Kritische Edition der Bearbeitung des Librettos für J. C. Bach       Diplomatische Übertragung der Bearbeitung des Librettos für J. C. Bach 
SCENA III
 
SCENA III.
Celia e Cinna.
 
CELIA, e CINNA.
Celia
 
Cel.
Voglia il cielo… Ma Cinna
 
Voglia il cielo… Ma Cinna
ecco appunto… Ah nel seno
 
Ecco appunto… Ah nel seno
appresso a lui
 
appresso a lui
come palpita il cor! Cinna, il germano
 
Come palpita il cor! Cinna, il germano
se chiedi, egli pur teco
 
Se chiedi, egli pur teco
so che cerca parlar.
 
So che cerca parlar.
 
Cinna
 
Cin.
Da me che brama?
 
Da me che brama?
Celia
 
Cel.
Sappi…
 
Sappi…
(Mi perdo e temo
 
(Mi perdo, e temo
che non m'ami il crudel.)
 
Che non m'ami il crudel.)
Cinna
 
Cin.
Spiegati.
 
Spiegati.
Celia
 
Cel.
(Oh dèi!
 
(Oh Dei!
parlar non posso, e favellar vorrei.)
 
Parlar non posso, e favellar vorrei.)
Cinna
 
Cin.
Io non comprendo ancora
 
Jo non comprendo ancora
i tronchi accenti tuoi.
 
I tronchi accenti tuoi.
Celia
 
Cel.
(Finge l'ingrato.)
 
(Finge l'ingrato.)
Or che dubbiosa io taccio,
 
Or che dubbiosa io taccio,
non ti favella in seno
 
Non ti favella in seno
il cor per me? Che dir poss'io? Purtroppo
 
Il cor per me? Che dir poss'io? Pur troppo
ne' languidi miei rai
 
Ne' languidi miei rai
questo silenzio mio ti parla assai.
 
Questo silenzio mio ti parla assai.
    Il labbro timido
 
    Il labbro timido
appien non osa
 
Appien non osa
la fiamma ascosa
 
La fiamma ascosa
svelarti ancor.
 
Svelarti ancor.
    Ma per lui parlano
 
    Ma per lui parlano
queste pupille,
 
Queste pupille;
per lui ti spiegano
 
Per lui ti spiegano
tutto il mio cor.
 
Tutto il mio cor.
(Parte.)
 
Parte.
SCENA IV
 
SCENA IV.
Cinna solo.
 
CINNA solo.
Cinna
 
Cin.
Or comprendo l'arcan. Della germana
 
Or comprendo l'arcan. Della germana
colle nozze il tiranno assicurarsi
 
Colle nozze il tiranno assicurarsi
vorria della mia fé. Ma il cor di Cinna
 
Vorria della mia fè. Ma il cor di Cinna
sì debole non è. Di Giunia intanto
 
Sì debole non è. Di Giunia intanto
ai padri in faccia e al popolo romano
 
Ai padri in faccia, e al popolo Romano
pensa stringer la mano, e non s'avvede
 
Pensa stringer la mano; e non s'avvede
che in questa guisa sconsigliato affretta
 
Che in questa guisa sconsigliato affretta
la sua ruina e la comun vendetta.
 
La sua ruina, e la comun vendetta.
    Nel fortunato istante,
 
    Nel fortunato istante,
ch'ei già co' voti affretta,
 
Ch'ei già co' voti affretta,
per la comun vendetta
 
Per la comun vendetta
vuo' che mi spiri al piè.
 
Vuò che mi spiri al piè.
    Già va una destra altera
 
    Già va una destra altera
del colpo suo felice,
 
Del colpo suo felice;
e questa destra ultrice
 
E questa destra ultrice
lungi da lui non è.
 
Lungi da lui non è. (d)
(Parte.)
 
Parte.

Orti pensili.
 
Orti pensili.
SCENA V
 
SCENA V.
Silla, indi Giunia.
 
