Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 | Diplomatische Übertragung des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 | |||
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LE NOZZE DI FIGARO COMEDIA PER MUSICA TRATTA DAL FRANCESE IN QUATTRO ATTI. DA RAPPRESENTARSI NEL TEATRO DI CORTE L’ANNO 1786. IN VIENNA, PRESSO GIUSEPPE NOB. DE KURZBEK, STAMPATORE DI S. M. I. R.Sua Maestà Imperial Regia
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FDas Exemplar des Libretto-Erstdrucks in der Library of Congres Washington/D.C. (Signatur: ML48 [S6826] FT MEADE), das als Referenzexemplar dieser diplomatischen Übertragung der Quelle herangezogen wurde, weist handschriftliche Eintragungen auf, die wohl unmittelbar mit den Aufführungen von Le nozze di Figaro von 1786 in Wien in Verbindung stehen.
Vgl. dazu Ulrich Leisinger, Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/16), Kassel 2007, S. 259f. Eine Liste der handschriftlichen Eintragungen im Exemplar des Libretto-Erstdrucks findet sich in: Ulrich Leisinger, Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/16), Kassel 2007, S. 312f. LE NOZZE DI FIGARO. COMEDIA PER MUSICA TRATTA DAL FRANCESE IN QUATTRO ATTI. DA RAPPRESENTARSI NEL TEATRO DI CORTE L’ANNO 1786. IN VIENNA,
PRESSO GIUSEPPE NOB. DE KURZBEK,
STAMPATORE DI S, M, I, R,
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ATTORI Il Conte di Almaviva. La Contessa di Almaviva. Susanna, promessa sposa di Figaro. Cherubino, paggio del Conte. Marcellina. Bartolo, medico di Siviglia. Basilio, maestro di musica. Don Curzio, giudice. Barbarina, figlia di Antonio, giardiniere del Conte e zio di Susanna. Coro di paesani. Coro di villanelle. Coro di vari ordini di persone. Servi. La scena si rappresenta nel castello del Conte di Almaviva. La poesia è dell’Abate Da Ponte, poeta del teatro imperiale. La musica è del signor Volfgango Mozart, maestro di cappella tedesco. |
F ATTORI. Il Conte di Almaviva. La Contessa di Almaviva. Susanna, promessa Sposa di Figaro. Cherubino, Paggio del Conte. Marcellina, Bartolo, Medico di Siviglia. Basilio, Maestro di musica. D. Curzio, Giudice. Barbarina, figlia di Antonio, Giardiniere del Conte, e Zio di Coro di Paesani. Coro di Villanelle. Coro di varj ordini di Persone. Servi. La Scena si rappresenta nel Castello La Poesia è dell’Ab. da Ponte, Poe- La Musica è del Signor Volfgango |
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Il tempo prescritto dall’uso alle drammatiche rappresentazioni, un certo dato numero di personaggi comunemente praticato nelle medesime ed alcune altre prudenti viste e convenienze dovute ai costumi, al loco e agli spettatori furono le cagioni per cui non ho fatto una traduzione di questa eccellente comedia, ma una imitazione piuttosto, o vogliamo dire un estratto. Per questo sono stato costretto a ridurre a undeci attori i sedeci che la compongono, due de’ quali si possono eseguire da uno stesso soggetto, e ad ommettere, oltre un intiero atto di quella, molte graziosissime scene e molti bei motti e saletti ond’è sparsa, in loco di che ho dovuto sostituire canzonette, arie, cori ed altri pensieri e parole di musica suscettibili, cose che dalla sola poesia e non mai dalla prosa si somministrano. Ad onta però di tutto lo studio e di tutta la diligenza e cura avuta dal maestro di cappella e da me per esser brevi, l’opera non sarà delle più corte che si sieno esposte sul nostro teatro, al che speriamo che basti di scusa la varietà delle fila onde è tessuta l’azione di questo dramma, la vastità e grandezza del medesimo, la molteplicità de’ pezzi musicali che si sono dovuti fare per non tener di soverchio oziosi gli attori, per scemare la noia e monotonia dei lunghi recitativi, per esprimere tratto tratto con diversi colori le diverse passioni che vi campeggiano, e il desiderio nostro particolarmente di offerire un quasi nuovo genere di spettacolo ad un pubblico di gusto sì raffinato e di sì giudizioso intendimento.Il poeta. |
FIl tempo prescritto dall’uso alle dramma- tiche rappresentazioni, un certo dato numero di personaggi comunemente prati- cato nelle medesime; ed alcune altre pru- denti viste, e convenienze dovute ai costu- mi, al loco, e agli spettatori, furono le ca- gioni per cui non ho fatto una traduzione di questa eccellente comedia, ma una imi- tazione piuttosto, o vogliamo dire un es- tratto. Per questo sono stato costretto a ridur- re a undeci attori i sedeci che la compon- gono, due de’ quali si possono eseguire da uno stesso soggetto, e ad ommettere, oltre un intiero atto di quella, molte graziosissi- me scene, e molti bei motti, e saletti ond’è sparsa, in loco di che ho dovuto sostitui- re canzonette, arie, cori, ed altri pensieri, e parole di musica suscettibili, cose che dalla sola poesia, e non mai dalla prosa sì somministrano. Ad onta però di tutto lo studio, e di tutta la diligenza e cura Favuta dal maestro di Cappella, e da me per esser brevi, l’opera non sarà delle più corte che si sieno esposte sul nostro teatro, al che speriamo che basti di scusa la varietà delle fila onde è tessuta l’azione di questo dramma, la vastità e grandezza del me- desimo, la molteplicità de’ pezzi musica- li, che si sono dovuti fare, per non tener di soverchio oziosi gli attori, per scemare la noja, e monotonia dei lunghi recitati- vi, per esprimere tratto tratto con diversi colori le diverse passioni che vi campeggia- no, e il desiderio nostro particolarmente di offerire un quasi nuovo genere di spet- tacolo ad un Pubblico di gusto sì raffina- to, e di sì giudizioso intendimento. Il Poeta. |