Kritische Edition der Bearbeitung des Librettos für J. C. Bach       Diplomatische Übertragung der Bearbeitung des Librettos für J. C. Bach 
ATTO PRIMO
 
ATTO PRIMO.
Recinto solitario sparso di molti alberi con rovine d'edifizi diroccati. Riva del Tebro. In distanza veduta del Monte Quirinale con picciolo tempio in cima.
 
Recinto solitario, sparso di molti alberi, con rovine d'edifizj diroccati. Riva del Tebro. In distanza veduta del monte Quirinale, con picciolo tempio in cima.
SCENA I
 
SCENA I.
Cecilio, indi Cinna.
 
CECILIO; indi CINNA.
Cecilio
 
Ceci.
Oh ciel! L'amico Cinna
 
Oh ciel! L'amico Cinna
qui attendo invan. L'impazienza mia
 
Quì attendo invan. L'impazienza mia
cresce nel suo ritardo. Oh come mai
 
Cresce nel suo ritardo. Oh come mai
è penoso ogn'istante
 
È penoso ogn'istante
al core uman, se pende
 
Al core uman, se pende
fra la speme e 'l timor! I dubbi miei…
 
Frà la speme, e 'l timor! I dubbj miei…
Ma non m'inganno. Ei vien. Lode agli dèi.
 
Ma non m'inganno. Ei vien. Lode agli Dei.
Cinna
 
Cin.
Cecilio, oh con qual gioia
 
Cecilio, oh con qual gioja
pur ti riveggio! Ah lascia
 
Pur ti riveggio! Ah lascia
che un pegno io t'offra, or che son lieto appieno,
 
Che un pegno io t'offra, or che son lieto appieno,
d'amistade e d'affetto in questo seno.
 
D'amistade, e d'affetto in questo seno.
Cecilio
 
Cec.
Quanto la tua venuta
 
Quanto la tua venuta
accelerò coi voti
 
Accelerò coi voti
l'inquieta alma mia! Quai non produsse
 
L'inquieta alma mia! Quai non produsse
la tua tardanza in lei
 
La tua tardanza in lei
smanie e spaventi, e quali
 
Smanie, e spaventi; e quali
imagini funeste
 
Imagini funeste
s'affollaro al pensier! L'alma agitata
 
S'affollaro al pensier! L'alma agitata
s'affanna, si confonde…
 
S'affanna, si confonde…
Cinna
 
Cin.
Il mio ritardo alto motivo asconde.
 
Il mio ritardo alto motivo asconde.
Tutto da me saprai.
 
Tutto da me saprai.
Cecilio
 
Cec.
Deh non t'offenda
 
Deh non t'offenda
l'intolleranza mia… Giunia… la cara,
 
L'intolleranza mia… Giunia… la cara,
la fida sposa è sempre
 
La fida sposa è sempre
tutt'amor, tutta fé? Que' dolci affetti,
 
Tutt'amor, tutta fè? Que' dolci affetti,
ch'un tempo a me giurò, rammenta adesso?
 
Ch'un tempo a me giurò, rammenta adesso?
È il suo tenero core anche l'istesso?
 
È il suo tenero core anche l'istesso?
Cinna
 
Cin.
Ella estinto ti piange…
 
Ella estinto ti piange…
Cecilio
 
Cec.
Ah come?… Ah dimmi…
 
Ah come?… Ah dimmi…
dimmi: e chi tal menzogna
 
Dimmi: e chi tal menzogna
osò d'imaginar?
 
Osò d'imaginar?
Cinna
 
Cin.
L'arte di Silla
 
L'arte di Silla,
per trionfar del di lei fido amore.
 
Per trionfar del di lei fido amore.
Cecilio
 
Cec.
(In atto di partire.)
 
In atto di partire.
A consolar si voli il suo dolore.
 
A consolar si voli il suo dolore. (a)
Cinna
 
Cin.
Deh t'arresta. E non sai
 
Deh t'arresta. E non sai
che 'l tuo ritorno è così gran delitto,
 
Che 'l tuo ritorno è così gran delitto,
che guida a morte un cittadin proscritto?
 
