Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1767       Diplomatische Übertragung der Libretto-Vorlage Turin 1767 
SCENA IX
 
SCENA IX.
Farnace, suoi soldati e Marzio.
 
Farnace, suoi soldati, e Marzio.
Farnace
 
Far.
Eccovi in un momento
 
ECcovi in un momento
sconvolti, o miei disegni.
 
Sconvolti, o miei disegni.
Marzio
 
Mar.
A un vil timore
 
A un vil timore
Farnace ancor non s'abbandoni.
 
Farnace ancor non s'abbandoni.
Farnace
 
Far.
E quale
 
E quale
speranza a me più resta,
 
Speranza a me più resta,
295
se nemica fortuna
 
Se nemica fortuna
sul capo mio tutto il suo sdegno aduna?
 
Sul capo mio tutto il suo sdegno aduna?
Marzio
 
Mar.
Maggior d'ogn'altro fato
 
Maggior d'ogn'altro fato
è il gran fato di Roma, e pria che sorga
 
E' il gran fato di Roma, e pria che sorga
nel ciel novella aurora,
 
Nel Ciel novella aurora,
300
ne avrai più certe prove.
 
Ne avrai più certe prove.
Farnace
 
Far.
Alla tua fede
 
Alla tua fede
mi raccomando, amico: il mio periglio
 
Mi raccomando, amico: il mio periglio
tu stesso vedi. In mia difesa, ah tosto
 
Tu stesso vedi. In mia difesa ah tosto
movan l'aquile altere a cui precorre
 
Movan l'Aquile altere, a cui precorre
la vittoria e il terror. Poi quando ancora
 
La vittoria, e il terror. Poi quando ancora
305
sia di Roma maggior l'empio mio fato,
 
Sia di Roma maggior l'empio mio fato,
ah si mora bensì, ma vendicato.
 
Ah si mora bensì, ma vendicato.
    Venga pur, minacci e frema
 
    Venga pur, minacci, e frema
l'implacabil genitore;
 
L'implacabil genitore,
al suo sdegno, al suo furore
 
Al suo sdegno, al suo furore
310
questo cor non cederà.
 
Questo cor non cederà.
    Roma in me rispetti e tema
 
F    Roma in me rispetti, e tema
men feroce e men severo,
 
Men feroce, e men severo,
o più barbaro e più fiero
 
O più barbaro, e più fiero
l'ira sua mi renderà.
 
L'ira sua mi renderà.
(Parte con Marzio, seguito da' suoi soldati.)
 
Parte con Marzio seguito da' suoi soldati.

Porto di mare con due flotte ancorate in siti opposti del canale. Da una parte veduta della città di Ninfea.
 
SCENA X
 
SCENA X.
 
Porto di mare, con due flotte ancorate in siti opposti del canale. Da una parte veduta della Città di Ninfea.
Si viene accostando al suono di lieta sinfonia un'altra squadra di vascelli, dal maggior de' quali sbarcano Mitridate ed Ismene, quegli seguito dalla guardia reale e questa da una schiera di Parti. Arbate con seguito gli accoglie sul lido. Si prosiegue poi di mano in mano lo sbarco delle soldatesche, le quali si vanno disponendo in bella ordinanza sulla spiaggia.
 
Si viene accostando al suono di lieta sinfonía un'altra squadra di vascelli, dal maggior de' quali sbarcano Mitridate, ed Ismene, quegli seguito dalla Guardia Reale, e questa da una schiera di Parti. Arbate con seguito gli accoglie sul lido. Si prosiegue poi di mano in mano lo sbarco delle soldatesche, le quali si vanno disponendo in bella ordinanza su la spiaggia.
Mitridate
 
Mit.
315
    Se di lauri il crine adorno,
 
    SE di lauri il crine adorno,
fide spiagge, a voi non torno,
 
Fide spiaggie, a voi non torno,
tinto almen non porto il volto
 
Tinto almen non porto il volto
di vergogna e di rossor.
 
Di vergogna, e di rossor.
    Anche vinto ed anche oppresso
 
    Anche vinto, ed anche oppresso
320
io mi serbo ognor l'istesso
 
Io mi serbo ognor l'istesso,
e vi reco in petto accolto
 
E vi reco in petto accolto
sempre eguale il mio gran cor.
 
