Va non temere:
nelle mani son io d'un cavaliere.
 
Nelle mani son io d'un Cavaliere;
Masetto
 
Mas.
E per questo?
 
E per questo?
Zerlina
 
Zerl.
E per questo
 
E per questo
295
non c'è da dubitar.
 
Non c'è da dubitar.
Masetto
 
Mas.
Ed io, cospetto…
 
Ed io cospetto…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Olà, finiam le dispute: se subito
 
Olà, finiam le dispute, se subito
senza altro replicar non te ne vai,
 
Senza altro replicar non te ne vai,
(Mostrandogli la spada.)
 
(mostrandogli la spada.)
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
 
Masetto guarda ben, ti pentirai.
Masetto
 
Mas.
    Ho capito, signor sì,
 
Ho capito signor si,
300
chino il capo e me ne vo:
 
Chino il capo, e me ne vo,
già che piace a voi così,
 
Già che piace a voi cosi.
altre repliche non fo.
 
Altre repliche non fo.
    Cavalier voi siete già,
 
Cavalier voi siete gìà,
dubitar non posso affé:
 
Dubitar non posso affe:
305
me lo dice la bontà
 
Me lo dice la bontà!
che volete aver per me.
 
Che volete aver per me.
(Da parte a Zerlina.)
 
    Bricconaccia, malandrina,
 
Bricconaccia, malandrina,
fosti ognor la mia ruina.
 
Fosti ognor la mia ruina; (da parte a Zerl.)
(A Leporello che lo vuol condur seco.)
 
A Lep. che lo vuo condur seco
Vengo, vengo!
 
Vengo, vengo:
(A Zerlina.)
 
Resta, resta!
 
resta resta (a Zerl.)
310
È una cosa molto onesta:
 
E' una cosa molto onesta:
faccia il nostro cavaliere
 
Faccia il nostro cavaliere
cavaliera ancora te.
 
Cavaliera ancora te.
 
SCENA IX
 
SCENA IX.
Don Giovanni e Zerlina.
 
D. Gio. e Zerl.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Alfin siam liberati,
 
Alfin siam liberati
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
 
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
315
Che ne dite, mio ben, so far pulito?
 
Che ne dite, mio ben, so far pulito?
Zerlina
 
Zerl.
Signore, è mio marito…
 
Signore è mio marito…
Don Giovanni
 
D. Gio.
Chi? Colui?
 
Chi? colui?
Vi par che un onest'uomo,
 
Vi par che un onest'uomo
un nobil cavalier come io mi vanto,
 
Un nobil cavalier, come io mi vanto,
possa soffrir che quel visetto d'oro,
 
Possa soffrir, che quel visetto d'oro.
320
quel viso inzuccherato,
 
Quel viso inzuccherato
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
 
Da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
Zerlina
 
Zerl.
Ma signore, io gli diedi
 
Ma signore io gli diedi
parola di sposarlo.
 
Parola di sposarlo.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Tal parola
 
Tal parola
non vale un zero; voi non siete fatta
 
Non vale un zero: voi non siete fatta
325
per esser paesana: un'altra sorte
 
Per esser paesana: un'altra sorte
vi procuran quegli occhi bricconcelli,
 
Vi procuran quegli occhi bricconcelli,
quei labbretti sì belli,
 
Quei labbretti si belli,
quelle dituccia candide e odorose;
 
Quelle dituccie candide e odorose;
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
 
Parmi toccar giuncata, e fiutar rose.
Zerlina
 
Zerl.
330
Ah non vorrei…
 
Ah non vorrei…
Don Giovanni
 
L. Gio.
Che non vorreste?
 
Che non vorreste?
Zerlina
 
Zerl.
Alfine
 
Al fine
ingannata restar; io so che rado
 
Ingannata restar? io so che rado
colle donne voi altri cavalieri
 
Colle donne voi altri cavalieri
siete onesti e sinceri.
 
Siete onesti, e sinceri.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Eh un'impostura
 
Eh un'impostura
della gente plebea! La nobiltà
 
Della gente plebea! la nobiltà
335
ha dipinta negli occhi l'onestà.
 
Ha dipinta negli occhi l'onestà.
Orsù, non perdiam tempo: in questo istante
 
Orsù non perdiam tempo; in questo istante
io vi voglio sposar.
 
Io vi voglio sposar.
Zerlina
 
Zerl.
Voi?
 