Che guida a morte un cittadin proscritto?
Cecilio
 
Cec.
Per serbarmi una vita,
 
Per serbarmi una vita,
ch'odio senza di lei,
 
Ch'odio senza di lei,
dunque lasciar potrei la sposa in preda
 
Dunque lasciar potrei la sposa in preda
a un ingiusto, a un crudel?
 
A un ingiusto, a un crudel?
Cinna
 
Cin.
M'ascolta. E dove
 
M'ascolta. E dove
di riveder tu speri
 
Di riveder tu speri
la tua Giunia fedel? Nel proprio tetto
 
La tua Giunia fedel? Nel proprio tetto
Silla la trasse…
 
Silla la trasse…
Cecilio
 
Cec.
E Cinna
 
E Cinna
ozioso spettator soffrì?…
 
Ozioso spettator soffrì?…
Cinna
 
Cin.
Che mai
 
Che mai
solo tentar potea? Purtroppo è vano
 
Solo tentar potea? Pur troppo è vano
il contrastar con chi ha la forza in mano.
 
Il contrastar con chi ha la forza in mano.
Cecilio
 
Cec.
Dunque, nemici dèi,
 
Dunque, nemici Dei,
di riveder la sposa
 
Di riveder la sposa
più sperar non poss'io?
 
Più sperar non poss'io?
Cinna
 
Cin.
M'odi. Non lungi
 
M'odi. Non lungi
da questa ignota parte
 
Da questa ignota parte
il tacito recinto
 
Il tacito recinto
ergesi al ciel, che nelle mute soglie
 
Ergesi al ciel, che nelle mute soglie
de' trapassati eroi le tombe accoglie.
 
De' trapassati eroi le tombe accoglie.
Cecilio
 
Cec.
Che far degg'io?
 
Che far degg'io?
Cinna
 
Cin.
Passarvi
 
Passarvi
per quel sentiero ascoso
 
Per quel sentiero ascoso,
che fra l'ampie rovine a lui ne guida.
 
Che fra l'ampie rovine a lui ne guida.
Cecilio
 
Cec.
E colà che sperar?
 
E colà che sperar?
Cinna
 
Cin.
Sai che confina
 
Sai che confina
col palagio di Silla. In lui sovente,
 
Col palagio di Silla. In lui sovente
da' fidi suoi seguita,
 
Da' fidi suoi seguìta
fra 'l dì Giunia vi scende. Ivi dolente
 
Frà 'l dì Giunia vi scende. Ivi dolente
alla mest'urna accanto
 
Alla mest'urna accanto
del genitor, la suol bagnar di pianto.
 
Del genitor, la suol bagnar di pianto.
Sorprenderla potrai. Potrai nel seno
 
Sorprenderla potrai. Potrai nel seno
farle destar la speme
 
Farle destar la speme,
che già s'estinse, e consolarvi insieme.
 
Che già s'estinse, e consolarvi insieme.
Cecilio
 
Cec.
Oh me beato!
 
Oh me beato!
Cinna
 
Cin.
Altrove
 
Altrove
co' molti amici
 
Co' molti amici
in tua difesa uniti
 
in tua difesa uniti
fra tanto io veglierò. Spera. Gli dèi
 
Frà tanto io veglierò. Spera. Gli Dei
oggi render sapran, dopo una lunga
 
Oggi render sapran, dopo una lunga
vil servitù penosa,
 
Vil servitù penosa,
la libertade a Roma, a te la sposa.
 
La libertade a Roma, a te la sposa.
    Vieni ove amor t'invita,
 
    Vieni ove amor t'invita,
vieni, ché già mi sento
 
Vieni; che già mi sento
del tuo vicin contento
 
Del tuo vicin contento
gli alti presagi in sen.
 
Gli alti presagj in sen.
    Non è sempre il mar cruccioso,
 
    Non è sempre il mar cruccioso.
non è sempre il ciel turbato,
 
Non è sempre il ciel turbato.
ride alfin, lieto e placato,
 
Ride alfin lieto, e placato
fra la calma ed il seren.
 
Frà la calma, ed il seren.(b)
(Parte.)
 
Parte.
SCENA II
 
SCENA II.
Cecilio solo.
 
