Kritische Edition des Librettos       Diplomatische Übertragung des Librettos 
SCENA III
 
FScena III.
 
Camera nobile in Casa di Sempronio.
Bocconio, indi Bettina, poi Pulcherio.
 
Sempronio, indi Laurina, poi Fernando.
Bocconio
 
Semp:
    Son disperato affatto,
 
Son Disperato affatto,
son furibondo e matto:
 
Son furibondo, e matto:
voglio parlar col giudice,
 
Voglio parlar col giudice,
805
mi voglio vendicar.
 
Mi vogljo vendicar. (vuol partire, e s'incontra in Laurina.)
(Vuol partire e s'incontra in Bettina.)
 
Bettina
 
Laur:
    Cos'è, dove correte?
 
Cos'è dove correte?
Un stupido voi siete:
 
Un stupido voi siete:
già tutti vi deridono,
 
Già tutti vi deridono,
fatevi rispettar.
 
Fatevi rispettar.
Bocconio
 
Semp:
810
    Tu mi faresti dire…
 
Tu mi faresti dire (di nuovo vuol partire, e s'incontra in fernando)
(Di nuovo vuol partire e s'incontra in Pulcherio.)
 
Bettina
 
Laur:
Scusate, siete un pazzo.
 
Scusate siete un Pazzo
Pulcherio
 
Fern:
Cos'è questo schiamazzo?
 
Cos'e questo schiamazzo?
Si sente sulla strada.
 
Si sente sulla strada;
Sarete ormai la favola
 
Savette ormai la favola
815
di tutte le persone…
 
Di tutte le Persone…
La gente sul balcone
 
La gente sul Balcone
si venne ad affacciar.
 
Si venne ad affacciar.
Bettina
 
Laur:
    Bravo, che bell'amico.
 
Bravo, che bell'amico.
Bocconio
 
Semp:
Siete voi pur d'accordo.
 
Siete voi pur d'accordo
a tre
 
Fern:/Laur:/Semp:/a. 3.
820
(Non so da questo intrico
 
(Non sò da questo intrico.)
se ne potrò scappar.
 
(Se ne potrò scappar.
Vuo' fare un terribilio,
 
Vuò fare un terribilio)
me l'hanno da pagar.)
 
Me l'hanno da pagar.
Bettina
 
Laur.
Il caro Don Asdrubale
 
Il caro Don Anibale
825
fare il vago gentil colla romana?
 
Fare il vago gentil colla Romana?
Bocconio
 
Semp:
A guisa di befana
 
A quisa di Befana
farmi star all'oscuro… Campi Elisi,
 
Tarmi star all'oscuro… Campi Elisi,
spiriti, ombre vaganti… e dove stiamo?
 
Spiriti, ombre vaganti… e dove stiamo
In Algeri, al Tonchino,
 
In Algieri, al Tonchino,
830
nell'Arabia deserta o nel Pichino?
 
Nell'Arabia deserta, ò nel Pichino?
Pulcherio
 
Fern:
Via, s'è fatto per ridere,
 
Via s'è fatto per ridere,
per rallegrar Eugenia.
 
Per rallegrar Emilia
Bocconio
 
Semp:
Io voglio insomma
 
Io vogljo insomma
la sposa a me promessa, o in quest'istante
 
La sposa a me promessa ò in quest'istante
me ne vado dal giudice.
 
Me ne vado dal giudice.
Pulcherio
 
Fern.
(Che sento!)
 
(Che sento!)
835
E perché far volete
 
E perchè far volete
una publicità sì clamorosa?
 
Una publicità si clamorosa?
Bocconio
 
Semp:
Perché voglio la sposa.
 
Perchè voglio la sposa.
Bettina
 
Laur:
Ed io vuo' Don Asdrubale:
 
Ed jo vuò Don Anibale
ei m'ha promesso…
 
FEi m'ha promesso…
Pulcherio
 
Fern:
(Peggio.) Cosa dite?
 
(Peggio) Cosa dite?
840
Vi diede egli parola?
 
Vi diede Egli parola?
Bettina
 
Laur:
A dire il vero
 
A dire il vero
non me l'assicurò,
 
Non me L'assicurò,
ma con un forse quasi si spiegò.
 
Ma con un forse, quasi si spiegò
Bocconio
 
Semp:
Io con tutti i capitoli
 
Io con tutti i capitoli
non mi posso sposar, e tu pretendi
 
Non mi posso sposar, et tu pretendi
845
marito con un forse?
 
Marito con un forse?
Pulcherio
 
Fern:
(A Bettina.)
 
Perdonatemi:
 
Perdonatemi: (a Laurina)
non è parola decisiva.
 
Non è parola decisiva.
Bocconio
 
Semp:
Oibò.
 
Oibò.
Pulcherio
 
Fern.
Basta: so io, so io quel che farò.
 
Basta: sò jo, sò jo, quel che farò.
Bocconio
 
Semp:
Eh lasciatela dire.
 
Eh Lascjatela dire.
Discorriamo fra noi. La locazione…
 
Discorriamo frà noi. La Locazione;…
850
voglio dire i capitoli…
 
Voglio dire i Capitoli…
Bettina
 
Laur:
(Strepitando e interrompendo sempre Bocconio.)
 
Discordie,
 
Discordie, (strepitando, e interrompendo sempre Sempronio)
inimicizie, gelosie, sospetti
 
Inimicizie, gelosie, sospetti
voglio sparger fra loro:
 
Vogljo sparger frà loro:
cento romane non mi fan paura.
 
Cento Romane non mi fan paura.
Bocconio
 
Semp:
Per un forse… ma questa è seccatura,
 
Per un forse… ma questa è seccatura
855
nepote mia.
 
Nepote mia.
Pulcherio
 
Fern.
Mi sembra
 
Mi sembra
la vostra pretenzione mal fondata.
 
La vostra pretenzione mal fondata.
Bettina
 
Laur:
(Ah purtroppo lo so: son disperata.)
 
(Ah purtroppo lo sò: son disperata.)
Bocconio
 
Semp:
Via, seguitiamo, se si può…
 
Via seguitiamo, se si può…
Bettina
 
Laur:
Ma adesso
 
Ma adesso
ci entra il puntiglio, caro zio.
 
Ci entra il puntigljo, caro Zio
Bocconio
 
Semp.
Nipote,
 
Nipote,
860
per un forse il puntiglio?
 
Per un forse il puntigljo
(Or ora, senza forse, la scapiglio.)
 
(Or'ora, senza forse, la scapigljo)
Bettina
 
Laur:
Bisogna compatirci.
 
Bisogna compatirci
Basta un'occhiata ancor, basta un sorriso…
 
Basta un'occhiata ancor, basta un sorriso…
Bocconio
 
Semp:
Un forse…
 
Un forse
Bettina
 
Laur:
E di che sorte: le ragazze
 
E di che sorte: se Ragazze
865
si lusingano subito
 
Si Lusingano subito
per vanità d'esser chiamate spose.
 
Per vanità d'esser chiamate spose.
(Ah che purtroppo, oh dio!
 
(Ah che pur troppo oh Dio!
di questa vanità patisco anch'io.)
 
Di questa vanità patisco anch'jo.)
    Un leggiadro giovinetto
 
    Un leggiadro giovinetto
870
nel vedere una zitella,
 
Nel vedere una Zitella
se un tantin le fa l'occhietto,
 
FSe un tantin le fà L'occhietto,
se le dice "siete bella",
 
Se le dice, siete bella:
se s'arrischia a dir "chi sa?…
 
Se s'arrischia a dir; chi sà?…
potrebb'esser… si vedrà…",
 
Potrebb'esser… si vedrà…
875
poverina, già si crede
 
Poverina già si crede
d'esser sposa e già si vede
 
D'esser sposa, e già si vede
per la casa a saltellar.
 
Per la casa a satellar.
    Pria lo dice, ma pian piano,
 
    Pria lo dice, ma pian piano
nell'orecchio alla vicina;
 
Nell'orecchio alla Vicina;
880
poi lo sa, di mano in mano,
 
Poi lo sà di mano in mano
la scuffiara e la spazzina;
 
La scuffiara, e la spazzina;
se promette di tacere,
 
Se promette di tacere,
lo sa ancor il perucchiere;
 
Lo sà ancor'il Perucchiere;
e per tutto il vicinato
 
E per tutto il Vicinato
885
s'incomincia a publicar.
 
S'incomincia a publicar.
    Donne mie, da me apprendete
 
    Donne mie da mè apprendete
a dar peso alle parole;
 
A dar peso alle parole;
e semmai alcun vi vuole,
 
E semmai alcun vi vuole,
solo il giorno lo direte
 
Solo il giorno lo direte,
890
che v'andate a maritar.
 