SILLA; indi GIUNIA.
Silla
 
Sil.
Ad affrettar si vada in Campidoglio
 
Ad affrettar si vada in Campido-glio
la meditata impresa…Diese zwei Verse entsprechen den Versen 427-428 in De Gamerras Libretto.
 
La meditata impresa…
Ma Giunia!… Oh ciel! Che incontro!
 
Ma Giunia!… Oh ciel! Che incontro!
Giunia
 
Giun.
(Silla! L'odiato aspetto
 
(Silla! L'odiato aspetto
destami orror. Si fugga.)
 
Destami orror. Si fugga.)
Silla
 
Sil.
Arresta il passo.
 
Arresta il passo.
Sentimi, per pietade. Il più infelice
 
Sentimi per pietade. Il più infelice
d'ogni mortal mi rendi,
 
D'ogni mortal mi rendi,
se nemica mi fuggi.
 
Se nemica mi fuggi.
Giunia
 
Giun.
E che pretendi?
 
E che pretendi?
Scostati, traditor. (Tremo, m'affanno
 
Scostati, traditor. (Tremo, m'affanno
per l'idol mio.)
 
Per l'idol mio.)
Silla
 
Sil.
Ah no, non son tiranno
 
Ah no, non son tiranno,
come tu credi. È l'anima di Silla
 
Come tu credi. È l'anima di Silla
capace di virtù. Quel tuo bel ciglio
 
Capace di virtù. Quel tuo bel ciglio
soffrir più non poss'io così severo…
 
Soffrir più non poss'io così severo…
Giunia
 
Giun.
(In atto di partire.)
 
In atto di partire.
Tu di virtù capace? Ah menzognero!
 
Tu di virtù capace?… Ah menzognero! (e)
Silla
 
Sil.
Sentimi…
 
Sentimi…
Giunia
 
Giun.
Non t'ascolto.
 
Non t'ascolto.
Silla
 
Sil.
E vuoi?…
 
E vuoi?…
Giunia
 
Giun.
Sì, voglio
 
Sì: voglio.
detestarti e morir.
 
Detestarti, e morir.
Silla
 
Sil.
Morir?
 
Morir?
Giunia
 
Giun.
La morte
 
La morte
romano cor non teme.
 
Romano cor non teme.
Silla
 
Sil.
E puoi?…
 
E puoi?…
Giunia
 
Giun.
Sì, posso
 
Si, posso
pria d'amarti morir. Vanne, t'invola!…
 
Pria d'amarti morir. Vanne; t'invola!…
Silla
 
Sil.
Superba, morirai, ma non già sola.
 
Superba, morirai; ma non già sola.
    D'ogni pietà mi spoglio,
 
    D'ogni pietà mi spoglio,
perfida donna audace;
 
Perfida donna audace:
se di morir ti piace,
 
Se di morir ti piace,
quell'ostinato orgoglio
 
Quell'ostinato orgoglio
presto tremar vedrò.
 
Presto tremar vedrò.
    (Ma il cor mi palpita…
 
    (Ma il cor mi palpita…
Perder chi adoro…
 
Perder chi adoro…
Trafigger, barbaro,
 
Trafigger barbaro
il mio tesoro…)
 
Il mio tesoro…)
    Che dissi?
 
    Che dissi?…
Ho l'anima
 
Ho l'anima
vile a tal segno?
 
Vile a tal segno?
Smanio di sdegno…
 
Smanio di sdegno…
Morir tu brami?
 
Morir tu brami?
Crudel mi chiami?
 
Crudel mi chiami?..
Tremane, o perfida:
 
Tremane, o perfida:
crudel sarò.
 
Crudel sarò. (f)
(Parte.)
 
Parte.
SCENA VI
 
SCENA VI.
Giunia, indi Cecilio.
 
GIUNIA; indi CECILIO.
Giunia
 
Giun.
Che intesi, eterni dèi! Qual mai funesto
 
Che intesi, eterni Dei! Qual mai funesto,
e spaventoso arcan ne' detti suoi?
 
