Kritische Edition des vertonten Textes (Partiturtext)   Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1767 (Vorlage 1767)  
SCENA VIII
SCENA VIII
Marzio con seguito di Romani, e detto.
Marzio con seguito di Romani, e detto.
Recitativo
Marzio
Marzio
Teco i patti, Farnace,
Teco i patti, o Farnace,
925
serba la fé romana.
serba la fé romana.
Io gli giurai
1175
e gli adempio or così. Cadano a terra
gl'indegni lacci, e t'armi
ferro vendicator la nobil destra.
(Viene sciolto Farnace, e un romano gli porge l'armi.)
(Viene sciolto Farnace, e un romano gli porge l'armi.)
Farnace
Farnace
Ah Marzio, amico, invano
Ah Marzio, amico, invano
io dunque non sperai…
io dunque non sperai…
Marzio
Marzio
Dal campo, in cui
Dal campo, in cui
del tuo periglio, o prence,
1180
del tuo periglio, o prence,
fui spettator, uscito appena un legno
fui spettator, uscito appena un legno
930
trovo al lido e v'ascendo. Arride il vento
trovo al lido e v'ascendo. Arride il vento
alle mie brame impazienti.
alle mie brame impazienti,
e in breve
fra le navi di Roma
1185
giungo inatteso.
Al duce
Al duce
prima dell'armi, indi a' soldati io narro
prima dell'armi, indi a' soldati io narro
il fiero insulto, i rischi tuoi. Ne freme
il fiero insulto, i rischi tuoi. Ne freme
quel popolo d'eroi, chiede vendetta,
quel popolo d'eroi, chiede vendetta,
e nel chiederla all'aure
935
dispiega i lin, l'ancore scioglie e vola
1190
dispiega i lin, l'ancore scioglie e vola
ver Ninfea furibondo. Invan contrasta
ver Ninfea furibondo. Invan contrasta
allo sbarco improvviso
allo sbarco improvviso
d'asiatici guerrieri
d'asiatici guerrieri
disordinata turba,
disordinata turba,
e sotto il ferro
1195
o cade oppressa o cerca
nella città lo scampo. Ai vincitori
cresce l'ardir l'evento,
come ai vinti il timor,
e il primo io sono
e il primo io sono
940
la nota torre ad assalir. Fugati
la nota torre ad assalir. Fugati
son dai merli i custodi,
1200
son dai merli i custodi,
e al grave urtar delle ferrate travi
e al grave urtar delle ferrate travi
crolla il muro, si fende, e un varco alfineIm Erstdruck des Librettos und in der Libretto-Vorlage Turin 1767 „alfine“, in den Abschriften A und B „alfin“ mit Apokope des Schlussvokals „e“. Da Mozart das Adverb in den Abschriften mit drei getrennten Tönen als dreisilbiges Wort vertont hat, ist die Apokope des Schlussvokals als Fehler betrachtet worden. Die Edition folgt daher wie die NMA dem Wortlaut des Librettos (bzw. der Libretto-Vorlage).
crolla il muro, si fende, e un varco alfine
m'apron libero a te quelle rovine.
m'apron libero a te quelle rovine.
Farnace
Farnace
945
Oh sempre in ogni impresaAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
ogn'impresa
Oh sempre in ogn'impresa
fortunato ed invitto
1205
fortunato ed invitto
genio roman! Ma il padre?
genio roman! Ma il padre?
Marzio
Marzio
O estinto o vivo
O estinto o vivo
sarà dall'armi nostre
sarà dall'armi nostre
il più illustre trofeo.
il più illustre trofeo.
Se ancor non cadde,
a momenti ei cadrà.
De' tuoi seguaci
De' tuoi seguaci
950
lo stuol disperso intanto
1210
lo stuol disperso intanto
salvo ti vegga e t'accompagni al trono
salvo ti vegga e t'accompagni al trono
di cui Roma al suo amico oggi fa dono.
di cui Roma al suo amico oggi fa dono.
N° 23 Aria
Marzio
    Se di regnar sei vago,
    Se di regnar sei vago,
già pago è il tuo desio,
già pago è il tuo desio,
955
e se vendetta vuoi
1215
e se vendetta vuoi
di tutti i torti tuoi,
di tutti i torti tuoi,
da te dipenderà.
da te dipenderà.
    Di chi ti volle oppresso
    Di chi ti volle oppresso
già la superbia è doma,
già la superbia è doma,
960
mercé il valor di Roma,
1220
mercé il valor di Roma,
mercé quel fatto istesso
mercé quel fatto istesso
che ognor ti seguirà.
che ognor ti seguirà.
(Parte col suo seguito.)
(Parte col suo seguito.)
SCENA IX
SCENA IX
Farnace solo.
Farnace.
Recitativo accompagnato
Farnace
Vadasi…
Vadasi…
Oh ciel, ma dove
Oh ciel, ma dove
spingo l'ardito piè!
spingo l'ardito piè!