Che v'andate a maritar
(Parte.)
 
SCENA IV
 
Scena IV.
Bocconio e Pulcherio, poi Don Asdrubale.
 
Sempronio, e Fernando, poi D. Anibale
Bocconio
 
Semp:
Che ciarliera!
 
Che ciarliera!
Pulcherio
 
Fern:
Peraltro ha del talento:
 
Peraltro hà del talento,
è bizzarra e graziosa.
 
E bizzarra, e graziosa.
Bocconio
 
Semp:
Questa sera
 
Questa sera
insomma io vorrei fare il matrimonio.
 
Insomma jo vorrei fare il Matrimonio.
Don Asdrubale
 
D: An.
Amico… (Ohimè, che vedo! È qui Bocconio.)
 
Amico… (oimè che vedo! è qui Sempronio.)
Bocconio
 
Semp:
(Fremendo.)
 
895
(Ah Saturno, Saturno,
 
(Ah Saturno, Saturno
quest'è persecuzione e tirannia.)
 
quest'è persecuzione, e tirannia.) (fremendo)
Don Asdrubale
 
D: An:
Che forse vi disturbo? Vado via.
 
Che forse vi disturbo? vado via.
Pulcherio
 
Fern:
Anzi, abbiamo bisogno
 
Anzi abbiamo bisogno
d'un consiglio da voi.
 
D'un consigljo da voi.
Bocconio
 
Semp:
(Piano a Pulcherio.)
 
Come! Da lui?
 
Come da lui? (piano a fernando)
900
Che siete pazzo?
 
Che siete pazzo?
Don Asdrubale
 
D: An.
Io posso
 
Io posso
dar consigli di guerra.
 
Dar consiglj di guerra.
Pulcherio
 
Fern:
È un consiglio amoroso.
 
E un consigljo amoroso.
Don Asdrubale
 
D: An.
Anche d'amore
 
Anche d'amore
discorre volontieri un militare.
 
Discorre volontieri un Militare.
 
Semp:
Dite pur, ch'io son pronto ad ascoltare.
 
Dite pur ch'jo son pronto ad ascoltare.
Pulcherio
 
Fern:
 
905
Dunque sappiate, amico,
 
Dunque sappiate, Amico,
ch'ei stabilì le nozze
 
FCh'ei stabili le Nozze
colla signora Eugenia, e mi diceva
 
Colla Signora Emilia, e mi diceva,
che sarebb'ora alfine
 
Che sarebb'ora alfine
di porgerle la mano.
 
Di porgele la mano.
Don Asdrubale
 
D: An.
Come, come?
 
Come, come?
910
E in faccia mia s'azzardano
 
E in faccia mia s'azzardano
queste proposizioni?
 
Queste proposizioni
Bocconio
 
Semp:
(Piano a Pulcherio.)
 
Amico, attento,
 
Amico attento (piano a fernando)
che costui mi sbudella.
 
Che costui mi sbudella
Pulcherio
 
Fern:
(Piano a Bocconio.)
 
Non temete.
 
Non temete
(A Don Asdrubale.)
 
Ma caro Don Asdrubale,
 
Ma caro Don Anibale,
egl'ha qualche ragione;
 
Egl'hà qualchè ragione;
915
ricorrerà dal giudice,
 
Ricorrerà dal giudice,
dal vostro colonnello,
 
Dal vostro Colonello,
e si farà sentire.
 
E si farà sentire.
Don Asdrubale
 
D: An:
(Piano a Pulcherio.)
 
Per carità, procura d'impedire.
 
Per Carità procura d'impedire.
Pulcherio
 
(Piano a Don Asdrubale.)
 
Lasciate far.
 
(Lascjate far)
(A Bocconio.)
 
Di grazia,
 
di grazia (piano a Sempronio)Der Name „Sempronio“ in der szenischen Anweisung „(piano a Sempronio)“ ist sinngemäß zu „Don Asdrubale“ korrigiert worden, da sich Pulcherio hier mit seinem Satz „Lasciate far.“ offensichtlich nicht an Bocconio/Sempronio, sondern an Don Asdrubale wendet.
920
cosa direte al giudice?
 
Cosa direte al giudice?
Bocconio
 
Semp:
Dirò,
 
dirò.
belbello e senza ardire,
 
Belbello, e senza ardire,
tutto quello che so,
 
Tutto quello, che so;
state a sentire.
 
state a sentire. (a fernando)Die szenische Anweisung „(a fernando)“ ist sinngemäß auf die vorhergehende Frage von Bocconio/Fernando („Di grazia, / cosa direte al giudice?“) bezogen worden.
    Bocconio, figlio maschio
 
    Sempronio figljo maschio
del quondam signor Mario
 
Del quondam Signor Mario,
925
che andava per suo svario
 
Che andava, per suo svario,
vestito in capriolè…
 
Vestito in capriolè…
    Ma voi perché ridete?
 
Ma voi perchè ridete?
Ché dico qualche favola?
 
Che dico qualche favola?
Ché forse il ver non è?
 
Che forse il ver non è?
930
    La casa Pipistrelli
 
La casa Pipistrelli
fu sempre ricca e nobile,
 
Fù sempre ricca, e nobile,
e se non lo sapete,
 
E se non lo sapete,
sentitelo da me.
 
Sentitelo da mè.
    Il mio bisavolo ebbe l'onore
 
    Il mio Bisavolo ebbe L'onore
935
d'aver due schiaffi da un viceré,
 
D'aver due schiaffi da un Vicerè,
ed il mio nonno fu l'inventore
 
Ed il mio Nonno fù l'inventore
delle calzette col barulé.
 
Delle Calzette col barulè.
    Il Conte Sgrana, ch'è nella Cina,
 
Il Conte Sgrana, ch'e nella Cina,
è zio carnale di mia cugina;
 
E Zio Carnale di mia cugina;
940
la mia sorella sposò un dentista,
 
La Mia sorella sposo un dentista,
la mia cugina sposò un copista,
 
La mia Cugina sposò un copista,
e la mattina quando s'alzavano
 
E la Mattina quando s'alzavano,
prendean lezione di minué.
 
Prendean Lezzione Di Minuè.
    Or dunque il giudice, sentendo il torto
 
Or dunque il giudice, sentendo il torto
945
fatto ad un nobile come son io,
 
Fatto ad un Nobile come son'jo,
dovrà decidere a modo mio
 
Dovrà decidere a modo mio
e la giustizia farammi affé.
 
E la giustizia farammi affè. (parte)
(Parte.)
 
SCENA V
 
FScena V
Don Asdrubale e Pulcherio.
 
Don Anibale, e Fernando.
Don Asdrubale
 
D: A:
Non vorrei che costui
 
Non vorrei, che costui
facesse qualche passo…
 
Facesse qualche passo…
Pulcherio
 
Fern:
Eh non lo temo;
 
Eh non lo temo;
950
è sciocco al maggior segno, anzi fra poco
 
E scjocco al maggior segno, anzi frà poco
per finir di burlarlo
 
Per finir di burlarlo,
vedrete, sì, vedrete un nuovo intrico.
 
Vedrete si vedrete un nuovo intrico:
Presto, di qua partiamo;
 
Presto di quà partiamo;
so ben io quel che penso e quel che dico.
 
Sò ben'jo quelche penso, e quel che dico. (partono)
(Partono.)
 
SCENA VIIm handschriftlichen Libretto zu Lo sposo deluso sind im Vergleich zur Vorlage Le donne rivali Rom 1780 die Szenen I, VI und IX neu hinzugedichtet worden.
 
Scena VI.
Gervasio, poi Metilde tutta frettolosa.
 
Geronzio, poi Metilde tutta frettolosa.
Gervasio
 
Ger:
955
Ormai tempo sarebbe
 
Ormai tempo sarebbe,
che della virtuosa
 
Che della virtuosa
ne penetrassi il core
 
Ne penetrassi il core,
e, s'ella poi volesse, alfin sposarla.
 
E s'ella poi volesse, alfin sposarla.
Si cerchi dunque.
 
Si cerchi dunque.
960
Ma eccola qui appunto.
 
Ma eccola qui appunto:
(Vedendola in smania e frettolosa.)
 
Dove corri, Metilde?
 
Dove corri Metilde? (vedendola in smania, e frettolosa)
Cosa fu? Che t'avvenne?
 
Cosa fù? che t'avvenne?
Metilde
 
Met:
(Non vorrebbe fermarsi.)
 
Lasciami andare.
 
