Kritische Edition des vertonten Textes       Diplomatische Übertragung der Abschrift A 
SCENA I
 
Scena Prima
Mitridate con guardie, e poi Aspasia con le bende del real diadema squarciate in mano, seguita da Ismene.
 
Mitridate, Aspasia, Ismene
Recitativo
 
Mitridate
 
Mit.
Pera omai chi m'oltraggia, edIm Erstdruck des Librettos und in der Libretto-Vorlage Turin 1767 „ed“, in den Abschriften A und B „e“, sodass dem ursprünglichen Elfsilbler:

„Pera omai3 chi m'oltrag6gia, ed il mio sde10gno“

in den Abschriften durch den Wegfall des „d eufonico“ und die daraus folgende Synalöphe zwischen „e“ und „il“ eine metrische Silbe fehlt. Da Mozart in den Abschriften „ed“ und „il“ mit zwei getrennten Tönen als zwei unterschiedliche metrische Silben vertont hat, ist der Wegfall des „d eufonico“ auch in musikalischer Hinsicht als Fehler zu betrachten. Die Edition folgt daher wie die NMA dem metrisch und musikalisch korrekten Wortlaut des Librettos (bzw. der Libretto-Vorlage).
il mio sdegno
 
Pera omai chi m'oltraggia, e il mio sdegno
più l'un figlio dall'altro
 
più l'un figlio dall'altro
di distinguer non curi.
 
di distinguer non curi.
770
Vadasi, e a cader sia
 
Vadasi, e à cader sia
Sifare il primo… Ahi, qual incontro!
 
Sifare il primo… Ahi, qual incontro.
Aspasia
 
Asp.
(Gettando via dispettosamente le bende suddette.)
 
A terra,
 
A terra
vani impacci del capo. Alla mia morte
 
vani impacci del capo. alla mia morte
di strumento funesto
 
di strumento funesto
giacché nemmen servite, io vi calpesto.
 
giacche nemmen servite, io vi calpesto
Mitridate
 
Mit.
775
Qual furor?
 
qual furor?
Ismene
 
Ism.
Degno, o sire,
 
degno, o Sire,
di chi libera nacque. I doni tuoi
 
di chi libera nacque i doni tuoi
di rendersi fatali
 
di rendersi fatali
disperata tentò, ma i numi il laccio
 
disperata tentò. ma i Numi il laccio
infransero pietosi. Ah se t'è cara
 
infransero pietosi. Ah se t'e cara
780
la vita sua, se ancor tu serbi in seno
 
la vita sua se ancor tu serbi in seno
qualche d'amor scintilla, un'ira affrena
 
qualche d'amor scintilla, un'ira affrena,
che forse troppo eccede, e ciò che invano
 
che Forse troppo eccede, e ciò che invano
per le vie del rigorIm Erstdruck des Librettos „rigor“, in den Abschriften A und B „rigore“, sodass der ursprüngliche Elfsilbler:

„per le vie3 del rigor6 tenti ottene10re“

in den Abschriften durch die Ergänzung des apokopierten Schlussvokals eine metrisch überzählige Silbe erhält. Da Mozart in den Abschriften keinen Ton für diese metrisch überzählige Silbe vorgesehen hat, ist die Ergänzung des apokopierten Schlussvokals auch in musikalischer Hinsicht als Fehler zu betrachten. Die Edition folgt daher wie die NMA dem metrisch und musikalisch korrekten Wortlaut des Librettos (bzw. der Libretto-Vorlage).
tenti ottenere
 
per le vie del rigore tenti ottenere
l'ottenga la clemenza.
 
l'ottenga la clemenza
Mitridate
 
Mit.
E che non feci,
 
e che non feci
785
principessa, finor?
 