CECILIO solo.
Cecilio
 
Cec.
Dunque sperar poss'io
 
Dunque sperar poss'io
di pascer gli occhi miei
 
Di pascer gli occhi miei
nel dolce idolo mio?
 
Nel dolce idolo mio?
Già mi figuro
 
Già mi figuro
la sua sorpresa, il suo piacer.
 
La sua sorpresa, il suo piacer.
Già sento
 
Già sento
suonarmi intorno i nomi
 
Suonarmi intorno i nomi
di mio sposo, mia vita.
 
Di mio sposo, mia vita.
Il cor nel seno
 
Il cor nel seno
col palpitar mi parla
 
Col palpitar mi parla
de' teneri trasporti e mi predice…
 
De' teneri trasporti, e mi predice…
Oh ciel! Sol fra me stesso
 
Oh ciel! Sol frà me stesso
qui di gioia deliro, e non m'affretto
 
Quì di gioja deliro, e non m'affretto
la sposa ad abbracciar?
 
La sposa ad abbracciar?
Ah forse adesso
 
Ah forse adesso
sul morir mio delusa,
 
Sul morir mio delusa,
priva d'ogni speranza e di consiglio,
 
Priva d'ogni speranza, e di consiglio,
lagrime di dolor versa dal ciglio!
 
Lagrime di dolor versa dal ciglio!
    Il tenero momento,
 
    Il tenero momento,
premio di tanto amore,
 
Premio di tanto amore,
già mi dipinge il core
 
Già mi dipinge il core
fra i dolci suoi pensier.
 
Frà i dolci suoi pensier.
    E qual sarà il contento
 
    E qual sarà il contento,
ch'al fianco suo m'aspetta,
 
Ch'al fianco suo m'aspetta;
se tant'ora m'alletta
 
Se tant'ora m'alletta
l'idea del mio piacer?
 
L'idea del mio piacer?(c)
(Parte.)
 
Parte.

Appartamenti destinati a Giunia con statue delle più celebri donne romane.
 
Appartamenti destinati a Giunia, con statue delle più celebri donne Romane.
SCENA III
 
SCENA III.
Silla, Celia, Aufidio e guardie.
 
SILLA, CELIA, AUFIDIO, e GUARDIE.
Silla
 
Sil.
A te dell'amor mio, del mio riposo,
 
A te dell'amor mio, del mio riposo,
Celia, lascio il pensier. Rendi più saggia
 
Celia, lascio il pensier. Rendi più saggia
l'ostinata di Mario altera figlia,
 
L'ostinata di Mario altera figlia,
e a non sprezzarmi alfin tu la consiglia.
 
E a non sprezzarmi alfin tu la consiglia.
Celia
 
Cel.
German, sai che finora
 
German, sai che finora
tutto feci per te. Vuo' lusingarmi
 
Tutto feci per te. Vuò lusingarmi
di vederla cangiar.
 
Di vederla cangiar.
Aufidio
 
Auf.
Quella superba
 
Quella superba
colle preghiere e coi consigli invano
 
Colle preghiere, e coi consigli in vano
fia che si tenti. Un dittator sprezzato
 
Fia che si tenti. Un dittator sprezzato,
che da Roma e dal mondo inter s'ammira,
 
Che da Roma, e dal mondo inter s'ammira,
s'altro non vale, usi la forza e l'ira.
 
S'altro non vale, usi la forza, e l'ira.
Silla
 
Sil.
E la forza userò. La mia clemenza
 
E la forza userò. La mia clemenza
non mi fruttò che sprezzi
 
Non mi fruttò che sprezzi,
e ingiuriose repulse
 
E ingiuriose repulse
d'una femina ingrata. In questo giorno
 
D'una femina ingrata. In questo giorno
mi segua all'ara e paghi
 
Mi segua all'ara, e paghi
renda gli affetti miei,
 
Renda gli affetti miei;
o 'l nuovo sol non sorgerà per lei.
 
O 'l nuovo sol non sorgerà per lei.
Celia
 
Cel.
Ah Silla, ah mio germano,
 
Ah Silla, ah mio germano,
per tua cagione io tremo,
 
Per tua cagione io tremo,
se trasportar ti lasci a questo estremo.
 