Lascjami andare. (non vorrebbe fermarsi.)
Gervasio
 
Ger:
Ma narrami: qual caso
 
Ma narrami qual caso
ti tien così turbata?
 
Ti tien cosi turbata?
Metilde
 
Met:
(Con affettate lagrime.)
 
965
Sappi che quel ribaldo
 
Sappi, che quel ribaldo (con affettate Lagrime)
di Don Asdrubal mio,
 
Di Don Anibal mio,
dopo d'avermi data
 
Doppo d'avermi data
parola di sposarmi,
 
Parola di sposarmi,
in oggi me la niega,
 
In oggi me la niega,
970
mi deride, m'insulta.
 
Mi deride m'insulta:
Dal giudice andar voglio,
 
Dal Giudice andar vogljo
giacché in tal guisa egli mi tratta e stanca.
 
Giacchè in tal guisa, Egli mi tratta, e stanca.
Gervasio
 
Ger:
Ebben, s'egli vi manca,
 
Ebben s'egli vi manca
or qua son io
 
Or quà son'jo,
975
che, quando voi vogliate,
 
Che quando voi vogljate,
far posso le sue veci.
 
Far posso le sue veci.
Metilde
 
Met:
Orsù non m'affannate,
 
Orsù non m'affannate,
che abbastanza mi strazia il fato rio;
 
Che abbastanza mi strazia il fato rio;
sentite ben: vivete in speme, addio.
 
Sentite ben. vivete in speme: addio. (parte)
(Parte.)
 
Gervasio
 
Ger:
980
Così mi lascia!
 
Cosi mi Lascja!
Viver dovrò in speranza?
 
Viver dovrò in speranza?
Che poi alla fin sperando
 
Che poi alla fin sperando,
perloppiù se ne muore ognun ca… cantando.
 
Perloppiù se ne muore ognun cac…Die Zeichenfolge „cac..“ vor „cantando“ ist in der Handschrift des Librettos nicht eindeutig leserbar, insbesondere der dritte Buchstabe „c“. Weitere Lesarten sind hier möglich, wiewohl weniger wahrscheinlich: „can..“ / „cai..“ / „cae..“.
Es ist nicht auszuschließen, dass der Librettist sich hier ein äußerst derbes Wortspiel („perloppiù se ne muore ognun cac… cantando“, wörtlich: „meistens stirbt jeder kack… singend“) erlaubt hat. Andererseits würde eine so vulgäre Andeutung im Kontext des Textes befremdlich wirken. Es ist daher ebenso möglich, dass der Librettist hier durch die Trunkierung des Wortes und die Auslassungspunkte nur Gervasios Stottern am Ende des Rezitativs zum Ausdruck bringen wollte, da der Elfsilbler durch die Zeichenfolge eine metrisch überzählige Silbe erhält.
Die Edition belässt die Zeichenfolge „ca…“ ohne den undeutlichen Buchstaben „c“, sodass am Schluss des Rezitativ Gervasios Stottern bleibt, ohne die Möglichkeit einer Zweideutigkeit ganz auszuschließen.
cantando. (parte)
(Parte.)
 
SCENA VII
 
FScena VII
Don Asdrubale e Bettina con un servo in disparte, poi Eugenia.
 
D. Anibale, e Laurina con un servo in disparte, poi Emilia.
Don Asdrubale
 
D: An.
Vorrei persuadere
 
Vorrei persuadere
985
la cara sposa, oh dio,
 
La cara sposa, oh Dio,
della mia fedeltà, dell'amor mio.
 
Della mia fedeltà, dell'amor mio.
Bettina
 
Laur:
(Al servo.)
 
Senti quel ch'hai da far…
 
Senti quel, ch'hai da far…
(Vedendo Don Asdrubale.)
 
Ma è qua costui?
 
ma è quà costui? (al servovedendo D. Anibale.)
Ascoltiam ciò che dice.
 
Ascoltiam ciò che dice
Don Asdrubale
 
D. An.
(Passeggiando tutto pensieroso.)
 
Oh ciel! Credermi amante
 
Oh Ciel! credermi amante (passeggiando tutto pensieroso)
990
di quella pazza di Bettina…
 
Di quella pazza di Laurina…
Bettina
 
Laur:
(Io pazza?
 
(Io pazza?
Te n'avvedrai.)
 
Te n'avvedrai)
(Sottovoce al servo, dandogli un foglio.)
 
Sta' attento: semmai giunge
 
stà attento semmai giunge (sotto voce al servo, dandogli un vogljo)
Eugenia in questo luogo,
 
Emilia in questo Luogo;
ad Asrubale allora
 
Ad Anibale allora
995
consegnerai quel foglio.
 
Consegnerai quel Fogljo,
Udisti? (Almeno vendicar mi voglio.)
 
Udisti? almeno vendicar mi vogljo.) (parte)
(Parte.)
 
Don Asdrubale
 
D. An.
E se il nuovo raggiro di Pulcherio,
 
E se il nuovo raggiro di fernando,
come il primo, va a vuoto?… Amore, Amore!
 
Come il primo, và a vuoto?… amore, amore!
Eugenia
 
Emil:
Sì, Amor purtroppo t'ha ferito il core.
 
Si Amor purtroppo t'hà ferito il core.
Don Asdrubale
 
D. An.
1000
Per voi.
 
Per voi
Eugenia
 
Emil:
Di' per Bettina.
 
Di per Laurina.
Don Asdrubale
 
D. An:
Ah il ciel mi fulmini.
 
Ah il ciel mi fulmini.
Eugenia
 
Emil:
Basta così.
 
Basta cosi;
Per questa volta ancora
 
Per questa volta ancora
ti credo, anima mia;
 
Ti credo, anima mia;
ma risolver bisogna: o tu mi sposa
 
Ma risolver bisogna, ò tu mi sposa
1005
in quest'istesso giorno,
 
In quest'istesso giorno,
o alla mia patria disperata io torno.
 
O alla mia Patria disperata jo torno.
Don Asdrubale
 
D: An:
(Al servo che gli presenta il biglietto.)
 
Sarà qualche disfida:
 
Sarà qualche diffida: (al servo, che gli presenta il Biglietto)
volontieri l'accetto.
 
Volontieri L'accetto.
È di Bettina…
 
E di Laurina…
(Vuol renderlo al servo, ma questi fugge.)
 
Prendi, non lo voglio.
 
prendi, non vogljo; (vuol renderlo al servo ma questi fugge)
1010
(Oh fatal contratempo!)
 
(Oh fatal contratempo!)
Eugenia
 
Emil:
 
A me quel foglio…
 
A me quel Fogljo…
Don Asdrubale
 
D: An:
Sì, leggetelo pur; sarà un biglietto
 
Si leggetelo pur, sarà un Bigljetto
pien d'ira e di furore,
 
Pien d'ira e di furore,
perch'io non l'amo!
 
Perch'jo non L'amo!
Eugenia
 
Emil:
(Oh dio, mi trema il core.)
 
(Oh Dio mi trema il core.)
(Legge.)
 
"Carissimo mio ben, giacché voi siete
 
"Carissimo mio Ben, giacchè voi siete (legge)
1015
risoluto d'amarmi…"
 
"Risoluto d'amarmi…
Don Asdrubale
 
D. An:
Non è vero,
 
Non è vero,
da uomo onesto vel giuro.
 
Da uomo onesto vel giuro,
Eugenia
 
Emil:
Taci, iniquo, spergiuro.
 
Taci iniquo spergiuro.
(Seguita a leggere.)
 
"…chiedete la mia mano
 
"Chiedete la mia mano (seguita a leggere.)
a Bocconio mio zio, con patto espresso
 
"A Sempronio mio Zio, con patto espresso.
1020
d'abbandonar Eugenia,
 
"D'abbandonar'Emilia,
qui dal Tarpeo per insultar venuta;
 
"Qui dal Tarpèo per insultar venuta;
e Bettina, che scrive, vi saluta."
 
F"e Laurina, che scrive, vi saluta.
Nega adesso se puoi; lo senti, indegno,
 
Nega adesso sè puoi; lo senti indegno
come sono schernita?
 
Come sono schernita?
Don Asdrubale
 
D. An:
È un'impostura:
 
È un impostura:
1025
sulle fiamme, cospetto!
 
Sulle fiamme cospetto!
ora mi gettarei. Sentimi, o cara.
 
Ora mi gettarei: sentimi, o cara.
Eugenia
 
Emil:
Ah no; parti, crudel…
 
Ah no: parti crudel…
Don Asdrubale
 
D. An:
Che pena amara!
 
Che pena amara!
Eugenia
 
Emil:
Questa dunque, spietato, è la mercede
 
Questa dunque, spietato, è la mercede,
che rendi all'amor mio?
 