Voi?
Don Giovanni
 
D. Gio.
Certo, io.
 
Certo: io
Quel casinetto è mio: soli saremo,
 
Quel casinetto è mio: soli saremo,
e là, gioiello mio, ci sposeremo.
 
E là giojello mio, ci sposeremo.
340
    Là ci darem la mano,
 
La ci darem la mano,
e là mi dirai sì;
 
E la mi dirai sì,
vedi, non è lontano,
 
Vedi non è lontano,
partiam, ben mio, da qui.
 
Partiam ben mio di qui
Zerlina
 
Zerl.
    Vorrei e non vorrei,
 
Vorrei, e non vorrei
345
mi trema un poco il cor;
 
Mi trema un poco il cor;
felice, è ver, sarei,
 
Felice è ver sarei,
ma può burlarmi ancor.
 
Ma può burlarmi ancor.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Vieni, mio bel diletto…
 
Vieni mio bel diletto:
Zerlina
 
Zerl.
Mi fa pietà Masetto…
 
Mi fa pietà Masetto;
Don Giovanni
 
D. Gio.
350
Io cangerò tua sorte…
 
Io cangerò tua sorte.
Zerlina
 
Zerl.
Presto non son più forte…
 
Presto non son piû forte;
a due
 
a 2
    Andiam, andiam, mio bene,
 
Andiam andiam mio bene
a ristorar le pene
 
A ristorar le pene
d'un innocente amor.
 
D'un innocente amor. (Vanno verso il casino di D. Gio. abbracciati etc.)
(Vanno verso il casino di Don Giovanni abbracciati etc.)
 
SCENA X
 
SCENA. X.
I suddetti e Donna Elvira che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni etc.
 
I sud: e D. Elv. che ferma con atti disperatissimi D. Gio. etc.
Donna Elvira
 
D. Elv.
355
Fermati, scellerato: il ciel mi fece
 
Fermati scellerato: il ciel mi fece
udir le tue perfidie; io sono a tempo
 
Udir le tue perfidie; io sono a tempo
di salvar questa misera innocente
 
Di salvar questa misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
 
Dal tuo barbaro artiglio.
Zerlina
 
Zerl.
Meschina, cosa sento!
 
Meschina cosa sento!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Amor, consiglio!)
 
Amor consiglio!
(A Donna Elvira piano.)
 
360
Idol mio, non vedete
 
Idol mio non vedete, stage055x{(a D. Elv. piano)
ch'io voglio divertirmi…
 
Ch'io voglio divertirmi…
Donna Elvira
 
D. Elv.
(Forte.)
 
Divertirti?
 
Divertiti
È vero! divertirti! Io so, crudele,
 
è vero! divertirti! io so crudele (forte)
come tu ti diverti…
 
Come tu ti diverti:
Zerlina
 
Zerl.
Ma signor cavaliere…
 
Ma signor cavaliere.
365
è ver quel ch'ella dice?
 
E' ver quel ch'ella dice?
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Piano a Zerlina.)
 
La povera infelice
 
La povera infelice
è di me innamorata, e per pietà
 
E' di me innamorata, e per pietà
deggio fingere amore,
 
Deggio fingere amore;
ch'io son per mia disgrazia uom di buon core.
 
Ch'io son per mia disgrazia uom di buon core. (Piano a Zerl.)
Donna Elvira
 
D. Elv.
370
    Ah fuggi il traditore,
 
Ah fuggi il traditore
non lo lasciar più dir:
 
Non lo lasciar più dir:
il labbro è mentitor,
 
Il labbro è mentitor,
fallace il ciglio.
 
Fallace il ciglio.
    Da' miei tormenti impara
 
Da miei tormenti impara
375
a creder a quel cor,
 
A creder a quel cor,
e nasca il tuo timor
 
E nasca il tuo timor
dal mio periglio.
 
Dal mio periglio. (Parte conducendo seco Zerl.)
(Parte conducendo seco Zerlina.)
 
SCENA XI
 
SCENA. XI.
Don Giovanni solo, poi Don Ottavio e Donn'Anna.
 
D. Gio. solo poi D. ott. e D. An.
Don Giovanni
 
D. Gio.
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
 
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a' miei piacevoli progressi;
 
D'opporsi a miei piacevoli progressi
380
vanno mal tutti quanti.
 
Vanno mal tutti quanti.
Don Ottavio
 
D. ott.
Ah ch'ora, idolo mio, son vani i pianti!
 
Ah ch'ora, idolo mio, son vani i pianti!
Di vendetta si parli. Oh Don Giovanni!
 
