Kritische Edition des vertonten Textes (Partiturtext)   Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (Vorlage)  
SCENA VII
SCENA IX
Servilia e detti.
Servilia e detti.
Recitativo
Servilia
Servilia
Di Tito al piè…
Di Tito al piè…
Tito
Tito
Servilia! Augusta!
Servilia! Augusta!
Servilia
Servilia
Ah signor, sì gran nome
Ah! Signor, sì gran nome
270
non darmi ancora. Odimi prima: io deggio
non darmi ancora. Odimi prima: io deggio
palesarti un arcan.
palesarti un arcan.
Tito
Tito
Publio, ti scosta;
Publio, ti scosta;
ma non partir.
380
ma non partir.
(Publio si ritira.)
(Publio si ritira.)
Servilia
Servilia
Che del cesareo alloro
Che del cesareo alloro
me, fra tante più degne,
me, fra tante più degne,
generoso monarca, inviti a parte,
generoso monarca, inviti a parte,
275
è dono tal che desteria tumulto
è dono tal che desteria tumulto
nel più stupido cor. Ma…
nel più stupido core. Io ne comprendo
385
tutto il valor. Voglio esser grata e credo
doverla esser così. Tu mi scegliesti,
né forse mi conosci. Io, che tacendo
crederei d'ingannarti,
tutta l'anima mia vengo a svelarti.
Tito
Tito
Parla.
390
Parla.
Servilia
Non ha la terra,
chi più di me le tue virtudi adori:
per te nutrisco in petto
sensi di meraviglia e di rispetto.
Ma il cor… Deh non sdegnarti.
Tito
Eh parla.
Servilia
Servilia
Il core,
Il core,
signor, non è più mio: già da gran tempo
395
signor, non è più mio: già da gran tempo
Annio me lo rapì.
Annio me lo rapì. L'amai che ancora
non comprendea d'amarlo e non amai
altri finor che lui. Genio e costume
Valor che basti
unì l'anime nostre. Io non mi sento
non ho per obbliarlo. Anche dal trono
400
valor per obbliarlo: anche dal trono
280
il solito sentiero
il solito sentiero
farebbe a mio dispetto il mio pensiero.
farebbe a mio dispetto il mio pensiero.
So che oppormi è delitto
So che oppormi è delitto
d'un cesare al voler, ma tutto almeno
d'un cesare al voler, ma tutto almeno
sia noto al mio sovrano;
405
sia noto al mio sovrano;
285
poi, se mi vuol sua sposa, ecco la mano.
poi, se mi vuol sua sposa, ecco la mano.
Tito
Tito
Grazie, o numi del ciel.
Grazie, o numi del ciel. Pure una volta
senza larve sul viso
Pur si ritrova
mirai la verità. Pur si ritrova
chi s'avventuri a dispiacer col vero.
410
chi s'avventuri a dispiacer col vero.
Servilia, oh qual contento
oggi provar mi fai! Quanta mi porgi
ragion di meraviglia! Annio pospone
Alla grandezza tua la propria pace
alla grandezza tua la propria pace!
Annio pospone! Tu ricusi un trono
415
Tu ricusi un impero
290
per essergli fedele! Ed io dovrei
per essergli fedele! Ed io dovrei
turbar fiamme sì belle? Ah non produceVariante in den Textwiederholungen:
turbar fiamme sì belle? Oh, non produce
turbar fiamme sì belle? Ah non produce
sentimenti sì rei di Tito il core.
sentimenti sì rei di Tito il core.
Figlia, che padre in vece
420
di consorte m'avrai, sgombra dall'alma
Sgombra ogni tema. Io voglio
ogni timore. Annio è tuo sposo. Io voglio
stringer nodo sì degno,
stringer nodo sì degno. Il ciel cospiri
e n'abbia poi
meco a farlo felice, e n'abbia poi
295
cittadini la patria eguali a voi.
cittadini la patria eguali a voi.
Servilia
Servilia
Oh Tito! Oh Augusto! Oh vera
425
Oh Tito! Oh Augusto! Oh vera
delizia de' mortali! Io non saprei
delizia de' mortali! Io non saprei
come il grato mio cor…
come il grato mio cor…
Tito
Tito
Se grata appieno
Se grata appieno
esser mi vuoi, Servilia, agli altri inspira
esser mi vuoi, Servilia, agli altri inspira
300
il tuo candor. Di pubblicar procura
il tuo candor. Di pubblicar proccura
che grato a me si rende,
430
che grato a me si rende,
più del falso che piace, il ver che offende.
più del falso che piace, il ver che offende.