Che rendi all'amor mio?
1030
Ti piango estinto, oh dio!
 
Ti piango estinto, oh Dio!
fra l'orror delle stragi e della morte…
 
Fra L'orror delle straggj! e della Morte…
Mi destina la sorte
 
Mi destina la sorte
uno sposo abborrito,
 
Uno sposo abborito,
e ti ritrovo intanto
 
E ti ritrovo intanto
1035
a due rival, che spreggionmi, accanto.
 
A due Rival, che spreggionmi, d'accanto.
Minacciata, avvilita,
 
Minacciata avvilita,
vilipesa, tradita
 
Vilipesa, tradita
che risolvo, che penso… Ah fuggi, o mostro,
 
Che risolvo, che penso… ah fuggi, o Mostro
volgi altrove le piante,
 
Volgi altrove le piante,
1040
nasconditi al mio sguardo, ingrato amante.
 
Nasconditi al mio sguardo, ingrato amante.
    Dove vo, chi mi consiglia!…
 
    Dove vò, chi mi consiglja!…
Infelice, sventurata!
 
Infelice, sventurata!
Son da tutti abbandonata
 
Son da tutti abbandonata,
e non trovo, oh dio! pietà.
 
E non trovo, oh Dio! pietà.
1045
    Ah crudel, da me che brami?
 
    Ah crudel, da mè che brami?
Ah t'amai purtroppo, oh dio!
 
Ah t'amai pur troppo oh Dio!
Dove un core eguale al mio,
 
Dove un Core equale al mio,
dove mai si troverà?
 
Dove mai si troverà.
    Riveder l'antico amante
 
    Riveder L'antico amante,
1050
e trovarlo un incostante!
 
E trovarlo un incostante!
Giusto ciel, maggiore affanno,
 
Giusto Ciel, maggiore affanno
maggior pena non si dà.
 
Maggior pena non si dà. (parte)
(Parte.)
 
SCENA VIII
 
Scena VIII.
Don Asdrubale, poi Pulcherio.
 
D: Anibale, poi Fernando
Don Asdrubale
 
D: An:
Ah sentimi, mio bene…
 
Ah sentimi, mio bene…
Oh ciel! Se n'è fuggita…
 
Oh Ciel! se n'è fuggita…
1055
E non m'uccido… e ancor rimango in vita?
 
E non m'uccido; e ancor rimango in vita?
Pulcherio
 
Fern:
Amico, buone nuove.
 
Amico, buone nuove.
Don Asdrubale
 
D. An:
Non le spero.
 
Non le spero.
Pulcherio
 
Fern:
Ma perché?
 
Ma perchè?
Don Asdrubale
 
D. An:
Perché Eugenia
 
Perchè Emilia
mi crede amante di Bettina, e or ora
 
Mi crede amante di Laurina, e or'ora
partì di qua sdegnata.
 
Partì di quà sdegnata.
Pulcherio
 
Fern:
Non temete,
 
Non temete,
1060
io penserò a placarla. Or sappi, amico,
 
FIo penserò a placarla. Or sappi, amico,
che un capitan di nave
 
Che un Capitan di Nave
qui venuto da Spagna,
 
Quì venuto da Spagna,
mio confidente, ci darà ogn'aiuto.
 
Mio Confidente, ci darà ogn'ajuto;
Verrete sconosciuto
 
Verrete sconoscjuto
1065
da uffiziale spagnolo.
 
Da Uffiziale spagnolo.
Don Asdrubale
 
D: An:
Oh dèi! che imbroglio!
 
Oh Dei! che imbrogljo!
Ma Eugenia…
 
Ma Emilia…
Pulcherio
 
Fern:
Eugenia anch'essa da spagnola
 
Emilia anch'essa da spagnola
si vestirà; Bocconio, per paura,
 
Si vestirà; Sempronio, per paura,
dovrà cederla a forza.
 
Dovrà cederla a forza
Qui alla nave vicina
 
Qui alla Nave vicina
1070
già l'amico v'attende… Andate…
 
Già L'Amico v'attende… andate…
Don Asdrubale
 
D. An:
Addio.
 
Addio,
Mi raccomando a te, Pulcherio mio.
 
Mi raccomando a tè Fernando mio. (parte)
(Parte.)
 
Pulcherio
 
Fern.
Sento gente appressarsi!
 
Sento gente appressarsi!
Megl'è che mi ritiri
 
Megl'è che mi ritiri,
acciocch'alcun non prendami in sospetto,
 
Acciocch'alcun non prendami in sospetto,
1075
per qualche fin qui stia forse indiretto.
 
Per qualche fin, qui stia, forse indiretto (parte.)
(Parte.)
 
SCENA IXIm handschriftlichen Libretto zu Lo sposo deluso sind im Vergleich zur Vorlage Le donne rivali Rom 1780 die Szenen I, VI und IX neu hinzugedichtet worden.
 
Scena IX
Metilde e Gervasio.
 
Metilde, e Geronzio
Gervasio
 
Ger:
Alfin, cara Metilde,
 
Alfin, cara Metilde,
presso il giudice
 
Presso il giudice,
cosa ottenuto avete
 
Cosa ottenuto avete,
ch'oblighi Don Asdrubale a sposarvi?
 
Ch'oblighi Don Anibale a sposarvi?
Metilde
 
Met:
1080
Sebben per farmi
 
S'ebben per farmi
un merito essenziale
 
Un merito essenziale,
oltre la mia ragione
 
Oltre la mia ragione,
al giudice esponessi
 
Al Giudice esponessi
anche la mia intenzione,
 
Anche la mia intenzione;
gli cantassi dell'arie
 
Gli cantassi dell'arie
1085
gustose ed in battuta
 
Gustose, ed in battuta,
che il fecero languire
 
Che il fecero Languire;
e vari passi a tempo
 
E varj Passi a tempo,
gli marcassi di ballo
 
Gli marcassi di Ballo,
che il fecero stordire,
 
Che il fecero stordire:
1090
io poco da lui ottenni;
 
Io poco da lui ottenni;
ma cospetto d'Orfeo!
 
Ma cospetto d'Orfèo!
che tanto la vuo' vincere,
 
Che tanto la vuo vincere
vuo' ch'a forza mi sposi.
 
Vuò, ch'a forza mi sposi.
Gervasio
 
Ger:
Pur non farete nulla,
 
Pur non farete nulla,
1095
mentre so già di certo
 
Mentre sò già di certo,
ch'Eugenia ei sposerà.
 
FCh'Emilia ei sposerà.
Metilde
 
Met:
Io gli perdono poi se me la fa.
 
Io gli perdono poi se me la fà.
Gervasio
 
Ger:
Voi intanto, per prudenza,
 
Voi intanto, per prudenza,
mettetevi al sicuro
 
Mettetevi al sicuro,
1100
col risolvervi adesso
 
Col risolvervi adesso
di farvi sposa mia.
 
Di farvi sposa mia.
Metilde
 
Met:
(Con alta voce e risentitezza.)
 
Ma voi non v'accorgete
 
Ma voi non v'accorgete (con alta voce, e risentitezza)
d'esser troppo importuno; e in tal mio caso
 
D'esser troppo importuno;
 
E in tal mio caso
siate voi il più prudente.
 
Siate voi il più prudente.
Gervasio
 
Ger:
1105
Io non c'intendo niente,
 
Io non c'intendo niente,
e alfin dirovvi in sole due parole
 
E alfin dirovvi in sole due parole,
che non merita me chi non mi vuole.
 
Che non merita me chi non mi vuole.
    No che non merita
 
    Nò che non merita
la destra mia
 
La destra mia
1110
chi con me strepita,
 
Chi con mè strepita,
chi sol desia
 
Chi sol desia
di farmi piangere,
 
Di farmi piangere,
farmi adirar.
 
Farmi adirar.
    Alfin lagnarmi
 
    Alfin lagnarmi
1115
di più non deggio,
 
Di più non deggio,
ché già le femmine
 
Che già le femmine
sempre al lor peggio
 
Sempre al cor peggio
per sola massima
 
Per soda Massima,
s'han d'attaccar.Wiedergabe des alten, heute nicht mehr gebräuchlichen Sprichworts „Le donne s’attaccano [sempre] al lor peggio“. [Wörtlich: „Die Frauen klammern sich immer an das für sie Schlimmste.“
 
S'han d'attaccar. (Parte.)
(Parte.)
 
Metilde
 
Met:
1120
Bella fu la lezion ch'ei già mi diè;
 
Bella fù la lezzion, ch'ei già mi diè;
ma è buona inver per altre e non per me.
 