Sempre eguale il mio gran cor.
Tu mi rivedi, Arbate,
 
FTu mi rivedi, Arbate,
ma quel più non rivedi
 
Ma quel più non rivedi
325
felice Mitridate a cui di Roma
 
Felice Mitridate, a cui di Roma
lungamente fu dato
 
Lungamente fu dato
bilanciare il destin. Tutti ha dispersi
 
Bilanciare il destin. Tutti ha dispersi
d'otto lustri i sudor sola una notte
 
D'otto lustri i sudor sola una notte
a Pompeo fortunata, a me fatale.
 
A Pompeo fortunata, a me fatale.
Ismene
 
Ism.
330
Il rammentar che vale,
 
Il rammentar che vale,
signor, una sventura
 
Signor, una sventura,
per cui la gloria tua nulla s'oscura?
 
Per cui la gloria tua nulla s'oscura?
Tregua i pensier funesti
 
Tregua i pensier funesti
su quest'amico lido
 
Su quest'amico lido
335
per breve spazio almeno abbian da noi.
 
Per breve spazio almeno abbian da noi.
Dove son, Mitridate, i figli tuoi?
 
Dove son, Mitridate, i figli tuoi?
Arbate
 
Arb.
Dalla reggia vicina
 
Dalla Reggia vicina
ecco gli affretta al piè del genitore
 
Ecco gli affretta al piè del genitore
il rispetto e l'amore.
 
Il rispetto, e l'amore.
SCENA XI
 
SCENA XI.
Sifare, Farnace dalla città e detti.
 
Sifare, Farnace dalla Città, e detti.
Sifare, Farnace
 
Sif./Far. a 2.
340
Su la temuta destra
 
SU la temuta destra
mentre l'un figlio e l'altro un bacio imprime,
 
Mentre l'un figlio, e l'altro un bacio imprime
tutti i sensi del cor, padre, t'esprime.
 
Tutti i sensi del cor, padre, t'esprime.
Mitridate
 
Mit.
Principi, qual consiglio in sì grand'uopo
 
Principi, qual consiglio in sì grand'uopo,
e la Colchide, e il Ponto,
 
E la Colchide, e il Ponto,
345
che al tuo valor commisi, e alla tua fede,
 
Che al tuo valor commisi, e alla tua fede,
vi fece abbandonar?
 
Vi fece abbandonar?
Farnace
 
FFar.
L'infausto grido
 
L'infausto grido
della tua morte l'un dell'altro ignaro
 
Della tua morte l'un dell'altro ignaro
qua ne trasse, o signor. Noi fortunati,
 
Quà ne trasse, o Signor. Noi fortunati,
che, nel renderci rei
 
Che nel renderci rei
350
del trasgredito cenno, il bel contento
 
Del trasgredito cenno il bel contento
abbiam di riveder salvo chi tanto
 
Abbiam di riveder salvo chi tanto
stato è finora e sospirato e pianto!
 
Stato è finora e sospirato, e pianto!
Ismene
 
Ism.
Perché fra i suoi contenti
 
Perchè fra i suoi contenti
dissimula Farnace
 
Dissimula Farnace
355
quello che prova in riveder la figlia
 
Quello, che prova in riveder la figlia
del partico monarca?
 
Del Partico Monarca?
Farnace
 
Far.
(Oh rimprovero acerbo!)
 
(Oh rimprovero acerbo!)
Mitridate
 
Mit.
Entrambi, o figli,
 
Entrambi, o figli,
men giudice che padre
 
Men giudice, che padre
voi qui mi ritrovate. Il primo intanto
 
Voi quì mi ritrovate. Il primo intanto
360
l'imprudente trascorso
 
L'imprudente trascorso
ad emendar tu sii, Farnace. Ismene,
 
Ad emendar tu sii, Farnace. Ismene,
che amasti, il so, viene tua sposa: in lei
 
Che amasti, il so, viene tua sposa: in lei
di Mitridate al combattuto soglio
 
Di Mitridate al combattuto soglio
ravvisa un nuovo appoggio; al nodo eccelso,
 
Ravvisa un nuovo appoggio: al nodo eccelso,
365
ch'io stesso ricercai, l'alma prepara
 
Ch'io stesso ricercai, l'alma prepara,
e di tal sorte a farti degno impara.
 
