Kritische Editon des vertonten Textes       Diplomatische Übertragung des Autographs 
Licenza
 
Licenza.
Recitativo
 
Soprano per la Licenza
 
licenza
Non è Scipio, o signore, (ah chi potrebbe
 
non é scipio, o signore (Ah chi potrebbe
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mentir dinanzi a te!) non è l'oggetto
 
mentir dinanzi á te!) non é l'ogge
Scipio de' versi miei: di te ragiono
 
scipio de' versi miei: di te ragiono,
quando parlo di lui. Quel nome illustre
 
quando parlo di lui. quel nome illustre
è un vel di cui si copre
 
é un vel di cui si copre
il rispettoso mio giusto timore.
 
il rispettoso mio giusto timore.
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Ma Scipio esalta il labbro,
 
ma scipio esalta il labro,
e Girolamoil core.Die Azione teatrale Il sogno di Scipione wurde ursprünglich für den Salzburger Fürsterzbischof Sigmund von Schrattenbach (damals Brotherr und Gönner von Leopold und Wolfgang Amadé Mozart) komponiert. Ursprünglicher Anlass für die Komposition könnte der Jahrestag der Konsekration von Schrattenbach am 21. Dezember 1771, der 50. Jahrestag seiner Priesterweihe am 19. Januar 1772 oder sein Geburtstag am 28. Februar 1771 gewesen sein. Als Vater und Sohn Mozart am 15. Dezember 1771 von der zweiten Italienreise nach Salzburg zurückkehrten, lag Erzbischof Schrattenbach jedoch im Sterben. Nach seinem Tod am 16. Dezember 1771 wurde Erzbischof Hieronymus von Colloredo als neuer Erzbischof von Salzburg gewählt. Dementsprechend widmete Mozart das Werk im Rezitativ der Licenza um. Wie eine genaue Untersuchung des Autographs des Rezitativs durch Ultraviolettphotographie ergeben hat, stand in den Takten 10 und 11 unter dem von Leopold Mozart eingetragenen Namen des endgültigen Widmungsträgers Girolamo (Hieronymus) der von Wolfgang Amadé Mozart geschriebene Name Sigismondo (Siegismund). Vgl. dazu Josef-Horst Lederer, „Vorwort“ zu Il sogno di Scipione (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 6/9), Kassel 1977, S. VIIf.
 
e Sigismondodi Girolamo il core.
N° 11 Aria della LicenzaMöglicherweise für die Inthronisation seines neuen Dienstherren Hieronymus von Colloredo am 29. April 1772 hat Mozart den Text der Aria della Licenza nochmals vertont. Die nachkomponierte Aria della Licenza II (Nr. 11b) wurde dann von Leopold Mozart in das Autograph zwischen die ursprüngliche Aria della Licenza I (Nr. 11a) und den Schlusschor (Nr. 12) eingefügt. Vgl. dazu Josef-Horst Lederer,„Vorwort“ zu Il sogno di Scipione (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 6/9), Kassel 1977, S. IXf und Kritischer Bericht (Neue Mozart Ausgabe, Serie II: Bühnenwerke 5/6), Kassel 1979, S. 17.
 
Soprano per la Licenza
 
soprano per la Licenza
    Ah perché cercar degg'io
 
Ah perché cercar degg'io
fra gli avanzi dell'oblio
 
frá gli avanzi del oblío
ciò che in te ne dona il ciel!
 
ció che in te ne dona il ciel
    Di virtù chi prove chiede,
 
di virtú chi prove chichiede
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l'ode in quegli e in te le vede:
 
l'ode in quelli, e in te le vede
e l'orecchio ognor del guardo
 
e l'orecchio ognor tel quardo
è più tardo e men fedel.
 
é piú tardo e men fedel.
N° 12 Coro
 
Coro
 
Soprano/Alto/tenore/Basso
    Cento volte con lieto sembiante,
 
cento volte con lieteo sembiante
prence eccelso, dall'onde marineVariante in den Textwiederholungen:
prince eccelso, dall'onde marine
 
grand'augustoPrence Eccelso, dall'onde marine
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torni l'alba d'un dì sì seren.
 
torni l'alba d'un dí si seren.
    E rispetti la diva incostante
 
e rispetti la diva incostante
quella mitra che porti sul crine,
 
quella frondamitra che porti su 'l crine
l'alma grande che chiudi nel sen.
 
l'alma grande che chiuchiudi nel sen.
FINE.
 
Fine