Principessa fin'or.
Ismene
 
Ism.
Nell'ardua impresa
 
nell'ardua impresa
non stancarti sì presto.
 
non stancarti si presto
Fa' che il cupido amante
 
fà che il Cupido amante
si ravvisi da lei, non il regnante.
 
si ravvisi da lei non il regnante
Mitridate
 
Mit.
Quanto mi costa, oh dio,
 
Quanto mi costa oh Dio
790
l'avvilirmi di nuovo!
 
l'avvilirmi di nuovo?
Ma il vuoi? Si faccia.
 
ma il vuoi? Si faccia.
Ismene
 
Ism.
Ah sì: d'esempio Ismene,
 
Ah si: d'esempio Ismene,
signor, ti serva. Io quell'oltraggio istesso
 
Signor, ti serva. Io quell'oltraggio istesso
soffro che tu pur soffri, e non pretendo
 
soffro, che tu pur soffri, e non pretendo
con eccesso peggiore
 
con eccesso peggiore
795
di vendicare il mio tradito amore.
 
di vendicare il mio tradito amore
N° 19 Aria
 
Ismene
 
Ismene
    Tu sai per chi m'accese
 
tù sai per chi m'accende
quanto sopporto anch'io,
 
quanto sopporto anch'io
e pur l'affanno mio
 
e pur l'affanno mio
non cangiasi in furor.
 
non cangiassi in furor
800
    Potrei punirlo, è vero,
 
poter punirlo è vero
ma tollero le offese
 
mà tollera le offese
e ancora non dispero
 
e ancora non dispero
di vincere quel cor.
 
di vincire quel cor
(Parte.)
 
SCENA II
 
Scena 2.da
Aspasia, Mitridate e guardie.
 
Aspasia, Mitridate
Recitativo
 
Aspasia
 
Asp.
Re crudel, re spietato, ah lascia almeno
 
Re crudel Re spietato, ah lascia almeno
805
ch'io ti scorga una volta
 
ch'io ti scorga una volta
sul labbro il ver. Non ingannarmi e parla:
 
sul labbro il ver. non ingannarmi, e parla:
di Sifare che fu? Vittima forse
 
di Sifare che fù? Vittima forse
del geloso tuo sdegno
 
del geloso tuo sdegno
ei già spirò?
 
ei già spirò
Mitridate
 
Mit.
No, vive ancora, e puoi
 
no, vive ancora, e puoi
810
assicurar, se 'l brami, i giorni suoi.
 
assicurar se 'l brami, i giorni suoi.
Aspasia
 
Asp.
Come?
 
come.
Mitridate
 
Mit.
Non abusando
 
non abusando
della mia sofferenza, alle mie brame
 
della mia sofferenza alle mie brame
mostrandoti cortese e nel tuo core
 
mostrandoti cortese e nel tuo core
quel ben che mi si deve a me rendendo.
 
quel ben che mi si deve, a me rendendo.
815
A tal patto io sospendo
 
a tal patto io sospendo
il corso all'ire mie. Del tutto, Aspasia,
 
il corso all'ire mie. del tutto, Aspasia
col don della tua destra,
 
col don della tua destra
deh vieni a disarmarle.
 
deh Vieni à disarmarle
Aspasia
 
Asp.
Invan tu speri
 
In van tu speri
ch'io mi cangi, o signor. Prieghi non curo
 
ch'io mi cangi, o Signor. prieghi non curo,
820
e minacce non temo. Appien comprendo
 
e minaccie non temo. appien comprendo
qual sarà il mio destin, ma nol paventa
 
qual sarà il mio destin ma nol paventa
chi d'affrettarlo ardì.
 
chi d'affrettarlo ardì.
Mitridate
 
Mit.
Pensaci: ancora
 
Pensaci: ancora
un momento a pentirti
 
un momento à pentirti
t'offre la mia pietà.
 
t'offre la mia pietà
Aspasia
 
Asp.
Di questa, o sire,
 
di questa ò Sire
825
che inutile è per me, provi gli effetti
 
che inutile e per me provi gli affetti
l'innocente tuo figlio.
 
