Kritische Edition des Librettos       Diplomatische Übertragung des Librettos 
ATTO PRIMO
 
FAtto Primo
Anticamera nobile che introduce l'appartamenti.
 
SCENA PRIMA
 
Scena Prima
 
Anticammera nobile, che introduce l'appartamenti
Bocconio in atto d'alzarsi dalla toelette, camerieri che finiscono di vestirlo. Bettina e Don Asdrubale seduti a tavolino giocando alle carte, e Pulcherio in piedi.
 
Sempronio in atto d'alzarsi dalla Toelette, camerieri, che finiscono di vestirlo: Laurina e D. Anibale seduti a Tuvolino, giocando alle carte, e Fernando in piedi.
Pulcherio
 
Fern:
    Ah ah, che ridere! Voi siete sposo?
 
Ah, ah che ridere! voi siete sposo?
Bocconio
 
FSemp:
Che c'è da ridere, quale stupor?
 
che c'e da ridere, quale stupor?
5
Le frezze amabili del dio bendato
 
Le frezze amabili del Dio bendato
m'hanno ferito, piagato il cor.
 
M'hanno ferito piagato il cor
Pulcherio
 
Fern:
    Povera giovane! Scusate, amico:
 
Povera giovane: scustate amico
un sposo antico ritroverà.
 
un sposo antico ritrovera
 
Bocconio
 
Semp:
(Ironicamente e alquanto alterato.)
 
Seguiti, seguiti, ch'è verità.
 
Seguiti, seguiti, ch'è verità. (ironicam; e alquanto alternato
Don Asdrubale, Bettina
 
Laur:/D: An:/a 2
(Guardando Bocconio.)
 
10
Cervel più stolido, no, non si dà.
 
Cervel piu stolido, nò, non si dà (guardando Sempronio)
Pulcherio
 
Fern:
(Ridendo.)
 
Povera giovane! mi fa pietà.
 
Povera giovane mi fa pieta (ridendo
 
Bocconio
 
Semp:
(A Pulcherio.)
 
    Ma lei mi secca: che cosa vuole?
 
Ma lei misecca che cosa vuole? (a fernando)
Lei spreghi altrove le sue parole:
 
Lei spreghi altrove le sue parole
con più chiarezza s'ha da parlar.
 
Con più chiarezza s'ha da parlar?
Pulcherio
 
Fern:
(Osservando sopra la toelette e ridendo.)
 
15
    Bell'orologio! bello, bellissimo!
 
Bell'Orologgio! bello bellissimo (osservando sopra la Taolette, e ridendo)
E quest'anello pur è ricchissimo:
 
E quest'Anello pur è ricchissimo
sarà di Francia, così mi par.
 
sarà di Francia; cosi mi par
Bocconio
 
Semp:
    O Francia o Tunisi, lo lasci stare.
 
O francia, ò Tunisi, lo lascj stare.
(Costui qua venne per criticare,
 
(Costui quà venne per criticare,
20
e già la bile saltar mi fa.)
 
E già la Bile saltar mi fa) (viene un servo e dà avviso ch'arriva la sposa)
(Viene un servo e dà avviso ch'arriva la sposa.)
 
Pulcherio
 
Fern:
    Signor, correte subito:
 
Signor correte subito
la sposa arriva già.
 
La sposa arriva gia
Bocconio
 
Semp:
 
Finitela, sbrigatevi:
 
Finitela sbrigatevi
i miei brillanti qua.
 
I miei Brillanti quà. (i camerieri, gli recano confusamente le cose, che richiede)
(I camerieri gli recano confusamente le cose che richiede.)
 
Don Asdrubale
 
D: An:
25
    Amico, io parlo chiaro:
 
Amico, jo parlo chiaro
se più civil non siete,
 
Se piu civil non siete
la sposa annoiarete,
 
La sposa annojarete;
disordin vi sarà.
 
Disordin vi sara
Bocconio
 
Semp:
    Andate tutti al diavolo!
 
Andate tutti al Diavolo
30
Presto, la spada qua.
 
Presto la spada quà.
Bettina
 
Laur:
    Se or ora non mi date
 
Se or'ora non mi date
lo sposo a genio mio,
 
Le sposo a genio mio,
gran chiasso, signor zio,
 
Gran chiasso, Signor Zio,
la sposa troverà.
 
La sposa troverà.
Bocconio
 
Semp:
35
    Nipote del demonio…
 
Nipote del Demonio…
Presto, il cappello qua.
 
Presto il capello quà.
Pulcherio
 
Fern:
    Se voi non la finite,
 
Se voi non la finite;
se voi non vi sbrigate,
 
Se voi non vi sbrigate;
se incontro non le andate,
 
FSe incontro non le andate
40
la sposa griderà.
 
La sposa griderà.
Bocconio
 
Semp:
    Che seccature orribili!
 
Che seccature orribili!
Uomini incivilissimi…
 
Uomini incivilissimi…
Servi maledettissimi…
 
Servi Maledettissimi
Presto, la spada qua.
 
Presto la spada quà,
Don Asdrubale, Bettina, Pulcherio
 
Laur./D. Ann./Fern:
45
    Cervel più stolido,
 
Cervel piu stolido, e stolida
no, non si dà.
 
nò non si dà. (partono tutti fuor che Sempronio e D: Anibale
(Partono tutti fuor che Bocconio e Don Asdrubale.)
 
SCENA II
 
Scena II
 
e del fuoco non si dà.
Bocconio e Don Asdrubale.
 
Sempronio e D. Anibale
Bocconio
 
Semp:
(Specchiandosi.)
 
Io sposo antico? È falso, è una menzogna:
 
Io sposo antico? e falso: e una menzogna: (sprechiandosi)
sembro proprio un Adone, e in questo specchio
 
Sembro proprio un Adone, e in questo specchio,
vedo, vedo ben io che non son vecchio.
 
Vedo, vedo ben'jo che non son vecchio.
Don Asdrubale
 
D: An:
50
Perché non dar marito
 
Perchè non dar marito
alla vostra nipote? Ella non soffre
 
Alla vostra Nipote? Ella non soffre
di star con altra donna.
 
Di star con altra Donna.
Bocconio
 
Semp:
Eh siete un pazzo.
 
Eh siete un pazzo:
(Chiamando forte.)
 
Servi… incontro alla sposa.
 
Servi… incontro alla sposa (Chiamando forte)
Don Asdrubale
 
D. An:
Io pazzo? A me,
 
Io pazzo? a mè,
che l'ingiurie non soffro, un tal affronto?
 
Che L'ingiurie non soffro: un tal'affronte?
55
Presto la spada: a noi; rendete conto.
 
Presto la spada: a noi; rendete conto.
Bocconio
 
Semp:
(Con timore.)
 
Ma vien la sposa…
 
Ma vien la sposa… (con timore)
Don Asdrubale
 
D: An:
Ebben, sospendo il colpo,
 
Ebben sospendo il colpo
ma saprò vendicarmi.
 
Ma sapro vendicarmi.
Bocconio
 
Semp:
E vi par tempo
 
E vi par tempo
di sbudellarsi?
 
Di sbudellarsi?
Don Asdrubale
 
D: An:
Anima vile.
 
Anima vile
Bocconio
 
Semp:
È vero,
 
È vero
Don Asdrubale mio: la sposa, amore
 
Don Anibale mio: La sposa, amore
60
m'hanno un poco stordito.
 
M'hanno un pocco stordito,
Ho il sangue in moto…
 
Ho il sanque in moto…
Don Asdrubale
 
D: An:
Vecchio scimunito.
 
Vecchio scjmunito, (parte)
(Parte.)
 
Bocconio
 
Semp:
Se non fosse ch'adesso… Ah stiamo quieti…
 
Se non fosse, ch'adesso… ah stiamo quieti…
(Specchiandosi di nuovo.)
 
Ricomponiamo il volto… che la sposa
 
Ricomponiamo il volto… si sto bene:che la sposa(spechiandosi di nuove)
non mi trovi adirato… Sì, sto bene.
 
Non mi trovi adirato… si sto bene
65
Servi… canaglia… andiamo… Ah che già viene.
 
Servi canaglia… andiamo… ah, che gia viene.
SCENA III
 
FScena III
Eugenia accompagnata da Gervasio suo tutore e da di lei servi.
 
Emilia accompagnata da Geronzio suo Tutore, e da di Lei servi
Eugenia
 
Emil:
    Nacqui all'aura trionfale
 
Nacqui all'aura trionfale
del romano Campidoglio;
 
Del Romano Campidoglio;
e non trovo per le scale
 
E non trovo per le scale
chi mi venga ad incontrar?
 
Chi mi venga ad incontrar?
70
    Son qual furia delirante,
 
Son qual furia delirante
queste ingiurie non sopporto
 
AvetteQuesteDie Streichung zu Beginn des Verses in der Handschrift des Librettos ist nicht klar lesbar: Der Schreiber des Librettos dürfte zunächst mit dem Wort „Quest“ angesetzt haben, dieses dann gestrichen und oben durch das (nicht eindeutig lesbare) Wort „Avette“ (oder, jedoch unwahrscheinlicher: „Quelle“) ersetzt haben. Wolfgang Amadé Mozart hat später das Wort „Avette“ (bzw. „Quelle“) gestrichen und unter dem gestrichenen „Quest“ das Wort „Queste“ eingetragen. ingiurie non sopporto
e al Tarpeo vuo' in quest'istante
 
e al Tarpeo vuò in quest'istante
per le poste ritornar.
 
Per le Poste ritornar.
Bocconio
 
Semp:
(Accostandosi bel bello e facendo continue riverenze ad Eugenia e Gervasio.)
 
