Kritische Edition des Librettos (Libretto)   Kritische Edition der Bearbeitung des Librettos für J. C. Bach (Bearbeitung 1a)  
SCENA III
Cecilio senz'elmo, senza manto e con spada nuda, che vuole inseguir Silla, e Cinna che lo trattiene.
Cinna
Qual furor ti trasporta?
Cecilio
(In atto di partire.)
Il braccio mio
non ritener. Su' passi
445
del tiranno si voli. Il nudo acciaro
gli squarci il sen…
Cinna
T'arresta.
Ma donde nasce questa
improvvisa ira tua?
Cecilio
(Come sopra.)
Saper ti basti
che prolungar non deggio
450
un sol momento il colpo…
Cinna
E il tuo periglio?
Cecilio
Non lo temo, e disprezzo ogni consiglio.
Cinna
Ah per pietà m'ascolta…
Svelami… Dimmi… Oh ciel! Que' tronchi accenti…
que' furiosi sguardi…
455
le disperate smanie tue… gli sforzi
d'involarti da me… l'esporti ardito
a un cimento fatal… mille sospetti
mi fan nascere in sen. Parla. Rispondi…
Cecilio
(Come sopra.)
Tutto saprai…
Cinna
No, non sarà giammai
460
ch'io ti lasci partir.
Cecilio
Perché ritardi
la vendetta comun?
Cinna
Sol perché bramo
che dubbiosa non sia.
Cecilio
(Come sopra.)
Dubbiosa non sarà…
Cinna
Dunque tu vuoi
per un ardire intempestivo e vano
465
troncare il fil di tutti i meditati
disegni miei? Giunia rivedi, e quando
amar per lei di più devi la vita,
incauto corri ad un'impresa ardita?
Più non tacer. Mi svela:
470
chi furioso a segno tal ti rende?
Cecilio
L'orrida rimembranza in sen m'accende
novi stimoli all'ira. Odi e stupisci.
Poiché quest'alma oppressa
della mia sposa al fianco
475
trovò dolce conforto alla sua pena,
dal luogo tenebroso
allontanati appena
avea Giunia i suoi passi, un legger sonno
m'avvolse i lumi. Oh cielo!
480
D'orrore ancor ne gelo! Ecco mi sembra
spalancata mirar la fredda tomba
in cui l'estinte membra
giaccion di Mario. In me le cavernose
luci raccoglie, e 'l teschio
485
per tre volte crollando
disdegnoso e feroce
sento che sì mi sgrida in fioca voce:
"Cecilio, a che t'arresti
presso la tomba mia? Vanne ed affretta
490
della comun vendetta
il bramato momento. Ozioso al fianco
più l'acciar non ti penda. Ah se ritardi
l'opra a compir che l'ombra invendicata
di Mario oggi t'impone e ti consiglia,
495
tu perderai la sposa, ed io la figlia."
Al fiero suon de' minacciosi accenti
l'alma si scosse. Il sonno
da' sbigottiti lumi
s'allontanò. M'accese
500
improvviso furor. Strinsi l'acciaro,
né il timoroso piede io più ritenni,
ma 'l reo tiranno a trucidar qua venni.
Ah più non m'arrestar…
Cinna
Ferma. Per poco
dell'ira tua raffrena
505
i feroci trasporti. Ah sei perduto,
se in te Silla s'avvien…
Cecilio
Paventar deggio
d'un tiranno gli sguardi? Un'altra mano
trucidarlo dovrà? Non mai. Mi veggio
intorno ognor la bieca
510
ombra di Mario a ricercar vendetta;
e degl'accenti suoi
ad ogn'istante, or ch'al tuo fianco io sono,
mi rimbomba all'orecchie il fiero suono.
Lasciami…
Cinna
Ah se disprezzi
515
tanto i perigli tuoi, deh pensa almeno
che dalla vita tua pende la vita
d'una sposa fedele. Oh stelle! E come
per così cari giorni…
Cecilio
Oh Giunia!… Oh nome!…
Il sol pensiero, amico,
520
che perderla potrei, del mio furore
ogn'impeto disarma.
Ah corri, vola,
per me svena il tiranno… Oh numi! E intanto
al mio nemico accanto
resta la sposa?… Ahimè!… Chi la difende?…
525
Ma s'ei qui giunge?… Oh dio! Qual fier contrasto,
qual pena, eterni dèi! Timore, affanno,
ira, speme e furor mi sento in seno,
né so di lor chi vincerà. Che penso?
E non risolvo ancora?
530
Giunia si salvi, o al fianco suo si mora.
    Quest'improvviso tremito,
che in sen di più s'avanza,
non so se sia speranza,
non so se sia furor.
535
    Ma fra' suoi moti interni,
fra le mie smanie estreme,
o sia furore o speme,
paventi il traditor.