l'innocente tuo Figlio.
Il tuo furore
 
Il tuo furore
di me quanto gli aggrada ormaiAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
omai
risolva,
 
di me quanto gli agrada ormai risolva;
ma perdendo chi è rea Sifare assolva.
 
ma perdendo chi è rea Sifare assolva.
Mitridate
 
Mit.
Sifare? Ah scellerata! E vuoi ch'io creda
 
Sifare? Ah scellerata? e vuoi, ch'io creda
830
fido a me chi ti piacque e chi tuttora
 
fido à mè chi ti piacque e chi tutt'ora
occupa il tuo pensier? No, lo condanna
 
occupa il tuo pensier? nò, lo condanna
la tua stessa pietà. Di mia vendetta
 
la tua stessa pietà di mia vendetta
teco vittima ei sia.
 
teco Vittima ei sia.
SCENA III
 
Scena 3.a
Arbate e detti.
 
Arbate, e Detti
Recitativo
 
Arbate
 
Arb.
Mio re, t'affretta
 
Mio Rè, t'affretta
o a salvarti o a pugnar. Scesa sul lido
 
o a Salvarti, o a pugnar. scesa sul lido
835
l'oste romana in un momento in fuga
 
l'oste Romana in un momento in fuga
le tue schiere ha rivolte, e a queste mura
 
le tue schiere a rivolte. e a queste mura
già reca orrido assalto.
 
gia reca orrido assalto.
Mitridate
 
Mit.
Avete, o numi,
 
Avete, ó Numi,
più fulmini per me?
 
più Fulmini per me?
Alla difesa
 
alla difesa,
corrasi, Arbate. Del disastro mio
 
corrasi, Arbate del disastro mio,
840
tu non godrai, donna infedele: addio.
 
tu non godrai Donna infedele, Addio.
N° 20 Aria
 
Mitridate
 
Mitridate
Vado incontro al fato estremo,
 
Sodo incontro al fato estremo
crudo ciel, sorte spietata;
 
crudo ciel sorte spietata
ma fra tantoAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
frattanto
un'alma ingrata
 
mà fra tanto un'alma ingrata
l'ombra mia precederà.
 
l'ombra mia precederà
(Parte seguito da Arbate e dalle guardie reali.)
 
SCENA IV
 
Scena 4:a
Aspasia sola.
 
Aspasia sola
Recitativo
 
845
Lagrime intempestive, a che dal ciglio
 
Lagrime intempestive a che dal ciglio
malgrado mio scendete
 
malgrado mio scendete
ad inondarmi il sen? Di debolezza
 
ad inondarmi il sen? di debolezza
tempo or non è. Con più coraggio attenda
 
tempo or non e. Con più Coraggio attende
il termine de' mali un infelice:
 
il termine de malii un infelice:
850
già quell'ultimo addio tutto mi dice.
 
già quell'ultimo addio tutto mi dice.
(Viene un moro, il quale presenta ad Aspasia sopra una sottocoppa la tazza del veleno.)
 
N° 21 Recitativo accompagnato e cavatina
 
Recitativo accompagnato
 
Aspasia
 
Ah ben ne fui presaga! Il dono estremo
 
Ah ben ne fui presaga il dono estremo
di Mitridate ecco recato.
 
di mitridate Ecco Recato
O destra,
 
o destra
temerai d'appressarti
 
temerai d'appressarti
al fatal nappo tu, che ardita al collo
 
al fatal nappo tù? che ardita al collo
855
mi porgesti le funi?
 
mi porgesti Le funi
(Aspasia prende in mano la tazza, ed il moro si ritira.)
 