Se trasportar ti lasci a questo estremo.
Purtroppo, ah sì, purtroppo
 
Pur troppo, ah sì, pur troppo
la violenza è spesso
 
La violenza è spesso
madre fatal d'ogni più nero eccesso.
 
Madre fatal d'ogni più nero eccesso.
Silla
 
Sil.
Da tentar che mi resta,
 
Da tentar che mi resta,
se ostinata colei mi fugge e sprezza?
 
Se ostinata colei mi fugge, e sprezza?
Celia
 
Cel.
Adoprar tu sol devi arte e dolcezza.
 
Adoprar tu sol devi arte, e dolcezza.
S'è ver che sul tuo core
 
S'è ver che sul tuo core
vantai finor qualche possanza, ah lascia
 
Vantai finor qualche possanza, ah lascia
che da Giunia men corra. Ella fra poco
 
Che da Giunia men corra. Ella frà poco
da te verrà. L'ascolta.
 
Da te verrà. L'ascolta.
Forse fia che una volta
 
Forse fia che una volta
cangi pensier.
 
Cangi pensier.
Silla
 
Sil.
Di mia clemenza ancora
 
Di mia clemenza ancora
prova farò. Giunia s'attenda, e seco
 
Prova farò. Giunia s'attenda; e seco
parli lo sposo in me. Ma non s'abusi
 
Parli lo sposo in me. Ma non s'abusi
dell'amor mio, di mia bontade, e tremi
 
Dell'amor mio, di mia bontade, e tremi,
se Silla alfine, inesorabil reso,
 
Se Silla alfine inesorabil reso,
favellerà da dittatore offeso.
 
Favellerà da dittatore offeso.
Celia
 
Cel.
German, di me ti fida. Oggi più saggia
 
German, di me ti fida. Oggi più saggia
Giunia sarà. Finora
 
Giunia sarà. Finora
una segreta speme
 
Una segreta speme
forse il cor le nutrì. Se cadde estinto
 
Forse il cor le nutrì. Se cadde estinto
lo sposo suo, più non le resta omai
 
Lo sposo suo, più non le resta omai
amorosa lusinga. I prieghi tuoi
 
Amorosa lusinga. I prieghi tuoi
cauto rinnova. Un amator vicino
 
Cauto rinnova. Un'amator vicino,
se d'un lontan trionfa, il trionfare
 
Se d'un lontan trionfa, il trionfare
d'un amator, che già di vita è privo,
 
D'un amator, che già di vita è privo,
è più agevole impresa a quel ch'è vivo.
 
È più agevole impresa a quel, ch'è vivo.
    Se lusinghiera speme
 
    Se lusinghiera speme
pascer non sa gli amanti,
 
Pascer non sa gli amanti,
anche fra i più costanti
 
Anche frà i più costanti
languisce fedeltà.
 
Languisce fedeltà.
    Quel cor sì fido e tenero,
 
    Quel cor sì fido, e tenero,
ah sì, quel core istesso
 
Ah sì, quel core istesso,
così ostinato adesso,
 
Così ostinato adesso,
quel cor si piegherà.
 
Quel cor si piegherà.(d)
(Parte.)
 
Parte.
SCENA IV
 
SCENA IV.
Silla, Aufidio e guardie.
 
SILLA, AUFIDIO, e GUARDIE.
Aufidio
 
Auf.
Signor, duolmi vederti
 
Signor, duolmi vederti
ai rifiuti, agl'insulti
 
Ai rifiuti, agl'insulti
esposto ancor. Alle preghiere umìli
 
Esposto ancor. Alle preghiere umìli
s'abbassi un cor plebeo. Ma Silla, il fiero
 
S'abbassi un cor plebeo. Ma Silla, il fiero
terror dell'Asia, il vincitor di Ponto,
 
Terror dell'Asia, il vincitor di Ponto,
l'arbitro del Senato e che si vide
 
L'arbitro del senato, e che si vide
un Mitridate al suo gran piè sommesso,
 
Un Mitridate al suo gran piè sommesso,
s'avvilirà d'una donzella appresso?
 
S'avvilirà d'una donzella appresso?
Silla
 
Sil.
Non avvilisce amore
 
Non avvilisce amore
un magnanimo core, o se 'l fa vile,
 
Un magnanimo core; o se 'l fa vile,
infra gli eroi, che le provincie estreme
 
Infra gli eroi, che le provincie estreme
han debellate e scosse,
 
Han debellate, e scosse,
un sol non vi saria che vil non fosse.
 
