Kritische Edition des Librettos       Diplomatische Übertragung der Handschrift des Librettos 
SCENA VI
 
Scena VI.
Chichibio e detti.
 
Chichibio, e detti.
(Fingono non vederlo, Chichibio s'avvanza pian piano ascoltando.)
 
(fingono non vederlo,
Chichibio s'avvanza pian=
piano ascoltando.)
Calandrino
 
FCaland:
Così stavano stretti
 
Così stavano stretti,
come Dafne ed Apollo
 
Come Dafne, ed Apollo
150
i semplicetti amanti, e l'una e l'altro
 
I semplicetti Amanti, e l'una, e l'altro
al vedermi rimase a chiuso labro,
 
Al vedermi rimase à chiuso labro
tinto il volto di rose e di cinabro.
 
Tinto il volto di rose, e di cinabro.
Aria
 
Aria.Die von Mozart komponierte Aria hat Julius André in der Handschrift des Librettos (Quelle C1) durch Klammern in roter Tinte am Rand kenntlich gemacht.
Auretta
 
Auretta.
    Se fosse qui nascoso
 
    Se fosse quì nascoso
quell'Argo mio geloso,
 
Quell'Argo mio geloso,
155
oh poverina me!
 
Oh poverina me!
    Direbbe: "oh maledetta,
 
    Direbbe: ò maledetta,
pettegola, fraschetta,
 
Pettegola, fraschetta,
la fedeltà dov'è?"
 
La fedeltà dov'è?
    Pur sono innocente;
 
    Pur sono innocente;
160
se fosse presente,
 
Se fosse presente,
direbbe tra sé:
 
Direbbe trà se:
    "oh qui non c'è pericolo;
 
Oh quì non c'è pericolo;
un caso sì ridicolo
 
Un caso sì ridicolo
goder si deve affé."
 
Goder si deve affè.
Chichibio
 
Chichibio.
(Accostandosi.)
 
165
    Un caso sì ridicolo
 
Un caso sì ridicolo (accostandosi)
goder si deve affé.
 
Goder si deve affè.
Buon pro, signori.
 
Buon prò Signori.
Auretta
 
Auretta.
Ridi, ah ridi, Chichibio.
 
Ridi, ah ridi Chichibio.
Calandrino
 
Caland:
Ecco la scena
 
Ecco la scena,
che vidi poco fa tra Lisa e Tirsi.
 
Che vidi poco fà trà Lisa, e Tirsi.
Chichibio
 
Chich:
170
Bella sarà, ma ridere non posso.
 
Bella sarà, ma ridere non posso.
Calandrino
 
Caland:
Dorme Don Pippo?
 
Dorme Don Pippo?
Chichibio
 
Chich:
Ah che ha il demonio addosso.
 
Ah, che hà il Demonio addosso.
Auretta
 
Auretta.
Dimmi, che mai è stato?
 
Dimmi, che mai è stato?
Calandrino
 
Caland:
A lui andaste?
 
A lui andaste?
Chichibio
 
Chich:
Ah non ci fossi andato.
 
Ah non ci fossi andato.
Auretta
 
Auretta.
Entrasti?
 
Entrasti?
Chichibio
 
FChichibio.
Entrai
 
Entrai allorchè intesi
pian pian, allorché intesi
 
Pianpian allorchè intesi
175
lamentevole voce
 
Lamentevole voce
di dolente usignuol.
 
Di dolente usignuol.
Calandrino
 
Caland:
E che diceva?
 
E che diceva?
Chichibio
 
Chich:
"Vieni, Imeneo!"
 
Vieni Imeneo!
Auretta
 
Auretta.
E tu?
 
E tu?
Chichibio
 
Chich:
"Eccomi", dissi.
 
Eccomi, dissi.
Calandrino
 
Caland:
Ed egli?
 
Ed egli?
Chichibio
 
Chich:
"A me pazzo, ignorante? Ad un par mio?…"
 
A me pazzo, ignorante? ad un par mio?…
180
Né molto vi mancò che tutto tutto
 
Nè molto vi mancò, che tutto tutto
non mi versasse in capo
 
Non mi versasse in capo
il vaso di Pandora; onde so dirvi
 
Il vaso di Pandora; onde sò dirvi,
ch'egli è purtroppo desto.
 
Ch'egli è pur troppo desto. (s'ode il campanello di D: Pippo.)
(S'ode il campanello di Don Pippo.)
 
Auretta
 
Auretta.
Il segno è questo
 
Il segno è questo,
che vuol vestirsi.
 
Che vuol vestirsi.
Calandrino
 
Caland:
185
Io me ne vado. A lui
 
Io me ne vado. à lui
verrò frappoco, addio.
 
Verrò frappoco, addio.
(In traccia voglio andar dell'idol mio.)
 
(In traccia voglio andar dell'Idol mio.) (parte.)
(Parte.)
 
Chichibio
 
Chich:
(Con ironia.)
 
Vanne, Auretta fedele,
 
Vanne Auretta fedele, (con ironia)
e tu co' vezzi tuoi
 
E tu cò vezzi tuoi
190
lo calma.
 
Lo calma.
Auretta
 
Auretta.
E tu non vieni?
 
E tu non vieni?
Chichibio
 
Chich:
Io verrò poi.
 
Io verrò poi. (Auretta parte.)
(Auretta parte.)
 
 
(c)Quelle C1 enthält acht mit eingeklammerten Buchstaben versehene Stellen als Kennzeichnung für gewünschte Ergänzungen:

Bl. 6v, Z. 18: (a)
Bl. 6v, Z. 28: (b)
Bl. 8r, Z. 25: (c)
Bl. 8v, Z. 9: (D)
Bl. 9r, Z. 19: (e)
Bl. 9r, Z. 22: (f)
Bl. 11v, Z. 10: (g)
Bl. 13r, Z. 16: (H)

Die Kennzeichnungen stammen wohl (a bis c) oder mit Sicherheit (D bis H) von Wolfgang Amadé Mozart. Drei der gewünschten Ergänzungen (a, c und D) hat Varesco auf dem Doppelblatt 4/5 nachgeliefert (vgl. die Diplomatische Übertragung der Nachträge in der Handschrift des Librettos).

Bei Buchstabe (c) handelt es sich um den Rezitativtext des Chichibio „Quanto meglio staresti, Auretta mia […] Meglio forse sarà se non ti tocca.“ vor der Aria des Chichibio „Ogni momento“. Der Text befindet sich auf Bl. 4r, Z. 21, bis Bl. 4v, Z. 13 (mit Buchstaben (c) rechts neben der Zeile 21) und ist einzufügen in Quelle C1 auf Bl. 8r nach Z. 24 bei Buchstabe (c).

In der kritischen Edition des Librettos wurde der von Varesco nachträglich gelieferte Rezitativtext des Chichibio an der entsprechenden Stelle im Haupttext ergänzt und der ursprüngliche Ergänzungshinweis durch die Buchstaben weggelassen.
Chichibio
 
Quanto meglio staresti, Auretta mia,
 
chiusa con Celidora e con Lavina
 
in quella torre! Il mondo alfin direbbe
 
195
come si dice ognora:
 
Don Pippo a Celidora
 
non vuol sposo Biondello,
 
ma il conte Lionetto. Essere sposo
 
vuol Don Pippo a Lavina, e n'è geloso.
 
200
Or ci saria la coda;
 
direbbesi ch'è moda
 
l'intendersi fra loro
 
i servi ed i padroni; onde d'accordo
 
tengono là in prigion le lor ragazze,
 
205
e il servo ed il padron son teste pazze.
 
Spira oggi l'anno appunto che Biondello
 
al marchese giurò d'entrar con arte
 
o con denaro in quella torre e poi
 
Celidora sposar. Don Pippo astuto
 
210
rise e disse di sì.
 
Biondello è ancor qui. Stiamo a vedere
 
s'oggi riesce alfin. Biondello mio,
 
lasciala, tel dich'io, lasciala in rocca:
 
meglio forse sarà se non ti tocca.
 
Aria
 
Aria.Die von Mozart komponierte Aria hat Julius André in der Handschrift des Librettos (Quelle C1) durch Klammern in roter Tinte am Rand kenntlich gemacht.
215
    Ogni momento
 
    Ogni momento
dicon le donne:
 
Dicon le Donne
"siamo colonne
 
Siamo colonne
di fedeltà".
 
Di fedeltà.
    Ma picciol vento
 
    Ma picciol vento
220
d'un cincinnato
 
D'un cincinnato
inzibettato
 
Inzibettato
cader le fa.
 
Cader le fà.
    Non dico delle brutte;
 
F    Non dico delle brutte;
son sode quasi tutte,
 
Son sode quasi tutte,
225
se vento non ci va.
 
Se vento non ci và.
    Delle belle
 
    Delle belle
vanarelleDer Zeilenumbruch im Achtsilbler „Delle belle / vanarelle“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „belle“ und „vanarelle“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
Vanarelle
io non parlo; già si sa,
 
Io non parlo; già si sà,
    già si vede
 
Già si vede,
che la fedeDer Zeilenumbruch im Achtsilbler „già si vede / che la fede“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „vede“ und „fede“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
Che la fede
nelle belle è rarità.
 