(Parte.)
SCENA IV
SCENA III
Cinna, indi Celia.
Celia e Cinna.
Cinna
Ah sì, s'affretti il colpo. Il ciel d'un empio
540
se il gastigo prolunga, attenderassi
che de' Tarquini in lui
gli scellerati eccessi
sian rinnovati a' nostri tempi istessi?
Celia
Celia
Voglia il cielo… Ma Cinna
ecco appunto… Ah nel seno
Qual ti siede sul ciglio
appresso a lui
545
cura affannosa?
come palpita il cor! Cinna, il germano
se chiedi, egli pur teco
so che cerca parlar.
Cinna
Altrove,
Celia, passar degg'io.
Non m'arrestare…
Celia
E ognor mi fuggi?
Cinna
(In atto di partire.)
Addio.
Celia
Per un istante solo
m'ascolta, e partirai.
Cinna
Cinna
Che brami?
Da me che brama?
Celia
Celia
(Oh dèi!
Sappi…
550
Parlar non posso, e favellar vorrei.)
(Mi perdo e temo
Sappi che il mio german…
che non m'ami il crudel.)
Cinna
Cinna
Parla.
Spiegati.
Celia
Celia
…desia…
(Ah mi confondo e temo
(Oh dèi!
che non mi ami il crudel.) Sì, sappi… (Oh stelle!
parlar non posso, e favellar vorrei.)
In faccia a lui, che adoro,
555
perché mi perdo? Oggi sarà mio sposo,
e svelarli non oso?…)
Cinna
Cinna
Io non intendo
Io non comprendo ancora
i tronchi accenti tuoi.
i tronchi accenti tuoi.
Celia
Celia
(Finge l'ingrato.)
(Finge l'ingrato.)
Or che dubbiosa io taccio,
Or che dubbiosa io taccio,
non ti favella in seno
non ti favella in seno
560
il cor per me? Che dir poss'io? Purtroppo
il cor per me? Che dir poss'io? Purtroppo
ne' languidi miei rai
ne' languidi miei rai
questo silenzio mio ti parla assai.
questo silenzio mio ti parla assai.
    Se il labbro timido
    Il labbro timido
scoprir non osa
appien non osa
565
la fiamma ascosa,
la fiamma ascosa
svelarti ancor.
per lui ti parlino
    Ma per lui parlano
queste pupille,
queste pupille,
per lui ti svelino
per lui ti spiegano
tutto il mio cor.
tutto il mio cor.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA V
Cinna, indi Giunia.
Cinna
570
Di piegarsi capace
a un'amorosa debolezza l'alma
non fu di Cinna ancor. Ma se da folle
s'avvilisse così, no, non avria
la germana d'un empio usurpatore
575
il tributo primier di questo core.
Giunia s'appressa. Ah ch'ella può soltanto
la grand'opra compir che volgo in mente.
Agitata e dolente, immersa sembra
fra torbidi pensier.
Giunia
Silla m'impone
580
che al popolo e al Senato io mi presenti;
l'empio che può voler? Sai ciò che tenti?
Cinna
Forse più che non credi
è la morte di Silla oggi vicina
per vendicar la libertà latina.
Giunia
585
Tutto dal ciel pietoso
dunque speriam. Ma intanto
alla tua cura io lascio
l'amato sposo mio. Deh se ti deggio
il piacer di mirarlo,
590
poiché lo piansi estinto, ah sì, per lui
veglia, t'adopra, e resti
al tiranno nascoso.
Cinna
A me t'affida.
Non paventar su' giorni suoi. M'ascolta.
Ai padri in faccia e al popolo romano
595
Silla sai ciò che vuol? Vuol la tua mano.
Con il consenso lor la violenza
giustificar pretende. Il suo disegno
tutto, o Giunia, io prevedo.
Giunia
Io son la sola
arbitra di me stessa. A un vil timore
600
ceda il Senato pur, non questo core.
Cinna
Da te, se vuoi, dipende,
Giunia, un gran colpo.
Giunia
E che far posso?
Cinna
Al letto
segui l'empio tiranno ove t'invita,
ma in quello per tua man lasci la vita.
Giunia
605
Stelle! Che dici mai? Giunia potria
con tradimento vil?…
Cinna
Folle timore.
Deh sovvienti che ognora
fu l'eccidio de' rei
un spettacolo grato a' sommi dèi.
Giunia
610
S'è d'un plebeo pur sacra
fra noi la vita, e come
vuoi che in sen non mi scenda un freddo orrore
nel trafiggere io stessa un dittatore?
Benché tiranno e ingiusto,
615
sempre al Senato e a Roma
Silla presiede, e di sua morte invano
farmi rea tu presumi.
Vittima ei sia, ma della man dei numi.