N° 8 Aria
Tito
    Ah se fosse intorno al trono
    Ah se fosse intorno al trono
ogni cor così sincero,
ogni cor così sincero,
305
non tormento un vasto impero,
non tormento un vasto impero,
ma saria felicità.
435
ma saria felicità.
    Non dovrebbero i regnanti
    Non dovrebbero i regnanti
tollerar sì grave affanno
tollerar sì grave affanno
per distinguer dall'inganno
per distinguer dall'inganno
310
l'insidiata verità.
l'insidiata verità.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA VIII
SCENA X
Servilia, poi Vitellia.
Servilia e Vitellia.
Recitativo
Servilia
Servilia
Felice me!
440
Felice me!
Vitellia
Vitellia
Posso alla mia sovrana
Posso alla mia sovrana
offrir del mio rispetto i primi omaggi?
offrir del mio rispetto i primi omaggi?
Posso adorar quel volto
Posso adorar quel volto
per cui d'amor ferito
per cui d'amor ferito
315
ha perduto il riposo il cor di Tito?
ha perduto il riposo il cor di Tito?
Servilia
445
(Che amaro favellar! Per mia vendetta
si lasci nell'inganno.) Addio.
Vitellia
Servilia
sdegna già di mirarmi!
Oh dèi! Partir così! Così lasciarmi!
Servilia
Servilia
Non esser meco irata:
    Non ti lagnar s'io parto;
450
o lagnati d'amore,
che accorda a quei del core
i moti del mio piè.
    Alfin non è portento
che a te mi tolga ancora
455
l'eccesso d'un contento
che mi rapisce a me.
forse la regia destra è a te serbata.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA IX
SCENA XI
Vitellia, poi Sesto.
Vitellia, poi Sesto.
Recitativo
Vitellia
Vitellia
Ancora mi schernisce?
Questo soffrir degg'io
Questo soffrir degg'io
320
vergognoso disprezzo? Ah con qual fasto
vergognoso disprezzo? Ah con qual fasto
qui mi lascia costei! Barbaro Tito,
già mi guarda costei! Barbaro Tito,
ti parea dunque poco
460
ti parea dunque poco
Berenice antepormi? Io dunque sono
Berenice antepormi? Io dunque sono
l'ultima de' viventi.
l'ultima de' viventi? Ogn'altra è degna
Ah trema, ingrato,
di te fuor che Vitellia? Ah trema, ingrato,
325
trema d'avermi offesa. Oggi 'l tuo sangue…
trema d'avermi offesa. Oggi il tuo sangue…
Sesto
Sesto
Mia vita.
465
Mia vita.
Vitellia
Vitellia
Ebben, che rechi? Il Campidoglio
E ben, che rechi? Il Campidoglio
è acceso? È incenerito?
è acceso? È incenerito?
Lentulo dove sta? Tito è punito?
Lentulo dove sta? Tito è punito?
Sesto
Sesto
Nulla intrapresi ancor.
Nulla intrapresi ancor.
Vitellia
Vitellia
Nulla! E sì franco
Nulla! E sì franco
330
mi torni innanzi? E con qual merto ardisci
mi torni innanzi? E con qual merto ardisci
di chiamarmi tua vita?
470
di chiamarmi tua vita?
Sesto
Sesto
È tuo comando
È tuo comando
il sospendere il colpo.
il sospendere il colpo.
Vitellia
Vitellia
E non udisti
E non udisti
i miei novelli oltraggi? Un altro cenno
i miei novelli oltraggi? Un altro cenno
aspetti ancor? Ma ch'io ti creda amante,
aspetti ancor? Ma ch'io ti creda amante,
335
dimmi, come pretendi,
dimmi, come pretendi,
se così poco i miei pensieri intendi?
475
se così poco i miei pensieri intendi?
Sesto
Sesto
Se una ragion potesse
Se una ragion potesse
almen giustificarmi…
almen giustificarmi…
Vitellia
Vitellia
Una ragione!
Una ragione!