(D)Quelle C1 enthält acht mit eingeklammerten Buchstaben versehene Stellen als Kennzeichnung für gewünschte Ergänzungen:

Bl. 6v, Z. 18: (a)
Bl. 6v, Z. 28: (b)
Bl. 8r, Z. 25: (c)
Bl. 8v, Z. 9: (D)
Bl. 9r, Z. 19: (e)
Bl. 9r, Z. 22: (f)
Bl. 11v, Z. 10: (g)
Bl. 13r, Z. 16: (H)

Die Kennzeichnungen stammen wohl (a bis c) oder mit Sicherheit (D bis H) von Wolfgang Amadé Mozart. Drei der gewünschten Ergänzungen (a, c und D) hat Varesco auf dem Doppelblatt 4/5 nachgeliefert (vgl. die Diplomatische Übertragung der Nachträge in der Handschrift des Librettos).

Bei Buchstabe (D) handelt es sich um die neue Scena VII: Veduta interiore della Rocca. Camera di Celidora nella Rocca stessa. Der Text befindet sich auf Bl. 4v, Z. 18, bis Bl. 5v, Z. 13 ohne Buchstabe (D) als Verweiszeichen. Durch den Kontext lässt sich allerdings eindeutig darauf schließen, dass die neue Scena VII in Quelle C1 auf Bl. 8v nach Z. 9 bei Buchstabe (D) eingefügt werden soll. Die ursprüngliche Scena VII wurde damit zur Scena 8, wobei die Korrektur der Zahl „VII.“ in „8.“ (Bl. 8v, Z. 9) von unbekannter Hand vorgenommen wurde.

In der kritischen Edition des Librettos wurde die von Varesco nachträglich gelieferte neue Scena VII an der entsprechenden Stelle im Haupttext ergänzt und die ursprüngliche Zählung der nachfolgenden Szenen entsprechend geändert.
Nelle belle è rarità. (parte.
(Parte.)
 


Veduta interiore della rocca. Camera di Celidora nella rocca stessa.
 
SCENA VIIDurch die Einfügung der neuen Scena VII (Quelle C1, Bl. 4v, Z. 18, bis Bl. 5v, Z. 13) verschiebt sich die Zählung der Szenen um eine Zahl. Dementsprechend hat Varesco am Ende der neuen Scena VII (Quelle C1, Bl. 5v, Z. 14f) angemerkt:

„Siegue la Scena VIII, che prima era la VII.
e così cangiansi di mano in mano i numeri.“

Um die Anweisung weiter zu verdeutlichen, hat der Librettist darunter den Beginn der nachfolgenden Szene mit der Überschrift Scena VIII. nochmals markiert.

Varescos Anweisung ist in Mozarts Brief an den Vater vom 24. Dezember 1783 Gegenstand eines ausführlichen Kommentars seitens des Komponisten. Vgl. BD 773, Z. 24–32, in: Mozart Briefe und Dokumente – Online-Edition, herausgegeben von der Internationalen Stiftung Mozarteum, Salzburg (Projektleitung DME: Ulrich Leisinger, Projektverantwortliche: Anja Morgenstern).

Mozart fürchtet, dieser Anweisung Varescos entnehmen zu müssen, dass die Textfolge Lavina/Celidora nach dem Quartett beibehalten werden solle:

„[…] Zu Ende der neu eingeschaltenen scene der 2 frauenzimmer im Ersten Ackt schreibt h: Abate [Varesco]: – siegue la scena VIII. che prima era la VII. e così cangiansi di mano in mano i numeri. – nach dieser beschreibung muß ich ganz wieder verhoffen vermuthen, daß die scene nach dem quartett alwo beÿde Donne eine nach der andern ihr liedchen am fenster herabsingen, bleiben solle. – das kann ohnmöglich seÿn. – dadurch würde der akt nicht allein umsonst und nichts verlängert, sondern sehr abgeschmackt – es war mir immer sehr lächerlich zu lesen. – Celidora: tu quì m’attendi, amica. alla Custode farmi veder vogl’io; ci andrai tu puoi. Lavina. si dolce amica, addio. (Celidora parte) Lavina Singt ihre aria. | celidora kommt wieder und sagt : | Eccomi, or vanne etc: und nun geht Lavina, und celidora singt ihre aria. – sie lösen einander ab, wie die Soldaten auf der wacht. – ferners ist es auch viel natürlicher daß, da sie im quartett alle einig sind, ihren abgeredeten anschlag auszuführen, die Männer sich fort machen um die dazugehörigen leute aufzusuchen, und die 2 frauenzimmer ruhig sich in ihre clausur begeben. – alles was man ihnen noch erlauben kann, sind ein paar zeilen Recitativ. doch, ich glaube auch ganz sicher daß es niemalen darauf angesehen war, daß die scene bleiben soll, sondern daß es nur vergessen worden anzuzeigen, daß sie aus bleibt. – […]“

Die von Mozart beschriebene Szene Lavina/Celidora (BD 773, Z. 31–40) ist in Quelle C1 überliefert (Bl. 11v, Z. 1, bis Bl. 12r, Z. 18: ursprünglicher Schluss von Scena VIII sowie Scena IX), jedoch dort wohl von Mozart selbst kanzelliert, entsprechend dem zitierten Kommentar in seinem Brief (BD 773, Z. 40–43).
 
 
Celidora e Lavina che ricamano.
 
Cavatina
 
Celidora
 
230
    Dura sorte d'una amante
 
che si nutre di speranza,
 
e se vien l'estremo istante,
 
dubitare deve ancor!
 
    S'egli pasce d'incostanza,
 
235
perderà i suoi servi Amor.
 
Lavina
 
(Scherzando.)
 
A me tocca lagnarmi, e non a voi,
 
amabil contessina.
 
Non è poi gran rovina e a tutto male:
 
se la forza prevale
 
240
e un giovine perdete,
 
d'altro giovine alfin sposa voi siete;
 
ma a me così non va:
 
per mia fatalità
 
s'io perdo Calandrino,
 
245
ad un vecchio m'accoppia il rio destino.
 
Celidora
 
(Con dolce ironia.)
 
Marchesina mia cara, oh mamma mia!
 
Altro per me non v'è fatto a pennello
 
che il mio dolce Biondello, e s'io lo perdo,
 
altri dell'amor mio non si lusinghi.
 
250
Pria passerò solinghi
 
rinchiusa in questa rocca i giorni miei.
 
E d'altro io non sarei s'io fossi Europa
 
e scendesse per me Giove qual toro.
 
Unico mio ristoro
 
255
egli è che il conte Lionetto è savio,
 
né ancora mai rispose
 
a quanto il padre mio già gli propose.
 
Ama la libertà, vuol viver solo,
 
siegue il proverbio antico,
 
260
e so che ad un amico
 
più d'una volta già s'ha dichiarato:
 
meglio è esser sol che mal accompagnato.
 
Lavina
 
(Come sopra.)
 
Contessina mia figlia…
 
Celidora
 
Ah tralasciamo
 
questi titoli vani.
 
Lavina
 
Io sol m'avvezzo
 
265
così a chiamarvi in caso…
 
Celidora
 
In ogni caso noi saremo amiche.
 
(Si baciano.)
 
Lavina
 
Dunque, amica, per te se v'è un ristoro,
 
niun ci sarà per me?
 
Celidora
 
Sì, la speranza.
 
Ah sì, che i fidi amanti
 
270
sempre veglian per noi.
 
(S'ode il campanello della custode.)In seinem Brief an den Vater vom 24. Dezember 1783 (BD 773, Z. 17–24) schlägt Mozart vor, dass nach der szenischen Anweisung „(s’ode il campanello / della Custode)“ (Quelle C1, Bl. 5r, die beiden letzten Zeilen) Lavina statt Celidora die Bühne verlässt, „damit celidora als Prima Donna gelegenheit hat eine schöne Bravour aria zu singen.“
Vgl. BD 773, Z. 17–24, in: Mozart Briefe und Dokumente – Online-Edition, herausgegeben von der Internationalen Stiftung Mozarteum, Salzburg (Projektleitung DME: Ulrich Leisinger, Projektverantwortliche: Anja Morgenstern).
 
Ma la custode
 
a sé m'appella, forse per le nozze
 
gli ordini mi darà. Io vado a lei;
 
tu vanne alla tua stanza, ivi o in giardino
 
m'attendi, or or gli amici
 
275
saranno al varco.
 
(Parte.)
 
Lavina
 
Sì, sarem felici.
 