Ma è buona inver per altre, e non per mè (parte)
(Parte.)
 


Parte di giardino nella casa di Bocconio corrispondente al lido del mare.
 
SCENA X
 
Scena X.
 
Parte di Giardino nella Casa di Sempronio corrispondente al Lido del Mare.
Bocconio, indi Pulcherio, poi Bettina.
 
Sempronio, indi Fernando, poi Laurina.
Bocconio
 
Semp:
Questi sono i capitoli
 
Questi sono i Capitoli
dal tutor sottoscritti e dalla sposa.
 
Dal Tutor sottoscritti, e dalla sposa.
Io quando prendo moglie?… Se mi salta…
 
Io quando prendo Moglie?… se mi salta…
1125
con questo mio spadone
 
Con questo mio spadone,
faccio di tutti quanti un'uccisione.
 
Faccio di tutti quanti un'uccisione.
Se trovo Don Asdrubale,
 
Se trovo Don Anibale,
cavo il crudel acciaro,
 
Covo il crudel'acciaro,
ticche tacche, gli tiro e poi l'ammazzo.
 
Ticche, tacche, gli tiro, e poi L'ammazzo.
1130
Sì, l'ammazzo senz'altro… Il suol m'inghiotta,
 
Si L'ammazzo senz'altro… il suol m'inghiotta
se non si sente a Tunisi la botta.
 
Se non si sente a Tunisi la Botta.
Pulcherio
 
FFern.
(Guardando verso il lido.)
 
Amico, addio. (La nave
 
Amico addio. (la nave (guardando verso il Lido)
ancora non arriva.)
 
Ancora non arriva.)
Bocconio
 
Semp.
Che guardate?
 
Che guardate?
(Fosse mai Don Asdrubale,
 
(fosse mai Don Anibale
1135
il duellista… Ardire, o miei pensieri.)
 
Il Duellista… ardire, o miei pensieri.)
Pulcherio
 
Fern.
(Vedendosi a poco a poco appressar la nave.)
 
Amico… forestieri…
 
Amico… Forestieri…
nave spagnola.
 
Nave spagnola. (vedendosi a poco a poco appressar la nave)
Bocconio
 
Semp:
In casa mia?
 
In casa mia?
Bettina
 
Laur:
Dall'alto
 
Dall'alto
ho veduto appressarsi a questo lido
 
Hò veduto appressarsi a questo Lido
una nave di Spagna… Potrebb'essere
 
Una nave di Spagna… potrebb'essere
1140
Don Guasco mio fratello…
 
Don Guasco mio fratello…
Pulcherio
 
Fern.
Se non sbaglio
 
Se non sbagljo
ci è dentro un uffiziale.
 
Ci è dentro un uffiziale
Bettina
 
Laur:
E una bella damina.
 
E una bella Damina
Bocconio
 
Semp:
(Si moltiplica ognor la mia ruina.)
 
(Si moltiplica ognor la mia ruina
SCENA XI
 
Scena XI.
Vedesi finalmente approdar la nave con vari soldati, Don Asdrubale finto uffiziale spagnolo con Donna Eugenia vestita parimente alla spagnola, ognun de' quali sbarcano al suono di lieta marcia.
 
Vedesti finalmente approdar la Nave con varj soldati, Don Anibale finto uffiziale spagnolo, con Donna Emilia vestita parimente alla spagnola, ognun de' quali sbarcano al suono di lieta Marchia.
Bocconio, Bettina e Pulcherio che fanno intanto de' complimenti ai medesimi.
 
Sempronio, Laurina, e Fernando, che fanno intanto de' complimenti ai medesimi.
Don Asdrubale
 
D. An:
Segnori, io son Don Ercole,
 
Segnori, jo son Don Ercole,
1145
quell'ombre de Castiglia ch'ha ammattato
 
Quell'ombre de Castiglia, ch'ho ammattato
un miglion d'enemigos,
 
Un migliori d'Enemigos;
terribil cavaliere
 
Trribil Cavaliere,
a cui l'enfierno ancor cava el sombrero.
 
A cui L'Enfierno ancor cava el sombrero.
Bocconio
 
Semp:
(Che baffi arditi che ha costui!)
 
(Che baffi arditi, che hà costui.)
Pulcherio
 
Fern:
(Dovrebbe
 
(Dovrebbe
1150
riuscir bene.)
 
Riuscjr bene.)
Bettina
 
Laur:
(Guardando furbamente.)
 
(O io son cieca, o quella
 
(O jo son cieca, o quella (guardando furbamente.)
io giurerei ch'è Eugenia.)
 
Io giurerei, ch'è Emilia.)
Bocconio
 
Semp:
(Agl'occhi ed al colore
 
(A gl'occhi, e dal colore
mi par la sposa.)
 
Mi par la sposa.)
Eugenia
 
Emil:
(A che m'induci, amore!)
 
(A che m'induci amore.)
(A Bocconio, accennando Bettina.)
 
Chien es esta donzella?
 
Chi en es esta Donzella? (a Sempronio accenando Laurina)
Bettina
 
Laur:
1155
Dell'uffizial Don Guasco io son sorella.
 
Dell'uffizial Don Quasco, jo son sorella.
Eugenia
 
Emil:
Che siento! De Don Guasco?
 
Che siento! de Don Quasco?
Bettina
 
Laur:
 
Sì signora.
 
Si Signora.
Don Asdrubale
 
D. An:
Por mi vida è un soldado
 
Por mi vida è un soldado
de gran valor: l'ho conosciudo.
 
FDe gran Valor: L'hò conoscjudo.
Bettina
 
Laur:
(Eugenia
 
(Emilia
è colei, non v'è dubbio,
 
È colei, non v'è dubbio,
1160
e l'altro è Don Asdrubale… Ma zitta…
 
E L'altro è Don Anibale… ma zitta…
Vuo' divertirmi anch'io,
 
Vuo divertirmi anch'jo,
oh che burla vuo' far.)
 
Oh che burla vuò far.)
(Facendo degl'inchini caricati.)
 
Signor Don Ercole,
 
Signor Don Ercole
son serva sua; madama,
 
Son serva sua; Madama (facendo degl'inchini caricati)
d'accordarmi licenza si compiaccia.
 
D'accordarmi Licenza si compiaccia
Eugenia
 
Emil:
(Sostenuta.)
 
1165
Addios, vaga sennora.
 
Addios, vaga Sennora. (sostenuta)
Don Asdrubale
 
D: An:
 
Addios, mucciaccia.
 
Addios Mucciaccia
SCENA XII
 
Scena XII.
Eugenia, Don Asdrubale, Bocconio e Pulcherio.
 
Emilia, Don Anibale, Sempronio, e Fernando.
Bocconio
 
Semp:
Mi farebbe il favor di dirmi almeno…
 
Mi farebbe il favor di dirmi almeno…
Don Asdrubale
 
D. An.
Oste cosa pretende?
 
Oste cosa pretende? (lo impaurisce talmente, che non sà, che rispondergli)
(Lo impaurisce talmente che non sa che rispondergli.)
 
Pulcherio
 
Fern:
(A Don Asdrubale.)
 
E chi è quell'amabile megera?
 
E chi è quell'amabile Megera! (a don Anibale)
Don Asdrubale
 
D. An:
1170
Esta è la mia sposina e mia muchera:
 
Esta è la mia sposina, e mia Muchera,
l'illustre Donna Fausta, la jermana
 
L'illustre Donna Fausta, la gjermàna
de Donna Eugenia.
 
De Donna Emilia.
Pulcherio
 
Fern:
La sorella è lei
 
La sorella e Lei
della signora Eugenia
 
Della Signora Emilia,
che da Roma qui venne? Oh mi congratulo.
 
Che da Roma qui venne? oh mi congratulo
Bocconio
 
Semp:
1175
Che strana metamorfosi!
 
Che strana Metamorfosi!
Pulcherio
 
Fern.
Ecco appunto
 
Ecco appunto
il signor Don Bocconio che fra poco
 
Il Signor Don Sempronio, che frà poco
dovrà darle la destra.
 
Dovrà darle la Destra.
Bocconio
 
Semp:
(Accostandosi famigliarmente ad Eugenia.)
 
Ora capisco
 
Ora capisco
perché v'assomigliate…
 
Perche v'assomigliate… (accostandosi famigliarmente ad Emil:)
Eugenia
 
Emil:
(Risentita.)
 
Caglia, picaro.
 
Caglià Picaro:
Per esto io son venuda; tu casarte
 
Per esto jo son venuda; Tu casarte (risentita)
1180
con Donna Eugenia mia jermana?
 