Mi porge, è vero,
1225
fortuna il crin; ma qual orrendo eccesso
per appagar mie brame,
per vendicar miei torti
mi costringe a compir!
965
Ah vi risento,
Ah vi risento,
o sacre di natura
o sacre di natura
voci possenti, o fieri
1230
voci possenti, o fieri
rimorsi del mio cor. Empio a tal segno,
rimorsi del mio cor. Empio a tal segno,
no, ch'io non son,
no, ch'io non son,
e a questo prezzo, a questo,
e a questo prezzo, a questo,
trono,
trono,
Aspasia, Romani, io vi detesto.
Aspasia, Romani, io vi detesto.
N° 24 Aria
Farnace
970
    Già dagli occhi il velo è tolto,
    Già dagli occhi il velo è tolto,
vili affetti, io v'abbandono:
1235
vili affetti, io v'abbandono:
son pentito e non ascolto
son pentito e non ascolto
che i latrati del mio cor.
che i latrati del mio cor.
    Tempo è omai che al primo impero
    Tempo è omai che al primo impero
975
la ragione in me ritorni:
la ragione in me ritorni:
già ricalco il bel sentiero
1240
già ricalco il bel sentiero
della gloria e dell'onor.
della gloria e dell'onor.
(Parte.)
(Parte.)

Atrio terreno, corrispondente a gran cortile nella reggia di Ninfea, da cui si scorgono in lontano i navigli romani che abbruciano sul mare.

Gran cortile nella reggia di Ninfea, da cui si scorgono in lontano i navigli romani che abbruciano sul mare.
SCENA X
SCENA X
Nell'aprirsi della scena, preceduto intanto dalle sue guardie e portato sopra una spezie di cocchio formato dall'intreccio di vari scudi, si avanza Mitridate ferito. Gli vengono al fiancoSifare ed Arbate, e lo siegue il rimanente delle milizie.
Nell'aprirsi della scena si vedono, dagli Asiatici respinti con vigore, i Romani che, di qua e di là fuggendo confusamente, si dileguano. Preceduto intanto dalle sue guardie e portato sopra una spezie di cocchio formato dall'intreccio di vari scudi, si avanza Mitridate ferito. Gli vengono al fianco Sifare ed Arbate, e lo siegue il rimanente delle milizie.
Recitativo
Mitridate
Mitridate
Figlio, amico, non più. La sorte mia
Figlio, amico, non più. La sorte mia
dall'amor vostro esige altro che pianto.
dall'amor vostro esige altro che pianto.
Quanto al ciel piacque e quanto
1245
fu in mio poter, l'Asia ed il mondo oppresso
vendicato ho finor. Nemico a Roma,
a un tirannico giogo
il collo non piegai: d'infausti giorni
per me più che per altri
1250
van ripieni i suoi fasti, e son mie glorie
fin le perdite mie, le sue vittorie.
980
Se morte intempestiva
Se morte intempestiva
tronca i disegni miei, se a Mitridate
tronca i disegni miei, se a Mitridate
spirar più non è dato
spirar più non è dato
come bramò dell'arsa Roma in seno,
1255
come bramò dell'arsa Roma in seno,
brando straniero almeno
brando straniero almeno
985
non ha l'onor del colpo. Ei cade estinto,
non ha l'onor del colpo. Ei cade estinto,
ma di sua mano, e vincitor, non vinto.
ma di sua mano, e vincitor, non vinto.
Sifare
Sifare
Perché, avverso destino,
Perché, avverso destino,
atto sì disperato
1260
atto sì disperato
prevenir non potei!
prevenir non potei!
Mitridate
Mitridate
Per tempo ancora
Per tempo ancora
990
giungesti, o figlio. Hanno i miei sguardi estremi
giungesti, o figlio. Hanno i miei sguardi estremi
la tua fé rimirata e 'l tuo valore.
la tua fé rimirata e 'l tuo valore.
Per te prostrate al suolo
Per te prostrate al suolo
giaccion l'aquile altere.
1265
giaccion l'aquile altere,
a rivi il sangue
per le vie di Ninfea
scorre per te de' miei nemici, e morde
più d'un roman quella catena istessa
che a me già minacciò, quella cui tanto
Presso a cader poc'anzi
1270
presso a cader poc'anzi
995
del nemico in poter ebbi in orrore,
del nemico in poter ebbi in orrore,
che pria morir che d'incontrarla elessi.
che pria morir che d'incontrarla elessi.
Potessi almen, potessi
Potessi almen, potessi
egual premio a tant'opre…
egual premio a tant'opre…
SCENA XI
SCENA XI
Aspasia e detti.
Aspasia e detti.
