Kritische Edition der Libretto-Vorlage Venedig 1723       Diplomatische Übertragung der Libretto-Vorlage Venedig 1723 
SCENA VI
 
FSCENA VI.
 
Appartamento rimoto. Ismene tiene nelle mani squarciate le reali Bende del deposto Diadema ed è seguitata da Irene.
Ismene, Irene.
 
Ismene. Irene.
Irene
 
Ire.
Ahi, che tentasti Ismene? I dèi pietosi
 
AHi che tentasti Ismene? I Dei pietosi
t'infransero quei lacci.
 
T'infransero quei lacci:
Ismene
 
Ism.
A me, reina,
 
A me, Reina,
lascia punir me stessa.
 
Lascia punir me stessa.
Irene
 
Ire.
Il tuo Sifare
 
Il tuo Sifare
sì, tuo, né tel contendo, al gran periglio
 
Sì tuo, ne tel contendo, al gran periglio
1120
de l'assalita reggia e accorre e pugna,
 
De l'assalita Reggia, e accorre, e pugna,
e sarà vincitor. Deh vivi; attendi
 
E sarà vincitor: Deh vivi; Attendi
più liete le vicende, e al gran cordoglio
 
Più liete le vicende, e al gran cordoglio
dal comune destin consiglio apprendi.
 
Dal comune destin consiglio apprendi.
Irene
 
    Temo anch'io; anche il mio core
 
    Temo anch'io; anche il mio Core
1125
sente amore,
 
Sente amore,
ma virtù lo sa sprezzar.
 
Mà virtù lo sà sprezzar.
    Amo e temo, e sveno in petto
 
    Amo, e temo, e sveno in petto
ogni affetto,
 
Ogni affetto,
fuor che il grande di regnar.
 
Fuor che il grande di regnar.
1130
    Temo…
 
    Temo…
SCENA VII
 
SCENA VII.
Ismene.
 
Ismene.
De l'infausto diadema,
 
DE l'infausto Diadema
o sciagurate bende! a gl'occhi il pianto
 
O' sciagurate Bende! A gl'occhi il pianto
sol mi tergeste; e al collo
 
Sol mi tergeste; E al Colo
non sapeste formar funi di morte.
 
Non sapeste formar funi di morte.
1135
Pera chi vi compose, e chi a la fronte
 
FPera chi vi compose; e chi à la fronte
ne fece il don malvagio. Inutil dono,
 
Ne fece il don malvagio. Innutil dono
ti lacero e ti getto, e a te non debbo stage{(Gettando le bende.)}
 
Ti lacero, e ti getto; e a te non debbo stage{Gettando le bende.}
la gioia del morir. Altri stromenti
 
La gioja del morir: Altri stromenti
(Comparisce un eunuco moro, il quale presenta ad Ismene uno stile e vaso d'argento sopra bacile.)
 
stageComparisce un Eunuco moro, il quale presenta ad Ismene uno Stile, e Vaso d'Argento sopra Bacile.
all'uffizio fatal saran più pronti,
 
All'uffizio fatal saran più pronti,
1140
e a me più cari… Il ferro
 
E a mè più cari… Il ferro,
ed il velen mi sono offerti? Un core
 
Ed il velen mi sono offerti? Un core
è poco per due morti. Or via, si scelga
 
E poco per due morti: Or via si scelga
almen la più feroce. Ah Mitridate,
 
Almen la più feroce. Ah Mitridate,
(Pigliando lo stile.)
 
Pigliando lo Stile.
io debbo pur morir per tuo comando,
 
Io debbo pur morir, per tuo comando,
1145
e per tuo dono. O duol, non fosti a Ismene
 
E per tuo dono: O duol, non fosti a Ismene
pria di lui sì pietoso? Eccomi: ho in pugno
 
Pria di lui sì pietoso? Eccomi: Ho in pugno
il ferro; e al sen l'immergo. O mio Sifare,
 
Il ferro; e al sen l'immergo. O mio Sifare
(Si asside.)
 
si asside.
o tra l'armi trafitto o ucciso in pena
 
O trà l'armi trafitto, o ucciso in pena
de l'amor, che svelai,
 
De l'amor, che svelai,
1150
tu forse ombra innocente e generosa,
 
Tù forse ombra innocente, e generosa,
se passeggi l'Eliso, in sen non serbi
 
Se passeggi l'Eliso, in sen non serbi
l'immagine d'Ismene. Oh se vedessi
 
L'immagine d'Ismene. Oh, se vedessi
lo squallor sul mio viso, il crin disciolto,
 
Lo squallor sul mio viso, il crin disciolto,
le languide pupille! Ahimè, se udissi
 
Le languide pupille; Aimè se udissi
1155
i gemiti funesti, i tronchi accenti,
 
I gemiti funesti, i tronchi accenti,
se m'udissi e vedessi a morte accanto!
 