Ah no, si prenda,
 
Ah no, si prenda
e si ringrazi il donator. Per lui
 
e si ringrazi il donator. per lui
ritorno in libertà, per lui poss'io
 
ritorno in libertà per lui poss'io
dispor della mia sorte e nella tomba,
 
dispor della mia sorte e nella tomba
col fin della mia vita,
 
col fin della mia vita
860
quella pace trovar che m'è rapita.
 
quella pace trovar. che m'e rapita.
Cavatina
 
Aspasia
 
    Pallid'ombre, che scorgete
 
Pallid'ombre che scorgete
dagli Elisi i mali miei,
 
dalli Elisi i mali miei
deh pietose a me rendete
 
Deh pietose a me rendete
tutto il ben che già perdei.
 
tutto il ben che già perdei
Recitativo accompagnato
 
Aspasia
 
865
Bevasi… Ahimè, qual gelo
 
bevasi Ahimè qual gelo
trattien la man?… Qual barbara conturba
 
tratien la man?… qual barbara conturba
idea la mente? In questo punto, ah forse
 
idea la mante… in questo punto Ah forse
beve la morte sua Sifare ancora.
 
beve la morte sua Sifare ancora.
Oh timor che mi accora!
 
oh timor che m'accora
870
Oh imagineAlternative Schreibweise nach der Abschrift B und dem Erstdruck des Librettos:
immagine
funesta!
 
oh imagine funesta
Fia dunque ver? No, l'innocenza i numi
 
fia dunque ver nò l'innocenza i numi
ha sempre in suo favor.
 
hà sempre in suo fa
(In atto di bere.)
 
D'eroe sì grande
 
D'Eroe si grande
veglian tutti in difesa, e se v'è in cielo
 
veglian tutti in difesa e se v'e in Cielo
chi pur s'armi in suo danno,
 
che pur s'armi in suo dono
875
l'ire n'estinguerà questo che in seno
 
l'ire n'estinguerà questo che in seno
sacro a Nemesi or verso atro veleno.
 
sacro à Nemesi or verso atro Veleno.
 
SCENA V
 
Scena 5.a
Sifare con seguito di soldati, e detta.
 
Aspasia, e Sifare
Recitativo
 
Sifare
 
Sif.
Che fai, regina?
 
Che fai Regina
Aspasia
 
Asp.
Ah sei pur salvo?
 
Ah, sei pur salvo.
Sifare
 
Sif.
(Gli toglie di mano la tazza e la getta per terra.)
 
Ismene
 
Ismene
 
franse a tempo i miei ceppi. Al suol si spanda
 
franse a tempo i miei ceppi. Al suol si spanda
la bevanda letal.
 
la bevanda letal
Aspasia
 
Asp.
Non vedi, incauto,
 
non vedi, incauto
880
che più lungo il penar forse mi rendi
 
che più lungo il penar forse mi rendi,
e nuovamente il genitorAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
genitore
offendi?
 
e nuovamente il genitor offendi
Sifare
 
Sif.
Serbisi Aspasia in vita, e poi del resto
 
Sebisi Aspasia in vita e poi del resto
abbian cura gli dèi. Per tua custodia,
 
abbian cura gli Dei per tua custodia
finché dura la pugna,
 
finche dura la pugna
885
vengano quegli armati.
 
Vengano quegli armati
Aspasia
 
Asp.
E mi lasci così?
 
e mi lasci cosi
Sifare
 
Sif.
Dover più sacro
 
dover più sacro
da te lontano, o cara,
 
da te lontano, o cara
il tuo Sifare or chiama.
 
il tuo Sifare or chiama.
A Mitridate accanto,
 
a Mitridate accanto
890
là roterò la spada.
 
la roterò la spada.
Ei, benché ingiusto,
 
ei benche ingiuto
ahi, pur m'è padre! E, se nol salvo ancora,
 
Ahi m'e pur Padre e se nol salvo ancora
tutto ho perduto ed ho la vita a sdegno.
 
tutto o perduto ed o la vita a sdegno.
Aspasia
 
Asp.
Oh di padre miglior figlio ben degno!
 