E spaventoso arcan ne' detti suoi?
Sola non morirò? Che dir mi vuoi,
 
Sola non morirò?… Che dir mi vuoi,
barbaro?… Ahimè! Che vedo?…
 
Barbaro?… Ahimè! Che vedo?
Lo sposo mio?… Che fu?… Che avvenne?… Ah dove,
 
Lo sposo mio? Che fu?… Che avvenne?… Ah dove,
sconsigliato, t'inoltri?
 
Sconsigliato, t'inoltri?
In quest'istante
 
In quest'istante
il tiranno partì. Deh fuggi… Io tremo.
 
Il tiranno partì. Deh fuggi: io tremo.
Cecilio
 
Cec.
Tu paventi di tutto, io nulla temo.
 
Tu paventi di tutto: io nulla temo.
Giunia
 
Giun.
Deh per pietà, se m'ami,
 
Deh per pietà, se m'ami,
torna cauto a celarti
 
Torna cauto a celarti
nel tenebroso asilo.Diese drei Verse entsprechen den Versen 733-735 in De Gamerras Libretto.
 
Nel tenebroso asilo.
Cecilio
 
Cec.
Ah s'io mi celo,
 
Ah s'io mi celo
chi veglia, o sposa, in tua difesa?
 
Chi veglia, o sposa, in tua difesa?
Giunia
 
Giun.
Il cielo.
 
Il cielo,
Cecilio
 
Cec.
Ah che talvolta i numi…
 
Ah che talvolta i Numi…
Giunia
 
Giun.
A che ti guida
 
A che ti guida
cieco furor? Ad onta
 
Cieco furor? Ad onta
de' miei timori ancor mi resti a lato?
 
De' miei timori ancor mi resti a lato?
Partir non vuoi? Corro a morire, ingrato.
 
Partir non vuoi? Corro a morire, ingrato.
Cecilio
 
Cec.
Fermati… Senti… Oh dèi!
 
Fermati… Senti… Oh Dei!
Così mi lasci, e brami?…
 
Così mi lasci, e brami?…
Giunia
 
Giun.
I passi miei
 
I passi miei
guardati di seguir.
 
Guardati di seguir.
Cecilio
 
Cec.
Saprò morire,
 
Saprò morire:
ma non lasciarti.
 
Ma non lasciarti.
Giunia
 
Giun.
(Oh stelle!
 
(Oh stelle!
Io lo perdo. Che fo?)
 
Io lo perdo. Che fo?)
Cecilio
 
Cec.
Cara, tu piangi?
 
Cara, tu piangi?
Ah che 'l tuo pianto…
 
Ah che 'l tuo pianto…
Giunia
 
Giun.
Ah sì, per questo pianto,
 
Ah sì: per questo pianto,
per questi lumi miei di speme privi,
 
Per questi lumi miei di speme privi,
parti, parti da me; celati e vivi.
 
Parti, parti da me; celati, e vivi.
Cecilio
 
Cec.
A che mi forzi?
 
A che mi forzi?
Giunia
 
Giun.
Alfine
 
Alfine
lusingarmi poss'io di questo segno
 
Lusingar mi poss'io di questo segno
del tuo tenero affetto?
 
Del tuo tenero affetto?
Che rispondi, idol mio?
 
Che rispondi, idol mio?
Cecilio
 
Cec.
Sì, tel prometto.
 
Sì: tel prometto.
Giunia
 
Giun.
Fuggi dunque, mio bene. Invan paventi,
 
Fuggi dunque, mio bene. Invan paventi,
se di me temi. Ah pensa,
 
Se di me temi. Ah pensa,
pensa che il ciel difende i giusti e ch'io
 
Pensa che il ciel difende i giusti; e ch'io
d'altri mai non sarò. Di mie promesse,
 
D'altri mai non sarò. Di mie promesse,
dell'amor mio costante
 
Dell'amor mio costante,
ch'abborre a morte un traditore indegno,
 
Ch'abborre a morte un traditore indegno,
sposo, nella mia mano eccoti un pegno.
 