Se m'udissi, e vedessi a morte accanto;
Ben conosco il tuo amor, vedrei il tuo pianto.
 
Ben conosco il tuo amor, vedrei il tuo pianto.
Sul labro io lieta moro, e piago il seno.
 
Sul labro, io lieta moro, e piago il seno.
(In atto di ferirsi.)
 
In atto di ferirsi.
(Sopragiunge Sifare. Ismene alzasi, e le cade lo stile di mano.)
 
Sopragiunge Sifare. Ismene alzasi, e le cade lo Stile di mano.
SCENA VIII
 
FSCENA VIII.
Sifare, Ismene.
 
Sifare. Ismene.
Sifare
 
Sif.
Vivi, reina.
 
VIvi Reina.
Ismene
 
Ism.
Oh ciel!
 
O Ciel?
Sifare
 
Sif.
Vivi; il comanda,
 
Vivi; Il comanda,
1160
reina, il re tuo sposo. Vivi, o madre,
 
Reina, il Re tuo Sposo: Vivi o Madre,
te ne priega un tuo figlio.
 
Te ne priega un tuo Figlio.
Ismene
 
Ism.
In qual punto ti veggo!
 
In qual punto ti veggo!
E, allor ch'ho da morir, quai nomi ascolto
 
E allor ch'hò da morir, quai nomi ascolto
di reina e di madre?
 
Di Reina, e di Madre?
Sifare
 
Sif.
I tristi eventi
 
I tristi eventi
1165
a me fe' noti Arbate. Altre venture
 
A me fè noti Arbate. Altre venture
appresta il fato. Vivi, al re t'affretta;
 
Appresta il fato: Vivi; Al Re t'affretta;
ten priego. Ei vinse, e sé ferio. Di figlio
 
Te 'n priego: Ei vinse, e se ferio. Di Figlio
prove ha fatte il mio brando. Il reo Farnace
 
Prove ha fatte il mio Brando. Il reo Farnace
è prigionier. Mi spingo
 
E prigionier. Mi spingo,
1170
a' regi cenni, a torti, a morte. Vivi,
 
A Regj cenni, a torti, a morte: Vivi,
non t'attristar, t'affretta.
 
Non t'attristar, t'affretta.
Ismene
 
Ism.
Ad altra pena
 
Ad altra pena
peggior di questa morte? Oh dio!
 
Peggior di questa morte? oh Dio!
Sifare
 
Sif.
Sovvienti
 
Sovvienti
di chi sei sposa, Ismene, e a chi son figlio.
 
Di chi sei Sposa Ismene, e a chi son Figlio.
Deh con nuove ripulse, il re, ch'è offeso,
 
Deh con nuove ripulse, il Rè, ch'è offeso
1175
più non s'offenda; e intanto,
 
Più non s'offenda; e intanto,
non ci costi l'amor, che solo il pianto.
 
Non ci costi l'amor, che solo il pianto.
Ismene
 
Ism.
De l'amor mio ben pagherò le pene,
 
De l'amor mio ben pagherò le pene,
Sifare, senza doglia, a Mitridate;
 
Sifare, senza doglia, a Mitridate;
ma quali pene, oh dio, di questo core,
 
Ma quali pene, oh Dio, di questo core,
1180
sentir quindi punito anche il tuo amore?
 
Sentir quindi punito anche il tuo amore?
Sifare
 
Sif.
O generosa Ismene, il mio periglio
 
O generosa Ismene, il mio periglio
non è tua colpa. Il reo
 
Non è tua colpa: Il reo
de l'arcano tradito,
 
De l'Arcano tradito
Farnace, è già punito. Egli…
 
Farnace, e già punito. Egli…
Ismene
 
Ism.
Me stessa
 
Me stessa
1185
punici: io son la rea.
 
Punici: Io son la rea:
A la finta pietade, a le sagaci
 
A la finta pietade, a le sagaci
ricerche, al mite aspetto,
 
FRicerche, al mite aspetto,
a lusinghe, ad offerte, a Mitridate,
 
A lusinghe, ad offerte, A Mitridate,
che 'l chiedea, che 'l pregava, il nostro amore,
 
Che 'l chiedea, che 'l pregava, Il nostro amore,
1190
che dissi nostro? Il mio,
 
Che dissi nostro? il mio,
di mia bocca svelai. Egli…
 
Di mia bocca svelai. Egli.
Sifare
 
Sif.
O felici
 
O' felici
perigli! Il troppo amore
 
Perigli! Il troppo amore
tradì dunque l'amore?
 