Ah di padre miglior figlio ben degno.
(Parte seguita da' soldati suddetti.)
 
SCENA VI
 
Scena 6.a
Sifare solo.
 
Sifare solo
Recitativo
 
Sifare
 
Sif.
Che mi val questa vita
 
Che mi val questa vita,
895
in cui goder non spero
 
in cui goder non spero
un momento di bene, in cui degg'io
 
un momento di bene in cui degg'io
in eterno contrasto
 
in eterno contrasto
fra l'amore ondeggiar e 'l dover mio?
 
frà l'amore ondeggiar e 'l dover mio.
Se ancor me la togliete,
 
Se ancor me la togliete,
900
io vi son grato, o dèi. Troppo compensa
 
io vi son grato o Dei. troppo compensa
quei dì ch'io perdo il vanto
 
quei di, ch'io perdo, il vanto
di morire innocente, e chi in sembianza
 
di morire innocente e chi in sembianza
può chiuderli d'eroe visse abbastanza.
 
può ch'iuderli d'eroe visse abbastanza.
N° 22 Aria
 
Sifare
 
Sifare
    Se ilAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
'l
rigor d'ingrata sorte
 
se il rigor d'ingrata sorte
905
rende incerta la mia fede,
 
rende incerta la mia fede
ah palesi almen la morte
 
ah palesi almen la morte
di quest'alma il bel candor.
 
di quest'alma il bel candor
    D'una vita io son già stanco
 
d'una vita io son gia stanco
che m'espone al mondo in faccia
 
che m'espone al mondo in faccia
910
a dover l'indegna taccia
 
a dover l'indegna faccia
tollerar di traditor.
 
tollerar di traditor
(Si ritira.)
 

Interno di torre corrispondente alle mura di Ninfea.
 
SCENA VII
 
Scena 7.ma
 
Farnace incatenato e sedente sopra un sasso.Variante nach den Abschriften A und B:
Farnace solo.
 
Farnace solo
Recitativo
 
Farnace
 
Far.
Sorte crudel, stelle inimiche, i frutti
 
Sorte crudel, stelle inimiche i frutti
son questi che raccolgo
 
son questi, che raccolgo
da sì belle speranze?
 
da si belle speranze?
Io di più regni
 
Io di più regni
915
primogenito erede
 
primogenito Erede
siedo ad un sasso e invece
 
siedo ad un sasso, e in vece
di calcar soglio ho la catena al piede?
 
di calcar soglio hò la catena al piede?
(Vedesi aprire nel muro una gran breccia, per cui entra Marzio seguito da' suoi soldati.)
 
Oh ciel, qual odoIn der Vorlage des Librettos „Vilmente in abbandono… / Oh ciel, qual odo“, im Erstdruck des Librettos und in Mozarts Vertonung (Abschriften A und B) nur „Oh ciel, qual odo“, sodass dem ursprünglichen Elfsilbler der Libretto-Vorlage:

„Vilmen2te in abbando6no… / Oh ciel, qual o10do“

im Erstdruck des Librettos und in den Abschriften sechs metrische Silben fehlen.
 
oh ciel? qual odo
 
strepito d'armi!… A replicati colpi
 
strepito d'armi… a replicati colpi
920
qual forza esterna i muri
 
qual forza esterna i muri
percosse ed or li atterra! È sogno il mio,
 
percosse, ed or li atterra? e sogno il mio
o vegliando vaneggio?
 
o vegliando vaneggio?
Che più temer, che più sperar degg'io?
 
che più temer, che più sperar degg'io
SCENA VIII
 
Scena 8.a
Marzio con seguito di Romani, e detto.
 
Marzio, e Detto
Recitativo
 
Marzio
 
Mar.
Teco i patti, Farnace,
 
Teco i patti Farnace
925
serba la fé romana.
 
serba la fè Romana
(Viene sciolto Farnace, e un romano gli porge l'armi.)
 