E di tal sorte a farti degno impara.
Farnace
 
Far.
Signor…
 
Signor…
Mitridate
 
Mit.
Ai regi tetti
 
Ai regj tetti,
dove in breve io ti seguo, o principessa,
 
Dove in breve io ti seguo, o Principessa,
e Sifare e Farnace
 
E Sifare, e Farnace
370
scorgano i passi tuoi. Meco soltanto
 
Scorgano i passi tuoi. Meco soltanto
rimanga Arbate.
 
Rimanga Arbate.
Ismene
 
Ism.
Io ti precedo, o sire,
 
Io ti precedo, o Sire,
ma porto meco in seno
 
Ma porto meco in seno
un segreto timor che mi predice
 
Un segreto timor, che mi predice
quanto poco il mio cor sarà felice.
 
FQuanto poco il mio cor sarà felice.
375
    In faccia all'oggetto
 
    In faccia all'oggetto,
che m'arde d'amore
 
Che m'arde d'amore,
dovrei sol diletto
 
Dovrei sol diletto
sentirmi nel core,
 
Sentirmi nel core,
ma sento un tormento
 
Ma sento un tormento,
380
che intender non so.
 
Che intender non so.
    Quel labbro che tace,
 
    Quel labbro, che tace,
quel torbido ciglio
 
Quel torbido ciglio
la cara mia pace
 
La cara mia pace
già mette in periglio,
 
Già mette in periglio,
385
già dice che solo
 
Già dice, che solo
penare dovrò.
 
Penare dovrò.
(Parte ed entra nella città con Sifare e Farnace, seguita dai Parti.)
 
Parte, ed entra nella Città con Sifare, e Farnace, seguita dai Parti.
SCENA XII
 
SCENA XII.
Mitridate, Arbate, guardie reali ed esercito schierato.
 
Mitridate, Arbate, Guardie Reali, ed Esercito schierato.
Mitridate
 
Mit.
Teme Ismene a ragion, ma più di lei
 
TEme Ismene a ragion: ma più di lei
teme il mio cor. Sappilo, Arbate: io stesso
 
Teme il mio cor. Sappilo, Arbate, io stesso
dopo il fatal conflitto
 
Dopo il fatal conflitto
390
la fama di mia morte
 
La fama di mia morte
confermar tra voi feci, acciò che poi
 
Confermar tra voi feci, acciò che poi
nel giungere improvviso
 
Nel giungere improvviso
non fossero gli oltraggi a me celati
 
Non fossero gli oltraggi a me celati,
che soffro, oh dio! da due miei figli ingrati.
 
Che soffro, oh Dio! da due miei figli ingrati?
Arbate
 
Arb.
395
Da due tuoi figli?
 
Da due tuoi figli?
Mitridate
 
FMit.
Ascolta: in mezzo all'ira
 
Ascolta: in mezzo all'ira
Sifare da Farnace
 
Sifare da Farnace
giusto è ben ch'io distingua. Ei, di mie leggi
 
Giusto è ben, ch'io distingua. "Ei di mie leggi
osservator geloso, odia ed abborre
 
Osservator geloso odia, ed abborre
il nemico comun, e tante prove
 
Il nemico comun, e tante prove
400
ebbi da lui di fedeltà finora,
 
Ebbi da lui di fedeltà finora,
che reo chiamarlo non ardisco ancora.
 
Che reo chiamarlo non ardisco ancora.
Ma qui che si facea? Forse hanno entrambi
 
Ma quì che si facea? Forse hanno entrambi
preteso amor dalla regina? A quale
 
Preteso amor dalla Regina? A quale
di lor sembra che Aspasia
 
Di lor sembra, che Aspasia
405
dia più facile l'orecchio? Io stesso a lei
 
Dia più facile l'orecchio? Io stesso a lei
in quale aspetto ho da mostrarmi? Ah parla,
 
In quale aspetto ho da mostrarmi? Ah parla,
e quanto mai vedesti, e quanto sai,
 
E quanto mai vedesti, e quanto sai,
fa' che sia noto a Mitridate ormai.
 
Fa, che sia noto a Mitridate ormai.
Arbate
 
Arb.
Signor, Farnace appena
 
Signor, Farnace appena
410
entrò nella città, che impaziente
 
Entrò nella Città, che impaziente
corse a parlar d'amore alla regina,
 
Corse a parlar d'amore alla Regina,
a lei di Ponto il trono
 
A lei di Ponto il trono
colla destra di sposo offrendo in dono.
 