Sposo, nella mia mano eccoti un pegno.
Cecilio
 
Cec.
Chi sa che non sia questa
 
Chi sà che non sia questa
l'estrema volta, oh dio! che al sen ti stringo,
 
L'estrema volta, oh Dio! che al sen ti stringo,
destra dell'idol mio, destra adorata,
 
Destra dell'idol mio, destra adorata,
prova di fé sincera…
 
Prova di fè sincera…
Giunia
 
Giun.
No, non temer.
 
No: non temer.
Amami,
 
Amami,
fuggi e spera.
 
fuggi, e spera.
Cecilio
 
Cec.
    Ah se a morir mi chiama
 
    Ah se a morir mi chiama
il fato mio crudele,
 
Il fato mio crudele,
seguace ombra fedele
 
Seguace ombra fedele
sempre sarò con te.
 
Sempre sarò con te.
    Vorrei mostrar costanza,
 
    Vorrei mostrar costanza,
cara, nel dirti addio,
 
Cara, nel dirti addio;
ma nel lasciarti, oh dio!
 
Ma nel lasciarti, oh Dio!
sento tremarmi il piè.
 
Sento tremarmi il piè. (g)
(Parte.)
 
Parte.
SCENA VII
 
SCENA VII.
Giunia sola.
 
GIUNIA sola.
Giunia
 
Giun.
Perché mi balzi in seno,
 
Perchè mi balzi in seno,
affannoso cor mio? Perché sul volto,
 
Affannoso cor mio? Perchè sul volto,
or che lo sposo io non mi vedo accanto,
 
Or che lo sposo io non mi vedo accanto,
cade da' rai più copioso il pianto?
 
Cade da' rai più copioso il pianto?
In un istante oh come
 
In un'istante oh come
s'accrebbe il mio timor! Purtroppo è questo
 
S'accrebbe il mio timor! Pur troppo è questo
un presagio funesto
 
Un presagio funesto
delle sventure mie. L'incauto sposo
 
Delle sventure mie. L'incauto sposo
più non è forse ascoso
 
Più non è forse ascoso
al reo tiranno…
 
Al reo tiranno…
Ah nel periglio estremo…
 
Ah nel periglio estremo
Parto? Resto? Che fo?… Misera! Io tremo.
 
Parto? Resto? Che fo?… Misera! Io tremo.
    Ah se il crudel periglio
 
    Ah se il crudel periglio
del caro ben rammento,
 
Del caro ben rammento,
tutto mi fa spavento,
 
Tutto mi fa spavento,
tutto gelar mi fa.Die erste Strophe dieser Arie entspricht den Versen 639-642 in De Gamerras Libretto.
 
Tutto gelar mi fa.
    Molle di pianto il ciglio,
 
    Molle di pianto il ciglio
fra tanti mali miei,
 
Frà tanti mali miei
sol per l'amante, o dèi,
 
Sol per l'amante, o Dei,
io chiedo a voi pietà.
 
Io chiedo a voi pietà. (h)
(Parte.)
 
Parte.

Campidoglio antico.
 
Campidoglio antico.
SCENA VIII
 
SCENA VIII.
S'avanza Silla con Aufidio seguito da' senatori, dal popolo e dalle squadre al lieto canto del seguente coro.
 
S'avanza SILLA, con AUFIDIO seguìto da' senatori, dal popolo, e dalle squadre al lieto canto del seguente coro.
Coro
 
CORO.
    Se gloria il crin ti cinse
 
    Se Gloria il crin ti cinse
di mille squadre a fronte,
 
Di mille squadre a fronte,
or la temuta fronte
 
Or la temuta fronte
qui ti coroni Amor.
 
Qui ti coroni Amor.
Parte del coro
 
PARTE DEL CORO.
    Stringa quel braccio invitto
 
    Stringa quel braccio invitto
lei che da te si adora.
 