Mille n'avrai, qualunque sia l'affetto
Mille ne avrai, qualunque sia l'affetto
340
da cui prenda il tuo cor regola e moto.
da cui prenda il tuo cor regola e moto.
È la gloria il tuo voto? Io ti propongo
480
È la gloria il tuo voto? Io ti propongo
la patria a liberar.
la patria a liberar. Frangi i suoi ceppi,
la tua memoria onora,
abbia il suo Bruto il secol nostro ancora.
Sei d'un'illustre
Ti senti d'un'illustre
ambizion capace? Eccoti aperta
485
ambizion capace? Eccoti aperta
una strada all'impero.
una strada all'impero. I miei congiunti,
gli amici miei, le mie ragioni al soglio
345
Renderti fortunato
tutte impegno per te. Può la mia mano
può la mia mano? Corri,
renderti fortunato? Eccola, corri,
mi vendica, e son tua.
490
mi vendica, e son tua. Ritorna asperso
di quel perfido sangue, e tu sarai
la delizia, l'amore,
D'altri stimoli hai d'uopo?
la tenerezza mia. Non basta? Ascolta
Sappi che Tito amai,
e dubita, se puoi. Sappi che amai
350
che del mio cor l'acquisto
495
Tito finor, che del mio cor l'acquisto
ei t'impedì, che se rimane in vita
ei t'impedì, che se rimane in vita
si può pentir, ch'io ritornar potrei,
si può pentir, ch'io ritornar potrei,
non mi fido di me, forse ad amarlo.
non mi fido di me, forse ad amarlo.
Or va', se non ti move
Or va', se non ti muove
355
desio di gloria, ambizione, amore;
500
desio di gloria, ambizione, amore;
se tolleri un rivale
se tolleri un rivale
che usurpò, che contrasta,
che usurpò, che contrasta,
che involarti potrà gli affetti miei,
che involar ti potrà gli affetti miei,
degl'uomini 'l più vil dirò che sei.
degli uomini il più vil dirò che sei.
Sesto
Sesto
360
Quante vie d'assalirmi!
505
Quante vie d'assalirmi!
Basta, basta, non più, già m'inspirasti,
Basta, basta, non più. Già m'inspirasti,
Vitellia, il tuo furore. Arder vedrai
Vitellia, il tuo furore; arder vedrai
fra poco il Campidoglio, e questo acciaro
fra poco il Campidoglio, e quest'acciaro
nel sen di Tito… (Ah sommi dèi! Qual gelo
nel sen di Tito… (Ah sommi dèi, qual gelo
365
mi ricerca le vene…)
510
mi ricerca le vene!)
Vitellia
Vitellia
Ed or che pensi?
Ed or che pensi?
Sesto
Sesto
Ah Vitellia!
Ah Vitellia!
Vitellia
Vitellia
Il previdi:
Il previdi:
tu pentito già sei.Die Edition folgt hier wie die NMA der Fassung des Libretto-Erstdrucks und der Libretto-Vorlage von Metastasio („tu pentito già sei.“) und entscheidet sich damit gegen die Fassungen der Abschrift C („che pentito già sei.“) bzw. der Abschriften C1 und D („che tu pentito già sei.“) Durch die Relativkonjunktion „che“ anstelle des Personalpronomens „tu“ wirkt der Text der drei Abschriften stilistisch weniger überzeugend. Die Fassung der beiden letzten Abschriften (C1 und D) enthält außerdem eine metrisch überzählige Silbe.
tu pentito già sei.
Sesto
Sesto
Non son pentito,
Non son pentito,
ma…
ma…
Vitellia
Vitellia
Non stancarmi più. Conosco, ingrato,
Non stancarmi più. Conosco, ingrato,
che amor non hai per me. Folle ch'io fui!
che amor non hai per me. Folle ch'io fui!
370
Già ti credea, già mi piacevi, e quasi
515
Già ti credea, già mi piacevi, e quasi
cominciavo ad amarti. Agli occhi miei
cominciavo ad amarti. Agli occhi miei
involati per sempre
involati per sempre
e scordati di me.
e scordati di me.
Sesto
Sesto
Fermati: io cedo,
Fermati: io cedo,
io già volo a servirti.
io già volo a servirti.
Vitellia
Vitellia
Eh non ti credo.
Eh non ti credo.