Cavatina*a cui servirà la musica della cavatina antecedenteIn seinem Brief an den Vater vom 24. Dezember 1783 (BD 773, Z. 6–14) richtet sich Mozart gegen Varescos Anweisung zur Cavatina von Lavina: „a cui servirà la Musica della Cavatina antecedente“ (Quelle C1, Bl. 5v). Mozart lehnt es ab, die Cavatina der Celidora „Dura sorte d’una amante“ (Quelle C1, Bl. 4v, Z. 21–27) und die Cavatina der Lavina „Bella sorte d’una amante“ (Quelle C1, Bl. 5v, Z. 7–13) mit gleicher Musik zu vertonen. Er schlägt vielmehr vor (Z. 15–16), die neue Scena VII mit einem Duett zu beginnen, „welches mit dem nehmlichen text [d. h. „Dura sorte d’una amante“] durch eine kleine aggiunta für die Coda [d. h. wohl zu den Zeilen „S’egli pasce d’incostanza, / Perderà i suoi servi Amor“] sehr gut angehen kann.“ Nach dem Duett folge (so der Brief, Z. 16f.) „die unteredung wie sonst“, d. h. es bleibt der Rezitativtext Lavina/Celidora „A me tocca lagnarmi, e non à voi […] Saranno al varco“ (Quelle C1, Bl. 4v, Z. 28, bis Bl. 5v, Z. 5).

Vgl. BD 773, Z. 6–14, in: Mozart Briefe und Dokumente – Online-Edition, herausgegeben von der Internationalen Stiftung Mozarteum, Salzburg (Projektleitung DME: Ulrich Leisinger, Projektverantwortliche: Anja Morgenstern).
 
    Bella sorte d'una amante,
 
cui, se visse di speranza,
 
alla fin l'estremo istante
 
ricompensa ogni dolor.
 
280
    Chi in amor non ha costanza
 
mai non prova amico Amor.
 
(Parte.)
 


Appartamento di Don Pippo.
 
SCENA VIII
 
Scena VII.8.Durch die Einfügung der neuen Scena VII (Quelle C1, Bl. 4v, Z. 18, bis Bl. 5v, Z. 13) verschiebt sich die Zählung der Szenen um eine Zahl. Dementsprechend wurde die Zahl „VII.“ der ursprünglichen Scena VII von unbekannter Hand zu „8.“ korrigiert.
Vgl. dazu Varescos Anweisung am Ende der neuen Scena VII in den Nachträgen zur Handschrift des Librettos (Quelle C1, Bl. 5v, Z. 14f): „Siegue la Scena VIII, che prima era la VII. e così cangiansi di mano in mano i numeri.“
 
Appartamento di Don Pippo.
Don Pippo in veste di camera, poi Auretta, indi Chichibio.
 
Don Pippo in veste di Camera,
poi Auretta, indi Chichibio.
Don Pippo
 
Don Pippo.Das von Mozart komponierte Recitativo "Oh pazzo, oh pazzo, oh pazzo, pazzissimo Biondello!" hat Julius André in der Handschrift des Librettos (Quelle C1) durch Klammern in roter Tinte am Rand kenntlich gemacht.
Oh pazzo, oh pazzo, oh pazzo,
 
Ò pazzo, ò pazzo, ò pazzo,
pazzissimo Biondello! Il giorno è questo
 
Pazzissimo Biondello! il giorno è questo,
che resterai scornato,
 
Che resterai scornato,
285
spolpato, spennacchiato. Un anno intiero
 
Spolpato, spennacchiato. Un anno intiero
non ti bastò di tempo
 
Non ti bastò di tempo
per ficcar quel tuo naso nella rocca
 
Per ficcar quel tuo naso nella Rocca,
e conseguir mia figlia? Oh quanto meglio
 
E conseguir mia Figlia? oh quanto meglio
direbbe il motto su quel tuo portone,
 
Direbbe il motto sù quel tuo portone,
290
che sì erudito par e sì facondo:
 
Che sì erudito par, e sì facondo:
"il più pazzo di me non vide il mondo".
 
Il più pazzo di me non vide il Mondo.
Auretta
 
Auretta.
Eccellenza, buongiorno.
 
Eccellenza, buon giorno.
Don Pippo
 
D: Pippo.
Oh mia diletta,
 
Ò mia diletta,
oh melliflua Auretta!
 
Ò melliflua Auretta!
Auretta
 
Auretta.
Che comanda?
 
Che comanda?
Don Pippo
 
D: Pippo.
Tu sei la mia Didone,
 
Tu sei la mia Didone,
295
e dopo le mie nozze immantinente
 
E dopo le mie nozze, immantinente
esser vogl'io Enea, il tuo servente.
 
Esser vogl'io Enea, il tuo servente.
Auretta
 
Auretta.
Capperi! Questa sì saria fortuna!
 
Capperi! questa sì saria fortuna;
Don Pippo
 
FD: Pippo.
Ma Chichibio che fa?
 
Ma Chichibio che fà?
Auretta
 
Auretta.
Batte la luna.
 
Batte la luna.
Don Pippo
 
D: Pippo.
È reo in crimen lese. Inarca il ciglio…
 
È reo in crimenlese. inarca il ciglio…
300
Sognai…
 
Sognai…
Auretta
 
Auretta.
…forse le nozze?
 
Forse le nozze?
Don Pippo
 
D: Pippo.
Appunto. Citerea,
 
Appunto. Citerea,
le Grazie e gli Amoretti
 
Le Grazie, e gli Amoretti
all'eccellenza mia
 
All'Eccellenza mia
festeggiavano intorno.
 
Festeggiavano intorno.
305
Era sul far del giorno, e mentre andavo
 
Era sul far del giorno, e mentre andavo
in dolce visibilio, il maledetto
 
In dolce visibilio, il maledetto
destommi, e mi trovai solo nel letto.
 
Destommi, e mi trovai solo nel letto.
Auretta
 
Auretta.
Chichibio non ne ha colpa; ei non sapea…
 
Chichibio non ne hà colpa; ei non sapea…
Don Pippo
 
D: Pippo.
Sarà così, se tu lo dici; adunque,
 
Sarà così, se tu lo dici; adunque,
310
pastosissima Auretta,
 
Pastosissima Auretta,
in grazia tua, e già che sposo io sono,
 
In grazia tua, e già, che Sposo io sono,
venga, mi baci il lembo, e gli perdono.
 
Venga, mi baci il lembo, e gli perdono. (accenna il lembo della veste.)
(Accenna il lembo della veste.)
 
Auretta
 
Auretta.
Eccolo qui.
 
Eccolo quì.
Don Pippo
 
D: Pippo.
Chichibio,
 
Chichibio, (e)Quelle C1 enthält acht mit eingeklammerten Buchstaben versehene Stellen als Kennzeichnung für gewünschte Ergänzungen:

Bl. 6v, Z. 18: (a)
Bl. 6v, Z. 28: (b)
Bl. 8r, Z. 25: (c)
Bl. 8v, Z. 9: (D)
Bl. 9r, Z. 19: (e)
Bl. 9r, Z. 22: (f)
Bl. 11v, Z. 10: (g)
Bl. 13r, Z. 16: (H)

Die Kennzeichnungen stammen wohl (a bis c) oder mit Sicherheit (D bis H) von Wolfgang Amadé Mozart. Drei der gewünschten Ergänzungen (a, c und D) hat Varesco auf dem Doppelblatt 4/5 nachgeliefert (vgl. die Diplomatische Übertragung der Nachträge in der Handschrift des Librettos).

Für Buchstabe (e) ist keine entsprechende Ergänzung Varescos überliefert.

In der kritischen Edition des Librettos wird der nicht ausgeführte Ergänzungshinweis (e) weggelassen.
quello ch'è stato è stato. Ora m'udite,
 
Quello, ch'è stato, è stato. ora m'udite,
315
e tutti i cenni miei fidi eseguite.
 
E tutti i cenni miei fidi eseguite.
SCENA XVor Don Pippos Aria mit anschließendem Terzetto „Siano pronte alle gran nozze“ hat Mozart im handschriftlichen Libretto den Zusatz „scena X.“ (Bl. 9r, Z. 22) eingetragen.

Es ist nicht auszuschließen, dass diese Ergänzung in Zusammenhang mit den inhaltlichen Veränderungen im Libretto zu Atto primo (Quelle C1) gegenüber dem ursprünglichen Entwurf des Librettos (Quelle C2) steht. Die Hochzeitsvorbereitungen sollten nach Quelle C2 erst zu Beginn von Scena II des Atto terzo stattfinden (Bl. 20r, Z. 28–32, vgl. die Diplomatische Übertragung des Handlungsentwurfs), wogegen Quelle C1 die buffonesken Anweisungen des Don Pippo in der Aria mit anschließendem Terzetto „Siano pronte alle gran nozze“ schon in Atto primo in der Mitte der ursprünglichen Scena VII (bzw. Scena VIII nach dem Einschub einer neuen Scena VII auf dem Doppelblatt 4/5) enthält.

Dementsprechend hat Mozart in der Überschrift der darauffolgenden Szene die ursprüngliche römische Ziffer „VIII.“ durchgestrichen und die römische Ziffer „XI.“ daneben eingetragen (Bl. 10r, Z. 1) sowie die Angabe „Scena XII.“ vor dem Finale des Atto primo gestrichen (Bl. 13r, Z. 7) und in „scena XV.“ verändert (Bl. 13r, Z. 15: Die Angabe „scena XV.“ hat Mozart nach den Szenenanweisungen platziert).
 