(È rabbiosa, ma è bella;
 
(È rabbiosa; ma è bella (accostandosi bel bello e facendo continue riverenze ad Eugenia, e Gervasio)
75
vediamo a poco a poco…)
 
vediamo a poco a poco…)
Eugenia
 
Emil:
Ov'è il padrone
 
Ov'e il Padrone
di questa casa? Come!
 
Di questa Casa? Come!
Giunge una sposa, e non si degna alcuno
 
Giunge una sposa, e non si degna alcuno
di venirla a incontrar? Signor tutore,
 
Di venirla a incontrar? Signor Tutore
io l'ho con voi: sì sì, per voi… cospetto!
 
Io L'ho con Voi: si, si, per voi… cospetto!
80
mi son sacrificata.
 
Mi son sagcrificata.
Gervasio
 
Gerv:
Colle buone, signora:
 
Colle buone Signora:
vedete pria lo sposo,
 
Vedete pria lo sposo,
e dopo mi direte
 
E doppo mi dirette
che v'ho sacrificata.
 
Ch' v'hò sacrificata.
Eugenia
 
Emil:
(A Bocconio.)
 
Ma voi chi siete?
 
Ma voi chi siete? (a Sempronio)
85
Dov'è lo sposo? Presto, rispondete.
 
Dov'è lo sposo? presto rispondete.
Bocconio
 
Semp:
Sappia la mia signora… (È bella, è bella,
 
Sappia la mia Signora… (è bella, è bella;
ma è fieretta e tiranna.)
 
Ma è fieretta, e Tiranna)
Sappia ch'io sono…
 
Sappia ch'jo sono…
Eugenia
 
Emil:
(Con dispetto.)
 
Chi! Forse lo sposo?
 
Chi! forse, lo sposo? (con dispetto)
Gervasio
 
Ger:
(Ad Eugenia in disparte.)
 
Abbiate più prudenza.
 
Abbiate piu prudenza. (ad Emilia in disparte)
(A Bocconio.)
 
90
Ebben, via, palesatevi.
 
Ebben via palesatevi.
Bocconio
 
Semp:
Oh non signora. (Ohimè!
 
Oh non Signora, (ohimè! (a Bocconio)
Brutto principio.)
 
Brutto principio.)
Eugenia
 
Emil:
È vago, è giovinetto
 
È vago, è giovinetto
questo signor Bocconio,
 
Questo Signor Sempronio,
95
cui vuol il fato che la destra io dia?
 
Cui vuol'il fato, che la destra jo Dia?
Bocconio
 
Semp:
(Pavoneggiandosi.)
 
Dirò, signora mia,
 
Dirò Signora mia
né giovane né vecchio;
 
Ne giovane, ne vechio:
è piuttosto bellino: si figuri,
 
E piuttosto bellino: si figuri
di questo taglio…
 
Di questo taglio… (pavoneggiandosi)
Gervasio
 
FGerv:
(Oh sciocco!
 
(Oh sciocco!
100
Vuol del tutto l'affar precipitare.)
 
Vuol del tutto L'affar precipitare)
Eugenia
 
Emil:
Presto, signor tutore,
 
Presto, signor Tutore,
senz'altro ricercar andiamo, andiamo;
 
Senz'altro ricercar, andiamo, andiamo;
voi m'avete tradita.
 
Voi m'avette tradita.
Gervasio
 
Ger:
Tu sei una capricciosa.
 
Tu sei una capricciosa.
Bocconio
 
Semp:
105
Ma senta, in grazia… (Ah che bellezza ardita!)
 
Ma senta in grazia… (ah che belleza ardita)
Eugenia
 
Emil:
Voi chi siete? Sbrigatevi:
 
Voi chi siete? sbrigatevi;
siete qualche buffone,
 
Siete qualche Buffone,
siete il pazzo di casa?
 
Siete il Pazzo di casa?
Bocconio
 
Semp:
(I complimenti
 
(I complimenti
son gentili davvero.)
 
son gentili davvero.)
Eugenia
 
Emil:
(Ah perché mai
 
Ach perche mai
110
morì in battaglia ucciso
 
Mori in Battaglia uccisio
Don Asdrubale mio!)
 
(Don Anibale mio.)
SCENA IV
 
Scena IV.
Pulcherio e detti.
 
Fernando, e detti.
Pulcherio
 
Fern:
Signora, io vengo
 
Signora jo vengo
ad umiliarle i miei rispetti.
 
Ad umiliare i miei rispetti.
Eugenia
 
Emil:
(A Bocconio.)
 
È questi
 
E questi (a Sempronio)
lo sposo?
 
Lo sposo?
Bocconio
 
Semp:
Non mi pare.
 
Non mi pare.
Pulcherio
 
Fern:
Come!
 
Come!
Bocconio
 
Semp:
(Piano a Pulcherio.)
 
(Quieto,
 
(quietto
per carità.)
 
Per carità.) (piano a fernando)
Pulcherio
 
Fern:
Signora,
 
Signora
115
io rispetto le donne, non le sposo.
 
Io rispetto le Donne, non le sposo:
Amo la libertà; questi è il marito
 
Amo la libertà; questi e il Marito,
ch'a lei fu destinato.
 
ch'a Lei fù destinato.
Bocconio
 
Semp:
S'inganna.
 
S'inganna:
Resti pur persuasa
 
Resti pur persuasa
ch'io son il pazzo ed il buffon di casa.
 
Ch'jo son il Pazzo, ed il Buffon di casa.
Eugenia
 
Emil:
120
Ed io, che nata sono
 
Ed jio, che nata sono
cittadina romana,
 
Cittadina Romana,
ho da sposar costui? No, non sia mai!
 
Hò da sposar costui? nò non sia mai
(Al tutore.)
 
Presto, partiamo…
 
Presto partiamo… (al Tutore)
Gervasio
 
FGer:
Ma dov'è la creanza?
 
Ma dov'e la creanza?
Bocconio
 
Semp:
(Piano a Pulcherio.)
 
Amico, hai fatto assai.
 
Amico hai fatto assai (piano a fernando)
Pulcherio
 
Fern:
125
Allegramente, amico. Io tutta l'arte
 
Allegramente Amico. Io tutta L'arte
non so d'amor, ma credo che umiliandosi,
 
Non sò d'amor, ma credo, che umiliandosi,
piangendo, sospirando… Via, signora,
 
Piangendo sospirando… Via Signora,
guardatelo anche voi…
 
Quardatelo anche voi…
(A Bocconio.)
 
Quanto è bellina!
 
quanto è bellina! (a Sempronio)
Che ne dite? Vi piace? Ah son pur vaghi
 
Che ne dite? vi piace? Ah son pur vaghi
130
que' due lucenti rai…
 
Que' due Lucenti rai…
(Sposala pur, che te n'accorgerai.)
 
(Sposata pur, che te n'accorgerai.)
(A Bocconio, accennandogli Eugenia.)
 
a Sempronio
    Dove mai trovar quel ciglio?
 
    Dove mai trovar quel ciglio? (a Sempronio accennandogli Emilia)
Dov'un labro così bello!
 
Dov'un Labro cosi Bello!
Ah ch'un viso come quello
 
Ah ch'un viso come quello
135
sulla terra non si dà.
 
Sulla terra non si dà.
(Ad Eugenia.)
 
(Ad Eugenia)
    Che sposino, che visino!
 
    Che sposino, che visino!
Che bel taglio di marito!
 
Che bel taglio di Marito!
È il modello degl'amanti,
 
È il modello degl'amanti,
è l'Adon di quest'età.
 
E L'Adon di quest'Età.
140
    Di veder già mi figuro
 
    Di veder gia mi figuro
ne' teatri e ne' festini
 
Ne teatri, e ne festini
petitmetri e parigini
 
Petitmetri, e Parigini
far saluti spasimati,
 
Far saluti spasimati,
baciamani caricati
 
Baciamani caricati
145
e far plauso tutti quanti
 
E far plauso tutti quanti
a sì amabile beltà.
 
A si amabile beltà.
    (Che litigi, che gran pianti
 
(Che Litigj, che gran pianti
io fra lor prevedo già.)
 
Io fra Lor prevedo gia) (prima d'entrar dentro)
(Prima d'entrar dentro.)
 
    (Quello sbuffa, questa tace,
 
Quello sbuffa, questa tace;
150
questo smania, quella freme,
 
questo smania, quella freme,
ed intanto io godo in pace
 
Ed intanto io godo in pace
la mia cara libertà.)
 
La mia cara Libertà.) (parte)
(Parte.)Die Angabe zum Abgang von Pulcherio ist in den Quellen an unterschiedlichen Stellen positioniert: Während sie in Mozarts autographem Partitur-Entwurft und in der Libretto-Vorlage Le donne rivali vor der letzten Quartine der Arie gesetzt wird, erscheint sie im handschriftlichen Libretto zu Lo sposo deluso erst am Ende der Arie. Entsprechend der Quellen ist die Szenenanweisung in den edierten Texten der drei Fassungen an unterschiedlichen Stellen gesetzt worden.
 
SCENA V
 
Scena V.
Bocconio, Eugenia, Gervasio.
 
Sempronio, Emilia Geronzio.
Bocconio
 
Semp:
(Non si è portato male
 
(Non si è portato male
l'amico.)
 
L'amico.)
Gervasio
 
Gerv:
(Piano ad Eugenia.)
 
Vuo' che con lui più placida
 
Vuo che con lui più placida (piano ad Emilia
155
ti mostri.
 
Ti mostri
Eugenia
 
Emil:
(Piano al tutore.)
 