Recitativo
Mitridate
Mitridate
Ah vieni, o dolce
Ah vieni, o dolce
dell'amor mio tenero oggetto e scopo
1275
dell'amor mio tenero oggetto e scopo
1000
di mie furie infelice. Ad esse il cielo
di mie furie infelice. Ad esse il cielo
non invan ti sottrasse, e puoi tu sola
non invan ti sottrasse, e puoi tu sola
scontar gli obblighi miei. Scarsa mercede
scontar gli obblighi miei. Scarsa mercede
sarebbe a un figlio tal scettro e corona
sarebbe a un figlio tal scettro e corona
senza la destra tua. Dal grato padre
1280
senza la destra tua. Dal grato padre
1005
l'abbia egli in dono, e possa eterno obblio
l'abbia egli in dono, e possa eterno obblio
fra tantoAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
frattanto
cancellar dai vostri cori
frattanto cancellar dai vostri cori
la memoria crudel de' miei furori.
la memoria crudel de' miei furori.
Aspasia
Aspasia
Vivi, o signor, e ad ambi almen conserva,
Vivi, o signor, e ad ambi almen conserva,
se felici ne vuoi,
1285
se felice ne vuoi,
1010
il maggior d'ogni ben ne' giorni tuoi.
il maggior d'ogni ben ne' giorni tuoi.
Mitridate
Mitridate
Già vissi, Aspasia. Omai provvedi, o figlio,
Già vissi, Aspasia. Omai provvedi, o figlio,
alla tua sicurezza.
alla tua sicurezza.
Invan da tanti
e sì forti nemici
1290
difenderti presumi. Ancorché vinti,
di nuovo ad assalirti ira e dispetto
li condurrà più baldanzosi. Altrove,
finché a te lo concede
la fuga lor, per riparar tue forze,
1295
la tua vita, il tuo nome
corri a celar. D'ogni dover t'assolvo
richiesto alla mia tomba.
Sifare
Sifare
Ah lascia, o padre,
Ah lascia, o padre,
che pria sul reo Farnace
che pria sul reo Farnace
vada a punir…
vada a punir…
SCENA XII
SCENA XII
Ismene con Farnace che si getta a' piedi di Mitridate, e detti.
Ismene con Farnace che si getta a' piedi di Mitridate, e detti.
Recitativo
Ismene
Ismene
Reo non si chiami, o sire,
Reo non si chiami, o sire,
1015
chi reca illustri prove al regio piede
1300
chi reca illustri prove al regio piede
del pentimento suo, della sua fede.
del pentimento suo, della sua fede.
Opra son di Farnace
Opra son di Farnace
quegl'incendi che miri. Egli di Roma
quegl'incendi che miri. Egli di Roma
volse in danno quell'armi
volse in danno quell'armi
1020
e quella libertà ch'ebbe da lei,
1305
e quella libertà ch'ebbe da lei,
né per tornare innanzi
né per tornare innanzi
col bel nome di figlio al padre amato
col bel nome di figlio al padre amato
ebbe rossor di diventarle ingrato.
ebbe rossor di diventarle ingrato.
Mitridate
Mitridate
Numi, qual nuova è questa
Numi, qual nuova è questa
1025
gioia per me! Sorgi, o Farnace, e vieni
1310
gioia per me! Sorgi, o Farnace, e vieni
agli amplessi paterni.
agli amplessi paterni.
(Si alza Farnace e bacia al padre la mano.)
(Si alza Farnace e bacia al padre la mano.)
Or che ritorni
degno di me, per te ritorno anch'io
qual ero un giorno: a' tuoi trascorsi accordo
generoso il perdon, t'assolvo e tutta
Già rendo a te la tenerezza mia.
1315
già rendo a te la tenerezza mia.
Piaccia agli dèi che fia
costante il pentimento e che non debba
di Mitridate un figlio
contar fra' suoi nemici
1320
un'altra volta ancor l'Asia tradita.
Farnace
Finché avrò spirto e vita,
a te, signor, lo giuro,
per la sua libertà, per la sua gloria
combatterò. Se la promessa obblio,
1325
piombi sul capo mio
l'ira del ciel che m'ode, e a tal mi scorga
di miserie e di mali orrido estremo,
che una mano io non trovi
che voglia per pietà squarciarmi il seno.
Mitridate
Basta così: moro felice appieno.
1330
Basta così: moro felice appieno.
(Vien portato dentro la scena.)
Farnace ed Ismene
    Gran monarca, al tuo perdono
qual mercede renderò?
Sifare ed Aspasia
    Re possente, a sì bel dono
come grata mai sarò?
Mitridate
1335
    Se a me grati esser bramate,
Roma odiate, altro non vuo'.
N° 25 Coro
Aspasia, Sifare, Ismene, Arbate, Farnace
Sifare, Aspasia, Farnace, Ismene ed Arbate
    Non si ceda al Campidoglio,
    Non si ceda al Campidoglio,
1030
si resista a quell'orgoglio
si resista a quell'orgoglio
che frenarsi ancor non sa.
che frenarsi ancor non sa.
    Guerra sempre e non mai pace
1340
    Guerra sempre e non mai pace
da noi abbia un genio altero
da noi abbia un genio altero
che pretende al mondo intero
che pretende al mondo intero
1035
d'involar la libertà.
d'involar la libertà.
FINE DEL DRAMMA.
FINE DEL DRAMMA.