Scena X.Vor Don Pippos Aria mit anschließendem Terzetto „Siano pronte alle gran nozze“ hat Mozart im handschriftlichen Libretto den Zusatz „scena X.“ (Bl. 9r, Z. 22) eingetragen.

Es ist nicht auszuschließen, dass diese Ergänzung in Zusammenhang mit den inhaltlichen Veränderungen im Libretto zu Atto primo (Quelle C1) gegenüber dem ursprünglichen Entwurf des Librettos (Quelle C2) steht. Die Hochzeitsvorbereitungen sollten nach Quelle C2 erst zu Beginn von Scena II des Atto terzo stattfinden (Bl. 20r, Z. 28–32, vgl. die Diplomatische Übertragung des Handlungsentwurfs), wogegen Quelle C1 die buffonesken Anweisungen des Don Pippo in der Aria mit anschließendem Terzetto „Siano pronte alle gran nozze“ schon in Atto primo in der Mitte der ursprünglichen Scena VII (bzw. Scena VIII nach dem Einschub einer neuen Scena VII auf dem Doppelblatt 4/5) enthält.

Dementsprechend hat Mozart in der Überschrift der darauffolgenden Szene die ursprüngliche römische Ziffer „VIII.“ durchgestrichen und die römische Ziffer „XI.“ daneben eingetragen (Bl. 10r, Z. 1) sowie die Angabe „Scena XII.“ vor dem Finale des Atto primo gestrichen (Bl. 13r, Z. 7) und in „scena XV.“ verändert (Bl. 13r, Z. 15: Die Angabe „scena XV.“ hat Mozart nach den Szenenanweisungen platziert).
Aria
 
Aria.Auf Bl. 9r befindet sich zur Aria „Siano pronte alle gran nozze“ (Don Pippo) von No. 4 Aria e Terzetto folgende Randnotiz von Julius André in roter Tinte:
„Diese Arie des / Don Pippo ist / nicht vorhanden, u[nd] mußte, / wenn zu Hofr.[ath] A.[ndrés] / Lebzeiten noch vorräthig, / abhandengekommen seyn.“
Im Unterschied zu den anderen von Mozart vertonten Texten hat Julius André zu No. 4 Aria e Terzetto keine Klammer in roter Schrift gesetzt.
    Siano pronte alle gran nozze
 
    Siano pronte alle gran nozze 3.Ein späterer, bisher nicht identifizierter Benutzer hat, wohl nach der Einfügung der Nachträge in Quelle C1, die beiden einander entsprechenden Cavatine von Celidora „Dura sorte d’una amante” (Bl. 4v, Z. 21) und Lavina „Bella sorte d’una amante” (Bl. 5v, Z. 7) mit 1.a bzw. 1.b, die Aria des Calandrino „Per esempio” (Bl. 7r, Z. 14) mit 2. und die Aria des Don Pippo „Siano pronte alle gran nozze” (Bl. 9r, Z. 22) mit 3 bezeichnet (jeweils Bleistift).(f)Quelle C1 enthält acht mit eingeklammerten Buchstaben versehene Stellen als Kennzeichnung für gewünschte Ergänzungen:

Bl. 6v, Z. 18: (a)
Bl. 6v, Z. 28: (b)
Bl. 8r, Z. 25: (c)
Bl. 8v, Z. 9: (D)
Bl. 9r, Z. 19: (e)
Bl. 9r, Z. 22: (f)
Bl. 11v, Z. 10: (g)
Bl. 13r, Z. 16: (H)

Die Kennzeichnungen stammen wohl (a bis c) oder mit Sicherheit (D bis H) von Wolfgang Amadé Mozart. Drei der gewünschten Ergänzungen (a, c und D) hat Varesco auf dem Doppelblatt 4/5 nachgeliefert (vgl. die Diplomatische Übertragung der Nachträge in der Handschrift des Librettos).

Für Buchstabe (f) ist keine entsprechende Ergänzung Varescos überliefert.

In der kritischen Edition des Librettos wird der nicht ausgeführte Ergänzungshinweis (f) weggelassen.
cento e trentasei carrozze.
 
Cento, e trenta sei carrozze.
Da ippogrifi sian tirate,
 
Da Ippogrifi sian tirate,
che i più lesti son di piè.
 
Che i più lesti son di piè.
320
All'Ariosto domandate
 
    All'Ariosto domandate
la lor stalla omai dov'è.
 
La lor stalla omai dov'è.
    Le camiscie a centinaia,
 
    Le camiscie à centinaja,
calze e scarpe cento paia,
 
Calze, e scarpe cento paja,
le perucche di Strigonia
 
Le Perucche di Strigonia
325
siano in punto trentatré.
 
Siano in punto trentattrè.
Già verran di Babilonia
 
    Già verran di Babilonia
coi pennacchi i miei lacchè.
 
Coi pennacchj i miei Lacchè.
Auretta
 
FAuretta.
    E i vestiti ed i cappelli?
 
    E i vestiti, ed i cappelli?
Don Pippo
 
D: Pippo.
Tutte l'ore nuovi e belli.
 
Tutte l'ore nuovi, e belli.
Chichibio
 
Chichibio.
330
Gioie, fibbie, occhiali e guanti?
 
Gioje, fibbie, occhiali, e guanti?
Don Pippo
 
D: Pippo.
Non vuo' cederla ad un re;
 
Non vuò cederla ad un Rè;
tutto sia di brillanti
 
    Tutto sia di brillanti
di colore mordorè.
 
Di colore mordoré.
(Ad Auretta.)
 
    A te raccomando
 
    A te raccomando (ad Auretta.)
335
la stalla e cantina,
 
La stalla, e cantina,
staffieri,
 
Staffieri,
scudieri,Der Zeilenumbruch im Sechssilbler „staffieri, / scudieri“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „staffieri“ und „scudieri“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Sechssilbler dargestellt.
 
Scudieri,
e i cabriolè.
 
E i cabriolé.
(A Chichibio.)
 
    Tu va' preparando
 
    Tu và preparando (à Chichibio.)
dispensa, cucina,
 
Dispensa, cucina,
340
i letti,
 
I letti,
confetti,Der Zeilenumbruch im Sechssilbler „i letti, / confetti,“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „letti“ und „confetti“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Sechssilbler dargestellt.
 
Confetti,
liquori e caffè;
 
Liquori, e Caffè.
e quando
 
    E quando
comandoDer Zeilenumbruch im Sechssilbler „e quando / comando“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „quando“ und „comando“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Sechssilbler dargestellt.
 
Comando
sia pronto il suppé.
 
Sia pronto il suppè. (stà pensando.)
(Sta pensando.)
 
Auretta
 
Auretta.
    Oh questa sì ch'è bella,
 
    Oh questa sì, ch'è bella,
345
in stalla una zittella
 
In stalla una Zittella
farà comparsa affé.
 
Farà comparsa affè.
Chichibio
 
Chichibio.
    Oh questa è graziosina,
 
    Oh questa è graziosina,
farò una gelatina,
 
Farò una gelatina,
farò un buon fricassé.
 
Farò un buon fricassé.
Don Pippo
 
D: Pippo.
350
    Andate,
 
    Andate, (sono per partire)
(Sono per partire.)
 
restate,Variante in den Textwiederholungen:
restate…
Der Zeilenumbruch im Sechssilbler „Andate, / restate,“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „Andate“ und „restate“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Sechssilbler dargestellt.
 
Restate, (si fermano.)
(Si fermano.)
 
udite,
 
Udite,
partite;Der Zeilenumbruch im Sechssilbler „udite, / partite;“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „udite“ und „partite“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Sechssilbler dargestellt.
 
Partite, (partono ridendo.)
(Partono ridendo.)
 
ognun badi a sé.
 
Ognun badi à se.
    Qual giorno felice
 
    Qual giorno felice
godere mi lice!
 
Godere mi lice!
355
Qual gioia per me!
 
Qual gioja per me! (parte.)
(Parte.)
 


A destra mura che rinchiudono la città, di cui si vedranno gli edifici più alti. Queste formano un semicircolo, il quale ha in prospettiva una fortezza di cui non si vede che la parte di dietro, cioè il rovescio d'una fabrica antica con una torre alta quattro piani. Fra questa fabrica e le muraglie che la circondano, dalle cime d'alti cipressi si conoscerà esservi un giardino. Avanti le mura della rocca si vedrà una gran fossa con bastione, che va a finire con un folto bosco che si vede dietro alla fortezza e viene a terminare la parte sinistra del semicircolo opposta alle mura della città. Nell'angolo della muraglia, che si perde fra il bosco, si vede un pertugio come una porta diroccata ricoperto di frondi degli alberi vicini, da cui sogliono segretamente uscire le due donzelle.
 
SCENA XI
 
FScena VIII.XI.Bei der ursprünglichen Szenenüberschrift „Scena VIII.“ hat Mozart die römische Ziffer VIII. durchgestrichen und die römische Ziffer XI. daneben eingetragen (Bl. 10r, Z. 1). Die Korrektur der Szenennummer ist wohl erfolgt, nachdem Mozart in der vorausgehenden Szene den Zusatz „scena X.“ vor Don Pippos Aria mit anschließendem Terzetto „Siano pronte alle gran nozze“ ergänzt hatte (Bl. 9r, Z. 22).
 