Cinna
Se d'offender gli dèi
620
avesse un dì temuto,
la libertà non dovria Roma a Bruto.
Giunia
Ma Bruto in campo armato,
non con una viltade
della latina libertade infranse
625
la catena servil. No, non fia mai
ch'a' dì futuri passi
il nome mio macchiato
d'un tradimento vil. Serbami, amico,
serbami il caro ben. Deh sol tu pensa
630
alla salvezza sua. Della vendetta
al ciel lascia il pensier.
Vanne. T'affretta…
Forse lungi da te potria lo sposo
per un soverchio ardir… L'impetuosa
alma sua ben conosci. Ah per pietade
635
fa' che rimanga ad ogni sguardo ascoso.
Dilli che, se m'adora,
dilli che, se m'è fido,
serbi i miei ne' suoi giorni.
A te l'affido.
    Ah se il crudel periglio
640
del caro ben rammento,
tutto mi fa spavento,
tutto gelar mi fa.
    Se per sì cara vita
non veglia l'amistà,
645
da chi sperare aita,
da chi sperar pietà?
(Parte.)
SCENA VI
SCENA IV
Cinna solo.
Cinna solo.
Cinna
Cinna
Ah sì, scuotasi omai
Or comprendo l'arcan. Della germana
l'indegno giogo. Assai
colle nozze il tiranno assicurarsi
si morse il fren di servitù tiranna.
vorria della mia fé. Ma il cor di Cinna
650
Se di svenar ricusa
sì debole non è. Di Giunia intanto
Giunia quell'empio, un braccio
ai padri in faccia e al popolo romano
non mancherà che, timoroso meno,
pensa stringer la mano, e non s'avvede
il ferro micidial l'immerga in seno.
che in questa guisa sconsigliato affretta
la sua ruina e la comun vendetta.
    Nel fortunato istante,
    Nel fortunato istante,
655
ch'ei già co' voti affretta,
ch'ei già co' voti affretta,
per la comun vendetta
per la comun vendetta
vuo' che mi spiri al piè.
vuo' che mi spiri al piè.
    Già va una destra altera
    Già va una destra altera
del colpo suo felice,
del colpo suo felice,
660
e questa destra ultrice
e questa destra ultrice
lungi da lui non è.
lungi da lui non è.
(Parte.)
(Parte.)

Orti pensili.

Orti pensili.
SCENA VII
SCENA V
Silla, Aufidio e guardie.
Silla, indi Giunia.
Aufidio
Signore, ai cenni tuoi
il Senato fia pronto. Egli fra poco
t'ascolterà. D'elette squadre intorno
665
numerosa corona
ad arte io disporrò.
Silla
L'amico Cinna
non ignori l'arcano. Il suo soccorso
è necessario all'opra. Ah che me stesso
più non ritrovo in me! Dov'io mi volga,
670
della crudel l'immagine gradita
mi dipinge il pensier. Mi suona ognora
il caro nome suo fra i labbri miei,
e tutto parla a questo cor di lei.
Aufidio
Io già ti vedo al colmo
675
di tua felicità. Della possanza
usa che 'l ciel ti diè. Roma, il Senato
e ogn'anima orgogliosa, or che lo puoi,
fa' che pieghin la fronte a' piedi tuoi.
(Parte.)
Silla
Silla
Ah sì, di civil sangue
Ad affrettar si vada in Campidoglio
680
innonderò le vie, se Roma altera
la meditata impresa…Diese zwei Verse entsprechen den Versen 427-428 in De Gamerras Libretto.
alle brame di Silla oggi s'oppone;
ho nel braccio, ho nel cor la mia ragione.
Giunia?… Qual vista! In sì bel volto io scuso
Ma Giunia!… Oh ciel! Che incontro!
la debolezza mia… ma tanti oltraggi?…
685
Ah che in vederla, oh dèi!
il dittatore offeso io più non sono:
de' suoi sprezzi mi scordo, e le perdono.
SCENA VIII
Giunia, Silla e guardie.
Giunia
Giunia
(Silla? L'odiato aspetto
(Silla! L'odiato aspetto
destami orror. Si fugga.)
destami orror. Si fugga.)
Silla
Silla
Arresta il passo.
Arresta il passo.
690
Sentimi, per pietade. Il più infelice
Sentimi, per pietade. Il più infelice
d'ogni mortal mi rendi,
d'ogni mortal mi rendi,
se nemica mi fuggi…
se nemica mi fuggi.
Giunia
Giunia
E che pretendi?
E che pretendi?
Scostati, traditor. (Tremo, m'affanno
Scostati, traditor. (Tremo, m'affanno
per l'idol mio.)
per l'idol mio.)