Tradì dunque l'amore?
Per sì bella cagion, più non mi spiace
 
Per sì bella cagion, più non mi spiace
1195
l'ira del padre. Io corro
 
L'ira del Padre. Io corro
a lui figlio innocente e lieto amante,
 
A lui Figlio innocente, e lieto amante,
e, se 'l vuol, anche reo. Sì, corro al padre,
 
E se 'l vuol, anche reo: Sì, corro al Padre,
t'attendo, e ti vedrò reina e madre.
 
T'attendo, e ti vedrò Reina, e Madre.
Sifare
 
    Nel mirar la regia fronte
 
    Nel mirar la regia fronte
1200
folgorar serena ai rai,
 
Folgorar serena ai rai,
mi vedrai
 
Mi vedrai
sol di gioia in volto il pianto.
 
Sol di gioja in volto, il pianto.
    Il mio amor sarà di figlio,
 
    Il mio amor sarà di Figlio,
il mio cor, senza periglio,
 
I l mio cor senza periglio
1205
starà ognor, madre, al tuo canto.
 
Starà, ognor Madre, al tuo canto.
    Nel…
 
    Nel…
SCENA IX
 
SCENA IX.
Ismene sola.
 
Ismene sola.
Andrò, numi, dinnante
 
ANdrò, Numi, dinnante
ad amante deluso, a re sdegnato
 
Ad Amante deluso, A' Rè sdegnato
e a rifiutato sposo? Andrò… Si vada,
 
E a rifiutato Sposo? Andrò… Si vada,
1210
e tu mi guida, o sorte,
 
E tu mi guida ò sorte,
o sposa o rea, su 'l regio trono, o a morte.
 
O' Sposa, ò rea, sù 'l regio Trono, ò a morte.
Ismene
 
    Vado lieta al trono ormai,
 
    Vado lieta al Trono ormai,
se quel cor, che tanto amai,
 
Se quel cor, che tanto amai,
e mi prega e me lo esorta.
 
E mi prega, e me lo esorta.
1215
    Vo al morir più lieta ancora,
 
F    Vò al morir più lieta ancora,
se al morir più m'innamora
 
Se al morir più m'innamora
quel bel duol che mi conforta.
 
Quel bel duol, che mi conforta.
    Vado…
 
    Vado…

Cortile regio, il quale tramutasi poi in ampio anfiteatro, dove comparisce da tutti i lati sontuosa machina, rappresentante l'Asia in trionfo ed in festa con deitadi apparenti dentro una nuvolosa. Sopra soglio trionfale, per i gradini del quale sono disposti diversi sedili, vedesi assiso Mitridate col sinistro braccio fasciato. Farnace viene ultimo cinto da guardie.
 
SCENA ULTIMA
 
SCENA ULTIMA.
 
Cortile regio, il quale tramutasi poi in ampio Anfiteatro, dove comparisce da tutti i lati sontuosa Machina, rappresentante l'Asia in Trionfo, ed in Festa con Deitadi apparenti dentro una nuvolosa. Sopra soglio Trionfale, per i gradini del quale sono disposti diversi sedili, vedesi assiso Mitridate col sinistro Braccio fasciato. Farnace viene ultimo cinto da Guardie.
Tutti.
 
TUTTI.
Mitridate
 
Mitr.
    Volea pur, superba Roma,
 
    VOlea pur, superba Roma,
1220
sul tuo colo incatenato,
 
Sul tuo Colo incatenato,
col mio piè fiaccar l'orgoglio.
 
Col mio piè fiaccar l'orgoglio.
    Sì, volea per l'ampie stragi,
 
    Si Volea per l'ampie stragi,
vinta Europa e Italia doma,
 
Vinta Europa, e Italia Doma
re salir sul Campidoglio.
 
Re salir sul Campidoglio.
1225
    Volea…
 
    Volea…
Quanto fu in mio poter, quanto concesso
 
Quanto fù in mio poter, quanto concesso
hanno i gelosi numi, ho vendicato,
 
Hanno i gelosi Numi, Hò vendicato,
e l'Asia e l'universo.
 
E l'Asia, e l'universo.
Moro ad aspra ferita,
 
Moro ad aspra ferita;
1230
moro, né l'altrui brando
 
Moro, ne l'altrui Brando
col regio sangue o co' la morte onoro.
 
Col regio sangue, ò co' la morte onoro.
Tutti
 
Tutti.
    Vivi, eroe de l'Asia invitto,
 
    Vivi Eroe del'Asia invitto
e a fregiar l'augusta chioma
 
E à fregiar l'Augusta Chioma,
vanne, e sfronda i lauri a Roma.
 
FVanne, e sfronda i Lauri a Roma.
Mitridate
 
Mitr.
1235
Questo sangue, che spargo, e questa morte
 
Questo sangue, che spargo, e questa morte
che trionfando io sento,
 
Che trionfando io sento,
è gloria del mio brando? Al tuo valore
 
E gloria del mio Brando? Al tuo valore
è premio, o figlio; Ismene,
 
E premio ò Figlio; Ismene,
un'eroica vendetta è del tuo amore.
 