A destra mura, che rinchiudono la Città,
di cui si vedranno gli edificj più alti.
Queste formano un semicircolo, il quale
hà in prospettiva una fortezza, di cui
non si vede, che la parte di dietro, cioè
il rovescio d'una fabrica antica con una
Torre alta quattro piani. Frà questa fa
brica, e le muraglie, che la circondano,
dalle cime d'alti cipressi si conoscerà
esservi un giardino. Avanti le mura
della Rocca si vedrà una gran fossa con
bastione, che và à finire con un folto
bosco, che si vede dietro alla Fortezza,
e viene à terminare la parte sinistra
del semicircolo, opposta alle mura della
Città. Nell'angolo della muraglia, che
si perde frà il bosco, si vede un pertugio
come una porta diroccata ricoperto di
frondi degli alberi vicini, da cui sogliono
segretamente uscire le due Donzelle.
Biondello, poi Celidora, Calandrino, poi Lavina.
 
Biondello, poi Celidora,
Calandrino, poi Lavina.
9Durch die Einfügung der neuen Scena VII (Quelle C1, Bl. 4v, Z. 18, bis Bl. 5v, Z. 13) verschiebt sich die Zählung der Szenen um eine Zahl. Dementsprechend wurde die Ziffer „9“ neben der szenischen Anweisung der ursprünglichen Scena VIII (Biondello, poi Celidora, Calandrino, poi Lavina.) von unbekannter Hand hinzugefügt. Die Ziffer „9“ wurde allerdings später dreifach gestrichen. Die Streichung hängt möglicherweise mit Mozarts wohl später erfolgten Ergänzungen bzw. Korrekturen der Szenen-Nummerierung zusammen. So hat Mozart in der vorausgehenden „Scena 8.“ (ursprünglich „Scena VII.“) die Angabe „scena X.“ vor der Aria des Don Pippo „Siano pronte alle gran nozze“ ergänzt und in der darauffolgenden Szene, bei der die Ziffer „9“ hinzugefügt worden war, die ursprüngliche römische Ziffer „VIII.“ durchgestrichen und zu „XI.“ korrigiert. Es ist daher nicht auszuschließen, dass Mozart selbst die Ziffer „9“ gestrichen hat, nachdem er die Szene mit der römischen Ziffer „XI.“ neu nummeriert hatte.
Biondello
 
Biondello.
L'ultima volta alfin, mura adorate,
 
L'ultima volta al fin, mura adorate.
il tergo mi mostrate, e pria che Febo
 
Il tergo mi mostrate, e pria, che Febo
agli Antipodi scenda,
 
Agli Antipodi scenda,
vedrovvi il sen. All'arte, alle ricchezze,
 
Vedrovvi il sen. all'arte, alle ricchezze,
360
a queste mie bellezze la tua torre,
 
A queste mie bellezze la tua Torre,
scimunito Don Pippo,
 
Scimunito Don Pippo,
oggi ceder vedrai, e darle il sacco
 
Oggi ceder vedrai, e darle il sacco
stimo men d'una pippa di tabacco.
 
Stimo men d'una pippa di tabacco.
Aria
 
FAria.Auf Bl. 10v befindet sich zur Aria „Che parli, che dica“ (Biondello) folgende Randnotiz von Julius André in roter Tinte:
„Nur im / flüchtigen Entwurf / für Singstimme / ohne Begleitung / vorhanden.___“

Die von Mozart vertonte Aria hat Julius André in der Handschrift des Librettos (Quelle C1) darüber hinaus durch Klammern in roter Tinte am Rand kenntlich gemacht.
    Che parli, che dica
 
    Che parli, che dica
365
quel viso di pazzo;
 
Quel viso di pazzo;
ho Venere amica,
 
Hò Venere amica,
Cupido è per me.
 
Cupido è per me.
    De' matti non curo
 
    De' matti non curo
la furia e schiamazzo;
 
La furia, e schiamazzo;
370
del mio più sicuro
 
Del mio più sicuro
trionfo non c'è.
 
Trionfo non c'è.
    Oh quanto voglio ridere
 
    Oh quanto voglio ridere
stasera a quel suppé;
 
Stasera à quel suppè;
sentir quel vecchio a stridere
 
Sentir quel Vecchio à stridere
375
è un gran baccano affé.
 
È un gran baccano affè.
Ma parmi là in quel lato
 
Ma parmi là in quel lato,
che si muovan le frondi.
 
Che si muovan le frondi.
In quell'ombroso speco
 
In quell'ombroso speco
voglio celarmi e vuò, s'è Celidora,
 
Voglio celarmi, e vuò, s'è Celidora,
380
sorprenderla pian pian uscendo fuora.
 
Sorprenderla, pian pian uscendo fuora.
(Si nasconde.)
 
(si nasconde.)
Quartetto
 
Quartetto.Das von Mozart vertonte Quartetto hat Julius André in der Handschrift des Librettos (Quelle C1) durch Klammern in roter Tinte am Rand kenntlich gemacht.
Celidora
 
Celidora.
(Esce dal pertugio.)
 
(esce dal pertugio)
    S'oggi, oh dèi, sperar mi fate
 
    S'oggi, o Dei sperar mi fate
la mia cara libertà,
 
La mia cara libertà,
ah di me non vi burlate;
 
Ah di me non vi burlate;
saria troppa crudeltà.
 
Saria troppa crudeltà.
Biondello
 
Biondello.
(Uscendo.)
 
385
    Qui son io, pupille amate,
 
    Quì son io, pupille amate, (uscendo)
dubbio alcun non vi sarà.
 
Dubbio alcun non vi sarà.
A Don Pippo le risate
 
A Don Pippo le risate
questa sera ognun farà.
 
Questa sera ognun farà.
Lavina
 
FLavina.
(Uscendo dal pertugio.)
 
(uscendo dal pertugio)
    Chi m'addita quel ch'adoro?
 
    Chi m'addita quel, ch'adoro?
390
Calandrino mio dov'è?
 
Calandrino mio dov'è?
S'ei non vien, zitella io moro;
 
S'ei non vien, Zitella io moro;
non v'è medico per me.
 
Non v'è Medico per me.
Calandrino
 
Calandrino.
    Eccol qui, mio bel tesoro.
 
    Eccol quì, mio bel tesoro,
Ho un buon recipe per te,
 
Hò un buon recipe per te,
395
buone nuove a tuo ristoro,
 
Buone nuove à tuo ristoro,
presto udrai il come e il che.
 
Presto udrai il come, e il che.
Celidora, Lavina
 
Celidora,/e/Lavina.
 
à 2.
    Ma fia poi vero,
 
    Ma fia poi vero,
oppur mentite?
 
Oppur mentite?
Badate e dite
 
Badate, e dite
400
la verità.
 
La verità.
 
Biondello, Calandrino
 
Biondello/e/Calandrino.
 
à 2.
    Amor sincero
 
    Amor sincero
menzogne ardite
 
Menzogne ardite
mai proferite
 
Mai proferite
certo non ha.
 
Certo non hà.
 
Biondello
 
Biond:
405
    In un amico
 
    In un Amico
confido e spero.
 
Confido, e spero.
Calandrino
 
Caland:
Io ve lo dico:
 
    Io ve lo dico:
oggi verrà.
 
Oggi verrà.
Celidora, Biondello, Lavina
 
Celid: Lavina,/e/Biondello.
 
à 3.
    Ma qui ti voglio:
 
    Ma quì ti voglio,
410
e se non viene?
 
E se non viene?
 
a quattro
 
Celid: Lav:/Biond, e Caland:
 
à 4.
Un bell'imbroglio
 
    Un bell'imbroglio
sarebbe affé.
 
Sarebbe affè.
 
Calandrino
 
Calandrino.
    Zitti, zitti, or mi sovviene…
 
    Zitti, zitti, or mi sovviene…
O la barca di Caronte,
 
Ò la barca di Caronte,
415
o di Coclite quel ponte…
 
Ò di Coclite quel ponte…
Biondello
 
Biondello.
Meglio il ponte piace a me.
 
Meglio il ponte piace à me.
a quattro
 
à 4.
 
    Questo è l'unico spediente.
 
    Questo è l'unico spediente.
Or si vada a trovar gente.
 
Or si vada à trovar gente.
Fuora, fuora, all'armi, all'armi,
 
Fuora, fuora, all'armi, all'armi,
420
qui fatica non si sparmi,
 
Quì fatica non si sparmi,
non si guardi,
 
Non si guardi,
non si tardi,Der Zeilenumbruch im Achtsilbler „non si guardi, / non si tardi,“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „guardi“ und „tardi“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
Non si tardi,
più non chiedasi il perché.
 