Un sol non vi saria, che vil non fosse.
In questo giorno, amico,
 
In questo giorno, amico,
sarà Giunia mia sposa.
 
Sarà Giunia mia sposa.
Aufidio
 
Auf.
Ella sen viene.
 
Ella sen viene.
Mira in quel volto espresso
 
Mira in quel volto espresso
un ostinato amore,
 
Un ostinato amore,
un odio interno, un disperato duolo.
 
Un odio interno, un disperato duolo.
Silla
 
Sil.
Ascoltarla vogl'io. Lasciami solo.
 
Ascoltarla vogl'io. Lasciami solo.(e)
(Aufidio parte.)
 
Aufidio parte.
SCENA V
 
SCENA V.
Silla, Giunia e guardie.
 
SILLA, GIUNIA, e GUARDIE.
Silla
 
Sil.
Sempre dovrò vederti
 
Sempre dovrò vederti
lagrimosa e dolente? Il tuo bel ciglio
 
Lagrimosa, e dolente? Il tuo bel ciglio
una sol volta almeno
 
Una sol volta almeno
non fia che si rivolga a me sereno?
 
Non fia che si rivolga a me sereno?
Cielo! Tu non rispondi?
 
Cielo! Tu non rispondi?
Sospiri? Ti confondi? Ah sì, mi svela:
 
Sospiri? Ti confondi? Ah sì, mi svela
perché così pensosa
 
Perchè così pensosa
t'agiti, impallidisci e scansi ad arte
 
T'agiti, impallidisci, e scansi ad arte
d'incontrar gli occhi tuoi negli occhi miei?
 
D'incontrar gli occhi tuoi negli occhi miei?
Giunia
 
Giun.
Empio, perché sol l'odio mio tu sei.
 
Empio, perchè sol l'odio mio tu sei.
Silla
 
Sil.
Ah no, creder non posso
 
Ah nò: creder non posso
che a danno mio s'asconda
 
Che a danno mio s'asconda
sì fiera crudeltà nel tuo bel core.
 
Sì fiera crudeltà nel tuo bel core.
Hanno i limiti suoi l'odio e l'amore.
 
Hanno i limiti suoi l'odio, e l'amore.
Giunia
 
Giun.
Il mio non già. Quant'amerò lo sposo,
 
Il mio non già. Quant'amerò lo sposo,
tanto Silla odierò. Se fra gli estinti
 
Tanto Silla odierò. Se frà gli estinti
l'odio giunge e l'amor, dentro quest'alma,
 
L'odio giunge, e l'amor; dentro quest'alma,
ch'ad onta tua non cangerà giammai,
 
Ch'ad onta tua non cangerà giammai,
egli il mio amor, tu l'odio mio sarai.
 
Egli il mio amor, tu l'odio mio sarai.
Silla
 
Sil.
Ma dimmi: in che t'offesi
 
Ma dimmi: in che t'offesi
per odiarmi così? Che non fec'io,
 
Per odiarmi così? Che non fec'io,
Giunia, per te? La morte
 
Giunia, per te? La morte
il genitor t'invola, ed io ti porgo
 
Il genitor t'invola; ed io ti porgo
nelle mie mura istesse
 
Nelle mie mura istesse
un generoso asilo. Ogni dovere
 
Un generoso asilo. Ogni dovere
dell'ospitalità qui teco adempio,
 
Dell'ospitalità quì teco adempio;
e pur segui ad odiarmi, e Silla è un empio?
 
E pur segui ad odiarmi; e Silla è un'empio?
Giunia
 
Giun.
Stender dunque dovrei le braccia amanti
 
Stender dunque dovrei le braccia amanti
a un nemico del padre? E ti scordasti
 
A un nemico del padre? E ti scordasti
quanto contro di lui, barbaro, oprasti?
 
Quanto contro di lui, barbaro, oprasti?
In doloroso esiglio
 
In doloroso esiglio
fra i cittadin più degni
 
Frà i cittadin più degni
languisce e more alfin lo sposo mio,
 
Languisce, e more alfin lo sposo mio,
e chi n'è la cagione amar degg'io?
 