Silla
Silla
Ah no, non son tiranno
Ah no, non son tiranno
695
come tu credi. È l'anima di Silla
come tu credi. È l'anima di Silla
capace di virtù. Quel tuo bel ciglio
capace di virtù. Quel tuo bel ciglio
soffrir più non poss'io così severo…
soffrir più non poss'io così severo…
Giunia
Giunia
(In atto di partire.)
(In atto di partire.)
Tu di virtù capace? Ah menzognero!
Tu di virtù capace? Ah menzognero!
Silla
Silla
Sentimi…
Sentimi…
Giunia
Giunia
Non t'ascolto.
Non t'ascolto.
Silla
Silla
E vuoi?…
E vuoi?…
Giunia
Giunia
Sì, voglio
Sì, voglio
700
detestarti e morir.
detestarti e morir.
Silla
Silla
Morir?
Morir?
Giunia
Giunia
La morte
La morte
romano cor non teme.
romano cor non teme.
Silla
Silla
E puoi?…
E puoi?…
Giunia
Giunia
Sì, posso
Sì, posso
pria d'amarti morir. Vanne, t'invola…
pria d'amarti morir. Vanne, t'invola!…
Silla
Silla
Superba, morirai, ma non già sola.
Superba, morirai, ma non già sola.
    D'ogni pietà mi spoglio,
    D'ogni pietà mi spoglio,
705
perfida donna audace;
perfida donna audace;
se di morir ti piace,
se di morir ti piace,
quell'ostinato orgoglio
quell'ostinato orgoglio
presto tremar vedrò.
presto tremar vedrò.
    (Ma il cor mi palpita…
    (Ma il cor mi palpita…
710
Perder chi adoro?…
Perder chi adoro…
Trafigger, barbaro,
Trafigger, barbaro,
il mio tesoro?…)
il mio tesoro…)
    Che dissi?
    Che dissi?
Ho l'anima
Ho l'anima
vile a tal segno?
vile a tal segno?
715
Smanio di sdegno;
Smanio di sdegno…
morir tu brami,
Morir tu brami?
crudel mi chiami:
Crudel mi chiami?
tremane, o perfida,
Tremane, o perfida:
crudel sarò.
crudel sarò.
(Parte con guardie.)
(Parte.)
SCENA IX
SCENA VI
Giunia, indi Cecilio.
Giunia, indi Cecilio.
Giunia
Giunia
720
Che intesi, eterni dèi? Qual mai funesto
Che intesi, eterni dèi! Qual mai funesto
e spaventoso arcan ne' detti suoi?
e spaventoso arcan ne' detti suoi?
Sola non morirò? Che dir mi vuoi,
Sola non morirò? Che dir mi vuoi,
barbaro?… Ahimè! Che vedo?…
barbaro?… Ahimè! Che vedo?…
Lo sposo mio?… Che fu?… Che avvenne?… Ah dove,
Lo sposo mio?… Che fu?… Che avvenne?… Ah dove,
725
sconsigliato, t'inoltri? In queste mura
sconsigliato, t'inoltri?
sai che non è sicura
la tua vita, e non temi
di respirar quest'aure
comuni a' tuoi nemici? In quest'istante
In quest'istante
730
il tiranno partì. Tremo… Deh fuggi…
il tiranno partì. Deh fuggi… Io tremo.
Ah se dell'empio il ciglio…
Cecilio
Giunia, il tuo rischio è 'l maggior mio periglio.
Giunia
Deh per pietà, se mi ami
torna, mio bene, ah torna
735
nel tenebroso asilo. Il rimirarti
qual martirio è per me!
Cecilio
Non amareggi
il tuo spavento, o cara,
il mio dolce piacer.
Giunia
Piacer funesto,
se a un gelido spavento
740
abbandona il mio cor, se de' tuoi giorni
decider può. T'ascondi. Ah da che vivo,
no che angustia simìle…
Cecilio
Sola vuoi ch'io ti lasci in preda a un vile?
So ch'al Senato in faccia il reo tiranno
745
con violenza ingiusta
al talamo vuol trarti, ed io, che t'amo,
restar potrò senza morir d'affanno
lungi dal fianco tuo? Se invano un braccio,
un acciaro si cerca
750
per svenare un crudel ch'odio e detesto,
quell'acciaro, quel braccio, eccolo, è questo.
Giunia
Ahimè! Che pensi?… Esporti?…
Correr tu solo a un periglioso estremo?…
Cecilio
Cecilio
Tu paventi di tutto, io nulla temo.
Tu paventi di tutto, io nulla temo.
755
Frena il timor, mia speme, e ti rammenta
ch'una soverchia tema in cor romano
essere puote viltà.
Giunia
Ma il troppo ardire
temerità s'appella. Ah sì, ti cela,
né accrescere, idol mio, nel tuo periglio
760
nove cagion di pianto a questo ciglio.