Più non chiedasi il perchè. (Biond: e Calan: partono.)Im Anschluss an das Quartetto „S’oggi, o déi, sperar mi fate“ sind folgende Abschnitte bzw. Szenen des Libretto-Entwurfs (Quelle C1), wohl von Wolfgang Amadé Mozart, mit schwarzer Tinte gestrichen worden:

- Fortsetzung der ursprünglichen Scena VIII (Recitativo mit Aria der Lavina „Se rammento“, Bl. 11v, Z. 1–25)
- Scena IX (Recitativo mit Aria der Celidora „Due tenere zitelle“, Bl. 11v, Z. 28 bis Bl. 12r, Z. 18)
- Scena X und Scena XI (Szenen in der Wohnung des Don Pippo, Bl.12r, Z. 19 bis Bl. 13r, Z. 6).

Lediglich die Angabe: „Scena IX / Celidora, e detta.“ (Bl. 11v, Z. 26, 27) sowie die szenische Anweisung für Szene XI: „Scena XI. / Don Pippo, ch’esce da una porticina / segreta travestito in abito rozzo, che / si và rassettando“ (Bl. 12v, Z. 25–28) sind belassen worden.

Für die Streichung des Schlusses der ursprünglichen Scena VIII und der Scena IX (Texte für Lavina und Celidora, Bl. 11v, Z. 1, bis Bl. 12r, Z. 18) liefert Mozart selbst eine Erklärung in seinem Brief an den Vater vom 24. Dezember 1783:

„[…] Zu Ende der neu eingeschaltenen scene der 2 frauenzimmer im Ersten Ackt schreibt h: Abate [Varesco]: – siegue la scena VIII. che prima era la VII. e così cangiansi di mano in mano i numeri. – nach dieser beschreibung muß ich ganz wieder verhoffen vermuthen, daß die scene nach dem quartett alwo beÿde Donne eine nach der andern ihr liedchen am fenster herabsingen, bleiben solle. – das kann ohnmöglich seÿn. – dadurch würde der akt nicht allein umsonst und nichts verlängert, sondern sehr abgeschmackt – es war mir immer sehr lächerlich zu lesen. – Celidora: tu quì m’attendi, amica. alla Custode farmi veder vogl’io; ci andrai tu puoi. Lavina. si dolce amica, addio. (Celidora parte) Lavina Singt ihre aria. | celidora kommt wieder und sagt : | Eccomi, or vanne etc: und nun geht Lavina, und celidora singt ihre aria. – sie lösen einander ab, wie die Soldaten auf der wacht. – ferners ist es auch viel natürlicher daß, da sie im quartett alle einig sind, ihren abgeredeten anschlag auszuführen, die Männer sich fort machen um die dazugehörigen leute aufzusuchen, und die 2 frauenzimmer ruhig sich in ihre clausur begeben. – alles was man ihnen noch erlauben kann, sind ein paar zeilen Recitativ. doch, ich glaube auch ganz sicher daß es niemalen darauf angesehen war, daß die scene bleiben soll, sondern daß es nur vergessen worden anzuzeigen, daß sie aus bleibt. – […]“

Vgl. BD 773, Z. 24–32, in: Mozart Briefe und Dokumente – Online-Edition, herausgegeben von der Internationalen Stiftung Mozarteum, Salzburg (Projektleitung DME: Ulrich Leisinger, Projektverantwortliche: Anja Morgenstern).
 
(Biondello e Calandrino partono.)Im Anschluss an das Quartetto „S’oggi, o déi, sperar mi fate“ sind folgende Abschnitte bzw. Szenen des Libretto-Entwurfs (Quelle C1), wohl von Wolfgang Amadé Mozart, mit schwarzer Tinte gestrichen worden:

- Fortsetzung der ursprünglichen Scena VIII (Recitativo mit Aria der Lavina „Se rammento“, Bl. 11v, Z. 1–25)
- Scena IX (Recitativo mit Aria der Celidora „Due tenere zitelle“, Bl. 11v, Z. 28 bis Bl. 12r, Z. 18)
- Scena X und Scena XI (Szenen in der Wohnung des Don Pippo, Bl.12r, Z. 19 bis Bl. 13r, Z. 6).

Lediglich die Angabe: „Scena IX / Celidora, e detta.“ (Bl. 11v, Z. 26, 27) sowie die szenische Anweisung für Szene XI: „Scena XI. / Don Pippo, ch’esce da una porticina / segreta travestito in abito rozzo, che / si và rassettando“ (Bl. 12v, Z. 25–28) sind belassen worden.

Für die Streichung des Schlusses der ursprünglichen Scena VIII und der Scena IX (Texte für Lavina und Celidora, Bl. 11v, Z. 1, bis Bl. 12r, Z. 18) liefert Mozart selbst eine Erklärung in seinem Brief an den Vater vom 24. Dezember 1783:

„[…] Zu Ende der neu eingeschaltenen scene der 2 frauenzimmer im Ersten Ackt schreibt h: Abate [Varesco]: – siegue la scena VIII. che prima era la VII. e così cangiansi di mano in mano i numeri. – nach dieser beschreibung muß ich ganz wieder verhoffen vermuthen, daß die scene nach dem quartett alwo beÿde Donne eine nach der andern ihr liedchen am fenster herabsingen, bleiben solle. – das kann ohnmöglich seÿn. – dadurch würde der akt nicht allein umsonst und nichts verlängert, sondern sehr abgeschmackt – es war mir immer sehr lächerlich zu lesen. – Celidora: tu quì m’attendi, amica. alla Custode farmi veder vogl’io; ci andrai tu puoi. Lavina. si dolce amica, addio. (Celidora parte) Lavina Singt ihre aria. | celidora kommt wieder und sagt : | Eccomi, or vanne etc: und nun geht Lavina, und celidora singt ihre aria. – sie lösen einander ab, wie die Soldaten auf der wacht. – ferners ist es auch viel natürlicher daß, da sie im quartett alle einig sind, ihren abgeredeten anschlag auszuführen, die Männer sich fort machen um die dazugehörigen leute aufzusuchen, und die 2 frauenzimmer ruhig sich in ihre clausur begeben. – alles was man ihnen noch erlauben kann, sind ein paar zeilen Recitativ. doch, ich glaube auch ganz sicher daß es niemalen darauf angesehen war, daß die scene bleiben soll, sondern daß es nur vergessen worden anzuzeigen, daß sie aus bleibt. – […]“

Vgl. BD 773, Z. 24–32, in: Mozart Briefe und Dokumente – Online-Edition, herausgegeben von der Internationalen Stiftung Mozarteum, Salzburg (Projektleitung DME: Ulrich Leisinger, Projektverantwortliche: Anja Morgenstern).
 
Lavina
 
FLavina.
Dunque sen vanno, e noi restiam sperando.
 
Dunque se 'n vanno, e noi restiam sperando.
Celidora
 
Celidora.
Tu qui m'attendi, amica, alla custode
 
Tu quì m'attendi, Amica, alla Custode
425
farmi veder vogl'io,
 
Farmi veder vogl'io,
ci andrai tu poi.
 
Ci andrai tu poi.
Lavina
 
Lavina.
Sì, dolce amica, addio.
 
Sì, dolce Amica, addio.
Aria
 
Aria.
    Se rammento
 
    Se rammento
quel momentoDer Zeilenumbruch im Achtsilbler „Se rammento / quel momento“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „rammento“ und „momento“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
Quel momento,
che sarò signora sposa,
 
Che sarò Signora Sposa,
a tal cosaDer Zeilenumbruch im Achtsilbler „a tal cosa / tosto io sento“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Mittelreim auf den vorigen Vers „che sarò signora sposa,“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
(g)Quelle C1 enthält acht mit eingeklammerten Buchstaben versehene Stellen als Kennzeichnung für gewünschte Ergänzungen:

Bl. 6v, Z. 18: (a)
Bl. 6v, Z. 28: (b)
Bl. 8r, Z. 25: (c)
Bl. 8v, Z. 9: (D)
Bl. 9r, Z. 19: (e)
Bl. 9r, Z. 22: (f)
Bl. 11v, Z. 10: (g)
Bl. 13r, Z. 16: (H)

Die Kennzeichnungen stammen wohl (a bis c) oder mit Sicherheit (D bis H) von Wolfgang Amadé Mozart. Drei der gewünschten Ergänzungen (a, c und D) hat Varesco auf dem Doppelblatt 4/5 nachgeliefert (vgl. die Diplomatische Übertragung der Nachträge in der Handschrift des Librettos).

Für Buchstabe (g) ist keine entsprechende Ergänzung Varescos überliefert.

In der kritischen Edition des Librettos wird der nicht ausgeführte Ergänzungshinweis (g) weggelassen.
A' tal cosa
tosto io sento
 
Tosto io sento,
430
che mi brilla il cor nel sen.
 
Che mi brilla il cor nel sen.
    Ma se in dubbio mi si mette,
 
    Ma se in dubbio mi si mette,
si promette,Der Zeilenumbruch im Achtsilbler „si promette, / né s'attende“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Mittelreim auf den vorigen Vers „Ma se in dubbio mi si mette,“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
Si promette,
né s'attende,
 
Nè s'attende,
a sì barbare vicende
 
À sì barbare vicende
io non sputo che velen.
 