E chi n'è la cagione amar degg'io?
Per tua pena maggior, di novo il giuro,
 
Per tua pena maggior, di novo il giuro,
amo Cecilio ancor. Rispetto in lui,
 
Amo Cecilio ancor. Rispetto in lui,
benché morto, la scelta
 
Benchè morto, la scelta
del genitor. Se l'inuman destino
 
Del genitor. Se l'inuman destino
dal fianco mio lo tolse
 
Dal fianco mio lo tolse,
per secondare il tuo perverso amore,
 
Per secondare il tuo perverso amore,
ah sì, viverà sempre in questo core.
 
Ah sì: viverà sempre in questo core.
Silla
 
Sil.
Amalo pur, superba, e in me detesta
 
Amalo pur, superba; e in me detesta
un nemico tiranno. Or senti. In faccia
 
Un nemico tiranno. Or senti. In faccia
di tant'insulti io voglio
 
Di tant'insulti io voglio
tempo lasciarti al pentimento. O scorda
 
Tempo lasciarti al pentimento. O scorda
un forsennato orgoglio,
 
Un forsennato orgoglio,
un inutile affetto, un odio insano,
 
Un'inutile affetto, un'odio insano;
o a seguir ti prepara
 
O a seguir ti prepara
nell'Erebo fumante e tenebroso
 
Nell'Erebo fumante, e tenebroso
l'ombra del genitore e dello sposo.
 
L'ombra del genitore, e dello sposo.
Giunia
 
Giun.
Coll'aspetto di morte
 
Coll'aspetto di morte
del gran Mario la figlia
 
Del gran Mario la figlia
presumi d'avvilir? Non avria luogo
 
Presumi d'avvilir? Non avria luogo
nell'alma tua la speme
 
Nell'alma tua la speme,
che oltraggia l'amor mio,
 
Che oltraggia l'amor mio,
se provassi, inumano,
 
Se provassi, inumano,
di che capace è un vero cor romano.
 
Di che capace è un vero cor Romano.
Silla
 
Sil.
Meglio al tuo rischio, o Giunia,
 
Meglio al tuo rischio, o Giunia,
pensa e risolvi. Ancora
 
Pensa, e risolvi. Ancora
un resto di pietade,
 
Un resto di pietade,
sol perché t'amo, ascolto.
 
Sol perchè t'amo, ascolto.
Ah sì, meglio risolvi…
 
Ah sì, meglio risolvi…
Giunia
 
Giun.
Ho già risolto.
 
Ho già risolto.
Del genitore estinto ognora io voglio
 
Del genitore estinto ognora io voglio
rispettare il comando:
 
Rispettare il comando;
sempre Silla aborrire,
 
Sempre Silla aborrire,
sempre adorar lo sposo, e poi morire.
 
Sempre adorar lo sposo; e poi morire.
    Dalla sponda tenebrosa
 
    Dalla sponda tenebrosa
vieni, o padre, o sposo amato,
 
Vieni, o padre, o sposo amato,
d'una figlia e d'una sposa
 
D'una figlia, e d'una sposa
a raccor l'estremo fiato…
 
A raccor l'estremo fiato…
    Ah tu di sdegno, o barbaro,
 
    Ah tu di sdegno, o barbaro,
smani fra te, deliri,
 
Smanj frà te, deliri;
ma non è questa, o perfido,
 
Ma non è questa, o perfido,
la pena tua maggior.
 
La pena tua maggior.
    Io sarò paga allora
 
    Jo sarò paga allora
di non averti accanto,
 
Di non averti accanto;
tu resterai fra tanto
 
Tu resterai fra tanto
co' tuoi rimorsi al cor.
 
Co' tuoi rimorsi al cor. (f)
(Parte.)
 
Parte.
SCENA VI
 
SCENA VI.
Silla e guardie.
 