Con Donna Emilia mia gjermana?
Bocconio
 
Semp:
Oibò,
 
Oibò.
lo dicevo per gusto.
 
Lo dicevo per gusto.
Don Asdrubale
 
D: An:
Ed io por passatiempo
 
Ed jo, por passatiempo,
chiero farte tagliare la cavessa.
 
Chiero farte tagliare la cavessa.
Bocconio
 
Semp:
La capezza? Ah Pulcherio, che disgrazia!
 
La capezza? Ah, Fernando, che disgrazia! (piano al medemo)
(Piano al medesmo.)
 
1185
Per non farmi sposare Eugenia bella
 
Per non farmi sposare Emilia bella
venne apposta da Spagna una sorella.
 
Venne apposta da spagna una sorella.
Pulcherio
 
Fern:
Ma il signor Don Bocconio
 
Ma il Signor Don Sempronio
ha un trattato di nozze.
 
Hà un trattato di Nozze
Bocconio
 
Semp:
(Tira fuori i capitoli e li fa vedere ad Eugenia.)
 
Sì signore;
 
Si Signore; (tira fuori i capitoli e li fà vedere ad Emil:)
ecco: c'è sottoscritto anche il tutore.
 
Ecco; c'è sottoscritto anche il tutore.
Eugenia
 
FEmil:
1190
Esto è il contratto?
 
Esto è il contratto?
Bocconio
 
Semp:
Questo.
 
Questo.
Eugenia
 
Emil:
Non tiene, no es bueno.
 
Non tiene, nò es bueno. (lo lacera)
(Lo lacera.)
 
Don Asdrubale
 
D. An:
Una mucciaccia
 
Una Mucciaccia
casarse con un becchio?
 
Casarse con un becchio?
Bocconio
 
Semp:
(Che faccia d'affricano!)
 
(Che faccia d'Affricano!)
Ma questa è un'ingiustizia.
 
Ma questa è un ingiustizia.
Eugenia
 
Emil:
1195
Caglia, cavron.
 
Caglia Cavron.
Don Asdrubale
 
D: An:
Soldados,
 
Soldados,
ammattate costui.
 
Ammattate costui.
Bocconio
 
Semp:
Per carità…
 
Per Carità…
Pulcherio
 
Fern:
Ma signori, un tantino di pietà.
 
Ma Signori un tantino di pietà.
Don Asdrubale
 
D: An.
    Ah cavron, con quella faccia,
 
    Ah Cavron, con quella faccia,
con quell'occhios del demonio
 
Con quell'occhios del Demonio,
1200
vuoi far vezzi alla mucciaccia,
 
Vuoi far vezzi alla Mucciaccia,
vuoi parlar de matrimonio?
 
Vuoi parlar de' Matrimonio?
Su, soldados, preparatevi:
 
Su Soldados preparatevi,
chiero farlo moschettar.
 
Chiero farlo moschettar.
(Piano ad Eugenia.)
 
    Nel vedermi così fiero
 
Nel vedermi cosi fiero, (piano ad Emilia)
1205
gl'è passato il desiderio
 
Gl'è passato il desiderio,
e la voglia di sposar.
 
E la voglja di sposar.
(Forte.)
 
    No, non sierve: olà, soldados,
 
No non sierve, olà soldados
freddo in tierra el vuo' mirar.
 
Freddo in Tierra el vuò mirar.
(Piano a Pulcherio.)
 
Che piacere, che diletto;
 
Che piacere, che diletto; (piano a fernando)
1210
disperato, poveretto,
 
Disperato, poveretto,
non sa più quel che si far.
 
Non sà più quel che si far.
(Forte.)
 
    Via, signore, per tutt'oggi
 
Via Signore, per tutt'oggi,
la justizia si sospende…
 
La gjustizia si sospende…
Sol quel volto, che m'accende,
 
Sol quel volto, che m'accende
1215
il mio cuore può placar.
 
Il mio cuore può placar.
    Vamos dunque, vamos todos
 
Vamos dunque, vamos todos.
Donna Eugenia a ritrovare.
 
Donna Emilia a ritrovare;
(A Bocconio.)
 
E despues ti vuo' amattare,
 
E despues ti vuò amattare (a Sempronio)
temerarios, perro indegno,
 
Temerarios, Perro indegno,
1220
se l'amor non lasci andar.
 
Se L'amor non lascj andar. (parte)
(Parte.)
 
 
SCENA XIII
 
Scena XIII
Pulcherio, Eugenia, poi Bettina da zingara, indi Don Asdrubale che ritorna.
 
Fernando, Emilia, poi Laurina da Zingara, indi Don Anibale, che ritorna.
Pulcherio
 
Fern:
Siete contenta?
 
Siete contenta?
Eugenia
 
Emil:
Eppure io tremo ancora.
 
Eppure jo tremo ancora.
Se mai scopre l'inganno, se ricorre…
 
Se mai scopre l'inganno, se ricorre…
Pulcherio
 
Fern.
Eh via, che lo spavento
 
Eh via, che lo spavento
gli fa passare ogni pensiero; e poi,
 
Gli fà passare ogni pensiero, e poi
1225
se voi non lo volete,
 
FSe voi non lo volete,
chi può obbligarvi a dir di sì?
 
Chi può obligarvi a dir di si?
Eugenia
 
Emil:
(Guardando fra la scena.)
 
Che miro!
 
Che miro! (guardando frà la scena)
Una vaga fanciulla che s'appressa.
 
Una vaga Fanciulla, che s'appressa.
Pulcherio
 
Fern.
Pare una zingaretta.
 
Pare una Zingaretta;
Eugenia
 
Emil:
Quanto, quanto è carina e vezzosetta.
 
Quanto, quanto, è carina, e vezzosetta.
Bettina
 
Laur:
1230
    Ecco la zingarella
 
    Ecco la Zingarella
galante, onesta e bella.
 
Galante, onesta, e bella.
D'Egitto è qui venuta
 
D'Egitto è qui venuta
la zingara vezzosa;
 
La Zingara vezzosa;
se date qualche cosa,
 
Se date qualche cosa
1235
è pronta a indovinar.
 
È pronta a indovinar.
Eugenia
 
Emil:
Pare tutta Bettina.
 
Pare tutta Laurina.
Pulcherio
 
Fern.
Si rassomiglia assai…
 
Si rassomiglia assai…
(Vedendo Don Asdrubale.)
 
Venite, amico.
 
venite amico. (vedendo D. Anibale)
Ecco qui una leggiadra zingarella.
 
Ecco qui una leggiadra Zingarella.
Don Asdrubale
 
D: An:
(Numi! o son pazzo, oppur Bettina è quella.)
 
(Numi! o son pazzo, oppur Laurina è quella.)
Pulcherio
 
Fern.
1240
Oh via, bella figliola,
 
Oh via, bella Figliola,
diteci la ventura.
 
Di teci la ventura.
Don Asdrubale
 
D: An:
(A Pulcherio.)
 
Ah caro amico,
 
Ah caro amico (a fernando)
che spasso, che piacer! Bocconio cerca
 
Che spasso, che piacer: Sempronio cerca
Eugenia da per tutto
 
Emilia dapertutto,
e non la trova.
 
E non la trova.
Bettina
 
Laur:
Io credo
 
Io credo
1245
che non la troverà,
 
Che non la troverà.
perché Eugenia, che cerca,
 
Perchè Emilia, che cerca,
(Accennando Eugenia.)
 
eccola là.
 
eccola là. (accenando Emilia)
Eugenia
 
Emil:
(Ohimè!)
 
(Oimè!
Don Asdrubale
 
D: An.
(Che cosa sento!)
 
(Che cosa sento!)
Bettina
 
Laur:
(Ad Eugenia.)
 
Voi credete
 
Voi credete
sposarvi al vostro amante, poverina!
 
Sposarvi al vostro amante, poverina! (ad Emilia)
Bisognerà veder se vuol Bettina.
 
Bisognerà veder se vuol Laurina.
Pulcherio
 
Fern:
1250
Ma questo è troppo.
 
Ma questo è troppo.
Eugenia
 
Emil:
(Oh cielo!)
 
(Oh cielo!)
Bettina
 
Laur:
(A Don Asdrubale.)
 
Voi, signor Rodomonte,
 
Voi Signor Rodomonte, (a d. Anibale)
a tornarvene in guerra vi consiglio,
 
A: tornarvene in guerra vi consigljo,
o vi farò tremar come un coniglio.
 
O vi farò tremar, come un conigljo.
Eugenia
 
Emil:
Ah Bettina tu sei: ti riconosco.
 