Un Eroica vendetta è del tuo amore.
1240
Vincitor di me stesso
 
Vincitor di me stesso
sol da virtude e da mie piaghe io moro;
 
Sol da virtude, e da mie piaghe io moro;
felice, che in morir, non veggo intorno
 
Felice, che in morir, non veggo intorno
l'aquile, che squarciate. A te la debbo
 
L'Aquile, che squarciate. A Te la debbo
questa gioia, Sifare. Or che ti rendo,
 
Questa gioja, Sifare. Or che ti rendo
1245
e qual mercé? Scedami al fianco Irene.
 
E qual mercè? Scedami al fianco Irene.
(Irene si asside sul soglio.)
 
Irene si asside sul soglio.
Qual mercede ti rendo?
 
Qual mercede ti rendo?
Te, che più dei trofei, che più del regno,
 
Te, che più dei Trofei, che più del Regno,
che più del cor, Ismene, a me sei cara.
 
Che più del cor, Ismene, a me sei cara,
Te, bella Ismene, il core
 
Te, Bella Ismene, il Core
1250
al mio prode Sifare, al caro erede,
 
Al mio Prode Sifare, al caro Erede,
credilo al mio morir, ora ti cede.
 
Credilo al mio morir, ora ti cede.
Sifare Ismene
 
Sif. Ism.
Invitto eroe.
 
Invitto Eroe.
Mitridate
 
Mitr.
Sul soglio
 
Sul soglio
e in faccia a l'Asia, sposi or qui vi voglio.
 
E in faccia à l'Asia, Sposi or qui vi voglio
(Ismene, Sifare assidonsi sul soglio. Tramutasi la scena, e formasi la machina.)
 
Ismene, Sifare assidonsi sul soglio. Tramutasi la scena, e formasi la Machina.
Tutti
 
Tutti
    O de l'Asia invitto eroe,
 
    O' de l'Asia Invitto Eroe,
1255
se vincesti il tuo gran core,
 
Se vincesti il tuo gran Core,
vanne al Lazio vincitore.
 
Vanne al Lazio vincitore.
Irene
 
Ire.
Sire, ai voti de l'Asia, a quei del mondo,
 
Sire, ai voti de l'Asia, a quei del Mondo,
rispetteran l'eroica vita i dèi.
 
Rispetteran l'Eroica vita i Dei.
Ma fra l'altre tue imprese, a me lo sposo
 
Ma frà l'altre tue imprese, a me lo Sposo
1260
fa' che illustri in Farnace un bel perdono.
 
Fà che illustri, in Farnace, un bel perdono.
Sifare, Edelvira
 
Sif. Edevl.
Deh perdona al germano…
 
Deh perdona al Germano…
Farnace
 
Far.
Il sangue, o padre,
 
Il sangue ò Padre,
spargerò in tua vendetta; e figlio sono.
 
Spargerò in tua vendetta: e Figlio sono.
Mitridate
 
FMitr.
A Roma ei sia nemico; e a voi lo dono.
 
A Roma ei sia nemico; e a voi lo dono.
(Arbate presenta una spada a Farnace, il quale, cingesela al fianco, ascende a baciar la mano a Mitridate, ed assidonsi tutti per i gradini nel soglio.)
 
Arbate presenta una spada à Farnace, il quale cingesela al fianco; ascende à baciar la mano à Mitridate, ed assidonsi tutti per i gradini nel soglio.
Tutti
 
Tutti
    O re forte, o re clemente,
 
    O' Re forte, ò Re Clemente
1265
più che eroe nel mondo sei,
 
Più che Eroe nel mondo sei
pari solo a te, agli dèi.
 
Pari solo à tè , à gli Dei.
(Scendono dalla machina satiretti e baccanti, e formano danze baccanali intrecciate al suono ed al canto.)
 
Scendono dalla Machina Satiretti, e Baccanti, e formano Danze Baccanali intrecciate al suono, ed al canto.
CORO
 
CORO
    Vivi, o re de l'Asia invitto,
 
    Vivi ò Rè de l'Asia Invitto,
e a fregiar l'augusta chioma,
 
E a fregiar l'Augusta Chioma,
vanne, e sfronda i lauri a Roma.
 
Vanne, e sfronda i Lauri a Roma,
1270
    O de l'Asia invitto eroe,
 
    O' de l'Asia Invitto Eroe,
se vincesti il tuo gran core
 
Se vincesti il tuo gran core
vanne al Lazio vincitore.
 
Vanne al Lazio vincitore.
    O re forte, o re clemente,
 
    O' Re forte, ò Rè Clemente,
più che eroe nel mondo sei,
 
Più che Eroe nel mondo sei
1275
pari solo a te e agli dèi.
 
Pari solo a Te, e agli Dei.