|
IDOMENEO
DRAMMA PER MUSICA
DA RAPPRENSENTARSI NEL TEATRO NUOVO DI CORTE PER COMANDO DI S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale CARLO TEODORO, Conte Palatino del Reno, Duca dell’Alta e Bassa Baviera e del Palatinato Superiore etc. etc., Archidapifero ed Elettore etc. etc. NEL CARNOVALE 1781.
La poesia è del signor abate Gianbattista Varesco, capellano di corte di S. A. R.Sua Altezza Reverendissima l’Arcivescovo e Principe di Salisburgo. La musica è del signor maestro Wolfgango Amadeo Mozart, academico di Bologna e di Verona, in attual servizio di S. A. R.Sua Altezza Reverendissima l’Arcivescovo e Principe di Salisburgo. La traduzione è del signor Andrea Schachtner, pure in attual servizio di S. A. R.Sua Altezza Reverendissima l’Arcivescovo e Principe di Salisburgo.
MONACO, apressoFrancesco Giuseppe Thuille.
|
|
IDOMENEO
DRAMMA PER MUSICA
DA RAPPRENSENTARSI NEL TEATRO NUOVO DI CORTE PER COMANDO DI S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale CARLO TEODORO, Conte Palatino del Reno, Duca dell’Alta e Bassa Baviera e del Palatinato Superiore etc. etc., Archidapifero ed Elettore etc. etc. NEL CARNOVALE 1781.
La poesia è del signor abate Gianbattista Varesco, capellano di corte di S. A. R.Sua Altezza Reverendissima l’Arcivescovo e Principe di Salisburgo. La musica è del signor maestro Wolfgango Amadeo Mozart, academico di Bologna e di Verona, in attual servizio di S. A. R.Sua Altezza Reverendissima l’Arcivescovo e Principe di Salisburgo. La traduzione è del signor Andrea Schachtner, pure in attual servizio di S. A. R.Sua Altezza Reverendissima l’Arcivescovo e Principe di Salisburgo.
MONACO, apressoFrancesco Giuseppe Thuille.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARGOMENTO Idomeneo, re di Creta, uno de’ più insigni eroi che diedero a Troia famosa l’ultimo sterminio, ritornando fastoso per mare al regno suo, fu non lungi dal porto di Sidone sorpreso da sì fiera tempesta, che, vinto dal timore, fece voto a Nettuno di sacrificargli il primo qualsisia uomo che sarà per incontrare al suo sbarco sul lido, qualora egli ottenga per sé e per la sua gente lo scampo dall’imminente naufragio. Idamante, suo figlio, al mal fondato avviso del naufragio del caro suo padre, corse inconsolabile al lido sperando forse di rilevarne colà migliori notizie, e fu per disavventura il primo che incontrò il genitore, che esaudito dal dio de’ mari se n’andava solingo cercando la vittima a lui promessa. La lunga assenza d’Idomeneo dalla patria, dove lasciò il figlio ancor bambino, fece che qui l’un l’altro non riconobbe se non dopo ben lungo ragionamento. Era Idamante innamorato d’Ilia prencipessa, figlia di Priamo, re di Troia, la quale egli con provide disposizioni salvò da una orribile burasca allorché fu condotta prigioniera in Creta, e da questa era teneramente riamato. La prencipessa Elettra, figlia d’Agamennone, re d’Argo, rifugiata in Creta per le funeste rivoluzioni della sua patria, era innamorata d’Idamante, ma da lui non corrisposta. I diversi affetti eccitati nel padre e nel figlio dal loro scoprimento, l’amor paterno d’Idomeneo, il suo dovere verso Nettuno, l’infelice situazione d’Idamante che ignora il suo destino, il reciproco amore de’ due amanti amareggiato all’eccesso poiché Idomeneo fu costretto a svelare l’arcano ed a sciogliere il crudel voto, la gelosia e la disperazione d’Elettra, il tutto forma l’azione del presente drammatico componimento. Il rimanente si ricava dalla scena. Si legga la tragedia francese che il poeta italiano in qualche parte imitò, riducendo il tragico a lieto fine.
La scena è in Sidone, capitale di Creta.