Cecilio
Eterni dèi! Lasciarti,
fuggire, abbandonarti
all'empie insidie, all'ira
d'un traditor ch'alle tue nozze aspira?
Giunia
Giunia
765
E di che puoi temer, se meco resta
la mia costanza e l'amor mio? Deh corri,
Deh per pietà, se m'ami,
corri donde fuggisti. Al suo dolore,
torna cauto a celarti
a' suoi spaventi invola
nel tenebroso asilo.Diese drei Verse entsprechen den Versen 733-735 in De Gamerras Libretto.
il cor di chi t'adora.
770
Se ciò non basta, io tel comando ancora.
Cecilio
Cecilio
E in questo giorno orrendo,
se al tiranno io mi celo,
Ah s'io mi celo,
chi veglia, o sposa, in tua difesa?
chi veglia, o sposa, in tua difesa?
Giunia
Giunia
Il cielo.
Il cielo.
Cecilio
Cecilio
Ah che talvolta i numi…
Ah che talvolta i numi…
Giunia
Giunia
A che ti guida
A che ti guida
775
cieco furor? Ad onta
cieco furor? Ad onta
de' miei timori ancor mi resti a lato?
de' miei timori ancor mi resti a lato?
Partir non vuoi? Corro a morire, ingrato.
Partir non vuoi? Corro a morire, ingrato.
Cecilio
Cecilio
Fermati… Senti… Oh dèi!
Fermati… Senti… Oh dèi!
Così mi lasci, e brami?…
Così mi lasci, e brami?…
Giunia
Giunia
I passi miei
I passi miei
780
guardati di seguir.
guardati di seguir.
Cecilio
Cecilio
Saprò morire,
Saprò morire,
ma non lasciarti.
ma non lasciarti.
Giunia
Giunia
(Oh stelle!
(Oh stelle!
Io lo perdo. Che fo?)
Io lo perdo. Che fo?)
Cecilio
Cecilio
Cara, tu piangi?
Cara, tu piangi?
Ah che il tuo pianto…
Ah che 'l tuo pianto…
Giunia
Giunia
Ah sì, per questo pianto,
Ah sì, per questo pianto,
per questi lumi miei di speme privi,
per questi lumi miei di speme privi,
785
parti, parti da me. Celati. Vivi.
parti, parti da me; celati e vivi.
Cecilio
Cecilio
A che mi sforzi!
A che mi forzi?
Giunia
Giunia
Alfine
Alfine
lusingarmi poss'io di questo segno
lusingarmi poss'io di questo segno
del tuo tenero affetto?
del tuo tenero affetto?
Che rispondi, idol mio?
Che rispondi, idol mio?
Cecilio
Cecilio
Sì, tel prometto.
Sì, tel prometto.
Giunia
Giunia
790
Fuggi dunque, mio bene. Invan paventi,
Fuggi dunque, mio bene. Invan paventi,
se di me temi. Ah pensa,
se di me temi. Ah pensa,
pensa che 'l ciel difende i giusti e ch'io
pensa che il ciel difende i giusti e ch'io
d'altri mai non sarò. Di mie promesse,
d'altri mai non sarò. Di mie promesse,
dell'amor mio costante
dell'amor mio costante
795
ch'aborre a morte un traditore indegno,
ch'abborre a morte un traditore indegno,
sposo, nella mia mano eccoti un pegno.
sposo, nella mia mano eccoti un pegno.
Cecilio
Cecilio
Chi sa che non sia questa
Chi sa che non sia questa
l'estrema volta, oh dio! ch'al sen ti stringo,
l'estrema volta, oh dio! che al sen ti stringo,
destra dell'idol mio, destra adorata,
destra dell'idol mio, destra adorata,
800
prova di fé sincera…
prova di fé sincera…
Giunia
Giunia
No, non temere.
No, non temer.
Amami,
Amami,
fuggi e spera.
fuggi e spera.
Cecilio
Cecilio
    Ah se a morir mi chiama
    Ah se a morir mi chiama
il fato mio crudele,
il fato mio crudele,
seguace ombra fedele
seguace ombra fedele
805
sempre sarò con te.
sempre sarò con te.
    Vorrei mostrar costanza,
    Vorrei mostrar costanza,
cara, nel dirti addio,
cara, nel dirti addio,
ma nel lasciarti, oh dio!
ma nel lasciarti, oh dio!
sento tremarmi il piè.
sento tremarmi il piè.
(Parte.)
(Parte.)
SCENA X
SCENA VII
Giunia, indi Celia.
Giunia sola.
Giunia
Giunia
810
Perché mi balzi in seno,
Perché mi balzi in seno,
affannoso cor mio? Perché sul volto,
affannoso cor mio? Perché sul volto,
or che lo sposo io non mi vedo accanto,
or che lo sposo io non mi vedo accanto,
cade da' rai più copioso il pianto?
cade da' rai più copioso il pianto?