Ebben, giacché così volete,
 
Ebben, giacche cosi volete, (piano al Tutore)
più placida con lui mi mostrerò;
 
Piu placida, con Lui, mi mostrerò.
ma che gli dia la destra, oh questo no.
 
FMa che gli dia la destra, oh questo nò.
Gervasio
 
Ger:
(Con superiorità.)
 
Si ricordi, o signora,
 
Si ricordi, o Signora, (con superiorità)
che come suo tutore
 
Che come suo tutore,
160
posso ognor comandarle;
 
Posso ognor comandarle;
ch'è fissato il contratto
 
Ch'è fissato il contratto,
(Accennando Bocconio.)
 
e che questi esser dev'il di lei sposo:
 
E che questi esser dev'il di sei sposo (accenando Sempronio)
uomo splendido, sano e facoltoso.
 
Uomo splendido, sano, e facoltosto.
Bocconio
 
Semp:
(Parliamo con linguaggio
 
(Parliamo con L'inguaggio
165
roman capitolino.) Alma Giunone,
 
Roman Capitolino) Alma Giunone,
onor del Teverone!…
 
Onor del Teverone!…
Eugenia
 
Emil:
Grazie. (Che bestia!)
 
Grazie. (che bestia!)
Bocconio
 
Semp:
Ma mi osservi un poco,
 
Ma mi osservi un poco
che in me, non fo per dire,
 
Che in me, non fò per dire,
vedrà un Monte Tarpeo.
 
Vedrà un Monte Tarpèo.
Eugenia
 
Emil:
Grazie. (E il mio caro
 
Grazie. (E il mio caro
170
Don Asdrubale è morto!)
 
Don Anibale è morto!)
Bocconio
 
Semp:
Per voi spasimo:
 
Per voi spasimo:
sì, vi stimo, carina,
 
Si vi stimo carina
più di Romolo e Remo.
 
Più di Romolo, e Remo.
Eugenia
 
Emil:
Grazie.
 
Grazie.
Bocconio
 
Semp:
Non tante grazie;
 
Non tante grazie.
un poco di giustizia.
 
Un poco di giustizia
Eugenia
 
Emil:
Volontieri;
 
Volontieri;
175
ma pria voglio un favor.
 
Ma pria vogljo un favor.
Bocconio
 
Semp:
Che non farei,
 
Che non farei,
o mia cara, per lei! Vuol ch'io men vada
 
O mia cara per lei! vuol, ch'jo men vada
vestito di lustrino
 
vestito di Lustrino
ai dieci di gennaro? e a mezzo luglio
 
Ai dieci di Gennaro? e a mezzo Lugljo
incappottato stia con tutta pace
 
Incappottato stia con tutta pace,
180
a far vetri e bicchieri alla fornace?
 
A far Vetri, e Bicchieri alla fornace?
Eugenia
 
Emil.
Oibò, sarebbe troppo;
 
Ohibò sarebbe troppo;
vuo' che più non diciate una parola.
 
Vuò, che più non diciate una parola.
Bocconio
 
Semp:
Ah vorrei dirne almen un'altra sola.
 
Ah, vorrei dirne almen' un'altra sola
    A voi, sposina affabile,
 
    A voi sposina affabile,
185
onor dei sette colli,
 
Onor dei sette colli,
prima che il sol tracolli
 
Prima, che il sol tracolli,
la destra io voglio dar.
 
La destra io vogljo dar;
    E spero che Pasquino,
 
E spèro, che Pasquino,
Marforio e Babbuino,
 
Marforio, e Babbuino,
190
Luigi della Toga,
 
Luigi della Toga,
e la matron Lucrezia,
 
E la Matron Lucrezia:
non lo crediate inezia,
 
Non lo crediate inezia,
m'avran da ringraziar.
 
FM'avran da ringraziar. (S'accosta ma Emilia lo guarda con fierezza)
(S'accosta, ma Eugenia lo guarda con fierezza.)
 
    Che sguardo senatorio!
 
    Che sguardo senatorio!
195
Che bello sguardo eroico!
 
Che bello sguardo eroico!
Ma sono stillettate,
 
Ma sono stillettate,
sposina, quell'occhiate;
 
Sposina quell'occhiate.
si seccarebbe il Tevere
 
Si seccarebbe il Tevere
degl'occhi al fiammeggiar.
 
Degl'occhj al fiammeggiar. (veddato ch'Emilia ride, prende coraggio)
(Vedendo ch'Eugenia ride, prende coraggio.)
 
200
    Ah cara, al vostro ridere
 
    Ah cara al vostro ridere,
Amore si moltiplica;
 
Amore si moltiplica;
Amore, qual tarantola,
 
Amore, qual Tarantola,
mi viene a morsicar.
 
Mi viene a morsicar. (parte
(Parte.)
 
Eugenia
 
Emil.
Signor tutore, che ne dite? È sposo
 
Signor tutore, che ne dite? e sposo
205
quegli da destinarsi a una ragazza?
 
Quegli da destinarsi a una Ragazza?
Eh non sono sì pazza.
 
Eh non sono si pazza.
Non vo appresso ai denari,
 
Non vò appresso ai denari,
e non pensar vilmente le mie pari.
 
E non pensar vilmente le mie pari. (parte)
(Parte.)
 
Gervasio
 
Ger:
Oh questa sì ch'è bella!
 
Oh questa si ch'e bella!
210
Le trovo un ricco sposo,
 
Le trovo un ricco sposo,
un sciocco, è ver, né giovane,
 
Un scjocco è ver, nè giovane,
da farne appunto tutto ciò che vuole;
 
Da farne appunto tutto ciò, che vuole;
per capriccio il rifiuta;
 
Per capriccjo il rifiuta;
e sol mi lascia qui senza parole.
 
E sol mi lascia qui senza parole.
215
    Pesto l'acqua nel mortaro,
 
    Pesto L'Acqua nel Mortaro,
cerco il fondo in mezzo al mar;
 
Cerco il fondo inmezzo al Mar:
se la prego non m'ascolta,
 
Se la prego, non m'ascolta;
se la sgrido si rivolta,
 
Se la sgrido si rivolta,
non so più cosa mi far.
 
Non sò più cosa mi far.
220
    Guardisi dunque che non mi salga
 
    Quardisi dunque, che non mi salga
la bile in testa, lo sdegno al core,
 
La bile in Testa, lo sdegno al core,
ch'allor tutt'impeto, tutto furore,
 
Ch'allor tutt impeto tutto furore,
la farò piangere, farò tremar.
 
La farò piangere faro tremar. (parte)
(Parte.)
 


Parte di giardino in casa di Bocconio.
 
SCENA VI
 
Scena VI
 
Parte di giardino in casa di Sempronio.
Bettina e Pulcherio, poi Don Asdrubale.
 
Laurina, e Fernando, poi D. Anibale.
Pulcherio
 
Fern.
Ah signora Bettina,
 
Ah Signora Laurina,
225
sono amico di casa, e mi rincresce
 
Sono Amico di casa, e mi rincresce
d'udir questi sconcerti.
 
D'udir questi sconcerti.
Bettina
 
FLaur:
No, non voglio
 
No non vogljo,
che mio zio prenda moglie; ha da pensare
 
Che mio Zio prenda moglie; hà da pensare
prima a me. Far la serva,
 
Prima amè; far la serva;
esser soggetta a una romana? Io schiatto,
 
Esser sogetta a una Romana? jo schiatto,
230
sono fuori di me… Vecchiaccio matto.
 
Sono fuori di mè… Vecchiaccjo matto.
Pulcherio
 
Fern.
Ma la sposa è venuta;
 
Ma la sposa evenuta;
cosa se n'ha da far?
 
Cosa se n'hà da far.
Bettina
 
Laur:
Ritorni a Roma.
 
Ritorni a Roma
Pulcherio
 
Fern.
E il contratto di nozze?
 
E il contratto di Nozze?
Bettina
 
Laur:
Si laceri.
 
Si Laceri.
Pulcherio
 
Fern.
Un affronto
 
Un affronto
235
ad una gentildonna?
 
Ad una Gentil donna?
Bettina
 
Laur:
Se lei è gentildonna, io son sorella
 
Se Lei è Gentil donna, jo son Sorella
d'un uffizial che in Spagna
 
D'un uffizial, che in Spagna
fa ogni giorno prodezze.
 
Fà, ogni giorno, prodezze.
Pulcherio
 
Fern.
(Lo vedete
 
(Lo vedete
come pensan le donne?
 
Come pensan le Donne?
240
Alla larga.) Ma avete
 
Alla Larga) ma avete
qualche partito pronto?
 
Qualche partito pronto?
Bettina
 
Laur:
A dirla, io spero
 
A dirla, jo spero
d'esser amata assai da Don Asdrubale,
 
D'esser amata assai da Don Anibale
anzi more per me.
 
Anzi More per mè.
Pulcherio
 
Fern.
Fa male, male.
 
Fa male, male
Oh lo credea più coraggioso e forte:
 
Oh Lo credea più coraggjoso, e forte.
245
per una donna udir parlar di morte!
 
Per una Donna udir parlar di morte.
SCENA VII
 
Scena VII.
Don Asdrubale in attenzione e detti.
 
D'Anibale in attenzione, e detti
Bettina
 
Laur:
Sì che tutti hanno un cor di diaspro
 
Si, che tutti hanno un cor di Diaspro
come l'avete voi.
 
Come L'avete voi.
Pulcherio
 
Fern.
Gli perdo il credito.
 
Gli perdo il credito
Don Asdrubale è un sciocco.
 