SILLA, e GUARDIE.
Silla
 
Sil.
E tollerare io posso
 
E tollerare io posso
sì temerari oltraggi? A tante offese
 
Sì temerarj oltraggi? A tante offese
non si scote quest'alma? E chi la rese
 
Non si scote quest'alma? E chi la rese
insensata a tal segno? Un dittatore
 
Insensata a tal segno? Un dittatore
così s'insulta e sprezza
 
Così s'insulta, e sprezza
da folle donna audace?…
 
Da folle donna audace?…
E pure, oh mio rossor! e pur mi piace!
 
E pure, oh mio rossor! e pur mi piace!
Mi piace? E il cor di Silla
 
Mi piace? E il cor di Silla
della sua debolezza
 
Della sua debolezza
non arrossisce ancora?
 
Non arrossisce ancora?
Taccia l'affetto, e la superba mora.
 
Taccia l'affetto; e la superba mora.
Chi non mi cura amante,
 
Chi non mi cura amante,
disdegnoso mi tema. A suo talento
 
Disdegnoso mi tema. A suo talento
crudel mi chiami. Aborra
 
Crudel mi chiami. Aborra
la mia destra, il mio cor, gli affetti miei,
 
La mia destra, il mio cor, gli affetti miei:
a divenir tiranno
 
A divenir tiranno
in questo dì comincierò da lei.
 
In questo dì comincierò da lei.
Silla
 
Sil.
    Nell’odio costante
 
    Nell’odio costante
se amante mi sdegna,
 
Se amante - mi sdegna;
nemico mi provi
 
Nemico mi provi
quell'anima indegna,
 
Quell'anima indegna;
spietato mi trovi
 
Spietato mi trovi
quel perfido cor.
 
Quel perfido cor.
    Farò de' miei torti
 
    Farò de' miei torti
funesta vendetta:
 
Funesta vendetta:
le stragi, le morti
 
Le stragi, le morti
già medita e affretta
 
Già medita, e affretta
amore oltraggiato,
 
Amore oltraggiato
cangiato in furor.
 
Cangiato - in furor. (g)
(Parte.)
 
Parte.

Luogo sepolcrale molto oscuro co' monumenti degli eroi di Roma.
 
Luogo sepolcrale molto oscuro, co' monumenti degli eroi di Roma.
SCENA VII
 
SCENA VII.
Cecilio solo.
 
CECILIO solo.
Cecilio
 
Cec.
Morte, morte fatal! Della tua mano
 
Morte, morte fatal! Della tua mano
ecco le prove in queste
 
Ecco le prove in queste
gelide tombe. Eroi, duci, regnanti,
 
Gelide tombe. Eroi, duci, regnanti,
che devastar la terra,
 
Che devastar la terra,
angusto marmo or qui ricopre e serra.
 
Angusto marmo or quì ricopre, e serra.
Già in cento bocche e cento
 
Già in cento bocche, e cento
dei lor fatti echeggiò stupido il mondo,
 
Dei lor fatti echeggiò stupido il mondo:
e or qui gli avvolge un muto orror profondo.
 
E or quì gli avvolge un muto orror profondo.
Oh dèi!… Chi mai s'appressa?
 
Oh Deì?… Chi mai s'appressa?
Giunia!… La cara sposa?… Ah non è sola!
 
Giunia!… La cara sposa?… Ah non è sola!
M'asconderò… ma dove? Oh stelle! In petto
 
M'asconderò; ma dove? Oh stelle! In petto
qual palpito!… Qual gioia!…
 
Qual palpito!… Qual gioja!…
E che far deggio?
 
E che far deggio?
Restar?… Partire?… Oh cielo!
 
Restar?… Partire?… Oh Cielo!
Dietro a quest'urna a respirar mi celo.
 
Dietro a quest'urna a respirar mi celo. (h)
(S'asconde dietro l'urna di Mario.)
 
S'asconde dietro l'urna di Mario.
SCENA VIII
 
SCENA VIII.
Giunia s'avanza col seguito di donzelle e di nobili al lugubre canto del seguente coro.
 
GIUNIA s'avanza, col seguito di donzelle, e di nobili al lugubre canto del seguente coro.
Coro
 
CORO.
    Fuor di queste urne dolenti
 
    Fuor di queste urne dolenti
deh n'uscite, alme onorate,
 
Deh n'uscite, alme onorate;
e sdegnose vendicate
 
E sdegnose vendicate
la romana libertà.
 