Di vendetta sl parli: oh D. Giovanni!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Mancava questo intoppo.)
 
Mancava questo intoppo.
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. An.
Amico, a tempo
 
Amico a tempo
 
D. ott.
vi ritroviam: avete core, avete
 
Vi ritroviam: avete core, avete
385
anima generosa?
 
Anima generosa!
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Sta' a vedere
 
(Sta a vedere
che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
 
Che il diavolo gli ha detto qualche cosa)
Che domanda! Perché?
 
Che domanda! perche?
Don Ottavio
 
D. Ott.
Bisogno abbiamo
 
Bisogno abbiamo
della vostra amicizia.
 
Della vostra amicizia:
Don Giovanni
 
D. Gio.
(Mi torna il fiato in corpo.) Comandate:
 
Mi torna il fiato in corpo) comandate:
(Con molto foco.)
 
390
i congiunti, i parenti,
 
I congiunti, i parenti,
questa man, questo ferro, i beni, il sangue
 
Questa man, questo ferro, i beni, il sangue (con molto foco)
spenderò per servirvi.
 
Spenderò per servirvi:
Ma voi, bella Donn'Anna,
 
Ma voi bella Donn'Anna
perché così piangete?
 
Perchè cosi piangete?
395
Il crudele chi fu che osò la calma
 
Il crudele chi fu, che osò la calma
turbar del viver vostro…
 
Turbar del viver vostro…
SCENA XII
 
SCENA. XII.
I suddetti, Donna Elvira.
 
I. sud: D. Elv.
Donna Elvira
 
D. Elv.
Ah ti ritrovo ancor, perfido mostro!
 
Ah ti ritrovo ancor perfido mostro?
    Non ti fidar, o misera,
 
Non ti fidar o misera
di quel ribaldo cor:
 
Di quel ribaldo cor?
400
me già tradì quel barbaro,
 
Me già tradì quel barbaro
te vuol tradir ancor.
 
Te vuol tradir ancor-
 
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. Ott.
    Cieli! che aspetto nobile!
 
Cieli che aspetto nobile!
 
L. An.
Che dolce maestà!
 
Che dolce maestà!
Il suo dolor, le lagrime
 
Il suo dolor, le lagrime
405
m'empiono di pietà.
 
M'empiono di pietà.
Don Giovanni
 
D. Gio.
 
    La povera ragazza
 
La povera ragazza
è pazza, amici miei:
 
E pazza amici miei:
lasciatemi con lei,
 
Lasciatemi con lei,
forse si calmerà!
 
Forse si calmerà!
Donna Elvira
 
D. Elv.
410
    Ah non credete al perfido!
 
Ah non credete al perfido!
Restate, oh dèi! restate.
 
Restate oh Dei! restate:
Don Giovanni
 
D. Gio.
È pazza, non badate.
 
E pazza non badate.
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. An./D. Ott.
A chi si crederà?
 
A chi si crederà!
 
Donn'Anna, Don Ottavio
 
D. Ott.
    Certo moto d'ignoto tormento
 
Certo moto d'ignoto tormento
 
D. An.
415
dentro l'alma girare mi sento
 
Dentro l'alma girare mi sento
che mi dice per quella infelice
 
Che mi dice per quella infelice
cento cose che intender non sa.
 
Cento cose che intender non sa
Don Giovanni, Donna Elvira
 
D. Gio./D. Elv.
    Sdegno, rabbia, dispetto, pavento|tormento
 
Sdegno, rabbia, dispetto, tormento|pavento
dentro l'alma girare mi sento
 
Dentro l'alma girare mi sento
420
che mi dice per quella infelice|di quel traditore
 
Che mi dice per quella traditore|infelice
cento cose che intender non sa.
 
Cento cose che intender non sa.
 
Don Ottavio
 
D. Ott.
 
    Io di qua non vado via,
 
Io di qua non vado via
se non so com'è l'affar.
 
Se non so com'è l'affar.
Donn'Anna
 
D. An.
 
Non ha l'aria di pazzia
 
Non ha l'aria di pazzia
425
il suo stato, il suo parlar.
 
Il suo stato il suo parlar.
Don Giovanni
 
D. Gio.
    Se men vado si potria
 
Se men vado, si potria
qualche cosa sospettar.
 
Qualche cosa sospettar.
Fine dell'atto primo.