Farnace
 
Far.
Ah Marzio, amico, invano
 
Ah Marzio, Amico, invano,
io dunque non sperai…
 
io dunque non sperai
Marzio
 
Mar.
Dal campo, in cui
 
dal campo in cui
del tuo periglio, o prence,
 
del tuo periglio; o prence
fui spettator, uscito appena un legno
 
fui spettator, uscito appena un legno
930
trovo al lido e v'ascendo. Arride il vento
 
trovo al lido, e v'ascendo. arride il vento
alle mie brame impazienti.
 
alle mie brame impaziente.
Al duce
 
al Duce
prima dell'armi, indi a' soldati io narro
 
prima dell'armi i nodi a soldati, io narro
il fiero insulto, i rischi tuoi. Ne freme
 
il fiero insulto, i rischi tuoi. nè freme
quel popolo d'eroi, chiede vendetta,
 
quel popolo d'Eroi, chiede vendetta
935
dispiega i lin, l'ancore scioglie e vola
 
dispiega i lin l'ancore scioglie, e vola
ver Ninfea furibondo. Invan contrasta
 
ver Ninfea furibondo. invan contrasta
allo sbarco improvviso
 
allo sbarco inprovviso
d'asiatici guerrieri
 
D'asiatici guerrieri
disordinata turba,
 
disordinata turba
e il primo io sono
 
e il primo io sono
940
la nota torre ad assalir. Fugati
 
la nota torre ad assalir Fugati
son dai merli i custodi,
 
son dei merli i custodi
e al grave urtar delle ferrate travi
 
e al grave urtar delle ferrate travi
crolla il muro, si fende, e un varco alfineIm Erstdruck des Librettos und in der Libretto-Vorlage Turin 1767 „alfine“, in den Abschriften A und B „alfin“ mit Apokope des Schlussvokals „e“. Da Mozart das Adverb in den Abschriften mit drei getrennten Tönen als dreisilbiges Wort vertont hat, ist die Apokope des Schlussvokals als Fehler betrachtet worden. Die Edition folgt daher wie die NMA dem Wortlaut des Librettos (bzw. der Libretto-Vorlage).
 
crolla il muro si fende e un varco alfin
m'apron libero a te quelle rovine.
 
m'apron libero a te quelle rovine.
Farnace
 
Far.
945
Oh sempre in ogni impresaAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
ogn'impresa
 
oh sempre in ogni impresa
fortunato ed invitto
 
fortunato. ed invito
genio roman! Ma il padre?
 
genio Roman? ma il padre.
Marzio
 
Mar.
O estinto o vivo
 
O' estinto, o Vivo
sarà dall'armi nostre
 
sarà dall'armi nostre
il più illustre trofeo.
 
il più Illustre Trofeo.
De' tuoi seguaci
 
de tuoi seguaci
950
lo stuol disperso intanto
 
lo stuol disperso intanto
salvo ti vegga e t'accompagni al trono
 
salvo ti vegga è t'accompagni al trono
di cui Roma al suo amico oggi fa dono.
 
di cui Roma al suo amico oggi fà dono.
N° 23 Aria
 
Marzio
 
Marzio
    Se di regnar sei vago,
 
se di regnar sei vago
già pago è il tuo desio,
 
gia pago e il tuo desio
955
e se vendetta vuoi
 
e se vendetta vuoi
di tutti i torti tuoi,
 
di tutti i torti tuoi
da te dipenderà.
 
da te dipenderà
    Di chi ti volle oppresso
 
di chi ti vuole oppresso
già la superbia è doma,
 
già la superbia è doma
960
mercé il valor di Roma,
 
mercè il valor di roma
mercé quel fatto istesso
 
mercè quel falo istesso
che ognor ti seguirà.
 
che ognor ti seguirà
(Parte col suo seguito.)
 
SCENA IX
 
Scena 9.a
Farnace solo.
 