Lei, che da te si adora.
Tutto il coro
 
TUTTO IL CORO.
    Se con i mirti ancora
 
    Se con i mirti ancora
cresce il guerriero allor.
 
Cresce il guerriero allor.
SCENA IX
 
SCENA IX.
Giunia fra i senatori e detti.
 
GIUNIA frà i senatori, e detti.
Silla
 
Sil.
Padri coscritti, io che pugnai per Roma,
 
Padri coscritti, io, che pugnai per Roma;
io che vinsi per lei, io che la face
 
Io, che vinsi per lei; io, che la face
della civil discordia
 
Della civil discordia
col mio valor estinsi, io che la pace
 
Col mio valor estinsi; io, che la pace
per opra mia regnar sul Tebro or vedo,
 
Per opra mia regnar sul Tebro or vedo,
d'ogni trionfo mio premio vi chiedo.
 
D'ogni trionfo mio premio vi chiedo.
Giunia
 
Giun.
(Soccorso, eterni dèi!)
 
(Soccorso, eterni Dei.)
Silla
 
Sil.
Non ignorate
 
Non ignorate
l'antico odio funesto
 
L'antico odio funesto
e di Mario e di Silla. Il giorno è questo
 
E di Mario, e di Silla. Il giorno è questo,
in cui tutto mi scordo. Alla sua figlia
 
In cui tutto mi scordo. Alla sua figlia
sacro laccio m'unisca, e 'l dolce nodo
 
Sacro laccio m'unisca; e 'l dolce nodo
plachi l'ombra del padre. Un dittatore,
 
Plachi l'ombra del padre. Un dittatore,
un cittadin fra i gloriosi allori
 
Un cittadin frà i gloriosi allori
altro premio non cerca a' suoi sudori.
 
Altro premio non cerca a' suoi sudori.
Giunia
 
Giun.
(Tace il Senato e col silenzio approva
 
(Tace il senato; e col silenzio approva
d'un tiranno il voler!)
 
D'un tiranno il voler!)
Silla
 
Sil.
Padri, già miro
 
Padri, già miro
ne' volti vostri espresso
 
Ne' volti vostri espresso
il consenso comun. Quei che s'udiro
 
Il consenso comun. Quei, che s'udiro
festosi gridi risuonar d'intorno
 
Festosi gridi risuonar d'intorno,
son del publico voto un certo segno.
 
Son del publico voto un certo segno.
Seguimi all'ara omai.
 
Seguimi all'ara omai.
Giunia
 
Giun.
Scostati, indegno.
 
Scostati, indegno.
A tal viltà discende
 
A tal viltà discende
Roma e 'l Senato? Un oltraggioso, un folle
 
Roma, e 'l senato? Un'oltraggioso, un folle
timor l'astringe a secondar d'un empio
 
Timor l'astringe a secondar d'un'empio
le violenze infami? Ah che fra voi
 
Le violenze infami? Ah, che frà voi
no che non v'è chi in petto
 
No, che non v'è chi in petto
racchiuda un cor romano…
 
Racchiuda un cor Romano…
Silla
 
Sil.
Taci, e più saggia a me porgi la mano.
 
Taci: e più saggia a me porgi la mano.
Aufidio
 
Auf.
Così per bocca mia
 
Così, per bocca mia,
tutto il popol t'impon.
 
Tutto il popol t'impon.
Silla
 
Sil.
Dunque mi segui.
 
Dunque mi segui.
Giunia
 
Giun.
(In atto di ferirsi.)
 
In atto di ferirsi.
Non appressarti, o in seno
 
Non appressarti, o in seno
questo ferro m'immergo.
 
Questo ferro m'immergo. (i)
Silla
 
Sil.
(Ad Aufidio.)
 
Ad Aufidio.
Alla superba
 
Alla superba (l)
l'acciar si tolga, e segua il voler mio.
 