Ah Laurina tu sei: ti riconosco;
1255
Tu sei la mia nemica.
 
Tu sei la mia Nemica.
Bettina
 
Laur:
Sì, son quella,
 
Si son quella,
e v'odio con ragione.
 
E' v'odio con ragione.
Don Asdrubale
 
D: An:
(Ma questa è impertinenza, è ostinazione.)
 
(Ma questa è impertinenza, è ostinazione.)
Bettina
 
Laur:
Perché veniste qua? M'avria sposato
 
Perchè veniste quà? m'avria sposato
quel signore del forse, ed or per voi
 
Quel signore del forse, ed or per voi
1260
resto una zitelluccia
 
Resto una Zittelluccia
in casa ad invecchiar senza marito.
 
In casa ad invecchiar senza Marito.
Pulcherio
 
FFern.
Via, via, capiterà qualche partito.
 
Via, via, capiterà qualche partito.
Bettina
 
Laur:
Ha da piacere a me.
 
Hà da piacere a mè.
(A Pulcherio.)
 
Voi sol potreste
 
Voi sol potreste (a fernando)
rimpiazzare il suo posto entro il mio core,
 
Rimpiazzare il suo posto entro il mio core,
1265
e contenta sarei del vostro amore.
 
E contenta sarei del vostro amore.
Questo sol può placarmi,
 
Questo sol può placarmi,
altrimenti al mio zio
 
Altrimenti al mio Zio
scoprirò i vostri inganni
 
Scoprirò i vostri inganni,
e farò che tra voi nascano ognora,
 
E farò, che tra voi nascano ognora,
1270
senza stancarmi mai,
 
Senza stancarmi mai,
pianti, risse, discordie, affanni e guai.
 
Pianti, risse, discordie, affanni, e guai. (parte)
(Parte.)
 
(Restano sorpresi e dopo qualche tempo parlano.)
 
Don Asdrubale
 
D: Ant:
Udisti?
 
Udisti? (restano sorpresi, e doppo qualche tempo, parlano)
Eugenia
 
Emil:
Intesi.
 
Intesi.
Don Asdrubale
 
D: An.
(A Pulcherio.)
 
Ah caro amico…
 
Ah caro amico… (a fernando)
Pulcherio
 
Fern.
(Un gelo
 
(Un gelo mi sento in mezzo al core.)
mi sento in mezzo al core.)
 
Eugenia
 
Emil:
Andrà dal zio,
 
Andrà dal Zio scoprirà i nostri intrighi,…
scoprirà i nostri intrighi…
 
Don Asdrubale
 
D. An.
Che tu stesso,
 
Che tu stesso
1275
crudel, ci consigliasti.
 
Crudel ci consigljasti.
Pulcherio
 
Fern.
Ah perché mai
 
Ah perchè mai
tanto finor la libertà vantai!
 
Tanto finor la libertà vantai.
Don Asdrubale
 
D: An:
Finalmente Bettina
 
finalmente, Laurina
è onesta e spiritosa.
 
È onesta, e spiritosa.
Via, sposatela, amico.
 
Via sposatela, Amico.
Eugenia
 
Emil:
Mille volte
 
Mille volte
1280
voi la lodaste.
 
Voi la Lodaste.
Pulcherio
 
Fern.
(E la fuggivo appunto,
 
(E la fuggivo appunto,
perché il mio core la temeva.)
 
Perche il mio core la temeva.)
Don Asdrubale
 
D. An.
Amico,
 
Amico
deh parla almeno.
 
Deh parla almeno.
Eugenia
 
Emil:
Almeno rispondete.
 
Almeno rispondete.
Don Asdrubale
 
D: An:
(Scostandosi come disgustato.)
 
Ah senza sposa io resto.
 
Ah senza sposa jo resto. (scostandosi come disgustato)
Eugenia
 
Emil:
1285
Senza il mio bene.
 
Senza il mio Bene.
Pulcherio
 
Fern:
(Che laberinto è questo!)
 
(Che laberinto è questo!)
 
Eugenia
 
Emil:
    Senza di te, ben mio:
 
    Senza di tè Ben mio:
lontana da chi adoro
 
Lontana da chi adoro;
(ah che in pensarlo io moro!)
 
(Ah, che in pensarlo jo moro!)
forse restar dovrò.
 
Forse restar dovrò.
Don Asdrubale
 
D: An.
1290
    Viver non posso, oh dio!
 
    Viver non posso, oh Dio!
a sì crudel martoro;
 
A si crudel Martoro;
tu sei il mio bel tesoro,
 
Tu sei il mio bel Tesoro,
dirti di più non so.
 
Dirti di più non sò.
Eugenia
 
Emil:
Ma pur spero…
 
Ma pur spero…
Don Asdrubale
 
D. An:
Spero anch'io…
 
Spero anch'jo…
a due
 
a 2.
1295
Ah perché m'affanno, oh dio!
 
Ah perchè m'affanno, oh Dio!
Perché mai mi strazio il cor?
 
Perchè mai mi strazio il Cor
Eugenia
 
Emil:
Senti, senti, amor mi dice
 
Senti, senti, amor mi dice,
che tu m'ami, che tu speri.
 
Fche tù m'ami, che tu speri.
Don Asdrubale
 
D. An.
Ah che ascolto? Oh me felice,
 
Ah, che ascolto? oh me felice,
1300
dolci accenti lusinghieri!
 
Dolci accenti Lusinghieri.
a due
 
a 2.
È impossibil nel mirarti
 
E impossibil, nel mirarti,
non languire, non amarti,
 
Non lanquire non amarti,
non sentir gran gioia in sen.
 
Non sentir gran gioja in sen.
Eugenia
 
Emil:
Non più duol.
 
Non più duol.
Don Asdrubale
 
D: An.
Non più timor.
 
Non più timor.
Eugenia
 
Emil:
1305
Care mie viscere.
 
Care mie viscere.
Don Asdrubale
 
D. An:
Mio dolce amor.
 
Mio dolce amor.
a due
 
a 2.
    Dunque speriamo,
 
Dunque speriamo;
dunque balliamo,
 
Dunque balliamo,
che or or felici
 
Che oror felici
saremo appien.
 
Saremo appien. (partono)
(Partono.)
 
SCENA ULTIMA
 
Scena ultima
Bocconio, poi tutti a suo tempo.
 
Sempronio poi tutti a suo tempo.
Bocconio
 
Semp:
1310
Eugenia non si trova; e se Don Ercole
 
Emilia, non si trova; e se Don Ercole,
con que' baffi domanda dove sta,
 
Con que' baffi domanda dove stà
cosa gl'avrò da dire?… Chi lo sa?
 
Cosa gl'avrò, da dire?… Chi lo sà?
Che nozze disgraziate,
 
Che Nozze disgraziate,
nozze di crepacuor, di bastonate!
 
Nozze di crepacuor di bastonate.
Gervasio
 
Ger:
1315
Signor Bocconio, avete fatto assai:
 
Signor Sempronio avette fatto assai:
io più non trovo Eugenia
 
Iò più non trovo Emilia
la mia cara pupilla;
 
La mia cara Pupilla;
a Roma sarà andata,
 
A Roma sarà andata
e voi sol fatta avete la frittata.
 
E voi sol fatta avete la Frittata.
Bocconio
 
Semp:
1320
    Ah Bocconio poverello,
 
Ah Sempronio poverello,
ah di me cosa sarà!
 
Ah di me cosa sarà!
È un Vessuvio il mio cervello
 
È un Vessuvio il mio cervello,
che pensando e ripensando
 
Che pensando, e ripensando,
bolle, fuma e se ne va.
 
Bolle, fuma e se nè và (parte per cercar di nuovo Emilia)
(Parte per cercar di nuovo Eugenia.)
 
Pulcherio
 
Fern:
(Torna Pulcherio con Bettina per la mano.)
 
1325
    Orsù, per contentare
 
Orsù per contentare (torna fernando con Laur: per la mano)
Eugenia e Don Asdrubale
 
Emilia, e Don Anibale,
io vuo', senza far gabale,
 
Io vuo', senza far gabale,
Bettina qui sposar.
 
Laurina qui sposar.
Bettina
 
Laur:
    Son sposa finalmente;
 
Son sposa finalmente,
1330
donne mie, che ve ne pare?
 
Donne mie, che ve ne pare?
Ma ci ho avuto a faticare
 
Ma ci hò avuto a faticare,
e mi costa in verità.
 
FE mi costa in verità.
Pulcherio
 
Fern:
    Bettinuccia bella bella,
 
Laurinuccia bella bella
non so star senza di te;
 
Non sò star senza ditè;
1335
ah barona tristarella,
 
Ah barona, tristarella,
tu m'hai posto il laccio al piè.
 