Don Anibale, e un scjocco.
Don Asdrubale
 
D. An.
Padron mio,
 
Padron mio
di chi parlate?
 
Di chi parlate?
Pulcherio
 
FFern.
Oh bella!
 
Oh bella!
250
Parlo di voi.
 
Parlo di voi
Don Asdrubale
 
D: An.
Spiegatevi.
 
Spiegatevi
Pulcherio
 
Fern.
Un uffizial che vuo' prodursi in guerra
 
Un uffizial, che vuo prodursi inquerra,
non deve perder tempo in amorose,
 
Non deve perder tempo inamorose
inutili follie.
 
Inutili follie
Don Asdrubale
 
D: An.
Dunque io son sciocco?
 
Dunque jo son scjocco?
Vediamolo.
 
Vediamoto. (cava la spada)
(Cava la spada.)
 
Pulcherio
 
Fern.
Son pronto,
 
Son pronto
255
ma avete torto.
 
Ma avete torto.
Bettina
 
Laur:
E torto grande, come!
 
E torto grande; come!
Sempre risse e disfide,
 
Sempre Risse, e diffide;
sempre la spada in mano,
 
Sempre la spada in mano,
sempre rodomontate; si potrebbe
 
Sempre Rodomontate; si potrebbe
piuttosto far così: scrivere in Spagna
 
Piuttosto far cosi; scrivere in Spagna
260
a mio fratel, bravissimo uffiziale,
 
A mio fratel, pbravissimo uffiziale
acciò ci sappia dir se in tali casi
 
Accio ci sappia dir, se in tali casi
c'entra il duello.
 
C'entra il Duello.
Pulcherio
 
Fern.
(Rimette la spada nel fodero.)
 
Sì, scrivete dunque,
 
Si scrivete dunque, (rimette la spada nel Fodero.)
c'abbiamo tempo.
 
C'abbiamo tempo.
Don Asdrubale
 
D. An.
 
Dunque con più comodo
 
Dunque, con piu comodo,
poi la discorreremo.
 
Poi la discorreremo.
Bettina
 
Laur:
Sentite: io voglio
 
Sentite: jo vogljo,
265
che voi v'interessiate
 
Che Voi v'interessiate
perché mio zio non sposi
 
Perche mio Zio non sposi
quella romana.
 
Quella Romana.
Don Asdrubale
 
D': An:
Oh buona!
 
Oh buona!
Come s'avrebbe a far? Non è possibile.
 
Come s'avrebbe a far? non è possibile
Pulcherio
 
Fern.
(Donna insomma vuol dir danno insoffribile.)
 
(Donna insomma vuol dir danno insoffribile)
Bettina
 
Laur:
270
Lei sposa, lei padrona? È robba mia,
 
Lei sposa Lei padrona? è robba mia,
di mio fratel, quanto voi qua vedete;
 
Di mio fratel, quanto voi quà vedete;
e poi non lo sapete
 
E poi non lo sapete
cosa son le romane? Figuratevi
 
Cosa son le romane? figuratevi
ch'ella qui venga; udite
 
Ch'Ella qui venga; udite
275
come io le parlo e come mi risponde
 
Come jo le parlo, e come mi risponde
chi nacque del gran Tebro in su le sponde.
 
Chi nacque del gran Tebro in su le sponde. (con caricaturacome se salutasse la sposa)
(Con caricatura,come se salutasse la sposa.)
 
    Serva sua, m'inchino a lei
 
    Serva sua m'inchino a Lei
con rispetto e civiltà.
 
Con rispetto, e civilta.
E la sciocca, ci scommetto,
 
E la scjocca, ci scometto,
280
seria seria, a mezza bocca,
 
FSeria, seria, a mezza bocca,
così a me risponderà:
 
Cosi a mè rispondera: (con sostenurezza, contrafacendo la sposa)
(Con sostenutezza, contrafacendo la sposa.)
 
    "Riverisco, bella figlia;
 
"Riverisco bella figlia
siete voi la cameriera?"
 
"Siete voi la cameriera?
Parli bene, che maniera;
 
Parli bene, che maniera;
285
la padrona io sono qua.
 
La Padrona jo sono quà.
(Come sopra.)
 
    "Sposo mio, quant'è sguaiata!
 
"Sposo mio, quant'è squajata! (come sopra)
È malissimo educata."
 
"E malissimo educata.
Vi scapiglio, signorina;
 
Vi scapigljo signorina:
non è modo di parlar.
 
Non è modo di parlar.
(Come sopra.)
 
290
"Mi fa rider, poverina;
 
"Mi fà rider poverina: (come sopra)
quest'è pazza da legar."
 
"quest'è pazza da legar.
    Che vi par? Si può soffrire?
 
Che vi par? si può soffrire,
Non è questo un grand'ardire?
 
Non e questo un grand'ardire?
Lo vedrete, che fracasso,
 
Lo vedrete, che fracassa,
295
che scompiglio, che sconquasso…
 
Che scompigljo, che sconquasso…
    Non signor, non ce la voglio,
 
Non Signor, non cela voglio
torni pure al Campidoglio,
 
Torni pure al Campidogljo
voglio io sola comandar!
 
Vogljo jo sola commandar. (parte.)
(Parte.)
 
Don Asdrubale
 
D. An:
Sodisfarla io vorrei, ma in qual maniera?
 
Sodisfarla jo vorrei; ma in qual maniera?
Pulcherio
 
Fern.
300
Basta, ci pensaremo.
 
Basta, ci pensaremo.
Don Asdrubale
 
D. An.
Sì, pensateci, e poi ci batteremo.
 
Si pensateci, e poi ci batteremo. (partono)
(Partono.)
 
SCENA VIII
 
Scena VIII
Gervasio e Metilde.
 
Geronzio, e Metilde.
Gervasio
 
Ger:
Delle future nozze,
 
Delle future Nozze, Metilde, che vi pare?
Metilde, che vi pare?
 
Metilde
 
Met.
In quanto a me, rispondo
 
In quanto a me rispondo,
305
che partito migliore
 
Che partito migliore
non si poteva a Eugenia inver offrire,
 
Non si poteva a Emilia in ver'offrire,
che voi trovato un marito gl'avete
 
Che voi trovato un Marito gl'avete,
certamente alla moda.
 
Certamente alla moda.
Gervasio
 
Ger:
Ed ella ha cuor di dirmi
 
Ed ella hà cuor di dirmi,
310
che l'ho sagrificata.
 
Che L'ho sagrificata.
Metilde
 
Met:
Parmi che ciò sia falso;
 
Parmi, che cio sia falzo;
ma alfin vorrei che Bocconio sposasse
 
Ma alfin vorrei, che sempronio sposasse,
e così Don Asdrubale lasciasse.
 
E cosi Don Anibale Lascjasse.
Gervasio
 
Ger:
Forse con egli avete qualche idea?
 
Forse, con Egli, avete qualche idea?
Metilde
 
Met:
315
Orsù, parliamo d'altro.
 
Orsù parliamo d'altro.
Gervasio
 
Secondiamola:
 
Secondiamola:
amabile ragazza,
 
Amabile Ragazza,
voi, che ben possedete
 
Voi, che ben possedete
la musica ed il ballo,
 
FLa Musica, ed il ballo,
fatemi in qualche modo almen passare
 
Tatemi in qualche modo, almen passare
320
la gran bile che presi
 
La gran Bile, che presi
coll'indiscreta Eugenia.
 
Coll'indiscreta Emilia.
Metilde
 
Met:
Ah la musica è sola
 
Ah la Musica e solo
tutta la mia passion: trilli, mordenti,
 
Tutta la Mia passion; Trilli moderni,
belle messe di voce, appoggiature
 
Belle messe di voce, appoggiature
325
sono il mio forte.
 
Sono il Mio forte.
Gervasio
 
Ger:
(Al povero mio core
 
(Al povero mio core
piace la sola profession d'amore.)
 
Piace la sola Profession d'amore)
Fatemi dunque voi
 
Tatemi dunque voi
sentire qualche arietta.
 
Sentire qualche arietta.
Metilde
 
Met.
Una ne canterò bella e perfetta.
 
Una ne cantero bella, e perfetta.
Gervasio
 
Ger:
330
Al certo non sarebbe
 
Al certo non sarebbe
quella gran virtuosa,
 
Quella gran virtuosa
se in ogni di lei azione
 
Se in ogni di lei azzione
al vero segno non colpisse giusto.
 
Al vero segno non colpisse giusto.
Metilde
 
Met:
Ascoltate se l'aria è di buon gusto.
 
Ascoltate se L'Aria è di buon gusto
335
Hem, hem… La… la… la… la…
 
Hem, hem; La… La… La… La…,
Della stagione il strano cambiamento
 
Della stagione ilstrano cambiamento,
la voce delicata m'oltraggiò;
 
Lei voce delicata m'oltraggiò;
ma in miglior occasion vi servirò.
 
Ma io miglior occasion vi serviro
    Le virtuose
 
    Le Virtuose
340
che son famose
 
Che son famose
in la, mi, re,
 
In La, mi, rè,
son tutte state
 
Son tutte state
sotto di me.
 
Sotto di me.
    Le note ferme,
 
Le Note ferme,
345
le fulminate,
 
Le fulminate,
trilli, cadenze,
 
Trilli, cadenze
arcisaltate,
 
Arcisaltate,
tutto han potuto
 
Tutto han potuto
da me imparar.
 
Da mè imparar.
350
    E quelle ancora,
 
    E quelle ancora,
che già san l'arte,
 
Che già san L'arte,
in ogni recita
 
In ogni recita
inver mi chiamano
 
Inver mi chiamano
la loro parte
 
La Loro parte
355
sempre a passar.
 