Celia
Oh ciel! Sì lagrimosa,
815
sì dolente io t'incontro? Al suo destino
quell'anima ostinata alfin deh ceda,
e sposa al dittator Roma ti veda.
Giunia
T'accheta, per pietà.
Celia
Se in duro esiglio
cadde estinto Cecilio, a lui che giova
820
un'inutil costanza?
Giunia
(A questo nome
s'agghiaccia il cor.)
Celia
Tu non mi guardi, e il labbro
fra i singhiozzi e i sospir pallido tace?
Segui i consigli miei.
Giunia
Lasciami in pace.
Celia
Bramo lieta vederti. Il mio germano
825
oggi me pur felice
render saprà: la mano
mi promise di Cinna. Ah tu ben sai
ch'io l'adoro fedel. Più non rammento
i miei sofferti affanni,
830
se si cangiano alfin gli astri tiranni.
    Quando sugl'arsi campi
scende la pioggia estiva,
le foglie, i fior ravviva,
e il bosco, il praticello
835
tosto si fa più bello,
ritorna a verdeggiar.
    Così quest'alma amante
fra la sua dolce spene
dopo le lunghe pene
840
comincia a respirar.
(Parte.)
SCENA XI
Giunia sola.
Giunia
In un istante oh come
In un istante oh come
s'accrebbe il mio timor! Purtroppo è questo
s'accrebbe il mio timor! Purtroppo è questo
un presagio funesto
un presagio funesto
delle sventure mie! L'incauto sposo
delle sventure mie. L'incauto sposo
845
più non è forse ascoso
più non è forse ascoso
al reo tiranno.
al reo tiranno…
A morte
ei già lo condannò. Fra i miei spaventi,
nel mio dolore estremo
Ah nel periglio estremo…
che fo? Che penso mai?… Misera, io tremo!
Parto? Resto? Che fo?… Misera! Io tremo.
850
Ah no, più non si tardi.
Il Senato mi vegga. Al di lui piede
grazia e pietà s'implori
per lo sposo fedel. S'ei me la nega,
si chieda al ciel. Se il ciel l'ultimo fine
855
dell'adorato sposo oggi prescrisse,
trafigga me chi l'idol mio trafisse.
    Parto, m'affretto; ma nel partire
    Ah se il crudel periglio
il cor si spezza, mi manca l'anima.
del caro ben rammento,
Morir mi sento, né so morire;
tutto mi fa spavento,
860
e smanio e gelo, e piango e peno.
tutto gelar mi fa.Die erste Strophe dieser Arie entspricht den Versen 639-642 in De Gamerras Libretto.
Ah se potessi, potessi almeno
fra tanti spasimi morir così.
    Ma, per maggior mio duolo,
    Molle di pianto il ciglio,
verso un'amante oppressa
fra tanti mali miei,
865
divien la morte istessa
sol per l'amante, o dèi,
pietosa in questo dì.
io chiedo a voi pietà.
(Parte.)
(Parte.)

Campidoglio.

Campidoglio antico.
SCENA XII
SCENA VIII
S'avanza Silla ed Aufidio seguito dai senatori, dal popolo e dalle squadre al lieto canto del seguente coro.
S'avanza Silla con Aufidio seguito da' senatori, dal popolo e dalle squadre al lieto canto del seguente coro.
Coro
Coro
    Se gloria il crin ti cinse
    Se gloria il crin ti cinse
di mille squadre a fronte,
di mille squadre a fronte,
or la temuta fronte
or la temuta fronte
870
qui ti coroni Amor.
qui ti coroni Amor.
Parte del coro
Parte del coro
    Stringa quel braccio invitto
    Stringa quel braccio invitto
lei che da te s'adora.
lei che da te si adora.
Tutto il coro
Tutto il coro
    Se con i mirti ancora
    Se con i mirti ancora
cresce il guerriero allor.
cresce il guerriero allor.
SCENA IX
(Compar Giunia fra i senatori.)
Giunia fra i senatori e detti.
Silla
Silla
875
Padri coscritti, io che pugnai per Roma,
Padri coscritti, io che pugnai per Roma,
io che vinsi per lei, io che la face
io che vinsi per lei, io che la face
della civil discordia
della civil discordia
col mio valore estinsi, io che la pace
col mio valor estinsi, io che la pace
per opra mia regnar sul Tebro or vedo,
per opra mia regnar sul Tebro or vedo,
880
d'ogni trionfo mio premio vi chiedo.
d'ogni trionfo mio premio vi chiedo.
Giunia
Giunia
(Soccorso, eterni dèi!)
(Soccorso, eterni dèi!)