Io non sputo, che velen.
435
    Sentirmi dire:
 
    Sentirmi dire:
"cara Lavina,
 
Cara Lavina,
bella sposina",
 
Bella Sposina,
oh che goder!
 
Oh che goder!
    Ma se soffrire
 
    Ma se soffrire
440
devo per poco,
 
Devo per poco,
a questo giuoco
 
À questo giuoco
perdo il piacer.
 
Perdo il piacer.
SCENA XII
 
Scena IX.
Celidora e detta.
 
Celidora, e detta.
Celidora
 
Celidora.
Eccomi, or vanne; la custode or ora
 
Eccomi, or vanne; la Custode or'ora
verrà al giardono, e già di te mi chiese.
 
Verrà al giardono, e già di te mi chiese.
445
Ti seguirò frappoco.
 
Ti seguirò frappoco.
Lavina
 
Lavina.
Io vado, e intanto
 
Io vado, e intanto
osserva attentamente
 
Osserva attentamente
se giunge colla gente a far il ponte
 
FSe giunge colla gente à far il ponte.
Calandrino mia speme.
 
Calandrino mia speme.
Celidora
 
Celidora.
Sì sì, va' pur, qui torneremo insieme.
 
Sì, sì, và pur, quì torneremo insieme.
(Lavina parte.)
 
(Lavina parte.)
Aria
 
Aria.
450
    Due tenere zitelle,
 
    Due tenere Zitelle,
buonine, innocentine,
 
Buonine, innocentine
oppresse dalle stelle,
 
Oppresse dalle stelle
trovaro alfin pietà.
 
Trovaro alfin pietà.
    Due vittime meschine
 
    Due vittime meschine,
455
d'invidia e gelosia,
 
D'invidia, e gelosia
d'un vecchio, d'un'arpia,
 
D'un Vecchio, d'un'Arpia
saranno in libertà.
 
Saranno in libertà.
    Saranno spose
 
    Saranno Spose,
a lor piacere,
 
A lor piacere,
460
e chi s'oppose
 
E chi s'oppose
starà a vedere.
 
Starà à vedere.
    Oh questa sì è una cosa
 
    Oh questa sì è una cosa
graziosa in verità!
 
Graziosa in verità. (parte.)
(Parte.)
 


Appartamento di Don Pippo.
 
SCENA XIII
 
Scena X.
 
Appartamento di Don Pippo.
Calandrino, Auretta e Chichibio nell'anticamera.
 
Calandrino, Auretta, e Chichibio
nell'Anticamera.
Calandrino
 
Calandrino.
Vel dissi e vel ridico: in questa sera
 
Ve 'l dissi, e ve 'l ridico: in questa sera
465
sposi felici voi sarete e ricchi,
 
Sposi felici voi sarete, e ricchi,
altrettanto promettevi Biondello,
 
Altrettanto promettevi Biondello,
purché con qualche imbroglio
 
Purchè con qualche imbroglio
facciate che il marchese
 
Facciate, che il Marchese
non possa uscir di casa fin ch'il ponte
 
Non possa uscir di Casa fin, ch'il ponte
470
terminato non sia.
 
Terminato non sia.
Men vado, or nota v'è la mente mia.
 
Me 'n vado, or nota v'è la mente mia.
(Parte.)
 
(parte.)
Auretta
 
FAuretta.
Chichibio.
 
Chichibio.
Chichibio
 
Chichibio.
Auretta.
 
Auretta.
Auretta
 
Auretta.
Udisti?
 
Udisti?
Chichibio
 
Chichibio.
Udii. Noi sposi?
 
Udii. noi Sposi?
Auretta
 
Auretta.
Anzi ricchi e felici. Oh qual contento!
 
Anzi ricchi, e felici. oh qual contento!
Chichibio
 
Chichibio.
Oh questa me la godo!
 
Oh questa me la godo.
Auretta
 
Auretta.
E tu, sposino,
 
E tu, Sposino,
475
sarai ancor geloso?
 
Sarai ancor geloso?
Chichibio
 
Chichibio.
Io nol so dirti.
 
Io no 'l sò dirti.
Auretta
 
Auretta.
Verrà poi il perucchiere?
 
Verrà poi il Perucchiere?
Chichibio
 
Chichibio.
Oibò.
 
Oibò.
Auretta
 
Auretta.
Il sartore?
 
Il Sartore?
Chichibio
 
Chichibio.
Questo nemen.
 
Questo nemen.
Auretta
 
Auretta.
Ma chi mi vestirà?
 
Ma chi mi vestirà?
Chichibio
 
Chichibio.
Tu stessa.
 
Tu stessa.
Auretta
 
Auretta.
Ma chi la chioma,
 
Ma chi la chioma
480
chi mi pettinerà?
 
Chi mi pettinerà?
Chichibio
 
Chichibio.
Io.
 
Io.
Auretta
 
Auretta.
Ma quest'è poco. E il calzolaio,
 
Ma quest'è poco. e il Calzolajo,
il marchese?
 
Il Marchese?
Chichibio
 
Chichibio.
Verrà due volte all'anno.
 
Verrà due volte all'anno.
Auretta
 
Auretta.
Più non ti voglio; troppo sei tiranno.
 
Più non ti voglio; troppo sei tiranno.
Chichibio
 
Chichibio.
Via via, s'aggiusterem, andiamo, andiamo,
 
Via via, s'aggiusterem, andiamo, andiamo,
485
giacché la sorte è qui, non la perdiamo.
 
Giacchè la sorte è quì, non la perdiamo.
(Partono.)
 
(partono.)
SCENA XIV
 
Scena XI.
Don Pippo ch'esce da una porticina segreta travestito in abito rozzo, che si va rassettando.
 
Don Pippo, ch'esce da una porticina
segreta travestito in abito rozzo, che
si và rassettando.
Nobilissime carni, perdonate
 
Nobilissime carni, perdonate,
se or di rustico cencio vi ricopro.
 
Se or di rustico cencio vi ricopro.
Per poco sol l'adopro,
 
Per poco sol l'adopro,
finché incognito passi alla mia rocca.
 
FFinchè incognito passi alla mia Rocca.
490
In questo estremo giorno più che mai
 
In questo estremo giorno più, che mai
dall'insidie guardarla
 
Dall'insidie guardarla,
e attento visitarla mi conviene.
 
E attento visitarla mi conviene.
Chi mai la fa a Don Pippo
 
Chi mai la fà à Don Pippo
lo stimo certo più d'un Aristippo.
 
Lo stimo certo più d'un Aristippo.


Veduta antecedente della rocca.
 
SCENA XV
 
Scena XII.Die Angabe „Scena XII.“ vor dem Finale des Atto primo hat Wolfgang Amadé Mozart gestrichen (Bl. 13r, Z. 7) und in „scena XV.“ verändert (Bl. 13r, Z. 15: Die Angabe „scena XV.“ hat Mozart nach den Szenenanweisungen platziert). Die Korrektur der Szenennummer dürfte erfolgt sein, nachdem Mozart in der ursprünglichen Scena VII den Zusatz „scena X.“ vor Don Pippos Aria mit anschließendem Terzetto „Siano pronte alle gran nozze“ ergänzt hatte (Bl. 9r, Z. 22) und bei der darauffolgenden Szene die ursprüngliche Nummer „VIII.“ zu „XI.“ korrigiert hat.
 
Veduta antecedente della Rocca.
Calandrino e Biondello con falegnami che portano la legna per il ponte, poi Celidora e Lavina salite per mezzo d'una scala a mano sopra le mura, indi Chichibio ed Auretta, alla fine Don Pippo colle guardie della rocca.
 
Calandrino, e Biondello con Falegnami,
che portano la Legna per il ponte, poi
Celidora, e Lavina salite per mezzo d'una
scala à mano sopra le mura, indi Chichi=
bio, ed Auretta, alla fine Don Pippo colle
Guardie della Rocca.
 
scena XV.
Finale
 
Finale.Das von Mozart vertonte Finale hat Julius André in der Handschrift des Librettos (Quelle C1) durch Klammern in roter Tinte am Rand kenntlich gemacht.
Calandrino
 
Calandrino.
495
    Su via, putti, presto, presto,
 
    Sù via, putti, presto, presto (H)Quelle C1 enthält acht mit eingeklammerten Buchstaben versehene Stellen als Kennzeichnung für gewünschte Ergänzungen:

Bl. 6v, Z. 18: (a)
Bl. 6v, Z. 28: (b)
Bl. 8r, Z. 25: (c)
Bl. 8v, Z. 9: (D)
Bl. 9r, Z. 19: (e)
Bl. 9r, Z. 22: (f)
Bl. 11v, Z. 10: (g)
Bl. 13r, Z. 16: (H)

Die Kennzeichnungen stammen wohl (a bis c) oder mit Sicherheit (D bis H) von Wolfgang Amadé Mozart. Drei der gewünschten Ergänzungen (a, c und D) hat Varesco auf dem Doppelblatt 4/5 nachgeliefert (vgl. die Diplomatische Übertragung der Nachträge in der Handschrift des Librettos).