Sempre a passar. (parte
(Parte.)
 
Gervasio
 
Ger:
(Con ironia.)
 
Oh che gran virtuosa!
 
Oh che gran Virtuosa! (con ironia)
Ella è gia veramente
 
Ella è gia veramente
nell'armonia eccellente;
 
Nell'Armonia eccellente
ma pur non so se simil armonia
 
Ma pur non sò, se simil'Armonia,
360
o il suo cantar al cerebro in quest'atto
 
FO il suo cantar, al cerebro in quest'atto
maggior bile salir m'abbia inver fatto.
 
Maggior bile salir m'abbia inver fatto. (parte)
(Parte.)
 


Appartamenti.
 
SCENA IX
 
Scena IX
 
Appartamenti
Eugenia, poi Bocconio, indi Don Asdrubale.
 
Emilia, poi Sempronio, indi D: Anibale
Eugenia
 
Emil:
No, non mi persuade
 
Nò non mi persuade
il mio signor tutore.
 
Il mio Signor Tutore.
Ch'io sposi un petulante, un vecchio stolto?
 
Ch'jo sposi un petulante, un vecchio stolto?
365
Le sue ragion non curo e non le ascolto.
 
Le sue ragion non curo, e non le ascolto.
Bocconio
 
Semp:
Guardate quest'anello,
 
Guardate quest'Anello,
adorata sposina! Che contorno!
 
Adorata sposina! Che contorno?
Che marmoreo brillante!
 
Che Marmoreo Brillante!
Lo portava il Mogolle nel turbante.
 
Lo portava il Mogolle nel Turbante.
Eugenia
 
Emil:
370
Grazie, grazie.
 
Grazie, grazie!
Bocconio
 
Semp:
(Torniamo
 
(Torniamo
da capo colle grazie.) Ma prendetelo,
 
Da capo colle grazie) ma prendetelo,
non fate cerimonie.
 
Non fate cerimonie
Don Asdrubale
 
D. An:
Mi permetta,
 
Mi permetta
signorina, ch'anch'io…
 
Signorina ch'anch'jo…
(Con gran sorpresa.)
 
(Cieli! che vedo!
 
Cieli! che vedo!
Eugenia…)
 
(Emilia…) (con gran sorpresa)
Eugenia
 
Emil.
(Fa lo stesso.)
 
(Don Asdrubale!
 
(Don Anibale!
375
Vive… respira ancora?)
 
Vive… respira ancora?) (fa lo stesso)
Bocconio
 
Semp.
(Il duellista,
 
(Il Duelista,
lo spadaccino vi mancava adesso.)
 
Lo spadaccino vi mancava adesso)
Don Asdrubale
 
D. Ant.
(Che confusion!)
 
(Che confusion!)
Eugenia
 
Emil.
Soccorso… io moro adesso…
 
Soccorso… jo moro adesso… (S'abbandona sopra una sedia)
(S'abbandona sopra una sedia.)
 
Bocconio
 
Semp:
Ah sposa… sposa… aiuto…
 
Ah servasposa… sposa… ajuto…,
Che siete un basilisco?
 
Che siete un Basilisco?
380
L'avete attossicata
 
L'avete attossicata
con quegl'occhiacci… Servi, un odorifero…
 
Con quegl'occhiacci… Servi un'odorifero…
carta bruciata… un brodo…
 
Carta bruciata…, un brodo… (entra confuso)
(Entra confuso.)
 
Don Asdrubale
 
D: An:
Eugenia in questa casa?
 
Emilia in questa Casa?
Mentr'ora andavo in Roma per sposarla,
 
Mentr'ora andavo in Roma per sposarla,
385
di Bocconio consorte ho da mirarla?
 
Di Sempronio consorte hò da mirarla?
Che gelosia… Che rabbia… E non l'uccido?
 
Che gelosia…, che rabbia…, e non L'uccido?
Ah mancami il coraggio:
 
Ah mancami il coraggio:
perfida donna!
 
FPerfida Donna! (Si getta disperato sopra una sedia)
(Si getta disperato sopra una sedia.)
 
Eugenia
 
Emil:
Ohimè!
 
Oime!
Chi mi richiama al giorno?
 
Chi mi rchiama al giorno?
390
Dove son!… Don Asdrubale,
 
Dove son!… Don Anibale
tu in Livorno, tu vivo?
 
Tu in Livorno, tu vivo?
Don Asdrubale
 
D. Ant.
(Alzandosi attonito.)
 
Sì, spergiura…
 
Si spergjura (alzandosi attonito)
Bocconio
 
Semp:
Ecco qui l'acqua vulneraria… Oh buona!
 
Ecco qui L'acqua vulneraria… oh buona!
Voi state dritta in piedi… egli a sedere!…
 
Voi state dritta in piedi… Egli a sedere!…
Voi porpurea qual rosa porporina…
 
Voi porpurea qual Rosa porporina…
395
egli con faccia lusca e cenerina?
 
Egli con faccia Lusca, e cennerina?
(Ciascun da sé.)
 
Bocconio
 
Semp.
    Che accidenti! Che tragedia!
 
    Che accidenti! che tragedia! (ciascun dasè)
Son confuso… cosa fo?
 
Son confuso… cosa fò?
Don Asdrubale
 
D: An.
Perdo il senno… son perplesso
 
Perdo il senno… son perplesso
e risolvermi non so.
 
E risolvermi non sò.
Bocconio
 
Semp.
400
Sta' a veder ch'io dormo adesso
 
Sta a veder, ch'jo dormo adesso
e sognando me ne sto.
 
E sognando me ne sto.
Eugenia
 
Emil.
    Vive ancora, e morto egl'era?
 
Vive ancora, e morto Egl'era?
Don Asdrubale
 
D. An.
Il mio amor da lei che spera?
 
Il mio amor, da Lei, che spera?
Bocconio
 
Semp:
Sviene lei, poi questo qua!
 
Sviene Lei, poi questo quà!
Eugenia, Don Asdrubale
 
Emil/D: An./a 2.
405
    Tetro orror il cor mi serra,
 
Tetro orror il cor mi serra,
già lo sento palpitar.
 
gia lo sento palpitar.
Bocconio
 
Semp.
Una sincope m'afferra,
 
Una sincope m'afferra
qui non v'è che replicar.
 
Qui non v'e che replicar
a tre
 
a 3.
    Crudo amore, stelle irate,
 
Crudo amore, stelle irate,
410
perché mai così spietate?
 
Perche mai cosi spietate?
 
a 3.
Questa pena è troppo barbara;
 
Questa pena e troppo barbara;
quest'è troppa crudeltà.
 
Quest'e troppa crudeltà.
Bocconio
 
Semp:
(A Don Asdrubale.)
 
(a D. Anibale)
Ma spiegatemi un poco…
 
Ma spiegatemi un poco…
Don Asdrubale
 
D. An.
Io non mi spiego,
 
Io non mi spiego,
non rendo conto e, se volete niente,
 
Non rendo conto, e se volete niente,
415
sapete com'io faccio…
 
Sapete com'jo faccio…
Bocconio
 
Semp:
(E sempre insulta,
 
(E sempre insulta,
sempre spada alla mano.) Almeno voi,
 
Sempre spada alla mano) Almeno Voi,
sposina mia carina…
 
Sposina mia Carina…
Eugenia
 
Emil.
Taci.
 
Taci
Bocconio
 
Semp.
La bocca è fatta…
 
La Bocca è fatta…
Eugenia
 
Emil:
È fatta per tacer. Non voglio ciarle,
 
E fatta per tacer: non vogljo ciarle,
420
non voglio udir contrasti:
 
Non vogljo udir contrasti:
sia per l'ultima volta, e ciò ti basti.
 
Sia per L'ultima volta, e ciò ti basti.
Bocconio
 
FSemp:
(Che gran bel matrimonio!)
 
(Che gran bel Matrimonio!)
Don Asdrubale
 
D. An:
Mi rallegro,
 
Mi rallegro
signora sposa.
 
Signora sposa.
Eugenia
 
Emil:
Mi consolo anch'io
 
Mi consolo anch'jo
veder ch'è vivo e sano… ma poteva
 
Veder, ch'e vivo, e sano… ma poteva
425
scrivere almen due righe…
 
Scrivere almen due Righe…
Don Asdrubale
 
D. Ant.
Perché scrivere,
 
Perchè scrivere
se venivo io medesimo
 
Se venivo jo medesimo
a trovar la crudele
 
A trovar la crudele
che m'ha ingannato?
 
Che m'ha ingannato?
Bocconio
 
Semp:
Un quarto,
 
Un quarto
anzi un sesto di sillaba
 
Anzi un sesto di sillaba
430
potrei, se fosse lecito…
 
Potrei se fosse Lecito…
Eugenia
 
Emil:
Tacete.
 
Tacete.
Don Asdrubale
 
D. Ant:
Volete ch'io v'uccida?
 
Volete, ch'jo v'uccida?
(Accenna la spada.)
 
La vedete?
 
La vedete? (accenna la spada)
Bocconio
 
Semp:
Eh la vedo…
 
Eh la vedo…
Eugenia
 
Emil:
(Che provi
 
(Che provi
un affanno egl'ancora eguale al mio…
 
Un affanno Egl'ancora eguale al mio…
a non scriver mai più.)
 