Tu m'hai posto il Laccio al piè.
Bettina
 
Laur:
    Che vi spiace?
 
Che vi spiace?
Pulcherio
 
Fern:
Oh questo no.
 
Oh questo nò.
a due
 
a 2.
Ho trovata la mia pace,
 
Hò trovata la mia pace,
sempre Amor ringrazierò.
 
Sempre amor ringrazierò.
Pulcherio
 
Fern:
(Appena vede giungere Eugenia con Don Asdrubale.)
 
1340
    Non più, non più timore:
 
Non più, non più timore, (appena vede giungere Emilia con D Anibale)
sposatevi all'istante.
 
Sposatevi all'istante
Ha vinto, ha vinto Amore,
 
Ha vinto, hà vinto amore
e anch'io mi vuo' sposar.
 
E anch'jo mi vuò sposar. (da la Mano a Laurina)
(Dà la mano a Bettina.)
 
Eugenia
 
Emil:
    Calmata è alfin la pena.
 
Calmata è alfin la pena.
Don Asdrubale
 
D: An:
1345
Il duolo è già calmato.
 
Il duolo è già calmato;
a due
 
a 2.
E un'aura più serena
 
E un'aura più serena
comincio a respirar.
 
Comincio a respirar.
Eugenia
 
Emil:
    Dammi la mano, o caro,
 
Dammi la mano, o caro.
in segno del tuo amor.
 
In segno del tuo amor (si danno la mano)
Don Asdrubale
 
D: An:
1350
Eccola pronta, o cara,
 
Eccola pronta o cara:
e insiem ti dono il cuor.
 
E insiem ti dono il cuor.
(Si danno la mano.)
 
a due
 
a 2.
Noi siamo sposi già.
 
Noi siamo sposi già.
Bettina
 
Laur:
    Amica, i miei trasporti
 
Amica i miei trasporti
vi prego a perdonare.
 
Vi prego a perdonare,
1355
Anzi vi vuo' abbracciare
 
Anzi vi vuo' abbracciare
in pegno del mio amor.
 
In pegno del mio amor.
a quattro
 
a 4.
    La pace è stabilita;
 
La pace è stabilità
che dolce amabil vita
 
Che dolce amabil vita
vogliam passare ognor!
 
Vogljam passare ognor.
Gervasio
 
Ger:
(Ad Eugenia.)
 
1360
    Giacché, con mio rossore,
 
Giacchè, con mio rossore, (ad Emilia)
Bocconio ricusate
 
Sempronio ricusate,
e l'uffizial sposate,
 
E L'uffizial sposate,
vi mando a far squartar.
 
Vi mando a far squartar.
Metilde
 
Met:
    Mentre non posso avere
 
Mentre non posso avere
1365
chi tanto ognor bramai,
 
Chi tanto ognor bramai;
Gervasio m'ama assai
 
Geronzio m'amo assai
e a lui mi vuo' attaccar.
 
E a lui mi vuo attaccar. (gli porge la mano)
(Gli porge la mano.)
 
Gervasio
 
Ger:
    Presto la man prendete,
 
Presto la Man prendete,
degna di me voi siete.
 
Degna di me voi siete. (gli stringe la mano)
(Gli stringe la mano.)
 
Gervasio, Metilde
 
a 2.
1370
Non v'è che più sperar.
 
Non v'è che più sperar.
Non v'è che più bramar.
 
Non v'è che più bramar.
Bocconio
 
Semp:
    Signor Don Ercole, io non la trovo;
 
Signor Don Ercole, jo non la trovo
Eugenia a Roma sarà tornata.
 
Emilia a Roma sarà tornata.
(Ah già prevedo qualche stoccata,
 
F(Ah già prevedo qualche stoccata,
1375
non alzo gl'occhi per non guardar.)
 
Non alzo gl'occhi per non guardar.)
a sei
 
a 6
 
    Oh che piacere, che spasso è questo!
 
Oh che piacere, che spasso è questo,
Sì sì, dal ridere non posso star.
 
Si si dal ridere non posso star.
Bocconio
 
Semp:
Se voi ridete, per mio diletto
 
Se voi ridete; per mio diletto,
anch'io vuo' ridere, lo posso far.
 
Anch'jo vuò ridere lo posso far.
Bettina
 
Laur:
1380
    Io che son zingara, caro vecchietto,
 
Io che son Zingara, caro vecchietto,
cose assai belle vuo' indovinar.
 
Cose assai belle vuò indovinar.
a sei
 
a 6
 
Oh che piacere, che spasso è questo!
 
Oh che piacere, che spasso è questo,
Sì sì, dal ridere non posso star.
 
Si si dal ridere non posso star.
Bettina
 
Laur:
(A Bocconio.)
 
    Eugenia è quella ch'è già sposata,
 
Emilia è quella ch'è già sposata; (a Sempronio)
1385
con Don Asdrubale s'è maritata;
 
Con Don Anibale s'è maritata,
(Prendendo per la mano Pulcherio.)
 
ed io Bettina, la nipotina,
 
Ed jo Laurina La Nipotina,
seppi lo sposo pur ritrovar.
 
Seppi lo Sposo pur ritrovar. (prendendo per la mano fernando)
Gervasio
 
Ger:
(A Bocconio.)
 
La mia pupilla fu capricciosa,
 
La mia Pupilla fù capricciosa; (a Sempronio)
ma rovinaste voi sol la cosa;
 
Ma rovinaste voi sol la cola
1390
pertanto siete il sposo deluso,
 
Per tanto siete il sposo deluso;
ed io Metilde seppi sposar.
 
Ed jo Metilde seppi sposar. (dandosi nuovamente la mano)
(Dandosi nuovamente la mano.)
 
Bocconio
 
Semp.
    Ah scellerati, gente falsaria!
 
Ah scellerati, gente falzaria.
a sei
 
a 6
 
Zitto, tacete, nemmeno l'aria,
 
Zitto, tacete, nemmeno L'aria,
nemmen la terra l'ha da saper.
 
Nemmen la Terra L'hà da saper.
Bocconio
 
1395
    Voglio gridare da disperato.
 
Voglio gridare da Disperato.
a sei
 
a 6
 
Zitto, tacete, vecchio insensato,
 
Zitto, tacete vecchio insensato
ché far de' strepiti non è dover.
 
Che far de' strepiti non è dover.
Bocconio
 
Semp.
    Ma quest'è troppo, signor tutore…
 
Ma quest'è troppo signor Tutore…
 
Gervasio
 
Ger:
Io vi ripeto che stiate zitto.
 
Io vi ripeto, che stiate Zitto.
 
1400
Ché reo voi siete di gran delitto,
 
Che reo voi siete di gran delitto,
fanciulla tenera voler sposar.
 
Fanciulla tenera voler sposar.
Bocconio
 
Semp:
    Dunque silenzio, non parlo più:
 
Dunque silenzio, non parlo più:
compatiranno, perdoneranno…
 
Compatiranno, perdoneranno…
Signor tutore, quest'è virtù.
 
Signor Tutore quest è virtù.
a sei
 
a 6:
 
1405
    Voi pur allegro dovete stare.
 
Voi pur allegro dovete stare.
Eugenia, Don Asdrubale
 
Emil:/D:An/a 2.
Finché avrò vita vi voglio amare.
 
Finchè avrò vita vi voglio amare.
Bocconio
 
Semp:
    (E non è poco che mi promettino
 
(E non è poco, che mi promettino
di rallegrarmi, d'amarmi ancora.)
 
Di rallegrarmi, d'amarmi ancora)
Vecchi imparate, quand'è cert'ora,
 
Vecchj imparate, quand'e cert'ora,
1410
a liete nozze di non pensar.
 
A liete Nozze di non pensar
Tutti
 
Tutti
    Allegri dunque, si scherzi e rida
 
Allegri dunque si scherzi, e rida
fra lieti e amabili piacer diversi.
 
Fra lieti, e amabili piacer diversi:
Suonin violini, suonin traversi;
 
Suonin Violini suonin Traversi;
i violoncelli, oboe e violette,
 
I Violoncelli, oboe, e Violette
1415
ed i fagotti, corni e trombette
 
Ed i fagotti, corni, e Trombette,
insiem coi timpani s'odan sonar:
 
Insiem coi Timpani s'odan sonar.
ché in festa e giubilo qui s'ha da vivere,
 
Che in festa e gjubito qui s'hà da vivere,
e allegri sempre vogliamo star.
 
E Allegri sempre, vogliamo star.
Fine dell'opera.
 
Fine dell'Opera.