375
M'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra
520
M'ingannerai di nuovo. In mezzo all'opra
ricorderai…
ricorderai…
Sesto
Sesto
No, mi punisca Amore
No, mi punisca Amore
se penso ad ingannarti.
se penso ad ingannarti.
Vitellia
Vitellia
Dunque corri! Che fai? Perché non parti?
Dunque corri! Che fai? Perché non parti?
N° 9 Aria
Sesto
Sesto
    Parto; ma tu, ben mio,
    Parto; ma tu, ben mio,
380
meco ritorna in pace.
525
meco ritorna in pace.
Sarò qual più ti piace,
Sarò qual più ti piace,
quel che vorrai farò.Variante in den Textwiederholungen:
quel che vorrai farò, sì.
quel che vorrai farò.
    Guardami, e tutto obblio
    Guardami, e tutto obblio
e a vendicarti io volo.
e a vendicarti io volo.
385
A questo sguardo solo
530
Di quello sguardo solo
da me si penserà.
io mi ricorderò.
    (Ah qual poter, oh dèi!
donaste alla beltà.)
(Parte.)
(Parte.)
SCENA X
SCENA XII
Vitellia, poi Publio ed Annio.
Vitellia, poi Publio.
Recitativo
Vitellia
Vitellia
Vedrai, Tito, vedrai che alfin sì vile
Vedrai, Tito, vedrai che alfin sì vile
390
questo volto non è. Basta a sedurti
questo volto non è. Basta a sedurti
gli amici almen, se ad invaghirti è poco.
gli amici almen, se ad invaghirti è poco.
Ti pentirai…
535
Ti pentirai…
Publio
Publio
Tu qui, Vitellia? Ah corri:
Tu qui, Vitellia? Ah corri:
va Tito alle tue stanze.
va Tito a le tue stanze.
Annio
Vitellia, il passo affretta:
395
Cesare di te cerca.
Vitellia
Vitellia
Cesare!
Cesare! E a che mi cerca?
Publio
Publio
Ancor nol sai?
Ancor nol sai?
Sua consorte t'elesse.
Sua consorte ti elesse.
Vitellia
Io non sopporto,
Publio, d'esser derisa.
Publio
540
Deriderti! Se andò Cesare istesso
a chiederne il tuo assenso.
Vitellia
E Servilia?
Publio
Servilia,
non so perché, rimane esclusa.
Vitellia
Ed io…
Annio
Publio
Tu sei la nostra augusta, e il primo omaggio
Tu sei la nostra augusta.
già da noi ti si rende.
Publio
400
Ah principessa,
Ah principessa,
andiam: Cesare attende.
545
andiam: Cesare attende.
N° 10 Terzetto
Vitellia
Vitellia
    Vengo… Aspettate…
Aspetta. (Oh dèi!)
(Verso la scena.)
Sesto!…
Sesto?…
Ahimè!… Sesto!… È partito?…Variante in den Textwiederholungen:
Ahimè! Sesto!…
(Misera me!) Sesto?… È partito.
Publio, corri… raggiungi…
digli… No. Va' più tosto… (Ah! Mi lasciai
Oh sdegno mio funesto!
trasportar dallo sdegno.) E ancor non vai?
Oh insano mio furor!
405
    Che angustia! Che tormento!
Io gelo, oh dio! d'orror.
Publio
550
Dove?
Vitellia
A Sesto.
Publio
E dirò?
Vitellia
Che a me ritorni,
che non tardi un momento.
Annio, Publio
Publio
Oh come un gran contento,
Vado. (Oh come confonde un gran contento!)
come confonde un cor!
(Partono.)
(Parte.)
SCENA XIII
Vitellia.
Vitellia
Che angustia è questa! Ah! Caro Tito, io fui
teco ingiusta, il confesso. Ah! Se fra tanto
555
Sesto il cenno eseguisse, il caso mio
sarebbe il più crudel… No, non si faccia
sì funesto presagio. E se mai Tito
si tornasse a pentir… Perché pentirsi?
Perché l'ho da temer? Quanti pensieri
560
mi si affollano in mente! Afflitta e lieta
godo, torno a temer, gelo, m'accendo;
me stessa in questo stato io non intendo.
    Quando sarà quel dì
ch'io non ti senta in sen
565
sempre tremar così,
povero core?