A non scriver mai più)
Don Asdrubale
 
D. An.
(Che ingrata, oh dio!)
 
(Che ingrata, oh Dio)
Eugenia
 
Emil:
435
Signor Bocconio, questa sera forse
 
Signor Sempronio, questa sera forse
io vi darò la destra…
 
Io vi daro la Destra…
Don Asdrubale
 
D. Ant.
(Oh gelosia
 
(oh gelosia,
che mi divora il core!)
 
che mi divora il core!)
Bocconio
 
Semp:
Manco male
 
Manco male,
che respiro, rifiato… La parola
 
Che respiro, rifiato… La parola
s'era già addormentata nella gola.
 
S'era già addormentata nella gola.
SCENA X
 
Scena X
Metilde e detti.
 
Metilde, e Detti.
Metilde
 
Met:
440
Mi permetta, signora,
 
Mi permetta Signora,
ch'io venga finalmente a rallegrarmi
 
Ch'jo venga finalmente a rallegrarmi
dell'imeneo bellissimo
 
Dell'Imeneo bellissimo,
che, sento, in breve seguirà fra lei
 
Che sento, in breve, seguirà frà Lei,
ed il signor Bocconio:
 
Ed il Signor Sempronio:
445
io già da qualche tempo
 
Io già da qualche tempo
son di lui serva e amica.Der Text des handschriftlichen Librettos zu Lo sposo deluso weist ab dem Vers 446 „son di lui serva e amica.“ (Metilde) eine Lücke auf, die den Szenen IX, X, XI und den ersten acht Versen der Szene XII in der Libretto-Vorlage Le donne rivali Rom 1780 (Verse 342–447) entspricht. Der Text des handschriftlichen Librettos setzt erst mit Pulcherios Vers „Che morta ella già sia…“ (Vers 447) fort, der dem neunten Vers der Szene XII in der Libretto-Vorlage Le donne rivali „ch’estinta ella già sia.“ (Fernando, V. 448) entspricht. Wie viele Szenen die Lücke im Libretto umfasst, lässt sich nicht genau eruieren, da der anonyme Textbearbeiter nicht selten die Szenenfolge und -anzahl der Vorlage Le donne rivali geändert hat, sodass es nicht ausgeschlossen werden kann, dass auch in dieser Lücke andere Szenen bzw. eine andere Anzahl von Szenen als in der Vorlage vorhanden bzw. geplant waren. Aus diesem Grund wird hier die Fortsetzung nach der Lücke, welche unmittelbar vor der SCENA ULTIMA steht, mit der Angabe „SCENA PENULTIMA“ wie in der NMA versehen. Die ungewöhnliche Szenenangabe „SCENA PENULTIMA“ soll einerseits den Beginn bzw. die Fortsetzung einer neuen Szenen nach der Lücke bezeichnen; andererseits kann dadurch die Anzahl der fehlenden Szenen unbestimmt bleiben.
 
Son di Lui Serva, e Amica;
SCENA PENULTIMAZur ergänzten Angabe „SCENA PENULTIMA“ nach der Textlücke im handschriftlichen Libretto zu Lo sposo deluso vgl. oben den Kommentar zu Vers 446
 
Don Asdrubale, Bettina, Pulcherio.
 
Pulcherio
 
Che morta ella già sia…
 
Fche morta Ella già sia.
Don Asdrubale
 
D: An:
Nol voglia il cielo.
 
Nol voglia il Cielo.
Pulcherio
 
Fern.
Con Eugenia istessa
 
Con Emilia istessa,
già il tutto è concertato;
 
Già il tutto è concertato;
450
ella pure è d'accordo.
 
Ella pure è d'accordo.
(A Bettina.)
 
Eccomi a voi, signora.
 
Eccomi a voi Signora.
Bettina
 
Laur:
Alfin che cosa
 
Alfin che cosa
le ho detto mai ch'uccider la dovesse?
 
Le hò detto mai ch'uccider la dovesse.
Pulcherio
 
Fern.
Signora, perdonatemi,
 
Signora perdonatemi,
mostrate poca stima
 
Mostrate poca stima
455
delle romane, e l'offendeste a torto;
 
Delle Romane, e L'offendeste a torto;
van rispettate, ed a tacer v'esorto.
 
Van rispettate, ed a tacer v'esorto. (parte)
(Parte.)
 
Don Asdrubale
 
D: An:
L'offendeste purtroppo
 
L'offendeste pur troppo
più del dovere.
 
Più del dovere.
Bettina
 
Laur:
Oh oh, saran dèe;
 
Oh, oh saran Dee;
son troppo delicate.
 
Son troppo delicate.
Don Asdrubale
 
D. An:
Uniche al mondo
 
Uniche al Mondo
460
son quelle cittadine; io le trattai,
 
Son quelle Cittadine; jo le trattai,
e in lor senno, beltà, spirto ammirai.
 
E in lor, senno, belta, spirto amirai.
Bettina
 
Laur:
Han bellezza, hanno spirito
 
Han bellezza, hanno spirito
anche le nostre livornesi.
 
Anche le nostre Livornesi.
Don Asdrubale
 
D: An.
È vero.
 
E vero.
Ma le donne che nacquer sul Tarpeo
 
Ma le donne, che nacquer sul Tarpèo.
465
hanno, fra le virtù sublimi e rare,
 
Hanno fra le Virtù sublimi, e rare
un non so che ch'io non saprei spiegare.
 
Un non so che, ch'jo non saprei spiegare.
    Hanno una grazia affabile,
 
    Hanno una grazia affabile
mista ad un certo brio,
 
Mista ad un certo brio;
un'aria schietta e docile,
 
Un'aria schietta, e docile,
470
delle virtù desio;
 
Delle Virtù desio;
un portamento nobile,
 
Un portamento nobile,
una bellezza, oh dio!
 
Una bellezza oh Dio!
che il cor più duro e barbaro
 
Che il cor piu duro, e barbaro -,
potrebbe innamorar.
 
Potrebbe innamorar.
475
    Nel ballo son vezzose,
 
    Nel Ballo son vezzose,
amabili nel canto,
 
Amabili nel canto;
camminan spiritose,
 
Camminan spiritose,
vestono ch'è un incanto;
 
Vestano, ch'e un incanto;
hanno modestia, onore,
 
Hanno Modestia, onore,
480
hanno di dolce affetto
 
Hanno, di dolce affetto,
tutto ripieno il core;
 
Tutto ripieno il core;
e meritan rispetto
 
E meritan rispetto,
e debbonsi distinguere
 
E debbonsi distinguere,
e s'hanno da stimar.
 
FE s'hanno da stimar (parte)
(Parte.)
 
Bettina
 
Laur:
485
Par ch'abbia detto troppo,
 
Par, ch'abbia detto troppo,
e mi sembra l'elogio caricato;
 
E mi sembra L'elogjo caricato;
ma vuo' veder d'Eugenia cos'è stato.
 
Ma vuò veder d'Emilia cos'è strato (parte)
(Parte.)
 


Camera oscura per cui si passa al giardino. Cortina calata che copre la vista di detto giardino artificiosamente adornato.
 
SCENA ULTIMA
 
Scena ultima
 
Cammera oscura, per cui si passa al Giardino. Cortina calata, che copre la vista di detto giardino artificiosamente adornato.
Bocconio con lume, poi Don Asdrubale e Pulcherio, inoltre Eugenia e Bettina, e finalmente Gervasio e Metilde.
 
Sempronio, con Lume, poi D. Anibale, e Fernando inoltre Emilia, e Laurina, e finalm: Geronzio, e Metilde.
Bocconio
 
Semp:
Eugenia, Eugenia mia…
 
Emilia, Emilia mia…
Dove mai s'è ficcata!
 
Dove mai s'eficcata!
490
L'ho quasi da per tutto ricercata.
 
L'hò quasi dapertutto ricercata.
Uccidersi… Che sciocca… E uccisa ancora
 
Uccidersi… che scjocca; e uccisa ancora,
io la dovrei trovare…
 
Io la dovrei trovare…
Eugenia… non so più dove m'andare.
 
Emilia… non sò più dove m'andare. (torna dentro inatto di cercarla
(Torna dentro in atto di cercarla.)
 
Pulcherio
 
Fer:
Or or vedrete, amico,
 
Or or vedrete Amico
495
la bella scena; fuori che Metilde,
 
La bella scena; fuori che Metilde,
Bettina e ancor Gervasio
 
Laurina, e ancor Geronzio,
son gl'altri già d'accordo. Oh che spavento
 
Son gl'altri già d'accordo. Oh che spavento
avrà Bocconio! Io voglio che rinunzi
 
Avrà Sempronio; jo vogljo, che rinunzj
alle nozze d'Eugenia,
 
Alle Nozze d'Emilia
500
dal tutore ingannata.
 
Dal Tutore ingannata.
Don Asdrubale
 
D: An.
Son capace
 
Son capace
d'ucciderlo, se seguita
 
D'ucciderlo, se seguita
a pretender Eugenia.
 
A pretender Emilia.
Pulcherio
 
Fer:
Zitto, ei torna.
 
Zitto, ei torna. (si ritirano)
(Si ritirano.)
 
Bocconio
 
Semp:
Non c'è, ma pur m'han detto
 
Non c'è, ma pur m'han detto,
ch'era venuta in questa stanza oscura…
 
Ch'era venuta in questa stanza oscura…
505
Vediam da questa parte… Ahi che paura!
 
Vediam da questa parte… ahi che paura!
(Non veduti, Pulcherio e Don Asdrubale gli spengono il lume.)
 
Aiuto… Ah ch'è senz'altro
 
Ajuto… ah ch'è senz'altro, (non veduti, Fernando, e D: Anibale gli spengono il Lume.)
lo spirito d'Eugenia…
 
Lo spirito d'Emilia…
Pulcherio
 
Fer:
(Sottovoce.)
 