|
|
ARGOMENTO Idomeneo, re di Creta, uno de’ più insigni eroi che diedero a Troia famosa l’ultimo sterminio, ritornando fastoso per mare al regno suo, fu non lungi dal porto di Sidone sorpreso da sì fiera tempesta, che, vinto dal timore, fece voto a Nettuno di sacrificargli il primo qualsisia uomo che sarà per incontrare al suo sbarco sul lido, qualora egli ottenga per sé e per la sua gente lo scampo dall’imminente naufragio. Idamante, suo figlio, al mal fondato avviso del naufragio del caro suo padre, corse inconsolabile al lido sperando forse di rilevarne colà migliori notizie, e fu per disavventura il primo che incontrò il genitore, che esaudito dal dio de’ mari se n’andava solingo cercando la vittima a lui promessa. La lunga assenza d’Idomeneo dalla patria, dove lasciò il figlio ancor bambino, fece che qui l’un l’altro non riconobbe se non dopo ben lungo ragionamento. Era Idamante innamorato d’Ilia prencipessa, figlia di Priamo, re di Troia, la quale egli con provide disposizioni salvò da una orribile burasca allorché fu condotta prigioniera in Creta, e da questa era teneramente riamato. La prencipessa Elettra, figlia d’Agamennone, re d’Argo, rifugiata in Creta per le funeste rivoluzioni della sua patria, era innamorata d’Idamante, ma da lui non corrisposta. I diversi affetti eccitati nel padre e nel figlio dal loro scoprimento, l’amor paterno d’Idomeneo, il suo dovere verso Nettuno, l’infelice situazione d’Idamante che ignora il suo destino, il reciproco amore de’ due amanti amareggiato all’eccesso poiché Idomeneo fu costretto a svelare l’arcano ed a sciogliere il crudel voto, la gelosia e la disperazione d’Elettra, il tutto forma l’azione del presente drammatico componimento. Il rimanente si ricava dalla scena. Si legga la tragedia francese che il poeta italiano in qualche parte imitò, riducendo il tragico a lieto fine.
La scena è in Sidone, capitale di Creta.
|
|
MUTAZIONI DI SCENE
Nell’atto primo:
Galleria nel palazzo reale, corrispondente a diversi appartamenti destinati ad Ilia. Spiagge del mare ancora agitato, attorniate da dirupi. Rottami di navi sul lido.
Nell’atto secondo:
Appartamenti reali. Il porto di Sidone con bastimenti lungo le spiagge.
|
|
MUTAZIONI DI SCENE
Nell’atto primo:
Galleria nel palazzo reale, corrispondente a diversi appartamenti destinati ad Ilia. Spiagge del mare ancora agitato, attorniate da dirupi. Rottami di navi sul lido.
Nell’atto secondo:
Appartamenti reali. Il porto di Sidone con bastimenti lungo le spiagge.
|
|
Nell’atto terzo:
Giardino reale. Gran piazza abbellita di statue avanti al palazzo, di cui si vede da un lato il frontispicio. Veduta esteriore del magnifico tempio di Nettuno, con vastissimo atrio che lo circonda, a traverso del quale si scuopre in lontano la spiaggia del mare.
Le decorazioni sono d’invenzione del signor Lorenzo Quaglio, consigliere della camera delle finanze, professore dell’accademia delle belle arti a Düsseldorf e architetto de’ teatri di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale
|
|
Nell’atto terzo:
Giardino reale. Gran piazza abbellita di statue avanti al palazzo, di cui si vede da un lato il frontispicio. Veduta esteriore del magnifico tempio di Nettuno, con vastissimo atrio che lo circonda, a traverso del quale si scuopre in lontano la spiaggia del mare.
Le decorazioni sono d’invenzione del signor Lorenzo Quaglio, consigliere della camera delle finanze, professore dell’accademia delle belle arti a Düsseldorf e architetto de’ teatri di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale
|
|
PERSONAGGI
Idomeneo, re di Creta |
Il signor Raaff, virtuoso di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale Palatina Duca di Baviera etc. etc. |
Idamante, suo figlio |
Il signor Dal Prato |
Ilia, prencipessa troiana, figlia di Priamo |
La signora Dorothea Wendling, virtuosa di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Elettra, prencipessa, figlia d’Agamemnone, re d’Argo |
La signora Elisabetha Wendling, virtuosa di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Arbace, confidente del re |
Il signor Domenico de Panzachi, virtuoso di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Gran Sacerdote di Nettuno |
Il signor Giovanni Valesi, virtuoso di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Comparse e Cori
|
di sacerdoti |
|
di troiani prigionieri |
|
d’uomini e donne cretesi |
|
di marinari argivi. |
Li balli sono d’invenzione del signor le Grand, direttore di balli di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale Palatina Duca di Baviera.
|
|
PERSONAGGI
Idomeneo, re di Creta |
Il signor Raaff, virtuoso di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale Palatina Duca di Baviera etc. etc. |
Idamante, suo figlio |
Il signor Dal Prato |
Ilia, prencipessa troiana, figlia di Priamo |
La signora Dorothea Wendling, virtuosa di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Elettra, prencipessa, figlia d’Agamemnone, re d’Argo |
La signora Elisabetha Wendling, virtuosa di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Arbace, confidente del re |
Il signor Domenico de Panzachi, virtuoso di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Gran Sacerdote di Nettuno |
Il signor Giovanni Valesi, virtuoso di camera di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale etc. etc. |
Comparse e Cori
|
di sacerdoti |
|
di troiani prigionieri |
|
d’uomini e donne cretesi |
|
di marinari argivi. |
Li balli sono d’invenzione del signor le Grand, direttore di balli di S. A. S. E.Sua Altezza Serenissima Elettorale Palatina Duca di Baviera.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|