    Stelle, che crudeltà!
Un sol piacer non v'è
che, quando mio si fa,
570
non sia dolore.
(Parte.)
Fine dell'atto primo.


ATTO SECONDO


Campidoglio come prima.


Portici.
SCENA XI
SCENA I
Sesto solo, indi Annio, poi Servilia, Publio, Vitellia da diverse parti.
Sesto solo, col distintivo de' congiurati sul manto.
N° 11 Recitativo accompagnato
Sesto
Sesto
Oh dèi, che smania è questa!
Oh dèi, che smania è questa!
410
Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaccio,
Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaccio,
m'incammino, m'arresto; ogn'aura, ogn'ombra
m'incammino, m'arresto; ogn'aura, ogn'ombra
mi fa tremare. Io non credea che fosse
mi fa tremare. Io non credea che fosse
sì difficile impresa esser malvagio.
575
sì difficile impresa esser malvagio.
Ma compirla convien.
Ma compirla convien. Già per mio cenno
Lentulo corre al Campidoglio. Io deggio
Tito assalir. Nel precipizio orrendo
è scorso il piè. Necessità divenne
Almen si vada
580
ormai la mia ruina. Almen si vada
415
con valore a perir. Valore! E come
con valore a perir. Valore? E come
può averne un traditor? Sesto infelice!
può averne un traditor? Sesto infelice,
Tu traditor! Che orribil nome! Eppure
tu traditor! Che orribil nome! E pure
t'affretti a meritarlo. E chi tradisci?
t'affretti a meritarlo. E chi tradisci?
Il più grande, il più giusto, il più clemente
585
Il più grande, il più giusto, il più clemente
420
principe della terra, a cui tu devi
principe della terra, a cui tu devi
quanto puoi, quanto sei. Bella mercede
quanto puoi, quanto sei. Bella mercede
gli rendi invero! Ei t'innalzò per farti
gli rendi invero! Ei t'innalzò per farti
il carnefice suo.
il carnefice suo.
M'inghiotta il suolo
M'inghiotta il suolo
prima ch'io tal divenga. Ah non ho core,
590
prima ch'io tal divenga. Ah! Non ho core,
425
Vitellia, a secondar gli sdegni tuoi:Die Edition folgt hier beim Wort „tuoi“ der autographen Partitur sowie den Abschriften C, C1 und D, obwohl dadurch der reine Reim zum nächsten Vers („morrei prima del colpo in faccia a lui.“) im Libretto-Erstdruck und in der Libretto-Vorlage von Metastasio („tui“ / „sui“) verloren geht.
Vitellia, a secondar gli sdegni tui:
morrei prima del colpo in faccia a lui.
morrei prima del colpo in faccia a lui.
S'impedisca…
S'impedisca…
(Si desta nel Campidoglio un incendio che a poco a poco va crescendo.)
Ma come,
Ma come,
or che tutto è disposto… Andiamo, andiamo
595
Lentulo a trattener. Sieguane poi
quel che il fato vorrà. Stelle! Che miro!
arde già il Campidoglio?
Arde già il Campidoglio! Ahimè, l'impresa
Un gran tumulto io sento
Lentulo incominciò. Forse già tardi
430
d'armi e d'armati. Ahi! Tardo è il pentimento.
sono i rimorsi miei.
N° 12 Quintetto con coro
Sesto
    Deh conservate, o dèi!
600
Difendetemi Tito, eterni dèi.
a Roma il suo splendor,
o almeno i giorni miei
coi suoi troncate ancor.
(Vuol partire.)
SCENA II
Annio e detto.
Annio
Sesto, dove t'affretti?
Sesto
Io corro, amico…
Oh dèi! Non m'arrestar.
(Vuol partire.)
Annio
Annio
435
    Amico, dove vai?
Ma dove vai?
Sesto
Sesto
Io vado… Lo saprai,
Vado… Per mio rossor già lo saprai.
oh dio! per mio rossor.
(Ascende frettoloso nel Campidoglio.)
(Parte.)
SCENA XII
SCENA III
Annio, poi Servilia, indi Publio.
Annio, poi Servilia, indi Publio con guardie.