Attento, amico.
 
Attento Amico, (sotto voce
Bocconio
 
Semp:
Spirito bello bello,
 
Spirito bello, bello,
io t'amo… ma vorrei
 
Io t'amo… ma vorrei
510
andarmene pian piano…
 
Andarmene pian piano…
Don Asdrubale, Pulcherio
 
FFern:/D: An:/a 2:
Olà, chi sei?
 
Olà chi sei
Bocconio
 
Semp.
    Ahi ch'orrore!… Che spavento!…
 
Ahi, ch'orrore!… che spavento!…
Qui nascosto chi ci sta?
 
Qui nascosto chi ci stà?
(Caminando a tentone.)
 
Me meschin… così all'oscuro
 
Me meschin… cosi all'oscuro, (caminando a tentone)
non so dir se più son vivo,
 
Non sò dir se piu son vivo;
515
ma son certo semivivo…
 
Ma son certo semivivo…
e Caronte io vedo già.
 
E Caronte io vedo già.
(Urtando colla mano in un di essi.)
 
Zitto… attento… questa fronte
 
Zitto… attento… questa fronte (urtando colla mano in un di essi)
che vuol dir… di chi sarà?
 
Che vuol dir… di chi sarà?
Pulcherio
 
Fern:
    Ferma, indegno, e non gridare.
 
Ferma indegno, e non gridare.
Bocconio
 
Semp:
520
Che vociaccia! Io vengo meno…
 
Che vociaccia! jo vengo meno…
Ma chi è lei mi dica almeno…
 
Ma chi è Lei mi dica almeno?…
Don Asdrubale, Pulcherio
 
Fern:/D: An:/a 2.
Ombre erranti siamo qua.
 
Ombre erranti siamo quà.
Bocconio
 
    Ombre care… (Ohimè! son morto.)
 
Ombre care… (oimè son morto)
Deh s'Eugenia conoscete,
 
Deh s'Emilia conoscete,
525
se veduta mai l'avete,
 
Se veduta mai L'avete
dite, oh dio! che cosa fa?
 
Dite oh Dio! che cosa fà?
Don Asdrubale, Pulcherio
 
Fern:/D: An:/a 2.
    Negl'Elisi or or si sposa,
 
Negl'Elisi oror si sposa.
né la puoi più vagheggiar.
 
Nè la puoi più vagheggiar.
Bocconio
 
Semp.
(Ah ribalda!) La vorrei
 
(Ah ribalda) la vorrei
530
rivedere e salutar.
 
Rivedere, e salutar.
Don Asdrubale, Pulcherio
 
Fern:/D: An:/a 2
    La vedrai con patto espresso
 
La vedrai con patto espresso
di doverla rinunziar.
 
Di dover la rinunziar.
Bocconio
 
Semp:
La rinunzio fin d'adesso,
 
La rinunzio fin d'adesso
né so più che me ne far.
 
Nè so più che mene far.
Pulcherio
 
Fern:
535
    Or va ben, la puoi mirar.
 
Or va ben, la puoi mirar.
Ombra bella, Eugenia, appressati.
 
Ombra bella, Emilia appressati
Don Asdrubale, Pulcherio
 
Fern:/D: An:/a 2
Oh che gusto, ritiriamoci
 
Oh che gusto ritiriamoci
qui vicino ad osservar.
 
qui vicino ad osservar.
(Pulcherio e Don Asdrubale si ritirano, ed intanto s'alza la cortina e vedesi un delizioso parterre ornato di vaghi mirteti e di statuette coronate di fiori, dal fondo del quale comparisceEugenia in altr'abito; allorché Pulcherio, sospettando dell'inganno, guarda da per tutto con meraviglia, essendosi illuminata la scena.)
 
Fernando, e D: Anibale si ritirano, ed intanto s'alza la Cortina, e vedesi un delizioso Parterre ornato di vaghi Mirteti, e di statuette coronate di fiori; dal fondo del quale comparisce Emilia in altr'Abito; allorche Sempronio, sospettando dell'inganno, guarda dapertutto con meraviglia, essendosi illuminata la scena.
Eugenia
 
Emil:
    Dagl'Elisi fortunati
 
Dagl'Elisi fortunati
540
chi mi chiama in quest'istante?
 
Chi mi chiama in quest'istante;
Fuggi, fuggi, indegno amante,
 
fuggi, fuggi indegno amante,
che il mio cor per te non è.
 
Che il mio cor per tè non è.
Bocconio
 
Semp:
    Dove sono i Campi Elisi?
 
Dove sono i Campi Elisi?
Che son forse un burattino?
 
Che non forse un Burattino?
545
Riconosco il mio giardino:
 
Riconosco il mio Giardino.
siete viva al par di me.
 
FSiete viva al par dimè.
Eugenia
 
Emil.
    Infedel, m'hai rinunziata;
 
Infedel m'hai rinunziata,
e se Pluto ora qui chiamo…
 
E se Pluto ora qui chiamo…
Bocconio
 
Semp:
    Via, la burla terminiamo;
 
Via la burla terminiamo,
550
qua la destra, o sposa amata.
 
Quà la destra, ò sposa amata.
Eugenia
 
Emil:
    Olà, Cerbero, ove sei?
 
Olà Cerbero ove sei?
(Ah purtroppo, oh sorte ria!
 
(Ah purtroppo, oh sorte ria!
già comincia a sospettar.)
 
Già comincia a sospettar.)
Bocconio
 
Semp:
    (Sì, ch'è viva… il giurerei.
 
(Si ch'e viva… il giurerei
555
Voglio finger d'andar via:
 
Voglio finger d'andar via:
vuo' veder quel che sa far.)
 
Vuo veder quel, che sà far.) (si ritira.)
(Si ritira.)
 
Eugenia
 
Emil:
(Cercando Don Asdrubale, qual tosto apparisce.)
 
    Se n'è andato… Presto, presto…
 
Se n'è andato… presto, presto…
dove sei, bell'idol mio?
 
Dove sei bell'Idol mio? (Cercando D: Anibale, qual tosto apparisce.)
Don Asdrubale
 
D: An:
Ah mio ben, che spasso è questo!
 
Ah mio Ben, che spasso è questo
560
Più non reggo dal piacer.
 
Più non reggo dal piacer.
Eugenia, Don Asdrubale
 
a 2.
    Sì, la burla fu gustosa:
 
Si la Burla fù gustosa
ha ceduta la sua sposa,
 
Ha ceduta la sua sposa,
e or la man ti posso dar.
 
E or la man ti posso dar.
(Mentre vogliono darsi la mano ritorna Bocconio; inoltre sopra giunge Bettina, e poi Metilde e Gervasio.)
 
Bocconio
 
Semp:
    Ferma, indegna mancatrice,
 
Ferma indegna Mancatrice,(mentre vogliono darsei la mano, ritorna Sempronio inoltre sopra giunge Laurina, e poi Metilde, e Geronzio)
565
che qual nuova Berenice
 
Che qual nuova Berenice
ti fingesti un'ombra funebre
 
Ti fingesti un ombra funebre
il tuo sposo ad ingannar.
 
Il tuo sposo ad ingannar.
Bettina
 
Laur:
(A Don Asdrubale.)
 
    Ferma, indegno mancatore:
 
Ferma indegno Mancatore(a D: Anibale)
questo dunque è il bell'amore?
 
Questo dunque è il bell'amore?
570
La tua man degg'io pretendere,
 
La tua man degg'jo pretendere;
verun'altra hai da sposar.
 
Verun'altra hai da sposar.
Metilde
 
Metil:
(A Don Asdrubale, mostrandogli uno stile che tira fuori dal seno.)
 
    Ferma, ingrato e disleale,
 
Ferma ingrato, e disleale, (a D. Anibale mostrandogli uno stile che tira fuori dal seno)
vuo' punirti con tal strale,
 
Vuò punirti con tal strale
ecco alfin la mia sentenza
 
Ecco alfin la mia sentenza,
575
se la man mi neghi dar.
 
Se la Man mi neghi dar.
Gervasio
 
Ger:
(A Don Asdrubale.)
 
    Ti rammenta, o traditore,
 
Tiramenta ò Traditore, (a D. Anibale)
che d'Eugenia son tutore.
 
Che d'Emilia son tutore.
(Ad Eugenia.)
 
E tu pensa, o rea pupilla,
 
E tu pensa ò rea Pupilla, (ad Emilia)
che di fé non vuo' mancar.
 
Che di non fe vuò mancar.
Eugenia
 
Emil:
(A Don Asdrubale, accennandogli Bettina.)
 
580
    Ah colei… Che dice, ingrato?
 
Ah colei… che dice ingrato? (a D. Anibale accennandogli Laurina)
Don Asdrubale
 
D. An:
Io parola non le ho dato.
 
Io parola non le ho dato.
Bettina
 
Laur:
Ma speranza almen mi desti,
 
Ma speranza almen mi desti,
e non serve d'arrossir.
 
E non serve d'arrossir.
Eugenia
 
Emil:
(A Don Asdrubale, come sopra accennandogli Metilde.)
 
    E quell'altra cosa dice?
 
E quell'altra, cosa dice? (a D. Anibale come sopra accennandogli Metilde)
Don Asdrubale
 
D. An:
585
Vuol vedermi un infelice!
 
Vuol vedermi un'infelice!
Metilde
 
Met:
Sì, la man mi promettesti,
 
Si là man mi prometesti,
e non m'hai tu da tradir.
 
E non m'hai tu da tradir.
Don Asdrubale
 
D. An:
    (Ah che incontri, oh dio, funesti!
 
(Ah che incontri oh Dio! funesti:
Chi le ha fatte qui venir?)
 