Für Buchstabe (H) ist keine entsprechende Ergänzung Varescos überliefert.

In der kritischen Edition des Librettos wird der nicht ausgeführte Ergänzungshinweis (H) weggelassen.
impiantate i cavalletti,
 
Impiantate i cavalletti,
e le travi
 
E le travi
colle chiaviDer Zeilenumbruch im Achtsilbler „e le travi / colle chiavi“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „travi“ und „chiavi“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
Colle chiavi
rassodatele a dover.
 
Rassodatele à dover.
Biondello
 
Biondello.
    Capomastro, siate lesto,
 
    Capomastro, siate lesto,
500
solo un'asse vi s'assetti
 
Solo un asse vi s'assetti
senza chiassi,
 
Senza chiassi,
purch'io passiDer Zeilenumbruch im Achtsilbler „senza chiassi, / purch'io passi“ ist in der kritischen Edition nach der Handschrift des Librettos (Quelle C1) beibehalten worden, um den Binnenreim zwischen den Wörtern „chiassi“ und „passi“ hervorzuheben. Durch den zusätzlichen Rechtseinzug des zweiten Versteils wird in der kritischen Edition die Zusammengehörigkeit der zwei Zeilen zu einem einzigen Achtsilbler dargestellt.
 
Purch'io passi
senza avervi da cader.
 
Senza avervi da cader.
Lavina
 
Lavina.
    Corri, corri, Celidora,
 
    Corri, corri Celidora,
qui si suda e si lavora
 
Quì si suda, e si lavora
505
per la nostra libertà.
 
Per la nostra libertà.
Celidora
 
Celidora.
    Bravi, bravi, allegramente,
 
    Bravi, bravi, allegramente,
già vi manca poco o niente,
 
Già vi manca poco ò niente,
e contento ognun sarà.
 
E contento ognun sarà.
Calandrino, Lavina
 
FLavina, e/Calandrino.
 
à 2.
    A quel vecchio maledetto
 
    A quel Vecchio maledetto
510
mostreremo i fichi freschi.
 
Mostreremo i fichi freschi.
 
Celidora, Biondello
 
Celidora, e/Biondello.
 
à 2.
E quel conte Lionetto
 
    E quel Conte Lionetto
con gran naso resterà.
 
Con gran naso resterà.
 
Celidora, Biondello, Calandrino, Lavina
 
Celidora,/Biondello,/Lavina, e/Calandrino.
 
à 4.
    Se la godremo
 
    Se la godremo
poi questa sera
 
Poi questa sera,
515
e rideremo
 
E rideremo
in verità.
 
In verità.
 
Celidora, Lavina
 
Celidora, e/Lavina.
 
à 2
    Ma se il marchese
 
    Ma se il Marchese
ci arriva addosso?
 
Ci arriva addosso,
A nostre spese
 
A nostre spese
520
si riderà.
 
Si riderà!
 
Auretta
 
Auretta.
(Frettolosa.)
 
    Miei signori, oh guai, oh guai!
 
    Miei Signori, oh guai, oh guai! (frettolosa
Biondello
 
Biondello.
Cosa dici? Che mai fu?
 
Cosa dici? che mai fù?
Chichibio
 
Chichibio.
Il padrone è già sortito.
 
Il Padrone è già sortito,.
Auretta
 
Auretta.
Il marchese non c'è più.
 
Il Marchese non c'è più.
Calandrino
 
Calandrino.
525
    Sarà forse andato in fiera
 
    Sarà forse andato in Fiera
a comprare qualche cosa
 
A comprare qualche cosa
per Lavina sua sposa:
 
Per Lavina sua Sposa,
qui venir non penserà.
 
Quì venir non penserà.
Celidora, Biondello, Lavina
 
Celidora,/Lavina, e/Biondello.
 
à 3.
    Ma se pur venirci pensa,
 
    Ma, se pur venirci pensa,
530
poiché il diavol non fa festa,
 
Poichè il Diavol non fà festa,
io scommetto la mia testa
 
Io scommetto la mia testa,
che ognun mal la passerà.
 
Che ognun mal la passerà.
 
Chichibio
 
Chichibio.
    Andiam spiando,
 
    Andiam spiando
Auretta mia,
 
Auretta mia
535
per ogni via
 
Per ogni via
della città.
 
Della Città.
Auretta
 
Auretta.
    Andiam. Se a caso
 
    Andiam. se à caso
qui 'l caccia il vento,
 
Quì 'l caccia il vento,
in un momento
 
In un momento
540
saremo qua.
 
Saremo quà. (partono, poi ritornano)
(Partono, poi ritornano.)
 
Don Pippo
 
FDon Pippo.
(Da sé, di lontano.)
 
    Corpo di Satanasso!
 
    Corpo di Satanasso! (da se, di lontano.)
Cosa vuol dir quel chiasso?
 
Cosa vuol dir quel chiasso?
Che diavol si lavora?
 
Che diavol si lavora?
Che gente è quella lì?
 
Che gente è quella lì?
Celidora, Biondello, Calandrino, Lavina
 
Celidora,/Biondello,/Lavina, e/Calandrino.
 
à 4.
545
    Ma il ponte non va avanti,
 
    Ma il ponte non và avanti,
pur gli uomini son tanti!
 
Pur gli uomini son tanti,
Travaglian più d'un ora.
 
Travaglian più d'un ora.
Che gente è questa qui?
 
Che gente è questa quì?
 
Don Pippo
 
Don Pippo.
(Verso la porta della rocca.)
 
    Fuora, guardie della rocca,
 
    Fuora Guardie della Rocca (verso la porta della Rocca)
550
collo spiedo e colla rocca,
 
Collo spiedo, e colla rocca,
ite meco, e quei bricconi
 
Ite meco, e quei bricconi
siate preste ad arrestar.
 
Siate preste ad arrestar.
(Auretta e Chichibio corrono.)
 
(Aur: e Chich: corrono.
Celidora, Biondello, Calandrino, Lavina, Chichibio, Auretta
 
Auretta, Chichibio/Celidora, Lavina,/Biondello, e/Calandrino.
 
à 6.
    Viene la guardia.
 
    Viene la guardia
Ah siam traditi,
 
Ah siam traditi,
555
siamo spediti,
 
Siamo spediti,
ahimè, ahimè!
 
Ahimè, ahimè!
 
Don Pippo con gli altri
 
Don Pippo/con gli altri.
 
à 7.
    Non c'è più tempo,
 
    Non c'è più tempo,
non c'è ragione;
 
Non c'è ragione,
andar prigione
 
Andar prigione
560
conviene affé.
 
Conviene affè.
 
Don Pippo
 
Don Pippo.
    Io sono offeso:
 
    Io sono offeso:
la mia eccellenza
 
La mia Eccellenza
la prepotenza
 
La prepotenza
soffrir non de'.
 
Soffrir non dè.
(Alle ragazze.)
 
565
    E voi pettegole
 
    E voi pettegole (alle Ragazze.)
la pagherete:
 
La pagherete:
v'accorgerete
 
V'accorgerete
dopo il suppé.
 
Dopo il suppè.
Lavina
 
Lavina.
    Io cercavo il cardellino
 
    Io cercavo il Cardellino,
570
che di gabbia mi fuggì.
 
Che di gabbia mi fuggì.
Celidora
 
Celidora.
Ascoltavo un canarino,
 
Ascoltavo un canarino,
il cui canto mi rapì.
 
Il cui canto mi rapì.
Don Pippo
 
FDon Pippo.
    Voi tacete, siete pazze,
 
    Voi tacete, siete pazze,
questa è tutta falsità.
 
Questa è tutta falsità.
Tutti gli altri
 
Tutti gli altri.
 
à 6.
575
Non han colpa le ragazze,
 
    Non han colpa le Ragazze,
tu sei pazzo, già si sa.
 
Tu sei pazzo, già si sà.
 
Don Pippo
 
Don Pippo.
    Su via, guardie, li prendete,
 
    Sù via, Guardie, li prendete,
in prigion il conducete.
 
In prigion il conducete
Tutti gli altri
 
Tutti gli altri.
 
à 6.
Se voi guardie vi movete,
 
    Se voi Guardie vi movete
580
il bastone proverete.
 
Il bastone proverete,
 
Tutti
 
Tutti.
 
à 7.
Ed ognun si pentirà.
 
Ed ognun si pentirà.
 
Don Pippo
 
Don Pippo.
 
    Alto, all'armi, o miei soldati,
 
    Alto, all'armi, ò miei Soldati,
orsù, via, venite a' fatti.
 
Orsù via, venite à fatti.
 
Tutti gli altri
 
Tutti gli altri.
 
à 6.
Resteranno minchionati;
 
Resteranno minchionati;
585
a restar saremmo matti.
 
A restar saremmo matti.
Si vedrà chi vincerà.
 
Si vedrà chi vincerà.
 
(Scappano tutti via, e le guardie con Don Pippo gli corrono dietro.)
 
(scappano tutti via, e
le Guardie con Don Pippo
gli corrono dietro.
Fine dell'atto primo.
 
Fine dell'Atto Primo.