Farnace solo
Recitativo accompagnato
 
Farnace
 
Farnace
Vadasi…
 
Vadasi
Oh ciel, ma dove
 
oh ciel ma dove
spingo l'ardito piè!
 
spingo l'ardito piè
965
Ah vi risento,
 
Ah vi risento
o sacre di natura
 
ò Sacre di natura
voci possenti, o fieri
 
voci possenti, o fieri
rimorsi del mio cor. Empio a tal segno,
 
rimorsi del mio cor Empio à tal segno
no, ch'io non son,
 
nò ch'io non son
e a questo prezzo, a questo,
 
e a questo prezzo a questo,
trono,
 
Trono
Aspasia, Romani, io vi detesto.
 
Aspasia Romani io vi detesto
N° 24 Aria
 
Farnace
 
Farnace
970
    Già dagli occhi il velo è tolto,
 
gia dagli occhi il velo e tolto
vili affetti, io v'abbandono:
 
vili affetti io v'abbandono
son pentito e non ascolto
 
son pentito e non ascolto
che i latrati del mio cor.
 
che i Latrati del mio cor
    Tempo è omai che al primo impero
 
Tempo e omai che al primo impero
975
la ragione in me ritorni:
 
La ragione in me ritorni
già ricalco il bel sentiero
 
gia ricalco in bel sentiero
della gloria e dell'onor.
 
della gloria e dell'onor
(Parte.)
 

Atrio terreno, corrispondente a gran cortile nella reggia di Ninfea, da cui si scorgono in lontano i navigli romani che abbruciano sul mare.
 
SCENA X
 
Scena 10.ma
 
Nell'aprirsi della scena, preceduto intanto dalle sue guardie e portato sopra una spezie di cocchio formato dall'intreccio di vari scudi, si avanza Mitridate ferito. Gli vengono al fiancoSifare ed Arbate, e lo siegue il rimanente delle milizie.
 
Mitridate, Sifare, e Arbate
Recitativo
 
Mitridate
 
Mit.
Figlio, amico, non più. La sorte mia
 
Figlio, Amico, non più: la sorte mia
dall'amor vostro esige altro che pianto.
 
dall'amor vostro esige altro che pianto.
980
Se morte intempestiva
 
Se morte intempestiva
tronca i disegni miei, se a Mitridate
 
tronca i disegni miei se a Mitridate
spirar più non è dato
 
spirar più non è dato
come bramò dell'arsa Roma in seno,
 
come bramò, dell'arsa Roma in seno
brando straniero almeno
 
brando straniero almeno
985
non ha l'onor del colpo. Ei cade estinto,
 
non ha l'onor del colpo. ei cade estinto
ma di sua mano, e vincitor, non vinto.
 
ma di sua mano è vincitor non vinto.
Sifare
 
Sif.
Perché, avverso destino,
 
perche avverso destino
atto sì disperato
 
Atto si disperato
prevenir non potei!
 
prevenir non potei
Mitridate
 
Mit.
Per tempo ancora
 
per tempo ancora
990
giungesti, o figlio. Hanno i miei sguardi estremi
 
giungesti, o figlio. anno i miei sguardi estremi
la tua fé rimirata e 'l tuo valore.
 
la tua fè rimirata e 'l tuo Valore.
Per te prostrate al suolo
 
per te prostrate al suolo
giaccion l'aquile altere.
 
giaccion l'aquile altere,
Presso a cader poc'anzi
 
presso a cader poc'anzi
995
del nemico in poter ebbi in orrore,
 
del nemico in poter ebbi in orrore,
che pria morir che d'incontrarla elessi.
 
che pria morir. che d'incontrarla avessi.
Potessi almen, potessi
 
potessi almen, potessi
egual premio a tant'opre…
 
egual premio a tant'opre…
SCENA XI
 
Scena 11.ma
Aspasia e detti.
 