Silla
Silla
Non ignorate
Non ignorate
l'antico odio funesto
l'antico odio funesto
e di Mario e di Silla. Il giorno è questo
e di Mario e di Silla. Il giorno è questo
in cui tutto mi scordo. Alla sua figlia
in cui tutto mi scordo. Alla sua figlia
885
sacro laccio m'unisca, e il dolce nodo
sacro laccio m'unisca, e 'l dolce nodo
plachi l'ombra del padre. Un dittatore,
plachi l'ombra del padre. Un dittatore,
un cittadin fra i gloriosi allori
un cittadin fra i gloriosi allori
altro premio non cerca a' suoi sudori.
altro premio non cerca a' suoi sudori.
Giunia
Giunia
(Tace il Senato e col silenzio approva
(Tace il Senato e col silenzio approva
890
d'un tiranno il voler?)
d'un tiranno il voler!)
Silla
Silla
Padri, già miro
Padri, già miro
ne' volti vostri espresso
ne' volti vostri espresso
il consenso comun. Quei che s'udiro
il consenso comun. Quei che s'udiro
festosi gridi risuonar d'intorno
festosi gridi risuonar d'intorno
son del pubblico voto un certo segno.
son del publico voto un certo segno.
895
Seguimi all'ara omai…
Seguimi all'ara omai.
Giunia
Giunia
Scostati, indegno.
Scostati, indegno.
A tal viltà discende
A tal viltà discende
Roma e 'l Senato? Un oltraggioso, un folle
Roma e 'l Senato? Un oltraggioso, un folle
timor l'astringe a secondar d'un empio
timor l'astringe a secondar d'un empio
le violenze infami? Ah che fra voi
le violenze infami? Ah che fra voi
900
no che non v'è chi in petto
no che non v'è chi in petto
racchiuda un cor romano…
racchiuda un cor romano…
Silla
Silla
Taci, e più saggia a me porgi la mano.
Taci, e più saggia a me porgi la mano.
Aufidio
Aufidio
Così per bocca mia
Così per bocca mia
tutto il popol t'impon.
tutto il popol t'impon.
Silla
Silla
Dunque mi segui…
Dunque mi segui.
Giunia
Giunia
(In atto di ferirsi.)
(In atto di ferirsi.)
905
Non appressarti, o in seno
Non appressarti, o in seno
questo ferro m'immergo.
questo ferro m'immergo.
Silla
Silla
(Ad Aufidio.)
Alla superba
Alla superba
l'acciar si tolga, e segua il voler mio.
l'acciar si tolga, e segua il voler mio.
SCENA XIII
SCENA X
Cecilio con spada nuda, e detti.
Cecilio con spada nuda, e detti.
Cecilio
Cecilio
Sposa, ah no, non temer.
Sposa, ah no, non temer.
Silla
Silla
(Chi vedo?)
(Chi vedo!)
Giunia
Giunia
(Oh dio!)
(Oh dio!)
Aufidio
Aufidio
(Cecilio?)
(Cecilio!)
Silla
Silla
In questa guisa
In questa guisa
910
son tradito da voi? Del mio divieto
son tradito da voi? Del mio divieto
e delle leggi ad onta
e delle leggi ad onta
tornò Cecilio e, seco Giunia unita,
tornò Cecilio e, seco Giunia unita,
di toglier osa al dittator la vita?
di toglier osa al dittator la vita?
Quell'audace s'arresti.
Quell'audace s'arresti.
Giunia
Giunia
(Incauto sposo!)
(Incauto sposo!)
915
Signor…
Signor…
Silla
Silla
(A Giunia.)
Taci, ch'omai
Taci, ch'omai
solo ascolto il furore.
solo ascolto il furore.
(A Cecilio.)
(A Cecilio.)
Al novo sole
Al nuovo sole
per mia vendetta, o traditor, morrai.
per mia vendetta, o traditor, morrai.
SCENA XIV
SCENA XI
Cinna con spada nuda, e detti.
Cinna con spada nuda, e detti.
Silla
Silla
Come? D'un ferro armato,
Come! D'un ferro armato,
confuso, irresoluto,
confuso, irresoluto,
920
Cinna, tu pur?…
Cinna, tu pur?…
Cinna
Cinna
(Oh ciel! Tutto è perduto.
(Oh ciel! Tutto è perduto.
Qualche scampo ah si cerchi
Qualche scampo ah si cerchi
nel cimento fatal!) Con mio stupore
nel cimento fatal!) Con mio stupore
col nudo acciaro io vidi
col nudo acciaro io vidi
Cecilio infra le schiere
Cecilio fra le schiere
925
aprirsi un varco. La sua rabbia, i fieri
aprirsi un varco. La sua rabbia, i fieri
minacciosi occhi suoi d'un tradimento
minacciosi occhi suoi d'un tradimento
mi fecero temer. Onde salvarti
mi fecero temer. Onde a salvarti
da quella destra al parricidio intesa
da quella destra al parricidio intesa
corsi, e 'l brando impugnai per tua difesa.
corsi, e 'l brando impugnai per tua difesa.