L'acciar si tolga; e segua il voler mio.
SCENA X
 
SCENA X.
Cecilio con spada nuda, e detti.
 
CECILIO con spada nuda, e detti.
Cecilio
 
Cec.
Sposa, ah no, non temer.
 
Sposa, ah no, non temer.
Silla
 
Sil.
(Chi vedo!)
 
(Chi vedo!)
Giunia
 
Giun.
(Oh dio!)
 
(Oh Dio!)
Aufidio
 
Auf.
(Cecilio!)
 
(Cecilio!)
Silla
 
Sil.
In questa guisa
 
In questa guisa
son tradito da voi? Del mio divieto
 
Son tradito da voi? Del mio divieto,
e delle leggi ad onta
 
E delle leggi ad onta
tornò Cecilio e, seco Giunia unita,
 
Tornò Cecilio; e seco Giunia unita,
di toglier osa al dittator la vita?
 
Di toglier osa al dittator la vita?
Quell'audace s'arresti.
 
Quell'audace s'arresti.
Giunia
 
Giun.
(Incauto sposo!)
 
(Incauto sposo!)
Signor…
 
Signor…
Silla
 
Sil.
(A Giunia.)
 
A Giunia.
Taci, ch'omai
 
Taci; ch'omai (m)
solo ascolto il furore.
 
Solo ascolto il furore.
(A Cecilio.)
 
A Cecilio.
Al nuovo sole
 
Al nuovo sole, (n)
per mia vendetta, o traditor, morrai.
 
Per mia vendetta, o traditor, morrai.
SCENA XI
 
SCENA XI.
Cinna con spada nuda, e detti.
 
CINNA, con spada nuda, e detti.
Silla
 
Sil.
Come! D'un ferro armato,
 
Come! D'un ferro armato,
confuso, irresoluto,
 
Confuso, irresoluto,
Cinna, tu pur?…
 
Cinna, tu pur?…
Cinna
 
Cin.
(Oh ciel! Tutto è perduto.
 
(Oh ciel! Tutto è perduto.
Qualche scampo ah si cerchi
 
Qualche scampo ah si cerchi
nel cimento fatal!) Con mio stupore
 
Nel cimento fatal.) Con mio stupore
col nudo acciaro io vidi
 
Col nudo acciaro io vidi
Cecilio fra le schiere
 
Cecilio frà le schiere
aprirsi un varco. La sua rabbia, i fieri
 
Aprirsi un varco. La sua rabbia, i fieri
minacciosi occhi suoi d'un tradimento
 
Minacciosi occhi suoi d'un tradimento
mi fecero temer. Onde a salvarti
 
Mi fecero temer: onde a salvarti
da quella destra al parricidio intesa
 
Da quella destra al parricidio intesa
corsi, e 'l brando impugnai per tua difesa.
 
Corsi, e 'l brando impugnai per tua difesa.
Silla
 
Sil.
Ah vanne, amico, e scopri
 
Ah vanne, amico, e scopri
s'altri perfidi mai…
 
S'altri perfidi mai…
Cinna
 
Cin.
Sulla mia fede,
 
Sulla mia fede,
signor, riposa: paventar non déi.
 
Signor, riposa: paventar non dei.
(Quasi nel fiero incontro io mi perdei.)
 
(Quasi nel fiero incontro io mi perdei.)
(Parte.)
 
[Parte.]
Silla
 
Sil.
Olà, quel traditore,
 
Olà: quel traditore,
Aufidio, si disarmi.
 
Aufidio, si disarmi.
Giunia
 
Giun.
Oh dio! Fermate.
 
Oh Dio! Fermate.
Cecilio
 
Cec.
Finché l'acciar mi resta,
 
Finchè l'acciar mi resta,
saprò farlo tremare.
 
Saprò farlo tremare.
Silla
 
Sil.
E giunge a tanto
 
E giunge a tanto
la tua baldanza?
 
La tua baldanza?
Giunia
 
Giun.
(Oh dèi!)
 