Aspasia e Detti
Recitativo
 
Mitridate
 
Mit.
Ah vieni, o dolce
 
Ah vieni, o Dolce
dell'amor mio tenero oggetto e scopo
 
dell'amor mio tenero oggetto e scopo
1000
di mie furie infelice. Ad esse il cielo
 
di mie furie infelice. ad esse il cielo
non invan ti sottrasse, e puoi tu sola
 
non in van ti sottrasse, e puoi tu sola.
scontar gli obblighi miei. Scarsa mercede
 
scontar gli obblighi miei. scarsa mercede
sarebbe a un figlio tal scettro e corona
 
sarebbe à un figlio tal scettro, e corona
senza la destra tua. Dal grato padre
 
senza la destra tua. dal grato padre
1005
l'abbia egli in dono, e possa eterno obblio
 
l'abbia egli in dono, e possa, eterno obblio
fra tantoAlternative Schreibweise nach dem Erstdruck des Librettos:
frattanto
cancellar dai vostri cori
 
fra tanto cancelar dai vostri cori
la memoria crudel de' miei furori.
 
la memoria crudel de miei furori.
Aspasia
 
Asp.
Vivi, o signor, e ad ambi almen conserva,
 
Vivi, o Signor e ad ambi almen conserva
se felici ne vuoi,
 
se felici ne vuoi
1010
il maggior d'ogni ben ne' giorni tuoi.
 
Il maggior d'ogni ben nè giorni tuoi.
Mitridate
 
Mit.
Già vissi, Aspasia. Omai provvedi, o figlio,
 
già vissi Aspasia. omai provedi, o Figlio
alla tua sicurezza.
 
alla tua sicurezza.
Sifare
 
Sif.
Ah lascia, o padre,
 
Ah lascia, o padre
che pria sul reo Farnace
 
che pria sul reo farnace
vada a punir…
 
vada a punir…
SCENA XII
 
Scena 12.ma
Ismene con Farnace che si getta a' piedi di Mitridate, e detti.
 
Ismene Con Farnace, e detti
Recitativo
 
Ismene
 
Ism.
Reo non si chiami, o sire,
 
Reo non si chiami, o Sire
1015
chi reca illustri prove al regio piede
 
chi reca Illustri prove al Regio piede
del pentimento suo, della sua fede.
 
del pentimento suo della sua fede.
Opra son di Farnace
 
opra son di Farnace
quegl'incendi che miri. Egli di Roma
 
quegl'incendij, che miri. egli di Roma
volse in danno quell'armi
 
volse in danno quell'armi
1020
e quella libertà ch'ebbe da lei,
 
e quella libertà ch'ebbe da lei
né per tornare innanzi
 
ne per tornare innanzi
col bel nome di figlio al padre amato
 
col bel nome di Figlio al padre amato
ebbe rossor di diventarle ingrato.
 
ebbe rossor di diventarle ingrato.
Mitridate
 
Mit.
Numi, qual nuova è questa
 
Numi? qual nuova e questa
1025
gioia per me! Sorgi, o Farnace, e vieni
 
gioia per me? Sorgi, o Farnace e Vieni
 
agli amplessi paterni.
 
agli amplessi paterni:
(Si alza Farnace e bacia al padre la mano.)
 
Già rendo a te la tenerezza mia.
 
già rendo a te la tenerezza mia
Basta così: moro felice appieno.
 
basta così. moro felice appieno.
(Vien portato dentro la scena.)
 
N° 25 Coro
 
Coro
Aspasia, Sifare, Ismene, Arbate, Farnace
 
    Non si ceda al Campidoglio,
 
1030
si resista a quell'orgoglio
 
che frenarsi ancor non sa.
 
    Guerra sempre e non mai pace
 
da noi abbia un genio altero
 
che pretende al mondo intero
 
1035
d'involar la libertà.
 
FINE DEL DRAMMA.