Silla
Silla
930
Ah vanne, amico, e scopri
Ah vanne, amico, e scopri
se altri perfidi mai…
s'altri perfidi mai…
Cinna
Cinna
Sulla mia fede,
Sulla mia fede,
signor, riposa, e paventar non déi.
signor, riposa: paventar non déi.
(Quasi nel fiero incontro io mi perdei.)
(Quasi nel fiero incontro io mi perdei.)
(Parte.)
(Parte.)
Silla
Silla
Olà, quel traditore,
Olà, quel traditore,
935
Aufidio, si disarmi.
Aufidio, si disarmi.
Giunia
Giunia
Oh dio! Fermate.
Oh dio! Fermate.
Cecilio
Cecilio
Finché l'acciar mi resta,
Finché l'acciar mi resta,
saprò farlo tremare.
saprò farlo tremare.
Silla
Silla
E giunge a tanto
E giunge a tanto
la tua baldanza?
la tua baldanza?
Giunia
Giunia
(Oh dèi!)
(Oh dèi!)
Silla
Silla
Cedi l'acciaro,
Cedi l'acciaro,
o ch'io…
o ch'io…
Cecilio
Cecilio
Lo speri invan.
Lo speri invan.
Giunia
Giunia
Cedilo, o caro.
Cedilo, o caro.
Cecilio
Cecilio
940
Ad esser vil m'insegna
Ad esser vil m'insegna
la sposa mia?
la sposa mia?
Giunia
Giunia
Deh non opporti!
Deh non opporti!
Cecilio
Cecilio
E vuoi?…
E vuoi?…
Giunia
Giunia
Della tua tenerezza
Della tua tenerezza
una prova vogl'io.
una prova vogl'io.
Cecilio
Cecilio
Dovrò?…
Dovrò?…
Giunia
Giunia
Dovrai
Dovrai
nella mia fede e nel favor del cielo
nella mia fede e nel favor del cielo
945
affidarti e sperar. Se ancor, mio bene,
affidarti e sperar. Se ancor, mio bene,
dubbioso ti mostri, i giusti numi
dubbioso ti mostri, i giusti numi
e la tua sposa offendi.
e la tua sposa offendi.
Cecilio
Cecilio
(Fremo.)
(Fremo.)
(A Giunia.)
(A Giunia.)
T'appagherò.
T'appagherò.
(Getta la spada.)
(A Silla, gettando a' suoi piedi la spada.)
Barbaro, prendi.
Barbaro, prendi.
Silla
Silla
Nella prigion più nera
Nella prigion più nera
950
traggasi il reo.
traggasi il reo.
(A Cecilio.)
Per poco
Per poco
quest'aure a te vietate
quest'aure a te vietate
respirar ti vedrò.
respirar ti vedrò.
(A Giunia.)
Fra le ritorte
Fra le ritorte
del tradimento audace
del tradimento audace
tu pur ti pentirai, donna mendace.
tu pur ti pentirai, donna mendace.
Silla
955
    Quell'orgoglioso sdegno
    Quell'orgoglioso sdegno
oggi umiliar saprò.
oggi umiliar saprò.
Cecilio
Cecilio
    Non lo sperare, indegno,
    Non lo sperare, indegno,
l'istesso ognor sarò.
l'istesso ognor sarò.
Giunia
Giunia
(Dà la mano a Cecilio.)
    Eccoti, o sposo, un pegno
    Eccoti, o sposo, un pegno
960
ch'al fianco tuo morrò.
che al fianco tuo morrò.
Silla
Silla
    Empi, la vostra mano
    Empi, la vostra mano
merita sol catene.
merita sol catene.
Cecilio, Giunia
Cecilio, Giunia
    Se mi ama il caro bene,
    Se m'ama il caro bene,
lieto|lieta a morir men vo.
lieto|lieta a morir men vo.
a tre
a tre
Silla
Silla
965
    Questa costanza intrepida,
    Questa costanza intrepida,
questo sì fido amore,
questo sì fido amore,
tutto mi strazia il core,
tutto mi strazia il core,
tutto avvampar mi fa.
tutto avvampar mi fa.
Giunia, Cecilio
Giunia, Cecilio
    La mia costanza intrepida,
    La mia costanza intrepida,
970
il mio fedele amore,
il mio fedele amore,
dolce consola il core,
dolce consola il core,
né paventar mi fa.
né paventar mi fa.
Fine dell'atto secondo.
Fine dell'atto secondo.