(Oh Dei!)
Silla
 
Sil.
Cedi l'acciaro,
 
Cedi l'acciaro;
o ch'io…
 
O ch'io…
Cecilio
 
Cec.
Lo speri invan.
 
Lo speri invan.
Giunia
 
Giun.
Cedilo, o caro.
 
Cedilo, o caro.
Cecilio
 
Cec.
Ad esser vil m'insegna
 
Ad esser vil m'insegna
la sposa mia?
 
La sposa mia?
Giunia
 
Giun.
Deh non opporti!
 
Deh non opporti.
Cecilio
 
Cec.
E vuoi?…
 
E vuoi?…
Giunia
 
Giun.
Della tua tenerezza
 
Della tua tenerezza
una prova vogl'io.
 
Una prova vogl'io.
Cecilio
 
Cec.
Dovrò?…
 
Dovrò?…
Giunia
 
Giun.
Dovrai
 
Dovrai
nella mia fede e nel favor del cielo
 
Nella mia fede, e nel favor del cielo
affidarti e sperar. Se ancor, mio bene,
 
Affidarti, e sperar. Se ancor, mio bene,
dubbioso ti mostri, i giusti numi
 
Dubbioso ti mostri, i giusti Numi,
e la tua sposa offendi.
 
E la tua sposa offendi.
Cecilio
 
Cec.
(Fremo.)
 
(Fremo.)
(A Giunia.)
 
A Giun.
T'appagherò.
 
T'appagherò. (o)
(A Silla, gettando a' suoi piedi la spada.)
 
A Silla, gettando a' suoi piedi la spada.
Barbaro, prendi.
 
Bar-baro, prendi. (p)
Silla
 
Sil.
Nella prigion più nera
 
Nella prigion più nera
traggasi il reo.
 
Traggasi il reo.
(A Cecilio.)
 
A Cec.
Per poco
 
Per poco
quest'aure a te vietate
 
Quest'aure a te vietate (q)
respirar ti vedrò.
 
Respirar ti vedrò.
(A Giunia.)
 
A Giun.
Fra le ritorte
 
Frà le ritorte, (r)
del tradimento audace
 
Del tradimento audace
tu pur ti pentirai, donna mendace.
 
Tu pur ti pentirai, donna mendace.
Silla
 
Sil.
    Quell'orgoglioso sdegno
 
    Quell'orgoglioso sdegno
oggi umiliar saprò.
 
Oggi umiliar saprò.
Cecilio
 
Cec.
    Non lo sperare, indegno,
 
    Non lo sperare, indegno:
l'istesso ognor sarò.
 
L'istesso ognor sarò.
Giunia
 
Giun.
(Dà la mano a Cecilio.)
 
Dà la mano a Cecilio.
    Eccoti, o sposo, un pegno
 
    Eccoti, o sposo, un pegno (s)
che al fianco tuo morrò.
 
Che al fianco tuo morrò.
Silla
 
Sil.
    Empi, la vostra mano
 
    Empj, la vostra mano
merita sol catene.
 
Merita sol catene.
Cecilio, Giunia
 
Cec. e Giun.
    Se m'ama il caro bene,
 
    Se m'ama il caro bene,
 
A due.
lieto|lieta a morir men vo.
 
Lieto|Lieta a morir men vò.
a tre
 
a tre
Silla
 
Sil.
    Questa costanza intrepida,
 
    Questa costanza intrepida,
questo sì fido amore,
 
Questo sì fido amore
tutto mi strazia il core,
 
Tutto mi strazia il core,
tutto avvampar mi fa.
 
Tutto avvampar mi fa.
Giunia, Cecilio
 
Cec. e Giun.
    La mia costanza intrepida,
 
A 3.     La mia costanza intrepida,
il mio fedele amore,
 
Il mio fedele amore,
dolce consola il core,
 
Dolce consola il core,
né paventar mi fa.
 
Né paventar mi fa.
 
Fine dell'atto secondo.
 
Fine dell'atto secondo.