Chi le ha fatte qui venir.)
Bocconio
 
FSemp:
590
(Fra la rabbia ed i molesti
 
(frà la rabbia e dì molesti,
io mi sento intisichir.)
 
Io mi sento intisichir.)
Pulcherio
 
Fern.
(Con ilarità e disinvoltura.)
 
    Signori, vogl'anch'io
 
Signori vogl'anch'jo (con ilarità, e disinvoltura)
goder la bella festa.
 
Goder la bella Festa:
(A Bocconio.)
 
Fu un scherzo, amico mio,
 
Fù un scherzo amico mio, (a Sempronio)
595
un parto di mia testa:
 
Un parto di mia Testa:
lo feci sol per ridere,
 
Lo feci sol per ridere,
per farvi rallegrar.
 
Per farvi rallegrar.
(Ho inteso un gran bisbiglio:
 
(Ho inteso un gran bisbigljo,
bisogna rimediar.)
 
Bisogna rimediar.)
Bocconio
 
Semp:
(Ad Eugenia con serietà.)
 
600
    La burla è già finita;
 
La Burla è già finita;
la destra mi può dar.
 
La destra mi può dar. ad Emila con serietà)
Gervasio
 
Ger:
Ebben, giacché è finita,
 
Ebben giacchè è finita;
la man gli devi dar.
 
La Man gli devi dar.
Eugenia
 
Emil:
(Piano al tutore con risolurezza.)
 
    Anch'io l'ho pur finita;
 
Anch'jo L'hò pur finata;
605
costui non vuo' sposar.
 
Costui non vuò sposar. (piano al Tutore con risolurezza)
Metilde
 
Met.
(A Don Asdrubale, tornandolo a minacciare col medesimo stile.)
 
Sì sì, sarà finita
 
Si si, sarà finita
le donne più gabbar.
 
Le Donne più gabbar. a D Anibale tornandolo a minacciare col medesimo stile.)
Bettina
 
Laur.
(A Don Asdrubale con fierezza.)
 
Sì sì, finch'avrò vita,
 
Si si, finch'avrò vita,
ti voglio tormentar.
 
Ti vogljo tormentar. (a D. Anibale con fierezza)
Eugenia
 
Emil.
(A Don Asdrubale, accennandogli Bettina e Metilde.)
 
610
    Va' dalla mia nemica…
 
Và dalla mia Nemica… (a D. Anibale accennandogli Laurina e Metilde
Don Asdrubale
 
D. An.
Tu sei la fiamma antica.
 
Tu sei la fiamma antica.
 
 
Eugenia
 
Emil.
Ed intanto perché a quella
 
Ed intanto perchè, a quelle,
promettesti amor e fede?
 
Promettesti amor, e fede?
No, il mio core non ti crede,
 
Nò il mio core non ti crede,
615
no, non meriti pietà.
 
Nò non meriti pietà.
Don Asdrubale
 
D: An.
(Ad Eugenia.)
 
    Credi, o cara…
 
Credi o cara… (ad Emilia
Eugenia
 
Emil.
No, tiranno…
 
Nò Tiranno…
Bettina
 
Laur.
(A Don Asdrubale.)
 
Prega, prega.
 
Prega, prega. (a D Anibale)
Metilde
 
Met.
(Allo stesso.)
 
Nega, nega.
 
Nega, nega. (allo stesso.).
Bocconio
 
Semp.
(Or or mi scanno.)
 
(Or or mi scanno.)
Eugenia, Don Asdrubale
 
Emil./D. An./a 2
Ah qual giorno è questo mai!
 
Ah qual giorno è questo mai,
620
Qual terribile penar!
 
Qual terribile penar.
Bettina, Metilde
 
Laur./Met./a 2.
Fort'Amore… accresci guai,
 
Fort'amore… accrescj guai:
siegui, incoccia a strapazzar!
 
Siegui, incoccia a strapazar.
Bocconio
 
Semp:
    (Ma sentissi una parola,
 
Ma sentissi una parola
qualche motto… un sol'accento…
 
Qualche Motto… un sol'accento?…
625
Ed io soffro un tal tormento,
 
Ed jo soffro un tal tormento,
e sto quieto?… Ma perché?)
 
E sto quieto?… ma perchè?
(A Bettina.)
 
    Ascolta…
 
Ascolta… (a Laurina)
Bettina
 
Laur.
Taci.
 
Taci.
Bocconio
 
Semp.
(A Metilde.)
 
Deh senti…
 
Deh senti… (a Metilde
Metilde
 
Met.
Taci.
 
Taci…
Bocconio
 
Semp.
(A Pulcherio.)
 
Odimi…
 
Odimi… (a fernando)
Pulcherio
 
FFern.
Taci.
 
Taci.
Bocconio
 
Semp.
(A Gervasio.)
 
630
Ma dimmi…
 
Ma dimi… (a Geronzio)
Gervasio
 
Ger.
Taci
 
Taci
Bocconio
 
Semp.
(A Don Asdrubale.)
 
Sentimi…
 
Sentami… (a D: Anibale)
Don Asdrubale
 
D. An.
Taci.
 
Taci
Bocconio
 
Semp.
(Ad Eugenia.)
 
Ma sappia…
 
Ma sappia (ad Emila)
Eugenia
 
Emil:
Taci.
 
Taci
Bocconio
 
Semp.
(A Bettina.)
 
    Nipote…
 
Nipote…a Laurina)
Bettina
 
Laur.
Che nipote!
 
Che Nipote!
se siete un zio ridicolo,
 
Se siete un zio ridicolo,
635
se tutti qua v'insultano,
 
Se tutti qua v'insultano,
se tutti vi corbellano
 
Se tutti vi corbellano,
e se la data fede
 
E se la data fede,
non fate qui osservar.
 
Non fate qui osservar.
Bocconio
 
Semp.
(A Metilde.)
 
    Amica…
 
Amica… (a Metilde.)
Metilde
 
Met.
Che amica!
 
Che amica!
640
Se siete un uom di spirito,
 
Se siete un Uom di spirito,
non fate che v'insultino,
 
Non fate, che v'insultino,
non fate vi corbellino;
 
Non fate vi corbellino;
ma chi la sposa toglievi
 
Ma chi la sposa toglievi,
cercate di burlar.
 
Cercate di burlar.
Bocconio
 
Semp:
(A Pulcherio.)
 
645
    Amico…
 
Amico… (a fernando)
Pulcherio
 
Fern.
No, ch'amico
 
No, ch'Amico
di te non son mai stato.
 
Di tè non son mai stato:
Sposar sì vaga giovane?
 
Sposar si vaga giovane?
Vedete che sguaiato!
 
Vedete, che squjato;
(Ma inver non son chi sono,
 
(Ma inver non son chi sono
650
se non ti ci fo star.)
 
Se non ti ci fò star.)
Bocconio
 
Semp.
    Gervasio…
 
Geronzio…
Gervasio
 
Ger.
(Con serietà.)
 
Che pretendi?
 
Che pretendi? (con serietà)
Io non saprei che farti;
 
Io non saprei, che farti;
Eugenia è una bisbetica,
 
Emilia è una bisbetica,
voi un stolido, un ridicolo:
 
Voi un stolido, un ridicolo;
655
per voi, per quella misera
 
Per voi per quella misera,
non voglio alfin crepar.
 
Non voglio alfin crepar.
Bocconio
 
Semp:
(A Don Asdrubale.)
 
    Signore…
 
Signore… (a D. Anibale)
Don Asdrubale
 
D: An.
Da me ti scosta,
 
Da mè ti scosta
ridicolo, fanatico,
 
Ridicolo, fanatico,
peggiore d'un giannizzero,
 
Peggiore d'un Giannizero,
660
d'un goto, anzi d'un arabo,
 
D'un Goto, anzi d'un Arabo,
che una fanciulla tenera
 
Che una fanciulla tenera
pretendi di sposar.
 
Pretendi di sposar.
Bocconio
 
Semp.
(Ad Eugenia.)
 
    Ma sposa…
 
Ma sposa…(ad Emilia)
Eugenia
 
Emil.
Vanne al diavolo!
 
Vanne al Diavolo;
Per te, per tua cagione,
 
Per tè, per tua cagione,
665
lontana dalla patria,
 
FLontana dalla Patria,
mi trovo in confusione;
 
Mi trovo in confusione;
non v'è, non v'è una femmina
 
Non v'è, non v'è una femmina
più misera di me.
 
Più misera di mè.
Bocconio
 
Semp:
    O Giove, un par di fulmini,
 
O Giove un par di fulmini,
670
un colpo di fucile,
 
Un colpo di fucile,
una furiosa grandine,
 
Una furiosa grandine,
un tossico, uno stile,
 
Un tossico, uno stile,
perbacco, m'uccidessero,
 
Per Bacco m'uccidessero,
cospetto, m'accoppassero…
 
Cospetto m'accoppassero…
675
Al diavolo la sposa
 
Al Diavolo la sposa.
e chi la vuo' pigliar!
 
E chi la vuò pigliar.
Tutti
 
Tutti
    Da mille tetre immagini,
 
    Da mille tetre Immagini,
ohimè, ch'io son confuso;
 
Ohimè, ch'jo son confuso;
un fiero mar che mormora,
 
Un fiero Mar, che mormora,
680
un fuoco ch'è rinchiuso
 
Un fuoco, ch'è rinchiuso,
non vanno con più strepito
 
Non vanno con più strepito
un'alma a funestar.
 
Un alma a funestar.
Fine dell'atto primo.
 
Fine dell'Atto Primo.