La Romana libertà.
Giunia
 
Giun.
    O del padre ombra diletta,
 
    O del padre ombra diletta,
se d'intorno a me t'aggiri,
 
Se d'intorno a me t'aggiri,
i miei pianti, i miei sospiri
 
I miei pianti, i miei sospiri
deh ti movano a pietà.
 
Deh ti movano a pietà.
Coro
 
CORO.
    Il superbo, che di Roma
 
    Il superbo, che di Roma
stringe i lacci in Campidoglio,
 
Stringe i lacci in Campidoglio,
rovesciato oggi dal soglio
 
Rovesciato oggi dal soglio
sia d'esempio ad ogni età.
 
Sia d'esempio ad ogni etá.
Giunia
 
Giun.
Se l'empio Silla, o padre,
 
Se l'empio Silla, o padre,
fu sempre l'odio tuo finché vivesti,
 
Fù sempre l'odio tuo, finchè vivesti;
perché Giunia è tua figlia,
 
Perchè Giunia è tua figlia,
perché il sangue romano ha nelle vene,
 
Perchè il sangue Romano ha nelle vene,
supplice innanzi all'urna tua sen viene.
 
Supplice innanzi all'urna tua sen viene.
Tu pure, ombra adorata
 
Tu pure, ombra adorata
del mio perduto ben, vola e soccorri
 
Del mio perduto ben, vola; e soccorri
la tua sposa fedel. Da te lontana
 
La tua sposa fedel. Da te lontana,
di questa vita amara
 
Di questa vita amara
odia l'aure funeste…
 
Odia l'aure funeste…
SCENA IX
 
SCENA IX.
Cecilio e detta.
 
CECILIO, e detta.
Cecilio
 
Cec.
Eccomi, o cara.
 
Eccomi, o cara.
Giunia
 
Giun.
Stelle!… Io tremo… Che veggio!
 
Stelle!… Jo tremo… Che veggio!
Tu sei?… Forse vaneggio?…
 
Tu sei?… Forse vaneggio?
Forse una larva, o pur tu stesso?… Oh numi!
 
Forse una larva, o pur tu stesso?… Oh Numi!
M'ingannate, o miei lumi?…
 
M'ingannate, o miei lumi?…
Ah non so ancor se a questa
 
Ah non sò ancor se a questa
illusion soave io m'abbandono!…
 
Illusion soave io m'abbandono?…
Dunque… tu sei…
 
Dunque… Tu sei…
Cecilio
 
Cec.
Il tuo fedele io sono.
 
Il tuo fedele io sono.
Giunia
 
Giun.
    D'Eliso in sen m'attendi,
 
    D'Elìso in sen m'attendi,
ombra dell'idol mio,
 
Ombra dell'idol mio;
ch'a te ben presto, oh dio!
 
Ch'a te ben presto, oh Dio!
fia che m'unisca il ciel.
 
Fia che m'unisca il ciel.
Cecilio
 
Cec.
    Sposa adorata e fida,
 
    Sposa adorata, e fida,
sol nel tuo caro viso
 
Sol nel tuo caro viso
ritrova il dolce Eliso
 
Ritrova il dolce Eliso
quest'anima fedel.
 
Quest'anima fedel.
Giunia
 
Giun.
    Sposo… Oh dèi! Tu ancor respiri?
 
    Sposo… Oh Dei! tu ancor respiri?
Cecilio
 
Cec.
Tutto fede e tutto amor.
 
Tutto fede, e tutto amor.
a due
 
A due.
Fortunati i miei sospiri!
 
Fortunati i miei sospiri!
Fortunato il mio dolor!
 
Fortunato il mio dolor!
Giunia
 
Giun.
    Cara spene!
 
    Cara spene!
Cecilio
 
Cec.
Amato bene!
 
Amato bene!
a due
 
A due.
    Or che al mio seno,
 
    Or che al mio seno
cara|caro, tu sei,
 
Cara|Caro, tu sei;
m'insegna il pianto
 
M'insegna il pianto
degli occhi miei
 
Degli occhi miei
ch'ha le sue lagrime
 
Ch'ha le sue lagrime
anche 'l piacer.
 
Anche 'l piacer.
Fine dell'atto primo.
 
Fine dell'atto primo.