Colla destra di sposo offrendo in dono.
Mitridate
 
Mit.
Empio! Senza lasciarle
 
Empio! senza lasciarle
415
tempo a spargere almeno
 
Tempo a spargere almeno
le lagrime dovute al cener mio!
 
Le lagrime dovute al cener mio!
E Sifare?
 
E Sifare?
Arbate
 
Arb.
Finora
 
Finora
segno d'amore in lui non vidi, e sembra
 
Segno d'amore in lui non vidi, e sembra,
che, degno figlio a Mitridate, ei volga
 
Che degno figlio a Mitridate ei volga
420
sol di guerra pensieri e di vendetta.
 
Sol di guerra pensieri, e di vendetta.
Mitridate
 
Mit.
Ma pur quale a Ninfea
 
Ma pur quale a Ninfea
disegno l'affrettò?
 
FDisegno l'affrettò?
 
Arbate
 
Arb.
Quel di serbarsi
 
Quel di serbarsi
colla forza dell'armi e col coraggio
 
Colla forza dell'armi, e col coraggio
ciò che parte ei credea del suo retaggio.
 
Ciò, che parte ei credea del suo retaggio.
Mitridate
 
Mit.
425
Ah questo è il minor premio
 
Ah questo è il minor premio,
che un figlio tal propor si deve. A lui
 
Che un figlio tal propor si deve. A lui
vanne, Arbate, e lo accerta
 
Vanne, Arbate, e lo accerta
del paterno amor mio. Farnace intanto
 
Del paterno amor mio. Farnace intanto
cautamente si osservi.
 
Cautamente si osservi.
Arbate
 
Arb.
Il real cenno
 
Il real cenno
430
io volo ubbidiente
 
Io volo ubbidiente
ad eseguir. (Che mai rivolge in mente!)
 
Ad eseguir. (Che mai rivolge in mente!)
(Parte.)
 
Parte.
SCENA XIII
 
SCENA XIII.
Mitridate, guardie reali ed esercito schierato.
 
Mitridate, Guardie Reali, ed Esercito schierato.
Respira alfin, respira,
 
REspira alfin, respira,
o cor di Mitridate. Il più crudele
 
O cor di Mitridate. Il più crudele
de' tuoi timori ecco svanì. Quel figlio
 
De' tuoi timori ecco svanì. Quel figlio
435
sì caro a te fido ritrovi, e in lui
 
Sì caro a te fido ritrovi, e in lui
non ti vedrai costretto
 
Non ti vedrai costretto
a punire un rival troppo diletto.
 
A punire un rival troppo diletto.
M'offenda pur Farnace:
 
M'offenda pur Farnace:
egli non offre al mio furor geloso
 
Egli non offre al mio furor geloso,
440
che un odiato figlio, a me nemico
 
Che un odiato figlio, a me nemico,
e de' Romani ammiratore antico.
 
E de' Romani ammiratore antico.
Ah se mai l'ama Aspasia,
 
Ah se mai l'ama Aspasia,
se un affetto ei mi toglie a me dovuto,
 
Se un affetto ei mi toglie a me dovuto,
non speri il traditor da me perdono:
 
Non speri il traditor da me perdono:
445
per lui mi scordo già che padre io sono.
 
Per lui mi scordo già, che padre io sono.
    Quel ribelle e quell'ingrato
 
F    Quel ribelle, e quell'ingrato
vuo' che al piè mi cada esangue,
 
Vuo', che al piè mi cada esangue,
e saprò nell'empio sangue
 
E saprò nell'empio sangue
più d'un fallo vendicar.
 
Più d'un fallo vendicar.
450
    Non è figlio un traditore
 
    Non è figlio un traditore
congiurato a' danni miei,
 
Congiurato a' danni miei,
che la sposa al genitore
 
Che la Sposa al genitore
fin s'avanza a contrastar.
 
Fin s'avanza a contrastar.
(Parte colle sue guardie verso la città, e l'esercito si ritira.)
 
Parte colle sue Guardie verso la Città, e l'Esercito si ritira.
Fine dell'atto primo.
 
Fine dell' Atto primo.