Annio
Annio
    Io Sesto non intendo…
"Già lo saprai per mio rossor"! Che arcano
605
si nasconde in que' detti! A quale oggetto
celarlo a me! Quel pallido sembiante,
quel ragionar confuso,
stelle, che mai vuol dir? Qualche periglio
sovrasta a Sesto. Abbandonar nol deve
610
un amico fedel. Sieguasi.
(Vuol partire.)
Ma qui Servilia viene.
Servilia
Servilia
Alfine,
Annio, pur ti riveggo.
440
Ah che tumulto orrendo!
Annio
Annio
Fuggi di qua, mio bene.
Ah mio tesoro,
quanto deggio al tuo amor! Torno a momenti.
Perdonami se parto.
Servilia
E perché mai
così presto mi lasci?
Servilia
Publio
Annio, che fai?
615
Roma tutta è in tumulto. Il Campidoglio
    Si teme che l'incendio
vasto incendio divora; e tu fra tanto
puoi star, senza rossore,
tranquillamente a ragionar d'amore?
Servilia
Numi!
Annio
(Or di Sesto i detti
620
più mi fanno tremar. Cerchisi…)
(In atto di partire.)
Servilia
E puoi
abbandonarmi in tal periglio?
Annio
(Oh dio!
Fra l'amico e la sposa
divider mi vorrei.) Prendine cura,
Publio, per me: di tutti i giorni miei
625
l'unico ben ti raccomando in lei.
(Parte frettoloso.)
SCENA IV
Servilia e Publio.
Servilia
Publio, che inaspettato
accidente funesto!
Publio
Ah voglia il cielo
non sia dal caso nato,
che un'opra sia del caso e che non abbia
ma con peggior disegno
forse più reo disegno
445
ad arte suscitato.
630
chi destò quelle fiamme!
Coro in distanza
Ah!
Publio
    V'è in Roma una congiura;
per Tito, ahimè, pavento.
Di questo tradimento
450
chi mai sarà l'autor?
Coro
Ah!
Servilia, Annio, Publio
Servilia
Le grida, ahimè! ch'io sento…
Ah tu mi fai
Coro
Ah!
Servilia, Annio, Publio
…mi fan gelar d'orror.
tutto il sangue gelar!
(Vitellia entra.)
Coro
455
Ah!
Publio
Torna, o Servilia,
a' tuoi soggiorni e non temer. Ti lascio
quei custodi in difesa e corro intanto
di Vitellia a cercar. Tito m'impone
635
d'aver cura d'entrambe.
Servilia
E ancor di noi
Tito si rammentò?
Publio
Tutto rammenta,
provvede a tutto: a riparare i danni,
a prevenir l'insidie, a ricomporre
gli ordini già sconvolti… Oh se 'l vedessi
640
della confusa plebe
gl'impeti regolar! Gli audaci affrena,
i timidi assicura: in cento modi
sa promesse adoprar, minacce e lodi.
Tutto ritrovi in lui: ci vedi insieme
645
il difensor di Roma,
il terror delle squadre,
l'amico, il prence, il cittadino, il padre.
Servilia
Ma sorpreso così, come ha saputo…
Publio
Eh Servilia, t'inganni.
650
Tito non si sorprende. Un impensato
colpo non v'è che nol ritrovi armato.
    Sia lontano ogni cimento,
l'onda sia tranquilla e pura,
buon guerrier non s'assicura,
655
non si fida il buon nocchier.
    Anche in pace, in calma ancora
l'armi adatta, i remi appresta,
di battaglia o di tempesta
qualche assalto a sostener.
(Parte.)
SCENA V
Servilia sola.
Servilia
660
Dall'adorato oggetto
vedersi abbandonar, saper che a tanti
rischi corre ad esporsi, in sen per lui
sentirsi il cor tremante e nel periglio
non poterlo seguir: questo è un affanno
665
d'ogni affanno maggior, questo è soffrire
la pena del morir senza morire!
    Almen se non poss'io
seguir l'amato bene,
affetti del cor mio,
670
seguitelo per me.
    Già sempre a lui vicino
raccolti amor vi tiene,
e insolito cammino
questo per voi non è.
(Parte.)
SCENA XIII
SCENA VI
Vitellia e poi Sesto.
Vitellia
Vitellia
    Chi per pietade, oh dio!
675
Chi per pietà m'addita
m'addita dov'è Sesto?
Sesto dov'è? Misera me! Per tutto
ne chiedo invano, invan lo cerco. Almeno
Tito trovar potessi.
(In odio a me son io
ed ho di me terror.)
Servilia, Annio, Publio
460
    Di questo tradimento
chi mai sarà l'autor?
Coro
Ah! Ah!
Servilia, Annio, Publio, Vitellia
Le grida, ahimè, ch'io sento…
Coro
Ah! Ah!
Servilia, Annio, Publio, Vitellia
465
…mi fan gelar d'orror.
Coro
Ah! Ah!
SCENA XIV
Detti e Sesto che scende dal Campidoglio.
Sesto
Sesto
(Senza veder Vitellia.)
    (Ah dove mai m'ascondo?
Ove m'ascondo!
Dove fuggo, infelice!
Apriti, o terra, inghiottimi,
e nel tuo sen profondo
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rinserra un traditor.)
Vitellia
Vitellia
    Sesto!
Ah Sesto! Ah senti!
Sesto
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Crudel, sarai contenta. Ecco adempito
il tuo fiero comando.
Vitellia
Ahimè, che dici!
Sesto
Sesto
Da me che vuoi?
Vitellia
Quai sguardi vibri intorno?…
Sesto
Mi fa terror il giorno.
Vitellia
    Tito?…
Già Tito… oh dio!
Sesto
La nobil alma
già dal trafitto seno
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versò dal sen trafitto.
versa l'anima grande.
Servilia, Annio, Publio
Vitellia
Ah che facesti!
Qual destra rea macchiarsi
poté d'un tal delitto?
Sesto
Sesto
No, nol fec'io; ché, dell'error pentito,
685
a salvarlo correa; ma giunsi appunto
che un traditor del congiurato stuolo
da tergo lo feria. "Ferma", gridai;
ma 'l colpo era vibrato. Il ferro indegno
lascia colui nella ferita e fugge.
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A ritrarlo io m'affretto;
ma con l'acciaro il sangue
n'esce, il manto m'asperge, e Tito, oh dio!
manca, vacilla e cade.
Vitellia
Ah ch'io mi sento
morir con lui!
Sesto
Pietà, furor mi sprona
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l'uccisore a punir; ma il cerco invano,
già da me dileguossi. Ah principessa,
che fia di me? Come avrò mai più pace?
Quanto, ahi quanto mi costa
il desio di piacerti?
Vitellia
Anima rea,
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piacermi! Orror mi fai. Dove si trova
mostro peggior di te? Quando s'intese
    Fu l'uom più scellerato,
colpo più scellerato? Hai tolto al mondo
l'orror della natura,
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fu…
quanto avea di più caro, hai tolto a Roma
quanto avea di più grande. E chi ti fece
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arbitro de' suoi giorni?
Di': qual colpa, inumano,
punisti in lui? L'averti amato? È vero,
questo è l'error di Tito;
ma punir nol dovea chi l'ha punito.
Sesto
710
Onnipotenti dèi! Son io? Mi parla
così Vitellia? E tu non fosti…
Vitellia
Vitellia
Taci,
Ah taci,
forsennato:
barbaro, e del tuo fallo
ah non ti palesar.
non volermi accusar. Dove apprendesti
a secondar le furie
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d'un'amante sdegnata?
Qual anima insensata
un delirio d'amor nel mio trasporto
compreso non avrebbe? Ah! Tu nascesti
per mia sventura. Odio non v'è che offenda
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al par dell'amor tuo. Nel mondo intero
sarei la più felice,
empio, se tu non eri. Oggi di Tito
la destra stringerei, leggi alla terra
darei dal Campidoglio, ancor vantarmi
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innocente potrei. Per tua cagione
son rea, perdo l'impero,
non spero più conforto;
e Tito, ah scellerato! e Tito è morto.
    Come potesti, oh dio!
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perfido traditor…
Ah che la rea son io!
Sento gelarmi il cor,
mancar mi sento.
    Pria di tradir la fé,
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perché, crudel, perché…
Ah che del fallo mio
tardi mi pento!
Vitellia e Servilia, Sesto ed Annio, Publio
    Ah dunque l'astro è spento
di pace apportator.
Vitellia e Servilia, Sesto ed Annio, Publio, Coro in lontananza
Oh nero tradimento,
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oh giorno di dolor!
(Parte.)
Fine dell'atto primo.